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martedì 30 settembre 2014

Agricoltura, pubblicato il numero di settembre. In primo piano il Ruc: il nuovo archivio informatizzato per semplificare i controlli nelle aziende

Fonte: Regione Emilia-Romagna

Bologna - Meno burocrazia in campagna grazie al Ruc, il registro unico che semplifica e riduce il numero dei controlli alleggerendo il peso della burocrazia sulle imprese agricole. Ne parla “Agricoltura” di settembre.  In questo numero anche lo speciale Frutta estiva che tira le fila di un’annata che ha mostrato forti difficoltà sia per il cattivo andamento meteorologico che  per  le conseguenze dell’embargo russo.
La rivista riporta poi le prime anticipazioni sulla vendemmia e l’analisi della campagna 2014 del pomodoro da industria  e dei cereali autunno-vernini. L’editoriale dell’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni fa il punto sulla legislatura appena terminata.
L’approfondimento è dedicato al progetto europeo Aqua per la riduzione dell’impatto ambientale degli allevamenti zootecnici.

Agricoltura” è consultabile anche on line all’indirizzo http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/archivio-agricoltura/rivista


MIPAAF, CASTIGLIONE: BIOGAS GRANDE OPPORTUNITÀ PER L'ITALIA

Fonte: Ministero Politiche Agricole

"In un momento di grande difficoltà per il settore agricolo la bioeconomia rappresenta una grande opportunità per il Paese. Il piano di settore delle agroenergie, recentemente presentato, dimostra la concreta intenzione del governo di considerare centrale l'azienda agricola per sviluppare energia rinnovabile e sostenibilità ambientale".

lunedì 29 settembre 2014

A SMART ENERGY EXPO TRE APPUNTAMENTI DEDICATI AL SETTORE DELL'AGRICOLTURA GRAZIE ALLA PARTNERSHIP CON VENETO AGRICOLTURA

 Fonte: Verona Fiere - Smart Energy Expo

Smart Energy Expo, la manifestazione dedicata a soluzioni, prodotti e tecnologie per l'efficienza energetica, in programma a Veronafiere dall'8 al 10 ottobre 2014, è il luogo in cui i più importanti e innovativi attori della gestione intelligente dell'energia si incontrano, analizzano gli andamenti del mercato e tracciano le proprie linee di sviluppo (www.smartenergyexpo.net).

BIO, MIPAAF: PUBBLICATO DECRETO SULLA GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ IN MATERIA DI PRODUZIONI BIOLOGICHE.

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

 Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali comunica che è stato pubblicato sul sito internet del Mipaaf il Decreto Ministeriale “Non conformità Bio” con il quale l’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (Icqrf) ha definito tempi e modalità per la gestione delle non conformità riscontrate dagli organismi di controllo nel corso dei controlli sulle produzioni biologiche.

Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna: la piralide del bosso

CIA FERRARA: PASSARE AL BIOLOGICO, UNA RICONVERSONE AZIENDALE ANTI - CRISI

Fonte: CIA Ferrara


Cia Ferrara fa il punto sull’agricoltura biologica, un settore che continua a registrare un aumento della richiesta da parte dei consumatori e può diventare una delle opportunità per superare la crisi

FERRARA – In una situazione di crisi generalizzata dei consumi e di grande difficoltà del settore agricolo - con prodotti ortofrutticoli e seminativi che continuano a registrare prezzi alla produzione che non coprono i costi sostenuti dalle aziende – il settore biologico segna un deciso segno positivo. Nei primi 5 mesi del 2014 i consumi di prodotti biologici nella GDO sono cresciuti del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente - dati Ismea e Consumer Survey di Nomisma.

MACFRUT, AGRINSIEME: “UN TAVOLO PER RILANCIARE L’EXPORT DELL’ORTOFRUTTA. IMPRESE E COOP DANNEGGIATE DALL’EMBARGO DELLA RUSSIA”

Fonte: Agrinsieme

Cesena, 26 settembre 2014 – “Un tavolo ortofrutticolo che coinvolga istituzioni nazionali e organizzazioni di categoria per rilanciare con forza le esportazioni di questo settore che conta davvero tanto nel nostro sistema agricolo e che rappresenta la prima voce del nostro export. Un primato che dobbiamo consolidare aumentando ancora di più la nostra vocazione internazionale”. È questa la richiesta della filiera ortofrutticola italiana rappresentata da Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentari e AGCI Agrital) presentata al governo e alle Istituzioni nel corso del convegno organizzato oggi dal Coordinamento al Macfrut di Cesena nel convegno: “Oltre i confini. L’ortofrutta italiana in giro per il mondo”.

domenica 28 settembre 2014

MIPAAF, XYLELLA FASTIDIOSA: Sì A DECRETO PER LE MISURE DI EMERGENZA IN CONFERENZA STATO REGIONI

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali rende noto che nella riunione di oggi della Conferenza Stato Regioni, presieduta dal Sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione, è stato acquisito il parere favorevole sul decreto relativo alle misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione della Xylella fastidiosa nel territorio nazionale.
Le azioni contenute nel decreto, approvate in sede di Comitato Fitosanitario Nazionale con il supporto del Comitato tecnico-scientifico, forniscono un importante strumento per la gestione dell’emergenza fitosanitaria che colpisce il Salento.

sabato 27 settembre 2014

Agrinsieme Emilia Romagna, Unapros e OI suini: servono misure urgenti per salvare il settore suinico

Fonte: Agrinsieme Emilia-Romagna

Chiediamo un incontro alle Istituzioni per definire in tempi rapidi l’attuazione di politiche di sistema che siano coadiuvate anche dal mondo creditizio

Bologna, 25 settembre 2014 - La tenuta del settore suinicolo dell'Emilia Romagna è allo stremo. Servono azioni tempestive per salvare un intero comparto produttivo. “Non possiamo più attendere. Chiediamo un incontro urgente alle Istituzioni nazionali affinché, in tempi rapidi, si intervenga per dare un futuro e una sostenibilità all’intera filiera di produzione dei suini nati, allevati e macellati in Italia. Si ritiene pertanto improrogabile l’avvio di urgenti politiche di sistema volte al sostegno e al rilancio del settore anche attraverso l’individuazione di soluzioni percorribili con il mondo del credito”.

SALUTE: MONCALVO (COLDIRETTI), ALLARME FRUTTA SPAGNOLA TOSSICA

Fonte: Coldiretti

In Italia 22 milioni di chili di pere contaminate. Verificare l’origine in etichetta

 “E’ allarme in Italia per la presenza di frutta spagnola “tossica” perché trattata con una sostanza pericolosa per la salute utilizzata per allungarne la conservazione anche durante il trasporto”. Lo denuncia la Coldiretti nel chiedere controlli con il blocco immediato delle importazioni dalla Spagna dopo che i Ministeri della Salute e dell'Ambiente hanno vietato l'uso di agrofarmaci contenenti la molecola etossichina che sono invece ancora permessi in Spagna.

Expo 2015 - I bandi per le imprese dell'Emilia-Romagna

Fonte: Regione Emilia-Romagna

Supportare le Pmi dell'Emilia-Romagna nelle azioni promozionali a livello internazionale, scegliere progetti che pubblicizzino nei mercati di tutto il mondo le produzioni regionali e sostenere le aggregazioni di imprese turistiche che intendono innalzare la quota dell'internazionalizzazione del turismo incoming emiliano-romagnolo realizzando progetti promocommerciali. 

venerdì 26 settembre 2014

CONSUMI: FRUTTA, CACCIA AI PRODOTTI LOW COST AI TEMPI DELLA CRISI MACFRUT: RICERCA COLDIRETTI/IXÈ, EFFETTI NEGATIVI SUI CONSUMI 47% FAMIGLIE

Fonte: Coldiretti

Prodotti e varietà a minor costo, niente primizie o prodotti che costano troppo, ricerca di punti vendita più economici. È la fotografia dei consumi di frutta e verdura al tempo della crisi che emerge da una indagine Coldiretti/Ixé presentata al Macfrut, rassegna internazionale del settore ortofrutticolo in programma da oggi fino venerdì 26 settembre a Cesena.
Esplicitamente interrogati sulla crisi economica spiega – Coldiretti Emilia Romagna – quasi la metà delle famiglie (47%) dichiara un effetto negativo sui propri consumi. Oltre alla riduzione dei quantitativi (23%), il 21% degli intervistati acquista prodotti e varietà che costano meno, il 16% rinuncia a prodotti che costano troppo (dalle ciliegie ai frutti di bosco), il 13% è andato alla ricerca di punti vendita con prezzi più bassi.

L'INTERPROFESSIONE PERA SI CONFRONTA A MACFRUT E FA IL PUNTO SU UN' ANNATA CON PRODUZIONE DI OTTIMA QUALITA'


Fonte: OI Pera

CESENA, 23 settembre 2014,

Un Convegno corale e partecipato quello che ha segnato l'anteprima di Macfrut, organizzato da OI Pera per fare il punto, ad inizio campagna, su un prodotto fondamentale per l'offerta ortofrutticola italiana.

L'interesse per il comparto e per l'operato dell'OI si e' manifestato anche con l'attenta presenza di alti funzionari e dirigenti del MIPAAF che, nell' intervento di EMILIO GATTO,  Direttore Generale  per la Promozione della Qualità Agroalimentare,  mette in evidenza l'importanza di una attivita' coordinata della filiera.

Nuova presidenza e Consiglio di amministrazione della Fondazione Navarra


Fonte: Fondazione Navarra

E’ giunto al termine il mandato di presidenza alla Fondazione Navarra del dott. Pier Carlo Scaramagli e del suo Consiglio di Amministrazione (Alessandro Bruni, Maurizio Andreotti, Elena Guglielmini, Gianni Guizzardi, Corrado Pocaterra, Rossana Mattioli). Un rinnovo totale per l’Ente che si occupa di ricerca e sperimentazione in Agricoltura e che rappresenta un’importante punto di riferimento per imprenditori agricoli, tecnici e studenti del settore.

lunedì 22 settembre 2014

CRISI, AGRINSIEME: “PREZZI AGRICOLI ALL’ORIGINE SEMPRE IN CALO. LE IMPRESE VEDONO ANCORA LONTANA LA RIPRESA E TEMONO NUOVE STANGATE”

Fonte: Agrinsieme

I prezzi all’origine continuano a diminuire, registrando una riduzione del 4,81% (-6,9% per le coltivazioni) ad agosto 2014, rispetto ad agosto 2013. Lo pone in evidenza Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle cooperative agroalimentari, commentando i dati Ismea sui prezzi ad agosto 2014 rispetto ad agosto 2013. “È stata un’estate drammatica per il comparto della frutta con cali rilevanti dei prezzi agricoli anche del 30% a giugno e luglio ed una flessione che è proseguita anche ad agosto (-16,8%)”, osserva Agrinsieme. Ma anche altri settori sono in grande difficoltà; si evidenziano infatti -22,5% per i prezzi dei semi oleosi, -18,2%per il vino, -13% per gli avicoli. A ciò si aggiunga il calo dei consumi interni e la necessità di orientare le politiche commerciali sempre più sull’export e sulla competitività sui mercati globali, mentre crescono i costi di produzione. E non vanno sottovalutati gli effetti diretti ed indiretti dell’embargo della Russia sui prodotti europei con una perdita di più di 5 miliardi di euro per l’Europa agricola. Oltre tutto si perdono quote importanti di mercato a vantaggio di Paesi concorrenti; ad esempio stanno crescendo massicciamente in Russia le importazioni di clementine dal Marocco. “Il 2015 sarà l’anno dell’Expo e, ci auguriamo, di una valorizzazione dell’agroalimentare made in Italy. Governo e Parlamento hanno messo a punto un pacchetto di misure (#campolibero) fondamentali, dirette a dare un volano alla crescita e di cui attendiamo i provvedimenti attuativi. Insomma, nonostante le difficoltà attuali, ci sono le premesse per rilanciare un sistema produttivo fondamentale per il nostro Paese”. Agrinsieme però mette in guardia sulla nuova Legge di Stabilità, di cui si comincia a discutere. “Sin da ora – sottolinea il coordinamento di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle cooperative agroalimentari - sollecitiamo che non freni la crescita di un settore che faticosamente cerca di uscire dalla crisi. Sarebbe contraddittorio tarpare le ali della ripresa di cui si è tracciato un percorso, con un’insostenibile pressione fiscale. Rigore e sviluppo vanno coniugati se vogliamo un’agricoltura di qualità, sostenibile e ambasciatrice del made in Italy nel mondo”.

AL VIA IL RUC, AGRINSIEME EMILIA ROMAGNA: “PIENA SODDISFAZIONE PER UN PROGETTO DELL’EMILIA ROMAGNA CHE DIVENTERÀ PRESTO NAZIONALE”

Fonte: Agrinsieme Emilia - Romagna  

"Auspichiamo ora una vera semplificazione: ridurre le tipologie di controlli (oggi il sistema contiene fino a 172 tipi diversi di ispezioni); codificare una check list che non permetta libere interpretazioni da parte del controllore; evitare il ripetersi di verifiche su elementi già rilevati dalla P.A. e diminuire i soggetti preposti ai controlli"

 “Esprimiamo piena soddisfazione: l’Emilia Romagna è artefice di un progetto unico in Italia che diventerà presto nazionale. L’avvio del Registro Unico dei Controlli agricoli, istituito con legge regionale n.19/2011, è senz’altro un buon inizio tuttavia ora auspichiamo e attendiamo una vera semplificazione” ha dichiarato Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna - la realtà che riunisce Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari e raggruppa in regione oltre 40mila imprese associate e più di 90mila occupati – nel corso della cerimonia di inaugurazione del Registro Unico dei Controlli Agricoli (Ruc) svoltasi oggi a Bologna alla presenza del Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina. “Per dare un’idea della mole di lavoro e degli oneri che gravano attualmente sulle imprese – ha spiegato il coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna – sono 128 le tipologie di controlli ma il sistema può contenere fino a 172 tipi diversi di ispezioni: decisamente troppe”. “E’ necessario, inoltre, codificare una check list puntuale che non permetta libere interpretazioni da parte del controllore; evitare il ripetersi di verifiche su elementi già rilevati dalla P.A. e ridurre i soggetti preposti ai controlli, qualificandoli e rendendoli più professionali”. “Sarebbe opportuno – rimarca ancora Garagnani - che le check list diventassero anche uno strumento da mettere a disposizione delle aziende per consentire loro, tramite una sorta di auto analisi, un importante percorso di crescita”. Rivolgendosi poi al Ministro Martina, Agrinsieme Emilia Romagna ha infine sottolineato “quanto sia essenziale, adesso, collegare il sistema regionale con il costituendo RUC nazionale (ICQRF, Corpo Forestale dello Stato, ecc.) nell’ottica di valorizzare e favorire le finalità di semplificazione, razionalizzazione e coordinamento dei controlli”.

VENDEMMIA, PRODUZIONE IN DIMINUZIONE E QUALITÀ ANCORA DA VALUTARE. LE PREVISIONI DI AGRINSIEME, UNIONE ITALIANA VINI E FEDERVINI

Fonte: AGRINSIEME – FEDERVINI – UNIONE ITALIANA VINI

Una produzione vicina ai 41 milioni di ettolitri, una diminuzione del 15% rispetto al dato diffuso dall’Istat per il 2013 e una qualità ancora tutta da valutare. Queste le previsioni sulle quali convergono le principali organizzazioni della filiera vitivinicola, Agrinsieme, Federvini e Unione Italiana Vini, che da anni collabora con Ismea per l’elaborazione delle previsioni attraverso un capillare monitoraggio del territorio vinicolo italiano con un dettaglio regionale. “E’ evidente il carattere di eccezionalità dell’andamento climatico – ha detto Giorgio Mercuri in rappresentanza di Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Alleanza delle cooperative) –. A oggi il sistema è in una situazione di fragilità a cui però i nostri viticoltori, che conoscono le avversità della natura, sanno ben reagire con la consueta competenza e saggezza”. Ne deriva un quadro conoscitivo dettagliato dell’andamento della campagna vitivinicola 2014/2015, con valutazioni molto accurate che sono state riportate in maniera congiunta dalle federazioni che rappresentano la produzione, il commercio e industria del settore vitivinicolo e che, per il secondo anno consecutivo, hanno scelto di diffondere le stime a voce congiunta. La produzione di questa campagna, in controtendenza rispetto all’anno scorso, risente delle difficili condizioni climatiche estive, caratterizzate da temperature sotto la media stagionale e dall’insistenza di fenomeni piovosi, in molte aree della penisola. Il quadro, tuttavia, è ancora lungi dal ritenersi definitivo, soprattutto se le piogge dovessero lasciare il posto a un clima più stabile e consentire, pertanto, alle uve ancora in vigna, di maturare adeguatamente. In tal caso, le stime potrebbero essere riviste al rialzo, con una produzione che si attesterebbe a 42,2 milioni di ettolitri. “E’ una vendemmia complicata e ancora di difficile interpretazione, dove sarà il lavoro dell’uomo a fare la differenza – ha sostenuto il presidente di Unione Italiana Vini Domenico Zonin –. Per questo, pur consapevoli delle residue incertezze climatiche, siamo fiduciosi del fatto che la vendemmia 2014 contribuirà a consolidare sui mercati l’immagine di qualità che il vino italiano ha saputo conquistarsi”. In linea generale, la vendemmia è in ritardo rispetto allo scorso anno di circa sette giorni, ripristinando così un calendario normale, dopo anni caratterizzati da forti anticipi. “Indubbiamente un'annata anomala e fino all'ultimo incerta – ha commentato il presidente di Federvini Sandro Boscaini –. Una caratteristica peraltro sin d'ora evidente: i vini saranno pressoché in tutta Italia più leggeri, meno pieni di sole e di forza, ci auguriamo più eleganti. In un mondo sempre più attento alle diversità e alle sfumature, questa sottolineatura dell'importanza della natura rappresenta un messaggio alternativo alle standardizzazioni e ancora una volta evidenzia il primato culturale e di sensibilità della Vecchia Europa”. Le difficili condizioni meteorologiche hanno spinto i produttori ad aumentare il numero di lavorazioni in vigna e trattamenti in campo, con un notevole innalzamento dei costi di produzione a loro carico. Se da un punto di vista quantitativo, la campagna 2014 sembra avvicinarsi alle annate 2011 e 2012, sulla qualità il giudizio resta ancora sospeso in attesa di verificare il vino in cantina. Al momento non esistono preoccupazioni per il Bilancio Ue visto che da una parte la Spagna prevede una vendemmia nettamente inferiore al 2013, mentre in Francia si segnala un possibile aumento quantitativo del 13%.

AGRICOLTURA - AL VIA IL REGISTRO UNICO DEI CONTROLLI. RABBONI: UNA RISPOSTA CONCRETA ALLE ISTANZE DI SEMPLIFICAZIONE DEL MONDO AGRICOLO. MARTINA: IL RUC EMILIANO-ROMAGNOLO SARÀ UNO DEI PILASTRI DI QUELLO NAZIONALE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Meno burocrazia in campagna grazie al Ruc, il Registro unico dei controlli voluto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che è stato presentato oggi a Bologna. “Si tratta di una risposta concreta che la Regione ha voluto dare alle istanze di semplificazione che venivano dal mondo agricolo - ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – con il Ruc riduciamo il numero dei controlli e dunque alleggeriamo il peso della burocrazia sulle aziende, senza però rinunciare a quella capacità di vigilanza che costituisce la garanzia della qualità dell’agroalimentare italiano”. Il Ruc è stato tenuto a battesimo dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina che ha parlato di un’iniziativa “utile e concreta che si pone realisticamente il tema dello snellimento della burocrazia” e che è stata inserita dal Governo nel provvedimento di rilancio dell’agroalimentare italiano “Campo Libero”. “Il Ruc emiliano-romagnolo - ha detto Martina – sarà uno dei pilastri di quello che faremo a livello nazionale”. Apprezzamento per l’iniziativa anche da Guglielmo Garagnani coordinatore di Agrinsieme Emilia-Romagna e Mauro Tonello presidente di Coldiretti regionale. Alla presentazione del Ruc è intervenuto anche il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Maurizio Torreggiani.  

Come funziona il Ruc
Operativo dal mese di agosto, il Ruc permette di semplificare e velocizzare la complessa macchina delle ispezioni che riguardano il mondo agricolo, evitare doppioni e sovrapposizioni e far risparmiare tempo e denaro, sia ai controllori che ai controllati. Il Registro è un archivio informatico in cui vengono inseriti i risultati di tutti i controlli in azienda compiuti dai diversi Enti: Uffici regionali, Agrea, Province, Comunità montane, Unioni di Comuni, Arpa, Aziende Usl. Prima di procedere a una nuova ispezione, ogni ente ha l’obbligo di verificare se esistono già esiti di precedenti, analoghi controlli utilizzabili, e, in caso contrario, di concordare con gli altri uffici un’unica visita in azienda. A loro volta le aziende agricole possono accedere al Ruc (direttamente con un’apposita smart card o attraverso i Centri di assistenza agricola) e conoscere risultati e relativa documentazione dei controlli ricevuti. Attualmente nel Ruc sono inseriti oltre 51 mila controlli eseguiti da 55 enti diversi operanti sul territorio emiliano-romagnolo, relativamente a 128 tipologie diverse (ma il sistema è costruito per contenere fino a 172 tipi diversi di ispezioni). Ogni controllo ha una sua “data di scadenza” stabilita in 180 giorni. Entro tale termine l’esito del controllo è valido, non solo per l’amministrazione che l’ha effettuato ma anche per le altre, grazie a specifici accordi di mutuo riconoscimento. Il Ruc è solo la più importante delle iniziative realizzate in questa legislatura dall’assessorato regionale all’Agricoltura per tagliare i costi della burocrazia in campagna. E’ infatti in via di completamento il trasferimento su supporto digitale dell’Anagrafe delle aziende agricole e in attivazione la procedura del silenzio-assenso nel comparto vitivinicolo. E’ stata anche realizzata la possibilità di firma digitale per la presentazione online delle domande di contributo. Si calcola che le ispezioni che vengono realizzate in Emilia-Romagna in campo agricolo siano circa 10 mila ogni anno: dai controlli sulla consistenza aziendale, al rispetto della normativa ambientale e sanitaria; dalle domande per la concessioni di aiuti regionali, nazionali e comunitari, alle certificazioni delle produzioni, per fare solo alcuni esempi. Una macchina organizzativa estremamente complessa che ora con il Ruc potrà guadagnare in efficienza e trasparenza.

ALIMENTARE, CONFAGRICOLTURA: CONTROLLI PIU’ SEMPLICI ED EFFICACI. RAPIDA APPLICAZIONE DEL REGISTRO UNICO

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura esprime apprezzamento per l’attività di controllo nell’agroalimentare effettuata dagli organismi collegati al Mipaaf presentata il 18 Settembre dal ministro Maurizio Martina e, in particolare, per l’iniziativa annunciata di avviare, prima di Expo, un confronto con tutti gli organi preposti ai controlli dei Paesi europei. Confagricoltura ha fatto una lunga battaglia in Europa perché venisse inserito il principio ex officio all’interno della legislazione comunitaria ed ora si vedono i frutti. “E’ importante continuare il lavoro iniziato, perché la grande maggioranza di frodi al nostro made in Italy avviene fuori dall’Italia”. Confagricoltura ha accolto favorevolmente la prossima presentazione del decreto di attuazione del Registro unico dei controlli e auspica che trovi immediata applicazione. Così come è fondamentale l’integrazione con gli altri attori del sistema quali Accredia e le sue banche dati sugli enti di controllo. “Semplificare – spiega Confagricoltura – non vuol dire minori controlli, ma più efficacia nel controllare le vere cause delle frodi”. Positivo il giudizio di Confagricoltura anche sul recente accordo di ICQRF con i principali siti di e-commerce, che sta dando i suoi frutti con il blocco delle vendita on line di prodotti italiani falsi e fraudolenti. “Sarebbe utile - aggiunge l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - che quest’accordo fosse esteso ad altre PA che svolgono compiti analoghi con la costituzione di un unico nucleo antifrodi nazionale che monitori costantemente il web”. A proposito del fenomeno dell’Italian sounding, infine, Confagricoltura ricorda che la Commissione europea non ha ancora pubblicato l’atto delegato e auspica che il Governo solleciti la Commissione durante il semestre di presidenza italiana.

CONTRAFFAZIONE, MIPAAF: NEI PRIMI 8 MESI DEL 2014 OLTRE 60MILA CONTROLLI E SEQUESTRI PER 32 MILIONI DI EURO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che giovedì 18 Settembre a Roma si è svolta la conferenza stampa di presentazione dei dati sui controlli nell’agroalimentare degli organismi collegati al Mipaaf. Da gennaio a settembre 2014, grazie alle operazioni effettuate dall’Ispettorato repressione frodi (Icqrf), dai Nuclei Antifrodi Carabinieri - Comando Carabinieri politiche agricole e alimentari (Nac), dal Corpo forestale dello Stato e dalle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera sono stati effettuati 60mila controlli, con oltre 32 milioni di euro di sequestri. Sono state inoltre emesse più di 6mila sanzioni e quasi mille persone sono state segnalate all’Autorità giudiziaria. “Oggi presentiamo una storia di successo del nostro Paese. Il sistema di controlli italiano è infatti una delle ragioni fondamentali della grandezza del Made in Italy, come dimostra il fatto che è studiato in Europa e nel mondo proprio per la sua eccellenza. Il nostro impegno – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - è quello di continuare a perfezionare ulteriormente questo sistema, seguendo un duplice binario: da un lato rafforzando e rendendo più efficienti i controlli, dall’altro snellendo e semplificando il rapporto con le imprese. Alcune importanti novità sono state già introdotte nella legge competitività con #campolibero. Abbiamo creato il registro unico dei controlli: un’operazione di grandissima portata per semplificare la vita delle aziende. Entro la fine del mese – ha annunciato Martina – trasmetteremo al Ministero dell’Interno la bozza di decreto attuativo per renderlo operativo. Ma vogliamo andare ancora oltre, in una prospettiva di rilancio sul tema della lotta alla contraffazione a livello europeo e internazionale, sia utilizzando il semestre italiano di Presidenza dell’Ue che un appuntamento come Expo 2015. Organizzeremo un Forum internazionale a Milano il prossimo marzo, dove riuniremo le strutture di controllo europee per un confronto e un potenziamento degli strumenti di contrasto alle frodi. Tra i principali obiettivi di questa iniziativa – ha concluso il Ministro – c’è pure il potenziamento della lotta agli illeciti sul web e anche qui l’Italia è capofila per la sua attività”. All’evento, oltre al Ministro Maurizio Martina, hanno preso parte anche il Vice Ministro Andrea Olivero, il Vice Capo del Corpo forestale dello Stato, Alessandra Stefani, il Comandante dei Carabinieri politiche agricole e alimentari Colonnello Gianluca Dell’Agnello, il Capo dell’Icqrf Stefano Vaccari, il Capitano di Vascello del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera Pietro Preziosi. “Con la presentazione di questi dati, assolviamo al compito di informare il cittadino-consumatore – ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero - che si deve sentire tutelato dall’efficacia dei controlli portati avanti da un sistema organizzato e composto da più organi che operano in modo coordinato e unitario. La tutela del consumatore ed il contrasto alla concorrenza sleale sono quindi strumenti basilari per continuare ad affermare la qualità del nostro sistema agroalimentare”.

giovedì 18 settembre 2014

AL VIA LA CAMPAGNA COMMERCIALE VERSO GLI USA CON I PRIMI CONTAINER DI MELE

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli

Si sono conclusi con successo i controlli fitosanitari da parte degli Ispettori APHIS sulle prime mele destinate agli Stati Uniti che di fatto hanno inaugurato la seconda campagna commerciale per mele e pere. I primi container di mele sono partiti giovedì 11 settembre, in concomitanza con lo svolgimento del corso per abilitare 20 nuovi ispettori fitosanitari per la procedura elettronica del “cold treatment” richiesta dagli USA. Un’ottima sinergia, apprezzata dai partecipanti e dai rappresentanti USDA, che ha permesso di fare la prova pratica in vivo. Questa nuova campagna commerciale ha visto un lavoro preparatorio di Assomela e CSO e di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dal Ministero delle Politiche agricole, la nostra Ambasciata a Washington, i servizi fitosanitari delle Regioni e delle Province autonome, che ha portato alcune significative semplificazioni nel piano di lavoro sottoscritto a settembre dello scorso anno. Grazie ai buoni risultati ottenuti con il progetto pilota, APHIS ha avuto modo di comprendere meglio il nostro sistema produttivo e di commercializzazione ed ha accettato di semplificare aspetti come i controlli in campo prima della raccolta, o le fasi di stoccaggio del prodotto. Con il 2014/2015 il programma mele e pere Usa è stato esteso anche ad altre Regioni potenzialmente interessate. Infatti, quest’anno oltre a Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna ha aderito anche il Piemonte. In ogni caso, sempre al fine di mantenere uno standard di lavoro molto elevato, utile per favorire una costante crescita di fiducia da parte della clientela ma anche delle autorità americane, le strutture hanno concordato di inviare solo la regina delle pere, l’Abate Fetel, coltivata per la maggior parte in Emilia Romagna e mele delle varietà Gala, Golden, Granny Smith e Fuji da Trentino Alto Adige e Piemonte, tutte prodotte secondo le regole del Sistema Nazionale Qualità Produzione Integrata. Quest’anno le strutture che hanno aderito al programma sono i Consorzi MELINDA, la TRENTINA, VOG TERLANO (Marlene) e VI.P (Val Venosta), che commercializzano le mele unitariamente attraverso il consorzio FROM e MEZZACORONA per il Trentino Alto Adige. Per l’Emilia Romagna, le strutture abilitate ad andare oltreoceano sono APOFRUIT ITALIA, CIPOF, FRUIT MODENA GROUP, GRANFRUTTA ZANI, ITAL-FRUTTA, MAZZONI, OPERA, OROGEL FRESCO, PATFRUT SCA, SALVI UNACOA e SISTEMA FRUTTA, passando da 6 a 12. In Piemonte effettuerà le prime spedizioni LAGNASCO GROUP. Alessandro Dalpiaz sottolinea l’importanza del gioco di squadra su questo tema, che può diventare un elemento di valore e comunicazione verso i potenziali clienti. Il secondo anno di lavoro, che prevede l’invio di circa 30 container di mele, è prevalentemente finalizzato a valutare più in profondità l’effettiva potenzialità del mercato statunitense, a comprenderne meglio i meccanismi ed i margini di redditività che questo progetto può esprimere. L’obbiettivo di questa campagna commerciale – dichiara Simona Rubbi di CSO - è mantenere uno standard estremamente elevato per non vanificare i risultati ottenuti lo scorso anno, ma anzi migliorarli. Proprio per questo è necessario quanto mai avere una maggior programmazione dei quantitativi e delle partenze anche per semplificare ed ottimizzare i costi dei controlli degli ispettori americani completamente a carico delle strutture partecipanti. Per le pere, le prime ispezioni sono previste per metà ottobre.

COLDIRETTI: IL CIBO SPRECATO BASTEREBBE PER BATTERE LA FAME NEL MONDO SECONDO LA FAO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Se non venisse sprecato nel mondo quasi un terzo del cibo prodotto nel mondo, ci sarebbe da mangiare per tutti. Il calo del numero di persone che soffre la fame non è ancora sufficiente, occorrono strategie e politiche per i beni comuni come cibo, acqua e suolo.

Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. E’ quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare i dati della Fao sul fatto che in 10 anni e' calato di 100 milioni il numero di persone che soffrono la fame, sottolinea che non è eticamente sostenibile la realtà che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una piu’ attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare. La politica e l’economia – denuncia la Coldiretti - hanno pensato che fosse possibile la globalizzazione senza globalizzare anche le regole fino ad arrivare a trattare il cibo come una merce qualsiasi. Il risultato contraddittorio è stato il diffondersi dell’obesità e dello spreco di cibo nei Paesi ricchi e il furto delle terre fertili, il cosiddetto land grabbing (71 milioni di ettari dal 2000 ad oggi) e il dramma della fame in quelli poveri. E’ necessario ora - conclude la Coldiretti - che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo.

COLDIRETTI: E’ IRLANDESE IL NUOVO COMMISSARIO UE ALL’AGRICOLTURA

Fonte: Coldiretti Ferrara

L'irlandese Phil Hogan sarà il prossimo commissario all'agricoltura. Lo ha deciso il futuro presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. Cinquantaquattro anni, membro del governo conservatore nel suo paese, il neo-commissario dovrà ricevere l’ok del Parlamento. Attualmente ricopre la carica di Ministro dell’Ambiente in Irlanda. “Siamo abituati a misurare le persone con i fatti – ha commentato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -, la Commissione Europea ha un ruolo fondamentale, quindi sarà importante che agisca guardando agli interessi veri di agricoltori da un lato e dei consumatori europei dall'altro”. Moncalvo auspica anche che la nuova Commissione possa lavorare con una maggiore relazione con le decisioni degli eurodeputati, “perché più volte abbiamo visto proprio il Parlamento essere piu' vicino agli agricoltori nelle proprie scelte con la Commissione invece più frenata”. Secondo il presidente della Coldiretti, infine, un elemento su tutti sul quale la nuova Commissione Agricoltura dovrà lavorare è la velocità molto maggiore nel prendere le decisioni.

VENDEMMIA IN ROMAGNA - RABBONI ALL'AZIENDA LONGANESI DI BAGNACAVALLO: "CI SONO LE CONDIZIONI PER UN BUON PRODOTTO FINALE". CONTINUA IL TREND DI CRESCITA DEL VINO EMILIANO-ROMAGNOLO SUI MERCATI, ANCHE GRAZIE ALLE POLITICHE DI INVESTIMENTO REGIONALI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

E’ iniziata alla fine di agosto la vendemmia in Romagna con le uve precoci Pinot bianco e Chardonnay. Una partenza tardiva, ma solo rispetto alle due annate precedenti particolarmente calde e siccitose. Quella 2014 invece verrà ricordata come un’annata fortemente influenzata da un’estate particolarmente instabile e piovosa. Ma non tutto è perduto. Anzi. In campo resta ancora l’80% delle uve e dunque molto dipenderà da come sarà il tempo nelle prossime settimane. Lo ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha visitato oggi l’azienda agricola Longanesi a Bagnacavallo, famosa per il recupero del Burson, un antico rosso di pianura, per fare il punto sulla vendemmia 2014 e le prospettive del settore vitivinicolo. “Se il miglioramento meteo di questi giorni si confermerà anche nei prossimi giorni - ha detto Rabboni - avremo livelli qualitativi più che buoni. Un eventuale calo del grado alcolico potrà in ogni caso essere gestito con l’arricchimento. Le quantità attese sono in linea con quelle medie degli ultimi 5 anni mentre nel resto d’Italia rispetto allo stesso periodo si stima un calo del 7%. Questo significa per le nostre uve la possibilità di una buona remunerazione”. Secondo l’assessore Rabboni, che nei giorni scorsi ha assistito alla vendemmia nel Piacentino, il vino emiliano-romagnolo potrà insomma continuare a crescere in qualità e sui mercati. “Il valore delle esportazioni nel 2013, è stato di circa 390 milioni di euro, con un aumento, rispetto all'anno precedente, del 10%. Nel quinquennio 2008 - 2013 il nostro export è aumentato, in valore, di circa il 60% - ha ricordato – traguardi importanti che sono anche risultato delle politiche di sostegno della Regione.  

50 milioni in arrivo nel biennio 2014-2015. Il 29 settembre scade un bando da 3,8 milioni Investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri. Questi gli obiettivi principali su cui dal 2008 al 2013 sono state convogliate risorse pubbliche superiori ai 200 milioni di euro. E altre risorse sono in arrivo grazie all’Ocm vino: si tratta di 50 milioni di euro per il biennio 2014-2015, mentre proprio in questi giorni si sta chiudendo (la scadenza è fissata al 29 settembre) un bando che stanzia 3,8 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione. Timidi segnali di ripresa dei consumi si registrano anche sul fronte interno, dove l’acquisto di vino sale dell’1% , dato in controtendenza rispetto alla riduzione delle vendite di prodotti agroalimentari di circa lo 0,5% e tanto più interessante se si considera che l’aumento riguarda in particolare i vini di alta qualità Doc/Docg rispetto ai vini da tavola.  

Quantità in calo del 10%, ma l’Emilia-Romagna si conferma seconda regione produttrice dopo il Veneto
Dal punto di vista delle quantità le previsioni di Assoenologi riallineano la vendemmia 2014 alle medie degli ultimi cinque anni con una produzione di 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti. Rispetto alla straordinaria annata 2013 si tratta di una riduzione del 10% come dato medio regionale. Le stesse previsioni prospettano sul piano nazionale un calo del 7% sulla media del periodo 2009-2013 e del 13,5% sul 2013. Per il Nord Italia si prevede una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente con cali consistenti, attorno al 20%, in Veneto, Piemonte e Lombardia. L’Emilia-Romagna, per il terzo anno consecutivo, si conferma a livello nazionale come la seconda regione italiana più produttiva dopo il Veneto. La qualità potrà dunque essere buona se le condizioni climatiche terranno. Sembra invece ormai certo che i vini 2014 saranno caratterizzati da una gradazione alcolica inferiore alle annate precedenti. Per questo la Giunta regionale ha approvato una delibera che accoglie le richieste dei Consorzi di tutela per la riduzione di 0,5 gradi del titolo alcolico naturale delle uve Doc. E’stata anche concessa la possibilità di arricchire i prodotti di questa vendemmia fino a 1,5 gradi alcolici.  

La vendemmia 2014 in Romagna
In Romagna la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con le uve precoci “base spumante” (Pinot bianco e Chardonnay) che, a causa dell’abbondante disponibilità idrica, hanno evidenziato grappoli molto compatti e spesso con rottura di acini. Diversa la situazione per i vitigni storici della Romagna: per il Trebbiano e l’Albana è previsto un ulteriore slittamento del grosso della raccolta intorno al 20-25 di settembre . Lo stato sanitario dei grappoli è abbastanza buono, ottimo invece per il Pignoletto. Per il Sangiovese, che presenta grappoli in genere di elevate dimensioni e ben nutriti, i conferimenti inizieranno a fine settembre.  

Nuovi disciplinari di produzione
“E’ fondamentale rafforzare il legame tra il prodotto e il territorio. Anche in campo vitivinicolo. Solo così potremo valorizzare appieno i nostri vini a qualità regolamentata. Per questo – ha spiegato Rabboni – abbiamo fortemente sostenuto il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali come la Doc Gutturnio, la Doc Romagna, la Igt Emilia, la nuova Doc Pignoletto”. In particolare si è concluso positivamente il complesso iter di revisione della IGT Emilia che ha consentito di limitare l’elaborazione e la presa di spuma delle tipologie frizzante e spumante ai soli territori emiliani e alle province di Ravenna, Forlì - Cesena, Mantova e Cremona. Attualmente il disciplinare è al vaglio dei competenti uffici dell'Unione Europea; i produttori sono comunque già in grado di utilizzare, con le modifiche apportate a livello nazionale, la nuova regolamentazione per tutelare i propri vini. Il Comitato nazionale Vini Dop e Igp ha approvato, lo scorso 16 aprile, la proposta aggiornata del disciplinare di produzione della Doc Pignoletto e di modifica del disciplinare della Docg Colli Bolognesi Pignoletto che, a conclusione dell’esame comunitario attualmente in corso, consentiranno di trasformare quello che oggi è un vitigno coltivabile ovunque in Europa in una denominazione tutelata ammessa nelle sole province di Bologna, Modena e Ravenna.

mercoledì 17 settembre 2014

COMMISSIONE UE PROPONE NUOVI AIUTI PER ORTOFRUTTA

Fonte: Ansa  

In seguito a crisi Ucraina. De Castro, accolte richieste Pe

Il progetto per nuovi aiuti in favore degli ortofrutticoli colpiti dall'embargo russo, é stato presentato dall'Esecutivo Ue, ieri a Bruxelles, agli esperti del settore degli Stati membri. Lo conferma all'ANSA Roger Waite, portavoce del commissario all'agricoltura, Dacian Ciolos, precisando "che nella bozza sottoposta a discussione - ma non ancora finalizzata sull'ammontare dei nuovi fondi - si prevedono contributi per Stato membro e per gruppi di prodotti, in base ai dati 2013 dell'export verso la Russia colpiti dal bando. Il nuovo progetto di aiuti per l'ortofrutta - si apprende da fonti comunitarie - prevede che dai nuovi stanziamenti per Stato membro, saranno sottratti gli aiuti Ue già ricevuti nell'ambito del primo pacchetto di fondi per l'ortofrutta, di 125 milioni di euro. L'obiettivo: rendere la distribuzione del sostegno tra i Paesi Ue più proporzionata. Il dibattito odierno, tra gli esperti dei singoli Stati membri, ha riguardato anche l'eventuale estensione ad alcuni agrumi (come mandarini, clementine e arance) tra i prodotti che beneficeranno dei nuovi contributi. Bruxelles ha anche suggerito di stanziare gli aiuti per gruppi di prodotti: ad esempio, pere e mele insieme per dare più flessibilità d'azione agli Stati membri. Al contrario - precisano le fonti Ue - dei prodotti potrebbero essere ritirati dalla lista degli aiuti, nel caso in cui gli Stati membri non li ritenessero più necessari. Le misure d'intervento del nuovo programma per la stabilizzazione dei mercati, riguardano sempre il ritiro dei prodotti agricoli invenduti da destinare, sia alla distribuzione gratuita sia al compostaggio. Continuerà ad essere finanziato anche il raccolto precoce che il mancato raccolto. L'obiettivo della Commissione europea resta l'adozione nei prossimi giorni del nuovo programma e la sua entrata in vigore immediata. "Accogliamo con soddisfazione la nuova bozza relativa agli aiuti Ue per il settore ortofrutticolo" ha commentato Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, alle anticipazioni dell'Esecutivo Ue sulle nuove misure di sostegno al settore ortofrutticolo, duramente colpito dall'embargo russo. "La Commissione - ha proseguito De Castro - ha dato ascolto alle indicazioni dell'Europarlamento, predisponendo un piano di aiuti più equilibrato con contributi per Stato membro e per gruppi di prodotti in base ai dati 2013 dell'export verso la Russia. Un progetto finalmente equo che ci auguriamo venga adottato al più presto".

martedì 16 settembre 2014

PAOLA ZAMBOLIN ANCORA UNA VOLTA VINCITRICE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO PROMOSSO DA CONFAGRICOLTURA FERRARA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

“La fauna della campagna ferrarese” il tema del concorso fotografico promosso da Confagricoltura Ferrara che, anche per l’edizione 2014, ha riscosso un grande successo di partecipazione. Come da tradizione il Concorso è inserito all’interno delle manifestazioni in occasione della XXXI settimana estense. Confermando la vittoria della scorsa edizione, Paola Zambolin di Codigoro (Fe) si aggiudica anche nel 2014 il primo premio del concorso con la fotografia dal titolo “Nella dura stagione”, un suggestivo scatto che coniuga in modo particolarmente efficace e tecnicamente ricercato il connubio tra la fauna e il mondo agricolo, componenti peculiari della campagna ferrarese. Il secondo posto è andato a Paolo Mazzoni di Santa Maria Codifiume, mentre “Orizzonte sul grano” di Marco Scarpini (Formignana) si è aggiudicato il terzo gradino del podio. Un compito non facile quello de giudici chiamati a valutare gli scatti e scegliere le vincitrici tra le quasi 90 opere presentate dai fotografi che hanno immortalato con i propri obiettivi, scorci suggestivi e particolari della campagna ferrarese. La giuria composta da Pier Carlo Scaramagli (Presidente Confagricoltura Ferrara), Paolo Cavalcoli (Direttore Confagricoltura Ferrara), Carlo Sivieri e Stefano Spisani (rispettivamente Presidente e Segretario del Sindacato Provinciale Pensionati) e Lino Ghidoni (fotografo esperto e Presidente della Delegazione di Sant’Agostino) ha comunque lodato tutte le opere che, quest’anno, si sono rivelate di particolare bellezza. I vincitori saranno premiati durante l’Assemblea dei Delegati di Confagricoltura Ferrara che sarà programmata entro fine novembre. A partire dalla fine di settembre le opere saranno esposte, a cura di Agriturist Ferrara, presso l’agriturismo “Ai Due Laghi del Verginese” di Gambulaga (Fe) dove si potranno ammirare fino al 10 gennaio 2015.

Questa la foto di Paola Zambolin:

FAO, MARTINA: SICUREZZA ALIMENTARE SFIDA DECISIVA DA UE SERVE PIU’ CORAGGIO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“È necessario dare risposte alle sollecitazioni della Fao per arrivare a dimezzare la povertà alimentare entro il 2015. Non è un semplice obiettivo, ma un dovere politico. Quello dell’insicurezza alimentare è un problema che riguarda tutti, solo in Italia ci sono 4 milioni di persone che hanno difficoltà di accesso al cibo. Nel mondo sono ancora 805 milioni. Dobbiamo impegnarci concretamente e trovare soluzioni efficaci. Per questo l’Italia ha deciso di dedicare Expo al tema della sicurezza alimentare. L’appuntamento di Milano sarà una grande piattaforma di dialogo e di dibattito sulle politiche mondiali, sui modelli agricoli, sulle migliori pratiche per garantire l’accessibilità a cibo e acqua nei prossimi decenni. Il futuro del pianeta passa attraverso la consapevolezza che la sfida alimentare è il grande tema geopolitico che dovrà incrociare questioni come la sostenibilità dei modelli economici e alimentari, la gestione più attenta di risorse pubbliche, la produttività stessa della terra. Avremo sei mesi per confrontarci con oltre 140 Paesi e la grande eredità di Expo dovrà essere il contributo in termini di decisioni politiche al rafforzamento della lotta alla fame e alla malnutrizione. L’obiettivo è quello di garantire cibo sano, sicuro e sufficiente ad una popolazione mondiale che è stimata in crescita e che arriverà a 9 miliardi di persone da qui al 2050. In questo contesto l'Europa, anche alla luce delle scelte della nuova politica agricola comune, dovrà fare la sua parte con più coraggio verso questa sfida. Abbiamo deciso perciò di incentrare la riunione del Consiglio informale dei Ministri dell’Agricoltura dell’Ue, che ci vedrà impegnati a Milano dal 28 al 30 settembre, sulla questione della sicurezza alimentare e di organizzare un Forum agricolo globale durante il semestre Expo dove coinvolgeremo i ministri dei 148 paesi partecipanti”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sul Rapporto sullo Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo (Sofi) 2014, presentato dalla Fao, con Ifad e il Programma Alimentare Mondiale (Pam).

lunedì 15 settembre 2014

MIELE, IN ARRIVO 470 MILA EURO PER GLI APICOLTORI DELLA REGIONE. DOMANDE ENTRO IL 14 NOVEMBRE. IN ARRIVO LINEE GUIDA PER TAGLIARE L'USO DEI PESTICIDI NELLE AREE VERDI URBANE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Oltre 470 mila euro dalla Regione per sostenere l’apicoltura. Si tratta della seconda annualità del Programma triennale 2014-2016, cofinanziato dalla Ue e dello Stato italiano nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato, e che stanzia complessivamente circa 1 milione 500 mila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell’apicoltura. “Le cattive condizioni meteo di questa estate hanno influenzato la produzione di miele che registra perdite significative anche intorno al 50% - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – per questo le risorse in arrivo sono oltremodo importanti. Purtroppo però non c'è solo il clima impazzito a danneggiare la vita dell'ape, insetto fondamentale per l'impollinazione e la riproduzione dei principali vegetali. Gli apicoltori italiani hanno denunciato nuovi fenomeni di spopolamento e di moria in conseguenza di un uso non corretto dei pesticidi. In Emilia-Romagna il fenomeno è molto contenuto. Tuttavia attiveremo in chiave preventiva un programma di controlli mirati e, come già deciso, aumenteremo le risorse del nuovo Psr destinate agli agricoltori che riducono i trattamenti chimici. A breve, inoltre, pubblicheremo le linee guida per l'eliminazione o la forte riduzione dei pesticidi nelle aree verdi urbane e nei parchi pubblici". Il bando scade il 14 novembre 2014 e le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea. Potranno presentare domanda: gli apicoltori, singoli o associati, comprese le Associazioni dei produttori, l’Osservatorio nazionale miele e il Cra-Api-Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura. I contributi saranno variabili nella misura dal 20 al 100% in relazione alla tipologia di intervento. Verranno finanziati l'acquisto di arnie anti varroa (un acaro che provoca la distruzione delle famiglie di api) e di arnie ed attrezzature per la transumanza (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire le fioriture). Risorse anche per l’assistenza tecnica e l’ aggiornamento, l’acquisto di sciami per il ripopolamento del patrimonio apistico, le analisi chimico-fisiche del miele, la ricerca.

GIOVANI E AGRICOLTURA: MIPAAF, MINISTRO MARTINA ALL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO ‘MARIO RIGONI STERN’ DI BERGAMO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali rende noto che oggi il ministro Maurizio Martina ha partecipato all'apertura dell'anno scolastico salutando gli studenti dell'Istituto tecnico agrario “Mario Rigoni Stern” di Bergamo dove si è diplomato nel 1997. "La scuola è il cuore del cambiamento necessario al Paese. Bisogna ripartire da qui, rimettere al centro prima di tutto gli studenti e le scuole proprio come luoghi fondamentali della cittadinanza" ha detto il ministro ai ragazzi.

SVOLTA GENERAZIONALE NELL'AGROALIMENTARE
"Noi abbiamo in particolare – ha detto il Ministro - la grande opportunità di investire seriamente sulla formazione in campo agricolo e agroalimentare. Anche quest’anno le iscrizioni a questi percorsi sono cresciute in modo significativo: il 12% in più per gli istituti tecnici agrari, il 24% dei ragazzi iscritti al primo anno delle scuole superiori ha scelto temi legati alla terra, all'alimentazione, all'enogastronomia, all'ospitalità alberghiera. Più 8% anche per la formazione professionale in campo agricolo e rurale. Se a tutto ciò aggiungiamo anche il dato sugli studi universitari, con aumenti significativi delle iscrizioni nelle facoltà di agraria e di scienze e tecnologie alimentari, il quadro si completa e ci indica una prospettiva su cui insistere per il futuro. Oltre a ciò un dato cruciale: il 95% dei ragazzi che si laureano oggi in agraria trova lavoro presto e con remunerazioni superiori a coetanei laureati in altre discipline”.
PIANO GIOVANI
“Dobbiamo fare in modo che il rapporto tra futuro dell'agricoltura italiana e formazione sia sempre più forte. Abbiamo bisogno – ha proseguito il Ministro Martina - di una nuova generazione di operatori in campo agricolo e agroalimentare, specializzati e formati al massimo delle competenze, anche per avere imprese più giovani nel settore. Ad oggi siamo sotto la media europea, ma ci sono tutte le condizioni per scalare la classifica nei prossimi anni. Il piano giovani che abbiamo approvato a fine agosto segna in questo senso, una svolta concreta al servizio dei giovani: mutui a tasso zero per chi vuole fare impresa, deduzione del 19% per i giovani imprenditori che affittano terreni, crediti d'imposta per sviluppare l'e-commerce e le reti d'impresa, sconto Irap per nuove assunzioni oltre alla maggiorazione del 25% dei pagamenti diretti europei per 5 anni”.
PERCORSI DEDICATI ALLE SCUOLE IN EXPO 2015
“Vogliamo lavorare per fare in modo che Expo Milano 2015 sia una grande occasione in particolare per chi sta studiando materie legate al grande tema ‘Nutrire il pianeta, Energia per la vita’. Tutte le scuole italiane avranno pacchetti agevolati per visitare il sito espositivo nei sei mesi dell'evento (con sconti sul costo del biglietto di entrata e dei trasporti) ed è già operativo il progetto scuola (www.expo2015.org)”.
BANDO-CONCORSO PER ISTITUTI TECNICI AGRARI
“In particolare – ha aggiunto Martina - promuoveremo grazie alla collaborazione con la Rete degli istituti agrari un concorso-bando di idee rivolto a tutti gli istituti tecnici agrari d'Italia per selezionare e premiare le migliori idee sperimentali pensate per l'innovazione nei settori vitivinicolo, zootecnico e olivicolo, dando modo alle scuole vincitrici di esporre i progetti presso il nostro spazio in Expo Milano 2015. Sosterremo inoltre l'idea di gemellaggi tra istituti tecnici agrari italiani ed esteri in vista dell'appuntamento di Milano”.
MASTER PER NEOLAUREATI
 “Inoltre – ha concluso il Ministro - grazie alla collaborazione con Padiglione Italia stiamo lavorando all'apertura di un Master in campo agroalimentare per cento giovani laureandi in discipline riferibili al settore agricolo e agroalimentare provenienti da tutte le regioni che avranno modo di studiare e perfezionarsi durante i sei mesi nel grande sito espositivo di Expo che ospiterà oltre 140 Paesi da tutto il mondo”.

domenica 14 settembre 2014

CIA FERRARA: SUCCESSO PER LA PRIMA GIORNATA DI NON C’È AGRICOLTURA SENZA AGRICOLTORI

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Ottima affluenza e molto interesse per l’iniziativa organizzata dai produttori di Cia Ferrara per informare i consumatori sui costi di produzione dei prodotti ortofrutticoli e sulla crisi delle imprese agricole

Successo di affluenza e soprattutto grande interesse per l’iniziativa “Non c’è agricoltura senza agricoltori” organizzata da Cia Ferrara per informare i consumatori sulla situazione delle aziende agricole a rischio chiusura per l’assenza di reddito registrato nel 2014. Nei due punti informativi in piazza Trento Trieste e in Azzo Novello è stata distribuita, insieme a un omaggio di frutta prodotta sul territorio, una nota informativa contenente i costi di produzione dei prodotti agricoli, i prezzi pagati agli agricoltori per quegli stessi prodotti e il ricavo per gli agricoltori che quest’anno ha il segno decisamente e tristemente negativo. Obiettivo dell’iniziativa è dunque far comprendere a chi ogni giorno consuma frutta e verdura che per un agricoltore una perdita, anche di un centesimo per un chilo di prodotto, significa lavorare in perdita e chiudere. E se gli agricoltori smetteranno di produrre il rischio è di mangiare, nei prossimi anni, solo prodotti importati da paesi dove i disciplinari di produzione sono diversi, prodotti meno sani, controllati e di qualità. Molti cittadini e turisti si sono avvicinati al punto informativo per chiedere informazioni e ascoltare la voce degli agricoltori, tra questi anche il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani. Un incontro importante che, si augura Cia Ferrara, riesca a colmare almeno in parte la distanza tra produttori agricoli e consumatori. L’iniziativa continuerà anche lunedì 15 in occasione della Fiera di Argenta, a partire dalle 20 e a Poggio Renatico il 17 settembre a partire dalle 10.00.

sabato 13 settembre 2014

MIPAAF, GARGANO: 90 MILIONI DI ANTICIPO DEI PAGAMENTI PAC PER LE IMPRESE. OBIETTIVO ANTICIPARE CONTRIBUTI DIRETTI PAC PER TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che, per le imprese agricole vittime della calamità che ha colpito la zona del Gargano durante la scorsa settimana, il Mipaaf è già al lavoro per l'anticipo dei pagamenti diretti dei contributi agricoli europei al 16 ottobre prossimo. "Il nostro obiettivo – conferma il Ministro Maurizio Martina - è quello di anticipare i pagamenti diretti Pac a livello nazionale, interessando quindi tutte le aziende agricole italiane”. Nello specifico, per la provincia di Foggia l'intervento sarà di circa 90 mln e interesserà 40mila imprese.

OGM, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “CHIUDERE SUL BIOTECH SIGNIFICA BLOCCARE SVILUPPO E INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA. INTANTO BRUXELLES, IN MODO PILATESCO, NON DECIDE”

Fonte: Confagricoltura

“Gli Ogm sono una delle tante opzioni da utilizzare nelle politiche di sviluppo dei Paesi Terzi e per combattere la fame nel mondo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo oggi al Mantova al convegno “La ricerca italiana rilancia la genetica in agricoltura”. Guidi ha ricordato che, tra il 1961 e il 2005, mentre la popolazione mondiale cresceva del 111%, la produzione agricola è aumentata del 162%. Nel 1950 sulla Terra un miliardo di persone su un totale di due miliardi e mezzo soffriva la fame, mentre oggi lo stesso pianeta fornisce cibo a sufficienza per più di sei miliardi di persone, su un totale di sette miliardi. In circa sessanta anni la popolazione mondiale che soffriva di fame e malnutrizione è scesa dal 40 al 15%. “Ciò grazie ad una sola cosa: l’innovazione – ha detto Guidi- . E gli Ogm fanno parte di progresso tecnologico. Tutte le varietà e le specie che vengono utilizzate in agricoltura sono frutto dell’intervento di miglioramento genetico dell’uomo ed è difficile sostenere scientificamente che l’uso di un’ulteriore tecnica quale quella utilizzata per produrre Ogm, sia meno ‘naturale’ di quelle usate finora”. Guidi ha fatto quindi l’esempio del mais. La piralide è uno dei maggiori fattori di rischio di contaminazione anche per le aflatossine, dopo caldo e siccità. Le aflatossine, classificate come sicuramente cancerogene, sono più rare ma molto più tossiche delle fumonisine ed hanno la caratteristica di passare nel latte e quindi nei formaggi. Ad oggi le varietà di mais geneticamente modificate per resistere alla piralide sono il mezzo di gran lunga più efficiente per il suo controllo e sono stati ritenute sicure per l’uomo e l’ambiente dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dalle più credibili istituzioni internazionali. Da un punto di vista ambientale, inoltre, andrebbe considerato che il mais resistente alla piralide non solo riduce la distribuzione nell’ambiente di insetticidi non selettivi, ma richiede meno acqua, energia, concimi e agrofarmaci per essere prodotto, dal momento che a parità di input si ottiene il 10 percento in più di produzione. Per ottenere lo stesso quantitativo di mais prodotto oggi in Friuli si potrebbero risparmiare 50 milioni di metri cubi d’acqua, 9.000 TEP di energia, 45.000 kg di agrofarmaci e 8.000 tonnellate di concimi o, a parità di superfici investite, assorbire 260.000 tonnellate di CO2 in più dall’atmosfera. “Buone norme di coesistenza permetterebbero ai produttori di scegliere cosa produrre e ai consumatori cosa consumare – ha detto ancora il presidente di Confagricoltura -. Certamente l’uso di questa libertà e del progresso tecnologico devono essere responsabili, e come tali in qualche modo regolamentati, ma senza che principi non negoziabili, quali la libertà imprenditoriale, siano cancellati. Che è invece quello che stiamo vedendo in questi anni”. Guidi si è quindi soffermato sulla proposta di regolamento sulla libertà di coltivazione di Ogm che è in discussione a Bruxelles, che in pratica prevede di lasciare a ciascuno Stato membro la possibilità di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio, a prescindere da qualsiasi autorizzazione. “Un modo singolare di intendere il mercato unico europeo e l’idea stessa di Unione Europea – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Quello spazio dove condividiamo tutto, almeno a parole, sarebbe invece lo stesso in cui ci dividiamo sulle possibili scelte in materia di innovazione in agricoltura. Abbiamo la politica agricola comune, le norme di commercializzazione per i fagiolini, le regole tecniche anche per le prese elettriche e la moneta unica che sono uguali in (quasi) tutta Europa e ci dividiamo sul futuro della nostra agricoltura”.

venerdì 12 settembre 2014

VENDEMMIA IN EMILIA 2014, RABBONI NEL PIACENTINO ALLA TENUTA PERNICE: "CI SONO LE CONDIZIONI PER UNA BUONA ANNATA. MOLTO DIPENDERÀ DALL'ANDAMENTO METEO DI QUESTE ULTIME SETTIMANE". IN CRESCITA L'EXPORT DI VINI EMILIANO-ROMAGNOLI. IL 29 SETTEMBRE SI CHIUDE UN BANDO CHE STANZIA 3,8 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI SVILUPPO AZIENDALE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

 “Quella del 2014, nonostante le piogge e le basse temperature che hanno caratterizzato l’estate, potrà essere una buona vendemmia, in particolare sotto il profilo qualitativo. Molto dipenderà dall’andamento meteo delle prossime settimane, che inciderà su oltre l’80% delle uve ancora in campo. Condizioni climatiche positive con sole, assenza di precipitazioni significative, elevata escursione termica giorno/notte, potranno infatti favorire un concreto miglioramento della qualità delle uve e garantire un buon prodotto”. E’ quanto ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni,che ha assistito oggi nell’azienda agricola Tenuta Pernice di Borgonovo Val Tidone (provincia di Piacenza) alle fasi iniziali della raccolta delle uve. La settimana prossima, l’assessore andrà invece in Romagna. “Ci sono le condizioni, insomma, perché continui il trend di crescita qualitativo dei nostri vini e del processo di affermazione sui mercati internazionali – ha aggiunto Rabboni – . Due obiettivi che in questi anni abbiamo perseguito, sostenendo investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri. Dal 2008 al 2013 le risorse pubbliche per il comparto vitivinicolo sono state superiori ai 200 milioni di euro. Nonostante le avversità climatiche del 2014, il sistema in Emilia-Romagna ha retto meglio che altrove, proprio grazie a questo sforzo di qualificazione e modernizzazione che continuerà nei prossimi anni. Circa 50 milioni di risorse Ocm sono infatti in arrivo per il biennio 2014-2015, oltre ai finanziamenti del nuovo Psr. Proprio in questi giorni – ha concluso l’assessore è aperto un bando – , con scadenza il 29 settembre, che stanzia ulteriori 3,8 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione”.  
La vendemmia 2014 in Emilia
Dal punto di vista delle quantità le previsioni di Assoenologi riallineano la vendemmia 2014 alle medie degli ultimi cinque anni con una produzione di 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti. Rispetto alla straordinaria annata 2013 si tratta di una riduzione del 10% come dato medio regionale, più contenuta in Emilia. Le stesse previsioni prospettano sul piano nazionale un calo del 7% sulla media del periodo 2009-2013 e del 13,5% sul 2013. Per il Nord Italia si prevede una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente con cali consistenti, attorno al 20%, in Veneto, Piemonte e Lombardia. L’Emilia-Romagna, per il terzo anno consecutivo, si conferma a livello nazionale come la seconda regione italiana più produttiva dopo il Veneto. Lo slittamento in avanti della raccolta ha riguardato anche il piacentino, una delle zone produttive più interessanti, e le altre aree dell’Emilia. Nella parte occidentale della regione la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con la raccolta delle uve bianche precoci e basi spumante (Pinot e Chardonnay). Tra il 5 e il 10 di settembre si è partiti con il conferimento delle uve di Trebbiano, Pignoletto, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta, mentre dal 20 di settembre sarà la volta del Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino nel modenese. Dalla fine di settembre partirà la raccolta delle uve di Croatina e Barbera, uve utilizzate per la produzione del Gutturnio. Dal 10 ottobre verranno staccati i grappoli di Lambrusco di Sorbara, mentre dal 20 dello stesso mese quelli di Lambrusco Grasparossa. Per quanto riguarda la qualità,se il mese di settembre sarà favorevole si otterranno buoni risultati, anche se i vini saranno probabilmente caratterizzati da una gradazione alcolica inferiore alle annate precedenti. Per questo la giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore Rabboni, una delibera che accoglie le richieste dei Consorzi di tutela per la riduzione di 0,5 gradi del titolo alcolico naturale delle uve Doc. E’stata anche concessa la possibilità di arricchire i prodotti di questa vendemmia fino a 1,5 gradi alcolici.  
Cresce l’export di vini e primi segnali di ripresa dei consumi interni
Il valore delle esportazioni nel 2013, è stato di circa 390 milioni di euro, con un aumento, rispetto all'anno precedente, del 10%. Nel quinquennio 2008 – 2013 il nostro export è aumentato, in valore, di circa il 60%. Tra le novità di questa prima metà del 2014 la ripresa dei consumi interni di vino dell'1%, un dato in controtendenza rispetto alla riduzione delle vendite di prodotti agroalimentari di circa lo 0,5% e tanto più interessante se si considera che l’aumento riguarda in particolare i vini di alta qualità DOC/DOCG rispetto ai vini da tavola.  
Nuovi disciplinari di produzione
“E’ fondamentale rafforzare il legame tra il prodotto e il territorio. Anche in campo vitivinicolo. Solo così potremo valorizzare appieno i nostri vini a qualità regolamentata. Per questo – spiega Rabboni – abbiamo fortemente sostenuto il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali come la Doc Gutturnio, la Doc Romagna, la Igt Emilia, la nuova Doc Pignoletto”. In particolare si è concluso positivamente il complesso iter di revisione della IGT Emilia che ha consentito di limitare l’elaborazione e la presa di spuma delle tipologie frizzante e spumante ai soli territori emiliani e alle province di Ravenna, Forlì - Cesena, Mantova e Cremona. Attualmente il disciplinare è al vaglio dei competenti uffici dell'Unione Europea; i produttori sono comunque già in grado di utilizzare, con le modifiche apportate a livello nazionale, la nuova regolamentazione per tutelare i propri vini.

Il Comitato nazionale Vini DOP e IGP ha approvato, lo scorso 16 aprile, la proposta aggiornata del disciplinare di produzione della DOC “Pignoletto” e di modifica del disciplinare della DOCG “Colli Bolognesi Pignoletto” che, a conclusione dell’esame comunitario attualmente in corso, consentiranno di trasformare quello che oggi è un vitigno coltivabile ovunque in Europa in una denominazione tutelata ammessa nelle sole province di Bologna, Modena e Ravenna.

CONFAGRICOLTURA FERRARA: IL PRESIDENTE SCARAMAGLI COMMENTA IL NUOVO STOP DELLA COMMISSIONE EUROPEA AI SOSTEGNI AL COMPARTO ORTOFRUTTICOLO

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Mercoledì scorso la Commissione Europea ha sospeso le misure straordinarie stabilite a metà agosto a sostegno del comparto ortofrutticolo e finalizzate a fronteggiare le conseguenze negative dell’embargo russo. Come comunicato nella nota diffusa da Confagricoltura nazionale, il Presidente nazionale Mario Guidi ha già espresso grande apprensione per questo stop determinato da un eccesso di richieste ‘fuori standard’, concentrate in alcuni Paesi. Pare, infatti, che la Polonia abbia intercettato l’87% del totale dei fondi destinati a tutta Europa. “Questa sospensione dei finanziamenti segna un’ulteriore battuta d’arresto che va ad incidere su una situazione già gravemente compromessa” commenta Pier Carlo Scaramagli, Presidente di Confagricoltura Ferrara “tuttavia, alla luce dei fatti, sembra quanto mai opportuna per evitare che Paesi come il nostro rischino di non poter accedere a nessun tipo di sostegno a causa dell’esaurimento delle risorse a disposizione”. Riprendendo poi quanto dichiarato anche dal Presidente nazionale, Pier Carlo Scaramagli si augura che “la Commissione Europea avanzi quanto prima ulteriori proposte e misure, che siano più efficaci, incisive e calibrate a salvaguardia dei vari prodotti e che tengano conto delle reali esigenze e diverse situazioni dei singoli Paesi”. Naturalmente si auspica che venga compiuta una valutazione su quanto è successo, per fare in modo di evitare l’emanazione di successivi provvedimenti altrettanto scarsamente efficaci: “È importante capire le ragioni che hanno portato ad una situazione in cui si è assistito ad un esaurimento così rapido delle risorse. I nostri produttori non possono continuare a subire un mercato così penalizzante, per questo auspichiamo una risoluzione rapida di questo impedimento” conclude il Presidente Scaramagli.

API (CONFAGRICOLTURA) PRESENTA IL NUOVO SITO PER LA TRACCIABILITA' IN ACQUACOLTURA

Fonte: Confagricoltura

L’associazione piscicoltori di Confagricoltura (API), con l’obiettivo di dare al consumatore tutta la trasparenza possibile al momento dell’acquisto, ha realizzato un sito dedicato alla formazione continua degli operatori in materia di tracciabilità e rintracciabilità, il primo del suo genere in Italia: www.tracciabilitaacquacoltura.it. “Il pesce, si sa, fa bene alla salute e piace sempre più agli italiani. La rintracciabilità – spiega l’API - è importantissima per la sicurezza, perché permette di arrivare dal prodotto alla ‘fonte’, mentre attraverso la tracciabilità si fa conoscere al consumatore l’origine della materia prima impiegata. Sono diventati due termini fondamentali in campo agroalimentare e la nostra associazione ha voluto facilitare gli operatori offrendo uno strumento pratico, alla portata di tutti e di semplice consultazione”. Il portale ha una struttura intuitiva, suddivisa in poche aree di facile consultazione, per consentire un uso ottimale, molto agevole ed è stato realizzato nell’ambito del Progetto “Formazione degli operatori della filiera agroalimentare ittica in merito agli adempimenti connessi agli obblighi di tracciabilità nella commercializzazione dei prodotti della pesca”, finanziato dal Mipaaf. Per poter approfondire gli aspetti della tracciabilità in acquacoltura, aggiornati alle più recenti normative comunitarie basta cliccare su www.tracciabilitaacquacoltura.it . Nella sezione “formazione” vi sono una serie di filmati, in pratica un corso online sulla tracciabilità. Nell’obiettivo di semplificazione, le lezioni chiamate “pillole” e numerate da 0 a 6 non durano molto e possono essere seguite da un computer, tablet o smartphone. Con ciascuna, sono disponibili le dispense da sfogliare ed un test di autovalutazione. Tutta la normativa citata in queste pillole è disponibile per la consultazione nella sezione dedicata, che è suddivisa in due parti: normativa europea e nazionale di riferimento. La sezione “approfondimenti” ospita tutto il materiale di interesse che verrà prodotto nel corso del Progetto, ma fin d’ora si può inserire il proprio indirizzo mail per essere informati in tempo reale su tutte le novità. La sezione “FAQ”, infine, fornisce le risposte a tutte le domande più frequenti, permettendo anche a tutti i visitatori di poter chiedere ulteriori chiarimenti sull’argomento.

MIPAAF, FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA MINISTERO E LIBERA PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRENI CONFISCATI ALLA MAFIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato firmato questa mattina un protocollo d’intesa tra il Mipaaf e l’Associazione Libera. Il protocollo, firmato dal Ministro Maurizio Martina e dal Presidente di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” Don Luigi Ciotti, ha lo scopo di attuare una collaborazione per la realizzazione di iniziative e progetti, anche in occasione del prossimo Expo 2015, attraverso i quali promuovere l’informazione, la sensibilizzazione, la divulgazione, la formazione e l’educazione dei cittadini alla cultura della legalità e alla tutela e valorizzazione delle risorse agroalimentari, del territorio e dell’ambiente, con particolare attenzione all'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Tra le attività previste dal protocollo ci sono anche l’individuazione, nella definizione della programmazione dei fondi europei 2014-2020 e dei nuovi Programmi di sviluppo rurale da parte delle Regioni, di misure a cui i gestori di terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata, potranno accedere in via prioritaria; la promozione nell’ambito delle iniziative di agricoltura sociale, di misure specifiche per i gestori di beni confiscati; l’attivazione di fondi di garanzia e di rotazione specificamente dedicati; la realizzazione di un’attività di ricerca, da svolgere in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato e con l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per la mappatura e la possibile destinazione dei terreni e di altri beni immobili confiscati e sequestrati e delle aziende sottratte alle mafie nel settore agroalimentare. “La sfida di Expo – ha commentato il Ministro Martina – è anche quella di informare e sensibilizzare su temi di fondamentale importanza, come la legalità e la difesa delle risorse agroalimentari dalle mafie. Con questo protocollo rafforziamo la nostra collaborazione con Libera per combattere le mafie nel settore agroalimentare, diamo il via a una serie di iniziative a favore di chi gestisce terreni confiscati alla criminalità organizzata e diamo loro maggiori garanzie finanziarie. Il messaggio che vogliamo lanciare – ha concluso il Ministro Martina – è chiaro ed Expo funzionerà da enorme amplificatore: lo Stato e la legalità vincono sempre”. "D'altra parte - aggiunge il senatore Andrea Olivero, Viceministro Politiche Agricole alimentari e forestali - occorre potenziare e aggiornare sempre di più gli strumenti a disposizione della legalità. In questa direzione dobbiamo fare ogni sforzo per consentire la restituzione a usi sociali dei beni confiscati alle mafie, in particolare delle imprese agricole. Se la restituzione è fatta in tempi rapidi dopo il sequestro si può ottenere un duplice risultato in termini di sopravvivenza dell'impresa agricola, con il mantenimento dei posti di lavoro e di rafforzamento dei legami sociali sul territorio. Ecco perché oltre al rigore anche la rapidità deve divenire un obiettivo del nostro Ministero".

AL VIA “NON C’È AGRICOLTURA SENZA AGRICOLTORI” L’INIZIATIVA DI CIA FERRARA PER INFORMARE E SENSIBILIZZARE IL PUBBLICO SULL’ASSENZA DI RICAVO E REDDITO DELLE AZIENDE AGRICOLE CHE METTE A RISCHIO LE PRODUZIONI FERRARESI E IL MADE IN ITALY

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara

Cia Ferrara: aziende agricole con conti in rosso e rischio chiusura

Al via l’iniziativa “Non c’è agricoltura, senza agricoltori” che partirà domenica 14 con un due punti informativi: in Piazza Trento Trieste dalle 9.30 alle 12.30 e in Via Azzo Novello (zona Parco Urbano) dalle 15 alle 18. Una campagna di sensibilizzazione che Cia Ferrara ha messo in campo per far conoscere ai consumatori i costi dei prodotti all’origine - quelli sostenuti per la produzione di frutta e verdura - e i prezzi pagati alle aziende per quegli stessi prodotti che arrivano sulle tavole dei ferraresi. E sono cifre che, soprattutto nel 2014, stanno mettendo ulteriormente in crisi le aziende, già provate dalle scorse annate agrarie. Cia Ferrara consegnerà a tutti coloro che si recheranno al punto informativo un “simbolico chilo” di frutta e soprattutto i dati raccolti – fonte Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena, Università degli Studi di Bologna Camera di Commercio di Bologna e Ferrara – relativi a costi di produzione di un paniere che comprende i principali prodotti ortofrutticoli. Per le mele la quotazione della Camera di Commercio è di 0,34 €/kg e il costo di produzione per l’agricoltore è di 0,35 €/kg, con un segno negativo di 0,1 cent/kg; per le Pere Abate il prezzo pagato è di 0,42 €/kg mentre il costo di produzione è di 0.61 €/kg, una perdita di 0,19 Cent/Kg; per le pesche la quotazione è 0,35 €/kg ma il costo di produzione è di 0,48, più alto di 0,13 cent/kg. Non va certo meglio per la fragola pagata alla produzione 1,10 €/kg e costata all’agricoltore ben 1,38 €/kg con un disavanzo di 0,28 cent/euro, mentre c’è un sostanziale pareggio per i meloni – 0,30 il prezzo e 0,30 il costo di produzione – e un timido segno positivo per la patata, + 0,9. Numeri che al consumatore e all’opinione pubblica potrebbero sembrare irrisori, perché viene da pensare: cosa vuoi che siano pochi centesimi? Questa campagna di sensibilizzazione serve per far comprendere che in quei pochi centesimi in più o in meno c’è la differenza tra l’agricoltura italiana, sana e di qualità e letteralmente la non-agricoltura. I conti sono davvero semplici: se un’azienda va in pareggio può pensare di sopravvivere per qualche anno ma invecchia perché non fa investimenti; se un’azienda ha un margine continuare a produrre e può fare investimenti ma se il segno è sempre negativo, se i prodotti vengono pagati meno di quello che costano all’agricoltore allora un’azienda agricola, come qualsiasi altra, fallisce. Nel 2014 il rischio di chiusura per le aziende diventa concreto e con la cancellazione degli agricoltori a Ferrara spariranno anche le produzioni tipiche, controllate dai disciplinari di produzione che non vengono utilizzati per i prodotti esteri, quelli che siamo destinati a consumare se la situazione permane. La campagna “Non c’è agricoltura, senza agricoltori” continuerà lunedì 15 settembre ad Argenta in occasione della Fiera, dalle 20.00 e il 17 settembre, a Poggio Renatico, di fronte alla sede Cia in Piazza del Popolo, dalle 9.30 alle 12.30.

EMBARGO RUSSO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): BRUXELLES VERIFICHI QUANTO ACCADUTO E RIPENSI LE MISURE DI EMERGENZA A FAVORE DELL’ORTOFRUTTA

Fonte: Confagricoltura

“Con grande apprensione - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - abbiamo appreso dell’improvviso stop della Commissione europea delle misure straordinarie per il settore ortofrutticolo finalizzate a fronteggiare le conseguenze negative dell’embargo russo determinato da un eccesso di richieste, anche ‘fuori standard’, concentrate in alcuni Paesi. “Le nostre imprese ortofrutticole hanno bisogno di interventi per far fronte alla intonazione fortemente negativa del mercato che sta pregiudicando i redditi degli operatori. “Ci auguriamo quindi – ha proseguito Guidi - che, come ha promesso l’esecutivo comunitario, siano quanto prima proposte ulteriori misure che siano immediate, efficaci ed incisive, a salvaguardia dei vari prodotti. Ci attendiamo provvedimenti calibrati sulle esigenze di tutti i Paesi, senza dover poi arrivare ad escludere territori e coltivazioni rilevanti come invece accaduto sinora. “Soprattutto - ha concluso il presidente di Confagricoltura – chiediamo che si proceda ad una valutazione ex post su quanto accaduto sino alla sospensione per comprendere come mai le risorse disponibili si siano esaurite così rapidamente e a vantaggio di pochi e per evitare che i prossimi provvedimenti siano altrettanto poco efficaci. Non possiamo permetterci di subire unicamente le conseguenze di un mercato ortofrutticolo squilibrato ed ormai in crisi, senza che le nostre imprese possano usufruire di nessuna misura comunitaria per ridurre le conseguenze negative di questa difficile situazione.”

EMBARGO RUSSO ORTOFRUTTA - RABBONI SU STOP AIUTI UE: DEVE ESSERE AIUTATO CHI HA VERAMENTE IL PRODOTTO E NON PEZZI DI CARTA. SERVONO TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ DELLE OPERAZIONI.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“Il meccanismo adottato dalla Ue non ha retto alla prova dei fatti. C’è bisogno di trasparenza, certezza dei dati, tracciabilità delle operazioni. Deve essere aiutato chi ha veramente il prodotto e non dei pezzi di carta.” Questo il commento dell’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni alla decisione della Commissione europea di sospendere gli aiuti per il ritiro dei prodotti ortofrutticoli colpiti dall’embargo russo. “In Emilia-Romagna la macchina dei ritiri funziona bene - spiega Rabboni - proprio perché esiste un controllo pubblico di tutte le operazioni svolte fino alla consegna del prodotto all’ente benefico, che è la modalità di ritiro prevalente da noi scelta”

giovedì 11 settembre 2014

COLDIRETTI: GRAVE STOP AIUTI UE A ORTOFRUTTA DOPO EMBARGO RUSSIA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Per Coldiretti urgente rivedere in tempi stretti il provvedimento; gli aiuti vanno confermati ed estesi anche a prodotti esclusi, trovando maggiori risorse per il settore.

“Lo stop agli aiuti per l’ortofrutta colpita dall’embargo russo colpisce duramente l’Emilia Romagna che è leader in Europa nella produzione di ortofrutta che sta attraversando una crisi senza precedenti. Se il blocco dei finanziamenti per evitare frodi, dimostra l’attenzione alla corretta destinazione delle risorse pubbliche, la decisione Ue non deve però rallentare l’intervento arrivato già molto in ritardo e, soprattutto, deve essere l’occasione di rivedere la congruità degli stanziamenti”. Così il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, commenta l’improvvisa decisione della Commissione europea di sospendere l’intervento straordinario di 125 milioni di euro destinati a sostenere i produttori ortofrutticoli colpiti dall’embargo russo a ritorsione delle sanzioni europee per gli scontri in Ucraina. L’intenzione della Commissione e di progettare entro pochi giorni un sistema più mirato a causa di un aumento sproporzionato di richieste di aiuto per alcuni prodotti. I produttori polacchi – spiega Coldiretti – avrebbero infatti presentato richieste per l'87% dei fondi destinati a sostenere tutti i produttori comunitari di ortofrutta deperibile, poiché le indennità di ritiro previste risultano molto interessanti in situazioni con costi di produzione più bassi. Si tratta della dimostrazione che – sottolinea la Coldiretti - è profondamente sbagliato non tenere conto delle diverse situazioni produttive tra i diversi Paesi nella definizione di misure di sostegno che risultano a questo punto particolarmente importanti e urgenti per l’Italia. Secondo Tonello, che è anche vice-presidente nazionale di Coldiretti e che ieri ha partecipato ad un incontro al ministero delle Politiche Agricole, “è fondamentale cogliere questa occasione per rivedere l’impianto di un provvedimento, che si è rivelato inadeguato”. Per Coldiretti Emilia Romagna è fondamentale aumentare gli importi e rivedere la lista dei prodotti destinatari dell’intervento per evitare che produzioni importanti vengano escluse”. L’ortofrutta – ricorda Coldiretti – è il settore produttivo del Made in Italy più colpito dall’embargo con le esportazioni che avevano raggiunto i 72 milioni di euro nel 2013 senza dimenticare i danni indiretti provocati dal rischio di invasione sul territorio nazionale di prodotti di altri Paesi che non possono trovare più uno sbocco in Russia. Complessivamente il danno diretto per l’Italia è stimato in circa 200 milioni di euro all’anno e riguarda oltre all’ortofrutta il blocco delle esportazioni delle carni per 61 milioni di euro e di latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro. Da segnalare che sono stati colpiti anche prodotti tipici dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano (per un importo di 15 milioni di euro), ma anche prosciutti a denominazione di origine.

MIPAAF- EMBARGO RUSSO, MARTINA A CIOLOS: SUPERARE SUBITO STOP AIUTI ORTOFRUTTA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, a seguito della notizia relativa alla decisione della Commissione europea di sospendere le misure di emergenza, introdotte dopo l’embargo russo per frutta e verdura deperibile, il Ministro Maurizio Martina, anche in qualità di Presidente di turno del Consiglio, ha inviato un messaggio al Commissario europeo per l’agricoltura e per lo sviluppo rurale Dacian Cioloş. Martina ha chiesto al Commissario Cioloş di superare immediatamente lo stop agli aiuti affinché ci sia una risposta concreta per le imprese che non possono tollerare ulteriori ritardi, sottolineando la necessità di intervenire in modo tempestivo per non causare ulteriori danni al settore.

UCRAINA: UE, SOSPESE MISURE EMERGENZA ORTOFRUTTA DEPERIBILE

Fonte: Ansa

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2014/09/10/ucraina-ue-sospese-misure-emergenza-ortofrutta-deperibile_be3e5406-37a3-4eb7-b4b3-e72faa0213c5.html

L'ONOREVOLE PAOLO DE CASTRO SUI NUOVI IMPEGNI DELLA COMAGRI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Fonte: Redazione di Agreste

Abbiamo incontrato, durante una sua breve visita a Ferrara, Paolo De Castro, presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici Europei della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda su alcuni argomenti che stanno particolarmente a cuore ai nostri agricoltori: dal biologico alla crisi della frutta estiva all'embargo russo.
Qui l'intervista: https://www.youtube.com/watch?v=p8VtFQkDUbA&feature=youtu.be

mercoledì 10 settembre 2014

SEMESTRE UE: AUDIZIONE CAMERA AGRINSIEME: “BRUXELLES VARI MISURE EXTRA BUDGET AGRICOLO PER FRONTEGGIARE L’EMBARGO RUSSO"

Fonte: Agrinsieme

“Le tensioni di politica internazionale vanno affrontate con misure straordinarie. Il fondo di crisi è stato concepito per affrontare le emergenze di mercato ed è pertanto uno strumento inadeguato oltre che insufficiente in termini di dotazione finanziaria. L’embargo russo sta pesando notevolmente sul settore agricolo europeo e richiede interventi adeguati”. Lo ha sottolineato il Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, Dino Scanavino intervenendo oggi, in rappresentanza di Agrinsieme, all'audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera sulle priorità per il settore agroalimentare del semestre italiano di presidenza della Ue. Il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative agroalimentari auspica che “il Consiglio informale dei ministri dell’Agricoltura europea, che si terrà a Milano dal 28 al 30 settembre, definisca la concreta disponibilità all'individuazione di adeguate risorse finanziarie al di fuori del budget agricolo per fronteggiare l’embargo. In questo senso saranno opportuni gli interventi del premier Renzi e del ministro Martina”. Scanavino ha quindi ricordato come Bruxelles abbia deciso di aumentare la dotazione finanziaria per i prossimi programmi nell'ambito delle misure di supporto alla problematica dell’embargo russo e stia definendo il regolamento relativo alla nuova politica di promozione dei prodotti agricoli. “Occorre – ad avviso di Agrinsieme - introdurre maggiore flessibilità e visibilità dei marchi rispetto alla normativa in vigore. Più generale, va valutata una semplificazione delle procedure ancora più necessaria se si vogliono utilizzare appieno le risorse supplementari stanziate. Inoltre, va introdotta una proroga ai termini di scadenza del prossimo 30 settembre per utilizzare al meglio gli stanziamenti aggiuntivi”. Riguardo il problema dell’etichettatura e della tracciabilità, Agrinsieme ha rimarcato come “debba essere definito attraverso un approccio europeo condiviso”, rilevando però che questo “non risolve da solo il problema della competitività del nostro sistema agroalimentare”. Tra le altre priorità indicate dal coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative agroalimentari per il semestre italiano: gli atti delegati sulla riforma della politica agricola comune, in particolare rivedendo le norme relative alla cessione dei diritti di impianto delle viti, il futuro del settore lattiero-caseario, i negoziati commerciali internazionali, il dossier sull’agricoltura biologica, il pacchetto legislativo sulla salute animale e vegetale e quello sulla qualità dell’aria e il programma di sviluppo rurale.

BIOLOGICO, MARTINA: 1,5 MILIARDI DI EURO DA INVESTIRE NEL SETTORE CON I PIANI DI SVILUPPO RURALE DELLA NUOVA PAC FINO AL 2020

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Nei prossimi sette anni il comparto biologico potrà contare su oltre 1,5 miliardi di euro dei Piani di sviluppo rurale della nuova Politica agricola comune. Risorse considerevoli che saranno investite per la crescita di questa esperienza e della sostenibilità del modello agricolo che vogliamo portare avanti. La sfida che abbiamo è portare il tema agricolo oltre gli addetti ai lavori e far capire a tutta l’opinione pubblica l’importanza del settore per il futuro dell'Europa”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina è intervenuto oggi all’8° Congresso europeo del biologico in corso a Bari. “Siamo davanti ad un momento molto importante per il comparto, per la riforma del regolamento Ue sul biologico. Un impegno fondamentale del semestre di presidenza italiana – ha proseguito Martina - è proprio chiudere un accordo politico sulle principali questioni del nuovo regolamento”. “Non è un caso – ha concluso il Ministro - che il Congresso europeo si svolga in Italia e più in particolare in Puglia. Nel nostro Paese il biologico è un comparto per nulla residuale, con 3 miliardi di euro di fatturato e con più di 52mila operatori. Un ettaro su dieci in Italia è bio e proprio la Puglia rappresenta la Regione con la maggiore estensione di superficie destinata ad agricoltura biologica del Paese. Una realtà che troverà senz'altro spazio nel contesto di Expo Milano 2015, dove le buone pratiche sviluppate in questi anni dal settore potranno essere raccontate al mondo”.

FRUTTA, TUSINI (CONFAGRICOLTURA): “LA CRISI SI RIPERCUOTE ANCHE SULLE PRODUZIONI AUTUNNALI. ENORMI DANNI ECONOMICI PER GLI IMPRENDITORI”

Fonte: Confagricoltura

“Le aziende frutticole attraversano, da anni, un momento difficile, aggravato in maniera determinante dalla durissima congiuntura di mercato degli ultimi mesi. La crisi, che ha investito il settore della frutta estiva, con quotazioni che sono arrivate anche a 15 centesimi/kg per pesche e nettarine, sta investendo anche le colture autunnali, come le pere, con un preoccupante effetto boomerang”. Lo ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale di Prodotto (FNP) della Frutta fresca della Confederazione, Giorgio Tusini, al termine della riunione che ha approfondito le tematiche legate alla difficile situazione del comparto ed alla quale ha partecipato anche il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. “Gli squilibri di mercato e la totale perdita del reddito – ha osservato Tusini - sono stati aggravati in maniera determinante dall’embargo imposto dalla Russia da inizio agosto”. “È imprescindibile la dichiarazione di stato di crisi del settore – ha proseguito il rappresentante dei frutticoltori di Confagricoltura – e sollecitiamo adeguati provvedimenti, intervenendo a tutti i livelli, comunitario, nazionale e regionale, a tutela della competitività e della salvaguardia delle imprese. Abbiamo definito un piano di interventi che proporremo alle istituzioni ed alle amministrazioni competenti”. “Non c’è molto tempo per intervenire – ha concluso Giorgio Tusini – a salvaguardia di un settore essenziale della nostra agricoltura, che rappresenta oltre il 20% del valore della produzione agricola ed è rilevante per l’impatto socio-occupazionale sull’economia del nostro Paese”.