...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

lunedì 20 dicembre 2010

ATTESO NEL 2011 IL BATTESIMO OPERATIVO DI IRRIFRAME

Fonte: Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni

“In agricoltura trova pieno rispetto la Direttiva Europea sulle Acque, che parla di contribuire al costo di gestione del servizio, non certo di stabilire un prezzo per la risorsa idrica; gli imprenditori rurali al costo di gestione del servizio irriguo assommano, infatti, l’investimento per la rete idrica aziendale. Per l’irrigazione, inoltre, non si può certo parlare di costo, bensì di beneficio ambientale, perché contribuisce a rimpinguare le falde, contrastandone la salinizzazione.” Lo afferma Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, relatrice al convegno “Water is life – Quale futuro per l’Umanità”, svoltosi a Città del Vaticano per iniziativa della Pontificia Academia Scientiarum, che è riuscita a riunire (presenti il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan ed il Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni) un parterre di esperti secondo un approccio multidisciplinare.
“L’apporto idrico – prosegue Martuccelli – è indispensabile per l’agricoltura italiana, fortemente condizionata dall’andamento climatico: l’87% della produzione ed i 2/3 dell’export del settore derivano da coltivazioni irrigue; l’irrigazione è gestita dai consorzi di bonifica, espressione di sussidiarietà perché enti pubblici autogovernati dagli utenti, il cui coinvolgimento garantisce gestione efficiente e razionale uso dell’acqua. Ne è testimonianza il progetto nazionale IRRIFRAME, voluto dall’ANBI come evoluzione del sistema IRRINET e che dovrebbe vedere la realizzazione applicativa nel 2011; garantirà agli agricoltori, via sms o internet, indicazioni indispensabili all’irrigazione sulla base delle coltivazioni, delle disponibilità idriche, dell’umidità del terreno e dell’andamento meteorologico.”

COLDIRETTI: APERTO IN VIA GARIBALDI IL SECONDO PUNTO DI CAMPAGNA AMICA, IL PRIMO IN CENTRO CITTA' CON I PRODOTTI DELLA FILIERA AGRICOLA ITALIANA

Fonte: Coldiretti Ferrara

E' già aperto al pubblico da sabato scorso, 18 dicembre, il nuovo Punto di
Campagna Amica gestito dalla cooperativa Orto Amico, sito in via Garibaldi
1/A, a due passi dalla Piazza Municipale, nel pieno centro di Ferrara, che
si affianca al Punto di Via Canapa, 72.

Il nuovo punto vendita propone i prodotti freschi e conservati o trasformati
della filiera agricola italiana, provenienti da aziende agricole Coldiretti
del nostro territorio ma anche di altre regioni italiane, offerte sempre
direttamente dai produttori al banco vendita, ampliando la gamma di
opportunità di acquisto diretto.
E così accanto alle nostre pere, mele, kiwi, è possibile trovare anche
clementine ed arance di un produttore della provincia di Matera, ma anche
olio di oliva pugliese, pasta dalla Sicilia prodotta con solo grano italiano
dal Consorzio Agrario Lombardo Veneto, formaggi dal Veneto, oltre al
parmigiano reggiano da Parma, aceto balsamico da Reggio Emilia, confetture,
succhi, miele, noci, nocciole, castagne, verdure, salumi ferraresi, riso,
vino, insomma una vasta gamma di prodotti garantiti made in Italy
direttamente dagli agricoltori produttori, occasione anche di un gustoso
regalo natalizio o di fine anno o per le preparazioni gastronomiche
tradizionali di questo periodo dell'anno.

COLDIRETTI, MALTEMPO PROVOCA 10 MILIONI DI DANNI ALL' AGRICOLTURA ITALIANA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Il maltempo con la neve e il forte e repentino abbassamento della
temperatura sotto lo zero ha provocato circa dieci milioni di euro di danni
all¹agricoltura a causa delle gelate che hanno distrutto in molte zone le
coltivazioni in campo come cavoli, verze, cicorie, radicchio, broccoli e
carciofi ma anche per l'impossibilità di effettuare le semine e per i
maggiori costi necessari per il riscaldamento di fiori e ortaggi protetti in
serra e degli allevamenti dove è stato necessario integrare l'alimentazione
degli animali con super razioni per resistere meglio al freddo. E' quanto
stima la Coldiretti nel sottolineare che occorre peraltro considerare le
perdite dei prodotti piu' deperibili provocate dal blocco del traffico sulle
strade dove viaggia in Italia ben l'84 per cento delle merci. Difficoltà
sono state segnalate nelle aree piu' interne per la consegna del latte e dei
foraggi. Con il termometro a lungo sotto i dieci gradi - conclude la
Coldiretti - potrebbe verificarsi inoltre una moria di gemme anche nelle
piante da frutto i cui effetti potranno però essere valutati soltanto in
primavera con il risveglio vegetativo delle piante.
Nella nostra provincia sono diverse centinaia gli ettari di terreno che a
causa delle frequenti piogge non hanno potuto essere seminati a grano,
mentre il forte gelo di questi giorni e la neve stanno creando disagi alla
viabilità ed alle normali operazioni colturali del periodo ma non dovrebbero
pregiudicare le colture se non quelle orticole (insalate, radicchi, capucci,
cavoli, ecc.) che il gelo ha danneggiato in queste ultime ore.

mercoledì 15 dicembre 2010

SERVE PIU’ FRUTTA E VERDURA SULLE TAVOLE ITALIANE


Fonte: Cso

La filiera si confronta al workshop CSO per individuare strategie a favore del consumo di frutta e verdura.

Il tema dei consumi di frutta e verdura è quanto mai attuale e non riguarda solo aspetti prettamente commerciali ma va a toccare importanti questioni legate alla salute pubblica.
Lo conferma il dibattito scaturito dal workshop organizzato da CSO sul tema consumi e che ha visto confrontarsi in una approfondita discussione operatori, produttori e distributori.
“Il tema è quanto mai attuale - dichiara Paolo Bruni Presidente di CSO e coordinatore del workshop - e i dati sono sotto gli occhi di tutti. Sono in crescita esponenziale i problemi legati ad una alimentazione troppo ricca di grassi saturi, zuccheri e sodio che determinano sovrappeso e obesità ed in stretta correlazione malattie cardiovascolari, tumori, diabete. I costi sociali di questo problema sono difficilmente quantificabili ma certamente stanno creando allarme in tutti i Paesi occidentali.
Mai come oggi - continua Bruni - emerge l’esigenza di sostenere i consumi di frutta e verdura fresca che, come più volte evidenziato da istituzioni scientifiche internazionali come l’OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità), rappresentano uno degli strumenti più efficaci per combattere le malattie di cui sopra”.
La situazione italiana vede nel 2010 un dato globale di acquisto per le famiglie di 6,4milioni di tonnellate di ortofrutta, ( Fonte: GFK) quantitativo identico all’anno precedente. Modesto è stato l’incremento relativo alla frutta, +1%, mentre per la verdura si è registrato lo stesso valore dell’anno scorso.
E’ interessante verificare l’andamento temporale degli acquisti che, per la frutta raggiungono i segni di maggiore incremento nei mesi invernali, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e naturalmente in piena estate mentre risultano in decremento in marzo, aprile,agosto, settembre e ottobre. Per le verdure gli acquisti sono più costanti nell’anno con il solo segno negativo in aprile, agosto e ottobre.
C’è una ripresa dei consumi di alcuni prodotti tradizionali che dal 2000 al 2005 avevano subito un vero e proprio crollo come è il caso delle pesche scese nel 2005 a -17% rispetto al 2000 e oggi in ripresa.
Sono in crescita inoltre i consumi di kiwi, clementine e nettarine. Rispetto anche al 2008 poi si rileva una ripresa dei consumi di fragole, ananas, susine, albicocche e meloni e pere mentre perdono quota le mele, banane, arance e uva.
Per quanto riguarda le verdure va evidenziata una crescita degli acquisti dal 2000 al 2009 per le insalate (+18), i finocchi (+15), cetrioli (+27%), asparagi ( +14%) .
Il quadro dei consumi mostra una sostanziale stabilità ma è evidente che negli ultimi 10 anni si sono perse importanti quote parzialmente bilanciate da un andamento dei prezzi al consumo in crescita ed oggi stabili rispetto ad esempio al 2008.
Sul versante della produzione le posizioni concordano nello sforzo di riqualificazione dei prodotti che in questi ultimi anni si presentano con una gamma variata ( nuove varietà,nuovi imballi, presenza di varietà club, tentativi di affermazione delle marche, diversificazione per provenienza ( Dop e IGP) qualificazione salutistica ( biologico), prodotti equo solidali ecc.
“La differenziazione sta cominciando a dare frutti come conferma Renzo Piraccini Direttore di Apofruit – i progetti di differenziazione e segmentazione sono in atto e solo per quelle specie dove si è attuata una politica di questo tipo si possono apprezzare risultati molto positivi. E’ chiaro dai dati sui consumi che la politica delle promozioni sottocosto non ha contribuito ad incentivare gli acquisti ma ha solo abbassato il valore aggiunto e ridotto le marginalità.”
Stefano Soli di Alegra evidenzia come la frutta stia tornando pericolosamente ad essere relegata alla logica delle commodities con un forte danno per i produttori. Il brand – continua Soli è una delle poche scelte che i produttori hanno per comunicare ai consumatori.”
“ Dello stesso parere anche – Cesare Bellò – Direttore di OPO Veneto che parla dello straordinario successo del radicchio tardivo di Treviso come di una eccezionale congiuntura di fattori positivi primo tra tutti la qualità eccellente del prodotto e il suo legame con il territorio che lo caratterizza”.
“ E’ evidente – dichiara Gino Peviani Presidente di Fruitimprese che dobbiamo aumentare la propensione all’export delle aziende italiane che dovranno sempre più confrontarsi con interlocutori e mercati difficili e questo soprattutto rivolgendosi a mercati extra europei perché l’Europa è ormai un mercato maturo e occorre spingersi verso paesi emergenti come quelli nord africani, Russia, Medio Oriente”.
Andrea Segrè, Preside della Facoltà di Agraria di Bologna individua una dicotomia sostanziale nel sistema alimentare mondiale che da una parte porta ai problemi di obesità e dall’altra alla malnutrizione. Oggi – continua Segrè – dobbiamo parlare di filiera “colta” una filiera che deve dare delle risposte ad un sistema fortemente contraddittorio .
A tirare le somme di un difficile confronto tra realtà produttive e distributive in Italia ci prova l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni che annuncia per il prossimo 31 Gennaio un importante incontro a Bologna sull’ortofrutta , alla presenza del Presidente UE De Castro, del Ministero delle Politiche Agricole e di tutte le autorità del settore per definire una posizione italiana sul tema ortofrutta nella Riforma della PAC che si sta discutendo e andrà in vigore dopo il 2013.

lunedì 13 dicembre 2010

AGRICOLTURA. CONSORZI DI BONIFICA, ALTA AFFLUENZA AI SEGGI. RABBONI: "E' LA CONFERMA DELLA VALIDITÀ DELLA RIFORMA APPROVATA DALLA REGIONE"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna – Sono in corso le elezioni per il rinnovo dei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica, ai sensi della legge regionale 5/2010.
“In questa tornata l’affluenza ai seggi è aumentata enormemente rispetto alle elezioni precedenti del 2006”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. “Questo dato, ancora provvisorio, conferma la validità della riforma dei Consorzi di bonifica approvata dalla Regione nel febbraio di quest’anno e che ha introdotto il principio di proporzionalità per fasce omogenee di contribuenza senza più alcuna distinzione tra soggetti agricoli ed extra agricoli”.
Ieri si sono concluse le votazioni per quattro degli otto consorzi: a Piacenza con 4.411 votanti, pari al 3,6% degli aventi diritto (nel 2006 votò lo 0,6%); Parma con 6.435 votanti, pari al 4,5% (contro lo 0,1% del 2006); Consorzio Emilia centrale con 3.117 votanti, pari all’1,2% (0,5% nel 2006); Consorzio della bonifica renana, con 7576 votanti, pari al 3,3% (0,5% nel 2006) .
In questa settimana si concluderanno le elezioni anche negli altri enti (Consorzio della bonifica Burana, della Romagna occidentale, della Romagna e della Pianura di Ferrara).

LA COMMISSIONE PROPONE NUOVE MISURE PER MIGLIORARE LA STABILITÀ FUTURA DEL SETTORE LATTIERO‑CASEARIO

Fonte: InEuropa, Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea

La Commissione europea ha presentato oggi una proposta per rafforzare la posizione del produttori lattiero-caseari nella filiera di approvvigionamento e per assicurare al settore nel suo complesso un futuro sostenibile e competitivo.

La Commissione propone nuove misure per migliorare la stabilità futura del settore lattiero‑caseario

Le leggi proposte toccano molti aspetti della professione, dalla contrattazione collettiva alle organizzazioni interprofessionali, dal coordinamento dei produttori alla trasparenza del mercato.

Nel contesto della graduale abolizione delle quote latte la Commissione ha inoltre presentato una relazione sul mercato dei prodotti lattiero-caseari.

La proposta prevede:

- la possibilità di stipulare contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori, che gli Stati membri possono rendere obbligatori sul proprio suolo nazionale.

- la negoziazione collettiva dei contratti attraverso le organizzazioni dei produttori.

- norme specifiche dell'UE per le organizzazioni interprofessionali, che comprendano cioè più livelli della filiera.

Le nuove misure servono a preparare il settore all'abolizione delle quote latte, prevista per il 2015, aprendolo maggiormente al mercato interno e internazionale e dotandolo di relazioni più trasparenti. La proposta scaturisce dagli studi del GAL, un gruppo di esperti sul latte provenienti da tutti gli stati membri, formato dopo la crisi del settore nel 2008-9. L'analisi del GAL ha evidenziato forti squilibri nella catena di approvvigionamento, un forte divario tra un'industria centralizzata e una produzione dispersa sul territorio e una ripartizione disomogenea del valore aggiunto.

Nel frattempo una relazione sul mercato dei prodotti caseari, recentemente adottata dalla Commissione, conferma l'opportunità di abolire le quote latte e di farlo nei tempi previsti: 1 aprile 2015. Al contempo si suggerisce la possibilità che, in casi eccezionali, possa entrare in funzione un meccanismo volto a compensare i produttori lattieri che decidano di ridurre le loro consegne.

GARANTIRE QUALITÀ AI CONSUMATORI E UN PREZZO EQUO AGLI AGRICOLTORI: ECCO GLI OBIETTIVI DEL "PACCHETTO QUALITÀ" ADOTTATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA

Fonte: InEuropa, Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea

Questo insieme di misure definisce per la prima volta una politica globale relativa ai regimi di certificazione, alle indicazioni che conferiscono valore aggiunto alle proprietà dei prodotti agricoli e alle norme di commercializzazione. Fino ad oggi questi elementi erano sparsi in vari atti normativi ma da oggi si cambia: la Commissione mette infatti insieme tutti gli aspetti legati alla qualità, che vanno dal rispetto di norme minime fino ai prodotti più specifici.

"La forza della produzione agricola europea è data dalla sua diversità, dalle conoscenze tecniche degli agricoltori e dalle caratteristiche del suolo e dei territori di produzione", ha dichiarato oggi Dacian Ciolos, commissario per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, che ha poi aggiunto: "Gli agricoltori, che avvertono la pressione della crisi economica e della concentrazione del potere contrattuale nel settore della distribuzione e il peso della concorrenza mondiale, hanno bisogno di strumenti che consentano loro di comunicare ai consumatori le qualità dei propri prodotti. Il pacchetto qualità costituisce il primo passo verso la realizzazione di un settore agricolo più forte e più dinamico e sarà seguito da altre iniziative."

Il pacchetto qualità comprende:

- una proposta di nuovo regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli, volto a conferire coerenza e chiarezza ai regimi dell'UE, che prevede il rafforzamento del regime di riferimento per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette (DOP e IGP), la revisione del regime per le specialità tradizionali garantite (STG) e la definizione di un nuovo contesto per la creazione di indicazioni facoltative di qualità che forniscano ai consumatori informazioni sempre più richieste, come "allevati all'aperto" e "prima spremitura a freddo";
- una proposta volta a semplificare l'adozione, da parte della Commissione, di norme di commercializzazione, inclusa la competenza di estendere l'obbligo dell'indicazione in etichetta del luogo di produzione, in funzione delle specificità di ciascun settore agricolo;
- nuovi orientamenti sulle buone pratiche applicabili ai sistemi di certificazione volontaria e all'etichettatura dei prodotti che utilizzano indicazioni geografiche come ingredienti.

Il pacchetto qualità costituisce la prima fase della riforma della politica di qualità dei prodotti agricoli. È il risultato di tre anni di vaste consultazioni con la partecipazione degli interessati e apre la strada a una politica più coerente in materia di qualità dei prodotti agricoli. Per il futuro, la Commissione ha annunciato la propria intenzione di analizzare con maggiore attenzione i problemi incontrati dai piccoli produttori per partecipare ai sistemi di qualità nonché dai produttori di montagna per commercializzare i propri prodotti, e di proporre ove necessario un follow-up supplementare sulla base di questa analisi.

Proposte:

La prima proposta legislativa della Commissione è volta a rafforzare i regimi di qualità esistenti nell'Unione in materia di indicazioni geografiche, specialità tradizionali e indicazioni facoltative di qualità riunendoli in un unico strumento legislativo, adottando una procedura di registrazione comune, semplificata e abbreviata, per le indicazioni geografiche e le specialità tradizionali, nonché disposizioni più chiare sulle relazioni fra i marchi commerciali e le indicazioni geografiche, sul ruolo delle associazioni richiedenti e sulla definizione di "specialità tradizionale garantita".

Gli orientamenti non vincolanti sull'etichettatura dei prodotti che utilizzano indicazioni geografiche come ingredienti, adottati in contemporanea, forniscono l'interpretazione della Commissione in merito alle norme attualmente vigenti.

Le norme di commercializzazione contribuiscono a migliorare le condizioni economiche di produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli, nonché la qualità di tali prodotti. Le norme settoriali di commercializzazione vigenti continueranno ad esistere e in futuro potranno essere razionalizzate in modo più coerente grazie ad un meccanismo uniforme che prevede una delega di poteri alla Commissione conformemente al trattato di Lisbona ("atti delegati"). Le specifiche tecniche potranno essere in tal modo adeguate alle concrete realtà locali. Ai prodotti per i quali non esiste una norma di commercializzazione specifica verranno applicati i requisiti di base. La Commissione propone inoltre di estendere le disposizioni settoriali (anche in questo caso con "atti delegati") relative all'indicazione del luogo di produzione, sulla base di valutazioni d'impatto, tenendo conto delle specificità di ciascun settore e delle esigenze dei consumatori in materia di trasparenza.

Il quarto elemento del pacchetto qualità è costituito dagli orientamenti della Commissione sul funzionamento dei regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli e alimentari, volti ad evidenziare le migliori pratiche relative al funzionamento delle centinaia di sistemi di certificazione volontari sviluppatisi nel corso dell'ultimo decennio (uno studio recentemente pubblicato per conto della Commissione individua oltre 400 sistemi in vigore nell'UE).

IL GOVERNO DELLA BONIFICA AI CITTADINI ED ALLE IMPRESE

Fonte: Confagricoltura

Sabato 18 e domenica 19 dicembre elezioni del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Le Associazioni più rappresentative dei settori economici ferraresi e dei proprietari di immobili urbani (ASCOM, Associazione Piccoli Proprietari - ASPPI, CIA, CNA, CONFAGRICOLTURA, CONFARTIGIANATO, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI, LEGA COOP e UNINDUSTRIA) promotori della lista n.1, UNITI PER LA BONIFICA, si sono incontrate stamane per mettere all’attenzione di tutti i cittadini l’importanza di andare a votare per l’elezione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara.

La Bonifica a Ferrara ha in sé una storia costruita nel tempo grazie alle capacità con cui ha saputo superare le difficoltà che da sempre affronta. Infatti non tutti ricordano che in un territorio per metà sotto il livello del mare, se non ci fosse il Consorzio con strutture, impianti, professionalità, maestranze e validi amministratori, ogni volta che piove sarebbe un’alluvione, problema attuale e rispetto al quale si evidenziano insufficienze di attenzione.

I Consorzi sono da tempo oggetto di critiche; da parte di alcuni ambienti se ne chiede addirittura la soppressione, in maniera aprioristica, attribuendo unicamente al Pubblico la gestione della bonifica, espropriando il Privato, con il prevedibile rischio di dar vita all’ennesimo “Carrozzone” politico.

Le 10 associazioni imprenditoriali e dei piccoli proprietari ferraresi, forti della rappresentanza di oltre 30.000 imprese, di oltre 170.000 addetti e di decine di migliaia di proprietari di immobili, convengono sulla necessità che la nuova amministrazione sia propositiva di un autogoverno unitario non di parte, per sventare il rischio che altri, con interessi diversi e particolari, usino la bonifica, con conseguenze negative che ricadrebbero su cittadini, proprietari di immobili, imprese di tutti i settori, in termini di aumenti della contribuzione e di criteri di gestione della risorsa idrica.

In queste votazioni è davvero in gioco la gestione del territorio, la sicurezza di tutte le abitazioni, il bene di tutte le attività imprenditoriali della nostra provincia, e dipende solo da noi ferraresi saperle difendere. Occorre per questo che tutti i consorziati vadano a votare, apponendo una croce sul simbolo della lista N.1 UNITI PER LA BONIFICA, senza effettuare preferenze pena l’invalidazione del voto.

CAMBIO AI VERTICI DEL CSO: RENZO PIRACCINI LASCIA L’INCARICO DI CONSIGLIERE DELEGATO E IL CDA ELEGGE MARIO TAMANTI


Fonte: Cso

II Consiglio di Amministrazione del CSO nella seduta del 10 dicembre ha accolto le dimissioni di Renzo Piraccini ed ha eletto all’unanimità Mario Tamanti alla carica di Consigliere Delegato.
Un cambio della guardia ai vertici del Centro Servizi Ortofrutticoli all’insegna della continuità ma anche del ricambio generazionale.
“Questi 12 anni al CSO – dichiara Renzo Piraccini – sono stati un’ esperienza straordinaria, sia dal punto di vista professionale che umano. Di questo debbo ringraziare il presidente Bruni, che ha condiviso con me questo lungo percorso, i colleghi consiglieri, il Direttore Trentini e tutti i collaboratori. Sono orgoglioso di aver contribuito a costruire un centro servizi di eccellenza, con elevati standard di efficienza e diventato nel corso degli anni vero tavolo di confronto per tutto il settore”.
Il nuovo Consigliere Delegato è Mario Tamanti, 43 anni, cesenate, laureato in Agraria con master in economia della Cooperazione, ricopre la carica di Direttore della AOP Gruppo Mediterraneo.
“ Esprimo vivi ringraziamenti – dichiara Mario Tamanti – per l’incarico ricevuto e per la fiducia nella mia persona e nelle mie capacità.
Per me è un onore lavorare con a fianco il Presidente Bruni, il Direttore Trentini e tutto il validissimo staff del CSO il cui prestigio è riconosciuto in Italia e in Europa. L’impegno è sicuramente di grande responsabilità ma sono certo di poter operare con serenità ed entusiasmo per dare risposte concrete alle sfide del settore nei prossimi anni.
Oggi il CSO associa 54 tra imprese e organizzazioni dei produttori italiane e rappresenta un punto di riferimento per il settore a livello nazionale e internazionale. E’ uno strumento, unico in Italia, al servizio delle aziende che trovano al suo interno un braccio operativo orientato a monitorare i mercati e le produzioni, attivare campagne di promozione e organizzare azioni comuni di valorizzazione dell’immagine della frutta italiana, coordinare attività legate all’internazionalizzazione delle imprese, realizzare progetti per i propri soci.
“ Desidero rivolgere – dichiara in conclusione Paolo Bruni- Presidente di CSO- vera e sentita riconoscenza a Renzo Piraccini per l’encomiabile lavoro svolto in questi impegnativi anni.
Quando, nel 1998, fondammo il CSO iniziammo un percorso del tutto nuovo di interazione pubblico-privato poi rivelatasi vincente.
Rendo merito a Renzo Piraccini di aver saputo creare all’interno del CSO un autentico”spirito di squadra”che ha permesso alle imprese socie di crescere e progredire in un quadro d’insieme.”
“ Sono certo – continua Paolo Bruni – che il nuovo Consigliere Delegato Mario Tamanti saprà proseguire nel solco del predecessore con un approccio innovativo che sarà anche funzionale alla prossima apertura del CSO a nuovi Soci, non solo rappresentanti della produzione ma dell’intera filiera.”

MADE IN ITALY: CON LA FILIERA TRACCIATA COPROB RISPONDE ALLE ESIGENZE DEGLI ITALIANI

Fonte: Coprob

Stefano Dozio, Direttore Mercato:”Ai consumatori sempre più diffidenti e attenti raccontiamo come lo zucchero arriva sulle nostre tavole. A Km 0”.

Bologna, 13 dicembre 2010_ Consumatori sempre più attenti ed esigenti. Non solo: indagano sulla provenienza di ciò che arriva sulle loro tavole, e prediligono in modo indiscusso il Made In Italy. E’ questa la fotografia del consumatore di oggi, scattata in una recente ricerca sull’agroalimentare in Italia, che Coprob, il principale produttore cooperativo di zucchero in Italia, definisce sempre più responsabile e al tempo stesso diffidente. Voglioso di spendere di più dove coglie la certezza della qualità e la sicurezza della provenienza.

Secondo Stefano Dozio, Direttore Mercato di Coprob, “il consumatore chiede a gran voce l’origine degli alimenti, come sono stati trattati e come arrivano sulle nostre tavole. E aggiunge: “Forse non tutti sanno che lo zucchero può fare il giro del mondo senza che il consumatore lo sappia. Migliaia di kilometri significano inquinamento e un grande dispendio energetico. Lo zucchero Italia Zuccheri ha un raggio di approvvigionamento di soli 50 km: crediamo che questo sia e sarà sempre più un fattore con il quale anche le insegne del trade si dovranno confrontare, arrivando a favorire, col tempo, i prodotti in grado di sostenere un migliore impatto ambientale. Non basterà più’ nascondersi dietro marche “dal passato italiano”, ormai meri contenitori di prodotto proveniente dall’ Africa, est Europa ecc ”.

E se per un italiano su quattro un prodotto Made in Italy vale il doppio, Coprob ha deciso di comunicare tutti i passaggi, dalla produzione alla distribuzione, in modo chiaro e trasparente. “Abbiamo lanciato sul mercato un prodotto 100% italiano, proveniente dalle 7.000 aziende agricole che ancora oggi coltivano le barbabietole per offrire al consumatore un prodotto garantito, la cui provenienza è assicurata, non solo dai produttori ma anche dagli organi di controllo pubblici e privati. E lo abbiamo detto a gran voce, tramite il miglior strumento di cui disponevamo, il pack del prodotto”.

I valori dell’italianità e della sicurezza sono infatti chiaramente impressi sulla carta bianca rossa e verde: “Chi acquista lo zucchero Italia Zuccheri ha la consapevolezza di utilizzare uno zucchero prodotto sul proprio territorio e da agricoltori italiani, che significa anche ridotto impatto ambientale causato dalle emissioni nei lunghi trasporti. Dai vari claim, tra cui “DALLA PASSIONE DEI NOSTRI CONTADINI”risulta ancora più chiaro il messaggio che si vuole lanciare”. E aggiunge: “La nostra campagna pubblicitaria ha messo al centro proprio i nostri agricoltori: il loro ruolo da protagonisti è sinonimo della loro forte presenza e del ruolo attivo nel processo produttivo”.

E proprio perché il consumatore medio appare sempre più diffidente, Italia Zuccheri ha cercato di avvicinarlo sempre di più, informandolo in maniera corretta e responsabile: ecco che sulle confezioni del prodotto vengono riportate le tabelle con i valori necessari per un consumo equilibrato. Un’attenzione particolare da parte del gruppo, che sottolineano ancora una volta la consapevolezza verso il proprio impegno di produttore saccarifero.

venerdì 10 dicembre 2010

CONSORZI DI BONIFICA, FINO AL 19 DICEMBRE IL VOTO PER I NUOVI ORGANI DI GOVERNO. L'APPELLO AL VOTO DI RABBONI E GAZZOLO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Un invito ad andare a votare e l’augurio che, al di là delle differenze tra le liste in competizione, da questa tornata elettorale esca una forte spinta all’innovazione gestionale, all’efficienza dei servizi e al rafforzamento delle funzioni di bonifica sul territorio, alla “modernità” dei Consorzi di bonifica.
Dal 3 al 19 dicembre si svolgono in tutta l’Emilia-Romagna le elezioni per le composizioni degli organi di governo dei Consorzi di bonifica: le prime dopo la riorganizzazione voluta dalla Regione che ne ha ridotto il numero da 15 a 8 e ridefiniti i confini e dopo la legge regionale di riforma del sistema elettorale. Un appuntamento dunque di particolare importanza che interessa oltre 1 milione e 500 mila cittadini contribuenti. “Per la prima volta – sottolineano gli assessori regionali all’agricoltura Tiberio Rabboni e alla difesa del suolo Paola Gazzolo nel loro appello al voto - gli amministratori dei Consorzi saranno eletti su base proporzionale, per fasce omogenee di contribuenza, senza più alcuna distinzione tra soggetti agricoli ed extra agricoli. Elezioni dunque vere, dall’esito non scontato”.
Con la loro attività i Consorzi non solo garantiscono acqua all’agricoltura emiliano-romagnola svolgendo anche avanzate esperienze di risparmio e di riutilizzo della risorsa idrica, ma tutelano anche il territorio dal rischio di allagamenti.
“Certo, neppure noi siamo al riparo dalle conseguenze degli eventi estremi – spiegano Rabboni e Gazzolo ricordando le recenti alluvioni in Veneto e in altre zone del Paese - tuttavia, almeno fino ad ora, il cuore agricolo ed insediativo della regione, circa mezzo milione di territorio rurale ed urbano, è stato sostanzialmente difeso e tenuto all’asciutto dalla presenza di un vasto reticolo di canali di bonifica, di idrovore e casse di espansione”. “Per tutto questo - ribadiscono Tiberio Rabboni e Paola Gazzolo – bisogna andare a votare. La Regione da parte sua completerà, nei prossimi mesi, la riforma della disciplina di bonifica con tre obiettivi di fondo: una funzionale integrazione con le politiche di difesa del suolo e di governo delle acque; una presenza maggiormente attiva e propositiva dei Consorzi nei territori di montagna; la razionalizzazione e la semplificazione dei rapporti con la contribuenza urbana.”

giovedì 9 dicembre 2010

IL CSO SI AGGIUDICA IL NUOVO PROGETTO EUROPEO PER PROMUOVERE L’ORTOFRUTTA NEL MONDO

Fonte: Cso

E’ stato confermato dall’Unione Europea il rifinanziamento fino al 2014 del progetto Sapori d’Europa presentato dal CSO per proseguire le attività già in corso da tre anni.
Il Progetto, dal valore complessivo di quasi 4,7 milioni di euro è co-finanziato dalla Commissione Europea, dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal CSO.
Le attività vedranno coinvolte 14 imprese del calibro di Apo Conerpo, Apofruit, AFE, Mazzoni, Pempa Corer, Orogel Fresco, Granfrutta Zani, OPO Veneto, Lagnasco, Conserve Italia, Oranfrizer e prevede la realizzazione di iniziative promozionali sull’ortofrutta fresca e trasformata.
I Paesi coinvolti saranno: Russia, Stati Uniti, Canada e Giappone.
“Si tratta di un risultato importante , dichiara Paolo Bruni – Presidente del CSO – abbiamo la possibilità con questo progetto di proseguire le attività messe in campo in questi tre anni e che hanno portato risultati molto positivi per la produzione italiana. Basti pensare che – continua Paolo Bruni – in questi tre anni l’export ortofrutticolo ha segnato una crescita importante, in Russia ad esempio, siamo a +50% nel triennio”.
Il Progetto Sapori d’Europa si propone, attraverso diverse azioni promozionali e pubblicitarie di far conoscere ed apprezzare ai consumatori internazionali la qualità e il valore dell’offerta italiana facendo leva sugli aspetti della dieta mediterranea, con una particolare attenzione ai prodotti che più ci rappresentano come pere, pesche e nettarine, agrumi, susine, kiwi e radicchi. Non mancheranno naturalmente i trasformati, dalla passata di pomodoro alle verdure in scatola che rappresentano ingredienti di qualità per la cucina mediterranea ed i succhi di frutta e spremute.
“ Il nostro Progetto – dichiara Luciano Trentini – direttore di CSO presenta delle novità nella riedizione appena approvata che riguardano l’ampliamento dei Paesi destinatari con l’ingresso del Canada e la possibilità di realizzare in Giappone azioni promozionali su tutti i prodotti e non solo sull’arancia rossa. Ritengo – conclude Trentini – che le imprese associate al CSO che sostengono il progetto avranno una grande opportunità in questi tre anni per poter consolidare la loro presenza in paesi terzi , sempre più interessati al nostro modello di produzione.”

COLDIRETTI: A VOLANIA APRE UN NUOVO PUNTO VENDITA DELLA RETE COLDIRETTI CAMPAGNA AMICA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Mercoledì 8 dicembre 2010 alle 10,00 la Corte dei Sapori dei fratelli
Matteo e Danilo Bassi a Volania di Comacchio, in via Belfiore 14, ha inaugurato il punto vendita aziendale. Verdure di stagione ma anche carne del proprio allevamento, salumi direttamente dal produttore al consumatore a km zero.
L'azienda dei fratelli Bassi, soci di Coldiretti Ferrara e di
Agrimercato Ferrara, è in corso di accreditamento all'albo dei Punti di
Campagna Amica.
Un percorso impegnativo ma ricco di soddisfazioni come testimonia
l'esperienza nei mercati contadini della zona, dove le produzioni di
stagione e trasformate hanno riscosso un deciso gradimento da parte dei
consumatori.
A questo punto un passo in più: un laboratorio di lavorazione e la decisione
di aprire un punto vendita aziendale che possa consentire la vendita diretta
di carni ed insaccati secondo tutti i crismi richiesti dalla sanità e
sicurezza alimentare oltre che naturalmente dalla genuinità e bontà che
distinguono i prodotti della filiera agricola da quelli industriali.

info: www.cortedeisapori.sitonline.it

LA REGIONE RISARCISCE IL 100% DEI DANNI DA FAUNA SELVATICA RILEVATI DURANTE L'ANNATA AGRARIA 2009-2010

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna – Quest’anno la Regione risarcirà il 100 per cento dei danni certificati alle produzioni agricole causati, durante l’annata agraria 2009-2010, dalla fauna selvatica: in tutta l’Emilia-Romagna verranno così indennizzati gli agricoltori per un totale di circa 1.847.000 euro, pari all’ammontare delle devastazioni registrate sulla base degli accertamenti effettuati dai tecnici delle province emiliano-romagnole. In particolare si tratta delle perdite di produzione provocate, nel corso del 2010, dalla fauna selvatica protetta sull’intero territorio regionale e dalle specie cacciabili alle colture ed agli allevamenti ittici che ricadono all’interno di parchi, oasi, zone di ripopolamento e cattura ed altri istituti di protezione, nonché quelli provocati dal piccione domestico e dalla nutria. Nell’annata agraria precedente i danni furono pari a 2.494.910 euro; nel 2008 ammontarono a 2.874.171 euro.
“Per la prima volta dopo molti anni – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura ed alle Attività venatorie Tiberio Rabboni – la Regione Emilia-Romagna ha indennizzato il 100% delle perdite di produzione. Nel 2006 questa percentuale si era attestata al 50, lo scorso anno è arrivata all’80%. Si tratta di un risultato significativo dovuto sia all’aumento delle disponibilità finanziarie che alla concreta riduzione dei danni ottenuta con specifiche misure di prevenzione. Gli investimenti, realizzati negli ultimi anni, per il contenimento dei danni da fauna selvatica, stanno producendo i primi risultati concreti”. Si tratta di recinzioni tradizionali o in plastica, reti antiuccello, protezioni elettriche a bassa intensità, dissuasori acustici con emissioni di onde sonore di varia ampiezza o “grida” registrate di allarme o stress, oltre alle azioni di prelievo in controllo per riportare la densità della fauna selvatica a livelli compatibili con le caratteristiche del territorio. “Proseguiremo questo impegno anche nel 2011 – ha concluso Rabboni - e a questo scopo abbiamo incrementato le risorse destinate alle attività di prevenzione dei danni”.
Gli agricoltori della Provincia di Bologna riceveranno indennizzi pari a 554.000 euro, seguiti dai colleghi ferraresi con 357.500 euro; chiude la classifica Rimini con 21.000 euro. Negli altri territori 199.000 euro andranno agli agricoltori di Forlì-Cesena, 126.000 euro a Modena, 94.000 a Parma, 48.000 a Piacenza, 221.000 a Ravenna e 224.000 a Reggio Emilia. Sono stati integralmente risarciti tutti i danni rilevati.

lunedì 6 dicembre 2010

CONSORZIO DELLA BONIFICA BURANA: ELEZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Fonte: Consorzio della Bonifica Burana

Tutti i contribuenti aventi diritto al voto sono invitati a partecipare all’elezione dei propri rappresentanti in bonifica per il quinquennio 2011/2015

Le elezioni rappresentano un importante strumento di autogoverno dei contribuenti; tutti gli aventi diritto al voto possono infatti partecipare all’elezione degli organi amministrativi del Burana che resteranno in carica per i prossimi cinque anni.

Chi può votare? Tutti i proprietari dei beni immobili ricadenti nel comprensorio che siano in regola con il pagamento dei contributi consorziali, secondo le vigenti disposizioni di legge e lo statuto in materia: l’elenco dei contribuenti aventi diritto al voto è consultabile nello SPECIALE ELEZIONI 2010 su www.consorzioburana.it.

Le operazioni elettorali si svolgeranno dal 13 al 18 dicembre 2010 presso i seggi costituiti nelle sedi sottoelencate: ciascuno può VOTARE IN QUALSIASI SEGGIO NEI GIORNI DI APERTURA. Tutti i seggi saranno aperti dalle ore 10 alle ore 19 (orario continuato). Occorre presentarsi con un documento d’identità valido.

CONFAGRICOLTURA: BENE L’IMPEGNO SULL’ETICHETTATURA. RESTA L’INCOGNITA EUROPEA

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura ha apprezzato l’impegno espresso dal ministro Galan e dal presidente della Commissione Agricoltura del Senato Scarpa Bonazza Buora per l’approvazione in tempi rapidissimi della legge sull’etichettatura. Il provvedimento approvato al Senato, passa alla Camera in terza lettura.
Ad avviso di Confagricoltura, però “restano ancora da approfondire, nell’ottica della trasparenza, alcuni aspetti fondamentali, a partire dal fatto che si tratterebbe di un provvedimento applicato solo in Italia e non a livello europeo”.
Confagricoltura si chiede anche cosa esprima il concetto di ‘materia prima prevalente’; e si interroga: “Un prodotto trasformato può essere considerato ‘made in Italy’ se il 49% della sua materia prima non è italiana? E che significa, in pratica, ‘ultima trasformazione sostanziale’? Va chiarita la portata di questa indicazione”.
“Abbiamo infine - prosegue l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - qualche perplessità sui mangimi che non rientrano tra gli ingredienti; e allora, anche se sono Ogm, non va indicato nell’etichetta del prodotto alimentare?”.

IMPIANTI FOTOVOLTAICI, VIA LIBERA DALL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA ALLA DELIBERA PER L'INDIVIDUAZIONE DELLE AREE E DEI SITI PER L'INSTALLAZIONE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Tutela del territorio, dell'ambiente e del paesaggio; regole certe per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano energetico regionale.

Bologna - Via libera da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alla delibera che disciplina la localizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica che utilizzano la fonte solare fotovoltaica. La deliberazione costituisce uno stralcio delle Linee guida regionali, che verranno predisposte nei prossimi mesi e che daranno indicazioni anche per le altre tipologie di impianti da fonti rinnovabili come eolico, biomassa, biogas e idroelettrico.
La disciplina regionale - che non varrà per i provvedimenti già autorizzati, per quelli oggetto di finanziamento pubblico e per le istanze complete della documentazione prevista - attua le linee guida ministeriali del 10 settembre 2010 relative agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che hanno dettato i criteri generali per l’inserimento degli impianti nel paesaggio e nel territorio.
«Si tratta – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda - di un buon provvedimento, frutto di un ampio e positivo confronto con le diverse realtà interessate. In un’ottica di sostenibilità ambientale, si è voluto conciliare la produzione dell’energia da fonti rinnovabili con la contemporanea tutela del territorio, del paesaggio, dell’agricoltura e dell’ambiente naturale, favorendo la diffusione di piccoli impianti e contenendo il consumo di suolo».
Per l’assessore alla programmazione territoriale Alfredo Peri, “con questo provvedimento la Regione sceglie di tutelare il territorio, ma allo stesso tempo introduce regole chiare che da un lato daranno certezza agli operatori e dall’altro ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano energetico regionale e dall’Unione europea in materia di energie rinnovabili”.
Dal punto di vista agricolo l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni ha evidenziato che "il fotovoltaico a terra con le nuove regole introdotte oggi dalla Regione diventa una opportunità per le imprese agricole, che potranno così integrare il proprio reddito aziendale. Gli agricoltori potranno intervenire nella aree di produzione Dop, Igp, biologico, Doc e Igt rispettando i limiti previsti da questa delibera".
Per quanto riguarda l’installazione a terra degli impianti, la delibera individua diverse tipologie di aree, caratterizzate da diversi livelli di tutela, in relazione alla presenza di vincoli di natura paesaggistica e ambientale e alle caratteristiche del territorio. Non sono invece previsti limiti particolari per gli impianti collocati su edifici. In questo caso, proprio per diffondere questo tipo di produzione di energia rinnovabile, i pannelli potranno essere collocati sugli edifici esistenti ovunque ubicati, ferma restando l’osservanza della normativa di tutela degli stessi e delle norme di sicurezza sismica. Se l’installazione sulle coperture dell’edificio non è fattibile, l’ubicazione degli impianti è consentita, fuori dalle aree a completa esclusione, anche con moduli al suolo, purché destinata soltanto all’autoconsumo e comunque per una potenza complessiva non superiore a 20 Kw.

Cosa prevede la delibera

Vi sono aree in cui non è possibile installare impianti fotovoltaici ovvero gli ambiti di maggiore rilevanza paesaggistica, ambientale e culturale. Si tratta delle zone di particolare tutela paesaggistica individuate nel PTPR (sistema forestale e boschivo, zone di tutela della costa e dell’arenile, crinali e dossi di pianura individuati dal PTCP come di particolare tutela, ecc), le zone A e B dei parchi, le aree incluse nelle riserve naturali, le aree forestali, le aree umide incluse nella Rete Natura 2000.

Vi sono aree in cui è possibile localizzare impianti fotovoltaici con moduli ubicati al suolo, rispettando determinate condizioni e limiti. Si tratta di zone di tutela ambientale di laghi, bacini e corsi d’acqua, in cui l’impianto può essere realizzato da un’impresa agricola e con una potenza nominale complessiva non superiore a 200 Kw; di aree dei crinali e del sistema collinare al di sopra dei 1200 metri, nelle quali gli impianti possono essere installati solo se destinati all’autoconsumo; di zone in cui l’impianto può essere realizzato da un’impresa agricola con la potenza nominale massima alla quale è riconoscibile la natura di reddito agrario, secondo una circolare del Ministero delle finanze (200 Kw più 10 Kw di potenza installata eccedente il limite di dei 200 Kw per ogni ettaro di terreno posseduto con un massimo di 1 Mw) e con la previsione d non occupare più del 10% della superficie agricola disponibile; di zone di interesse paesaggistico e ambientale, aree agricole nelle quali sono in essere coltivazioni certificate e di qualità, aree C dei parchi e riserve e aree incluse nella Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), nelle quali il richiedente (anche soggetti che non siano titolari di una impresa agricola) possono realizzare un impianto che non occupi una superficie superiore al 10% della superficie in disponibilità e con potenza nominale complessiva non superiore a 200 Kw; di aree agricole incluse nelle zone D e nelle aree contigue dei Parchi, a condizione che il richiedente non occupi con l’impianto più del 10% della superficie agricola in disponibilità e la potenza nominale complessiva dell’impianto sia pari al citato limite massimo integrativo del reddito agricolo (200 Kw più 10 Kw di potenza installata eccedente il limite di dei 200 Kw per ogni ettaro di terreno nella disponibilità, con un massimo di 1 Mw per richiedente); di aree in zona agricola priva di vincoli nelle quali qualunque richiedente può realizzare un impianto che occupi una superficie non superiore al 10% delle particelle catastali contigue nella sua disponibilità. Per i Comuni montani, in ragione delle particolari caratteristiche di questi territori, deve essere rispettata la stessa percentuale del 10%, ma le particelle possono essere non contigue.

Inoltre sono esemplificate le aree marginali, in cui è possibile da qualunque richiedente localizzare gli impianti, senza dover rispettare alcun limite dimensionale o di potenza nominale. Si tratta di aree non urbane, ma già interessate da attività umane di significativa trasformazione quali siti industriali e discariche ovvero a diretto contatto con infrastrutture e impianti, che ne condizionano significativamente gli usi ammissibili (fasce di rispetto degli elettrodotti, delle linee ferroviarie, delle strade e autostrade, le aree dedicare alle infrastrutture per l’urbanizzazione degli insediamenti, ed altre). La Giunta regionale ha già approvato linee guida per favorire in l’installazione di impianti fotovoltaici nelle ex discariche.

MADE IN ITALY: COLDIRETTI, BENE VIA LIBERA SENATO A ETICHETTA ALIMENTI

Fonte: Coldiretti Ferrara

“E’ un grande risultato frutto del lavoro del Presidente Paolo Scarpa Bonazza, dei Gruppi parlamentari e di tutti i componenti della Commissione Agricoltura del Senato, un senso di responsabilità bipartisan che dimostra che quando le cose sono giuste si possono fare bene, velocemente e con il consenso di tutti, nonostante la crisi politica e gli interessi particolari di chi rema contro”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari nel sottolineare che “ci auguriamo ora una rapida approvazione da parte della Camera che peraltro ha già esaminato il provvedimento”.
Ben il 97 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti, secondo l’ultima indagine Coldiretti/Swg 2010. Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
Il risultato è che, in attesa dell’approvazione della nuova norma, due fette di prosciutto su tre vendute come italiane sono provenienti da maiali allevati all'estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere ma chi acquista – conclude la Coldiretti - non puo’ saperlo.

ACQUA E TERRITORIO: AL CONCORSO PER LE SCUOLE BANDITO DA URBER TRE PREMI A FERRARA E UNO A FAENZA



Fonte: Unione Regionale delle Bonifiche Emilia Romagna

Ferrara fa quasi l’en plein alla terza edizione del concorso a premi per le scuole primarie e secondarie di I grado della Regione Emilia-Romagna dal titolo “Acqua e Territorio” bandito da Urber- Unione regionale Bonifiche Emilia Romagna e dai Consorzi associati. Per la prima sezione (Produzioni fotografiche riservate alle scuole primarie) ha vinto la classe 2 A della scuola primaria ‘A.Franceschini’ di Porotto (Ferrara) con la foto (pubblicata a fianco) dal titolo ‘Il canale è in festa!Ma sempre attento alle sue funzioni comunque resta’. Come singolo alunno ha vinto Virginia Ferrozzi della 5 A della scuola ‘G.Govoni’ di Ferrara con la foto (pubblicata in alto) dal titolo ‘Cala la sera: la campagna si va a riposare ma l’acqua del canale continua a lavorare’.
Per la seconda sezione del concorso (Produzioni video riservate alle scuole secondarie di I grado) ha vinto la classe 3 M della scuola ‘De Pisis’ di Ferrara con il video ‘I dislivelli del Professore!’.
Come singolo alunno nella sezione Video è stato invece premiato Duccio Vassura della classe 1 B della scuola ‘Bendandi’ di Faenza col video ‘Acqua, aria, terra, suono, io’.
I vincitori ferraresi erano stati presentati dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, quello faentino dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale.
Le 2 classi vincitrici riceveranno un premio di € 800 ciascuna, mentre i 2 alunni vincitori saranno premiati con una fotocamera digitale ciascuno.
A tutti i vincitori sarà messo a disposizione un mezzo di trasporto per raggiungere la sede di premiazione, che si svolgerà il 17 dicembre presso l’Ecomuseo dell’acqua a Padulle di Sala Bolognese (Bologna).

GALAN: DOMANI ALLA FAO UN TRATTATO PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA E DELLA RICERCA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Il Trattato Internazionale di cui discuteremo domani presso la sede della FAO è la perfetta sintesi della capacità degli agricoltori e del mondo della ricerca di conservare, promuovere e insieme tutelare la biodiversità.”
Così il Ministro Giancarlo Galan annuncia la ‘Tavola rotonda ad Alto Livello sull’importanza del Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l’Alimentazione e l’Agricoltura’ che si terrà il 7 dicembre dalle ore 9.00 presso la sede della Fao a Roma.

COLDIRETTI: SONO PARTITE LE ASSEMBLEE TERRITORIALI, SI PARLA ANCHE DELLE ELEZIONI DELLA BONIFICA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Hanno preso via venerdì scorso, 3 dicembre da Berra, le consuete assemblee di Coldiretti in tutta la provincia.
Occasione di incontro tra i soci e la dirigenza per raccogliere esperienze, opinioni e scambiarsi proposte progettuali per la nostra agricoltura, oltre che per aggiornarsi sulle ultime questioni del settore.
Quest’anno, oltre che di andamento della scorsa campagna agraria e delle prospettive per la prossima, delle future linee della PAC (la politica agricola comunitaria), nonché del progetto Coldiretti sulle filiere agricole che sta procedendo a grandi passi nel concretizzare gli obiettivi ribaditi lo scorso luglio al Palalottomatica e ripresi in successive manifestazioni dal Presidente nazionale Marini e da Mauro Tonello, presidente di Coldiretti Ferrara e Vice Presidente nazionale, l’occasione è anche quella di parlare della bonifica ed in particolare delle ormai prossime elezioni per la formazione del Consiglio di amministrazione, il primo che sarà eletto dopo il riordino dei Consorzi che ha portato alla unificazione i tre consorzi ferraresi.
Coldiretti ha presentato una propria lista, contraddistinta dal proprio logo, dando spazio alle candidature non solo di agricoltori ma anche di cittadini, consumatori, professionisti, ambientalisti ed in queste occasioni di incontro intende far conoscere quanto più possibile il complesso meccanismo elettorale e consentire al maggior numero possibile di consorziati di esprimere un voto informato e consapevole, mettendosi a disposizione per costruire una bonifica diversa, più vicina e trasparente, nella consapevolezza della sua importanza per tutto il nostro territorio e per tutti i ferraresi, cittadini o imprese.
I prossimi appuntamenti, aperti a chiunque abbia interesse alla partecipazione sono previsti:
lunedì 6/12 ore 20,30 Sala Don Orione – Copparo
martedi 7/12 ore 15,00 Sala Conferenze via Bologna, 637 – Ferrara
giovedì 9/12 ore 20,30 Sala Cinema Smeraldo – Portomaggiore
venerdi 10/12 ore 15,30 Sala 2.000 – Bondeno
venerdì 10/12 ore 21,00 Sala Azzurra Don Bosco – Codigoro
lunedì 13/12 ore 16,00 Sala Civica – Bosco Mesola
lunedì 13/12 ore 20,30 Circolo Ricreativo – Mezzogoro
martedì 14/12 ore 17,30 Centro Anziani Bocciofila – Argenta

venerdì 3 dicembre 2010

RIFORMA DELLA PAC, RABBONI CHIEDE A GALAN LA CONVOCAZIONE DEGLI "STATI GENERALI" DELL'AGRICOLTURA ITALIANA PER DEFINIRE UNA PROPOSTA FORTE E CONDIVISA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Quali proposte l’Italia intende portare al tavolo delle trattative per il futuro della Pac? Lo chiede l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni al ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan, sollecitando la convocazione in tempi brevi e “indipendentemente dall’evolversi del quadro politico” degli “stati generali " dell’agricoltura per definire una proposta condivisa tra Istituzioni, rappresentanze professionali, cooperative e sindacali da portare a Bruxelles.
Nella lettera inviata oggi a Galan, Rabboni ricorda come le prossime decisioni comunitarie sulla nuova politica agricola europea dopo il 2013 siano “destinate ad assumere un ruolo cruciale per il futuro dell’agricoltura italiana”. L’assessore mette in particolare l’accento sulle risorse, destinate a diminuire “in modo inaccettabile qualora dovesse prevalere la linea del riparto uguale per tutti sulla base delle superfici eleggibili”, ma anche sugli interventi di stabilizzazione dei mercati, la reciprocità delle regole produttive, commerciali e fitosanitarie con i Paesi extraeuropei, i rapporti con la grande distribuzione organizzata.
Per l’assessore emiliano-romagnolo le “prossime settimane sono decisive” e per questo l’Italia deve mobilitarsi “su una posizione univoca, di alto profilo politico e tecnico, fortemente sostenuta ed in grado di favorire alleanze con altri paesi comunitari”.

giovedì 2 dicembre 2010

RISO: FIRMATO L’ACCORDO PER UNA PIU’ STRETTA INTEGRAZIONE DELLA FILIERA

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura, assieme alle altre Organizzazioni professionali ed industriali (Cia, Copagri e Airi - Associazione degli industriali del riso) ha sottoscritto a Roma, presso il ministero delle Politiche Agricole, l’accordo triennale che punta a rendere più stretta l’integrazione tra le diverse fasi della filiera del riso, dalla produzione alla commercializzazione.
L’accordo - informa Confagricoltura - prevede una serie di impegni e di iniziative da realizzare nell’arco dei prossimi tre anni, partendo dall’istituzione presso l’Ente Risi di un tavolo permanente di coordinamento della filiera del riso che avrà il compito di monitorare il mercato e di fornire indicazioni e proposte per una più efficace programmazione e gestione delle diverse fasi della campagna di coltivazione e commercializzazione.
In particolare l’obiettivo dell’accordo è quello di confrontare le scelte produttive dei risicoltori con le esigenze di mercato dell’industria risiera. “In questo senso - dichiara Giuseppe Ferraris, presidente dei risicoltori associati a Confagricoltura - occorrerà intraprendere con decisione la strada dell’integrazione dei produttori in strutture economiche con ampia capacità di stoccaggio, che sappiano gestire direttamente la contrattazione con l’industria”.

mercoledì 1 dicembre 2010

NOVITA' DALL'UFFICIO UMA

CIA E SLOW FOOD CONTRO LA CONTRAFFAZIONE

NEWS DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

IL PROGETTO “FUTURO FERTILE” DI CONFAGRICOLTURA FA TAPPA IN EMILIA ROMAGNA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

«Le imprese agricole puntano nell’aggregazione e ad organizzarsi per muoversi in una logica di “fare sistema” e di modernizzazione». Questa l’esortazione del presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni che, con il direttore generale Vito Bianco, è intervenuto stamane a Bologna alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Emilia Romagna, dedicata al progetto confederale “Futuro Fertile”.

Per favorire l’aggregazione e riposizionare il settore nell’ambito delle filiere, servono innanzitutto nuove e più efficaci organizzazioni di produttori. “Pensiamo - ha spiegato Vecchioni - a strutture efficaci e snelle che elaborino strategie commerciali condivise, promuovano i prodotti, prevengano e gestiscano le crisi di mercato. Tutto ciò seguendo programmi finalizzati nell’ambito di linee di orientamento definite in un piano strategico operativo».

“Futuro Fertile” è suddiviso in due parti distinte ma complementari. Una è quella del riassetto organico della normativa del settore agricolo (sul tavolo 61 proposte di riforma legislativa già presentate dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli a Governo e Parlamento). L’altra - al centro delle riflessioni emiliano-romagnole - è quella della realizzazione di un “sistema organizzato” dell’attività agricola per la programmazione colturale, per gli acquisti comuni dei mezzi di produzione, per l’aggregazione del prodotto”.

La riunione del Consiglio Direttivo di Confagricoltura Emilia Romagna ha quindi definito il percorso volto a portare, a tutte le aziende, le proposte contenute nel progetto “Futuro Fertile” con il quale la Confagricoltura ha individuato le azioni da intraprendere a tutti i livelli per dare all’imprenditoria agricola un futuro migliore.

“Costruire modelli integrati o di filiera tra i soggetti che compongono il ricco panorama di imprese agro - alimentari presenti in Emilia Romagna - ha evidenziato il Presidente della Federazione Regionale Guglielmo Garagnani - è un obiettivo a cui tutti devono tendere”.

“In questo contesto lo sviluppo di forme innovative di aggregazione e rappresentazione del prodotto sono obiettivi - ha affermato Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara - che saranno posti dal nostro sindacato come punti di riferimento con cui confrontarsi, sia con la rappresentanza politica sia con quella economica regionale e provinciale, in un ambito di forte semplificazione normativa che dovrà essere attuata anche negli Enti delegati. Alle strutture figlie dell’aggregazione anche il compito di favorire una reale integrazione economica delle filiere e di migliorare il posizionamento dei prodotti agricoli nella catena del valore dell’agroalimentare. Lo si può fare attraverso accordi interprofessionali, e costruendo un dialogo operativo più proficuo con l’industria alimentare e la distribuzione”.

Nasce Creditagri, primo Confidi nazionale agroalimentare

FONTE: http://agricolturaonweb.imagelinenetwork.com

25 novembre 2010 - 9:16

Coldiretti: ' Si tratta del primo ente di garanzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria'

E' nato Creditagri Italia, S.c.p.a, ente di garanzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria, il primo Consorzio fidi nazionale per il settore agroalimentare. Ne dà notizia la Coldiretti, che ha promosso l'organismo, informando che il nuovo ente, convenzionato con 140 istituti di credito, vanta una base sociale di 12mila imprese, un giro di finanziamenti di 1,3 miliardi di euro con un milione di imprese agricole italiane come clienti potenziali.

"Si tratta - spiega la Coldiretti - del risultato del processo di aggregazione di otto confidi territoriali che, in questo modo, potranno fornire un maggior valore aggiunto attraverso la pianificazione ed attuazione di interventi di garanzia in linea con le disposizioni introdotte dall'accordo di Basilea II".

L'obiettivo, sottolinea la Coldiretti, è migliorare ed arricchire l'offerta dei servizi proposti alle aziende, grazie ad un costante rapporto col sistema bancario e ad accordi di partenariato, con prodotti appositamente pensati e costruiti per rispondere alle esigenze del settore agricolo.

A guidare il confidi nazionale è stato chiamato Giorgio Piazza che sarà supportato dal Consiglio di amministrazione formato per i prossimi tre anni, dal consigliere delegato Roberto Grassa e dai consiglieri di amministrazione Paolo Rovellotti, Franco Gatti, Giuseppe Romano, Angelo Della Valentina, Antonio Fois, Aldo Mattia e Giovanni Carnemolla.

Fonte: Coldiretti

In redazione: A.F.

Neve e gelo, agricoltori in azione

FONTE: http://agricolturaonweb.imagelinenetwork.com

Coldiretti, Confagricoltura e Cia sull'ondata di maltempo che sta nuovamente investendo il nostro Paese


"Gli agricoltori della Coldiretti sono stati chiamati a pulire le strade, invase dalla neve, con trattori, utilizzati come spalaneve e spandiconcime, adattati per la distribuzione del sale contro il gelo". E' quanto riferisce la Coldiretti che commenta l'ondata di maltempo che ha portato il ghiaccio e la neve anche in pianura.

La possibilità, continua la Coldiretti, di utilizzare i mezzi meccanici agricoli messi a disposizione dagli imprenditori delle campagne garantisce la viabilità e scongiura il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle aree più impervie, interne e montane, grazie alla maggiore tempestività di intervento.

La figura dell' "agricoltore spazzaneve" è nata grazie alla legge di orientamento, che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla sistemazione e manutenzione del territorio", anche attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici agricoli.

Ondata di neve e gelo, campagne a rischio

"L'ondata di maltempo che sta colpendo il nostro Paese, come si rileva dal bollettino della Protezione civile, porta aria fredda ed instabile e determina precipitazioni, anche nevose, al nord e venti sostenuti nei bassi strati". E' quanto sottolinea Confagricoltura che spiega che "questi eventi metereologici aggravano ulteriormente la situazione delle imprese agricole, in molti casi già provate dai fenomeni atmosferici ed alluvionali delle scorse settimane".

In particolare, continua Confagricoltura, possono verificarsi danni ai raccolti, a causa delle gelate, ed alle strutture agricole, per il vento forte, oltre al rischio che le strade diventino impraticabili per le intense nevicate. Gli imprenditori della federazione sono disponibili, laddove occorresse, a collaborare con la Protezione civile per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza, utilizzando i propri trattori e mezzi agricoli per spalare la neve o distribuire il sale sulle strade.

Abbassamento delle temperature, rischio per le coltivazioni a cielo aperto

"L'abbassamento repentino delle temperature rischia di provocare gravi danni nelle campagne, che si andrebbero ad aggiungere a quelli, ingenti, causati dalle intemperie che, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, si sono abbattute pesantemente sul nostro Paese".

A lanciare l'allarme è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che evidenzia "il pericolo che molte coltivazioni vadano distrutte, aggravando una situazione, quella dei produttori agricoli, di per sè già molto difficile".

"Le gelate diffuse - spiega la Cia - metterebbero in pericolo le coltivazioni invernali di ortaggi e verdure a cielo aperto, a cominciare da cavoli, broccoli verze, insalate, carciofi, cicorie, radicchio. L'ondata di freddo - segnala inoltre la Cia - farà lievitare anche i consumi di carburante agricolo, specialmente per il riscaldamento delle serre; e questo sarà un ulteriore danno economico per le aziende, visto che non c'à più il "bonus gasolio".

In redazione: A.F.

martedì 30 novembre 2010

CONFAGRICOLTURA INCONTRA GLI ADDETTI AGRICOLI DELLE AMBASCIATE ESTERE

Fonte: Confagricoltura

“SERVE UNA PAC RIMODERNATA CHE FAVORISCA LA COMPETITIVITA’, LO SVILUPPO RURALE E PERMETTA DI FRONTEGGIARE LE CRISI DI MERCATO”

«Confagricoltura è contraria alla paventata riduzione dei finanziamenti al settore; il veto al bilancio 2011 espresso da Regno Unito, Paesi Bassi e Svezia fa comprendere come la battaglia sui fondi sarà accesa. Occorre rafforzare il gruppo di Paesi favorevoli al mantenimento della Pac guidati da Francia e Germania, con l’intento di garantire le risorse necessarie all’agricoltura ed alle politiche nazionali. Un invito che rivolgo anche all’Italia, e so che il ministro Galan si è già espresso favorevolmente in tal senso». Lo ha detto Giandomenico Consalvo (componente della Giunta di Confagricoltura, competente per le politiche internazionali) nell’incontro con gli addetti agricoli delle Ambasciate estere; presenti - presso la sede di Confagricoltura a Roma - una trentina di aderenti al gruppo “O.s.c.a.r.” (“Ordine Speciale Consiglieri Agricoli a Roma) a cui aderiscono la gran parte degli addetti agricoli stranieri accreditati in Italia.
Confagricoltura ha sollevato anche il problema delle crisi di mercato che vanno fronteggiate con appropriati strumenti. Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli è fondamentale che gli interventi di mercato continuino ad essere previsti; anzi che vengano ancor più rafforzati rispetto alla situazione attuale, attivando nuovi strumenti (come contratti, reti di sicurezza e assicurazione del rischio) per gestire la forte volatilità delle quotazioni e favorire uno sviluppo rurale aggiornato, da un lato alle nuove sfide, dall’altro alle esigenze delle imprese agricole. La proposta confederale è di prevedere una vera e propria “rete di sicurezza”, che permetta, a livello comunitario, di affrontare in maniera tempestiva ed efficace le crisi di mercato.
Altro tema importante per la Confagricoltura è quello della spesa per lo sviluppo rurale (il cosiddetto secondo pilastro della Pac) che dovrà mantenere la sua caratterizzazione basata sulla programmazione territoriale e sul principio del cofinanziamento delle risorse da parte degli Stati membri e dei beneficiari. Dovrà però concentrarsi su misure a vantaggio delle imprese agricole puntando sull’aumento della loro competitività, favorendo gli investimenti aziendali (innovazione tecnologica), il ricambio generazionale, l’integrazione di filiera e la promozione a sostegno dell’export.
Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto “Futuro Fertile” di Confagricoltura (con le 61 proposte di riforma della normativa per il settore agricolo) che ha ricevuto pieno apprezzamento; il coordinatore del Gruppo O.s.c.a.r. Balázs Hamar (Ungheria), parlando a nome dei colleghi, ha detto: «Il progetto di Confagricoltura ci sembra utile con proposte interessanti che possono essere mutuate anche in altri Paesi dove si riscontrano problemi analoghi ai vostri».
Giandomenico Consalvo infine ha evidenziato come «siano importanti le relazioni con gli esperti agricoli delle Ambasciate, sia per mantenere vivo il dialogo sulle materie relative alle politiche comunitarie ed internazionali, sia per stimolare la realizzazione di iniziative comuni mirate all’ampliamento dell’export delle nostre produzioni o di collaborazioni di carattere imprenditoriale».

CONFAGRICOLTURA: RINNOVABILI: DETERMINANTE IL RUOLO DEGLI IMPIANTI PER LA MICROGENERAZIONE DISTRIBUITA.

Fonte: Confagricoltura

“Lo schema di decreto legislativo sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, approvato questa mattina dal Consiglio dei ministri, dovrà prevedere una semplificazione per la microgenerazione distribuita da biomasse e biogas di per sé già ambientalmente ‘sostenibile’”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, intervenendo alla presentazione del Rapporto Enea “Energia- Ambiente”.
Ha detto Vecchioni: “Confagricoltura chiede che i criteri di sostenibilità fissati dall’Unione europea per la produzione di energia da fonti rinnovabili si applichino limitatamente agli impianti con potenza superiore a 1 MW, come d’altronde raccomandato dalla stessa Commissione Ue. La microgenerazione va favorita e sostenuta perché è una grande opportunità di diversificazione del reddito per le aziende agricole. Applicare criteri troppo restrittivi ai piccoli impianti significherebbe creare ulteriori oneri amministrativi”.
E il presidente di Confagricoltura ha posto in evidenza come l’agricoltura e la forestazione stiano svolgendo e svolgeranno sempre più un ruolo importante nella riduzione delle emissioni, nell’assorbimento di CO2 e nello sviluppo delle energie rinnovabili, con particolare riferimento alle biomasse – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura -. La micro generazione distribuita può dare un rinnovato impulso al settore dell’energia rinnovabile in agricoltura”.
In tale contesto il Piano di azione nazionale attribuisce grande importanza alle biomasse la cui produzione di energia dovrà aumentare da 2,2 a 9,8 mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio) entro il 2020; 7,6 mtep, che rappresentano praticamente la metà delle energie da fonti rinnovabili che l’Italia dovrà produrre in più da qui a dieci anni.

IN OCCASIONE DI UNA RIUNIONE CON LA PRESIDENZA BELGA, I DIRIGENTI AGRICOLI EUROPEI ESORTANO I MINISTRI A MANTENERE UN PRIMO PILASTRO FORTE NELLA PAC

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

Nel corso di una riunione di alto livello con la Presidenza belga, i dirigenti agricoli dell'UE hanno esortato oggi i ministri europei dell'Agricoltura a mantenere un primo pilastro forte nella futura politica agricola comune (PAC). Ciò risulta essenziale per salvaguardare la sicurezza alimentare e garantire un settore agroalimentare economicamente efficiente e competitivo nell'UE.
Questa richiesta s'iscrive nel quadro del dibattito dei ministri sui piani della Commissione europea relativi alla PAC dopo il 2013. Durante un incontro con il ministro belga dell'Agricoltura, Sabine Laruelle, il Presidente del Copa, Padraig Walshe, ha avvertito: "Nell'UE, i redditi agricoli sono già crollati del 12% l'anno scorso e il numero di agricoltori continua a diminuire, a scapito delle zone rurali. Di fronte alla crescente volatilità del mercato, gli agricoltori non possono accettare ulteriori pressioni che mettano a repentaglio la loro sopravvivenza. Sebbene salutiamo con soddisfazione l'intenzione del commissario all'Agricoltura, Dacian Ciolos, di avere una PAC forte dopo il 2013, siamo preoccupati per il fatto che i piani della Commissione porteranno a un incremento dei costi di produzione per gli agricoltori. La nuova proposta della Commissione consistente in una maggiore integrazione obbligatoria degli aspetti ambientali nella PAC sarebbe plausibile soltanto qualora venisse aumentato l'attuale bilancio della PAC".
Il Presidente del Copa ha aggiunto: "È d'uopo porre maggiormente l'accento nella PAC sul rafforzamento del ruolo economico di produzione degli agricoltori in modo tale da salvaguardare la sicurezza alimentare per i 500 milioni di consumatori e da mantenere i 28 milioni di posti di lavoro nel settore agricolo. Innanzitutto, debbono essere mantenuti in futuro i pagamenti diretti della PAC destinati agli agricoltori. Occorre poi confermare le attuali misure comunitarie di gestione del mercato e introdurne di nuove. Accogliamo nondimeno con favore l'orientamento di Dacian Ciolos che intende destinare il sostegno diretto agli agricoltori attivi e chiediamo ai ministri dell'Agricoltura dell'UE di tenerne conto. Sosteniamo anche l'ulteriore sviluppo del sistema di consulenza aziendale e vogliamo assicurare che tale misura aiuti gli agricoltori europei a diventare più competitivi. In aggiunta, siamo favorevoli a numerosi aspetti della tabella di marcia per le TSE che è stata approvata oggi dai ministri dell'Agricoltura dell'UE. La relazione mostra che il numero di casi di BSE è sensibilmente diminuito ed è assolutamente necessario elevare l'età degli animali sottoposti ai test. Chiediamo anche ai ministri dell'Agricoltura dell'UE e alla Presidenza del Consiglio di togliere al più presto, alla luce delle ultime prove scientifiche, il divieto relativo all'utilizzo di proteine animali trasformate provenienti da non ruminanti per i non ruminanti e i pesci di allevamento".
Dal canto suo, Paolo Bruni, Presidente della Cogeca, ha dichiarato: "Nella prospettiva di un aumento della domanda alimentare mondiale, è necessario che il settore agroalimentare europeo sia dinamico e competitivo. L'esigenza di promuovere le cooperative agricole è salita fra le priorità dell'agenda politica nel pieno dell'attuale crisi economica. Invitiamo pertanto i ministri a introdurre delle misure volte a consolidare la posizione degli agricoltori europei nella filiera alimentare.
Vogliamo che gli agricoltori europei e le loro cooperative ottengano prezzi migliori poiché ricevono attualmente solo una frazione del prezzo di vendita al dettaglio. Si potrebbe conseguire tale scopo attraverso una revisione delle norme europee in materia di concorrenza per consentire alle organizzazioni di produttori, in particolare alle cooperative, di crescere di dimensioni e di scala, aumentando la loro competitività e contribuendo a ripristinare l’equilibrio nella filiera alimentare". In conclusione, il Presidente della Cogeca ha indicato con insistenza: "Una PAC forte è fondamentale per mantenere un settore agroalimentare prospero, ma quest'obiettivo non può essere raggiunto senza un bilancio comunitario forte".

CONSERVE ITALIA REAGISCE BENE ALLA CRISI

Fonte: Conserve Italia

Bilancio rassicurante per Conserve Italia: nonostante la pesante crisi economica mondiale, infatti, il gruppo cooperativo, leader europeo nel settore dell’ortofrutta trasformata, ha chiuso l’esercizio 2009/10 con un significativo miglioramento della posizione finanziaria a fronte di una leggera diminuzione del volume d’affari. Il fatturato consolidato si è attestato, infatti, sui 933 milioni di euro (-3,1% rispetto all’esercizio precedente), mentre il fatturato aggregato ha raggiunto quota 1.018 milioni di euro (-3,2%).
Andamento analogo anche per i margini reddituali, che hanno fatto registrare una lieve contrazione rispetto all’annata 2009/10: l’Ebitda si è attestato sui 60,6 milioni di euro (con un’incidenza del 6,2% sul fatturato lordo), mentre l’Ebit si è collocato sui 25 milioni (pari al 2,6% del fatturato lordo). Buone performance per il risultato di esercizio chiuso con un utile netto di 1,4 milioni di euro.
Notizie decisamente positive anche sul fronte dell’indebitamento: nell’ultimo esercizio, infatti, il Gruppo ha consolidato la durata del proprio debito, trasformandolo da breve a medio-lungo termine per garantirsi futuri piani di sviluppo. Complessivamente, la posizione finanziaria netta di Conserve Italia ha fatto registrare una sensibile contrazione (-12%), passando da oltre 316 a poco più di 278 milioni di euro con una diminuzione di quasi 38 milioni sull’esercizio precedente. Un risultato estremamente importante ottenuto attraverso la generazione di cassa della gestione ordinaria nonché grazie all’attento controllo del capitale circolante ed alla oculata politica di investimenti effettuata dal Gruppo.
Il patrimonio netto ha raggiunto i 224 milioni di euro facendo registrare un incremento di 4 milioni rispetto all’esercizio 2009/10, frutto dell’aumento del capitale sociale. Questo ulteriore consolidamento porta il rapporto debiti/patrimonio a 1,2, un livello mai raggiunto nell’ultimo decennio di attività di Conserve Italia.
Gli investimenti sviluppati dal Gruppo nell’annata 2009/10 hanno sfiorato i 70 milioni di euro, con oltre 40 milioni destinati agli investimenti tecnici e 29 milioni indirizzati all’area marketing/commerciale.
“Nell’esercizio 2009/10 – afferma il direttore generale di Conserve Italia, Angel Sanchez – l’andamento di mercato è stato influenzato dalla pesante crisi economica globale, che ha provocato tra l’altro una sensibile contrazione dei consumi. Ciò nonostante il nostro Gruppo ha mantenuto un ottimo livello di redditività, che ha generato cospicue risorse indirizzate al sostegno delle moderne politiche di marca. Contemporaneamente, Conserve Italia ha ottenuto un risultato economico positivo ed una significativa diminuzione dell’esposizione finanziaria”.
“Conclusa la fase dei grandi investimenti – sottolinea il presidente, Maurizio Gardini – Conserve Italia ha potuto rispondere al meglio alla propria mission cooperativa garantendo alla base sociale una adeguata remunerazione e regolari sbocchi di mercato per la produzione e confermando la mutualità prevalente: in pochi anni, infatti, la percentuale di prodotto lavorato conferito dai soci è passata dal 64% (esercizio 2006/07) all’86% (campagna 2009/10). Contemporaneamente, è proseguita la politica di consolidamento del patrimonio del Gruppo indispensabile per garantire quelle risorse finanziarie necessarie per adottare strategie di mercato vincenti ed affrontare con successo le sfide globali”.

venerdì 26 novembre 2010

ASSEMBLEA DEL SINDACATO PENSIONATI DI CONFAGRICOLTURA FERRARA


Fonte: Confagricoltura Ferrara

Oltre duecento soci del Sindacato Provinciale Pensionati di Confagricoltura Ferrara, in rappresentanza di tutte le categorie che hanno rilasciato delega alla Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana, si sono riunite in occasione dell’Assemblea annuale.
Il grigiore autunnale della giornata è stato colorato dalla presenza festosa dei pensionati e dalla presenza del Vice Presidente Vicario e Segretario Generale del Sindacato nazionale, on.le Angelo Santori, del Presidente dei pensionati di Confagricoltura Emilia Romagna, Giovanni Maggiolo, dal Presidente e Direttore di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi e Tiziano Artioli nonché dal Presidente del Copa-Cogeca, Paolo Bruni,
A far gli onori di casa il Presidente del Sindacato ferrarese, Carlo Sivieri ed il Consigliere nazionale, Bruno Gavioli, che ha coordinato i lavori dell’Assemblea.
Nella relazione di apertura, Sivieri ha ringraziato tutti gli associati grazie ai quali “Ferrara ha una marcia in più”, merito anche della stretta collaborazione instaurata con l’Organizzazione di appartenenza.
Sivieri ha inizialmente relazionato sulle attività svolte nel corso dell’anno: la partecipazione alle iniziative del Coordinamento Unitario Provinciale del Lavoro Autonomo, le giornate formative promosse a livello regionale, la gita in motonave a Venezia, la visita di Parma; segnalando che rimangono ancora pochi posti disponibili per la visita, a metà dicembre, ai mercatini natalizi di Bolzano.
“L’anno che sta per concludersi verrà ricordato, come il precedente – ha evidenziato Carlo Sivieri – per la grave crisi economica che ha segnato tra gli altri anche il nostro Paese, che ha portato ad una preoccupante tenuta dei redditi delle famiglie, ed i primi che ne pagano le conseguenze sono le classi più deboli, proprio noi pensionati. E la grave crisi politico-istituzionale che stiamo attraversando non aiuta di sicuro la nostra categoria. Il potere di acquisto delle nostre pensioni si sta drammaticamente riducendo. Il nostro impoverimento ha avuto come prima diretta conseguenza il calo degli acquisti e la crisi del risparmio. Per questo riteniamo importante che sia definito un paniere ISTAT ad hoc per le spese delle famiglie dei pensionati, paniere con il quale calcolare la rivalutazione annuale delle pensioni”.
Avviandosi alla conclusione, il Presidente dei Pensionati di Confagricoltura Ferrara ha sottolineato che “c’è un fatto importante, che non deve essere sottovalutato ma anzi rivalutato da parte della collettività: con il generale miglioramento delle condizioni di salute e con l’aumento delle aspettative di vita, l’anziano è divenuto sempre più una risorsa attiva nella famiglia, nella società, nell’economia. Per questo è importante che nella società venga diffuso un messaggio positivo riguardo l’apporto dato dagli anziani, specialmente nel rapporto con le nuove generazioni, con le quali è possibile costruire una comunione d’interessi in molteplici campi”.
Il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi, oltre ad affrontare i temi più importanti del settore perché “i pensionati sono anche agricoltori, conducendo direttamente o aiutando i figli nella gestione dell’azienda agricola” ed illustrando le azioni svolte da Confagricoltura sul Governo ed il Parlamento perché venissero recepite nella manovra economica le richieste della categoria, ha ringraziato il Sindacato per il contributo dato partecipando numerosi a tutte le manifestazioni ed alla attività sindacale dell’Organizzazione”.
Gherardi, infine, ha ricordato che anche i pensionati, come agricoltori e piccoli proprietari d’immobili sono interessati all’elezione degli Organi del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara che si svolgerà il 18 e 19 dicembre prossimo, informando che le Associazioni d’impresa ferraresi, viste le precedenti positive esperienze della stretta collaborazione tra le componenti sindacali più rappresentative del mondo agricolo ed extra-agricolo, nei giorni scorsi hanno sottoscritto un accordo per la presentazione di liste unitarie di propri rappresentanti a difesa degli interessi economici e territoriali di cui il Consorzio di Bonifica è espressione.
Portando i suoi saluti, il Presidente di Copa-Cogeca, Paolo Bruni, ha incentrato il suo intervento sulla riforma della Pac dopo il 2013, affermando che la stessa “dovrà garantire il mantenimento nella UE di un settore agroalimentare forte anche dopo tale data. E questo essenzialmente per due ragioni: per l’importanza che il comparto riveste sotto il profilo occupazionale e per gli elevati standard in materia di qualità e sicurezza alimentare garantiti oggi a 500 milioni di consumatori. Si tratta di benefici pubblici di straordinaria importanza che dobbiamo impegnarci a salvaguardare ed a rafforzare ulteriormente, mentre a livello di parlamento europeo dobbiamo pretendere che anche i prodotti d’importazione abbiano gli stessi requisiti di standard produttivi”.
Quello che chiediamo alle istituzioni comunitarie – ha concluso Paolo Bruni – è una Pac più forte e coraggiosa che, offrendo una prospettiva certa e riaffermando un principio quale quello della pari dignità tra i soggetti della filiera, sappia incentivare e premiare i comportamenti virtuosi dei produttori e delle loro cooperative. Ai nostri rappresentanti politici a Bruxelles va la richiesta di un impegno straordinario affinché dal confronto con le aspettative pur legittime degli altri Paesi la nostra agricoltura venga salvaguardata”.
Ampie ed appassionate le conclusioni del Segretario Generale del Sindacato Pensionati di Confagricoltura on. Angelo Santori, che ha ripreso ed ampliato tutti i temi affrontati nei precedenti interventi. Santori, infine, ha annunciato che il 32° Soggiorno dei Pensionati si svolgerà a Montegrotto Terme dal 18 al 25 febbraio prossimi, invitando la delegazione ferrarese a partecipare come sempre con una folta rappresentanza.

CONCORSO “CREA IMPRESA” ALL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE F.LLI NAVARRA



Fonte: Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra

Martedi 23 novembre 2010 cinque giovani imprenditori agricoli dell’ANGA (associazione Nazionale Giovani Agricoltori) Bianca Maria Giovannini (presidente ANGA), Gaetano Chiossi, Massimiliano Franceschetti, Christian Marchioni, Stefano Farinella, hanno incontrato gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Agrario Statale F.lli Navarra per presentare il concorso “Crea l’Impresa”, indetto dall’ANGA e finanziato dalla Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra. Il concorso si pone come obiettivo principale quello di diffondere tra i giovani studenti dell’ITAS la sensibilità verso la cultura d’impresa e le modalità di gestione aziendale, nonché stimolare la propensione al’imprenditorialità come una delle possibili prospettive di vita professionale. Il Presidente Giovannini ha presentato l’associazione ANGA come una realtà a tutela degli interessi dei giovani imprenditori agricoli attraverso lo sviluppo delle imprese agricole, l'azione sindacale e il supporto per l'inserimento nel tessuto economico nazionale ed internazionale. Si tratta di una associazione le cui sedi sono presenti in tutta l’Emilia Romagna e dove si ritrovano i giovani del settore agricolo per confrontarsi, supportarsi, scambiarsi opinioni e far fronte comune alla realtà economica e sociale.
La mancanza del ricambio generazionale nelle professioni appartenenti all’agricoltura è un fenomeno in costante crescita per cui è necessario incentivare i giovani a intraprendere il mestiere più antico del mondo, ma con le tecniche più innovative di questi tempi. L’iniziativa seleziona le idee imprenditoriali “giovani ed innovative” in grado di sviluppare sinergie con le attitudini culturali e professionali degli studenti, le esperienze didattiche maturate durante il ciclo scolastico e le opportunità presenti sul territorio. L’impegno che si richiede ai ragazzi si traduce nell’inventare e articolare un’idea imprenditoriale sino a strutturare un progetto di fattibilità. Per la realizzazione dei progetti saranno coinvolti gli insegnanti dell’ITAS e i giovani imprenditori agricoli di Confagricoltura come supporto e come esempio concreto di imprenditorialità. Il vincitore del concorso che presenterà il lavoro a fine anno scolastico si aggiudicherà un premio del valore di € 500.- messo a disposizione della Fondazione Navarra.

giovedì 25 novembre 2010

COLDIRETTI: L’EUROPA BOCCIA IL VERO CIOCCOLATO MA APRE A VINO SENZ’UVA E FORMAGGI SENZA LATTE.

Fonte: Coldiretti Ferrara

Il fatto che l’Unione Europea ostacoli il cioccolato puro di cacao dopo aver aperto al formaggio senza latte e al vino senza uva è l’evidente dimostrazione di un comportamento contraddittorio che spesso mette in difficoltà i prodotti del Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla condanna dell’Italia da parte della Corte di giustizia europea per avere autorizzato la denominazione ''cioccolato puro'' sulle etichette per i prodotti solo a base di solo burro di cacao per distinguerli dai prodotti che contengono grassi vegetali come succedanei. A subire gli effetti delle normative comunitarie erano state - riferisce la Coldiretti - telline, cannolicchi e altri pesci della tradizione gastronomica regionale messe al bando a partire dal primo giugno 2010 con l’entrata in vigore delle nuove norme sulla pesca. Ma numerosa è la lista delle prese di posizione ambigue come ad esempio per - sottolinea la Coldiretti - un altro importante prodotto della dieta mediterranea come il vino per il quale, a causa della riforma europea di mercato del settore vitivinicolo, è stata autorizzata la possibilità di zuccheraggio per i paesi del nord Europa, ma anche la produzione e la commercializzazione di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall'uva come lamponi e ribes, dopo che l'Unione Europea aveva già dato il via libera all'invecchiamento artificiale del vino attraverso l'utilizzazione di pezzi di legno al posto della tradizionale maturazione in botti di legno. Un inganno che - continua la Coldiretti - si aggiunge alla possibilità di vendita nell'Unione Europea nei negozi, o attraverso internet, di kit per la preparazione casalinga in meno di un mese di vini come il Chianti, il Barolo o il Valpolicella, per effetto di una curiosa interpretazione della legislazione. In realtà - continua la Coldiretti - nonostante l’impegno dell’Unione nel tutelare le denominazione dei prodotti alimentari tipici continuano a proliferare anche all’interno dell’Europa. E’ il caso - spiega la Coldiretti - dei formaggi tipici dove, dopo il Parmesan, è stato scoperto in Romania il Parmezan, ma anche la Fontina svedese, il Parmi olandese, la polenta che diventa “palenta” in Montenegro, il barbera bianco venduto un supermercato rumeno, il Cambozola in Germania o la pasta Milaneza venduta in Portogallo. Piu’ recente la decisione della Commissione Europea di non accogliere la proposta italiana di decreto ministeriale che obbliga ad indicare l'origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, ma vieta anche - continua la Coldiretti - l'impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Con la norma si stabiliva chiaramente che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri mentre l’Unione Europea consente - precisa la Coldiretti - che possa essere incorporato fino al 10 per cento di polvere di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte. Le contraddizioni delle scelte politiche europee sono evidenti - sottolinea la Coldiretti – anche nelle norme che riguardano l’indicazione in etichetta l’origine dei prodotti agricoli impiegati che è obbligatoria per la carne bovina, ma non per quella di maiale, per la frutta fresca ma non per quella trasformata, per il latte fresco ma non per quello a lunga conservazione o per i formaggi. Non mancano però - continua la Coldiretti - le buone notizie come la recente decisione dell'Unione Europea di rendere obbligatoria l' indicazione dell'origine dell'extravergine di oliva a partire dal mese di luglio 2009, favorita dal pressing della Coldiretti che ha avviato una campagna per l'etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti. Una novità ottenuta grazie ad un pressing generalizzato che ha portato il 18 giugno scorso ad una svolta nell’Unione Europea dove il Parlamento ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero) e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce. Una linea di indirizzo che la Coldiretti si augura possa concretizzarsi presto in una svolta nelle politiche dell’Unione Europea a favore della trasparenza delle informazioni.


COME L’EUROPA CAMBIA LE TAVOLE DEGLI ITALIANI

STOP A TELLINE E CANNOLICCHI - A partire dal primo giugno 2010 entrano in vigore le nuove norme sulla pesca che di fatto faranno sparire dalle tavole degli italiani telline, cannolicchi e altri pesci della tradizione gastronomica regionale.
VIA LIBERA AL FORMAGGIO SENZA LATTE - A partire dal primo gennaio 2009 puo' essere incorporato fino al 10 per cento di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte, secondo quanto previsto dal regolamento (CE) n. 760/2008 del 31 luglio 2008.
LO ZUCCHERO NEL VINO - E' una pratica, utilizzata nei paesi del Nord Europa, che permette di aumentare la gradazione del vino attraverso l'aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un "trucco di cantina" e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall'uva.
E' ARRIVATO IL VINO SENZA UVA - E' arrivato il vino ottenuto senza uva per effetto della riforma europea di mercato del settore vitivinicolo del 29 aprile 2008 ( Reg. 479/08) che ha autorizzato la produzione e la commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall'uva come lamponi e ribes.

martedì 23 novembre 2010

COLDIRETTI: LE PERE FERRARESI IN VETRINA A GEO E GEO MERCOLEDì 24 NOVEMBRE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Nuova occasione grazie a Coldiretti per parlare in diretta tv nazionale di uno dei prodotti simbolo della nostra produzione agricola. Venerdì a Geo e Geo su Rai tre la pera protagonista.

Le pere ferraresi in rassegna a Geo e Geo, il fortunato programma di RAI 3 in onda dalle 17, per testimoniare l’importanza di questo prodotto per il nostro territorio e per le nostre aziende: è l’occasione colta da Coldiretti Ferrara per continuare a far conoscere le nostre realtà produttive sotto diversi punti di vista.
Mercoledì sotto i riflettori RAI saranno in scena Abate e Kaiser, William e Conference ma anche Passacrassana, e poi una rassegna di produzioni trasformate, dai succhi di pera alla grappa alla pera ed infine dolci e crostate di pera.
L’abbinamento culinario sarà completato dalla realizzazione in diretta di due ricette gustose e territoriali: risotto alle pere con formaggio ed un dolce di pere al pampepato.
Protagonisti della “spedizione” Mirco Tartari, produttore di San Carlo di S.Agostino e lo chef Mauro Spadoni, accompagnati dal responsabile di Campagna Amica Ferrara Riccardo Casotti.