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venerdì 17 febbraio 2012

A Ferrara è nata la Consulta provinciale del mondo agricolo

FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

È praticamente nata la Consulta provinciale dedicata ai temi del mondo agricolo. Presenti le associazioni agricole, le rappresentanze sindacali di categoria, i sindaci, la Camera di Commercio e la Provincia.
Convocato da quest’ultima, su iniziativa della presidente Marcella Zappaterra e dell’assessore con delega all’Agricoltura Stefano Calderoni, il primo incontro si è aperto in Castello Estense con una relazione introduttiva dello stesso Calderoni, che ha tracciato un quadro dei problemi che riguardano il settore agricolo territoriale.
Tre i temi, in sintesi, messi a fuoco dall’assessore: l’applicazione dell’Imu sui fabbricati agricoli cosiddetti strumentali (capannoni e immobili per il ricovero mezzi ed attrezzature), l’ipotesi di un marchio unico provinciale dei prodotti agroalimentari di qualità del territorio e l’eventuale consenso attorno alla nascita della nuova Consulta.
Sul versante Imu la strada proposta dalla Provincia è duplice. Da una parte chiedere ai Comuni una riduzione dell’aliquota sui fabbricati dallo 0,2 allo 0,1% e, parallelamente, appoggiare l’iniziativa già intrapresa dalla Regione Emilia-Romagna per chiedere al Governo di azzerare del tutto il prelievo. Una richiesta la quale poggia sul fatto che i rincari Imu contenuti nel decreto “Salva Italia” fino al 700% graverebbero sulle aziende agricole, in una congiuntura economica che non sta per nulla risparmiando il settore primario. Aumenti ai quali occorrerebbe poi aggiungere anche le spese professionali di accatastamento degli immobili,valutabili in diverse migliaia di euro.
La proposta fatta da Calderoni sul punto è di condividere un ordine del giorno comune a tutto il territorio provinciale che “chieda al Parlamento e al Governo – scrive l’assessore – di trovare la copertura economica per rivedere il provvedimento”.
Per quanto riguarda il marchio territoriale unico, la proposta è stata lanciata per identificare più chiaramente i prodotti di qualità del territorio; perché possa essere un valore aggiunto per chi fa vendita diretta; per promuovere la ristorazione e, in primis, avviare una più stretta e strutturata collaborazione tra aziende e grande distribuzione. L’obiettivo è chiaramente di connotare i vari prodotti della terra ad un’unica zona di produzione e, con un peso accresciuto, allargare gli spazi di vendita sui mercati.
Proposte, nel loro insieme, che hanno incontrato il consenso dei Comuni (Copparo, Voghiera e Portomaggiore, in particolare, hanno espresso il loro placet) e delle associazioni del mondo agricolo (Cia, Coldiretti, Unione agricoltori e Confcooperative).
Unanime anche il consenso espresso sull’utilità della Consulta che, a questo punto, stabilirà per il tramite dell’assessore Calderoni un calendario di appuntamenti e di temi da mettere all’ordine del giorno.
La presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, ha infine risposto ad alcune sollecitazioni espresse, nello specifico, dal presidente Cia, Lorenzo Boldrini, e da quello di Unione agricoltori, Nicola Gherardi, sul trasferimento imminente del servizio Agricoltura dall’attuale sede di via Bologna.
“Sono due anni – ha detto la presidente - che scriviamo alla Regione per chiedere una revisione delle condizioni di affitto dei locali nei quali attualmente il nostro servizio lavora e tutto è stato inutile. Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili – ha proseguito - e ora la decisione è diventata inevitabile proprio per un problema di costi che non possiamo più sostenere, oltre al problema dell’agibilità per manutenzioni e messe a norma di spazi e locali che vengono sempre ritardate”.

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