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lunedì 23 dicembre 2013

COLDIRETTI: BENE PROVVEDIMENTI PER AGRICOLTURA IN LEGGE STABILITA’. OK PER IMU MA GUARDARE AVANTI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Per il presidente di Coldiretti dalla legge di stabilità risultati positivi per il settore agricolo ma bisogna guardare avanti e pensare ad unvero sostegno per il made in Italy e per lo sviluppo delle imprese.

“Dalla legge di stabilità non ci aspettiamo rivoluzioni, ma dobbiamo prendere atto che i provvedimenti che riguardano l'agricoltura vanno nella direzione giusta, a partire dalla stabilizzazionedell'Imu''. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in merito al provvedimento che ha avuto il libera dell'Aula della Camera grazie al voto di fiducia posto dal Governo. "E’ sicuramente un risultato positivo – precisa Moncalvo – l’aver eliminato la doppia e assurda imposizione che subivano i fabbricati rurali, così come è rilevante l'attenzione riservata all'accesso alla terra, che si è tradotta da un lato nella reintroduzione delle agevolazioni alla compravendita dei terreni per le imprese agricole professionali e dall'altro anche con una presa di posizione forte del Governo in termini di rassegnazione dei terreni demaniali, con una precedenza ai giovani non solo in termini di vendita, ma anche in termini di affitto a prezzi equi". “Ciò di cui abbiamo bisogno adesso – prosegue il presidente di Coldiretti - è di un sistema di regole che ci consenta di sostenere il Made in Italy vero, con misure come ad esempio la definizione dei decreti applicativi della legge sull’etichettatura d’origine degli alimenti, la pubblicizzazione dell’identità delle aziende che importano di prodotti alimentari, l’operatività della legge che vieta le pratiche di commercio sleali e la destinazione degli incentivi governativi esclusivamente alle imprese e alle cooperative che trattano alimenti made in Italy dal campo alla tavola. Misure – conclude Moncalvo - che rappresentano elementi fondamentali per recuperare tutte quelle occasioni di sviluppo che oggi stiamo perdendo, nelresto del mondo, ma anche all'interno del nostro Paese, a causa del fenomeno dell'italian sounding e della contraffazione”.

AZIENDE AGRICOLE, TRA DICEMBRE E GENNAIO IN ARRIVO 37 MILIONI DAL PSR (5 MILIONI IN PIÙ RISPETTO AL 2012) E 150 MILIONI PER IL SALDO DELLA DOMANDA UNICA 2013. RABBONI: RISORSE IMPORTANTI CHE DANNO FIATO ALLE IMPRESE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

In arrivo alle aziende agricole risorse del Programma di sviluppo rurale per oltre 37 milioni di euro. Si tratta dei pagamenti anticipati delle domande 2013 dell'Asse 2, Misure Agro-ambientali del Programma di sviluppo rurale, che hanno preso il via proprio in questi giorni, per un importo complessivo di 31,6 milioni di euro destinati a 13.587 beneficiari. Rispetto all’importo erogato per le stesse misure lo scorso anno, gli agricoltori riceveranno complessivamente il 16% in più (equivalente a 5 milioni di euro): un risultato dovuto alla semplificazione e al perfezionamento delle istruttorie di pagamento. Ai 31,6 milioni se ne aggiungeranno altri 6, sempre nell’ambito del Psr, per le domande relative alle Misure ad investimento. Lo comunica Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, che conta di esaurire le operazioni di pagamento entro Natale. “Risorse importanti - ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - che danno fiato alle aziende agricole in una fase economica non facile, caratterizzata da costi crescenti e calo della redditività”. A gennaio toccherà invece ai saldi della Domanda unica 2013, per oltre 150 milioni di euro. Considerando l’anticipo del 50% corrisposto ad ottobre, si arriva a un importo complessivo che supera i 300 milioni di euro.

L. STABILITÀ, AGRINSIEME: “ACCOGLIAMO LA SFIDA COLLABORATIVA LANCIATA DAL MINISTRO DE GIROLAMO, MA LA SI CHIEDA ANCHE AI POLITICI E A CHI VUOLE A TUTTI I COSTI INTERVENTI PER INTERESSI DI PARTE”

Fonte: Agrinsieme

 “Accogliamo, come abbiamo sempre fatto, la ‘sfida collaborativa’ che ci chiede il Ministro De Girolamo e l’accogliamo ovviamente nell’interesse degli associati, anzi di tutto il settore agricolo, e non certo delle nostre associazioni”. E’ questo il commento di Agrinsieme alle dichiarazioni del ministro per le Politiche agricole nell’odierna conferenza stampa sulla Legge di stabilità. “Riteniamo tuttavia sia sbagliato generalizzare quando si parla di collaborazione delle Organizzazioni. I temi della semplificazione sono da sempre infatti una nostra priorità: non a caso Agrinsieme è stata la prima a porre l’attenzione su alcuni emendamenti come quello della reintroduzione dell’obbligo del registro clienti e fornitori che non andavano nella direzione di favorire gli agricoltori, ma avevano lo scopo di alimentare inutili sovrastrutture”. “Rispetto a Federconsorzi, abbiamo apprezzato le parole del Ministro che in conferenza stampa ha affermato che la questione non era una priorità del Ministero e del governo ma che essa andrà affrontata a tempo debito e con la collaborazione di tutti . Abbiamo inoltre gradito la sottolineatura del presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Sani secondo il quale si è trattato di un’iniziativa di singoli deputati che hanno mal posto la questione”. “In merito alla Legge di Stabilità – conclude il coordinamento - va riconosciuto l’impegno del Ministro De Girolamo, del governo, delle commissioni parlamentari Agricoltura e Bilancio e di tutte le forze politiche. Finalmente è stato dato il giusto risalto al comparto agroalimentare con l’introduzione nella legge di Stabilità di misure importanti che danno respiro agli agricoltori e delle quali trarrà vantaggio tutto il sistema agroindustriale, in primis le esenzioni dall’imposta Imu per i fabbricati rurali strumentali, le misure a sostegno dell’internazionalizzazione e il rifinanziamento con 5 milioni di euro del fondo per la razionalizzazione e riconversione della produzione bieticolo-saccarifera”.

NUOVA PAC, RABBONI RISPONDE AL MINISTRO DE GIROLAMO: IMMEDIATA DISPONIBILITÀ ALL'ACCORDO QUALORA LA PROPOSTA DEL MINISTERO ACCOLGA L'ESIGENZA DI UNA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE EUROPEE PIÙ EQUILIBRATA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“Non è stato possibile raggiungere un accordo sulla ripartizione delle risorse europee del nuovo Sviluppo rurale perché la proposta del Ministero, a nostro avviso, non è equilibrata." Così l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni risponde al ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo a proposito della nuova Pac. “Prevede infatti, rispetto alla precedente programmazione, un’assegnazione delle risorse europee a vantaggio di alcune regioni e a scapito di altre, non tiene conto dei diversi livelli di efficienza nella spesa nè dell’effettivo peso delle singole agricolture regionali. Oltre all’Emilia-Romagna e al Veneto condividono queste considerazioni diverse altre Regioni sia nel Nord che del Sud. Resta da parte nostra l’immediata disponibilità all’accordo qualora la proposta del Ministero accolga l’esigenza di una distribuzione delle risorse comunitarie più equilibrata”.

LEGGE DI STABILITÀ, DE GIROLAMO: LAVORO PROFONDO, ORA TUTTI CONSAPEVOLI DELLA CENTRALITÀ DELL’AGRICOLTURA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Abbiamo portato a compimento un grande lavoro, coerente e profondo, per favorire la competitività del settore agricolo e ci siamo riusciti grazie a una stretta collaborazione con il Parlamento. Il Governo ha mostrato una particolare attenzione all’agricoltura che, finalmente, è tornata ad essere dopo tanto tempo un argomento centrale nell’agenda politica italiana. Abbiamo adottato misure strutturali che, dal 2014, permetteranno crescita e sviluppo del comparto”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, nel corso di una conferenza stampa alla Camera in cui sono state illustrate le norme in favore del settore agricolo contenute nella Legge di Stabilità. Insieme al Ministro De Girolamo erano presenti alcuni membri della Commissione Agricoltura della Camera: il Presidente Luca Sani, il vicepresidente Massimo Fiorio, Mario Catania, Capogruppo di Scelta civica in Commissione e Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Pd. “Sono soddisfatta per le misure che sono state approvate – ha spiegato il Ministro De Girolamo – e che consentiranno più occupazione e un maggiore accesso al mercato. È stata condotta un’opera di revisione fiscale profonda, che rende giustizia a un mondo come quello dell’agricoltura che richiede e merita maggiore attenzione. Naturalmente tutto è migliorabile, ma sapevamo che è necessario trovare sempre un equilibrio tra gli obiettivi e la realtà delle cose. I margini che avevamo erano stretti, visto che questa Legge di Stabilità parte da una situazione di crisi”.  

Di seguito alcune delle misure adottate:

1- ELIMINATA IMU 2014 SU FABBRICATI RURALI E ALIQUOTA TASI FISSATA AL MASSIMO ALL’UNO PER MILLE
A partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esentati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille.
2- RIDUZIONE IMU 2014 SU TERRENI PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI
È ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.
3- 20% TERRENI AGRICOLI DEMANIALI RISERVATO A GIOVANI UNDER 40 E MISURE PER I GIOVANI
L’emendamento riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40 e rappresenta un segnale in favore del ricambio generazionale nel comparto agricolo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all'innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell'applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l'accesso al mercato dei capitali gestisti da ISMEA attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani.
4- PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA
Vengono ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Tali operazioni sconteranno l'imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all'1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. Negli altri casi l'aliquota è fissata al 12%.
5- RIPRISTINATA PER SOCIETÀ AGRICOLE OPZIONE TRA REDDITO CATASTALE O A BILANCIO
Viene ripristinata la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio.
6- 5% RISORSE FONDO SVILUPPO E COESIONE PER INTERVENTI DI EMERGENZA CON FINALITÀ DI SVILUPPO NEL SETTORE AGRICOLO
Si consente di utilizzare anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di sviluppo’.
 7- FONDO PER IMPRESE ESPORTATRICI
Viene introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014 per fondo rotativo per concessione finanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40% in favore imprese del settore agroalimentare.
8- INSERITE ATTIVITÀ AGRICOLE TRA QUELLE FINANZIABILI CON FONDO PER CALAMITÀ
9- RISORSE PER CFS E NAC PER CONTRASTO CRIMINALITÀ AGROAMBIENTALE
Sono state destinate risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agroambientale.
10- ULTERIORI 5 MILIONI PER FONDO INDIGENTI (ORA 10 MILIONI DI DOTAZIONE)
Ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10 quindi, in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti.
11- RIPRISTINATA A 5 MILIONI LA DOTAZIONE DEL FONDO BIETICOLO SACCARIFERO
Ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato.
12- 5 MILIONI DI EURO PER FLOTTA AEREA ANTINCENDIO CFS
Per garantire il funzionamento della flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato il Programma "Interventi per soccorsi", è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014.
13- FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE
Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all'attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione.

14- RIFINANZIAMENTO 499/99
In vista di Expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99.
15- FONDI EUROPEI
L'articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall'Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l'attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70% a carico dello Stato e per il restante 30% a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancheranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall'Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In questo modo, sarà presto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti del mondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni.
16- 5 MILIONI DI EURO PER EMERGENZA XYLELLA FASTIDIOSA
Nella legge di stabilità è stata data una risposta all'emergenza della xylella fastidiosa, che sta colpendo gravemente gli olivi secolari specialmente in Puglia, attraverso uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2014 per il rafforzamento del servizio fitosanitario nazionale con particolare riferimento all’emergenza provocata dalla xylella fastidiosa.
17- 30 MILIONI DI EURO PER CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA SETTORE PESCA
18- DAL 1° GENNAIO PREZZI SOMMINISTRAZIONI ALIMENTI TRAMITE DISTRIBUTORI AUTOMATICI POSSONO ESSERE AUMENTATI SOLO PER ADEGUAMENTO AUMENTO IVA

IL GOVERNO SBLOCCA GLI AIUTI DESTINATI ALLA FILIERA DELLO ZUCCHERO

Fonte: Coprob  

Stanziati 5 milioni di euro relativi alle campagne 2009 e 2010.  

COPROB plaude all’impegno del Ministro De Girolamo e chiede il massimo impegno di tutte le istituzioni.

COPROB plaude alla perseveranza del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che ha saputo sostenere e difendere la scelta di corrispondere almeno una parte delle risorse attese da anni dagli agricoltori e dalle industrie saccarifere. La legge di stabilità, infatti, stanzia “5 milioni di euro quale parte della competenza del quarto anno del quinquiennio previsto dalla normativa europea” e i lavori parlamentari confermano la necessità di programmare la completa erogazione della quota restante degli aiuti nazionali relativi al 2009 e al 2010. Il presidente di COPROB Claudio Gallerani ha accolto con soddisfazione la notizia e ha rilanciato la “volontà di COPROB di continuare a produrre zucchero 100% italiano così da valorizzare il ruolo della nostra agricoltura”. “È fondamentale che, nonostante gli ostacoli posti dalla UE e le difficoltà del mercato, l’impegno delle migliaia di agricoltori italiani che vogliono mantenere la coltivazione della barbabietola – ha puntualizzato Gallerani – sia sostenuto dal Governo ma anche dalle Regioni già dalle prossime settimane, utilizzando al meglio i finanziamenti comunitari disponibili per gli aiuti accoppiati e riconoscendo alla coltivazione delle barbabietole risorse adeguate alle esigenze del settore bieticolo”. COPROB, consapevole della rilevanza strategica della filiera italiana dello zucchero, è impegnata a garantire la massima efficienza e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della propria produzione così da assicurarne il futuro anche dopo il 2017, quando verrà meno il sistema delle quote.

giovedì 19 dicembre 2013

SEMENTI FORAGGERE, AL VIA IL PRIMO CONTRATTO QUADRO NAZIONALE. PIÙ QUALITÀ E COMPETITIVITÀ PER UN COMPARTO STRATEGICO DEL MADE IN ITALY

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

E’ stato firmato oggi a Bologna presso la sede della Regione Emilia-Romagna il primo contratto quadro nazionale per la moltiplicazione di sementi foraggere. Tra gli obiettivi: promuovere la produzione di sementi certificate con elevati standard qualitativi, ma anche migliorare le relazioni tra aziende produttrici e agricoltori moltiplicatori, garantendo un’equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera. L’accordo è stato firmato da Luigi Ferri per Assosementi, in rappresentanza delle aziende sementiere, e da Giovanni Laffi del Coams, per la parte agricola, alla presenza dell’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Il contratto odierno - ha sottolineato l’Assessore - si inserisce nel percorso di miglioramento delle relazioni di filiera che la Regione Emilia-Romagna sta perseguendo per migliorare la programmazione e la contrattualizzazione delle produzioni, con l'obiettivo di favorire una miglior tenuta dei sistemi produttivi e una giusta remunerazione delle diverse componenti che vi partecipano.” L’Italia, con una superficie interessata di 35 mila ettari, è tra i principali produttori mondiali di sementi foraggere, con una posizione di assoluta leadership sotto il profilo qualitativo. Un settore strategico, dunque, che sostiene la zootecnica di qualità e produzioni di eccellenza come quella del Parmigiano Reggiano, ma che alimenta anche un significativo flusso di esportazioni. Tra le regioni italiane in cui tale produzione è più significativa vi è sicuramente l’Emilia-Romagna. Proprio la Regione Emilia-Romagna ha fatto da apripista promuovendo nel 2012 un'intesa di filiera nel settore sementiero, prima a livello regionale e successivamente estesa nella primavera 2013 a livello nazionale con la partecipazione delle organizzazioni professionali e cooperative agricole. L’accordo odierno ne rappresenta la prima declinazione in riferimento a uno specifico comparto.  

Cosa prevede il contratto quadro

Il contratto regola la moltiplicazione di tutte le sementi foraggere prodotte sul territorio nazionale nel triennio 2014-2016. A tale scopo vengono approvati specifici contratti tipo, in due versioni diverse a seconda che la ditta sementiera sottoscriva con Organizzazioni Produttori o con singole imprese agricole, a cui saranno allegati specifici disciplinari di produzione; sono definiti il rispetto di standard qualitativi quali germinabilità, impurità, umidità; garanzie sotto il profilo della sicurezza fitosanitaria; tempi e modalità di pagamento; un sistema di calcolo dei prezzi che preveda anche premi o detrazioni in relazione alla qualità del prodotto; attività di assistenza tecnica e contrattuale e l’impegno a un monitoraggio delle superfici contrattate. Il Contratto Quadro prevede anche l'istituzione di un Comitato in cui saranno rappresentati sia i produttori agricoli sia le imprese sementiere, per garantire la correttezza nella determinazione del prezzo base da utilizzare nei contratti.

SISMA, RABBONI ALL'INAUGURAZIONE DEL NUOVO STABILIMENTO ITALFRUTTA A SAN FELICE SUL PANARO (MO): "IMPRENDITORI CHE REAGISCONO E ISTITUZIONI CHE FUNZIONANO. UN SEGNALE DI FIDUCIA PER TUTTO IL TERRITORIO". IL PUNTO SULLA RICOSTRUZIONE IN AGRICOLTURA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“L’inaugurazione di oggi dimostra che ci sono imprenditori che reagiscono con tenacia e istituzioni che funzionano.” Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni oggi a San Felice sul Panaro dove ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento della cooperativa Italfrutta, gravemente colpita dal terremoto. “In diciotto mesi lo stabilimento è stato ricostruito grazie alla caparbietà dei soci e dei dirigenti. Lo hanno fatto continuando a lavorare e chiudendo l’anno con un bilancio positivo. Alla loro reazione si è affiancato il sostegno fondamentale del sistema cooperativo regionale e quello delle istituzioni locali e regionali che hanno collaborato nei processi autorizzati e nel finanziamento dei lavori. Questo gioco di squadra deve essere un motivo di fiducia per tutto il territorio colpito dal sima." Il colosso della frutta e della verdura fresca di San Felice sul Panaro ha ricevuto dalla Regione 9 milioni 668 mila euro, di cui 6 milioni già erogati.  

Finanziate 40 domande per 34,5 milioni di euro. Scade il 3 febbraio il bando per la messa in sicurezza dei prefabbricati rurali

Su 108 domande presentate, per un ammontare di 51,3 milioni di euro, quelle già accolte e finanziate sono atttualmente 40. I relativi decreti di concessione ammontano a 34,5 milioni di euro. Ammontano invece a circa 100 milioni di euro le risorse stanziate dalle diverse misure del Programma di sviluppo rurale. Tra queste è attualmente aperto il bando relativo alla misura 126 – la scadenza è al 3 febbraio - che stanzia 20 milioni messa in sicurezza dei prefabbricati rurale che non hanno ricevuto danni. Le concessioni sono rivolte al ripristino o ricostruzione degli immobili delle imprese agricole e agroindustriali, tra cui caseifici, cantine, strutture di lavorazione dei prodotti agricoli, agriturismi, stalle e porcilaie. Comprendono anche il recupero o l’acquisto di beni strumentali e macchinari, il rimborso dei prodotti Dop e Igp - Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Aceti balsamici tradizionali – andati distrutti e la ricostituzione delle scorte e alcune delocalizzazioni temporanee. Per quanto riguarda i pagamenti (dati aggiornati alla fine di novembre) sono già state presentate 25 domande di liquidazione relative sia a stati d’avanzamento sia ad interventi ormai conclusi per un totale di 25 milioni 742 mila euro. Tra queste domande 9 sono state liquidate per un importo complessivo di 19 milioni 537 mila euro, ovvero il 76% del totale.

APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2014 DELLA PROVINCIA

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Con 17 sì, i sette voti contrari di Lega Nord, Per Noi e Forza Italia e tre astensioni di Liberi e Forti e di Paolo Matlì, confluito nel gruppo misto, il Consiglio ha approvato il bilancio di previsione 2014 della Provincia. Un solo emendamento è stato presentato a firma della Giunta. Il motivo lo ha spiegato la presidente Marcella Zappaterra. “La scuola è in grande difficoltà – ha detto – e in particolare abbiamo voluto dare ascolto al tema della mancanza di 62 insegnanti di sostegno”. Il tutto si è tradotto in un aiuto di 100mila euro che saranno devoluti ai Comuni, i cui bilanci sono in sofferenza, per sostenere progetti nell’area della disabilità. Risorse che sono finanziate ricorrendo ad un prelievo dal fondo di riserva. Una modifica approvata con 22 voti favorevoli e cinque astensioni: Lega Nord, escluso il sì di Alan Fabbri, e Forza Italia. Il bilancio preventivo, nonostante sia contabilmente proiettato al 2014, è stato letto da molti come un consuntivo dell’ultimo mandato, a soli sei mesi dallo svuotamento della Provincia, innanzitutto come ente direttamente eletto dai cittadini e ridisegnato per volere del governo con funzioni e compiti ridotti. “Ciononostante – ha detto Marcella Zappaterra nel corso del suo intervento conclusivo del dibattito – i sei mesi che ci restano come istituzione secondo l’attuale assetto, saranno all’insegna di immutati impegno e determinazione”. “Un lavoro – ha specificato – che al di là dei risultati materiali, vedi Idrovia, si è svolto sul piano immateriale per avere dato dignità all’ente di governo di area vasta; per una gestione unitaria del territorio; e per avere adattato il passo alle emergenze che hanno caratterizzato gli anni di questo mandato: la crisi economica, le numerose crisi aziendali e il terremoto su tutte”. Il bilancio 2014 dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense è una manovra da 85 milioni complessivi. Fra i punti salienti, la riduzione del 4 per cento rispetto al 2012 delle spese correnti. In cifra assoluta, significa un taglio da 1,4 milioni di euro. In particolare, calano di 265mila le spese di funzionamento, tra utenze e manutenzioni ordinarie. Diminuisce pure la spesa per gli organi istituzionali, i costi della politica, di 422mila euro e di 600mila quella per il personale, tra pensionamenti, mobilità e blocco assunzioni. A 26 milioni, invece, ammonta il capitolo investimenti. Di questi, 13 milioni sono le risorse messe a disposizione dal commissario per la ricostruzione Vasco Errani, per guarire le ferite provocate dal sisma, fra cui quattro milioni destinati al Castello Estense. Altri 4,3 milioni sono fondi regionali destinati ai settori Agricoltura e caccia e pesca, mentre due milioni saranno destinati al capitolo viabilità e sicurezza stradale. Tutti i risparmi realizzati sulla spesa corrente, poi, saranno destinati ad investimenti per la valorizzazione e manutenzione del patrimonio dell’ente.

STABILITA’: RIDETERMINAZIONE DEI VALORI DEI TERRENI. AGRINSIEME SODDISFATTA PER LA POSSIBILITA’ DI RIDURRE LE PLUSVALENZE

Fonte: Agrinsieme

Tra le disposizioni della Legge di stabilità, che sta completando il suo iter parlamentare, c’è anche una norma che prevede la rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni. Una norma coerente con le proposte avanzate da Agrinsieme. Sono stati riaperti i termini per la rivalutazione dei terreni agricoli e delle aree edificabili, attraverso il pagamento di un’ imposta sostitutiva a quella dei redditi del 4% sul valore dell’immobile alla data dell’ 1/1/2014, affrancando del tutto o in parte le plusvalenze conseguite. La perizia e il pagamento dell’imposta – precisa Agrinsieme – devono essere effettuate entro il 30.6.2014.

CONFAGRICOLTURA: INVESTIRE NEL VERDE PUBBLICO CONVIENE.

Fonte: Confagricoltura  

Annunciato un vertice nazionale sul vivaismo nel corso del question time con il sottosegretario Giuseppe Castiglione

Una politica di public spending sul fronte del verde pubblico. E’ questa la proposta degli imprenditori vivaistici di Confagricoltura per un rilancio dell’economia che apra le porte ad una ripresa dei consumi delle famiglie. Ad esporla al sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, è stato lo stesso presidente della Federazione di prodotto florovivaistica Francesco Mati, nel corso del question time organizzato nella sede della Confederazione, a cui hanno partecipato numerosi imprenditori del settore. Hanno preso parte all’incontro, Francesco Ferrini, dell’Università di Firenze; Anna Letizia Monti, presidente dell’Associazione italiana di Architettura del Paesaggio, Massimiliano Atelli, capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente e Alberto Manzo dell’ufficio Ex PQA II – Sviluppo imprese e cooperazione del Mipaaf. Il verde pubblico è un investimento e non una spesa: ogni dieci euro investiti l’amministrazione ne guadagna circa uno e mezzo l’anno. Lo dimostrano i dati del Centro Studi di Confagricoltura. Oggi il verde urbano nazionale “conta” per poco più di 106 mq procapite in media. Se solo si riuscisse ad incrementare dell’1 per cento questa dotazione, si aggiungerebbero circa 64 milioni di mq di verde gestito dagli enti pubblici a disposizione dei cittadini. Ipotizzando un costo di gestione medio pari a 1,5 euro/mq, questo investimento aggiuntivo si tradurrebbe in 95 milioni di euro, che corrisponde a oltre il 2% del valore della produzione florovivaistica nazionale. Praticamente si potrebbe più che compensare il calo del valore della produzione registrato nel 2012. Senza considerare che un investimento in verde pubblico comporta una serie di vantaggi non solo di tipo economico (aumento della manodopera del settore, oggi pari al 10% del totale di quella agricola, e di quella dell’indotto, incremento del turismo), ma anche e soprattutto di tipo ambientale (tutela del territorio, salute pubblica, risparmio energetico, miglioramento del clima, del benessere e della qualità della vita dei cittadini.” “Se è vero che un chilometro di asfalto costa circa un milione di euro - ha sottolineato Mati - è altrettanto vero che con la stessa cifra si potrebbe riqualificare il verde pubblico di una piccola cittadina o di diversi quartieri di una grande città o di una grande zona industriale”. Su questi temi Confagricoltura ha annunciato la realizzazione di un “Vertice nazionale sul vivaismo italiano” da tenersi nei primi mesi del 2014, per mettere a sistema il patrimonio di conoscenze e gli strumenti di tutti i partecipanti, con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni per lo sviluppo economico e ambientale del comparto, e quindi del Paese, e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità di operare scelte rapide ed effettuare investimenti.

Altri dati:  www.agrestetv.it/documenti/vivaismo.doc

CONTROLLI, DE GIROLAMO: CON NAC E ICQRF ‘NATALE SICURO’ PER I NOSTRI CONSUMATORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti che i consumatori portano sulle proprie tavole, è fondamentale e lo è soprattutto in questi giorni antecedenti le festività natalizie in cui tradizionalmente si registra una maggiore propensione all’acquisto dei prodotti agroalimentari da parte delle famiglie italiane. Ed è per questo motivo che esprimo la mia soddisfazione per i risultati raggiunti dai Nac, Nuclei Antifrodi dei Carabinieri delle politiche agricole alimentari e forestali, e l’Icqrf, Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi, attraverso una serie di controlli speciali condotti sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari. La tutela dei consumatori, la collaborazione inter-istituzionale e l’attenzione sulla tracciabilità devono diventare sempre di più le nostre priorità d’azione”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato l’esito dell’operazione “Natale Sicuro” condotta dai Nac in collaborazione con l’Icqrf, Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi e gli Agenti Vigilatori dei Consorzi di Tutela. Gli interventi più significativi nell’azione di controllo sono stati concentrati con mirate attività di verifica sulle materie prime, sulle linee produttive e della distribuzione organizzata dei generi alimentari di maggior consumo nel periodo natalizio (vini spumanti, dolciumi, carni, formaggi, pesce, paste alimentari lavorate ecc. ). Sulle linee di produzione dei vini in particolare sono stati sottoposti a sequestro oltre 7 mila tonnellate di prodotto destinato a vini spumanti, risultati privi della documentazione di tracciabilità e non conformi ai disciplinari. Inoltre, in collaborazione con il Comité Interprofessionel du vin de Champagne è stato individuato un circuito di produzione illegale di falso “champagne” risultato non conforme ai disciplinari di produzione e destinato ad ingannare i consumatori. L’attività di controllo nel settore dei vini è stata orientata anche sulla tutela del made in italy, individuando sul web la commercializzazione all’estero di 24 vini dop/igp risultati contraffatti, per i quali è stata attivata anche la rete Interpol. Sulle linee produttive e di commercializzazione del settore lattiero-caseario sono state sequestrate 3 tonnellate di latte, destinate anche alla produzione di formaggi dop, perché risultate non conformi ai parametri qualitativi richiesti dalla normativa comunitaria. I controlli hanno riguardato anche i mercati generali ove è stato operato il sequestro di oltre 5 tonnellate di prodotti ortofrutticoli risultati privi di documentazione sulla tracciabilità. Accertato anche un circuito di commercializzazione di prodotti ortofrutticoli falsamente commercializzati come “biologici”. Nel corso dei controlli a tutela della qualità dell’olio extravergine d’oliva è stato individuato un circuito di commercializzazione di prodotto contraffatto e privo di etichettatura che ha portato al sequestro di oltre 14 tonnellate di olio irregolare già destinato alle vendite natalizie. L’attività di controllo dei Nac è stata dedicata anche alle verifiche sugli aiuti agli indigenti che le Onlus e le strutture caritative autorizzate destinano in particolare nel periodo di Natale ai soggetti ed ai nuclei familiari più bisognosi. Nel corso delle verifiche sono stati individuati alcuni circuiti di vendita illegale di prodotti destinati agli indigenti e recuperati 500 kg di alimenti. Altri sequestri hanno riguardato: - 1.050 ettolitri di falso “Aceto biologico” - oltre 5.000 confezioni di varie tipologie di prodotti (paste lavorate, prodotti da forno, formaggi, etc) e 200 mila etichette/packaging con indebite evocazioni di prodotti DOP/IGP/STG.

AGRINSIEME: “INSUFFICIENTE IL RITOCCO DEL DE MINIMIS AGRICOLO DA PARTE DELLA COMMISSIONE UE. COSÌ NON SI FAVORISCONO LE IMPRESE E L’OCCUPAZIONE”

Fonte: Agrinsieme

La Commissione europea ha adottato la prevista revisione del regolamento sulla regola comunitaria del de minimis, per gli aiuti di stato in campo agricolo fissando un tetto massimo, a partire dal primo gennaio prossimo, a 15 mila euro in tre esercizi finanziari (fino ad ora era 7.500 euro). Lo sottolinea Agrinsieme che, nonostante l’aumento della soglia, giudica però deludente la nuova norma. L’importo definito dalla Commissione resta del tutto insufficiente. Tra l’altro, “questa regola si applica, ad esempio, all’apprendistato, ai bandi Inail per la sicurezza e ad altre disposizioni agevolative. E’ c’è anche una proposta legislativa per applicare il de minimis alle imprese agricole che aderiscono ai consorzi di internazionalizzazione. Di fatto, nonostante il raddoppio dell’importo, restano difficilmente applicabili gli sgravi e gli altri benefici ai datori del lavoro agricolo in Italia. Anche per questo, ma più in generale per allineare la soglia massima di incentivo alle esigenze delle imprese, avevamo chiesto al premier Letta ed al Governo, a più riprese, di fissare una soglia triennale di almeno 50 mila euro”. “Siamo delusi – ha concluso Agrinsieme –. Mantenere una soglia così contenuta significa non tenere conto delle diverse situazioni nei vari Paesi membri: del potere di acquisto e del differente costo del lavoro e dei fattori. E soprattutto, così facendo, la Commissione di fatto non considera il diverso impatto che questa soglia di incentivi può avere relativamente alla dimensione economica delle imprese.”

mercoledì 18 dicembre 2013

NEONICOTINOIDI: QUANDO L’APE MUORE C’E’ DANNO IRREVERSIBILE PER CHIUNQUE. FAI: BENE L’INDAGINE EFSA

Fonte: FAI – Federazione Apicoltori Italiani

“I dati diffusi dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che dimostrano il rischio di un’azione dannosa dei neonicotinoidi sulle funzioni cerebrali legate ad apprendimento e memoria, confermano quanto sia intimo il legame tra la salute delle api e quella dell’uomo”. E’ il commento di Raffaele Cirone, presidente della FAI – Federazione Apicoltori Italiani all’indomani della pubblicazione del parere scientifico che l’EFSA ha messo a punto per conto della Commissione dell’Unione Europea. Ad avviso dell’Organizzazione nazionale degli apicoltori, si richiede ora un’attenta e costante opera di coordinamento tra i Ministeri delle Politiche Agricole e della Salute. “C’è urgente bisogno, questo l’appello accorato che Cirone lancia da anni e oggi torna a reiterare, di un’azione di sensibilizzazione tesa ad un corretto impiego di tali formulati da parte dei tanti utilizzatori finali”. “In Italia e in Europa, infatti, si continuano ad autorizzare prodotti a base di neonicotinoidi - sottolinea il presidente della Federazione Apicoltori - per gli impieghi più disparati e non solo in agricoltura: trattamenti del verdepubblico, interventi di disinfestazione, giardinaggio amatoriale”. Secondo la FAI, pertanto, in attesa di una definitiva messa al bando di questi formulati o, come suggerisce l’EFSA, di una revisione delle procedure autorizzative, è intanto urgente quanto improrogabile una collaborazione tra Ministeri competenti, Organizzazioni degli Apicoltori e degli Agricoltori, perché ciascun utilizzatore finale di neonicotinoidi autorizzati – amatoriale o professionale che sia – sappia come e cosa fare per annullare o ridurre il più possibile il rischio di danni alla salute delle api e dell’uomo. Forviante e inaccettabile, nel frattempo, che qualcuno parli a sproposito di “insetticidi non dannosi per le api”.

LEGGE DI STABILITÀ, DE GIROLAMO: IL GOVERNO E IL PARLAMENTO LIBERANO RISORSE PER L’AGRICOLTURA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Il Governo e il Parlamento hanno dimostrato, in questa fase di approvazione della Legge di Stabilità, di mantenere alta l’attenzione sull’agricoltura. Dopo l’abolizione per il 2013 dell’Imu agricola, abbiamo raggiunto altri importanti risultati, che avranno come effetto quello di liberare risorse per il comparto. A partire dal 2014, infatti, i fabbricati rurali sono esentati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille. È ridotto, poi, da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Sono molto soddisfatta per le norme che, grazie al proficuo lavoro che abbiamo svolto insieme al Parlamento, saranno introdotte e che avranno riflessi positivi sul settore”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commentando l’approvazione di alcuni emendamenti alla Legga di Stabilità che contengono misure in favore del settore agricolo. “Grande importanza riveste l’emendamento che riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40 e che rappresenta un segnale in favore del ricambio generazionale nel comparto agricolo. Sottolineo – ha aggiunto il Ministro – anche la decisione di ripristinare il diritto per le società agricole di optare tra reddito catastale e a bilancio, così come ritengo importante la proposta approvata in Commissione Bilancio con la quale si consente di utilizzare anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di sviluppo’. Altrettanto necessario era consentire l’inserimento delle attività agricole tra quelle finanziabili con il Fondo in conto capitale per le calamità. Sono tutti segni di attenzione importanti per un settore che deve restare protagonista nel sistema economico del nostro Paese”. “Sono state inoltre destinate – ha proseguito il Ministro De Girolamo – risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agroambientale. Esprimo anche soddisfazione per l’ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10 quindi, in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti e per il ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato”.

martedì 17 dicembre 2013

COLDIRETTI: TERREMOTO, CI SONO ANCORA PROBLEMI DA RISOLVERE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Sta prendendo la via giusta in Emilia Romagna il processo di ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto un anno e mezzo fa. E’ quanto emerso all’incontro dei dirigenti di Coldiretti Emilia Romagna e l’assessore regionale alle Attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli per fare il punto sulla ricostruzione del dopo sisma. “La regione ha fatto un importante lavoro sul piano normativo – a detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – anche se permangono dei problemi a livello comunale. Per questo guardiamo con favore all’impegno dell’assessore di convocare i sindaci prima di Natale per cercare di varare le linee guida per uniformare i comportamenti dei singoli Comuni”. All’incontro, i dirigenti di Coldiretti hanno ribadito all’assessore la necessità di risolvere il problema dei versamenti fiscali che scadono al 31 dicembre in quanto è impossibile che le aziende colpite abbiano recuperato la perdita di reddito in un solo anno e mezzo. Pertanto Coldiretti ha espresso il suo appoggio all’impegno della Regione Emilia Romagna di rinviare le imposte e contributi indicativamente di cinque anni. Per la ripartenza economica – ha sottolineato Coldiretti – è necessaria la disponibilità di finanziamenti agli investimenti e per questo i dirigenti della maggiore organizzazione agricola regionale hanno espresso interesse per il progetto di legge sull’”attrattività”, che, secondo le intenzioni espresse da Muzzarelli conterrà provvedimenti per agevolare il credito e sostenere le aziende che vogliono investire in Emilia Romagna.

CONSERVE ITALIA FIRMA UN IMPORTANTE ACCORDO SINDACALE

Fonte: Conserve Italia  

Punto cardine dell’intesa il mantenimento della piena attività nello stabilimento di Massa Lombarda (RA)

Al termine di un confronto serrato, ma costruttivo, Conserve Italia e le Organizzazioni sindacali hanno siglato il rinnovo del contratto integrativo aziendale. Più in dettaglio, nell’ottica di un nuovo modello di relazioni industriali, i punti principali dell’accordo prevedono: * il mantenimento della attività produttiva nello stabilimento di Massa Lombarda (RA) con l’impegno ad attuare un importante piano di miglioramento e razionalizzazione del processo industriale; * la conferma del piano d’investimenti economici a favore dei vari siti produttivi di Conserve Italia. “A conclusione del confronto con le Organizzazioni sindacali – dichiara il direttore generale del Gruppo, Angel Sanchez – valuto positivamente i termini di questo rinnovo contrattuale in quanto soddisfacente per l’azienda, che può così contare su un significativo aumento del livello di produttività generale, ma soprattutto per i lavoratori che vedono salvaguardato l’intero livello occupazionale”. “Non bisogna dimenticare – conclude Sanchez – che questo difficile momento della nostra azienda è soprattutto il frutto di un mix di fattori congiunturali, come la diffusa contrazione dei consumi, e di fattori eccezionali come i gravi danni subiti dallo stabilimento di Albinia (GR) a causa dell’alluvione del novembre 2012: di fronte a questo scenario sfavorevole Conserve Italia ha reagito con prontezza per assicurare il pieno collocamento dei prodotti ortofrutticoli conferiti dalla base associativa e mantenere, allo stesso tempo, la piena funzionalità della filiera produttiva e commerciale”.

FRUTTA: IL BILANCIO DI MINGUZZI. PERE IN SOFFERENZA, MELE E KIWI BEN INTONATI . “MA PER PESCHE E NETTARINE SERVE UN RINNOVO VARIETALE PER RITROVARE COMPETITIVITA’ E PREZZI PIU’ STABILI”

Fonte: Fruitimprese Emilia - Romagna

L’anno dell’ortofrutta si chiude con una inaspettata sofferenza per uno dei prodotti ‘forti’ e più tipici dell’Italia: le pere. “La campagna estivo/autunnale di pere e mele – commenta Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna e della OP Minguzzi Spa di Alfonsine (RA) - era partita discretamente poi specialmente le pere Abate in particolare hanno iniziato già dai primi di novembre ad avere dei cedimenti di prezzo causati in particolare modo da offerte all'estero di pere alternative come la Rocha portoghese e la Conference belgo/olandese a prezzi più bassi. Poi il perdurante calo dei consumi e anche una certa sopravalutazione dei prezzi in campagna hanno spiazzato i nostri commerciali che puntando a certi prezzi poi non trovavano le vendite sperate”. Anche per le mele la campagna era partita ben intonata poi le vendite delle ultime settimane sono state inferiori alle aspettative. “Quindi in gennaio ci troveremo con giacenze superiori a quelle programmate - è l’analisi di Minguzzi - ma i mesi della mela sono soprattutto febbraio e marzo, per cui si può ragionevolmente sperare”. Mercato già da adesso dinamico per il kiwi italiano. “Le quantità raccolte sono state in generale inferiori alle aspettative (-20/25% solo in Emilia-Romagna)ma la qualità è buona e il calibro superiore alla media. Le esportazioni verso l'oltremare fanno ben sperare, anche in considerazione del fatto che nei mesi finali di aprile e maggio non dovrebbe esserci molta concorrenza da parte del Cile, che come noto manca di metà circa di prodotto a causa delle gelate”. L’andamento a consuntivo delle produzioni estive – conclude Minguzzi – ci lascia qualche indicazione per il futuro. Innanzitutto per pesche e nettarine – che hanno registrato una campagna commerciale a due facce: mercato buono da metà maggio a tutto luglio, disastroso in agosto e settembre - s’impone un rapido rinnovo varietale, poiché specialmente all'estero il nostro prodotto in agosto-settembre é riconosciuto come scadente e occorre ritornare ad essere qualitativamente competitivi. Solamente quando potremo offrire più del 50% di prodotto qualitativamente valido ricominceremo ad essere preferiti. I primi mesi estivi invece hanno probabilmente goduto, grazie alla buona qualità, di una Spagna in quei momenti scarsa di qualità e quantità (un po' come il 2012)”. Andamento discreto invece per le susine che hanno visto buone quantità prodotte e di buona qualità anche se il prezzo é stato inferiore alle aspettative. “Ci si aspettava una Spagna quantitativamente più scarsa, ma evidentemente così scarsa poi non era. Mi aspetto in futuro che vi possano essere i mezzi per informazioni più precise sulle produzioni dei paesi europei”.

RISO, DE GIROLAMO: IMPORTAZIONI METTONO IN CRISI SETTORE, COMMISSIONE APPROFONDISCA LA QUESTIONE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Le importazioni di riso a dazio zero stanno creando sensibili squilibri di mercato nel nostro settore produttivo. Attraverso questo regime agevolato stiamo assistendo ad un incremento davvero consistente di importazioni da alcuni Paesi di quantitativi di riso lavorato della varietà ‘indica’, a prezzi estremamente competitivi, con i quali le nostre filiere non hanno alcuna possibilità di competere. Si sta quindi determinando una situazione di estrema difficoltà per le imprese italiane e ciò sta creando grandi disagi nelle nostre zone agricole sia in termini di reddito che di occupazione. È necessario dunque che la Commissione approfondisca la questione delle importazioni di riso e valuti la possibilità di attivare opportune misure nell’ambito di quello che è già previsto nella vigente regolamentazione. Volevo, inoltre, ricordare come esista la possibilità in questo caso di attivare la clausola di salvaguardia”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, da Bruxelles dove ha partecipato a una riunione del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca nell'ambito del quale è stato presentato un apposito documento che evidenzia queste criticità e al quale hanno aderito Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Bulgaria, alle quali si sono aggiunte Ungheria e Romania durante il dibattito. “La coltivazione del riso – ha aggiunto il Ministro – è concentrata in alcune regioni europee che sono altamente specializzate. Ci sarebbero quindi conseguenze davvero rilevanti, con serie ripercussioni nel tessuto economico e sociale, nelle zone agricole dove la coltura del riso assume una particolare rilevanza in termini di reddito e di occupazione”.

COLDIRETTI: ANNATA AGRARIA IN CALO, PLV DEL 2013 A MENO 4%

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Aziende in rosso, strette tra calo dei prezzi, anomalie climatiche e aumento dei costi di produzione. Coldiretti progetta l’agricoltura 2020 a sostegno delle periferie urbane.

Proprio mentre il Pil nazionale torna a crescere, l’agricoltura dell’Emilia Romagna, secondo le prime stime Coldiretti, fa registrare una battuta d’arresto e, per la prima volta dopo tre anni, la Plv (Produzione Lorda Vendibile) cala di circa il 4 per cento. Dove non erano riusciti terremoto e siccità (nel 2012 la Plv ha raggiunto i 4.450 milioni di euro, con un aumento sul 2011 superiore al 3%), è riuscito – commenta Coldiretti – un andamento primaverile eccessivamente piovoso e bassi prezzi di mercato. Ad aggravare la situazione ha contribuito l’aumento dei costi di produzione, che ha portato conti aziendali in rosso in molti settori. Nell’ortofrutta si sono registrati prezzi in aumento, in parte favoriti dal calo di alcune produzioni (pesche –2%, nettarine –2,6%, albicocche –23%), in parte dalla buona partenza del mercato di produzioni come mele (+16%) e pere (+15%), che si spera possa essere confermata nel mercato dei prossimi mesi. Con prezzi soddisfacenti anche sul fronte delle orticole (in particolare i meloni, anche se sono mancati i quantitativi) il settore ortofrutticolo – secondo Coldiretti – ha avuto un aumento complessivo attorno al 15% in termini di Plv. Aumento che purtroppo non è stato confermato a livello di redditi per le aziende in quanto l’aumento dei prezzi non ha compensato i cali di produzione. Sul fronte dei seminativi, aumentano le produzioni di cereali: il frumento tenero è cresciuto dell’11,7%, il duro del 5,5% e il mais, dopo il crollo netto 2012 a causa della siccità, con il +38,5% di quest’anno è tornato quasi a livelli normali. La qualità è buona, ma la Coldiretti stima che potrebbe mancare all’appello più del 15% della Plv. Non è andata meglio per la barbabietola da zucchero e per il pomodoro, settori sui quali hanno influito pesantemente le piogge primaverili che hanno ritardato e in alcuni casi bloccato le semine. Entrambi i settori fanno registrare un calo attorno al 25%. Nei vigneti la produzione 2013 è risultata superiore al 2012, con un decisa contrazione dei prezzi, che dovrebbero portare ad un calo della Plv finale. Anche in questo caso le maggiori quantità non hanno compensato i minori prezzi, con conseguente perdita di reddito per le aziende. Negli allevamenti, che rappresentano quasi il 50% della Plv regionale, segni parzialmente negativi per il settore suinicolo e bovino. L’annata è stata a singhiozzo: i suini erano partiti bene, con prezzi discreti fino a settembre e poi il crollo in ottobre. Nel settore bovino da carne, soprattutto per i vitelloni, il mercato ha “tirato” nel primo semestre ed è calato consistentemente in estate, senza che poi ci sia stata l’attesa ripresa autunnale. Sull’andamento della carne bovina pesano i minori consumi calati mediamente del 20%. Risultato quasi sorprendente per gli allevamenti di polli, che, nonostante l’aviaria, hanno avuto una Plv sostanzialmente stabile. In calo la produzione di latte alimentare, anche a causa del maltempo che ha ridotto la disponibilità di buon foraggio. I prezzi bassi nel primo semestre sono cresciuti a livelli soddisfacenti nella seconda parte dell’anno. Per il Parmigiano Reggiano a tutto ottobre si registrava una flessione attorno all’1% del numero di forme, con prezzi per il prodotto di dodici mesi in crescita rispetto all’inizio dell’anno. La novità per il “re dei formaggi” è che in questi ultimi anni, secondo quanto ha rilevato anche il Consorzio del Parmigiano Reggiano, è cresciuta fortemente la vendita diretta, che oggi rappresenta in Emilia Romagna fino al 20% delle vendite. “Il calo della Plv – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – è solo un indicatore dell’andamento dell’economia agricola emiliano romagnola. Il nostro tallone di Achille è la difficoltà a trasformare la capacità produttiva in reddito per le aziende. I prezzi alla produzione, infatti, non riescono a compensare gli aumenti senza freni dei costi”. Secondo stime Coldiretti, solo riempire la mangiatoia a fine 2013 costa fino al 20% in più rispetto all’inizio dell’anno, mentre in campagna i costi energetici, in particolare del carburante, hanno portato l’aratura di un campo a costi quasi pari ad una corsa di formula 1. “La nostra organizzazione – ha affermato Tonello – da un lato è impegnata ad accorciare la filiera e a redistribuire più equamente il valore finale del prodotto tra i soggetti che vanno dal campo alla tavola con progetti come quello di Fai, Filiera agricola italiana; dall’altro è alla ricerca di strumenti per valorizzare servizi che le aziende agricole possono svolgere in settori nuovi come ad esempio quello dei servizi alla collettività, dall’agriturismo alla salvaguardia ambientale, dalle fattorie didattiche all’agricoltura sociale. Ed è per questo che con l’assessorato regionale all’Agricoltura stiamo lavorando per dare nuovi indirizzi al Piano di Sviluppo rurale 2014-2020”.  

Agricoltura 2014-2020: la campagna va in città

Su 14.000 ettari di superficie totale del Comune di Bologna, ci sono 3.197 ettari (22%) di terreni agricoli, gestiti da 266 aziende agricole: 2.421 di seminativi, 118 di vigna, 154 di frutta, 143 di prati, 225 ettari di boschi annessi ad aziende agricole. Quello di Bologna è solo un esempio di una realtà più ampia: in prossimità di tutte le grandi città, ma anche dei paesi più grandi del territorio regionale, c’è un’agricoltura che si insinua tra le case, che si compenetra con le zone industriali, che è integrata nelle grandi direttrici di espansioni e nelle periferie urbane. “Grazie alla vicinanza alle aree urbanizzate, oltre a svolgere la loro attività di produttrici di beni alimentari – ha detto Tonello – queste aziende potrebbero svolgere altri importanti ruoli al servizio della collettività urbana, in particolare in quelle periferie, che secondo quanto ha rilevato il Censis, si sono allargate a macchia d’olio e a volte in modo incontrollato, con la conseguenza che hanno bisogno di recuperare strutture e occasioni di connettività. Su questo abbiamo cominciato a confrontarci con l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni”. E’ un confronto con la Regione – spiega Coldiretti – che scaturisce anche dalla nuova programmazione agricola europea per il periodo 2014-2020, che punta a sviluppare sistemi di multifunzionalità per le aziende più vicine ai centri urbani. L’obiettivo è individuare soluzioni specifiche per valorizzare la peculiarità di queste aziende: dalla vendita diretta all’agriturismo, dagli interventi ambientali (creazione di fasce verdi, realizzazione di boschetti) a veri e propri servizi per la collettività cittadina. “Si tratta di sviluppare nella nostra regione, come avviene in altri Paesi europei – ha spiegato Tonello – quella che prende il nome di agricoltura sociale. E’ un’attività che non va confusa con il ruolo, peraltro importante e prezioso di strutture sociali (cooperative, associazioni di volontariato) che si servono di strumenti e strutture agricole per fare il loro servizio. Nel nostro caso si tratta di servizi che la stessa azienda agricola può fornire per le fasce più deboli e svantaggiate, dai bambini agli anziani, ai disabili. Parliamo di agri-asilo, di centri per anziani, di pet terapy, che le aziende potrebbero affiancare alla loro normale attività”. In Emilia Romagna, secondo Coldiretti, solo nel territorio comunale delle città capoluogo di provincia si trovano 175.000 ettari di agricoltura con oltre 12.000 aziende.

Altri dati:
www.agrestetv.it/documenti/annata_2013_tabella.doc
www.agrestetv.it/documenti/COLDIRETTI_ANNATA_2013.doc

lunedì 16 dicembre 2013

PAC, DE GIROLAMO: RICONSIDERARE PERCENTUALE DI CONTRIBUTO PER ASSICURAZIONI SVILUPPO RURALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Per quanto concerne i regolamenti sulla riforma della Politica agricola comune mi trovo costretta a dover esprimere il rammarico sulla mancata soluzione alla questione relativa alla percentuale di contributo per la misura assicurazioni dello Sviluppo rurale”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, nel corso dei lavori del Consiglio europeo dei Ministri dell’agricoltura e della pesca. “La percentuale – ha spiegato il Ministro De Girolamo – è rimasta al 65%, mentre nell’accordo di giugno era stata fissata al 75% per armonizzare le varie percentuali di aiuto sulle assicurazioni che sono molto diverse in funzione degli strumenti finanziari attivabili. Ma anche per consentire agli Stati membri di semplificare il processo programmatorio e la successiva gestione dei vari interventi. Nonostante su questa problematica vi è stata convergenza sia sul contenuto che sulla volontà di rettificare la percentuale riportandola al 75%, purtroppo ci duole constatare che alla fine è rimasto il valore del 65%. Al riguardo – ha concluso il Ministro – abbiamo trasmesso una apposita dichiarazione che sarà allegata alla minuta e chiedo pertanto che la problematica venga al più presto riconsiderata, nel contesto delle prossime iniziative regolamentari riguardanti la riforma della Politica agricola comune”.

ANNATA AGRARIA 2013 E PSR 2014-2020, GARAGNANI: “BUONI RISULTATI DI PREZZO E PRODUZIONE PER GRANO E ORZO. COSI' ANCHE PER LA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO. CRITICITA' INVECE PER SOIA, GIRASOLE E MAIS, QUEST'ULTIMO PENALIZZATO DAL PREZZO MONDIALE ASSAI BASSO. BUONA LA TENUTA DI MERCATO PER IL LATTE DA FORMAGGIO (PARMIGIANO REGGIANO, GRANA PADANO E PROVOLONE). DISASTROSA LA SITUAZIONE DEL COMPARTO SUINICOLO. QUANTO AL NUOVO PSR 2014-2020, AUSPICHIAMO CHE I FONDI VADANO SOLO AGLI AGRICOLTORI, NON A SOVRASTRUTTURE”

Fonte: Ufficio Stampa Confagricoltura Emilia - Romagna

“L'annata iniziata decisamente male – con abbondanti precipitazioni e temperature assai basse fino a primavera inoltrata che hanno generato semine molto tardive - in realtà si è conclusa con qualche risultato positivo, soprattutto per il grano e per l'orzo che hanno raggiunto produzioni e prezzi soddisfacenti. Buona è stata anche l'annata produttiva del mais, molto penalizzata però dal prezzo mondiale assai basso. Grandi soddisfazioni di prezzo e produzione le ha date la barbabietola da zucchero mentre indubbie criticità hanno precluso la stagione della soia (produzione assai limitata) e del girasole (prezzo incredibilmente basso). Il 2013 del settore lattiero-caseario, invece, è stato caratterizzato dal prezzo alto del latte spot insieme a una buona tenuta di mercato del latte da formaggio (parmigiano reggiano, grana padano e provolone). Da rilevare inoltre che gli ultimi mesi dell'anno hanno visto la definizione e successiva approvazione dei nuovi piani produttivi pluriennali del Consorzio del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Infine nel settore suinicolo si è registrato l'ennesimo periodo negativo”. Sono i primi commenti all'annata agraria 2013 del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, che in merito alla futura programmazione del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 ha voluto sottolineare: “Se il primo pilastro della Politica Agricola Comunitaria, come oramai è chiaro a tutti, genererà soltanto nuovi vincoli e nessuna vera politica di settore, presidieremo con il coltello tra i denti ogni tavolo, affinché i fondi del secondo pilastro (PSR) arrivino il più possibile agli agricoltori e a nessun altro” “Gli aiuti comunitari – è questo l'auspicio del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna - dovrebbero favorire le aziende agricole, anche attraverso lo sviluppo di reti d'impresa e filiere produttive agroalimentari; accompagnare la creazione di mercato; concorrere alla realizzazione di aziende più strutturate e specializzate. Essere, in sintesi, il motore dell'innovazione. E invece rischiano di portare nuova linfa a sovrastrutture come gli Enti e i Consorzi di Bonifica che hanno, tra i principi fondanti, il compito di tutelare la sicurezza nazionale e che proprio per questo motivo dovrebbero essere finanziati con fondi statali”.

ANNATA AGRARIA 2013 - RABBONI: IN CALO, MA CON UN VALORE DI 4,4 MILIARDI DI EURO RIMANE SUPERIORE ALLA MEDIA DEGLI ULTIMI 3 ANNI E CONFERMA IL VALORE ANTICRISI DEL SETTORE AGRICOLO. DAL NUOVO PSR NUOVE OPPORTUNITÀ PER SOSTENERE IL REDDITO E PER RAFFORZARE LA CAPACITÀ COMMERCIALE DELLE IMPRESE AGRICOLE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“E’ stata un’annata agricola segnata da una primavera particolarmente piovosa che ha determinato un calo produttivo abbastanza generalizzato. Tuttavia il valore della produzione all’origine sembra attestarsi sui 4,4 miliardi di euro, un dato superiore alla media degli ultimi tre anni, che conferma il ruolo anticrisi di un settore che tra il 2008 e il 2012 ha aumentato del 12% il valore della sua produzione, a beneficio anche dei comparti che operano a monte e a valle e con una tenuta complessiva dei livelli occupazionali”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato oggi a Bologna i primi dati sull’annata agraria 2013 in Emilia-Romagna presentati nel corso di un’iniziativa promossa dalla Coldiretti regionale. Tra gli elementi di criticità Rabboni ha sottolineato in particolare il calo del reddito agricolo “penalizzato dall’aumento dei costi di produzione, dagli alti costi energetici e dei trasporti, nonché da un ancora troppo debole rapporto del mondo agricolo con il mercato” . Queste difficoltà potranno, almeno in parte, trovare una risposta nella nuova Programmazione comunitaria e nel nuovo Psr regionale, con la possibilità “di estendere le assicurazione per il maltempo e di introdurre i fondi mutualistici per garantire redditività e copertura dei costi di produzione e degli investimenti sostenuti”. Nuove opportunità sono in arrivo anche sul fronte commerciale grazie alla “centralità che il Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 assegnerà alle reti di imprese agricole che si aggregano per vendere i prodotti, fare innovazione e modernizzare le strutture produttive”.

DE GIROLAMO: SERVONO PIÙ CORAGGIO E PIÙ RISORSE DELLA UE PER LE POLITICHE DI PROMOZIONE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Sulle politiche di promozione dell’Ue serve una riflessione, soprattutto in merito ad alcuni punti. Mi sembra che la proposta della Commissione sia poco coraggiosa sul versante delle risorse finanziarie assegnate, se relazionata al giusto livello di ambizione che il programma si propone. Gli Stati Uniti, infatti, destinano fondi molto più consistenti alle loro politiche di promozione. Inoltre, vorrei evidenziare che l’ampliamento dei prodotti ha un senso solo se si garantirà un adeguato rafforzamento della politica di promozione per i prodotti di qualità. Infine, vorrei sottolineare come sia necessario prevedere anche l’inclusione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura anche in considerazione delle particolari condizioni di difficoltà in cui versa il settore. Auspico dunque la Commissione voglia tenere in considerazione nella proposta questi aspetti che reputo di sensibile importanza”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, intervenendo nel corso dei lavori del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca, che si tiene a Bruxelles.

DE GIROLAMO: ITALIA PRONTA A REAGIRE A INTRODUZIONE DEL “SEMAFORO ROSSO”, NON TOLLEREREMO IMPOSIZIONI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L'Italia è pronta a reagire alla possibile introduzione del cosiddetto ‘semaforo rosso’ per alcune tipologie di alimenti. Non rimarremo a guardare inerti mentre la tradizione e l'opera di migliaia di lavoratori italiani rischia di essere danneggiata da manovre commerciali che consideriamo ingiustificate e sconsiderate. Se qualche Paese europeo ritiene di poter disporre della solidarietà e della collaborazione europea a senso unico ha sbagliato i suoi conti. Siamo pronti a discutere con animo sereno come abbiamo sempre fatto, ma non tollereremo imposizioni di alcun genere.”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, a Bruxelles per partecipare a una sessione di lavori del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca.  

A cura della Redazione:
Il sistema di etichettatura degli alimenti "a semaforo", proposto dalla Gran Bretagna, è basato sui colori appunto del semaforo: verde, giallo e rosso da assegnare ai prodotti alimentari in base al contenuto di sale, zucchero, grassi e grassi saturi presente in 100 grammi di prodotto. Il semaforo rosso penalizza la presenza di materia grassa superiore a 17,5 grammi, quello giallo tra 17,5 grammi e 3 grammi e il verde fino a 3 grammi.

UNA STORIA DI RICOSTRUZIONE L’AZIENDA AGRICOLA CARLO FINI DI POGGIO RENATICO HA ULTIMATO I LAVORI DI RICOSTRUZIONE DOPO IL SISMA DEL 2012. UN LUNGO ITER TRA BUROCRAZIA E VOGLIA DI RICOMINCIARE

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara Poco più di un anno e mezzo è passato dal sisma che ha colpito la provincia di Ferrara da un punto di vista sia umano che economico. Molte aziende agricole hanno subito danni a fabbricati e terreni che hanno reso difficoltosa la ripresa delle attività produttive. Proprio in questi giorni, l’azienda di Carlo Fini associata a Cia Ferrara – una delle più colpite della zona di Poggio Renatico con circa 400 mila euro di danni stimati – ha ultimato i lavori di costruzione di un nuovo e moderno fabbricato antisismico che ha sostituito quelli danneggiati. Una delle prime a terminare in questa zona e ad iniziare così un nuovo ciclo che chiude un periodo lungo e pieno di ostacoli da superare. «La nostra corte rurale – spiega Carlo Fini – era composta da una casa e un fienile adibiti a magazzino; un capannone in mattoni utilizzato principalmente per le attrezzature e una tipica casella. In seguito al sisma il capannone è collassato e tutti i fabbricati sono diventati inagibili, con pericolo reale di crollo. Un grosso danno, considerando soprattutto l’investimento in pannelli fotovoltaici montati da poco tempo che, in seguito al sisma, abbiamo dovuto rimuovere totalmente. Vedere la propria azienda ridotta in quella maniera, letteralmente da demolire, è stato un colpo bruttissimo. Dopo lo shock iniziale e la voglia di rimediare fin da subito ci siamo però resi conto che il danno subito era al di là delle nostre forze. E abbiamo così deciso di chiedere aiuto: prima pubblicamente nel corso di un’intervista televisiva andata in onda pochi giorni dopo il terremoto per sensibilizzare tutti sui danni subiti dalle aziende agricole poi concretamente iniziando un lunghissimo iter burocratico. Il risultato è un capannone di 300 metri quadri in cemento armato, fondamentale per il ricovero delle attrezzature e dove abbiamo ripristinato l’impianto di pannelli fotovoltaici. La struttura sarà finanziata al 100% dai contributi per la ricostruzione. Sono moltissime le persone da ringraziare oggi che questo percorso è finito, persone che hanno lavorato sulla fiducia, in attesa dell’arrivo dei soldi che la Regione metterà a disposizione tra circa due mesi, a seguito della dichiarazione di fine lavori. Tra loro voglio citare ovviamente la Regione Emilia – Romagna che ci ha riconosciuto il danno, l’assessore Stefano Calderoni che è rimasto sempre in prima linea accanto alle aziende, la Cia Ferrara che ci hanno aiutato con le tantissime pratiche da presentare e i tecnici di riferimento. Tutti – conclude Carlo Fini – ci hanno sostenuto e supportato in ogni fase della ricostruzione e posso dire che solo oggi siamo usciti davvero dalla brutta pagina del terremoto.»

venerdì 13 dicembre 2013

PESCA - RABBONI RICEVE IL NUOVO COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI RAVENNA GIUSEPPE MELI: COLLABORAZIONE E UN PIANO DI LAVORO COMUNE A SOSTEGNO DI UN SETTORE IMPORTANTE DELL'ECONOMIA REGIONALE. NUOVI BANDI DALLA REGIONE PER L' ACQUACOLTURA E I PORTI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

L’assessore regionale all’Agricoltura e pesca Tiberio Rabboni ha ricevuto oggi il nuovo comandante della Capitaneria di porto di Ravenna, il capitano di Vascello Giuseppe Meli. Al centro dell’incontro le problematiche della pesca marittima, un settore molto importante per l’economia regionale, che dà lavoro a 5 mila addetti considerando anche l’indotto, per un fatturato di oltre 100 milioni di euro e che contribuisce per il 10% al pescato nazionale. Rabboni e Meli hanno espresso la volontà di collaborare e impostare un piano di lavoro comune a sostegno di tale comparto, che, anche in Emilia-Romagna sta attraversando una fase di difficoltà complessiva. Rabboni ha tra l’altro annunciato l’arrivo nel 2014 di nuovi bandi regionali nell’ambito del Fondo europeo per la pesca, tra i quali in particolare uno per l’attività di acquacoltura e uno per la dotazioni infrastrutturale dei porti per la pesca gestiti da privati. Un bando analogo, rivolto invece all’adeguamento dei porti pubblici, è attualmente aperto e prevede uno stanziamento di 1,2 milioni di euro. Tra i temi affrontati anche quello della proroga delle concessioni per l’attività acquacoltura provvedimento sollecitato anche dall’assessore Rabboni e che è stato inserito nell’ambito della legge di Stabilità. Giuseppe Meli proviene dal Comando generale del corpo delle Capitanerie di Roma dove negli ultimi anni ha diretto il Nucleo investigativo per il coordinamento nazionale delle attività di Polizia giudiziaria.

GIOVANI, DE GIROLAMO: BENE RISERVA DEL 20% DEI TERRENI AGRICOLI PER AFFITTO A UNDER 40

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Favorire i giovani imprenditori nell’accesso alla terra è fondamentale per incentivare il loro ingresso nel mondo dell’agricoltura, facilitando così il ricambio generazionale che è una priorità per il comparto e per tutto il Paese. Ecco perché considero una buona notizia l’approvazione dell’emendamento che riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, sull’emendamento alla Legge di Stabilità approvato ieri in Commissione Bilancio della Camera, che interviene sulla normativa riguardante l’alienazione e la locazione dei terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato, inserendo una riserva, dell’ordine del 20%, a favore della locazione dei terreni in questione da parte dei giovani imprenditori agricoli, che abbiano un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni.

CONSUMO SUOLO, DE GIROLAMO: STOP A CEMENTIFICAZIONE E DISSESTO PER LA BELLEZZA DELL’ITALIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Quello approvato oggi è un provvedimento fondamentale che segna la separazione netta tra il passato e la devastazione dei territori ed il futuro in cui il terreno sarà utilizzato per lo sviluppo. Non c'è produzione agricola se non c'è tutela del suolo e queste misure agevoleranno gli imprenditori del settore edilizio che si specializzeranno nel risanamento. L’Italia ha bisogno di una norma per il contenimento del consumo di suolo e per questo mi auguro che il disegno di legge possa essere presto discusso e approvato anche in Parlamento. I drammatici disastri idrogeologici degli ultimi mesi ci ricordano che non c’è più tempo da perdere. Con questa norma introduciamo un principio fondamentale: il consumo di suolo va ridotto. La terra deve essere preservata per l’attività agricola, anche perché negli ultimi decenni abbiamo cementificato una superficie grande come la Calabria. Allo stesso tempo il nostro Paese non è autosufficiente dal punto di vista alimentare e la combinazione dell’avanzata del cemento e l’abbandono dei campi può diventare devastante. Invertiamo la rotta, ho fiducia che anche nelle Camere ci sia la stessa sensibilità per il tema”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, sul via libera definitivo del Consiglio dei Ministri al disegno di legge per il contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato, approvato anche dalla Conferenza unificata. “È necessario – ha proseguito il Ministro – avere un cambio di mentalità nel nostro Paese e capire che ogni ettaro di terra impermeabilizzata è persa per sempre. Puntiamo ad un’edilizia di riuso, di rigenerazione, che possa far muovere l’economia senza un ulteriore impatto sull’ambiente e sulle attività agricole. Siamo il Paese del Gusto e della Bellezza e i turisti stranieri non ci cercano davvero per il cemento”.

SVILUPPO RURALE, DE GIROLAMO: ARRIVARE ENTRO FINE ANNO AD ACCORDO SU RISORSE UE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Ho chiesto alle Regioni un gesto di responsabilità, anche per lanciare un segnale agli imprenditori agricoli e al Paese intero, e arrivare entro la fine dell’anno a un accordo sull’utilizzazione delle risorse comunitarie destinate all’Italia sullo sviluppo rurale. Questo appare ancora più necessario dal momento che è stata inviata la prima proposta di accordo di partenariato sui fondi strutturali per il periodo 2014-2020”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, dopo la riunione di oggi con gli Assessori regionali all’Agricoltura presso il Dicastero. “Ho riscontrato nei miei interlocutori, nonostante le differenze politiche e territoriali, un senso di responsabilità condivisa, la politica in questa occasione ha dimostrato di comprendere la necessità di fare presto per rispondere alle esigenze del Paese”. “In questo modo – ha proseguito De Girolamo - il settore sarà messo nelle condizioni di avviare la nuova programmazione nel più breve tempo possibile, consentendo agli agricoltori italiani di usufruire delle risorse rese disponibili. Il confronto che ho avuto oggi con gli Assessori mi permette di finalizzare una proposta che discuterò anche con le organizzazioni del settore, che vedrò mercoledì 18 dicembre e dalle quali sono certa che raccoglieremo ulteriori indicazioni preziose”.

ASSEMBLEA CONFAGRICOLTURA, IL PRESIDENTE GUIDI: “AD EXPO 2015 RIUNIREMO LE 140 AGRICOLTURE DI TUTTO IL MONDO PER RIBADIRE CHE L’AGRICOLTURA È IL MODELLO DI SVILUPPO GLOBALE”. IL MESSAGGIO DI LETTA, GLI INTERVENTI DEL VICE MINISTRO AGLI AFFARI ESTERI DASSÙ E DEL SOTTOSEGRETARIO ALLE POLITICHE AGRICOLE MARTINA

Fonte: Confagricoltura

“Considero Expo 2015 un’occasione importante quanto le Olimpiadi a Roma del 1960, che mostrarono al mondo come il nostro Paese fosse ripartito dopo la guerra. Ora Expo 2015 dovrà far vedere come l’Italia saprà ripartire dalla crisi. Dell’Esposizione l’agricoltura è il pilastro comunicativo; il lavoro delle vostre imprese è fondamentale per far ripartire l’Italia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Gianni Letta in un videomessaggio che ha inviato all’assemblea di Confagricoltura che si è svolta ieri, a Roma, all’Auditorium Via Veneto. "Il mio – ha proseguito il capo del governo rivolgendosi ai dirigenti di Confagricoltura - è un incoraggiamento a continuare nel vostro lavoro di rappresentanza sociale ed economica, che svolgete in un momento difficile, anche in una sana dialettica con le istituzioni”. Con il videomessaggio di Letta si sono aperti i lavori della parte pubblica dell’assemblea dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli cui sono intervenuti anche il sottosegretario alle Politiche agricole con delega a Expo 2015, Maurizio Martina ed il vice ministro per gli Affari Esteri, Marta Dassù. “Apprezzo il vostro approccio alle tematiche attinenti all’ Unione europea, non ideologico, realista e non pessimista – ha esordito il sottosegretario Martina – In un momento di crisi come l’attuale, guai a farsi prendere da smanie di smantellamento anche delle impalcature che servono per ricostruire. L’agricoltura ha la cittadinanza mondo e non può chiudersi in s stessa”. Martina ha anche criticato un certo provincialismo che impera tra coloro che si interrogano sulla validità di una kermesse come Expo 2015, che contestano che oggi non serve uno spazio fisico per vedere le novità del mondo. Ci piace farci del male da soli – ha lasciato intendere – cosa che non hanno fatto i cinesi con Shanghai 2010 e chi già pensa a Dubai 2020. Ampiamente condivisa dal viceministro per gli Affari esteri, Marta Dassù, la relazione del presidente Guidi che “ha fornito una lettura concreta dell’Europa, di cui si parla troppo spesso, anche in politica, in maniera astratta”. “Tra nostalgici ‘padri fondatori’ e euroscettici, manca una visione realistica del significato di stare in Europa – ha detto il vice ministro - . Oggi ci troviamo di fronte ad una sfida molto importante, in cui avranno un peso determinante le prossime elezioni europee e la presidenza di turno italiana. La sfida è la crescita. E l’agricoltura potrà giocare un ruolo importante”. Un’agricoltura che il viceministro ritiene essenziale anche negli equilibri geopolitici mondiali, negli accordi commerciali, come quello recentemente stipulato con il Canada o con quello in via di definizione con gli Usa e riguardo al più ampio problema della sicurezza alimentare. “Expo’ 2015 sarà il banco di prova. Non deve essere una fiera e neppure solo un occasione di agribusiness, ma un’opportunità per tutto il Paese” , ha concluso il vice ministro, accogliendo l’invito del presidente Guidi al governo per impegnarsi in maniera razionale con il sistema delle imprese per un progetto strategico che veda l’agricoltura al centro crescita dell’Europa e non solo. “A Expo 2015 – ha detto in chiusura il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – ci faremo promotori di un dibattito che coinvolga le rappresentanze delle 140 realtà agricole mondiali presenti alla kermesse per una discussione unica. Per ribadire che l’agricoltura è il modello di sviluppo mondiale”.

COLDIRETTI: CON CAMPAGNA AMICA ARRIVA PESCE NEI MERCATI CONTADINI DI FERRARA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Inizia da venerdì 13 dicembre la partecipazione ai mercati contadini del comune di Ferrara dei pescatori di Coldiretti che hanno aderito a Campagna Amica e che porteranno in città il meglio della produzione ittica ferrarese, sia di mare che di valle, dai branzini alle anguille, dai cefalialle vongole.
 Si arricchisce l’offerta dei prodotti del territorio che sarà possibile trovare nei mercati contadini di Ferrara. Da oggi, venerdì 13 dicembre, al mercato contadino di Porta Paola e anche domenica in Piazza Municipale, sarà possibile acquistare il pesce del nostro mare e delle nostre valli, garantito freschissimo dai pescatori associati a Coldiretti Pesca ed a Campagna Amica. Grazie a Luca Bellini, eclettico pescatore di Bosco Mesola, a seconda della buona sorte nella pesca, arriveranno in piazza a Ferrara branzini, orate, cefali, sogliole, seppie, ma anche anguille, pescegatti, e tutte le altre specie che sia in mare che in valle saranno pescate e preparate per la vendita nei mercati contadini. A breve arriveranno anche le pregiate e gustose vongole della nostra sacca, in modo da offrire la più ampia gamma di specie ittiche e di mitili della nostra tradizione gastronomica. Un ringraziamento particolare alla Strada dei Vini e Sapori della provincia di Ferrara, che gestisce i due mercati contadini del comune di Ferrara per la disponibilità ad accogliere tra i prodotti “di terra” anche i “prodotti di mare e d’acqua”, ampliando la gamma dei prodotti ferraresi che i consumatori potranno acquistare soprattutto in vista delle prossime festività e dei pranzi che tradizionalmente vengono preparati e che possono essere “a km zero” ed autenticamente “made in Ferrara”. Nelle prossime settimane si verificheranno le disponibilità di altri mercati e di altri pescatori per portare in tutta la provincia i prodotti della pesca.

giovedì 12 dicembre 2013

COLDIRETTI: A BOLOGNA CON CAMPAGNA AMICA IL MERCATO SOLIDALE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Venerdì 13 dicembre nel centro di Bologna un mercato straordinario di Campagna Amica per gli alluvionati della Sardegna e per FANEP. Riso ferrarese e Aglio di Voghiera tra i prodotti in vendita in via degli Orefici.

Formaggio dalla Sardegna alluvionata e raccolta fondi per Fanep, l’Associazione delle Famiglie di Neurologia Pediatrica del Sant’Orsola. È il gesto di doppia solidarietà dell’iniziativa “Raccolto di Natale: 2 volte più buoni!” promossa da Coldiretti e Campagna Amica venerdì 13 dicembre, dalle 9.00 alle 18.00, in via Orefici a Bologna. Nell’ambito del mercato di prodotti tipici di Campagna Amica (dall’aceto balsamico di Modena ai salumi di mora romagnola, dal miele biologico al riso del Delta del Po, all’aglio di Voghiera DOP), verrà messo in vendita pecorino sardo che Coldiretti Emilia Romagna ha acquistato da aziende alluvionate della Sardegna e il cuiraccolto sarà devoluto per Fanep, l’associazione delle Famiglie di Neurologia Pediatrica, dell’ospedale Sant’Orsola. Durante il mercato, dalle 10.00 alle 13.00, gli esperti di Campagna Amica insegneranno il riutilizzo economico ed ecologico di alimenti e oggetti della tavola natalizia (rametti d’abete, noci, agrumi, chiodi di garofano, mele) per comporre gustosi centri tavola, e illustreranno l’arte di confezionare con ago e filo sacchetti e contenitori per i regali. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.00, la pittrice piacentina Maurizia Gentili eseguirà disegni e pitture con colori e base di vino, frutta e ortaggi. Sono due le aziende di Coldiretti Ferrara che parteciperanno all’iniziativa: L’Aglio del Nonno di Voghiera e Fogagnolo Giancarlo di Jolanda, rispettivamente con aglio DOP e riso del delta ferrarese.

ASSEMBLEA DI CONFAGRICOLTURA, LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE GUIDI: “VOGLIAMO PIÙ EUROPA E PIÙ MONDO. SOFFRIAMO PER BUROCRAZIA E CARENZA DI PROGRAMMAZIONE NAZIONALE DI STRATEGIE E RISORSE”

Fonte: Confagricoltura

“Gli imprenditori agricoli italiani vogliono più Europa e più mondo. Ribadiamo lo spirito europeista e l’attenzione alla globalizzazione della nostra Organizzazione e delle nostre imprese. L’agricoltura, che ha un ruolo centrale nelle politiche europee, dovrà averlo anche in quelle nazionali”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi aprendo i lavori dell’Assemblea incentrata sul tema “Svolta per l’Europa”, svoltasi a Roma all’Auditorium Via Veneto. “Nella riforma delle politiche agricole comunitarie un ruolo centrale è assegnato alle scelte dei singoli Paesi. Occorre alzare il livello di attenzione oltre che sul fronte della negoziazione europea, anche – ha sollecitato il presidente di Confagricoltura – su quello della politica economica ed agricola nazionale”. “Per l’Italia – ha spiegato - sono in ballo 5 miliardi di euro l’anno da abbinare, o meglio accoppiare, per usare un termine agricolo, ad accorte e funzionali strategie pubbliche e private di medio e lungo periodo per il settore primario. Quello che chiediamo è la programmazione strategica che è mancata ed ha portato di fatto ad un indebolimento del sistema produttivo agricolo, l’esatto contrario dell’obiettivo della Pac”. Ad avviso di Mario Guidi occorre guardare a Bruxelles ma anche a Roma ed alle politiche regionali dei piani di sviluppo dove alla carenza di programmazione si unisce la burocrazia. “Le risorse che giungono dall’UE – ha detto - si congiungono ai requisiti più che ai piani di sviluppo; non accompagnano la creazione di un mercato, ma la arrestano; non riescono ad essere promotrici di aziende più strutturate e di specializzazioni più avanzate”. Ed ha aggiunto: “La burocratizzazione costringe ad una contesa interna tra settori, territori, piani nazionali e regionali, in cui si perde di vista la strategia che invece ci darebbe un risultato ben più alto del compromesso in qualche modo raggiunto”. “Vediamo - ha proseguito Guidi - francesi, belgi, spagnoli prendere le loro decisioni nazionali di attuazione e utilizzo delle risorse verso obiettivi ben precisi, collegare tutta la filiera produttiva, scegliere i settori su cui fare leva, e fare tutto ciò per tempo, con idee chiare. E noi siamo qui da mesi a discutere con i 21 assessori all'agricoltura se avere un tavolo di condivisione delle scelte, a chiedere un raccordo tra le Regioni, a sollecitare di non fare la solita pioggia di micro finanziamenti inutili ai fini dello sviluppo, a piangere sui soldi della programmazione conclusa che dovremo restituire perché non impegnati” In chiusura un’esortazione al governo: “È il momento di lanciare un serio programma di politica agricola ed industriale, fatto di investimenti per ricerca, infrastrutture (ma solo quelle necessarie), innovazione”. Per una svolta europea e nazionale.

DECALOGO "NATALE SICURO, DI QUALITA' E SENZA SPRECO"

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Movimento Difesa del Cittadino, Nac

http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6999

SICUREZZA, DE GIROLAMO: L’ICQRF SEQUESTRA CIRCA DUEMILA TONNELLATE DI MAIS ESTERO NON IDONEO AL CONSUMO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Quasi duemila tonnellate di mais estero non idoneo al consumo sono stati sequestrati dall’Ispettorato repressione frodi – ICQRF nel porto di Oristano. Un’operazione dal valore di 300.000 euro, ma importante soprattutto sotto il profilo della sicurezza del nostro mercato e dei consumatori. La difesa del patrimonio agroalimentare italiano che si distingue per il livello qualitativo, la specificità e la salubrità delle produzioni, è obiettivo prioritario del mio Ministero e per questo voglio ringraziare le donne e gli uomini del nostro Ispettorato per l’impegno quotidiano che mettono in campo. I controlli sulle produzioni importate, così come quelli sui prodotti nazionali, hanno raggiunto livelli di grande efficacia, come dimostra questo importante sequestro. Contraffazioni, frodi e illeciti saranno contrastati con vigore, perché la salute dei cittadini e degli animali, la leale concorrenza e la legalità sono priorità assolute di questo Governo”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato il recente sequestro operato dall’Ispettorato repressione frodi presso il porto di Oristano. A bordo di una nave proveniente dall’Est Europa, sono state rinvenute e sequestrate 1.948 tonnellate di granella di mais in stato di alterazione, per un valore di circa 300.000 euro. Il prodotto in stato di fermentazione e ammuffito, è stato anche campionato per la ricerca analitica di micotossine o eventuali OGM. La merce in questione, destinata all’allevamento, è stata in tal modo preventivamente eliminata dalla catena alimentare.

COLDIRETTI: ASSEGNATI GLI OSCAR GREEN 2013, VINCONO ECOMOBILI, AGRICOSMETICI E VINO DI GIUGGIOLE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Premiate anche le spugne di zucca, il ragù di trota ed il latte UHT cento per cento italiano. Gulinelli: esempi importanti di inventiva, dispirito d’impresa, di voglia e capacità di cambiare e trovare nuove strade.

Vino di giuggiole dell’Odissea, agrocosmetici alle stelle alpine, mobili rivestiti da fibra di fico d’India ma anche spugna di zucca, ragu’ di trota e il latte uht 100 per 100 italiano sono i vincitori del concorso “Oscar Green” 2013, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti dei premi “Oscar Green” sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015. Essere lungimiranti paga e questa volta con un Oscar, quello della Coldiretti assegnato nella categoria Stile e cultura d’impresa a Marcello Rossetti che con la sua innovativa linea di agrimobili realizzati con la nobile fibra di fico d’india. Erano destinate alla discarica e rappresentavano un problema da risolvere per molti agricoltori le foglie di fico d'india da smaltire. Ma quella fibra resistente ha acceso una lampadina nella testa diMarcello che crea la prima linea di complementi d’arredo interamente rivestiti dalla fibra di questo particolare frutto che viene estratta dallepale ancora verdi. Grazie alla cura nella lavorazione ed i trattamenti effettuati che garantiscono una assoluta resistenza nel tempo ciascun mobile risulta autentico ed inimitabile perchè le venature della fibra creano disegni e colori sempre unici. Nell'incantato centro storico di Lecce il punto vendita 'Sikalindi' è la gioia di turisti,curiosi e clienti provenienti da ogni parte del mondo. L’Oscar green nella categoria Esportare il territorio se lo aggiudica invece la geniale idea di Martina Buccolini, idea che viene direttamente dall’Odissea, quella di produrre il vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei lotofagi. Un vino che necessita di ben tre anni per essere realizzato ma in questo modo, il vecchio detto di sentirsi in un "brodo di giuggiole" prende forma e diventa realtà. Per la categoria Campagna Amica l’Oscar va invece a Delia Revelli che alleva in acquacoltura un'ampia varietà di pesci d'acqua dolce, prima fra tutte la trota, sempre più ambita non soltanto in ambito nazionale. A pochissimi passi dalle vasche il prodotto è trasformato e confezionato ed ecco che nascono i filetti di trota affumicata, al moscato, grigliati, il paté di trota, il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri che oggi fanno gola soprattutto ai bambini, per la gioia delle mamme e per la fortuna del territorio piemontese. E ancora nella categoria Ideando viene premiata - afferma la Coldiretti - il brillante modello imprenditoriale di Angelina Muzzu che in uno degli scorci più invidiati del pianeta, la Sardegna riesce a ricavare dalla zucca una morbidissima spugna da bagno, la luffa da abbinare piacevolmente alle sue creme idratanti, che nascono dalla natura e alla natura ritornano in una incredibile alchimia. Enrico Bettoni e Pietro Pierani invece conquistano l’Oscar green nella categoria In Filiera grazie al grande lavoro che la loro azienda svolge chiudendo interamente il ciclo del latte. Enrico e Piero producono infatti il primo latte Uht, buono, a lunga conservazione e di qualità, pronto a sfidare il fresco. Dalle stalle al supermercato il latte Uht “Voi” è il fiore all'occhiello del territorio. Una competizione leale basata sulla verità dell'origine, sulla qualità dei processi e sull'eccellenza del prodotto. Nella categoria Non solo agricoltura non poteva non essere conferito l’oscar green della Coldiretti ad una realtà davvero speciale come quella di Moira Donati che nonostante una promettente carriera non ha saputo resistere al richiamo della stella alpina del suo Trentino. Oggi Moira grazie alla sua straordinaria capacità di analisi del mercato, una spiccatavisione futura e soprattutto la grande abilità con le nuove tecnologie riesce a far arrivare i suoi cosmetici realizzati con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, in ogni angolo del Bel Paese attraverso la pratica dell'E-SHOP. E per finire - conclude la Coldiretti - la menzione speciale per Paese Amico viene assegnata, per la prima volta a parità di merito, al Comune di Udine dove negli spazi verdi degli orti urbani tutti fanno quadrato attorno all'orto e coltivano insieme le primizie di stagione e all’Istituto Pira di Rosarno dove la scuola rappresenta un’alternativa alla mafia ed è una opzione di riscatto. Aperto anche la domenica l'istituto è un laboratorio per l'agricoltura del futuro.

mercoledì 11 dicembre 2013

LIQUIDAZIONI POSITIVE PER LA FRUTTA ESTIVA DI APOFRUIT

Fonte: Ufficio Stampa Apofruit  

Meno produzione, buona qualità e prezzi di liquidazione più alti del 2013 - Molto bene pesche e nettarine, che mostrano però un finale di campagna critico - Andamento positivo anche per albicocche, susine e pere - Annata stimolante per i prodotti biologici

Hanno sancito i risultati di un’annata complessivamente positiva, anche se non sono mancati i risvolti negativi nel finale della campagna, i listini di liquidazione della frutta estiva della cooperativa Apofruit, presentati alle Assemblee dei soci che si sono svolte in questi giorni nelle diverse aree di produzione (Emilia, Romagna, Metaponto, Puglia e Lazio). Benché condizionati da un trend delle vendite che ha visto contrapposti due momenti molto diversi (ossia mercato effervescente fino a fine luglio, domanda più contratta rispetto alla media in agosto e settembre con quotazioni in calo) i prezzi di liquidazione ai soci di Apofruit hanno premiato la politica condotta in questi anni dalla cooperativa. «Una politica - evidenzia Ilenio Bastoni, Direttore Commerciale della grande cooperativa - che ha puntato sull’innovazione varietale, sulla crescita dei prodotti a marchio proprio, sullo sviluppo delle specie strategiche destinate al mercato internazionale». Per quanto concerne la frutta estiva, dunque, Apofruit liquida ai soci un quantitativo di 586 mila quintali (con un calo delle quantità del 22% rispetto a quelle del 2012) per un importo pari a 34 milioni di euro. Ossia un 9% per cento in più di valore assoluto rispetto alla stagione estiva 2012. «Se consideriamo il calo delle quantità e l’aumento del valore liquidato -prosegue Bastoni- si evidenzia un valore medio di liquidazione al chilogrammo conferito superiore del 40% rispetto allo scorso anno». Stagione nel complesso positiva dunque, pur con qualche differenziazione, per le principali produzioni del paniere di Apofruit che, per almeno il 70%, è composto da pesche e nettarine. La campagna di commercializzazione delle pesche e delle nettarine è stata caratterizzata da prezzi molto interessanti fino a tutto luglio per poi registrare, ad agosto e settembre, una sensibile riduzione delle quotazioni, causata da un calo di consumi dovuto ad un clima particolarmente piovoso e freddo. Favorite quindi le varietà precoci, mentre quelle tardive hanno seguito un trend negativo, simile al 2012. Da evidenziare un differenziale di prezzo, in tutti i periodi di produzione, che va dai 10 ai 15 centesimi in più, per le nuove varietà che hanno dimostrato di essere apprezzate dal mercato per i miglioramenti nel colore, nel gusto e nella conservazione. Per quanto concerne le albicocche, specie contrassegnata da una scarsa produzione (meno 40% rispetto al 2012), i risultati commerciali sono stati molto interessanti, con prezzi di liquidazione superiori dall’80% al 100% rispetto all’anno passato. Produzione superiore rispetto al 2012, ma liquidazione positiva, anche per le susine. Degno di nota l’andamento delle pere estive, con quantità leggermente inferiori rispetto all’anno passato e risultati interessanti per i produttori. Per l’uva da tavola, infine, nonostante l’andamento generale di forte competizione, i risultati sono stati accettabili grazie alle nuove varietà senza semi destinate prevalentemente al mercato estero. Annata stimolante anche per il biologico che ha spuntato prezzi ai produttori che, rispetto al prodotto tradizionale, sono andati da un 60 ad un 100% in più. «Questo dato -rimarca Bastoni- è il risultato di anni di investimenti nella politica di marca, che ha puntato alla qualità e sulle garanzie al consumatore. Almaverde Bio è leader di mercato e i produttori di biologico di Apofruit beneficiano di questi risultati». «Anche nel 2013, con prezzi medi superiori al 2012 –conclude Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit– si confermano le apprezzabili differenze tra i diversi gruppi varietali, rafforzando l’importanza dell’innovazione varietale quale elemento fondamentale per dare possibilità ai soci di raggiungere risultati superiori alla media. Ricordo, infine, che in occasione della liquidazione dei prodotti estivi verranno erogati gli acconti sui prodotti autunnali e invernali».

COLDIRETTI: NATE TRECENTOMILA IMPRESE NEL 2013, UNA SU TRE E’ UNDER 35

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Delle circa trecentomila nuove imprese nate in Italia nei primi mesi del 2013, una su tre è costituita da giovani con meno di 35 anni, soprattutto nel settore del commercio e della ristorazione, ma anche in agricoltura.

Nei primi nove mesi del 2013 sono nate 296008 imprese e di queste oltre una su tre sono state create da giovani con meno di 35 anni che hanno avviato ben 100321 nuove attività nelcommercio, nell’industria, nei servizi e nell’agricoltura. E’ quanto emerge dal primo Dossier sulla “Svolta generazionale dell’economia italiana” che è stato presentato dai Giovani della Coldiretti in occasione della consegna dei premi “Oscar Green” sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015, con Nunzia De Girolamo (Ministro Politiche Agricole) Guido Barilla (Presidente Barilla), Luca Palamara (Sostituto Procuratore di Roma), Vittorio Sangiorgio (delegato Coldiretti Giovani Impresa) e Roberto Moncalvo (Presidente Coldiretti) che hanno discusso su “Quale Italia domani?”. Nella classifica dei settori preferiti dalle giovani generazioni al top - sottolinea la Coldiretti – c’è nettamente il commercio e la ristorazione con 26206 nuove attività aperte, seguito dai lavori specializzati di costruzione con 9432 nuove imprese, ma sul podio sale anche l’agricoltura con 4200 nuove aziende agricole aperte nei primi nove mesi del 2013. Incoraggiante anche il fatto che - precisa la Coldiretti - ben il 38,5 per cento delle nuove imprese giovanili ha aperto nel sud Italia, secondo i dati di Unioncamere. Il ricambio generazionale - precisa la Coldiretti - sta avendo una accelerazione negli ultimi anni ma ad oggi in Italia ci sono 637359 imprese condotte da giovani under 35, che rappresentano appena l’11 per cento del totale delle 6 milioni di imprese presenti in Italia. Lo dimostra anche l’andamento nel settore primario dove a testimonianza del processo dirinnovamento in atto quasi un’impresa agricola italiana su 3 è nata negli ultimi 10 anni. Nell’agricoltura italiana il 7,2 per cento dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di 58663 aziende. Di queste circa il 70 per cento - continua la Coldiretti - opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. “I giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -: un tessuto produttivo ricco, capillare, checoinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”. “Il futuro si prepara oggi soprattutto dando più peso e più spazio qualitativo alla nuova generazione - ha affermato il Delegato nazionale dei giovani Coldiretti Vittorio Sangiorgio -, investendo sull’esuberanza dei giovani e sulla loro “naturale” apertura verso il nuovo e l’innovazione”.  

I GIOVANI NELL’ECONOMIA ITALIANA
· 100321 nuove attività nate da giovani under 35 nei primi 9 mesi
 · Aperta da un giovane sotto i 35 anni una nuova impresa su tre nei primi 9 mesi
· 637359 imprese condotte da giovani under 35, che rappresentano l’11 per cento del totale delle 6 milioni di imprese presenti in Italia.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

martedì 10 dicembre 2013

AGROALIMENTARE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “IMPEGNO STRATEGICO CON PERONI PER SVILUPPARE UNA FILIERA SOSTENIBILE DELLA BIRRA ITALIANA”

Fonte: Confagricoltura

“Le imprese agricole stanno costruendo un’agricoltura dinamica, innovativa e competitiva, che sa coniugare produttività e sostenibilità”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo oggi al convegno ‘Insieme dalla terra alla tavola’, promosso da Birra Peroni. “Confagricoltura – ha detto il presidente - è interessata ad avviare, in collaborazione con Peroni, un programma di sviluppo sostenibile della filiera italiana della birra. Può creare nuove opportunità commerciali per le nostre aziende produttrici di orzo e mais; per l’industria può essere un’opportunità di approvvigionamento 'sotto casa' di cereali coltivati in modo sostenibile e sicuro, aspetto di cui Peroni sta facendo un punto di forza del suo brand”. “Le nostre aziende in generale – ha spiegato il presidente di Confagricoltura - hanno già avviato un virtuoso percorso di rinnovamento, anche in relazione alle sfide con cui si stanno misurando: aumentare la produzione ma, allo stesso tempo, puntare con determinazione verso la sostenibilità, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente; due impegni che sono assolutamente conciliabili. Le imprese lo stanno dimostrando nei fatti, ottenendo maggiori raccolti su minori superfici, riducendo i quantitativi di acqua, di mezzi chimici e di energia utilizzati. Ma nello stesso tempo avendo cura del rapporto con i consumatori sui temi della qualità e della sicurezza dei prodotti agricoli, con gli operatori del settore, mantenendo elevati livelli di occupazione e dedicando molta attenzione alla sicurezza sul lavoro. Senza trascurare le ricadute positive sui territori con le loro iniziative nel sociale e nel campo culturale”. Guidi ha quindi ricordato il progetto “Ecocloud”, che è una rete delle pratiche sostenibili adottate dalle imprese agricole associate a Confagricoltura. Nel cloud agro-verde sono inserite le buone pratiche realizzate dalle aziende agricole negli ambiti: economici (ricadute sul territorio dell’attività imprenditoriale, filiere corte innovative come ad esempio gruppi di acquisto, vendita diretta on line); ambientali (diminuzione emissioni, assorbimento CO2, risparmio di energia, uso/produzione di energie rinnovabili, utilizzo dell’acqua, del suolo, riduzione di prodotti fitosanitari, fertilizzanti, degli sprechi, biodiversità; processi innovativi in agricoltura biologica); sociali (rapporti di lavoro, servizi diretti a categorie sociali svantaggiate, sicurezza sul lavoro, fattorie didattiche).