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giovedì 31 marzo 2011

COLDIRETTI, CON INFLAZIONE AUMENTANO LE SPESE PER GLI ANIMALI (+19 %) IN CASE E STALLE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Per riempire la mangiatoia rincari quasi 10 volte superiori a quelli per apparecchiare la tavola

Aumento record del 19 per cento per i prezzi dei mangimi che fanno segnare rincari quasi dieci volte superiori a quelli degli alimentari necessari per apparecchiare la tavola degli uomini che crescono solo del 2,3 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione dei dati Istat sull’inflazione a marzo. Il forte aumento riguarda praticamente tutti gli animali sia nelle case per i pesci negli acquari e per gli uccellini nelle gabbie, che gli zoo ed i circhi ma soprattutto gli allevamenti dove è sempre piu’ costoso riempiere la mangiatoia di mucche e maiali.
L’Ismea ha infatti rilevato a febbraio 2011 un rincaro medio dei mangimi del 19,3 per cento con aumenti record per quelli a base di orzo e cruscami che crescono del 66,4 per cento. Considerato che si stima siano circa 59 milioni gli animali tenuti nelle case degli italiani tra cani, gatti, pesci, roditori e uccellini, si tratta di un andamento che incide notevolmente sui bilanci delle famiglie. Ancora maggiore è l’incidenza nelle aziende agricole italiane dove si allevano quasi 600 milioni di animali con la spesa per l’alimentazione che è proprio una delle principali voci di costo. In grave difficoltà sono tra gli altri gli allevamenti di pecore e maiali per i quali all’aumento dei costi non ha fatto seguito un aumento dei prezzi di vendita alla stalla anche a causa dell’importazioni di prodotti che vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di norme chiare sull’etichettatura.
Il sistema zootecnico ferrarese, già particolarmente ridotto nei numeri rispetto ad altre provincie vicine, potrebbe subire quindi un ulteriore spinta al ribasso, con pesanti ripercussioni sulla produzione lorda vendibile provinciale ed un impoverimento di un comporto che dovrebbe, per professionalità e capacità degli allevatori, avere ben altro andamento e maggiori soddisfazioni.

CONFAGRICOLTURA. RABBONI: " MARIO GUIDI, AGRICOLTORE DELL'EMILIA-ROMAGNA, PORTERÀ NUOVO SLANCIO ALLA POLITICA AGRICOLA ITALIANA"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - “Desidero congratularmi con Mario Guidi per la sua elezione a presidente nazionale di Confagricoltura ed esprimo la mia soddisfazione per il fatto che un imprenditore della nostra regione sia stato chiamato a ricoprire un ruolo così importante”. Così dichiara Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura.

“Guidi porterà a livello nazionale la propria esperienza, maturata in una regione con una agricoltura particolarmente evoluta e che ha fatto della capacità organizzativa, della qualità e dell’apertura al mercato i propri punti di forza – continua Rabboni - Ci troviamo in un momento particolarmente cruciale: nei prossimi mesi si deciderà la nuova politica europea del settore e la risoluzione di molti problemi dell'agricoltura italiana, a partire dalla caduta dei redditi, ma la politica agricola nazionale è priva di una guida adeguata, come testimoniano i tre ministri in tre anni. Sono certo che un imprenditore agricolo come Guidi saprà portare al centro del dibattito nazionale le decisioni necessarie e sollecitare le istituzioni ad una interlocuzione responsabile ed impegnata, di cui si sente particolarmente la mancanza”.

CONFAGRICOLTURA: MARIO GUIDI NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE


Fonte: Confagricoltura

E' stato eletto alla guida di Confagricoltura per il prossimo mandato della durata di tre anni il 49enne Mario Guidi, imprenditore agricolo nato a Codigoro (Ferrara) il 10 ottobre 1961.

Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Bologna è attualmente presidente di ANB.

Mario Guidi, già componente uscente della giunta Vecchioni dal 2007, è stato presidente dell’Unione provinciale agricoltori di Ferrara.

"Sono un agricoltore e un imprenditore agricolo - ha dichiarato appena conclusa l'assemblea elettiva - e da questa esperienza personale parto per disegnare il profilo futuro della Confagricoltura".

"L'agricoltura ha dato molto alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese, ma molto ancora potrà dare se il Paese sarà in grado di restituire almeno in parte quanto ha ricevuto - ha proseguito Guidi - così come sono convinto che abbiamo bisogno della politica, ma soprattutto abbiamo bisogno oggi di avere stabilità e certezze da parte dei nostri politici".

"Credo nella necessità di una maggiore coesione nel settore, di cui il mondo agricolo ha sicuramente bisogno per affrontare le sfide future, a partire dalla costruzione di una nuova politica agricola comunitaria che dovrà essere più moderna e competitiva, più rispondente ad un'agricoltura europea profondamente cambiata negli ultimi anni".

"Avrò bisogno di un foglio bianco - ha dichiarato infine Guidi - su cui scrivere le regole e definire le priorità dei prossimi mesi per Confagricoltura e per la nostra visione dell'agroalimentare. Ritengo che l'agricoltura debba avere una crescita armonica e poter contare su un modello multifunzionale del settore - ha concluso Guidi - ma sono convinto che un ruolo centrale per la crescita lo avrà la cooperazione e l'associazionismo economico e che occorrono progetti economici di filiera per rendere competitiva l'agricoltura italiana".

Parmigiano Reggiano, Rabboni a Filippi

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Parmigiano Reggiano, Rabboni a Filippi: "56 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione a tutto il 2010 e ulteriori 19,5 milioni arriveranno entro l'estate. Mai così bene il comparto". L'impegno per valorizzare le produzioni di montagna

Bologna - “Il Parmigiano Reggiano, dopo un lungo periodo di crisi sta attraversando una positiva fase di rilancio e il prezzo del prodotto all’ingrosso è attualmente ai massimi di sempre. La Regione ha contribuito a questa obiettivo stanziando per il settore lattiero-caseario, a tutto il 2010, ben 56 milioni. Una cifra pari al 25% del totale delle risorse messe complessivamente a disposizione, con le stesse misure del Piano regionale di sviluppo rurale, per tutti gli altri comparti agricoli. Anche una parte dei 22 milioni di euro assegnati a febbraio alle Province per incrementare gli investimenti andranno al lattiero-caseario, mentre altre risorse per 19,5 milioni di euro sono in arrivo grazie a una bando che uscirà entro l’estate” . Lo ha detto oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni rispondendo a un’interpellanza del consigliere regionale Fabio Filippi.
Nel sostenere questo settore strategico dell’ agroalimentare emiliano-romagnolo, la Regione punta a valorizzare in particolare le specificità produttive e qualitative dei diversi territori, a partire da quelli di montagna. Così degli 11 progetti di filiera approvati per il comparto e che hanno coinvolto 907 aziende, tre si sviluppano integralmente proprie in aree montane. “Sempre per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni di montagna - ha ricordato Rabboni - stiamo da tempo adoperandoci assieme al Consorzio e ai Caseifici per superare gli ostacoli normativi e interpretativi che ancora si frappongono all’utilizzo della menzione “Montagna” per le forme prodotte sopra ai 600 metri. La questione ancora controversa è la necessità di una eventuale modifica del disciplinare di produzione del Parmigiano”. Anche la valorizzazione commerciale delle diverse qualità del prodotto Parmigiano Reggiano - ha aggiunto Rabboni – rappresenta un percorso già intrapreso dal Consorzio con l’introduzione dei tipi “Mezzano”, “Extra” ed “Export” e l’utilizzo di differenti bollini (aragosta, argento e oro) per individuare prodotti con caratteristiche qualitative specifiche legate essenzialmente al diverso livello di stagionatura. “Valorizzare i prodotti tipici dei territori appenninici è per noi un obiettivo importante – ha sottolineato ancora Rabboni - per questo come presidente di Arepo, l’Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine, ho proposto al Commissario Europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos e al Presidente della Commissione agricoltura De Castro l’introduzione nel ‘pacchetto qualità’ attualmente in discussione di una norma per rendere riconoscibili in tutta Europa i prodotti di montagna.”

lunedì 28 marzo 2011

CINA: COLDIRETTI, + 40 % POMODORO SBARCATO IN ITALIA (115 MLN DI KG)

Fonte: Coldiretti Ferrara

Viene confezionato in Italia con il tricolore senza informazioni in etichetta

Aumentano del 40 per cento gli sbarchi di concentrato di pomodoro dalla Cina nel 2010 che superano in totale i 115 milioni di chili, un quantitativo record che corrisponde a circa il 15 per cento della produzione di pomodoro fresco destinato alla trasformazione realizzata in Italia. Lo rende noto la Coldiretti in occasione della presentazione del primo rapporto "Dai lager cinesi alle nostre tavole?" elaborato dalla Laogai Research Foundation dal quale emerge che sono circa un milione i detenuti in Cina costretti ai lavori forzati nell’agroalimentare in imprese Lager, i cosiddetti Laogai, su 1,4 milioni di ettari di terreni che producono per il mercato interno e per l’esportazione. I pomodori conservati sono - sottolinea la Coldiretti - la prima voce delle importazioni agroalimentari dalla Cina delle quali rappresentano oltre 1/3 in quantità (42 per cento) nel 2010. Ma dal gigante asiatico sono arrivati anche 96,1 milioni di chili di ortaggi e legumi (+10 per cento), 12,8 milioni di chili di frutta (+58 per cento) e 4,5 milioni di chili di aglio (+50 per cento). Peraltro la bilancia commerciale nell’agroalimentare è profondamente squilibrata con importazioni dalla Cina in valore che sono state pari a 498 milioni di euro superiori di due volte e mezzo – precisa la Coldiretti - alle esportazioni del Made in Italy nel paese asiatico per un importo di 192 milioni di euro.
La Cina - riferisce la Coldiretti - ha iniziato la coltivazione di pomodoro per l’industria nel 1990 e oggi, dopo aver superato l’Unione Europea, rappresenta il secondo bacino di produzione dopo gli Stati Uniti. Dalle navi sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro. Ogni giorno in media arrivano nei porti italiani oltre mille fusti di concentrato di pomodoro dalla Cina che finisce sulle tavole mondiali come condimento tipico dei piatti Made in Italy. Una situazione insostenibile per i consumatori e i produttori del Made in Italy che provoca danni economici diretti e di immagine al prodotto “nostrano” sul quale pesano gli effetti di una concorrenza sleale dovuta a situazioni di dumping sul piano sanitario, ambientale e sociale. Se gli standard sanitari sono diversi rispetto a quelli dell’Unione Europea, la produzione in Cina sembra essere anche realizzata con sfruttamento del lavoro forzato dei detenuti da parte di molte imprese cinesi impegnate nell'export alimentare, secondo la denuncia Laogai National Foundation.
Con la rapida crescita che ha consentito alla Cina di raggiungere il secondo posto nell’economia mondiale, il gigante asiatico nel 2010 ha conquistato anche il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti dalla quale si evidenzia che su un totale di 3.291 allarmi per irregolarità ben 418 (13 per cento) hanno riguardato la Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto a materiali a contatto con gli alimenti.

Il pomodoro è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani che si stima consumano in famiglia circa 550 milioni di chili di pomodori in scatola o in bottiglia. Ogni famiglia - conclude la Coldiretti - durante l'anno acquista almeno 31 kg di pomodori trasformati e, a essere preferiti, sono stati nell'ordine i pelati (12 Kg), le passate (11 Kg), le polpe o il pomodoro a pezzi (5 Kg) e i concentrati e gli altri derivati (3 Kg). Nel settore del pomodoro da industria sono impegnati in Italia oltre 8mila imprenditori agricoli che coltivano su circa 85.000 ettari, 178 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro ben 20mila persone, con un valore della produzione superiore ai 2 miliardi di euro.

venerdì 25 marzo 2011

AL VIA IN EMILIA-ROMAGNA LE ORGANIZZAZIONI INTERPROFESSIONALI. LA PRIMA A PARTIRE SARÀ QUELLA DEL POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Rabboni: "Una scelta per modernizzare il comparto agroalimentare e valorizzare il vero made in Italy".

Bologna - Più uniti e più forti nel mercato globale. Nascono in Emilia-Romagna le Organizzazioni interprofessionali del comparto agroalimentare, un nuovo strumento per regolare i rapporti tra aziende di produzione, trasformazione e distribuzione, rafforzando l’integrazione e la competitività dell’intera filiera. “Siamo la prima Regione italiana a fare questa scelta - ha spiegato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni presentando l’iniziativa - convinti che serva a dare una spinta alla modernizzazione del nostro comparto agroalimentare e a valorizzare il vero made in Italy”.
Le Organizzazioni interprofessionali possono rappresentare un fattore strategico di competitività, proprio perché permettono di stabilire regole condivise per governare al meglio l’intero percorso dal campo al banco del supermercato: dalla programmazione quantitativa e qualitativa delle produzioni, alla logistica; dall’applicazione di politiche di qualità e di sostenibilità ambientale ad una più efficiente pianificazione economica e commerciale. Con vantaggi non solo per tutte le componenti della filiera ma anche, grazie alla possibilità di prevenire impennate dei prezzi e di migliorare la qualità, per il consumatore.
Con una delibera approvata nei giorni scorsi, la Regione Emilia-Romagna ha fissato i requisiti per la costituzione delle Organizzazioni interprofessionali, sulla base di una discussione in atto anche a Bruxelles e in quei Paesi come la Francia e l’Olanda in cui l’agricoltura contrattualizzata rappresenta una realtà molto diffusa. Il provvedimento emiliano-romagnolo prevede in particolare che all’Organizzazione interprofessionale possano partecipare, oltre agli organismi di rappresentanza, anche le singole imprese di produzione, trasformazione e distribuzione e stabilisce un sistema di indennizzi verso le imprese socie danneggiate da altre che violino gli accordi. “Abbiamo anche sottolineato – spiega Rabboni - l’aspetto dell’equità, stabilendo che nei futuri contratti-tipo si dovrà sempre partire dal riconoscimento dei costi di produzione medi dell’impresa agricola”.
Il primo comparto produttivo che partirà con un’ organizzazione interprofessionale è quello del pomodoro da industria, di cui ieri a Parma si è svolta l’assemblea del Distretto del Nord Italia, un comparto di grande importanza sia a livello regionale che nazionale che deve fare i conti con l’eliminazione degli aiuti comunitari e con l’accresciuta concorrenza globale, cinese in primo luogo. “Ma non pensiamo a una sorta di autarchia – sottolinea Rabboni - siamo consapevoli che un’ Organizzazione interprofessionale limitata al nord Italia non è sufficiente a mettere il comparto al riparo dalle fluttuazioni dei prezzi. Per questo ho proposto alle altre Regioni, che hanno condiviso, di impegnare il Ministro dell’agricoltura alla costituzione di un’Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria nazionale. Qualora ciò dovesse accadere proporremo alla nostra organizzazione di confluire in quella nazionale”.

mercoledì 23 marzo 2011

FRANCESCO SAVERIO ROMANO E' IL NUOVO MINISTRO DELL'AGRICOLTURA


Fonte: ANSA

Francesco Saverio Romano è il nuovo ministro per le Politiche Agricole. Il leader del Pid (Popolari di Italia Domani)ha infatti giurato oggi nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Romano, nato a Palermo il 24 dicembre 1964, laureato in giurisprudenza, prende il posto di Giancarlo Galan, nominato Ministro per i Beni e le Attività culturali.

AGRICOLTURA - VINO: IL COMITATO NAZIONALE BOCCIA LA RICHIESTA DI MODIFICA DELL'IGT EMILIA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Rabboni: "Una decisione paradossale e incomprensibile, i parlamentari dell'Emilia-Romagna ne chiedano conto al Ministro

Bologna - La Regione Emilia-Romagna, in attuazione delle disposizioni della nuova Organizzazione comune di mercato del vino approvata da Bruxelles nel 2008, che stabilisce l’obbligo per le indicazioni geografiche tipiche (Igt) di far coincidere la zona di produzione dell’uva con quella di produzione del vino, ha formulato una proposta di modifica del disciplinare di produzione dell’Igt Emilia concordata con la filiera produttiva regionale, che, a tutela della tradizionalità e su richiesta dei produttori regionali, permette l’elaborazione dei vini frizzanti e spumanti anche alle province della Romagna e alle due province lombarde di Mantova e Cremona.

Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, cui compete l’approvazione dei disciplinari di produzione, ha respinto la proposta.

“La decisione del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – è paradossale. Si dice di no ad una Igt che si chiama ‘Emilia’ per compiacere le pretese di utilizzo della Igt da parte di regioni che si chiamano Veneto e Piemonte e dei relativi imprenditori del settore. Un Comitato che dovrebbe essere arbitro nella tutela della geografia dei vini gioca invece smaccatamente dalla parte di quelli che vogliono solo fare affari. L’unica spiegazione che si può dare è evidentemente un pregiudizio politico verso la nostra Regione e i suoi produttori e una eccessiva compiacenza verso interessi economici extra regionali, particolarmente forti ed attivi. Chiediamo conto di questa decisione e ci appelliamo ai parlamentari dell’Emilia-Romagna e delle due province lombarde, perché interpellino il Ministro su una scelta assolutamente incomprensibile e beffarda“.

Rabboni ha tuttavia sottolineato che si tratta di “una vittoria di Pirro, dal momento che la norma prevede che in assenza di modifiche all’attuale disciplinare, dal 1 gennaio 2013, la vinificazione, elaborazione e presa di spuma saranno possibili solo nelle province originarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna, nel territorio in sinistra del Torrente Sillaro. Dunque una bocciatura inutile per veneti e piemontesi e realmente dannosa solo per i produttori delle province romagnole e delle province di Mantova e Cremona, che resteranno escluse dall’Igt nonostante la storicità del loro apporto a questa tipica produzione territoriale”.

La tutela e la valorizzazione dell’Igt Emilia non fanno capo ad alcun Consorzio. Per questo la Regione Emilia-Romagna ha ritenuto opportuno predisporre tale proposta di modifica, frutto di un larga discussione con la filiera vitivinicola regionale, Consorzi di tutela compresi, e le organizzazioni di categoria del settore.

martedì 22 marzo 2011

COLDIRETTI: PRIMIZIE DAI CAMPI E PASTA TUTTA ITALIANA PER SALVARE SANTO STEFANO

Fonte: Coldiretti Ferrara

Coldiretti e gli agricoltori dell'Emilia-Romagna riporteranno il mercato di Campagna Amica nel centro di Bologna per il restauro delle Sette Chiese

Torna l'antica tradizione del mercato contadino in città. Succede a Bologna
in piazza Santo Stefano dove Coldiretti e Campagna Amica, aderendo alla
raccolta fondi lanciata dal Resto del Carlino, e in collaborazione con Home
Food e le Cesarine portano in piazza le primizie di primavera
dell'agricoltura emiliano romagnola e la pasta da filiera agricola tutta
italiana per raccogliere fondi per sostenere il restauro di uno dei
monumenti più belli del capoluogo emiliano romagnolo.

Presenti quattro aziende della provincia di Ferrara: Billo Angiolino e
figli, Marangoni Gregorio e De Zen Donatella, Modena Giancarlo e Tosi
Fernando, che porteranno una selezione dei prodotti ferraresi all'attenzione
dei consumatori bolognesi, dai salumi, alle confetture, alle verdure di
stagione, al riso, al vino di bosco.

DAVIDE VERNOCCHI È IL NUOVO PRESIDENTE DI APO CONERPO

Fonte: Centro Stampa Bologna

Alla vice presidenza è stato nominato il ferrarese Roberto Cera.

Aggregazione dell’offerta e “gioco di squadra” le priorità su cui puntare per innalzare sempre più la competitività ed affrontare con successo le sfide future

Ravennate, 46 anni, Davide Vernocchi è il nuovo presidente di Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di produttori ortofrutticoli italiana ed europea con 1.100.000 tonnellate di prodotti, 7.000 soci, 45 cooperative associate, 5.000 addetti, 200 tecnici ed un fatturato di 685 milioni di euro. Lo ha eletto all’unanimità il Consiglio di Amministrazione che ha anche chiamato alla vice presidenza il ferrarese Roberto Cera, presidente della società commerciale Naturitalia e vice presidente della cooperativa Patfrut di Ferrara.
Vice presidente di Apo Conerpo dal 2003, presidente nazionale del settore Ortofrutticolo di Fedagri/Confcooperative, membro del Consiglio di Amministrazione della cooperativa Agrintesa di Faenza (Ra), Vernocchi è laureato in Scienze Agrarie ed è titolare e conduttore di un’azienda agricola ortofrutticola in provincia di Ravenna.
“Assumo questo importante incarico in un momento particolarmente difficile per il settore agroalimentare e per l’economia in generale, alla vigilia di riforme comunitarie che modificheranno radicalmente gli scenari europei, dichiara il neo presidente Davide Vernocchi. In quest’ottica, risponderò alla fiducia manifestata nei miei confronti con il massimo impegno per garantire un ulteriore sviluppo del sistema ortofrutticolo che fa riferimento ad Apo Conerpo”. “A tale proposito – prosegue Vernocchi – lavorerò in stretta sinergia con il vice presidente Roberto Cera, con l’intero Consiglio e con le cooperative associate nella logica della coesione e dell’unità di intenti che devono caratterizzare il nostro Gruppo”. “Soltanto attraverso un efficace ‘gioco di squadra’ ed una piena condivisione delle strategie, infatti, – conclude Vernocchi – si può ottenere quella crescita delle imprese cooperative e dell’intero sistema indispensabile per affrontare con successo le sfide future e garantire ai produttori associati risultati economici soddisfacenti, capaci di premiare il loro grande impegno quotidiano”.

ACQUA E TERRITORIO: GIOVEDI’ PROSSIMO PREMIAZIONE DEL CONCORSO ‘ACQUA E TERRITORIO’ ALL’ECOMUSEO DELL’ACQUA A SALA BOLOGNESE

Fonte: Urber - Unione Regionale delle Bonifiche Emilia Romagna


Grande festa dell’acqua coi vincitori del concorso Urber cui hanno aderito 80 classi e 1600 alunni. Tre premi a Ferrara, uno a Faenza

Giovedì prossimo 24 marzo all’Ecomuseo dell’acqua di Sala Bolognese (località Padulle, via Zaccarelli 16) avrà luogo una grande ‘Festa dell’acqua’ con le classi vincitrici dell’edizione 2010 del concorso ‘Acqua e Territorio’ bandito dall’Urber-Unione Regionale delle bonifiche Emilia Romagna in collaborazione con i Consorzi di bonifica associati sul tema “Anche d’estate per l’acqua che scende e che sale c’è sempre un canale”.
Circa 80 classi delle scuole primarie e secondarie dell’intera regione per un totale di circa 1600 ragazzi hanno aderito alla terza edizione del concorso a premi che si inserisce nel quadro delle iniziative di comunicazione del sistema regionale di Bonifica e si propone di far partecipare gli alunni alla storia e alle attività dei Consorzi di bonifica.
Il Concorso prevedeva due sezioni: 1)Produzioni fotografiche, riservato alle scuole primarie; 2) Produzioni video, riservato alle scuole secondarie di I grado. Per la prima sezione ha vinto la classe 2 A della scuola primaria ‘A.Franceschini’ di Porotto (Ferrara) con la foto dal titolo ‘IL canale è in festa!Ma sempre attento alle sue funzioni comunque resta’. Come singolo alunno ha vinto Virginia Ferrozzi della 5 A della scuola ‘G.Govoni’ di Ferrara con la foto dal titolo ‘Cala la sera: la campagna si va a riposare ma l’acqua del canale continua a lavorare’.
Per la seconda sezione ha vinto la classe 3 M della scuola ‘De Pisis’ di Ferrara con il video ‘I dislivelli del Professore!’. Come singolo alunno nella sezione Video è stato invece premiato Duccio Vassura della classe 1 B della scuola ‘Bendandi’ di Faenza col video ‘Acqua, aria, terra, suono, io’. Le 2 classi vincitrici riceveranno un premio di € 800 ciascuna, mentre i 2 alunni vincitori saranno premiati con una fotocamera digitale ciascuno.
Le classi e gli alunni vincitori saranno premiati dal presidente Urber, Massimiliano Pederzoli, e dall’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni alle 11,30 dopo i saluti del sindaco di Sala Bolognese, Valerio Toselli, e del presidente del Consorzio di bonifica di Burana, Francesco Vincenzi. E’ prevista anche (ore 11) una animazione con Lorenzo Bonazzi con proiezione del filmato Urber ‘Acqua dell’altro mondo’.
Alle 13,30, dopo una colazione a buffet, laboratorio didattico interattivo “La vita acquatica” e – tempo permettendo - giro sull’argine con visita dell’area naturalistica del Dosolo, una delle più interessanti e meglio conservate della regione, gestita dal Comune di Sala Bolognese, dalla Bonifica Renana e dal Consorzio di Burana.

martedì 15 marzo 2011

GIAPPONE "EFFETTO TERREMOTO SUI PREZZI MONDIALI DI CEREALI E GENERI ALIMENTARI"

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA

"Il terribile disastro che ha colpito il Giappone potrebbe avere un nuovo impatto significativo, anche se non immediato, sui prezzi del grano. E' comunque altamente probabile che il 'day after' nel paese del Sol Levante vedrà aumentare la pressione sulle materie prime agricole, il mercato nipponico, infatti, è uno dei maggiori importatori mondiali di generi alimentari: secondo le stime del Dipartimento dell'agricoltura Usa il 60% delle calorie necessarie ai cittadini giapponesi vengono dall'estero". A segnalarlo è Confagricoltura Ferrara, sulla base dei dati riscontrati su Agrimoney.com, uno dei più autorevoli siti mondiali che analizza l'andamento e le proiezioni dei mercati agricoli internazionali.
"Al momento - prosegue il Presidente, Nicola Gherardi - l'impatto del mix tra terremoto, tsunami e allarme nucleare sulle importazioni alimentari in Giappone non sono facili da valutare. Ma appare probabile che le necessità di approvvigionamento, dai cereali ai prodotti trasformati, saliranno, poiché il disastro ha pesantemente colpito le potenzialità agricole del paese". E, stando ai commenti degli analisti valutari, sui mercati non sarà ininfluente il fatto che lo yen si rafforzerà, visto che gli assicuratori rimpatriano fondi per pagare crediti e il governo venderà riserve di valuta e titoli esteri per fare cassa (dopo il terremoto di Kobe, nel 2005, lo yen si è apprezzato di circa il 20% sul dollaro entro tre mesi).
"Inoltre - concludono le valutazioni di Confagricoltura Ferrara sulle rilevazioni di Agrimoney - il collasso del reattore nucleare, causato dal terremoto, pone altri interrogativi sulla produzione di energia (oltre a quelli che Tokyo stava già valutando a proposito del petrolio dopo i rivolgimenti politici in Medio Oriente e Nord Africa). La parola d'ordine è garantire approvvigionamenti di energia certi e anche agli agricoltori giapponesi sarà chiesto di aumentare il loro contributo alla produzione destinata a biocombustibili, pur pagandone il prezzo con maggiori approvvigionamenti dall'estero destinati al food".

GELO PRIMAVERILE: IL SERVIZIO ANTIBRINA CONTINUA

FONTE: Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

La prossima, spettacolare fioritura degli alberi da frutto, oltre a testimoniare l’arrivo della primavera, dovrebbe anche ricordare l’importanza ed il ruolo che la frutticoltura riveste nell’economia della nostra provincia. Importanza che nonostante le difficoltà che da parecchio tempo interessano il settore, un tempo lustro dell’economia ferrarese, rimane notevole sia all’interno del settore primario sia per l’indotto che determina negli altri settori.
Il percorso che porta dal fiore alla formazione e successiva vendita del frutto è lungo, pieno di ostacoli e di imprevisti; uno dei primi, in ordine cronologico, è il gelo primaverile.
Una delle più efficaci forme di difesa attiva da tale calamità è l’irrigazione antibrina, che, negli ultimi anni, si è diffusa anche sul nostro territorio. Già da metà degli anni 2000 alcuni frutticoltori chiesero al Consorzio di Bonifica la possibilità di disporre anticipatamente di acqua per poter adottare tale pratica. Il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, anche per il 2011, continuerà a fornire tale servizio, alle aziende che ne hanno fatto richiesta. Al verificarsi di condizioni di possibile gelata, sarà una particolare sorveglianza, anche notturna, sulla rete e sui manufatti idraulici. I costi di tale servizio saranno posti a carico delle aziende aderenti per una superficie di circa 300 ettari di frutteti, peri e meli in prevalenza ma anche albicocchi e kiwi.

lunedì 14 marzo 2011

Zootecnia, Errani sollecita incontro con il Governo sulle conseguenze dei tagli al settore

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Roma - Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha scritto una lettera al Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaelle Fitto sul problema dei mancati finanziamenti alle Associazioni degli allevatori e in particolare sulle difficoltà derivanti dai tagli per il settore zootecnico, conseguenza della manovra estiva.
“Reitero e sollecito al Governo – scrive Errani – la convocazione entro una settimana di un incontro che possa fare chiarezza sull’intera vicenda e conduca in tempi rapidi ad individuare soluzioni atte a scongiurare il rischio di uno smantellamento dell’intero sistema”.
Nella lettera inviata il 10 marzo il Presidente della Conferenza delle Regioni ricorda che “la situazione sui territori sta diventando sempre più insostenibile e che le associazioni per sopravvivere hanno dovuto far ricorso alle anticipazioni bancarie”.
“Se nei prossimi giorni non perverranno dal Governo segnali positivi per l’apertura di un confronto fattivo – conclude Errani – sarà messo in crisi il già difficile sistema delle relazioni Stato-Regioni in materia di agricoltura”.
Una precedente richiesta in tal senso, a nome di tutte le Regioni e Province autonome, delle organizzazioni professionali e delle rappresentanze del mondo agricolo e sociale, era stata fatta da Errani il 24 febbraio scorso./

APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE ANB 2011-2013

FONTE: ANB

L'Associazione Nazionale Bieticoltori si occuperà di organizzazione delle filiere di progetti per la valorizzazione agroindustriale dei prodotti agricoli.

L’Assemblea dei soci di ANB – riunita sotto la presidenza del ferrarese Mario Guidi - ha approvato all’unanimità il piano industriale, il profilo strategico complessivo che l'Associazione terrà nei prossimi tre anni. Nel piano si definiscono chiaramente i progetti industriali e le risorse destinate, partendo dalle iniziative per la valorizzazione delle polpe di barbabietola a fini agroenergetici, arrivando fino allo sviluppo di nuove attività di progetti di filiera, finalizzati al recupero di valore aggiunto per la parte agricola.
ANB, all'indomani della riforma OCM zucchero del 2006, ha deciso di intraprendere un percorso di ampliamento delle proprie attività. A partire, pertanto, dalle modifiche statutarie del 2008, l'Associazione ha stabilito di mettere a disposizione del mondo agricolo nazionale le sue competenze e risorse, per costruire occasioni di aggregazione e valorizzazione delle produzioni agricole in modo innovativo, allo stesso modo con il quale per decenni si è gestito il lavoro delle barbabietole da zucchero.
Il sistema delle partecipazioni strategiche di ANB consente di poter intraprendere iniziative agroindustriali attraverso la società Terrae SPA (ex Finbieticola) la cui mission si coordina con quella dell'Associazione, cioè quella di riconvertire e valorizzare il settore bieticolo-saccarifero attraverso lo sviluppo di un’imprenditoria agricola moderna e competitiva.
Da un punto di vista operativo, in sintesi, ANB intende implementare la propria rete di tecnici sul territorio nazionale per poter svolgere il ruolo di organizzazione delle filiere produttive per raggiungere, attraverso l'aggregazione e l'efficienza, le migliori condizioni di remunerazione delle attività agricole.

giovedì 10 marzo 2011

Energie rinnovabili, oggi 10 marzo un incontro in Regione

FONTE: SPORTELLO ENERGIA REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Energie rinnovabili, oggi giovedì 10 marzo incontro in Regione con le associazioni economiche e sindacali dell'Emilia-Romagna. L'assessore Muzzarelli: "Le istituzioni, a partire dal Governo, debbono credere nell'energia pulita, e sostenere interventi di qualificazione energetica in campo civile, industriale e della mobilità".

Bologna - Un incontro in Regione per valutare l’impatto in Emilia-Romagna del decreto legislativo del Governo sul fotovoltaico. Il punto sarà fatto in Regione alle ore 16, nella Sala Conferenze di viale della Fiera 8 con le associazioni economiche e sindacali dell’Emilia-Romagna per valutare, con urgenza, il possibile impatto del provvedimento.
«Lo sviluppo delle rinnovabili – ha evidenziato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - è uno dei pilastri delle politiche energetiche europee: tutta Europa procede in questa direzione, non capiamo perché questo Governo voglia camminare in senso contrario alla direzione di marcia. Come successo con il ‘Milleproroghe’, vengono cambiate le carte in tavola, e mette in difficoltà il Paese. Servono risposte, perché tanti posti di lavoro, tante imprese, sono in pericolo».
La Regione Emilia-Romagna nel nuovo piano triennale ha l’obiettivo di raggiungere e superare l’obiettivo del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili, pari a circa 5000 MW nel 2020. «Per queste ragioni – ha aggiunto Muzzarelli - considerando anche la crescente sensibilità di cittadini ed imprese, è opportuno che le istituzioni, a partire dal Governo, mostrino di credere nell’energia pulita, sostenendo - tramite defiscalizzazioni e altri incentivi – gli interventi di qualificazione energetica in campo civile, industriale e della mobilità».

mercoledì 9 marzo 2011

PACCHETTO QUALITÀ: LA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO ACCOGLIE LE PROPOSTE DI RABBONI PRESIDENTE DI AREPO PER LA TUTELA DEI PRODOTTI DOP E IGP

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Dare ai Consorzi Dop e Igp la possibilità di regolare i volumi produttivi per prevenire le crisi di mercato e salvaguardare la qualità dei prodotti; prevedere l’indicazione facoltativa d’origine per i prodotti di montagna; chiedere all’Europa la tutela delle proprie produzioni certificate anche nei confronti dei paesi extraeuropei.
La Commissione agricoltura del Senato ha accolto le proposte sul “pacchetto qualità” in preparazione a Bruxelles, presentate da Tiberio Rabboni, presidente di Arepo (l’associazione delle Regioni europee dei prodotti d’origine) e assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna.
Le proposte di Arepo – ha annunciato il presidente della Commissione Paolo Scarpa Bonazza Buora al termine dell’audizione svoltasi ieri a Roma – verranno inserite nel parere che la Commissione stessa dovrà fornire al Governo italiano, in vista della consultazione che l’Europa farà nei prossimi mesi con i 27 paesi membri.
Soddisfazione è stata espressa da Rabboni che nello scorso gennaio aveva illustrato le richieste di Arepo anche al Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos e al presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro. “Il pacchetto qualità – ha commentato Rabboni – rappresenta un’opportunità importante per i molti Paesi europei che possono vantare un’agricoltura tipica e tradizionale. Un’opportunità non solo economica, ma anche ambientale, sociale e culturale per il forte legame che i prodotti Dop e Igp hanno con i territori d’origine”.
Il “pacchetto qualità”, ossia l’insieme di norme per disegnare il futuro dei prodotti Dop e Igp in Europa, dovrà essere approvato da Commissione e Parlamento europei entro il prossimo mese di luglio. Arepo riunisce 30 Regioni europee, che rappresentano oltre il 40% dei quasi mille prodotti Dop e Igp della UE.

lunedì 7 marzo 2011

AMBIENTE: COLDIRETTI DICE NO AI TERRENI AGRICOLI SCIPPATI AI LEGITTIMI PROPRIETARI

Fonte: Coldiretti Ferrara

MESSI A RIPOSO PER VENT’ANNI, OGGI NON POSSONO PIÙ ESSERE COLTIVATI

Imprenditori agricoli scippati dei terreni di loro legittima proprietà. Sta succedendo a quanti vent’anni fa decisero di aderire ai programmi di set-aside (messa a riposo) dei terreni per ridurre le produzioni agricole allora eccedentarie. Lo denuncia Coldiretti Emilia Romagna in una lettera agli assessori regionali all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, e all’Ambiente, Sabrina Freda.
Finanziato dall’Unione europea a partire dal 1988 – ricorda Coldiretti – il set-aside prevedeva lo stop produttivo dei terreni per vent’anni, sostituendo le normali coltivazioni agricole con interventi di rinaturalizzazione o di zone umide. In 18 anni di applicazione oltre 200 aziende hanno ritirato dalla produzione circa 1.000 ettari di terreni. (molte decine di aziende, per centinaia di ettari anche in provincia di Ferrara, in particolare nel Mezzano, ma un po’ in tutti i comuni ferraresi). Oggi cominciano ad arrivare a scadenza centinaia di contratti, sottoscritti allora con la prospettiva di tornare a coltivare i terreni al termine del periodo di messa a riposo.
Alla fine degli anni Ottanta – sottolinea Coldiretti – nulla lasciava prevedere che sui terreni non più coltivati potessero insorgere vincoli che non consentissero di poter riportare questi terreni alla loro destinazione produttiva originaria. Invece, a seguito della sospensione dell’attività di coltivazione, tali aree rinaturalizzate o allagate sono state sottoposte a vincoli di rispetto ambientale, impedendo ai produttori di tornare a coltivare i terreni. Ben si comprende lo stato d’animo dei proprietari di questi terreni, che già interessati dall’aumento dei costi di produzione (in particolare i mangimi ed i carburanti, ma anche concimi e agrofarmaci, che viaggiano a + 17% i primi e + 6,4% i secondi) si vedono ora impossibilitati a ritornare a coltivare un pezzo della propria azienda agricola.
E’ un problema – conclude Coldiretti – che è destinato a crescere man mano che arrivano a scadenza i contratti sottoscritti fino 2004-2005. Nella lettera ai due assessori, Coldiretti chiede un intervento per trovare in tempi brevi una soluzione che non costringa gli imprenditori agricoli a estenuanti iter giudiziari per far valere i loro diritti.

venerdì 4 marzo 2011

PAOLO BRUNI LASCIA LA GUIDA DI APO CONERPO

Fonte: Centro Stampa Bologna

Ne era Presidente fin dal 1994 quando Apo Conerpo fu costituita, oggi questa Organizzazione di Produttori sfiora i 700 milioni di euro con 45 cooperative associate a cui fanno riferimento circa 10.000 aziende agricole.

“Lascio per dedicarmi oggi più attivamente al ruolo Europeo in questo momento assolutamente strategico del nostro futuro" ha detto Bruni, che mantiene la Presidenza di COGECA (la Confederazione Generale delle Cooperative Agricole Europee) e quella del Centro Servizi Ortofrutticoli, che in questo momento,ha aggiunto Bruni, "Sta adottando un nuovo ruolo strategico nel settore aggiungendo ai servizi di statistica, valorizzazione e osservatorio legislativo anche quello della Internazionalizzazione delle nostre imprese aprendosi ai cosiddetti "soci di filiera"".

giovedì 3 marzo 2011

COLDIRETTI SU CROLLO CONSUMI PESCE (- 6%): SUBITO FERMO PESCA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Proposta di Coldiretti Impresa Pesca per far ripartire i consumi dopo il crollo registrato negli acquisti dopo una serie di incontri con i pescatori dell’Adriatico.

Un fermo pesca di tre mesi da attuare subito in Adriatico per far ripartire i consumi di pesce dopo il crollo fatto registrare negli acquisti. E’ la proposta di Coldiretti ImpresaPesca dopo una serie di incontri organizzati con i pescatori di tutte le marinerie dell’area per trovare soluzioni alla gravissima crisi che sta colpendo il settore ittico. A scomparire sempre più dalle tavole sono sia il pesce fresco (-6 per cento) che quello congelato (-4 per cento) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea relative al 2010. Particolarmente difficile la situazione del pesce azzurro con gli acquisti di alici e di triglie che sono diminuiti del 12 per cento. In sofferenza anche il pesce bianco con i consumi di merluzzi e naselli che - precisa Coldiretti ImpresaPesca - sono in calo addirittura del 13 per cento.

“Negli incontri con i pescatori è emerso quello che andavamo denunciando qualche mese fa – spiega Tonino Giardini, presidente di Coldiretti ImpresaPesca -: lo sforzo messo in atto negli ultimi 20 anni dai sistemi a traino ha superato la capacità di tenuta dell'ecosistema ed è ora di ripensare politiche e regole per il centro e nord Adriatico (zona Gsa.17). Magari condividendole, in tempi brevi, anche con i pescatori croati, montenegrini e albanesi. Le marinerie chiedono dunque un provvedimento d’urgenza per fermare la pesca per tre mesi e ripartire subito dopo con nuove regole che dimostrino a tutti la reale volontà di cambiare. Guai se si dovesse fare un fermo con l'auspicato sostegno economico e poi ricominciare come prima a prelevare allegramente risorse con sistemi, modi e tempi non sostenibili”.

Dopo il fermo Coldiretti ImpresaPesca ritiene necessario una ripartenza graduale per evitare un depauperamento veloce delle risorse, vanificando gli effetti positivi della pausa e distruggendo i prezzi sul mercato. Serve inoltre un divieto tassativo nel bacino Adriatico della Gsa.17 di utilizzo di sistemi a traino e di abbandono del porto, nei giorni di sabato e di domenica. Ancora, Coldiretti ImpresaPesca, chiede di mettere fuori legge, per la tutela delle risorse, tutti i sistema di pesca (attrezzi) a traino con doppie reti e/o reti comunque munite di catene. Dopo la pausa si ripartirebbe in estate con un fermo del tutto diverso che non fermi le imprese, ma blocchi le aree di nursery (il ripopolamento delle specie), e che preveda la tutela della ristretta fascia costiera fino a 6 miglia, e l'estensione nei mesi successivi di attività dell'operatività delle barche, non più fuori dalle 3 miglia ma delle 4 miglia.

Serve inoltre prevedere altre aree di nursery in tempi e momenti diversi quando tali zone di mare diventano aree sensibili di tutela delle forme giovanili. Da ultimo – conclude Coldiretti ImpresaPesca - serve creare un distretto di gestione, guidato dalle regioni, ma ispirato nelle sue scelte dagli operatori della pesca, segmento di pesca per segmento di pesca, una specie di grande consorzio di gestione della pesca a traino (strascico e volante), sulla falsariga dei consorzi molluschi. “Solo richiamandoci a un senso etico della pesca – sottolinea Giardini - potremo essere ascoltati e la nostra attività condivisa e sostenuta dal cittadino e dal consumatore, e questo potrà avvenire, come è avvenuto in agricoltura, sposando politiche che tutti comprendono, che non siano vocate solo al profitto, in barba ad una corretta gestione del mare”.

BANDO MISURA 132, ASSE 1 DEL P.S.R. 2007-2013, ANNO 2011

Fonte: Provincia di Ferrare - Settore Agricoltura e Sviluppo Economico

Dal 1° al 31 marzo 2011 è possibile presentare le istanze di contributo a valere sulla Misura 132 “Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità alimentare” (ovvero incentivi per l'accesso o il mantenimento dei produttori nell'ambito del sistema biologico o nei sistemi di qualità certificata DOP, IGP, DOC e QC).
Per qualsiasi chiarimento il referente della Provincia di Ferrara, per il bando sulla Misura 132 è il dott. Edoardo Padovani: tel. 0532/299760 , fax 0532/299743, e-mail edoardo.padovani@provincia.fe.it

CANALE EMILIANO ROMAGNOLO: PEDERZOLI RIELETTO PRESIDENTE

Fonte: Ufficio Stampa Urber

Il brisighellese Massimiliano Pederzoli è stato rieletto presidente del CER- Canale Emiliano Romagnolo per il mandato 2011-2015. Lo affiancano come vicepresidenti il riminese Carlo Carli e il ferrarese Mauro Ferrari. Le nomine sono state decise il 1 marzo all’atto dell’insediamento del nuovo Consiglio dei delegati del CER.
Della Deputazione amministrativa (in pratica la Giunta esecutiva) faranno parte: Alberto Asioli, Massimiliano Pederzoli e Marcello Sanzani (in rappresentanza del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale); Roberto Brolli, Giancarlo Bubani, Carlo Carli e Maurizio Solfrini (in rappresentanza del Consorzio di Bonifica della Romagna); Giovanni Tamburini, Maurizio Cesari e Raffaella Zanni (in rappresentanza del Consorzio della Bonifica Renana); Mauro Ferrari (in rappresentanza del Consorzio della Pianura di Ferrara); Giorgio Grenzi (in rappresentanza del Consorzio di Burana); Luciana Gerosa (in rappresentanza del ministero delle Politiche agricole) e Carlo Pezzi (in rappresentanza del Comune di Ravenna).

LUCIANO TRENTINI È IL NUOVO PRESIDENTE DEL GRUPPO CONSULTIVO PROMOZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Fonte: Centro Servizi Ortofrutticoli

Un incarico di grande prestigio per l’Italia affidato a Luciano Trentini Direttore di CSO che nella riunione del 2 marzo a Bruxelles è stato eletto Presidente del Comitato Consultivo Promozione della Commissione Europea.
Il Comitato Consultivo Promozione è l’organo di collegamento tra sistema produttivo e Commissione Europea con cui lavora a stretto contatto per mettere a punto i meccanismi e le procedure più opportune all’ottimizzazione delle attività di promozione dei prodotti europei.
Al Comitato Consultivo Promozione oggi partecipano importanti organizzazioni tra cui CELCAA (European Liaison Committee for Agricultural e Agri- Food Trade), CIAA, ( l’Associazione che rappresenta gli interessi in Europa dell’industria del Food and Drink) e COPA- COGECA (in rappresentanza delle cooperative agricole europee) che hanno l’interesse comune di promuovere i prodotti agricoli primari e l’agroalimentare europeo nel suo insieme.
L’esperienza maturata dal neo Presidente Luciano Trentini nel settore delle promozioni si è consolidata in Centro Servizi Ortofrutticoli, attraverso la realizzazione di importanti progetti comunitari, come Mr. Fruitness e Sapori d’Europa che dal 2006 al 2014 porteranno ai Soci del CSO, cofinanziatori insieme all’Unione Europea e allo stato italiano, oltre 16 milioni di euro.
“Ritengo – dichiara Luciano Trentini – che la mia Presidenza avvenga in un momento cruciale per l’agricoltura europea con la revisione della Politica Agricola Comunitaria e delle politiche di promozione”.
Luciano Trentini lavorerà a stretto contatto con i diversi settori che compongono il Comitato, dalla produzione, all’industria, al trade, per assicurare un efficace funzionamento della politica europea della promozione con l’obiettivo di rendere noto e percepibile il valore aggiunto dell’agroalimentare europeo sia ai consumatori del mercato interno sia a quelli dei Paesi Terzi.

martedì 1 marzo 2011

ALLA SCOPERTA DEL FILO DI ARIANNA DELLE FILIERE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Con la scuola di Barco alla Castellina si scoprono i passaggi dal campo al punto vendita

Presso l’azienda agricola fattoria didattica La Castellina di via della Canapa, 72 a Ferrara mercoledì 2 marzo, Coldiretti Ferrara e la cooperativa Orto Amico ospiteranno gli alunni della scuola primaria di Barco alla scoperta della “filiera di Arianna”.
Attraverso il gioco in un labirinto con tappe rappresentate dalle varie fasi, dalla produzione al punto vendita dei prodotti agricoli, i ragazzi potranno capire cosa c’è dietro quello che trovano ogni giorno a tavola o che acquistano assieme ai genitori al mercato o nel negozio. Appunto un labirinto dove senza il “filo” della conoscenza ci si può perdere e lasciarsi ingannare da etichette oscure e prodotti taroccati.
Tutto l’opposto di quanto Coldiretti sta promuovendo attraverso il progetto di Campagna Amica e della certificazione delle imprese che stanno aderendo alla Filiera Agricola tutta italiana, dove i prodotti sono esclusivamente di provenienza da aziende agricole italiane ed i prodotti di filiera corta, dal campo alla tavola, con tutto il beneficio dei prodotti di stagione, colti al punto giusto di maturazione o trasformati secondo le migliori ricette delle tradizione nei rispetto di tutti i parametri di igiene e salubrità.

NUOVO DIRETTORE PER IL Consorzio Provinciale Fitosanitario di Ferrara



FONTE: Consorzio Provinciale Fitosanitario

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Provinciale Fitosanitario di Ferrara di difesa delle produzioni agricole dalle avversità atmosferiche, ha assunto il Direttore nella persona del Dott. Guido Graziani laureato in Scienze Agrarie, ferrarese che si è insediato nella sede del Consorzio in Via Vene di Bellocchio 14, a Ferrara.