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venerdì 31 maggio 2013

COPROB, 50 ANNI ALL’INSEGNA DELLA QUALITÀ DECISAMENTE POSITIVO IL BILANCIO 2012

Fonte. Coprob  

Nonostante l’andamento climatico sfavorevole e la crisi economica, il fatturato sale a 342 milioni e l’utile d’esercizio vola a 13,6 milioni di euro

COPROB (Cooperativa Produttori Bieticoli), leader italiano nel settore saccarifero con una quota di 284.000 tonnellate di zucchero, pari al 56% del totale nazionale, ha chiuso positivamente il bilancio 2012. Il fatturato consolidato del Gruppo ha raggiunto i 342 milioni di euro facendo registrare un notevole incremento (+19% rispetto ai 288 milioni dell’anno precedente); in aumento anche il patrimonio netto (passato da 135 a 148 milioni) e l’utile (salito da 2,7 a 13,6 milioni di euro). COPROB si conferma così una realtà molto solida grazie alla sempre migliore valorizzazione dello zucchero 100% italiano prodotto dai soci bieticoltori del Veneto e dell’Emilia Romagna e alla commercializzazione dei sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole. Nel 2012 oltre 4.000 produttori agricoli hanno conferito alla cooperativa 1.550.000 tonnellate di bietole ottenute su una superficie complessiva di 32.500 ettari, pari a oltre il 60% della coltivazione nazionale. La produzione di zucchero di COPROB in Italia ha superato nel 2012 le 200.000 tonnellate. “La scorsa annata, nonostante l’andamento climatico decisamente sfavorevole a causa della siccità e la pesante crisi economica, ha visto la barbabietola confermarsi come la coltura più redditizia tra i seminativi – dichiara il presidente di COPROB, Claudio Gallerani – e l’Assemblea ha deliberato di corrispondere ai propri soci conferenti ristorni per un valore complessivo di 17,3 milioni di euro, di cui 8,4 milioni come erogazione diretta e 8,9 milioni indirizzati a sostenere la capitalizzazione della cooperativa attraverso l’aumento delle quote sociali. Il valore medio del ristorno per ogni tonnellata di bietola conferita dai Soci supera i 13 euro e, considerando una produzione di 48,2 tonnellate ad ettaro, si attesta sui 635 euro per ogni ettaro”. “Questi risultati – prosegue Gallerani – dimostrano che la nostra cooperativa ha saputo aumentare ulteriormente l’efficienza produttiva così da salvaguardare la filiera bieticola italiana e garantire soddisfazione ai soci, in costante aumento negli ultimi anni, dai 3.500 del 2008 ai 5.456 del 2012”. I soci hanno manifestato piena fiducia in COPROB, sottoscrivendo per oltre il 90% un contratto triennale cui è legato un ulteriore premio aggiuntivo al prezzo della barbabietola, pari a 2,50 €/ton. Questa coltivazione, infatti, oltre che un valore nella corretta pratica agronomica, rappresenta un’opportunità fondamentale per l’attività economica delle aziende agricole alle prese con le continue oscillazioni di prezzo delle altre colture. “Con la novità del contratto triennale, introdotta nella campagna 2012 – afferma Gallerani – abbiamo offerto ai nostri soci uno strumento in più per programmare il futuro e valorizzare ulteriormente la bieticoltura. Sempre in quest’ottica, per aumentare la capacità degli stabilimenti, gestire al meglio il mercato attraverso una disponibilità continua di prodotto e ridurre i costi fissi, così da rafforzare la propria leadership, nel 2012 COPROB ha investito oltre 19 milioni di euro, portando a oltre 150 milioni di euro le risorse complessive investite negli ultimi cinque anni”. “È necessario – prosegue il presidente Gallerani – che anche l’Esecutivo mantenga fede a tutti gli impegni assunti dai Governi precedenti, difendendo il settore saccarifero in Europa e preservando le quote nazionali di produzione dello zucchero fino al 2020. Occorre anche garantire le risorse necessarie per completare, dopo la prima parte erogata ad aprile, il pagamento delle misure attese dalle campagne saccarifere del 2009 e del 2010 e previste dai regolamenti comunitari: in tutto 51 milioni, di cui 21 destinati a COPROB. Solo così sarà possibile rimanere protagonisti nel settore, vincere le sfide del mercato internazionale e proseguire il nostro impegno all’innovazione”. “Un ambito questo – conclude il presidente Gallerani – che vede COPROB proseguire nella realizzazione di due centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili di origine agricola negli ex zuccherifici di Porto Viro (RO) e di Finale Emilia (MO), dopo che alla fine del 2012 sono entrati in esercizio tre impianti a biogas da 1 MWh (a Minerbio, Pontelongo e Finale Emilia) che valorizzano i sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole”.

LAVORO, CONFAGRICOLTURA: AZIENDE AGRICOLE IN CONTROTENDENZA, CONTINUANO AD ASSUMERE. FINO A +12% AL CENTRO ITALIA

Fonte: Confagricoltura

Mentre in Italia si registra la disoccupazione più alta degli ultimi vent’anni, in particolare quella giovanile che sfiora il 40,5%, l‘agricoltura tiene. Cresce infatti il numero degli occupati dipendenti in agricoltura (+0,7%), invece in calo in tutti gli altri settori produttivi, con punte negative del 14,8% per le costruzioni e del 4,7% per l’industria. Lo mette in evidenza Confagricoltura, commentando i dati Istat sull’occupazione relativi al I trimestre 2013. L’aumento maggiore di occupati dipendenti in agricoltura si è registrato – osserva Confagricoltura - nelle campagne del Centro Italia (+12%). Per valorizzare l’importanza strategica del settore primario e per dare risposte concrete sul fronte occupazionale, Confagricoltura sta attivando nuovi servizi che favoriscano l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. “Bisogna puntare sul lavoro – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – per far ripartire l’economia. Dalle campagne giunge un messaggio preciso al Paese, bisogna garantire un futuro, specialmente alle nuove generazioni”. “Tra le 300 e le 500 mila persone vengono ogni anno assunte dalle imprese associate a Confagricoltura – ricorda infine il suo presidente - a carattere stagionale, ma spesso anche a tempo indeterminato. La maggior parte dei rapporti riguardano la categoria degli operai, ma ci sono opportunità anche per impiegati, quadri e dirigenti”.

DE GIROLAMO: ATTIVATI SUBITO CONTROLLI DOPO IL CASO DI CASERTA, LA SALUTE DEI BAMBINI DEVE ESSERE SEMPRE TUTELATA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Quanto è avvenuto oggi in una scuola di Carinola, in provincia di Caserta, non va assolutamente sottovalutato. Abbiamo infatti provveduto subito a mandare sul posto anche i nostri organismi di controllo. La salute deve essere sempre tutelata, soprattutto quella dei bambini, e i cittadini di domani non devono mai pagare le eventuali colpe di chi potrebbe aver agito in maniera poco responsabile”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta la vicenda dei dieci bambini della provincia di Caserta che, dopo aver consumato frutta distribuita a scuola nell'ambito del progetto ‘Frutta nelle scuole’, sono stati colti da malessere. “Ad ogni modo, quanto è avvenuto oggi non mette in discussione la validità di un programma come quello di ‘Frutta nelle scuole’ che dà la possibilità ai nostri bambini di mangiare frutta e verdura, educandoli a un’alimentazione sana ed equilibrata”.

PER PROMUOVERE LA FRUTTA IN EUROPA IL CSO LANCIA UNA MISS, CHE AFFIANCHERA’ IL SUPEREROE IN CALZAMAGLIA VERDE IN TUTTE LE ATTIVITA’ PREVISTE FINO AL 2016

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli  

Il progetto Fruitness si rilancia con un nuovo personaggio che affianca lo storico Mr Fruitness e con tante iniziative di comunicazione ed eventi per promuovere stili di vita sani in Danimarca, Svezia, Germania, Regno Unito e Polonia

L’estate è la stagione del benessere, grazie alla sua ricchezza di frutta fresca e alla possibilità di fare movimento all’aria aperta. Per questo, l’estate è anche il periodo perfetto per la ripresa della campagna Fruitness, Enjoy it!, il progetto promosso da nove imprese Socie di CSO (Afe, Alegra, Apofruit, Naturitalia, Granfrutta Zani, Cico, Pempa Corer, Made in Blu, Orogel) e co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per la promozione di stili di vita sani e della corretta alimentazione in Germania, Regno Unito, Svezia, Danimarca e Polonia. Tante le novità di quest’anno per il programma Fruitness, a partire da un nuovo testimonial: Miss Fruitness, che affiancherà il supereroe Mister Fruitness nella promozione dei consumi di frutta fresca – in particolare kiwi, pere, pesche e nettarine, susine e albicocche - e nella diffusione di stili di vita sani e all’insegna dell’attività fisica. Il messaggio è semplice: fare sport e mangiare frutta fa bene ma è anche e soprattutto un piacere ed è il modo migliore per godersi l’estate. Un messaggio particolarmente importante anche dal punto di vista sociale, se si considera che, secondo il rapporto “Health at a Glance Europe 2010” elaborato da Commissione Europea e Ocse, nell’Europa a 27 il 15% della popolazione è obesa, un dato che in Regno Unito raggiunge il 24,7%. Se si guarda ai consumi pro-capite (dati Freshfel Europe 2012), pochissimi paesi nord europei raggiungono la dose giornaliera di 400 grammi di frutta e verdura raccomandata. La Danimarca si ferma a 250 grammi pro capite al giorno, la Germania a 184, a 182 la Svezia, a 158 il Regno Unito e a circa 150 la Polonia. Per fare fronte a questa situazione scenderanno in campo i supereroi Fruitness, che con attività promozionali sui punti vendita, comunicazione ai media e sui social network e altri eventi metteranno in contatto i giovani dai 16 ai 35 anni di questi paesi con le varietà di frutta più rappresentative del panorama europeo e con tanti consigli per curare la propria salute divertendosi e con gusto. Su internet, il sito www.fruitness.eu offre informazioni, giochi e consigli sulla salute e sul consumo di frutta fresca.

giovedì 30 maggio 2013

COLDIRETTI, “FRAGOLE IN PIAZZA 2013” VENERDI’ 31 MAGGIO E SABATO 1 GIUGNO IN PIAZZA MUNICIPALE A FERRARA LE NOSTRE FRAGOLE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Venerdì 31 maggio dalle 16 a sera e sabato 1 giugno, dalle 10 a sera, vendita promozionale di fragole “made in Ferrara” e degustazione di fragole fresche e trasformate per conoscere meglio un prezioso frutto di stagione che “rischia di sparire”.

Nell’intento di evidenziare le problematiche che stanno riducendo sempre più le superfici coltivate a fragole nella nostra provincia, Coldiretti Ferrara organizza in piazza Municipale, l’iniziativa “Fragole in Piazza 2013”, nel corso della quale sarà possibile acquistare fragole prodotte a Ferrara e degustare prodotti a base di fragole (come ad esempio l’agrigelato alla fragola). L’iniziativa si svolgerà venerdì 31 maggio, dalle 16 alle 19 e sabato 1 giugno dalle 10 alle 19.

PESCA, DE GIROLAMO: RIFORMA UE TIENE CONTO DELLE POSIZIONI DELL’ITALIA, ORA AL LAVORO PER IL RILANCIO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“È mia ferma intenzione cogliere l'occasione del varo della nuova PCP e dello strumento finanziario a supporto del settore, per fissare una strategia nazionale di rilancio della pesca italiana puntando tanto sulla conservazione delle risorse, quanto sul rafforzamento delle imprese e sulla tutela del lavoro. Quella raggiunta oggi è una buona riforma, che presenta ancora alcune criticità, ma che, anche grazie all'azione dell'Italia, tiene molto più in conto le specificità della pesca nel Mar Mediterraneo rispetto al passato. Al riguardo, voglio solo ricordare il riconoscimento formale assicurato al nostro fermo biologico, la revisione del calendario per l'entrata in vigore del divieto di sbarco di tutte le catture, con un margine di tolleranza necessario al fine di consentire alle imprese un adeguato periodo di adattamento. Di rilievo sono anche le opportunità previste in materia di etichettatura dei prodotti per una più rigorosa e completa informazione dei consumatori”. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha così commentato l'intesa finale raggiunta in mattinata tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea sulla riforma della Politica comune della pesca (PCP). L'intesa sarà formalizzata nei prossimi mesi ed il nuovo assetto normativo entrerà in vigore il 1 gennaio 2014. “L'applicazione della nuova politica comune richiederà un impegnativo lavoro per l'Amministrazione, che sarà svolto in stretta collaborazione con gli esperti scientifici e con tutte le organizzazioni interessate al settore della pesca”.

INCONTRO IN REGIONE CON LETTA, GARAGNANI: “BENE LA NUOVA LEGGE QUADRO NAZIONALE SULLE EMERGENZE, PROPOSTA DA LETTA, CHE SAPPIA REGOLARE, IN DUE FASI BEN DISTINTE, EMERGENZA E RICOSTRUZIONE.

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna  

Plauso a Errani per la lotta contro le infiltrazioni mafiose e a sostegno delle richieste del mondo imprenditoriale

Bologna, 30 maggio 2013 - “Siamo soddisfatti per l'impegno assunto stamani dal Presidente del Consiglio Enrico Letta di promulgare una nuova legge quadro nazionale sulle emergenze che sappia regolare distintamente, nei tempi e nei modi, la fase emergenziale e quella della ricostruzione” commenta il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Guglielmo Garagnani che proprio in questi giorni ha riconosciuto al Presidente della Regione Vasco Errani lo sforzo nella difficile gestione del post-terremoto, attraverso la puntuale emanazione di decine e decine di ordinanze. “Plaudiamo inoltre – aggiunge Garagnani - all'intervento del Presidente Errani che ha portato all'attenzione del Presidente del Consiglio Letta quelle che sono anche le priorità del mondo agricolo per la piena ripresa nelle aree colpite dal sisma: contrastare le infiltrazioni mafiose (a costo di perdere un giorno in più pur di avere le necessarie garanzie); sbloccare le risorse ferme al Cipe oltre alla richiesta di alcuni emendamenti al decreto 26 aprile n.43, tra cui la deroga al patto di stabilità e alle assunzioni, il credito d'imposta per chi investe e l'estensione a tutto il 2013 della copertura del prestito per il pagamento dei tributi, contributi e premi assicurativi obbligatori. Resta da mantenere viva l'attenzione, come segnalato dal Tavolo Regionale dell'Imprenditoria, sulla richiesta di proroga alla normativa che consente la detrazione fiscale del 50% sulle ristrutturazioni edilizie ed estende agli interventi di miglioramento sismico la detrazione fiscale del 55% prevista per quelli di riqualificazione energetica”

VENERDÌ 31 MAGGIO ARRIVA A FERRARA IL PROGETTO VENTO, UNA CICLOVIA LUNGO IL PO DA TORINO A VENEZIA. APPUNTAMENTO ALLE 21 IN PIAZZA MUNICIPALE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Vento è un progetto di ricerca realizzato da Paolo Pileri, docente del Politecnico di Milano, e dai suoi collaboratori, grazie ad un finanziamento della Fondazione Cariplo di 30mila euro. L'idea guida è stata come realizzare una ciclovia lungo gli argini di destra e di sinistra del Po. Un'idea non nuova, ma innovativa nel modo in cui è stata realizzata rispetto ai progetti finora sostenuti senza esito positivo, da singole associazioni e da governi regionali. Unire Torino e Venezia pedalando lungo il Po, toccando innumerevoli luoghi, piccoli e grandi, e collegando Milano al Po. Vento collega tre grandi città del Nord e molti centri piccoli e medi come Ferrara, Mantova, Cremona, Boretto, Bondeno, valorizzando 615 chilometri di autostrada del paesaggio. Il progetto è partito da Torino il 25 maggio scorso e arriverà a Venezia il 2 giugno, Festa della Repubblica, dopo 13 tappe lungo il percorso. Una di queste è Ferrara, venerdì 31 maggio. Il Master EcoPolis, su richiesta del Politecnico, si è assunto il compito di organizzare la tappa estense. Grazie al supporto del Comune, della Provincia, di Uisp Ferrara e del parlamentare ferrarese Alessandro Bratti, venerdì sera alle 21 in Piazza Municipale, i gruppi EcoPolis e del Politecnico, che giungerà da Boretto in bici attorno alle 19.30, illustreranno brevemente il progetto per poi parlarne con l'assessore comunale all’Ambiente, Rossella Zadro, l'assessore provinciale al Turismo, Davide Bellotti, ed Alessandro Bratti, che ha promosso l'intergruppo della Camera dei Deputati per sostenere Vento e la ciclovia del Po. ”La nostra – dice il prof. Gianfranco Franz dell’Università di Ferrara - è l'unica Provincia ad aver completato la Destra Po, il Comune ha realizzato punti di sosta e rifornimento, come a Francolino, ma la Destra Po non riuscirà mai a portarci i ciclo-turisti tedeschi se le altre Regioni e Province del Nord non realizzeranno le loro opere sugli argini del Po. Per questo si parlerà di governo, governance, turismo e paesaggio”. ”Si auspica – prosegue - una larga partecipazione di cittadini e ciclisti ferraresi, per sostenere il nostro ambiente, il nostro sistema turistico e il nostro Fiume. L'università il suo compito lo ha fatto, con 31.500 euro e tanto entusiasmo. Le nostre amministrazioni anche. Ma adesso bisogna far diventare la ciclovia del Po un grande progetto infrastrutturale per lo sviluppo di un pezzo strategico del Paese”.

mercoledì 29 maggio 2013

COLDIRETTI: “INVASIONE” DI BERRETTINI GIALLI ALL’AGRITURISMO “LA BOZZOLA” PER LA FESTA FINALE DI EDUCAZIONE A CAMPAGNA AMICA 2012/2013

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Si è conclusa con la festa presso l’azienda agrituristica di Sergio Natali a Quartesana di Ferrara, l’attività del progetto di Campagna Amica “La salute vien mangiando, frutta e verdura tutto l’anno”, che ha visto premiate tre scuole primarie dopo un ciclo di approfondimenti sul tema. Sana alimentazione, conoscenza e rispetto per il territorio, stagionalità e attenzione a quello che si mangia visti con gli occhi dei nostri ragazzi.

Alla fine è spuntato anche il sole a rallegrare la festa: più di duecento ragazzi delle scuole primarie ferraresi, in rappresentanza delle 10 scuole che hanno preso parte al progetto di Coldiretti Campagna Amica rivolto alle scuole, e che quest’anno proponeva un approfondimento specifico sulla salute quotidiana, sulle sane abitudini di vita, a partire da quelle alimentari, con un focus particolare sulla frutta e sulla verdura, da consumare ciascuna per la propria stagione nel corso di tutto l’anno. L’attività didattica, realizzata con la fornitura di un kit alle classi partecipanti, lezioni in aula con laboratori di attività pratiche, visite in aziende agricole, è stata possibile anche grazie alla collaborazione con la cooperativa O.P. CHIARA, con il Consorzio Agrario di Ferrara, con la Camera di Commercio di Ferrara, oltre che con Coldiretti Donne Impresa e Fondazione Campagna Amica. Un ringraziamento particolare anche alprofessor Sacrato del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, che ha tenuto una conversazione molto interessante sul tema dell’alimentazione alla base della salute, e dei disturbi del comportamento alimentare, in particolare dei bambini. La mattinata è iniziata con l’allestimento del palco e dei posti a sedere… nel prato, sull’erba a contatto diretto con la terra, e con i saluti delle autorità presenti, a partire dal presidente provinciale di Coldiretti, Sergio Gulinelli, dall’assessore provinciale all’agricoltura, Stefano Calderoni e dall’assessore alle attività produttive e commercio del comune di Ferrara, Deanna Marescotti. Ha fatto seguito la premiazione dei primi tre lavori, scelti con grande fatica tra tutti quelli pervenuti, tutti veramente belli e ben realizzati grazie all’impegno oltre che dei ragazzi, anche delle insegnanti e dei genitori. Alla fine comunque si è composto il “podio” che ha visto questi vincitori: al terzo posto la classe II della scuola primaria di Dogato “G. Carducci”, che ha realizzato una coloratissima e approfondita ricerca sulla fragola con un bel cartellone; al secondo posto la classe V della scuola primaria di Bosco Mesola, che ha scelto una elaborazione sui prodotti a base di pomodoro, realizzando un plastico di una ipotetica “fabbrica”, dove realizzare tutte le trasformazioni di un prodotto tipico del nostro territorio. Primo posto per le classi I e II della scuola primaria “Benfenati” di Gallo, che sono passate dalla teoria… alla pratica, con la produzione non solo di una bella ricerca sulla frutta e sulle confetture, ma anche di gustosa marmellata di arance, che ha superato a pieni voti anche la prova di assaggio. E sempre di merende, merendine, prodotti buoni e meno buoni da mangiare, ha trattato lo spettacolo “piccole scelte per un grande futuro”, realizzato dal Teatro Educativo, che attraverso spunti comici e sollecitazioni interattive con i ragazzi ha messo in evidenza tanti piccoli e grandi spunti di riflessione su certi comportamenti alimentari e sulla necessità di capire al meglio gli alimenti che ci vengono proposti, soprattutto dallapubblicità, assumendo un corretto atteggiamento critico. Infine “merenda contadina” per tutti, con pane e salame, crostate e torte della cucina dell’agriturismo La Bozzola, che è stata veramente apprezzata, così come la visita agli animali della fattoria e l’opportunità di giocare nel grande prato dell’azienda. “Visto il successo dell’iniziativa, inizieremo già nelle prossime settimane a lavorare per il progetto del nuovo anno – commenta Monia Dalla Libera a nome di Donne Impresa Ferrara – che cercheremo di sviluppare su temi ancora più originali e coinvolgenti, senza abbandonare la formula secondo noi vincente, del mettere in relazione diretta i ragazzi con la campagna, con i prodotti agricoli e suggerendo loro percorsi di conoscenza e di manipolazione degli elementi, che valgono spesso più di molte ore di lezione”.

LAVORO: AGRINSIEME AL SOTTOSEGRETARIO SANTELLI, URGENTI GLI INTERVENTI PER LA SEMPLIFICAZIONE

Fonte: Confagricoltura

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, in rappresentanza di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha incontrato il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Jole Santelli, alla quale ha presentato una serie di priorità e proposte sul lavoro in agricoltura. La sostanziale tenuta dell’occupazione agricola nell’ultimo decennio, con alcuni momenti di crescita, dimostra che il settore, se adeguatamente sostenuto, è in grado di fornire concrete opportunità di investimento e crescita professionale. “E’ necessario però – ha ribadito il presidente Guidi – intervenire sul costo del lavoro, tra i più elevati tra i Paesi dell’Ocse, sul ricambio generazionale con adeguati incentivi all’occupazione giovanile, sull’efficienza della pubblica amministrazione, sul contrasto di al lavoro nero e soprattutto sulla semplificazione.” E proprio sulla semplificazione si è incentrato l’incontro con il sottosegretario Santelli (che ha la delega su questa materia). “Le caratteristiche del lavoro in agricoltura – ha detto il presidente Guidi a nome di Agrinsieme - richiedono regole ispirate a criteri di flessibilità e semplificazione amministrativa, a cominciare dalla legislazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, oggi particolarmente complessa e onerosa.” Tra le misure proposte da Agrinsieme, alcune immediatamente applicabili e a costo zero, l’introduzione di un regime amministrativo e contributivo semplificato per i rapporti stagionali e di breve durata, l’incentivo a forme di assunzione congiunta tra imprese (contratti di rete) e norme più snelle in materia collocamento obbligatorio, libro unico del lavoro e procedure di convalida delle dimissioni o risoluzioni consensuali. Il sottosegretario Santelli ha dato la sua disponibilità a prendere in esame le proposte di Agrinsieme in vista dei prossimi provvedimenti che il governo si accinge ad emanare in materia di semplificazione.  

Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).

FRUTTA ESTIVA: MINGUZZI : “MENO ALBICOCCHE E SUSINE. PESCHE E NETTARINE, SPERIAMO IN UNA ESTATE CALDA”

Fonte: Fruitimprese Emilia - Romagna

Campagna fragole così così. Albicocche e susine in calo. Previsioni cautamente positive per pesche e nettarine. Giancarlo Minguzzi, presidente della OP Minguzzi Spa di Alfonsine (RA) e presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna (l’associazione che riunisce le imprese private regionali dell’ortofrutta, che lavorano 1 milione di tonnellate di prodotto all’anno, per 700 milioni di fatturato e il 60% di export), commenta l’avvio della campagna della frutta estiva 2013 condizionata da uno sfavorevole andamento climatico al Nord con precipitazioni eccezionali nella seconda metà di maggio (il 25% in più) e temperature più basse di oltre 3 gradi rispetto alla media degli ultimi anni. La campagna fragole ormai al suo epilogo ha registrato più momenti negativi che positivi a causa della sovrapproduzione della Spagna. “I pochi momenti positivi li abbiamo registrati con la produzione di alta qualità, altrimenti non si sono coperti i costi”. Le produzioni di albicocche, le cui raccolte sono già iniziate al Sud, saranno di scarsa quantità, stessa cosa in Spagna, quindi i prezzi dovrebbero essere buoni e remunerativi, almeno per quei produttori che avranno almeno un 50% di produzione. Anche le produzioni di susine dovrebbero essere inferiori alle richieste anche in considerazione del fatto che la Spagna sarà parecchio deficitaria, causa maltempo, quindi ci attendiamo buoni prezzi, commenta Minguzzi. “La campagna di pesche e nettarine - le cui raccolte sono iniziate al Sud – al momento fa registrare raccolte di quantità poco inferiori alle previsioni di qualche settimana fa e se non ci saranno troppe sovrapposizioni con i prodotti spagnoli ipotizziamo una campagna migliore di quella passata, in particolar modo per quelle di qualità superiore. Fra l'altro il calibro sarà superiore allo scorso anno grazie alle piogge primaverili. Certo molto dipenderà dal ritorno del bel tempo. Se ci sarà caldo in tutta Europa si può sperare in un mercato positivo”. In sintesi Minguzzi conferma un deciso calo produttivo per albicocche e susine causato da un generalizzato andamento climatico sfavorevole. A livello di trend generali le superfici della frutta estiva calano al Nord per via dei continui espianti di varietà obsolete non accompagnati da nuovi investimenti. Al contrario al Sud gli investimenti sono in leggera ripresa, in particolare per fragole e albicocche.

martedì 28 maggio 2013

PIER CARLO SCARAMAGLI PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA FERRARA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

L’assemblea dei Delegati di Confagricoltura Ferrara ha eletto il 27 maggio scorso Pier Carlo Scaramagli Presidente di Confagricoltura Ferrara per il triennio 2013/2015. Scaramagli succede a Nicola Gherardi giunto al termine del suo secondo ed ultimo mandato, così come previsto dallo statuto dell’Organizzazione agricola ferrarese. Pier Carlo Scaramagli 58 anni. Si è laureato con lode in Scienze Agrarie all’Università di Bologna. E’ stato dal 2004 al 2009 Presidente della sezione economica cerealicola provinciale di Confagricoltura Ferrara e sino al 2009 Presidente della sezione economica cerealicola regionale. E’ stato Presidente di Agriturist Ferrara. Nel 2010 viene eletto nella giunta esecutiva di Confagricoltura Ferrara con la carica di Vice Presidente. E’ conduttore a San Bartolomeo in Bosco (FE) dell’ ”Agriturismo La Torretta” e di una azienda agricola di ettari 135 circa, in proprietà ed affitto, nei comuni di Argenta e Ferrara, a coltivazione estensiva. E’ Presidente dell’associazione M.A.F. (Mondo Agricolo Ferrarese) che gestisce il Centro di Documentazione Mondo Agricolo Ferrarese. Dal 2010 è Presidente della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra e socio dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura. Aprendo i lavori dell’Assemblea, Nicola Gherardi ha rivendicato l’orgoglio d’appartenenza alla Confagricoltura, unica organizzazione di rappresentanza del mondo agricolo che ha al centro esclusivamente gli interessi dell’impresa agricola. Gherardi, dopo aver ringraziato i dirigenti tutti di Confagricoltura Ferrara del supporto e dell’impegno offerto nel corso del suo mandato, ha esortato gli associati a stringersi ancora di più all’Organizzazione, perché in momenti così difficili, nel pieno di una crisi economica imponente serve ancora più sindacato. “La nostra attività imprenditoriale si fonda sull’affidamento di beni universali, gestiti dall’imprenditore con la consapevolezza che si sta operando non solo a proprio vantaggio ma anche per il bene comune” ha concluso Gherardi. L’Assemblea, con un scrosciante e prolungato applauso, ha ringraziato Nicola Gherardi per l’attività svolta ed i risultati ottenuti alla guida Organizzazione. Ringraziando l’Assemblea per la fiducia accordata, Pier Carlo Scaramagli, che eredita un’Organizzazione in piena salute ed espansione, ha sottolineato come la sua presidenza si caratterizzerà per l’affermazione di un’agricoltura fatta di imprese forti, efficienti, orientate al mercato e che producono e generano reddito. Un lavoro impegnativo dovrà essere svolto perché la sperimentazione, la ricerca, le indagini scientifiche abbiano a prevalere, contrariamente ad oggi, sulle esigenze della politica, delle ideologie, del populismo in economia. Altro tema strategico sarà coniugare produzione e sostenibilità ambientale. Scaramagli ha infine esortato tutti i dirigenti, in ragione delle tante sfide da affrontare, a “vivere” la vita dell’Organizzazione, contribuendo alle sue attività con idee e proposte. Successivamente l’Assemblea ha provveduto ad eleggere i sei componenti la Giunta Esecutiva nelle persone di Bergami Albano, Cavallari Silvia, Mantovani Luca, Mesini Claudio, Muraro Domenico, Vertuani Gian Luca; l’Assemblea ha eletto, altresì, il Collegio dei Revisori dei Conti e dei Probiviri nelle Persone di: Luigi Argentini, Presidente e Paolo Mezzogori ed Enrico Boari Componenti. Presente all’Assemblea, il Presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi ha chiuso i lavori ponendo l’accento sui temi politici e sindacali di attualità. Dal produttivo incontro con il neo-ministro Nunzia Girolamo al riassetto di Confagricoltura. “E’ tempo di ridare credibilità e fiducia alla rappresentanza – ha esortato Guidi - affiancando all’idea difensiva di lobby della nostra organizzazione anche l’idea di sviluppo dell’agricoltura senza tagliare spazi all’azione sindacale”. Dopo aver accennato alle nuove strategie per rilanciare l’agroalimentare italiano, Guidi ha voluto diffusamente illustrare i diciassette progetti in campo economico ed organizzativo che verranno discussi nell’Assemblea di Confagricoltura già convocata per il 12 giugno prossimo, per il rilancio dell’organizzazione e dell’agricoltura italiana.

lunedì 27 maggio 2013

PAC, DE GIROLAMO: APPIATTIMENTO ECCESSIVO DEI PAGAMENTI PENALIZZEREBBE SETTORI AGRICOLI SPECIALIZZATI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Sulla questione della convergenza interna sono convinta che la proposta del Consiglio e la controproposta del Parlamento europeo vadano nella giusta direzione. Per questo motivo chiediamo alla Commissione di tenerne conto. Credo che un appiattimento eccessivo dei pagamenti erogati ai nostri agricoltori, con l’obiettivo di pervenire a valori uniformi al 2019, penalizzerebbe settori specializzati e che hanno investito molto in termini strutturali e occupazionali”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, intervenendo a Dublino al Consiglio informale dei Ministri dell’agricoltura dell’Unione europea. “Sul tema dei pagamenti accoppiati – ha aggiunto il Ministro De Girolamo – ci troviamo davanti a una questione particolarmente delicata perché essi costituiscono un’opportunità di sostegno per questi settori che hanno problematiche specifiche, in determinate aree geografiche, e che sono prive di alternative produttive e occupazionali”. Il Ministro De Girolamo ha, inoltre, raccomandato sia al Parlamento, che alla Commissione che al Consiglio l’urgenza di un quadro normativo in materia di associazioni e interprofessioni. “È necessario un migliore quadro giuridico – ha spiegato – finalizzato al rafforzamento della figura dell’agricoltore e all’aggregazione dell’offerta” .

TERREMOTO, IN ARRIVO LE LINEE GUIDA REGIONALI PER L'APPLICAZIONE UNIFORME DELLE NORME URBANISTICHE E UN' ORDINANZA CHE DISPONE LA DECADENZA DEI VINCOLI ARCHITETTONICI PER I FABBRICATI RURALI CON DANNI SUPERIORI AL 50%

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Rabboni: "due novità per accelerare la ricostruzione". Per le filiere agroalimentari 133 milioni di euro, di cui 65 nei territori colpiti dal sisma. Presentato oggi a Bologna il Rapporto agroalimentare 2012: +3,4% la produzione lorda vendibile

 In arrivo linee guida regionali per l’applicazione uniforme delle norme urbanistiche nei territori colpiti dal sisma e un’ordinanza del Commissario Vasco Errani che dispone la decadenza dei vincoli architettonici, fissati dalla pianificazione comunale, per i fabbricati rurali con danni superiori al 50%. Lo ha annunciato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni in occasione della Presentazione del Rapporto agroalimentare 2012, promosso da Regione e Unioncamere.” “Due novità che credo contribuiranno ad accelerare il rilascio delle autorizzazioni, ma anche la presentazione delle domande. Il meccanismo della ricostruzione - ha sottolineato Rabboni – è pienamente operativo. Abbiamo risorse certe e procedure trasparenti”. Allo stesso tempo, ha aggiunto l’assessore emiliano-romagnolo, la Regione sta lavorando per incrementare la redditività delle filiere agroalimentari e per questo tra luglio e ottobre è in arrivo “un’iniezione importante di risorse per sostenere progetti di innovazione e sviluppo”. Si tratta di 133 milioni di euro, di cui 65 dedicati espressamente alle aziende dei territori colpiti dal sisma. Le risorse verranno assegnate attraverso una serie di bandi e comprendono anche 20 milioni di euro per la messa in sicurezza antisismica dei fabbricati rurali che non hanno subito danni. Ad oggi la Regione, attraverso due avvisi del Piano regionale di sviluppo rurale, ha stanziato 28 milioni a favore di 386 aziende agricole per l’acquisto o il ripristino di attrezzature, macchinari, ricoveri provvisori. Ulteriori 10 milioni arriveranno con un terzo avviso pubblico che si chiuderà a novembre. Già operative anche le prime domande sull’ordinanza per le attività produttive, tra cui quella del caseificio Razionale Novese che ha ricevuto un finanziamento pari a 12 milioni 200 mila euro. Anche Carlo Alberto Roncarati, presidente di Unioncamere regionale ha sottolineato la necessità di sostenere un settore centrale come quello agroalimentare, ma sempre più esposto alla concorrenza internazionale “con politiche incisive e coordinate per assicurare stabilità dei prezzi e effettivo potere contrattuale agli agricoltori. Per questo, occorre puntare sulla capacità di innovazione, promuovere il ricambio generazionale, migliorare le attività di servizio, anche con strumenti nuovi come i contratti di rete, e, infine, sostenere la promozione coordinata sui mercati esteri, specialmente dei prodotti di qualità.”

 L’ annata agraria 2012, in aumento plv ed export, ma in flessione i redditi aziendali
Il 2012 si è chiuso con un aumento del 3,4% della Produzione lorda vendibile, pari a un valore di 4 miliardi 450 milioni di euro, confermando, nonostante due eventi straordinari come il sisma e la siccità estiva (che ha determinato un calo medio delle produzioni vegetali del 20%), l’ andamento positivo in atto ormai da alcuni anni. Non altrettanto bene però è andata per i redditi aziendali che a causa dell’aumento dei costi di produzione anche nel 2012 sono stati in flessione, con una diminuzione netta del 2%. Bene l’andamento dell’export (+4%), mentre il lavoro dipendente cresce del 24%, un dato riconducibile alla maggiore attrattività che in tempi di crisi può avere il lavoro agricolo. In riduzione del 10% i lavoratori autonomi a conferma di un generale invecchiamento dell’imprenditoria agricola. I danni provocati dal sisma al settore agricolo e agroindustriale sono stati quantificati in circa 2,3 miliardi di euro, ma più che la produzione agricola hanno interessato i caseifici e i magazzini di stagionatura; le cantine e le acetaie, le strutture per la lavorazione e la conservazione dell’ortofrutta e dei cereali. Consistenti anche i danni a macchine, attrezzature e scorte. La provincia più colpita è stata quella di Modena con oltre il 91% dei danni totali. Quella del sisma è una delle aree a più forte vocazione agricola e agroindustriale del Paese, con oltre 14 mila aziende agricole e oltre 1.200 allevamenti, oltre a produzioni di eccellenza come il Parmigiano reggiano, il Prosciutto di Parma e i Salumi di Modena e Reggio, l’Aceto Balsamico di Modena, il Lambrusco.  

Le produzioni: bene il vino. In crescita anche frutta, grano e orzo. In calo: pomodoro da industria, mais, soia e girasole
Tra le produzione che sono andate meglio nel 2012 vi è sicuramente il vino che ha messo a segno un aumento della Plv addirittura del 40%, un risultato questo reso possibile da una riduzione delle quantità più contenuta del previsto (nonostante il cattivo andamento climatico) e da una ottimo andamento delle quotazioni. Il vino d’altra parte costituisce anche una delle voci più importanti dell’export agroalimentare dell’Emilia-Romagna con un aumento di quasi il 15%. Bene anche la frutta (+ 26% le pesche e +34% le ciliegie) e il comparto delle carni (+6,5% le bovine, +6% le avicunicole). Tra i cereali in forte crescita in particolare grano tenero e orzo (rispettivamente +39 e +36%) mentre tra le colture che più hanno risentito della siccità estiva vi sono mais (- 30%) , soia e girasole (entrambe con una riduzione della Plv del 40%) . Negativo anche l’andamento del pomodoro da industria (-20,5%). Una riduzione dei valori produttivi intorno al 7,5% ha interessato il comparto lattiero – caseario.  

Crescono gli agriturismi, tiene il biologico
 Anche in Emilia-Romagna il turismo in campagna è sempre più apprezzato. Nel 2012 infatti il numero degli agriturismi è cresciuto del 2% per un totale di 1.042 aziende, con un aumento delle presenze del 4,5%. Bene anche il biologico che tiene attestandosi su un +1,3% rispetto all’anno precedente. Il numero delle aziende bio, considerando anche quelle miste e in conversione, è di 2.759, cui vanno aggiunte 902 aziende di trasformazione per un totale di 3.661 operatori.  

L’andamento per provincia
La provincia che “pesa” di più in termini di Plv è quella di Ferrara con un valore di 619 milioni di euro. Seguono quelle di Forlì-Cesena (617 milioni) e Modena (600 milioni). Per quanto riguarda il comparto biologico Forlì-Cesena si conferma la provincia più “verde” sia per numero di operatori bio (672) che per numero di aziende agricole bio: ben 545

APO CONERPO: ASSICURAZIONI E FONDI MUTUALISTICI PER TUTELARE IL REDDITO DEI PRODUTTORI

Fonte: Apo - Conerpo  

Di fronte a fenomeni come crisi di mercato, maltempo e fitopatie, purtroppo sempre più frequenti necessari interventi straordinari da parte della Comunità europea: la riforma della Pac deve aumentare la competitività delle imprese agricole

“Crisi di mercato e volatilità dei prezzi sempre più frequenti, calamità naturali devastanti come il terremoto, eventi climatici estremi – quali grandinate, tornado e piogge tropicali alternate a siccità – ormai tutt’altro che rari e, per finire, terribili fitopatie che si diffondono a macchia d’olio da una regione all’altra e da una pianta all’altra come la Batteriosi del kiwi solo per fare un esempio. Sembra proprio non esserci pace tra i frutteti del nostro paese ed in particolare tra quelli dell’Emilia Romagna, che negli ultimi tempi hanno dovuto fare i conti con questo mix micidiale di fenomeni che stanno mettendo a dura prova la continuità delle coltivazioni e compromettendo il reddito dei produttori”. È quanto afferma Davide Vernocchi, presidente del Gruppo ortofrutticolo Apo Conerpo, leader europeo dell’ortofrutta fresca con una produzione di 1.100.000 tonnellate e un volume d’affari di 685 milioni di euro. “Di fronte ad un simile scenario – prosegue Vernocchi – è indispensabile che l’Unione Europea metta in campo una riforma della Pac che, affiancando efficacemente le imprese agricole nella sfida del mercato globale, sia in grado di renderle più forti e competitive valorizzando l’agricoltura di qualità, ma anche semplificando il sistema amministrativo riducendo adeguatamente i sempre più insostenibili oneri burocratici”. “Un obiettivo, questo, – dichiara Vernocchi – che può essere raggiunto, da un lato, puntando su un incisivo sostegno alla crescita dell’organizzazione dell’offerta e al riequilibrio della ridistribuzione del valore aggiunto tra i soggetti della filiera, dall’altro rendendo realmente efficaci gli strumenti individuati a sostegno delle imprese agricole per meglio affrontare le dinamiche di mercato, quali polizze assicurative e fondi mutualistici. Sarebbe infatti auspicabile che il mercato potesse sempre offrire le giuste risposte economiche a ciascun agricoltore, ma purtroppo negli ultimi anni le forti oscillazioni dei prezzi hanno talora impedito la copertura dei costi di produzione minando alla base il reddito dei produttori”. Gli aspetti economici sono poi ulteriormente aggravati dalla diffusione di fitopatie (Batteriosi del kiwi, Colpo di fuoco batterico del pero, Sharka delle drupacee) che, in assenza di validi rimedi, stanno pregiudicando il futuro di alcune specie come ad esempio il kiwi giallo. “A fronte di questi eventi eccezionali – conclude il presidente di Apo Conerpo – servirebbero interventi straordinari mirati da parte della Comunità europea come quelli messi in atto alcuni anni fa per la nota vicenda dell’Escherichia Coli. Tenendo conto che questo sarebbe proprio il momento ideale per affrontare simili tematiche alla luce della discussione in atto sulla riforma della Pac”.

COLDIRETTI: MALTEMPO, CRESCONO I PROBLEMI NEI CAMPI E NELLE STALLE: PIOGGE RECORD E FREDDO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Oltre ai problemi per i lavori nei terreni e per le semine, sono in difficoltà anche i frutteti e gli allevamenti. Anche per le api problemi e difficile situazione per gli allevamenti che devono scaldare le stalle. Tagliati del 30% i raccolti, con oltre un miliardo di euro di danni alle imprese italiane.

Per salvare piante e animali di fronte al brusco calo delle temperature fuori stagione è stato necessario alzare il riscaldamento di stalle e vivai con una impennata dei costi energetici per le imprese che allevano polli, maiali e conigli. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nella seconda decade di maggio al nord è caduta il 24 per cento di pioggia in piu’ e le temperature sono state piu’ basse di 3,2 gradi secondo le elaborazioni su dati Ucea. Il rischio riguarda soprattutto la fase di svezzamento degli animali e quindi la necessità di garantire la sopravvivenza di pulcini e maialini che - sottolinea la Coldiretti - non possono stare al freddo e necessitano di calore adeguato che si puo' raggiungere anche avvalendosi del supporto di lampade a raggi infrarossi. Lo stesso problema - prosegue la Coldiretti - interessa anche iflorovivaisti e le colture orticole in serra che devono garantire temperature vitali a piante e fiori. Non stanno meglio gli animali che vivono all’aperto come le api che restano senza nettare per effetto della pioggia incessante durante la fioritura primaverile. Il freddo e le precipitazioni – spiega la Coldiretti - stanno ostacolando il lavoro delle api che non riescono a raggiungere il polline dei fiori indispensabile per la produzione di miele e la riproduzione delle piante. Il risultato è che con l’ultima ondata di maltempo che ha colpito dopo il nord anche il centro Italia potrebbe superare il miliardo di euro il conto complessivo dei danni, dei maggiori costi e delle perdite produttive provocate all’agricoltura italiana da una primavera impazzita che ha già tagliato di oltre il 30 per cento i raccolti delle principali produzioni del nord Italia. La Coldiretti che chiede di avviare le procedure per la dichiarazione dellostato di calamità naturale per territori piu’ colpiti nelle diverse regioni. In decine di migliaia di aziende agricole è andato perduto il lavoro di un intero anno e - conclude la Coldiretti - non c’è raccolto al nord che non sia compromesso, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta, dalla soia al mais fino al fieno con gravi problemi per l’alimentazione degli animali. La più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, neve fuori stagione e un maggiore rischio per gelate tardive sono alcuni degli effetti dei cambiamenti climatici che l’agricoltura – afferma la Coldiretti - deve affrontare. Con un contesto del genere, i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua. Purtroppo - conclude la Coldiretti - l’Italia ha perso negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata pereffetto della cementificazione e dell’abbandono che ha tagliato del 15 per cento le campagne colpite da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo. In Emilia Romagna problemi gravi per soia, mais e fieno che faranno lievitare i costi per l'alimentazione negli allevamenti dove si produce il latte per il prestigioso parmigiano reggiano o la carne per i prosciutti di Parma. Nelle province occidentali, soprattutto Piacenza, non è stato trapiantato il 70 per cento del pomodoro, mentre - continua la Coldiretti - è ferma la semina delle patate sia nel bolognese (patata Dop di Bologna), sia nel piacentino (patata tradizionale di Mareto). Nel ferrarese stop anche alla semina del riso, che non è andata oltre il 7% delle semine degli ultimi anni. Preoccupa infine lo stato delle colture arboree, ovvero dei frutteti che manifestano rilevanti fenomeni di cascola dei frutticini, che sta spogliando le piante dalla produzione attesa. Anche lo stato fitosanitario desta preoccupazione, sia sui frutteti, sia sul grano, mentre il permanere di terreni imbibiti di pioggia, ha reso impossibile la germinazione e la crescita di mais e soia in diversi areali della nostra provincia. Anche le orticole con questo anomalo decorso stagionale stanno soffrendo e gli effetti sulle piante e sulla produzione si potranno valutare solo nelle prossime settimane (per pomodoro, meloni, cocomeri e altre coltivazioni), mentre già certi i problemi per le colture orticole vivastiche e le produzioni floricole, alle prese, anche sotto coltura protetta, con rimanenze di prodotto, accavallamento dei cicli, difficoltà nella crescita delle piantine.

COLDIRETTI: EDUCAZIONE CAMPAGNA AMICA 2012/2013: LA FESTA FINALE MERCOLEDI’ 29 MAGGIO ALL’AGRITURISMO LA BOZZOLA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Si concluderà con una mattinata in campagna, con premiazioni, giochi, spettacoli ed “agrimerenda” il progetto 2012/13 di Campagna Amica nella scuole primarie ferraresi. Attesi oltre duecento ragazzi che hanno elaborato il progetto: “La salute vien mangiando, frutta e verdura tutto l’anno”. Oltre duecento ragazzi delle scuole primarie ferraresi, della città e della provincia, prenderanno parte mercoledì 29 maggio alla fase finale delprogetto di Educazione a Campagna Amica – Coldiretti che si terrà presso l’Agriturismo La Bozzola, a Quartesana di Ferrara. La giornata chiude il ciclo di lezioni in classe, di visite in aziende agricole, di laboratori con i giovani studenti delle scuole primarie ferraresi che sono stati invitati a confrontarsi sul tema della corretta alimentazione e della salute derivante dal consumo di frutta e verdura. Tema anche del concorso “la salute vien mangiando, frutta e verdura tutto l’anno”, con elaborazioni originali sull’argomento: dalla realizzazione di plastici che riproducono una fabbrica di lavorazione del pomodoro, alla stilizzazione della tante trasformazioni della frutta, alla preparazione di autentica confettura, a cartelloni e ricerche dove sono state indicate le caratteristiche e le proprietà benefiche della nostra frutta e verdura e del loro ruolo in una corretta alimentazione. Nel corso della giornata, resa possibile anche dalla collaborazione con la cooperativa O.P. CHIARA, con il Consorzio Agrario di Ferrara, con la Camera di Commercio di Ferrara, oltre che con Coldiretti Donne Impresa e Fondazione Campagna Amica, saranno premiati dal presidente provinciale di Coldiretti, Sergio Gulinelli e dal Direttore Luigi Zepponi, i tre migliori lavori che la commissione giudicatrice ha valutato aver meglio interpretato il tema del concorso. A seguire spettacolo teatrale, giochi e naturalmente merenda offerta dall’Agriturismo La Bozzola con i prodotti tipici di stagione per tutti i partecipanti.

venerdì 24 maggio 2013

DE CASTRO: «RIFORMA PAC, A GIUGNO NESSUN ACCORDO SUL BUDGET» E L’ITALIA NON RISCHIERA’ PIU’ IL DISIMPEGNO DEI FONDI NON SPESI

Fonte: Pressoffice VeronaFiere  

L’intervento di Paolo De Castro, presidente Comagri al Parlamento europeo, al Forum Clal sul latte

Per l’ex ministro delle Politiche agricole, però, sotto la presidenza irlandese si potrà raggiungere l’intesa sulla Politica agricola comune sul piano politico. E a settembre potrebbe nascere un Pacchetto latte bis, per gestire meglio la fine del regime delle quote. Oltre 200 i professionisti del mondo lattiero caseario presenti all’evento di Clal, di cui Fieragricola-Veronafiere è sostenitore.

«Sotto la presidenza irlandese non ci sarà alcun accordo finale sulla Pac». Così ha detto a Bardolino il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, intervenendo al 3° Forum sul latte di Clal, importante centro di analisi sul latte, di cui Fieragricola è sostenitore. Chi si attendeva il via definitivo entro il prossimo 30 giugno (fino ad allora dura la presidenza irlandese) rimarrà deluso. «Però attenzione: potremo e, con ogni probabilità ci riusciremo visto che i triloghi stanno procedendo bene, a raggiungere un’intesa sul piano politico». Dunque, si definiranno le linee politiche, mentre rimarrà in sospeso l’accordo sul budget. Paolo De Catro, invitato a parlare sul tema della “Sostenibilità ambientale delle produzioni lattiero-casearie nel contesto della nuova Politica agricola comunitaria”, ha voluto dare agli operatori della filiera lattiero casearia presenti in sala (oltre 200 rappresentanti del mondo agricolo,dell’industria di trasformazione, della cooperazione e della gdo) un aggiornamento sull’iter negoziale della Politica agricola comune. «I Capi di Stato e di Governo e il Parlamento europeo – ha precisato De Castro – non si sono ancora messi d’accordo sul bilancio pluriennale europeo e la Pac assorbe il 40 per cento delle risorse comunitarie. Questo comporta uno stallo, perché il Consiglio non vuole venire incontro alle richieste del Parlamento europeo, mentre per noi è importante definire una clausola di revisione e tornare fra due anni a discutere nuovamente le prospettive economiche e di bilancio». Partendo dalla volatilità dei prezzi, che si è rivelata una costante, a fasi alterne, dal 2007-2008, De Castro ha toccato un altro risvolto della Pac. «L’indirizzo politico della Pac non è cambiato, è rimasto sostanzialmente di natura ambientale – ha reso noto il presidente della Comagri al Parlamento europeo – ma non si parla di sicurezza alimentare e di approvvigionamenti, due aspetti al centro della politica agricola degli Usa, che pure esportano commodity, ma si stanno preoccupando di assicurarsi il fabbisogno alimentare». Prospettive, dunque, diametralmente opposte. «Noi in Europa pensiamo al greening e non possiamo, come Parlamento europeo, cambiare l’impostazione della Pac, un potere che rimane in capo alla Commissione – ha precisato –. E così questa Pac viene costruita su dei fondamentali completamente cambiati». Con un esempio concreto, De Castro porta l’esempio della soia: «L’Ue importa il 90 per cento della soia di cui ha bisogno. E la Cina, che negli ultimi otto anni ha più che duplicato il consumo di latte, sta facendo contratti ventennali con il Brasile per la soia; dobbiamo mettere in conto che, già oggi, il mercato della soia è fortemente condizionato dalla Cina». La riforma della Pac introdurrà, ha chiarito De Castro, «il nuovo sistema assicurativo sui redditi, che sarà collocato nel secondo pilastro. Accanto ai Psr regionali ci sarà un piano di sviluppo rurale nazionale, che porterà rilevanti benefici per Italia, eliminando il rischio del disimpegno dei fondi non spesi, che non torneranno più a Bruxelles, ma andranno ad alimentare il piano di sviluppo rurale nazionale di Roma». Via le quote latte dal 2015, verso il «Pacchetto latte bis». Indietro non si torna e quanto è stato deciso, cioè l’abolizione delle quote latte dal 1° aprile 2015, verrà applicato. «Non c’è una maggioranza che può sostenere le quote, anche se sono convinto che la maggioranza delle organizzazioni sindacali agricole italiane sarebbero favorevoli a portare avanti il sistema delle quote, che pure avevano definito come male assoluto – ha dichiarato De Castro –. Bisogna lavorare per gestire la fase successiva. E se la proposta dell’europarlamentare francese Michel Dantin, che ha avanzato la proposta su un sistema di gestione delle quantità, se ne possono proporre altre». Rispetto ai programmi del Gruppo di alto livello costituito nel 2008 per gestire il «soft landing», l’atterraggio morbido verso un sistema senza quote, il Pacchetto latte non ha offerto prospettive eccellenti. «Per l’Italia è positiva la norma che consente la programmazione produttiva delle Dop – ha specificato il numero uno della Comagri al Parlamento europeo – ma non c’è nulla per rafforzare il potere contrattuale dei produttori, accrescere la trasparenza, stabilizzare il mercato riequilibrando la domanda e l’offerta». E a settembre, ha anticipato De Castro, «ci sarà un grande momento europeo dove si tornerà a parlare di latte. Se non faremo in tempo a trarre indicazioni nella riforma della Pac, perché l’avremo già chiusa, ci sarà un Pacchetto latte bis, per gestire nel migliore dei modi la fase che si apre con la fine del regime delle quote».

CANTINE APERTE PER LE AZIENDE DI CONFAGRICOLTURA DOMENICA 26 MAGGIO

Fonte: Confagricoltura

Partecipazione piena delle aziende di Confagricoltura a “Cantine Aperte”, l’evento organizzato dal Movimento del Turismo del Vino che ogni anno, dal 1993, richiama centinaia di migliaia di appassionati e che domenica 26 maggio coinvolgerà oltre 1000 aziende in tutta Italia. Dalla gita a cavallo tra i vigneti alle degustazioni “sensoriali”, dagli eventi artistici e musicali alla scoperta degli antichi mestieri, dagli assaggi di prodotti tipici ai giochi per intrattenere i più piccoli. C’è solo l’imbarazzo della scelta. E quest’anno andare per cantine è più facile grazie all’applicazione per smartphone e tablet, che permette di avere in tempo reale tutte le informazioni (eventi, orari, mappe, sito web, vini in vendita) sulle aziende che partecipano all’iniziativa, regione per regione. “Cantine Aperte – sottolinea Confagricoltura - è l’evento enoturistico più importante d’Italia e nel tempo è diventato una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede ogni anno sempre più curiosi, di ogni età e sesso, avvicinarsi alla campagna”. “Molto del merito del successo della manifestazione – dice il presidente del Movimento del Turismo del Vino Daniela Mastroberardino - va ai nostri produttori che nel tempo hanno capito l’importanza dell’accoglienza. Il potenziale di crescita dell’enoturismo è ancora molto ampio, ma per fare il vero salto di qualità è necessario offrire esperienze ed emozioni che vadano al di là della semplice visita in cantina e coinvolgano tutte le eccellenze delle regioni: dai monumenti ai musei, dalla gastronomia all’artigianato. Eventi come Cantine Aperte sono un esempio di come le varie realtà territoriali possano promuoversi in sinergia.

Per saperne di piuù: www.movimentoturismovino.it

giovedì 23 maggio 2013

FORTI CRITICHE DA CONFAGRICOLTURA ALL’ANNUNCIO DI CIOLOS DI VOLER RITIRARE LE NORME A GARANZIA DELLA QUALITÀ DELL’OLIO DI OLIVA NEI RISTORANTI

Fonte: Confagricoltura

Il divieto delle oliere e l’introduzione del tappo antirabbocco negli alberghi, ristoranti e bar erano due delle positive novità introdotte dall’ultima proposta di Regolamento comunitario sull’etichettatura degli oli che i produttori ed i consumatori avevano particolarmente apprezzato. Regolamento che lo scorso 14 maggio era stato sostenuto da ben quindici Paesi membri su ventisette. Ora invece il Commissario Ciolos, subendo le pressioni politiche di alcuni paesi consumatori, ha annunciato un’incomprensibile “marcia indietro” e l’intenzione di voler approfondire la questione prossimamente con ristoratori, consumatori e produttori perché la proposta non avrebbe avuto il "necessario largo consenso". “L’annuncio di Ciolos è inaccettabile – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – anche per il metodo ondivago seguito. Il Commissario sembra andare in senso contrario alla tutela dei produttori e dei consumatori. A questo punto auspichiamo fortemente che il nuovo regolamento riconfermi le norme a garanzia della qualità dell’olio d’oliva nei ristoranti.” “Le oliere, così come qualsiasi altro recipiente soggetto a refill – ha affermato poi il presidente della Federazione nazionale olivicola di Confagricoltura Donato Rossi – non garantiscono il consumatore sulla reale identità dell’olio contenuto, mancano di trasparenza nei confronti dei clienti e favoriscono il decadimento qualitativo del prodotto. La sostituzione delle ampolle con bottiglie etichettate con tappo antirabbocco, consente al contrario una veloce rotazione e offre ai consumatori maggiori garanzie anche per il termine di conservazione che sarebbe più lontano nel tempo”. “Una presentazione adeguata dell’olio nella ristorazione – ha concluso Rossi – è fondamentale per garantire la qualità e la genuinità dei prodotti messi a disposizione del consumatore finale.”

CASEIFICIO NOVESE, RABBONI: LA SUA RIPARTENZA UNA BELLA NOTIZIA PER TUTTI NOI. DALLA STRUTTURA COMMISSARIALE RISORSE PER 12 MILIONI E 200 MILA EURO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“Il Parmigiano Reggiano è stato uno dei simboli di questo terremoto. Le immagini delle forme cadute dalle scalere hanno fatto il giro del mondo e hanno raccontato il dramma dell’Emilia. Per questo voglio congratularmi con il caseificio Novese, che al momento delle scosse conservava oltre 74 mila forme, per la forza e la determinazione con cui ha saputo reagire. La sua ripartenza è una bella notizia per tutti noi”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni nel giorno dell’Assemblea di bilancio del caseificio Razionale Novese. Proprio in questi giorni al caseificio è stata rilasciata dalla struttura commissariale una concessione di contributo per l’indennizzo del prodotto e i costi di evacuazione e di gestione delle forme danneggiate pari a 12 milioni e 200 mila euro, nell’ambito dell’ordinanza per le attività produttive. A questi si aggiungono oltre 1 milione di euro per le scalere grazie alla misura 126 del Piano regionale di sviluppo rurale. Oltre al Caseificio Novese sono molte altre le imprese agricole e agroalimentari che stanno ricevendo concessioni di pagamento, grazie alle risorse straordinarie del Piano regionale di sviluppo rurale. Il primo avviso pubblico del PSR per l’acquisto di attrezzature, macchinari e ricoveri provvisori ha permesso di finanziare 246 domande per 18 milioni di contributo. Entro giugno arriveranno le concessioni di pagamento relative a ulteriori 10 milioni per altre 140 aziende danneggiate, mentre un terzo avviso pubblico, sempre per la stessa tipologia di danni, è previsto a settembre. “C’è stata una fase iniziale inevitabilmente più difficoltosa – spiega Rabboni - Ma ora i dati ci dicono che il meccanismo sta funzionando e le imprese agricole cominciano a ricevere gli indennizzi”.

OLIO DI OLIVA, DE GIROLAMO: BATTAGLIA CULTURALE E DI LEGALITÀ PER DIFENDERE CONSUMATORI E PRODUTTORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Per noi si tratta di una battaglia culturale e di legalità. Quella parte del Regolamento oggi ritirata dalla Commissione europea consentiva infatti di migliorare il contrasto alle frodi in commercio anche nei ristoranti, dove i consumatori hanno il diritto di sapere che tipo di olio utilizzano. Sono certa che il Commissario Cioloş troverà il modo di tenere conto di una questione così importante per i Paesi del Mediterraneo. È fondamentale creare una cultura dell’olio paragonabile a quella del vino e per ottenere ciò questo è un passaggio importante. Il miglioramento e la difesa della qualità sono nell’interesse di tutti: produttori e consumatori”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta la notizia di oggi del ritiro della Commissione europea, a seguito delle proteste di alcuni Stati membri, di una parte della proposta presentata nei giorni scorsi, all’interno delle modifiche al regolamento europeo per l’olio d’oliva relative alla commercializzazione e all’etichettatura, che prevedeva di vietare l'uso di olio di oliva senza etichette nei ristoranti dell’Unione europea. “Il sistema Paese – ha aggiunto il Ministro – sarà compatto nell’affrontare questa sfida. Ho già parlato con il Vice presidente Antonio Tajani, con il Presidente De Castro e con l’onorevole Giovanni La Via”.

RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO, GARAGNANI: “LE MODALITA' OPERATIVE DELLA LEGGE REGIONALE 16 SONO INADEGUATE E INSUFFICENTI E INTRALCIANO L'OPERA DI RICOSTRUZIONE: AD OGGI SONO SOLO 6 LE PRATICHE AVVIATE PER IL MONDO AGRICOLO”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

“La ricostruzione post terremoto degli immobili, sia ad uso abitativo ma soprattutto ad uso produttivo, è ferma al palo, bloccata dalla Legge Regionale 16 che di fatto non ha saputo fornire gli strumenti necessari a rendere agevole l'avvio dei lavori. Lo stallo è generato in primis dagli uffici tecnici dei vari comuni colpiti dal sisma che hanno palesato disomogeneità di comportamento nell'istruire le istanze di concessione edilizia, esigendo un “normale” rispetto dei vincoli ed imponendo massima rigidità nell'opera di ricostruzione. Risultato: ad oggi sono state presentate in totale 109 domande, di cui solo 6 per il settore agricolo”. E' netto il giudizio del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, nel constatare il fallimento legislativo della Legge Regionale 16. “Quella normativa – precisa - avrebbe dovuto segnare il passo verso la piena ripresa sociale ed economico-produttiva nelle aree devastate dal terremoto, invece si è dimostrata inadeguata e insufficiente. L'attenzione e l'impegno dimostrati dall'Assessorato regionale all'Agricoltura, che ha tempestivamente attivato misure ad hoc e reperito risorse finanziarie, sono stati purtroppo messi in discussione da una macchina burocratico legislativa che non ha funzionato”. “Confagricoltura Emilia Romagna – chiosa il presidente Garagnani - chiede al Presidente della Regione e Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani di intervenire subito affinché sia trovata una soluzione condivisa anche dalle amministrazioni comunali per far fronte al momento di difficoltà e di eccezionalità che il nostro territorio sta vivendo”.

mercoledì 22 maggio 2013

PRODOTTI TIPICI, A BORDEAUX LA RIUNIONI DEI PRODUTTORI EUROPEI E INTERNAZIONALI. RABBONI E IL MINISTRO DELL'AGRICOLTURA FRANCESE: LA UE CON LA PAC SOSTENGA ADEGUATAMENTE QUESTE PRODUZIONI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Lotta alle contraffazioni alimentari e sostegno a quelle produzioni tipiche che rappresentano anche un importante strumento di valorizzazione dei territori di cui sono espressione. E’ la richiesta che è stata rivolta alla UE dalle Regioni e dai Produttori di cibi a indicazione geografica, che si sono riuniti a Bordeaux. All’ iniziativa, promossa da Arepo, l’Associazione delle Regioni europee con prodotti a denominazione di origine e da Origin l’Organizzazione internazionale delle reti per le indicazioni geografiche, ha partecipato anche l’assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, presidente di turno di Arepo. Il Ministro dell'agricoltura francese Stéphane Le Foll ha condiviso con Rabboni e con il Presidente di Origin Ramón González Figueroa l'esigenza di creare alleanze e sinergie a livello europeo e internazionale per ottenere sia all'interno della riforma della Politica agricola comunitaria che dell’ Organizzazione mondiale del commercio (WTO) il giusto livello di supporto e di tutela della produzioni a indicazione geografica. “Mi auguro che molti altri governi di paesi europei seguano l’esempio della Francia – ha detto Rabboni - le produzioni agroalimentari DOP e IGP costituiscono un patrimonio unico di biodiversità, di cultura e di tradizione da tutelare e valorizzare in Europa anche perché sono una fonte di reddito insostituibile per territori altrimenti in difficoltà. Per questo è essenziale che la riforma europea della politica agricola in dirittura d'arrivo a Bruxelles accolga tre richieste fondamentali: un efficace contrasto alle contraffazioni e ai falsi prodotti ad indicazione geografica, la possibilità per i Consorzi dei produttori di autoregolare i volumi produttivi come già avviene per i formaggi DOP per prevenire le crisi di mercato, sostegni economici alle iniziative di informazione ai consumatori e di promozione, nonché al contenimento delle spese di certificazione."

RAPPORTO ANNUALE ISTAT, CONFAGRICOLTURA: I CONSUMATORI SPENDONO SEMPRE MENO PER GLI ALIMENTI. DAL 2006 SI È PERSO IL 10% DEGLI ‘SCONTRINI’

Fonte: Confagricoltura

“Una delle cause determinanti dell’attuale recessione, iniziata nella seconda metà del 2011, è la caduta del reddito disponibile delle famiglie, che ha determinato una profonda contrazione dei consumi, anche alimentari”. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati del “Rapporto annuale sulla situazione del Paese” dell’Istat. Il Centro Studi di Confagricoltura calcola che, nel 2012, si è registrata una flessione in termini reali della spesa di beni alimentari del 3% (3,6 miliardi di euro in meno), il secondo calo per intensità degli ultimi sei anni (solo nel 2008 c’era stato una diminuzione peggiore). E dal 2006 si è perso praticamente il 10% degli “scontrini” delle famiglie, 13 miliardi circa che mancano nelle entrate delle imprese agricole e agroalimentari. In questa situazione di calo dei consumi interni, le imprese agroalimentari – osserva Confagricoltura - puntano sempre più sull’export di cui si stima una crescita, nel 2013-2014, di oltre l’11%. Il cibo, fino a pochi anni fa, non era messo in discussione. Su tutto si risparmiava tranne che sugli alimenti e sulla qualità da portare a tavola. Ora, il fenomeno che si registra – anche a causa della crisi economica - è una differente percezione, da parte dei consumatori, del rapporto prezzo/qualità per i beni alimentari; è un aspetto che preoccupa Confagricoltura “perché diminuisce l’attenzione verso il made in Italy, la tipicità, le vocazioni produttive del territorio”. Confagricoltura ricorda che negli ultimi 5 anni si è assistito tra l’altro all’aumento delle famiglie italiane che privilegiano, come luogo di acquisto dei beni alimentari, gli hard discount (+2,5%): “Una crescita probabilmente dovuta proprio ad una maggiore attenzione alla convenienza, più che alla qualità”.

SUL NUOVO PIANO RIFIUTI PROPOSTO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA, GARAGNANI: “NO A COSTI E BALZELLI AGGIUNTIVI PER LE IMPRESE CHE A FINE ANNO SARANNO PENALIZZATE ANCHE DALL'ENTRATA IN VIGORE DELLA NUOVA TARES”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

 “In un momento in cui il sistema delle imprese rischia il collasso e stenta a reperire le risorse finanziarie necessarie per la ripresa, chiediamo al Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, di rivedere e modificare urgentemente le proposte di indirizzo contenute nella bozza del nuovo piano di smaltimento dei rifiuti, in quanto genererebbero, se approvate, una maggiorazione di costi per le aziende pari al 25%. Un aggravio insostenibile che a fine anno andrebbe a sommarsi alla nuova imposta statale Tares”. Esprime una forte disapprovazione e preoccupazione il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, commentando le modifiche alla disciplina regionale in essere in materia di smaltimento di rifiuti, recentemente proposte dalla Regione Emilia Romagna. Il nuovo piano prevede, infatti, che una parte dei rifiuti delle PMI non venga più qualificata come assimilabile al domestico ma venga classificata come derivante dalle attività produttive. Pronta a contrastare i punti cardine del documento, Confagricoltura Emilia Romagna, assieme alle altre organizzazioni aderenti al Tavolo regionale dell'Imprenditoria, ha incontrato ieri, martedì 21, Confservizi (l'associazione che raggruppa i gestori del servizio idrico integrato). Dalla riunione è emerso il marcato indirizzo ideologico del piano: la proposta di de-assimilazione dei rifiuti (oggi molti “speciali” sono assimilati al domestico) non li fa diminuire in termini quantitativi ma li sposta da una parte all’altra, dalla “privativa” al libero mercato, causando solamente un aumento di costi per imprese e famiglie. Particolare attenzione merita poi il settore agrituristico, comparto strategico per l'Expo 2015, nel quale occorre definire tariffe differenziate per genere di attività, o riduzioni percentuali di tariffa, distinte dalle altre attività ricettive. Ciò deriva dal fatto che l'agriturismo utilizza immobili preesistenti e offre in media all'ospite superfici nettamente superiori a quelle alberghiere. “Dobbiamo essere uniti, fare sistema e coinvolgere altre realtà imprenditoriali e sindacali – rimarca il presidente Garagnani – per portare all'attenzione dell'opinione pubblica le conseguenze dell'attuazione del nuovo piano regionale di smaltimento dei rifiuti: quale futuro potrebbero avere le imprese, già in affanno per la persistente crisi economica, se venissero gravate di un ulteriore aumento di costi pari al 25%?”.

COPROB INCONTRA I SOCI DEL VENETO: AL VIA LE ASSEMBLEE DI ROVIGO E SAN DONÀ DI PIAVE

Fonte: Coprob  

Nata 50 anni fa, la cooperativa bolognese è leader nazionale nel settore saccarifero 

Al centro dei lavori l’approvazione del bilancio 2012 e le prospettive della filiera bieticolo-saccarifera

Dopo l’incontro di Pontelongo (Pd), la stagione assembleare di COPROB sul territorio veneto prosegue con altri due appuntamenti in programma venerdì 24 maggio a Rovigo (ore 20.30 – Interporto, Viale delle Industrie 55) e martedì 28 maggio a San Donà di Piave (Ve), alle ore 20.30 al Park Hotel Continental, in Via XIII Martiri 229. Leader italiana nel settore saccarifero con una quota di 284.000 tonnellate di zucchero, pari al 56% del totale nazionale, la cooperativa è chiamata, con i suoi 5.456 soci, ad approvare il bilancio 2012 che si presenta decisamente positivo. Nonostante le difficoltà metereologiche, infatti, la barbabietola è risultata la coltura più redditizia tra i seminativi. “Anche quest’anno – afferma il presidente Claudio Gallerani – COPROB è quindi in grado di assicurare ai propri soci stabilità e continuità produttiva, garantendo alla produzione bieticola conferita un valore superiore al prezzo medio di mercato”. L'Assemblea generale dei Soci – che il 31 maggio chiuderà a Bologna il ciclo di incontri con le relazioni del Presidente e del Direttore e con numerosi interventi di autorità, ospiti e rappresentanti del mondo agricolo nazionale – costituirà l’occasione per festeggiare i 50 anni di attività di COPROB.

DE GIROLAMO, SBLOCCATI PAGAMENTI PER I PROGRAMMI DI SVILUPPO RURALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Lo sblocco dei pagamenti dei Programmi di sviluppo rurale rappresenta una risposta concreta ai problemi di liquidità del comparto e contribuisce ad accelerare le procedure di spesa dei fondi comunitari a rischio disimpegno”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta la firma di oggi del decreto ministeriale con cui si dà piena attuazione alla delibera CIPE n. 82/2012 e grazie al quale vengono sbloccati i pagamenti dei Programmi di sviluppo rurale, precedentemente sospesi a causa dell’esaurimento della quota di cofinanziamento regionale. “Per arrivare alla firma di questo provvedimento – spiega il Ministro - è stato necessario portare a termine le procedure di rimodulazione finanziaria di tutti i Programmi di sviluppo rurale, sottoposti ad approvazione della Commissione europea, a seguito del contributo di solidarietà in favore delle Regioni Emilia Romagna ed Abruzzo, colpite dal terremoto nel 2012 e nel 2009”. “Con lo stesso decreto abbiamo reso definitivamente operativo – aggiunge De Girolamo - il fondo speciale IVA istituito presso gli organismi pagatori, a beneficio delle Regioni che hanno dato ampio spazio a investimenti realizzati da soggetti pubblici nell’ambito della programmazione dello sviluppo rurale 2007-2013 e si semplificano le procedure di riprogrammazione dei fondi comunitari”. Nella sola Regione Campania, con il decreto firmato oggi, Agea è in grado di riprendere immediatamente i pagamenti sospesi in favore di 2.214 beneficiari, per un importo complessivo di 36,3 milioni di euro.

martedì 21 maggio 2013

OGM, DE GIROLAMO: UNANIMITÀ SU MOZIONE AL SENATO È SEGNALE IMPORTANTE PER MADE IN ITALY

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“È davvero un segnale estremamente positivo che tutti i gruppi del Senato abbiano trovato convergenza su un tema importante come quello degli Organismi geneticamente modificati. Per questo mi sono impegnata per fare in modo che tutte le posizioni convergessero in un unico Ordine del giorno. Con la condivisione e la volontà sulle cose concrete è possibile raggiungere un punto di accordo. Quella geneticamente modificata è un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro Paese, perché noi vinciamo solo puntando sulla qualità, la tipicità e sulla valorizzazione della nostra cultura. È altrettanto importante che tutte le forze politiche abbiano sottolineato col loro voto quanto sia necessario potenziare la ricerca in agricoltura, perché anche questa può contribuire significativamente alla crescita di un settore che già si dimostra vitale e dinamico”. Cosi il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato l’approvazione della mozione votata martedì 21 maggio 2013 in Senato che impegna il Governo: 1- A adottare la clausola di salvaguardia prevista dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE e/o ad adottare la misura cautelare di cui all’articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall’art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002, a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano. 2- A rafforzare la già efficace opera di monitoraggio e controllo posta in essere con il coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato, il quale da tempo effettua verifiche per evitare la contaminazione tra colture geneticamente modificate e non e per controllare l’eventuale presenza di sementi transgeniche non autorizzate. 3- A potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola e biologica e, in caso di OGM, in ambiente confinato di laboratorio.

IL MINISTRO DE GIROLAMO DEFINISCE IL SUO STAFF AL MIPAAF

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo ha confermato come Capo di Gabinetto il Consigliere di Stato Michele Corradino. Corradino, 44 anni, si è laureato a 21 anni in giurisprudenza, acquisendo successivamente un dottorato di ricerca in diritto penale italiano e comparato. Dopo aver prestato servizio presso la Banca d’Italia, nel 2000 supera il concorso di Magistrato del tribunale Amministrativo e viene assegnato prima al Tar della Sicilia e poi a quello della Calabria. Già Capo di Gabinetto del Ministero per l’Attuazione del programma e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, è magistrato del Consiglio di Stato. Dal 22 dicembre 2011 ricopre il ruolo di Capo di Gabinetto del Mipaaf. Il Ministro De Girolamo ha inoltre confermato il Professor Saverio Sticchi Damiani, quale Vice Capo di Gabinetto. Il Consigliere Salvatore Mezzacapo è stato confermato Capo dell’Ufficio legislativo. Infine il dottor Lorenzo Pirrotta è stato confermato Capo dell’ Ufficio Stampa. Si sta procedendo alla definizione delle altre figure necessarie allo svolgimento dell’attività del dicastero.

GIOVANI AGRICOLTORI, CONFAGRICOLTURA: RAFFAELE MARIA MAIORANO È IL NUOVO PRESIDENTE ANGA

Fonte: Confagricoltura

“In questo momento storico la priorità è il lavoro e va assecondata la forte propensione all’imprenditoria che caratterizza i giovani italiani. In agricoltura lo spazio c’è. Ben vengano, in tal senso, i tavoli permanenti di confronto dei giovani con il Mise e quello del coordinamento nazionale tra i giovani imprenditori, ma è anche fondamentale mantenere un dialogo diretto e costante con il ministero delle Politiche agricole”. Lo ha detto il nuovo presidente dell’Anga, Raffaele M. Maiorano appena eletto, dall’assemblea, alla guida dei giovani di Confagricoltura, che subentra a Nicola Motolese. Trent’anni, crotonese, laureato in Economia e Finanza d'Impresa, un passato da giornalista e fotografo, Maiorano conduce direttamente un’azienda specializzata nell’olivicoltura biologica, sul mar Jonio in Calabria. Sessanta ettari con 18000 piante delle varietà Nocellara, Carolea, Leccino e Coratina, che producono due blend di olio extravergine di oliva secondo i dettami dell'agricoltura biologica. Nell'azienda agricola della famiglia paterna, a vocazione cerealicola, orticola, agrumicola e zootecnica, segue il marketing del Pecorino Crotonese. Con l'azienda agricola materna, nel cuore delle Marche, collabora invece per la produzione di grano tenero, orzo e favino. Raffaele Maiorano sarà affiancato, nel prossimo triennio, da tre vicepresidenti. Per il Nord Francesca Picasso, 36 anni di Cremona, si occupa dell’azienda di famiglia ad indirizzo cerealicolo, dotata anche di un moderno impianto per la produzione di biogas. Ugo Bagedda, vicepresidente del Centro, 35 anni, di Sassari Olbia-Tempio, ha un’azienda vitivinicola che produce Vermentino Docg di Gallura. Filippo Schiavone, 29 anni, vicepresidente del Sud, ha un’azienda multifunzionale, dove coltiva cereali, orticole, pomodoro da industria, alleva ovini da carne ed esercita attività agrituristica. Fanno anche parte del nuovo comitato di presidenza Piergiovanni Ferrarese, ventiduenne di Verona, che alleva frisone da latte e coltiva cereali; Cristian Aldrovandi, 32 anni, di Modena, che conduce direttamente la propria azienda frutticola, specializzata nella coltivazione delle pere; Giovanni Selvaggi, 36 anni, titolare di un’azienda a prevalente indirizzo ortofrutticolo e olivicolo. “Voglio ringraziare Nicola Motolese – ha detto Maiorano - per l’impegno espresso per il rilancio dell’associazionismo giovanile. Raccolgo il testimone, con la consapevolezza che occorre compiere ogni sforzo per rappresentare e tutelare le imprese agricole condotte dai giovani. Sono il futuro del settore e del Paese”.

COLDIRETTI: “NEI CAMPI PER PASSIONE. TRA STAFFETTA GENERAZIONALE ED INNOVAZIONE, I GIOVANI COLDIRETTI PER IL FUTURO DELL’ITALIA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Dall’assemblea di Giovani Impresa Coldiretti un forte segnale del desiderio dei giovani di investire sul loro futuro e sul futuro del Paese, nonostante la crisi e le difficoltà del sistema Italia. Richiesta la possibilità di stage nelle aziende agricole per esperienze di lavoro e di vita “full immersion”.

Dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3 per cento delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni. E’ quanto ha affermato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio all’Assemblea nazionale, tenutasi all’Auditorium della musica di Roma, nel sottolineare l’importanza che il Governo voglia dare finalmente priorità al tema dell’occupazione giovanile come annunciato dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, con il pacchetto che verrà presentato dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini. “Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare, allora – ha chiesto Sangiorgio - sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrirequindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa. La pretesa che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza”. E’ necessario quindi - ha concluso il Delegato dei giovani Coldiretti - superare l’interpretazione restrittiva della normativa vigente per assecondare e favorire un fenomeno tanto recente quanto positivo come quello del ritorno alla campagna di tantissimi giovani. Noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio italiano). Abbiamo certamente il merito – ha detto Sangiorgio - di aver in questi anni argomentato il perché la classe dirigente più vecchia d'Europa non sarebbe stata in grado di portare il Paese verso la rotta giusta. In politica abbiamo iniziato un ricambio di qualità, ma terremo alta l’attenzione contro tentativi di retromarcia. “Il fatto che il Ministro più giovane del governo, l’onorevole Nunzia De Girolamo, abbia la delega alle Politiche agricole – ha concluso il delegato dei giovani Coldiretti - è una opportunità per cogliere al meglio ciò che di “straordinariamente giovane” sta avvenendo in agricoltura e nei territori italiani”. “Il mondo – ha detto ancora il leader di Giovani Impresa Coldiretti - ha fame di Italia, e comprende che l’Italia è fatta di storia, cultura, arte, ma anche di moda, cibo, design, in cui magicamente tutto viene tenuto insieme dal gusto, dal saper vivere, conciliando in modo democratico il bello e il buono. Eppure ogni anno dobbiamo vivere la seccante scocciatura di spiegare a questo o a quel ministro, a questo o quello scienziato, a questo o a quel presunto imprenditore che per noi Ogm è sinonimo di omologazione e quindi di impoverimento”. Di contro, in settori dove è assai più necessario investire ed utilizzare nuove tecnologie, siamo ancora fermi a livelli di investimento del tutto insufficienti: in ricerca e sviluppo si investe solo 1,3% del nostro PIL. Una soglia molto lontana dal 3% raccomandato da Europa 2020, che ci pone in coda ai Paesi della UE, dopo anche a Slovenia, Repubblica Ceca, Estonia. “E’ necessario – ha detto Sangiorgio - incoraggiare e stimolare attività di studio e di ricerca che sappiano restituire alla nostra cultura millenaria la sua capacità di dare risposte a problemi concreti della società moderna. L’Italia ha una grande storia da cui i giovani possono prendere il meglio ed adattarlo con gli strumenti dell’innovazione. L’Italia è infatti il paese delle distintività e delle eccellenze, ma non siamo ancora riusciti a costruire attorno ad esse qualcosa che ne crei e raccolga i frutti. E’ una follia, è un vero scandalo nazionale. Qui c’è bisogno di una vera battaglia generazionale, qui c’è bisogno che i giovani si mobilitino. “E’ su quello che vogliamo del nostro Paese – ha puntualizzato Sangiorgio - è sul modello di sviluppo che vogliamo intraprendere che dobbiamo costringere la politica a risponderci. Sono milioni di opportunità di vita tolte soprattutto ai giovani”. Giovani che si trovano però di fronte diversi ostacoli, non ultimo il difficile accesso al credito. Infatti ben il 65 per cento dei giovani lamenta come ostacolo al fare impresa l’accesso al credito e il 67 per cento ritiene che strumenti di finanziamento agevolato siano necessari per avviare un’impresa, secondo una indagine Coldiretti/Swg. E mentre i giovani hanno bisogno di credito, la quasi totalità del credito va a società finanziarie. “Sarà pure arrivato il tempo – ha denunciato Sangiorgio - di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il nostro progetto giovani Coldiretti Giovani Impresa – CreditAgrItalia, con cui quest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispettoall’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch. Per quest’anno con CreditAgri – ha precisato il leader di Giovani Impresa Coldiretti - avevamo pensato di dedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, ma per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni … 100 milioni di investimenti per giovani, che si alzeranno presto la mattina, che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loroposti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto asognare un loro futuro migliore”. “Insomma – ha concluso Sangiorgio - scegliamo soprattutto di fare impresa per passione (56 per cento) anche se, se vuole, qualcuno può continuare a pensare che l’agricoltura sia solo un “riparo” in tempo di crisi. Resta il fatto che qui dentro nessuno pensa di abbandonarla”. Il nostro modo di interpretare il modello di sviluppo – ha detto - ha numeri importanti: aumenta il numero di chi tra noi ha certificazione di qualità con quasi i 2/3 delle imprese giovani certificatementre circa il 70 per cento delle imprese giovani sono multifunzionali (erano il 65% un anno fa). Continuiamo ad espanderci e progettiamo di continuare ad innovare nel futuro prossimo. E’ quello – ha sostenuto il leader di Giovani Impresa Coldiretti - che ci sta insegnando la nostra Coldiretti, pioniera di un modo nuovo di pensare l’agricoltura, un modo che sta diventando vitale non soltanto nel nostro Paese, ma pioniera anche di un nuovo modo di rappresentare, fatto di progetti ideati e realizzati, in cui l’interesse generale si concili perfettamente con quello settoriale, non solo in agricoltura, per una rappresentanza globale dei territori, fatto da una classe dirigente sempre più giovane e coraggiosa.

COLDIRETTI: IDEE ANTICRISI, L’INGEGNO DEI GIOVANI AGRICOLTORI, DA AGRIVESTITI, A PRATO PORTATILE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Nel corso dell’assemblea nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, inaugurato l”open space della creatività contadina” per battere la crisi.

Da chi ha inventato in una florida azienda vivaistica marchigiana il prato pret a porter da srotolare in ogni occasione per assicurarsi senza il minimo sforzo del verde per esclusivi pic nic all' "agrimobiliere” che è riuscito a ricavare dalla pianta che più caratterizza il selvaggio e caldo paesaggio del Salento, il fico d'India, una particolare fibra con la quale riveste mobili e complementi d'arredo, rendendoli unici ed inimitabili. Sono queste alcune novità presentate nell’ “Open space della creatività contadina” all’Assemblea dei giovani della Coldiretti, con le esperienze curiose e innovative realizzate da giovani agricoltori che hanno trasformato con il loro entusiasmo e anche con un pizzico di coraggio le loro passioni e i loro sogni in vere e proprie attività imprenditoriali. Da chi – sottolinea la Coldiretti - è riuscito a creare una linea di “agrivestiti” interamente realizzati con tessuti naturali e colori ricavati dai prodotti dell’orto a chi in Basilicata ha sperimentato con successo la prima coltivazione di funghi su fondi di caffè semplicemente riutilizzando lo scarto piu’ diffuso nelle case degli italiani, fino al primo “cake designer” contadino che ha saputo coniugare la passione per l’arte dolciaria con le materie prime di alta qualità prodotte in azienda, creando una vera e propria agripasticceria in Piemonte, mentre in Sicilia si sfruttano i cambiamenti climatici per coltivare frutti tropicali esportati in tutta Europa. E così – afferma la Coldiretti - Marcello Rossetti lancia la prima linea di agrimobili, interamente rivestiti dalla fibra di fico d’India che viene estratta dalle pale ancora verdi, nel pieno rispetto dei cicli di vita della stessa, attraverso uno speciale procedimento meticoloso ed in gran parte manuale, completamente ecologico senza l'utilizzo alcuno di prodotti inquinanti. Ma tra i giovani della Coldiretti c’è anche chi trasforma una passione in una fortunata attività aziendale come nel caso di Francesca Adda che in Piemonte ha saputo intelligentemente mescolare uova, farina, frutta e latteprodotti in azienda con il suo innato amore per l’arte dolciaria, riuscendo a mettere in piedi un’agripasticceria di successo, dove offre ai suoi ospiti non solo ottimi dolci della tradizione locale, ma anche minicakes, cupcake ed imponenti torte in stile anglosassone dal gusto puramente italiano. Non mancano - continua la Coldiretti - le iniziative dei giovani volte a salvaguardare l’ambiente e la salute delle persone come la straordinaria storia di due amiche pugliesi, Serena Minunni e Ivana Pantaleo, la prima imprenditrice agricola e la seconda stilista che insieme decidono di fondere le loro conoscenze e le loro aspirazioni per lanciare la prima linea di “agrivestiti” realizzati solo con fibre naturali come il lino e il cotone e tinti con i colori che offre l’orto come la cipolla rossa e dorata, la rapa rossa, il cavolo viola, i carciofi fino ad arrivare ai mirtilli, all’edera, alle bacche di sambuco, alle foglie di ulivo, al melograno, alla camomilla all’ortica e alla liquirizia. Ancora, tra gli innovativi agricoltori - continua la Coldiretti - c’è Alessandro Magagnini, florovivaista di Recanati, che ha ideato un vero e proprio prato “pret a porter” in formato “tovaglia” dello spessore di 5-6 centimetri da srotolare e adagiare in qualsiasi luogo dal terrazzino di casa al tavolino del balcone fino agli spazi condominiali. E’ una vera e propria manna - sottolinea la Coldiretti – per tutti coloro che, pur abitando in città, non vogliono rinunciare a un po’ di verde senza fare troppa fatica. Il tappetino di prato infatti richiede pochissime cure, basta stenderlo e innaffiarlo una prima volta e poi resisterà a sole, vento e intemperie, grazie alla presenza di molte piante particolarmente resistenti e al “Sedum” che cambia colore a seconda della stagione, passando dal verde al rosso e al giallo. E, ancora - continua la Coldiretti - Andrea Passanisi riesce a creare, sfruttando il clima ormai equatoriale siciliano, ai piedi dell’Etna, un vero e proprio Eden tropicale dove produce prelibati frutti esotici made in Italy, dall’avocado al mango, dal lime al passion fruit. Nella sua azienda viene garantita tutta la filiera dall'impianto alla coltivazione al raccolto e alla commercializzazione che raggiunge tutta l’Europa. E infine due promettenti giovani lucani, Daniele Gioia e Annarita Marchionna, laureati in tecnologie alimentari hanno invece – sottolinea la Coldiretti - avuto la brillante idea di sperimentare la primacoltivazione di funghi recuperando fondi di caffè. Le conoscenze universitarie, la voglia di emergere e l’esperienza maturata nel corso del tempo in campagna hanno fatto si che i due ragazzi cominciassero a studiare il riutilizzo di un rifiuto tipicamente italiano, presente in tutte le case e in moltissimi esercizi commerciali, il fondo di caffè, riuscendo a portare avanti la prima coltivazione di funghi innovativa che sta avendo molto successo grazie allabontà e particolarità del prodotto ottenuto. Tutte queste esperienze - conclude la Coldiretti - dimostrano che il settore agricolo si è rinnovato con l'ingegno dei giovani di imprenditori che non si arrendono di fronte alle difficoltà della crisi, ma lottano e sperimentano con successo nuove idee per guardare con ottimismo al futuro.

COLDIRETTI: CON AUMENTO IVA CONSUMI K0. VENDITE GIA’ CROLLATE DEL 3,8%. SCONGIURARE NUOVO AUMENTO DELL’ALIQUOTA DA LUGLIO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

All’auditorium della musica di Roma, all’Assemblea nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, il Presidente Marini lancia l’allarme.

Occorre scongiurare l’aumento dell’aliquota Iva previsto per il primo di luglio 2013 per evitare ulteriori effetti depressivi sulle vendite che al dettaglio sono già crollate del 3,8 per cento nel primo bimestre dell’anno, con un calo del 2,9 per cento per gli alimentari e del 4,3 per cento per i non alimentari. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, all’Assemblea di Giovani Impresa Coldiretti, in riferimento alle dichiarazioni del sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, secondo il quale il Governo avrà “un mese complicato per trovare le risorse che consentano di evitare l'aumento dell'Imposta di valore aggiunto. L'aumento dell’Iva ordinaria dal 21% al 22% scatterà dal primo luglio per alcuni prodotti di base come il vino che - conclude la Coldiretti - deve già fronteggiare un drammatico calo degli acquisti familiari che sono scesi del 7 per cento nel primo trimestre del 2013 dove aver raggiunto nel 2012 il livello di consumi interni piu’ bassodall’Unità d’Italia a 22,6 milioni gli ettolitri nel 2012.

lunedì 20 maggio 2013

TERREMOTO, RABBONI RISPONDE A COLDIRETTI: GIÀ RILASCIATE CONCESSIONI DI CONTRIBUTO TRA CUI QUELLA AL CASEIFICIO NOVESE PER 12 MILIONI DI EURO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Dal PSR circa 38 milioni di euro. Il meccanismo sta funzionando

Sono già state rilasciate concessioni di contributo a favore delle imprese agricole e agroindustriali per la ricostruzione di edifici produttivi e l’indennizzo del formaggio danneggiato. Una di queste è quella che assegna oltre 12 milioni di euro al caseificio Razionale Novese che al momento del sisma conservava 74.600 forme di Parmigiano Reggiano. Per quanto riguarda le attrezzature agricole, i macchinari, i ricoveri per scorte e bestiame e le altre tipologie di danni coperti dal Piano regionale di sviluppo rurale, abbiamo concluso il primo avviso pubblico relativo a 18 milioni di euro per il quale ci sono già richieste di pagamento in corso come acconto o saldo. Entro giugno arriveranno le concessioni relative al secondo avviso per ulteriori 10 milioni di euro, mentre a settembre si chiuderanno i termini per usufruire di altri 10 milioni di euro. Come per tutti i Bandi del PSR anche in questi casi le risorse vengono materialmente saldate dietro presentazione di fattura. In alternativa però l’azienda può chiedere subito un anticipo del 50%. Tengo a sottolineare che fino ad ora tutte le domande sul PSR sono state accolte. Tutto questo dimostra che il meccanismo sta funzionando”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni in risposta a quanto dichiarato dalla Coldiretti regionale. “Mi fa piacere che Coldiretti riconosca il lavoro puntuale e tempestivo fatto dalla Regione per quanto riguarda il rilevamento dei danni e lo stanziamento dei fondi – sottolinea Rabboni – voglio però ricordare che quella che viene chiamata burocrazia è uno strumento fondamentale per garantire, nell’erogazione del denaro pubblico, correttezza, equità e trasparenza. C’è stata una fase iniziale durante la quale gli agricoltori non hanno ricevuto soldi perché dovevano documentare in modo rigoroso la spesa necessaria alla ricostruzione o al ripristino dei danni. Ma ora quella fase è finita. Chi ha presentato le perizie può senza indugi aprire i cantieri o, a seconda dei casi, incassare gli indennizzi. “ Che la “macchina” stia girando lo confermano anche altri dati. Ad esempio i 200 alloggi temporanei costruiti per permettere agli agricoltori di rimanere in azienda vicino alla propria terra e al proprio bestiame, ma anche – sottolinea ancora Rabboni - l’importante lavoro fatto per riparare le idrovore, le arginature e le altre opere di bonifica danneggiate, così da garantire la sicurezza idraulica in campagna: oltre 89 gli interventi realizzati per 22 milioni di euro.”

TERREMOTO, CONFAGRICOLTURA: “IL RITORNO ALLA NORMALITA’ E’ ANCORA LONTANO. LA VERA NUOVA EMERGENZA ORA E’ LA BUROCRAZIA.”

Fonte: Confagricoltura

Ad un anno di distanza dal terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, Confagricoltura richiama l’attenzione sui territori sconvolti dal sisma, ad alta densità imprenditoriale, dove il ritorno alla normalità è ancora lontano e cresce la voglia di voltare pagina. Anche perché proprio le stesse aree sono state nuovamente colpite dalle trombe d’aria del 3 maggio, aggiungendo criticità su criticità. “La vera nuova emergenza è la burocrazia – denuncia Confagricoltura – che sta facendo quasi più danni del sisma, impedendo il rapido accesso ai contributi e agli sgravi fiscali per agevolare una pronta ricostruzione e ristrutturazione dei fabbricati rurali e rallentando gli interventi sulle strutture produttive a causa delle difficoltà del rilascio delle certificazioni di agibilità sismica”. Ma non solo. Ci sono ancora problemi di finanziamenti da parte delle banche, di accesso al credito agevolato; di ammortizzatori sociali; di agevolazioni procedurali per le delocalizzazioni temporanee e definitive; oltre alla sospensione di versamenti e adempimenti fiscali; ai rinvii delle scadenze normative, alle deroghe per la costruzione e ricostruzione degli impianti per le energie rinnovabili. “Avevamo chiesto – ha detto Mario Guidi - che fosse fatto ogni sforzo, attivando le opportune corsie di emergenza, perché il ritorno alla normalità in tempi rapidi non fosse solo una chimera. Invece la macchina burocratica sta rallentando ogni cosa, mettendo a dura prova la voglia di ricostruire dei nostri imprenditori.” Per tale motivo Confagricoltura ha aderito alla manifestazione di protesta che vedrà in piazza, giovedì 23 maggio a Mirandola, le Organizzazioni di categoria (oltre a Confagricoltura, Confcommercio, Cna, Confartigianato Lapam, Fam, Coldiretti, Cia, Confcooperative, Legacoop) per portare all’attenzione delle Istituzioni i problemi vissuti dagli imprenditori in questo primo anno di ricostruzione”.

COLDIRETTI: AD UN ANNO DAL TERREMOTO ANCORA NESSUN EURO ALLE IMPRESE; IL NEMICO E’ LA BUROCRAZIA.

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Fondi stanziati ma praticamente inutilizzabili, le aziende avanti con risorse proprie è la denuncia di Coldiretti Emilia-Romagna. In sofferenza una delle aree agricole più produttive d’Italia.

Rilevamento dei danni e stanziamenti dei fondi in tempi sufficientemente veloci, ma una burocrazia,estremamente complessa frammentata tra regole e pubblica amministrazione, che ha impedito che i finanziamenti, pur disponibili, raggiungessero cittadini e imprenditori in tempi adeguati alla gravità dell’evento. E’ questo il giudizio di Coldiretti Emilia Romagna nel primo anniversario di un terremoto che il 20 e 29 maggio del 2012 ha devastato l’Emilia Romagna. E’ stato un terremoto senza precedenti perché ha colpito un’area ad alta concentrazione di imprese. Senza precedenti per il valore dei danni complessivi che hanno raggiunto i 12,3 miliardi di euro. Senza precedenti perché ad un anno dal sisma si sa esattamente quanti soldi sono stanziati e disponibili. Senza precedenti perché in un anno neanche un euro è arrivato ai cittadini che pure sono riusciti a far ripartire le loro attività. In una delle agricolture più produttive d’Italia il sisma ha provocato danni per mille milioni di euro, colpendo abitazioni, stalle, magazzini, attrezzature di circa 6.000 aziende. Ammontano a circa 550 milioni di euro i danni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini), con il Parmigiano Reggiano che è in testa alla triste classifica del prodotto più danneggiato con 200 milioni di euro, seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro. A questi si aggiungono 120 milioni per i danni agli impianti dei consorzi di bonifica necessari per garantire la sicurezza del territorio. In quest’area, secondo stime di Coldiretti, solo le aziende agricole occupano circa 12 mila dipendenti mentre 25 mila sono i titolari delle aziende e i familiari ai quali vanno aggiunte le migliaia di posti di lavoro nell’agroindustria, dai caseifici alla trasformazione della frutta. In questo anno – commenta Coldiretti – è indiscutibile l’impegno della Regione Emilia Romagna e degli stessi commissari (prima Franco Gabrielli e poi Vasco Errani) che sin dall’inizio hanno fronteggiato efficacemente l’emergenza di sfollati e strutture pubbliche che occorreva rimettere subito in funzione, in particolare scuole, ospedali e consegna, nelle campagne di moduli abitativi provvisori per affrontare l’inverno. In pochi mesi, rilevati danni, sono stati trovati i soldi per la ricostruzione: 12 miliardi, di cui 6 da proroghe fiscali e previdenziali e altri 6 miliardi con la Cassa Depositi e Prestiti. A questi vanno aggiunti 100 milioni di anticipo mutui per partire con la ricostruzione, 50 milioni per la ricerca, 80 milioni all’anno per tre anni da parte dell’Inail per la messa in sicurezza degli edifici non danneggiati nel cratere. Per le imprese agricole, grazie alla solidarietà delle regioni non terremotate, si sono subito resi disponibili 100 milioni di euro per il ripristino dei mezzi agricoli danneggiati, delle attrezzature e delle scorte vive e morte Proprio da quest’ultimo finanziamento a tutt’oggi sono stati stanziati – informa Coldiretti – 33 milioni di euro. Ma si tratta di una goccia nel mare magnum dei danni, per di più poco interessante perché finanzia l’80 per cento della spesa, contrariamente alla più appetibile Cassa Depositi e Prestiti che finanzia il cento per cento. Per il resto, le circa seimila aziende agricole danneggiate (il 25% delle 23.500 imprese totali danneggiate rilevate dalla Protezione Civile) in dodici mesi non hanno ricevuto neanche un euro. Si tratta di una situazione paradossale – sottolineaColdiretti Emilia Romagna – in quanto i soldi sono stati stanziati ma non riescono ad arrivare ai cittadini. Si è creata una situazione di stallo – spiega Coldiretti – soprattutto a causa di rimpalli di responsabilità tra professionisti, Comuni, struttura commissariale e Regione, prigionieri di regole e norme urbanistiche non chiare e molto frammentate, con l’aggravante delle banche che procedono molto lentamente nella concessione del credito, anche se c’è la garanzia della Cassa Depositi e Prestiti. Il freno maggiore è costituito dalle normative urbanistiche, che in Emilia Romagna sono appannaggio esclusivo dei Comuni, ognuno dei quali con le sue regole e i suoi tempi. Coldiretti Emilia Romagna aveva chiesto alla Regione la costituzione di unasorta di corsia privilegiata per la ricostruzione, con norme uniche valide per tutte le amministrazioni comunali. Questo non è stato fatto e così il piano di ricostruzione è diventato una variante dei piani strutturali (come si chiamano oggi i piani regolatori comunali), con tutte le tempistiche del caso: di fatto c’è tempo fino al 31 dicembre prossimo per approvarli, con la conseguenza che molti imprenditori non sanno come presentare le domande e quindi non possono utilizzare i finanziamenti che pure sono disponibili. Oggi ci troviamo di fronte a Comuni, come Medolla, che ha fatto un piano per le aree rurali produttivemolto efficace, a basso contenuto di vincoli, che mette a disposizione di chi vuole ristrutturare o ricostruire gli strumenti necessari per partire. Comuni limitrofi invece stanno lavorando con regole estremamente vincolanti. Addirittura per le aree rurali, dove non esistono vincoli per particolari caratteristiche architettoniche o particolarità paesaggistiche, c’è qualche amministrazione che già in passato avevano vincolato edifici e costruzioni non per la loro qualità o eccellenza architettonica, ma semplicemente perché era stato costruito “prima del…”. Perciò un edificio, anche se brutto e senza particolare valore, è vincolato e i Comuni ne pretendono la ricostruzione tale e quale, anche se magari non risponde più alle esigenze dell’impresa. E’ il caso di vecchie stalle dismesse, che erano state adibite a capannoni ricovero attrezzi, anche se di fatto erano sovradimensionati. Oggi potrebbe essere ricostruito un capannone di dimensioni più contenute, ma le norme di cui sisono dotate le amministrazioni comunali lo impediscono. A sostenere i produttori è stata la solidarietà dei cittadini che hanno acquistato i prodotti delle aziende delle aree danneggiate nei mercati organizzati da Coldiretti e Campagna Amica. Solo per il Parmigiano Reggiano sono stati acquistati oltre un milione di chili del prestigioso formaggio duramente colpito dal sisma, che ha causato la caduta a terra di quasi 600.000 forme, danneggiato gravemente 37 caseifici di Modena, Reggio Emilia, Mantova e Bologna e oltre 600 allevamenti. Nei mesi successivi al sisma si è generata una enorme catena di solidarietà che ha coinvolto cittadini italiani e stranieri che attraverso l’acquisto hanno contribuito a far ripartire un comparto determinante per l’economia locale e nazionale. Per il resto, gli imprenditori agricoli sono ripartiti mettendo mano ai loro risparmi per acquistare macchine, mettere in sicurezza edifici e lavorare i loro prodotti, assicurando continuità sul mercato