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lunedì 13 febbraio 2012

Sharka delle drupacee: non abbassare la guardia

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

E’ continuata anche nel 2011 l’avanzata nei frutteti dell’Emilia-Romagna della Sharka, la pericolosa virosi delle drupacee, che ha già provocato notevoli danni alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna.

Il Servizio fitosanitario regionale, in applicazione del Decreto Ministeriale del 28 luglio 2009 di lotta obbligatoria alla malattia, ha ridefinito la dimensione e la localizzazione delle aree contaminate (nuovi focolai e zone di insediamento) e delle aree circostanti (zone tampone).
I dati, le nuove prescrizioni per il 2012 e la relativa cartografia, sono consultabili alla pagina dedicata alla virosi nelle pagine del portale (vedi link a fine videata).

Per garantire la continuità delle produzioni di drupacee e salvaguardarne la qualità, è indispensabile il controllo attento delle piante, sia nelle aree dove la malattia è già presente e diffusa, sia nelle zone ritenute indenni. La fioritura del pesco è il momento più opportuno per il controllo delle varietà a fiori rosacei: l’individuazione dei sintomi è relativamente semplice e permette di individuare ed estirpare le piante infette prima che queste vengano visitate dagli afidi vettori. Per la diffusione di Sharka è altrettanto pericoloso il prelievo di marze da piante non controllate. Nelle zone indenni è consigliato l’impiego di piante certificate di categoria “virus esente” o almeno di piante CAC provviste di “bollino blu”, che discendono da piante madri ben individuate e controllate con specifiche analisi in laboratorio.

Si ricorda che è vietata l’autoproduzione da parte degli agricoltori, a meno che non vengano impiegati marze e portinnesti certificati virus esenti ai sensi dal DM 20/11/2006 e dichiarati al Servizio fitosanitario. Il mancato rispetto di questo divieto comporta sanzioni pecuniarie e la distruzione delle piante non conformi.

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