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giovedì 28 febbraio 2013

COLDIRETTI: DALLE URNE IL PARLAMENTO PIU’ GIOVANE DELLA STORIA E CON PIU’ DONNE.



FONTE: COLDIRETTI

Un eletto su tre è donna, l’età media scende a 48 anni: è sfida generazionale per deputati e senatori. Da loro dipende il futuro del Paese.
 
Dalle elezioni è uscito il Parlamento piu’ giovane e con il maggiore numero di donne della storia repubblicana con una età media di deputati e senatori di 48 anni ed il 31 per cento di presenza femminile. E’ quanto emerge dalla prima analisi effettuata dalla Coldiretti sulla composizione di Camera e Senato dopo lo scrutinio dei voti delle elezioni politiche.

Secondo l’analisi della Coldiretti nel nuovo Parlamento i deputati eletti avranno una età media di 45 anni e i senatori di 53 anni.  Un consistente ringiovanimento rispetto alla scorsa legislatura in cui  - precisa la Coldiretti - l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza)

Il cambiamento riguarda anche la presenza femminile che nella legislatura che si è conclusa era pari ad appena il 21 per cento alla Camera e il 19 per cento al Senato mentre dalle elaborazioni Coldiretti si evidenzia che nel nuovo Parlamento saranno il 32 per cento alla Camera e il 30 per cento al Senato.

Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa - continua la Coldiretti - è di gran lunga il Movimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), davanti a Lega Nord con 45 anni (42 alla Camera e 48 al Senato), al Partito Democratico (Pd) con 49 (47 alla Camera e 54 al Senato), a Sinistra ecologia e libertà (Sel) con 47 anni (46 alla Camera e 50 al Senato), al raggruppamento Lista Monti - Udc  - Fli con 55 anni (55 anni alla Camera e 56 anni al Senato) e al Popolo della Libertà (Pdl) con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato).

Tra i partiti maggiori - continua la Coldiretti - il più alto numero di donne si trova nelle liste del Pd, con il 41 per cento, che precede Movimento Cinque Stelle al 38 per cento, Pdl e Lista Monti-Udc entrambi al 22 per cento, Sel al 20 per cento, Lega Nord al 14 per cento, e Pdl, con il 25,8 per cento.

Ed è una donna anche la più giovane candidata al Parlamento tra i principali schieramenti in lizza. Marta Grande 25 anni, che ha conquistato un posto alla Camera sotto le insegne del Movimento Cinque Stelle nel Lazio  mentre il candidato più anziano, Sergio Zavoli (89 anni) è stato eletto nelle liste del Pd al Senato in Campania.

“Al di là dei diversi schieramenti e delle ipotesi di alleanze, il nuovo Parlamento rappresenta soprattutto una sfida generazionale per i tanti giovani che per la prima volta arrivano in Parlamento per svolgere importanti funzionali Istituzionali dalle quali dipende il futuro del Paese” ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “in loro si ripongono le speranze di cambiamento in un Paese come l’Italia che ha la classe dirigente piu’ vecchia in Europa con una eta’ media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali, secondo l’analisi della Coldiretti”.

LE LISTE DEGLI ELETTI A CAMERA E IL SENATO PER ETA’ E SESSO

Camera
Senato
Totale
Totale

Età media
Età media
Età media
% Donne
Pd
47 anni
54 anni
49 anni
41 per cento
Sel
46 anni
50 anni
47 anni
20 per cento
Lega Nord
42 anni
48 anni
45 anni
14 per cento
Lista Monti
55 anni
56 anni
55 anni
22 per cento
Udc
58 anni
Fli
-
Pdl
50 anni
57 anni
54 anni
22 per cento
Mov. 5 Stelle
33 anni
46 anni
37 anni
38 per cento
Altri (solo Camera)
48 anni
-
48 anni
30 per cento
TOTALE
45 anni
53 anni
48 anni
31 per cento
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

CARNE DI CAVALLO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LA TRACCIABILITÀ DELLE CARNI FUNZIONA, MA VA APPLICATA LUNGO TUTTA LA FILIERA”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

"Gli agricoltori non hanno avuto nulla a che fare con la vicenda della carne di cavallo nelle preparazioni alimentari; ne sono semmai le vittime, che rischiano di subire ripercussioni enormi sull'attività di allevamento e produttiva. Non avevamo bisogno di nuovi ‘mostri mediatici’, che disaffezionano i consumatori ed anche i buyer e rischiano di penalizzare i produttori onesti che portano nel mondo il made in Italy di qualità". Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi commentando le notizie di preparati agroalimentari tolti dal circuito di vendita in Europa e nel mondo perché contenenti carne equina non segnalata in etichetta.

Confagricoltura concorda con quanto ha dichiarato il commissario europeo alla Salute e Consumatori Borg che ha chiesto “sanzioni penali più dure” e che siano “dissuasive e appropriate” in caso di frode alimentare.

“Va poi chiarito all’opinione pubblica - ha concluso il presidente di Confagricoltura - che si tratta di casi di frode lungo la filiera alimentare e non a livello di aziende agricole. Gli agricoltori hanno lavorato duramente per garantire un efficace sistema di tracciabilità delle carni bovine. Per questo sollecitiamo che la Commissione Europea faccia in modo che il sistema di tracciabilità sia applicato capillarmente lungo tutta la filiera, per tutte le carni ed ingredienti”.

NITRATI, CONFAGRICOLTURA: “LA NORMA ITALIANA NON PIACE A BRUXELLES. PESANTI LE RIPERCUSSIONI SUL MONDO AGRICOLO”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

Confagricoltura è preoccupata per la presa di posizione della Commissione Europea sull'attuazione della direttiva nitrati da parte dell'Italia a seguito delle modifiche introdotte dall’art. 36 della legge 221/12 che ha previsto l'applicazione di disposizioni meno vincolanti nelle aree vulnerabili dai nitrati di origine agricola, in attesa dell'aggiornamento delle stesse da parte delle Regioni.

Da quanto risulta – osserva Confagricoltura -  se non verranno fornite dalle Autorità italiane idonee precisazioni entro 15 giorni dal ricevimento della lettera del Commissario all'Ambiente la questione sarà esaminata dalla Corte di giustizia europea con l'inevitabile condanna del nostro Paese al pagamento di pesanti sanzioni. Inoltre, ci potrebbero essere ripercussioni anche per gli agricoltori per il mancato rispetto di una delle misure di condizionalità previste dalla PAC, con possibile revoca dei contributi e richiesta di restituzione di quelli già erogati.

“È indispensabile che i ministeri competenti e le Regioni individuino una strategia comune affinché venga superata questa difficile fase, evitando peraltro che si creino situazioni disomogenee sul territorio nazionale”.

Ad avviso di Confagricoltura “l'obiettivo di aggiornare la delimitazione delle aree vulnerabili, previsto dalla legge di stabilità, deve essere rapidamente perseguito, evitando però di inseguire ‘scorciatoie apparentemente facili’ che finirebbero esclusivamente con il mettere ancor più in difficoltà un settore già in crisi. Ed occorre dare risposte puntuali alle esigenze delle imprese zootecniche che stanno riscontrando notevoli difficoltà ad applicare i numerosi adempimenti previsti dalla normativa sui nitrati di origine agricola anche a causa degli elevati costi di adeguamento”.

Per tale motivo Confagricoltura auspica “che possa essere concluso rapidamente lo studio previsto dall’Accordo Stato Regioni del 5 maggio 2011 finalizzato ad aggiornare la delimitazione delle aree vulnerabili, anche sulla base del ruolo effettivo sull’inquinamento delle acque esercitato anche dalle sorgenti extra-agricole, così da poter presentare alla Commissione Europea, in conformità con quanto previsto dalla direttiva nitrati, una richiesta supportata da adeguate basi scientifiche”.

RIFORMA PAC, AGRINSIEME: “PIU’ PROTEINE VEGETALI PER RIDURRE LA DIPENDENZA DALL’ESTERO E MIGLIORARE L’AMBIENTE”

FONTE: CONFAGRICOLTURA



Il Coordinamento Cia, Confagricoltura, Fedagri-Confcooperative, Agci- Agrital, Legacoop-Agroalimentare, apprezza l’importanza attribuita dal Commissario Ciolos al comparto delle produzioni proteiche di cui l’Italia è fortemente deficitaria

“Le aperture del Commissario Ciolos ieri al Consiglio dei ministri UE in materia di ‘inverdimento’ della PAC sono interessanti per le possibili conseguenze sul seguito del negoziato del riforma”. É questo il commento di Agrinsieme (il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital, Legacoop-Agroalimentare) a quanto emerso ieri a Bruxelles tra i ministri agricoli dell'UE a 27.
 
Al di la' della giusta flessibilità concessa agli Stati membri in materia di "equivalenza" delle misure di greening, merita attenzione in particolare l'importanza attribuita al comparto delle produzioni proteiche ed ai riflessi in termini di benefici ambientali che può apportare lo sviluppo di queste produzioni in Europa.

“La nostra zootecnia – sottolinea Agrinsieme - che conta sia in Italia sia in Europa per il 35-40 per cento sul valore della produzione agricola complessiva, ha bisogno di un sufficiente grado di auto approvvigionamento di materie prime proteiche. Invece la coltivazione di proteine vegetali é limitata al 3 per cento circa della superficie e c'è un fabbisogno soddisfatto per l'80 per cento da prodotti importati”.

Coltivare più materie prime vegetali a base di proteine significa quindi minor dipendenza dall'estero, in una fase in cui cresce in maniera esponenziale la domanda dell'Asia e della Cina in particolare, ed anche benefici ambientali per i nostri terreni agricoli.

“É importante - conclude Agrinsieme - che si discuta di questo tema nell'ambito della riforma. Ed é un modo innovativo di intendere il greening: meno come vincolo e più come opportunità per le nostre imprese e per il nostro ecosistema”.


COLDIRETTI: TRUFFE A TAVOLA PER MEZZO MILIARDO DI EURO.




FONTE: COLDIRETTI

OLTRE ALLA CARNE DI CAVALLO NON DICHIARATA TAROCCATE FARINE, PASTA, LATTE E FORMAGGI, VINI E ALCOLICI

Solo in Italia le frodi alimentari valgono quasi mezzo mld di euro all’anno; sequestrati dai NAS nel 2012 20 milioni di kg di alimenti e bevande.

 Le frodi alimentari scoperte solo in Italia hanno portato complessivamente al  sequestro di quasi 20 milioni di chili di prodotti alimentari e bevande per un valore di  468 milioni di euro nel 2012. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’attività svolta dai carabinieri dei Nas, in occasione del sequestro delle confezioni di lasagne alla bolognese contenenti impropriamente tracce di carne di cavallo, confezionate dalla ditta Primia di San Giovanni in Persiceto (BO) che ha dichiarato di acquistare la carne da altre aziende. I prodotti alimentari piu’ colpiti dalle frodi sono stati - sottolinea la Coldiretti -  farine, pane e pasta (16 % in valore del totale sequestrato), quello della carne e degli allevamenti (11%), latte e derivati (8 %), vini e alcolici (5%). Va precisato peraltro che ben il 31 % del valore dei sequestri riguarda la ristorazione con la chiusura dei locali.

Gli ottimi risultati dell’attività investigativa confermano - sostiene la Coldiretti - che tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si aggiunge l’attività degli organismi privati, l’Italia puo’ contare sul primato comunitario in materia di scurezza alimentare grazie alla piu’ estesa rete di controlli. Un impegno che va sostenuto - continua la Coldiretti - stringendo le maglie troppo larghe della legislazione comunitaria con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti, come  richiesto ora anche dal presidente francese Francois Hollande, per garantire trasparenza negli scambi commerciali, agevolare l’attività ispettiva e difendere i consumatori ed i produttori dal rischio di frodi ed inganni.

La truffa della carne di cavallo spacciata per manzo che ha coinvolto piccole e grandi aziende multinazionali in gran parte dei Paesi dell’Unione è infatti - sostiene la Coldiretti - solo l’ultimo degli scandali alimentari che gli italiani sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni. L'emergenza mucca pazza del 2001 - sostiene la Coldiretti - è quella che ha più segnato la filiera alimentare, seguita dal 2003 dall'allarme aviaria. Nel 2008 è stata invece la volta della carne alla diossina, a seguito della contaminazione nei mangimi, e del latte alla melamina in Cina. Due anni più tardi (2010) è arrivata la mozzarella blu a spaventare i consumatori, mentre nell'estate del 2011 è comparso il batterio killer e.coli , che fece salire ingiustamente i cetrioli sul banco degli imputati. Va ricordato anche nel 1986 lo scandalo del vino al metanolo dal qual parti un processo di qualificazione che ha consentito al Made in Italy di conquistare primati nel mondo.

L’etichetta di origine - continua la Coldiretti - rappresenta una garanzia di informazione per i consumatori, ma grazie alla tracciabilità anche una protezione nei confronti di frodi e truffe che si moltiplicano nel tempo della crisi in cui si registra il ritorno di reati come l’abigeato e la macellazione clandestina. Negli ultimi anni si è assistito al moltiplicarsi delle emergenze alimentari. Nonostante questo in Europa - denuncia la Coldiretti - si procede con estrema lentezza anche per effetto della pressione delle lobby, con il Regolamento (Ue) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori approvato nel novembre 2011 che entrerà in vigore solo il 13 dicembre 2014 per l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle carni suine, ovine, caprine e dei volatili mentre per le carni diverse come quella di coniglio e per il latte e formaggi tale data - continua la Coldiretti - rappresenta solo una scadenza per la presentazione di uno studio di fattibilità. Ad oggi, quindi, in Europa è in vigore l’obbligo di indicare l’origine della carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza mentre dal 2003 è d'obbligo  indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova, a partire dal primo agosto 2004 l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto e dal 1° luglio 2009 l’obbligo di indicare anche l’origine delle olive impiegate nell’olio. Ma l’etichetta - precisa la Coldiretti -  resta anonima oltre che per gli altri tipi di carne anche per i salumi, i succhi di frutta, la pasta ed i formaggi. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti è all’avanguardia in questo percorso: il 7 giugno 2005 è scattato l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria; a partire dal 1 gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. All’inizio della legislatura peraltro - conclude la Coldiretti - era stata approvata all’unanimità dal Parlamento la Legge 3 febbraio 2011 , n.4 – “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” che è rimasta pero’ inapplicata perché mancano i decreti attuativi per paura delle minacce comunitarie di una procedura di infrazione

Serate al Museo La Tratta di Copparo



FONTE:  Museo La Tratta
 
Venerdì 8 e 15 marzo 2013
Due serate all'insegna delle tradizioni del nostro territorio al Museo La Tratta, via Goito 4 Copparo, la prima venerdì 8 marzo con un omaggio alla Festa della Donna, cantata nelle poesie dialettali di poeti ferraresi; la seconda venerdì 15 marzo è un incontro con l'autore, Gian Paolo Masieri che presenta il suo libro Sulle ali della libertà.
Al termine di ogni incontro, pan, salam, brazadela e vin.Entrambe le serate sono a ingresso gratuito.

COLDIRETTI: IL 71% DEI CITTADINI EUROPEI CHIEDE L’ETICHETTA D’ORIGINE MA LA U.E. TEMPOREGGIA





FONTE: COLDIRETTI

Dopo lo scandalo della carne di cavallo non indicata in etichetta, sempre più forte la richieste dei consumatori di maggiore trasparenza ed informazioni su tutti gli alimenti, ma l’Europa perde tempo...
L’Unione Europea temporeggia sull’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti che il 71% dei cittadini comunitari ritiene invece importante conoscere. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati di Eurobarometro in riferimento alla decisione della Commissione Ue che, su richiesta degli Stati membri, ha deciso solamente di anticipare ''all'estate o all'inizio dell'autunno'' la presentazione del rapporto, previsto per fine anno, sull'etichettatura della carne lavorata e dei prodotti che la contengono.
Di fatto questo significa che - sottolinea la Coldiretti - ci vorranno ancora anni prima di una eventuale entrata in vigore delle nuove norme nonostante lo scandalo della carne di cavallo abbia dimostrato concretamente il forte ritardo della legislazione europea di fronte ai rischi di frodi commerciali causati dalla globalizzazione dei mercati. Si tratta di una inutile perdita di tempo che va incontro alle pressioni esercitate dalle lobby che fanno affari nella mancanza di trasparenza come ha dimostrato - sottolinea la Coldiretti – il  giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti. Un meccanismo che - precisa la Coldiretti - rende difficile risalire all’origine delle contaminazioni sia per le multinazionali che per le piccole aziende, che dovrebbero invece valutare concretamente l’opportunità di risparmiare sui trasporti per acquistare prodotti locali che offrono maggiori garanzie di qualità e sicurezza alimentare.
Secondo l’indagine Coldiretti/Swg ben il 65 per cento si sente garantito da un marchio degli agricoltori italiani, il 16 per cento da quello della distribuzione commerciale e appena il 9 per cento da uno industriale

sabato 23 febbraio 2013

CIA FERRARA INCONTRA GLI AGRICOLTORI DEL TERRITORIO

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Dopo Bosco Mesola, San Giovanni di Ostellato, Argenta e Ambrogio continuano le assemblee con associati e agricoltori in tutte le zone di Ferrara

Incontrare gli associati e gli imprenditori agricoli per discutere di alcuni temi fondamentali per il settore, in un clima di confronto e dibattito costruttivo. Continuano le assemblee territoriali volute e organizzate da Cia provinciale di Ferrara nelle diverse zone del territorio, riunioni che hanno visto sinora un’ottima partecipazione da parte degli agricoltori. Sul tavolo argomenti di grande attualità e informazioni chiare su nuovi servizi per le imprese, gli stessi contenuti nel documento programmatico dell’associazione, presentato durante la Conferenza economica dello scorso ottobre. Sul territorio, dunque, per rendere operative e concretizzare le decisioni prese a livello provinciale e per informare, dando voce alle richieste e alle proposte degli associati. Tra gli argomenti trattati nel corso delle assemblee da parte dei funzionari dell’associazione e alla presenza presidente provinciale Cia Ferrara Lorenzo Boldrini e dal direttore Cristiano Bulgarelli: il Piano di Azione Nazionale che prevede l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari; l’aggiornamento normativo in materia di sicurezza sul lavoro, per la corretta prevenzione di incidenti e infortuni e l’accesso al credito e alle assicurazioni agricole. Cia Ferrara punterà molto nei prossimi mesi su questo tema, di vitale importanza per la ripresa e gli investimenti economici del settore. Metterà, infatti, a disposizione degli agricoltori una consulenza specialistica per informarli sulle richieste di credito – anche in seguito all’accordo tra Provincia di Ferrara, banche e associazioni agricole per l’erogazione di credito agevolato in seguito alla siccità del 2012 – e informerà sulle nuove forme assicurative multirischio e pluririschio. Le stesse importanti tematiche saranno trattate nel corso delle prossime assemblee - dopo quelle di Bosco Mesola, San Giovanni di Ostellato, Argenta e Ambrogio - che si terranno a Ferrara, lunedì 25 febbraio alle ore 15.00, nella sede provinciale di Via Bologna e a Bondeno, martedì 26 sempre alle 15.00, presso la Pinacoteca Civica. Le assemblee sono aperte agli associati Cia e a tutti gli imprenditori agricoli del territorio.

venerdì 22 febbraio 2013

COLDIRETTI: IL CONVEGNO ANNUALE DEI PENSIONATI COLDIRETTI METTE IN PRIMO PIANO LA FORZA DELLE RADICI E DELLA TRADIZIONE PER COSTRUIRE UN FUTURO DIVERSO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Nel corso del tradizionale convegno dei Pensionati della Federazione Coldiretti di Ferrara riflessioni sull’identità dei territori, dei cibi, delle persone per un percorso che guarda avanti senza dimenticare il passato.

Nonostante una abbondante spruzzata di neve si è comunque svolto oggi, 22 febbraio, il convegno dei Pensionati di Coldiretti Ferrara. Una bella consuetudine che si è rinnovata presso il ristorante Ottocento a San Vito d’Ostellato, e che alla presenza del presidente nazionale di Federpensionati Coldiretti, Antonio Mansueto, del presidente regionale di Coldiretti e vice presidente nazionale, Mauro Tonello, del consigliere ecclesiastico nazionale, Don Paolo Bonetti, del presidente e del direttore della federazione ferrarese, Sergio Gulinelli e Luigi Zepponi, ha dato vita alla edizione 2013 della Giornata provinciale del Pensionato Coldiretti. Aperta la giornata con la celebrazione della santa Messa, concelebrata da Don Bonetti unitamente al consigliere ecclesiastico provinciale Don Gino Boattin, e dal parroco Don Isaia, i lavori sono proseguiti con il saluto ai presenti da parte del neo confermato presidente dei pensionati di Ferrara, Alberto Sartori, che ha introdotto i temi della giornata, cui ha fatto seguito l’intervento del consigliere ecclesiastico nazionale di Coldiretti, che ha sottolineato come il cibo e la sua produzione abbiano uno stretto legame con l’essere umano, come siano importanti gli aspetti sociali spirituali e culturali dello stare insieme alla stessa tavola e del condividere il cibo, sia come educazione alimentare che nasce in famiglia, sia come momento di convivio che si contrappone ai ritmi accelerati della società moderna, dove la preparazione di ciò che arriva nei nostri piatti spesso viene in secondo piano rispetto alla necessità della velocità e della fretta. Aspetti poi ampiamente illustrati dal giornalista Giuseppe Sangiorgi, (“un romagnolo che viene a parlare di mangiare ai ferraresi: una sfida affascinante” ha evidenziato Sartori nel presentarlo), che ha tracciato una sorta di storiografia del modo di mangiare nei territori a cavallo tra romagna ed emilia, tra i grandi banchetti estensi il cui ricordo e svolgimento sono ben documentati dal grande Messisbugo, sino ad Artusi e l’arte della cucina, passando per la cultura contadina, i suoi riti, i cibi che ancora oggi troviamo più o meno adattati ai nostri tempi, ma che affondano la loro origine nelle campagne ed in anni lontani, con un ricco excursus sulla cucina dei ricchi e sulla cucina dei poveri, sulla ritualità e sulle tradizioni contadine dei vari momenti dell’anno (il Natale, la Pasqua, la fine della campagna agraria a novembre, il tempo dei morti, la nascita, la morte, la scansione della vita con l’osservanza dei precetti religiosi, la saggezza che deriva dall’essere a contatta con la terra, con gli animali, con gli elementi naturali), che hanno costituito nel corso del tempo il modo stesso d’essere degli abitanti delle nostre zone, tra l’emilia terra del maiale e la romagna terra della pecora, tra la cultura della carne e quella del formaggio, rendendo assai bene il concetto che in un piatto, in un cibo, in una ricetta e nel modo e nel tempo in cui viene proposta si comprende la civiltà e la storia di un popolo. Le considerazioni finali sono state affidate al presidente di Federpensionati, Antonio Mansueto ed al vice presidente nazionale di Coldiretti, Mauro Tonello. Mansueto ha evidenziato le difficoltà della politica a corrispondere alle sollecitazioni di una organizzazione viva ed in movimento come questa Coldiretti, che nei quattroanni di presidenza Marini molto ha fatto e che sicuramente ancora di più farà nei prossimi anni, applicando fino in fondo tutti gli strumenti del progetto Coldiretti. Ciò anche in relazione alla capacità di non tagliare le proprieradici, di tenere ben vivi i punti cardinali del proprio essere organizzazione agricola nata nel dopoguerra e che ha portato al riscatto economico e sociale della categoria del coltivatore diretto e che ora è in grado di tracciare le linee per il futuro, con le quali aprire un confronto con ogni soggetto possa essere vero interlocutore. Anche per quegli oltre 87.000 pensionati che sono ancora imprenditori attivi. Mansueto ha poi anticipato che al governo che verrà sarà sottoposto un documento in 5 punti, dove riprendere i temi della solidarietà e della sussidiarietà per un rinnovato impegno a favore del settore agricolo. Anche Tonello ha ripreso i temi dell’attualità e dello sconcerto di fronte ad un certo modo di fare politica, ad ogni livello e non solo a Roma, che pare così distante dai cittadini e dalle imprese a poche ore dal voto per rinnovare il parlamento. Un rinnovamento che Coldiretti ha intrapreso e portato avanti e che significa anche il saper fare proposte e scelte, nel mettersi a lavorare sulle cose, non solo a denunciare quello che non va e quello che si vorrebbe, magari puntando sull’essere “tutti insieme”. Certo insieme si può contare, ma per fare cosa? L’aver lasciato certi tavoli ha permesso all’organizzazione – ha rivendicato Tonello – di fare un proprio percorso, di partire da una proposta di un modello di sviluppo alternativo che nasce dai mercatini, dalle vendite dirette ed arriva ai consorzi agrari d’Italia, a F.A.I., al progetto per un filiera agricola tutta italiana dove la ridistribuzione del valore non grava sui consumatori ma taglia le intermediazioni per dare maggiore reddito ai produttori. La fiducia che hanno oggi gli italiani nella nostra agricoltura, percepita in modo positivo dall’83% dei cittadini, è un indice formidabile del grande lavoro che Coldiretti ha fatto in questi anni, recuperando la considerazione ed il peso di un intero settore.Oggi l’imperativo è vedere i fatti, giudicare dalle cose che si fanno e che anche a Ferrara gli agricoltori è tempo che possano apprezzare, come già inmolte altre provincie dove ad esempio tramite i consorzi agrari si produce pasta in filiera diretta o mangimi, sviluppando fatturati di milioni di euro e dando occupazione a molti addetti oltre a quelli agricoli. “La grande necessità è quella di eliminare ogni infingimento, di recuperare e praticare con senso etico il proprio ruolo, che è a beneficio non solo dei soci ma anche di tutta la società italiana – ha concluso Tonello – che può contare su Coldiretti e che dovrebbe cominciare a prendere l’abitudine di chiedere conto ai propri rappresentanti di ciò che si fa o che non si fa e di non permettere più a chi è colpevole di certi comportamenti di avere ancora ruoli e funzioni pubbliche come nulla fosse o quasi”. Infine la promessa di una azione di Coldiretti nei prossimi anni ancora più incisiva ed accelerata verso l’obiettivo di una remunerazione più giusta per i produttori e di un modo di produrre più sostenibile e corretto.

INFLAZIONE E VENDITE AL DETTAGLIO, CONFAGRICOLTURA: “PREZZI AL CONSUMO DELLA VERDURA TRIPLICATI RISPETTO A QUELLI ALL’ORIGINE. I CONSUMATORI PREFERISCONO ACQUISTARE NEI DISCOUNT”

Fonte: Confagricoltura

“Mentre a gennaio crescono i prezzi al consumo (+0,2% a gennaio rispetto a dicembre 2012), si contraggono invece quelli dei prodotti agricoli”. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione ai dati definitivi sull’inflazione a gennaio, diffusi oggi dall’Istat. Confagricoltura fa presente, sulla base dei dati Ismea, che le quotazioni agricole sono calate dell’1,2% a gennaio su dicembre; gli ortaggi segnano a gennaio un incremento sul mese precedente del 3,2% all’origine. “La dinamica al consumo penalizza i consumatori e conferma il potenziale deflativo della produzione primaria – osserva Confagricoltura -. I vegetali freschi a gennaio, rispetto a dicembre, sono costati ben il 9,2% in più ai consumatori”. “Aumenti dei listini all’origine delle verdure a gennaio e febbraio sono fisiologici – spiega Confagricoltura - perché pesano i fattori meteorologici e gli incrementi dei costi, ad esempio, per il riscaldamento di serre e stalle. Resta la forte discrepanza di quotazioni, con i prezzi al dettaglio triplicati rispetto a quelli all’origine”. Confagricoltura pone in evidenza, sulla base dei dati Istat, il calo delle vendite al dettaglio (-0,8% nel 2012 rispetto all’anno precedente quelle alimentari) che si stanno concentrando sempre più nei canali della grande distribuzione (+0,6%) ed in particolare del discount (+1,6%). “Tendenze – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - da tenere presenti nelle strategie d’impresa, anche quelle volte ai nuovi mercati”.

CRISI TURISMO, AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA): IL 2013 SARA’ PIU’ DURO DEL 2012

Fonte: Confagricoltura  

La presidente, Vittoria Brancaccio: “Senza rilancio forte della domanda e contenimento dei costi delle imprese, gravi conseguenze sull’occupazione e in generale sull’economia delle nostre campagne”.

Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia sul movimento turistico internazionale, da e verso l’Italia nel 2012 (periodo gennaio-novembre), la bilancia dei pagamenti segna una ripresa dell’attivo (+12,6%). Ma - rileva Agriturist (Confagricoltura) - c’è poco di che rallegrarsi: gli italiani per viaggiare all’estero spendono sempre meno (-1,1%), gli stranieri per visitare l’Italia spendono qualcosa in più (+3,6%), ma, rispetto al 2011, i pernottamenti degli stranieri sono rimasti sostanzialmente fermi (+0,1%). Decisamente negativo nel 2012 l’andamento del turismo interno. Secondo una elaborazione di Agriturist su rilevamenti a campione dell’ Osservatorio Nazionale del Turismo (periodo gennaio-settembre): alberghi -17%, agriturismi -12%. L’inizio del 2013 - prosegue la nota di Agriturist - non promette nulla di buono. Rispetto allo stesso periodo del 2012 (10 gennaio-20 febbraio), le visite dall’Italia al sito internet www.agriturist.it registrano una flessione nell’ordine del 20%; quelle dall’estero sono a -10%. Si radicalizzano dunque, per effetto della crisi economica, la concentrazione della domanda turistica in pochi periodi festivi dell’anno (Pasqua, ferie estive e Capodanno) e la forte riduzione dei viaggi di fine settimana, già registrate nei tre anni passati. Intanto - conclude Agriturist - le aziende turistiche (e agrituristiche) hanno appena subìto la batosta dell’IMU e saranno colpite, in luglio, dalla TARES, che si annuncia più pesante, almeno del 25%, rispetto alla precedente imposta sullo smaltimento dei rifiuti. Molte aziende, poi, devono anche fare i conti con l’imposta di soggiorno. “Il nuovo Governo - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - dovrà immediatamente adottare provvedimenti a sostegno del turismo, sui versanti della promozione internazionale, del contenimento dei costi delle imprese e della lotta all’abusivismo. La gran parte delle aziende agrituristiche, in particolare, è giovane, ha recentemente investito e deve sopportare mutui molto pesanti. Senza un forte rilancio della domanda, non è possibile mantenere l’occupazione e, in molti casi, addirittura proseguire l’attività. Consideriamo poi che l’agriturismo è un supporto sempre più importante per l’agricoltura, che pure oggi sta affrontando tante difficoltà: se continua così, rischiamo davvero di mettere in ginocchio l’economia delle nostre campagne”.

DA CIRCA LE OTTO DEL MATTINO ENTRATO IN FUNZIONE IL PIANO NEVE DELLA PROVINCIA. LE OPERAZIONI CONTINUANO FINO ALLA MESSA IN SICUREZZA DELL’INTERA RETE STRADALE PROVINCIALE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Tutti i mezzi del Piano neve della Provincia - 31 automezzi tra spartineve, caricamento e spargisale - sono fuori da circa le otto di questa mattina. Le operazioni prevedono in successione prima lo sgombero delle carreggiate dalla neve, con l’intervento delle lame, e in seguito la salatura di tutti i quasi 900 chilometri di strade provinciali per evitare il pericolo ghiaccio. Il disagio maggiore che si registra è dovuto al fatto che, contrariamente a quanto previsto fin dagli ultimi bollettini meteo, la nevicata su tutto il territorio ferrarese si è intensificata proprio a ridosso dell’orario di uscita da casa della popolazione per recarsi a scuola o al lavoro, quindi con sei-sette ore di ritardo rispetto alle previsioni. Così le operazioni sono costrette ad andare a rilento a causa delle code che si verificano lungo le strade, specie su quelle a maggiore percorrenza. Non è stato possibile anticipare l’uscita delle lame, fanno sapere i tecnici dell’amministrazione del Castello, perché per funzionare è necessario si sia depositato sulle carreggiate uno strato minimo di neve. Esiste poi il problema del ghiaccio su alcuni tratti della viabilità provinciale, che si è formato attorno alle 7 – 7,30 del mattino. Problema cui si sta ovviando con il pronto intervento degli spargisale, le cui operazioni sono però in parte rallentate dall’intensificarsi del traffico proprio a causa delle condizioni meteo. In ogni caso l’intervento dei mezzi della Provincia proseguirà fino alla messa in sicurezza dell’intera rete viaria provinciale, anche se la nevicata si sta verificando, finora, con maggiore intensità nella zona dell’Alto Ferrarese, mentre al di là della linea immaginaria sulla cartina che va da Copparo a Portomaggiore verso la costa, si segnalano minori disagi sulle strade.

mercoledì 20 febbraio 2013

BILANCIO UE, AGRINSIEME: “IL PARLAMENTO EUROPEO AGISCA SECONDO COSCIENZA”

Fonte: Confagricoltura

"Un accordo al ribasso che prevede un calo a due cifre per le risorse agricole nei prossimi sette anni. A queste condizioni non stupisce che il Parlamento europeo sia orientato a bocciare l'accordo politico del Consiglio europeo di inizio mese." Commenta così Agrinsieme la dichiarazione del presidente della Comagri Paolo De Castro sul parere che Strasburgo dovrà esprimere prossimamente sulle 'prospettive finanziarie 2014-2020'. "Mentre occorrerebbe più Europa per crescere, é la prima volta che si prevede una riduzione del bilancio complessivo dell'UE (meno 34 miliardi di euro in termini reali nei prossimi sette anni). Ed invece di promuovere il settore primario, priorità riconosciuta ormai a livello globale, nell'accordo politico ci sono 58 miliardi di euro in meno per la politica agricola comune. "A questo punto il Parlamento scelga secondo coscienza e senza condizionamenti", auspica in conclusione Agrinsieme. È un momento importante della storia dell'Europa ed é importante che queste scelte siano fatte in co-decisione con l'apporto dell'unica istituzione comunitaria eletta direttamente dai cittadini europei.

DEFINITO IL PREZZO DEL LATTE ALLA PRODUZIONE NEL LAZIO. PERINELLI (CONFAGRICOLTURA). “UN RISULTATO IMPORTANTE CHE DÀ CERTEZZE AI PRODUTTORI”

Fonte: Confagricoltura

E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il prezzo del latte con la Centrale del latte di Roma (Gruppo Parmalat) e Latte Sano. Il prezzo previsto per i produttori è di 42 cent/litro per latte intero refrigerato alla stalla (+ Iva e con maggiorazioni connesse alla qualità) e sarà valido dal 1° gennaio al 30 luglio 2013. Lo fa presente un comunicato di Confagricoltura Lazio. Il presidente di Confagricoltura Lazio Paolo Perinelli ha espresso soddisfazione per l’accordo “che finalmente - commenta – dà certezze ai produttori che possono programmare così la produzione. Certo sarebbe stato meglio un’intesa fino alla fine dell’anno, comunque si è riusciti a trovare un importante punto di incontro tra le parti”. “Un ringraziamento – ha concluso Perinelli – va espresso all’assessore regionale Di Paolo che è riuscito nel non facile lavoro di mediazione tra le parti consentendo di ottenere un risultato concreto per il mondo allevatoriale, ancor più necessario in un momento così difficile come l’attuale”.

AGRICOLTURA: CONFAGRICOLTURA E CIA RAFFORZANO L’AZIONE COMUNE

Fonte: Confagricoltura e Cia  

Riunione congiunta a Roma della Giunta nazionale e dell’Ufficio di Presidenza delle due Organizzazioni.

Confagricoltura e Cia-Confederazione italiana agricoltori si sono incontrate oggi a Roma a Palazzo della Valle per proseguire la loro azione comune, che si iscrive nelle attività del coordinamento di Agrinsieme, sviluppando una serie di iniziative nei confronti della politica, in particolare del Parlamento e del Governo, che scaturiranno dalle elezioni del 24 e 25 febbraio prossimi e delle Regioni. Le due Organizzazioni hanno riaffermato l’esigenza di un confronto costante sui temi dell’agricoltura e dell’agroalimentare, a partire da incontri e strategie condivise nei vari settori economici (zootecnia, vitivinicoltura, olivicoltura, ortofrutta, cereali, florovivaismo, colture industriali). La riunione - come hanno sostenuto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi e il vicepresidente di Cia Fabio Moschella, delegato dal presidente nazionale Giuseppe Politi impossibilitato a partecipare all’incontro - ha posto alcuni precisi obiettivi per il raggiungimento dei quali le due Confederazioni si muoveranno di comune accordo. Il fine è dare insieme risposte certe alle esigenze degli agricoltori che stanno vivendo un momento di grande difficoltà a causa, soprattutto, di un’opprimente burocrazia e di costi produttivi e contributivi sempre più onerosi e penalizzanti. Le azioni concordate - hanno sottolineato ancora Guidi e Moschella - s’inseriscono nell’ambito della strategia di Agrinsieme, che su tutto il territorio nazionale sta attivando i locali coordinamenti e portando avanti progetti comuni, contestualmente ad incontri con i rappresentanti dei partiti candidati alle prossime elezioni.

BRUTTO TEMPO CON POSSIBILITÀ NEVE FINO A DOMENICA 24 FEBBRAIO COMPRESA. PIANO NEVE DELLA PROVINCIA PRONTO AD ENTRARE IN AZIONE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Le previsioni danno brutto tempo su tutta la provincia di Ferrara, fino a domenica 24 febbraio inclusa. Un peggioramento con abbassamento delle temperature e anche possibilità di precipitazioni nevose. Per questo motivo il Piano neve della Provincia è pronto ad entrare in azione, sia per quanto riguarda la zona dell’Alto Ferrarese che per quella più a ridosso della costa, se si rendesse necessario garantire le condizioni di massima sicurezza stradale possibile. Da ricordare che l’organizzazione messa a punto dall’amministrazione del Castello Estense si compone di undici automezzi dotati di lame e spargisale, fra autocarri e trattori per la zona del Basso Ferrarese, cui si aggiungono altri due mezzi per caricare il sale nei centri operativi. Altri otto autocarri più otto trattori con lame e spargisale sono in forza nell’Alto Ferrarese, anche qui con due mezzi per il caricamento del sale, che è stato stoccato nei centri operativi di Copparo, Codigoro, Vigarano Mainarda e Portomaggiore.

BIETICOLTURA: LE RICHIESTE DI COPROB AL MINISTRO CATANIA

Fonte: Coprob  

Presentate durante l’incontro svoltosi a Pontelongo (PD), “capitale” italiana dello zucchero. 

È necessario completare l’erogazione degli aiuti e mantenere le quote nazionali.

Completare l’erogazione integrale degli aiuti previsti dai regolamenti comunitari e attesi dalle campagne saccarifere del 2009 e del 2010, dando atto al Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali di aver concretamente disposto proprio in questi giorni il pagamento dei primi 35 milioni €, il settore nazionale attende gli ulteriori a 51 milioni €, di cui 21 soltanto per Coprob ed i suoi associati. Mantenere le regole comunitarie in vigore sulle quote nazionali di produzione senza ulteriori aperture ad importazioni extra Ue. E ancora salvaguardare, anche con la nuova PAC, gli interventi a sostegno dell’agricoltura in generale e della bieticoltura in particolare. Sono queste, in sintesi, le priorità illustrate al Ministro Mario Catania da Claudio Gallerani, presidente di Coprob, in occasione dell’incontro su “Il comparto bieticolo saccarifero italiano ed il suo ruolo nelle filiere agroindustriali nazionali e territoriali” svoltosi al Palazzetto dello Sport di Pontelongo (Pd). “Un’area, quella veneta, – ha affermato Gallerani – particolarmente vocata per il settore bieticolo come dimostra la presenza dello stabilimento più antico del nostro paese, dove da oltre 100 anni si produce zucchero, e per la precisione l’unico zucchero certificato 100% italiano, sempre più apprezzato dal consumatore per l’elevata qualità garantita ma anche per l’importante valore intrinseco di un prodotto riconosciuto come locale”. “E non è un caso – ha proseguito il presidente – se abbiamo scelto di far crescere la nostra cooperativa proprio qui, in quella che può essere definita la ‘capitale italiana dello zucchero’, acquisendo lo stabilimento di Pontelongo. Un’operazione che ha rafforzato ulteriormente la leadership di Coprob, che oggi conta 324 dipendenti fissi e più di 300 stagionali, oltre 5.500 soci, una quota produttiva di 284.000 tonnellate di zucchero, pari al 56% della produzione nazionale, su una superficie superiore ai 34.000 ettari, di cui circa 14.000 concentrati in Veneto. Un risultato decisamente importante ottenuto grazie al consistente piano di investimenti della cooperativa che negli ultimi cinque anni ha investito oltre 150 milioni €”. “Le nostre aspettative sono che il Governo, che ha appena sbloccato una prima tranche di risorse – ha affermato il presidente Gallerani – si impegni ora ad erogare anche la parte rimanente dei finanziamenti, così che Coprob possa proseguire il suo impegno di sviluppo nell’innovazione, sostenere il ricambio generazionale in agricoltura e vincere le sfide del mercato con i concorrenti internazionali”. Intervenendo all’incontro di Pontelongo, il Ministro delle Politiche Agricole ha ribadito la grande rilevanza del settore bieticolo all’interno dell’economia agricola italiana in generale, e padana in particolare. “Proprio partendo da questa consapevolezza – ha dichiarato Mario Catania – il Mipaaf ha sempre assicurato il massimo impegno per rappresentare le giuste istanze dei bieticoltori italiani nelle opportune sedi del Governo e sui tavoli di Bruxelles. Tutto ciò al fine di mettere a punto le iniziative necessarie a garantire anche in futuro l’indispensabile sviluppo a questo comparto. Il presidente di Coprob, Claudio Gallerani, da parte sua, ha espresso vivo ringraziamento per l’attenzione che il Ministero ha sempre riservato alla bieticoltura nazionale, auspicando che questo impegno possa proseguire e rafforzarsi anche in futuro. “Un’esigenza particolarmente sentita – ha dichiarato Gallerani – anche alla luce delle prossime decisioni comunitarie che inevitabilmente influenzeranno la crescita di questo importante settore produttivo dell’agricoltura italiana”.

COLDIRETTI: RESTYLING PER I VOUCHER A TUTELA DI AZIENDE AGRICOLE E LAVORATORI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Con la nuova circolare ministeriale rivisti aspetti importanti per l’uso dei “buoni lavoro” in agricoltura. Intensa azione di Coldiretti per migliorare uno strumento che assicura sia gli interessi delle imprese che dei lavoratori, in particolare studenti e pensionati.

Via libera al restyling dei voucher che consentirà un utilizzo dei buoni lavoro più in linea con le esigenze delle aziende agricole e delle migliaia di studenti e pensionati interessati a lavorare in campagna per integrare il proprio reddito. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento alla circolare del ministero del Lavoro che ha rivisto alcuni aspetti importanti dei buoni con cui vengono remunerate le prestazioni lavorative accessorie di studenti e pensionati. Le nuove indicazioni rileggono i contenuti della circolare n. 4/2013 relativa alla riformaFornero alla luce della necessità di un governo del sistema compatibile con la specifica realtà agricola e soprattutto per scongiurare il rischio che tutto il lavoro di emersione fino ad oggi svolto potesse venire irrimediabilmente perduto. In particolare non trova al momento applicazione la limitazione temporale di utilizzo entro 30 giorni dall’acquisto del voucher mentre l’autocertificazione resa dal prestatore d’opera, viene a costituire elemento sufficiente ad evitare in capo al datore di lavoro conseguenze sanzionatorie in caso di false attestazioni. Infine, il valore del voucher fissato a dieci euro non corrisponde più ad un’ora di lavoro, come nel passato. L’istituto del lavoro occasionale accessorio è nato nel 2008esclusivamente per il settore agricolo e solo successivamente è stato esteso ad altri settori. Una storia di successo tanto che da allora sono stati venduti 4,9 milioni di voucher da 10 euro per 110mila lavoratori, soprattutto nelle regioni del nord Italia, in particolare Veneto ed Emilia-Romagna. “Anche in provincia di Ferrara – evidenzia il presidente di Coldiretti, Sergio Gulinelli – questo strumento ha consentito di rispondere alle necessità di assunzioni temporanee di lavoratori occasionali, dando modo alle imprese agricole di svolgere le operazioni necessarie, in particolare la raccolta dei prodotti ortofrutticoli, e dall’altra di assicurare ai lavoratori le necessarie coperture previdenziali, con il minimo della burocrazia; il sistema dei voucher ha consentito nel tempo di coniugare gli interessi sia dell’impresa agricola che dei pensionati, studenti e disoccupati, per le opportunità di integrazione al reddito che è in grado di assicurare, in un quadro di legittimità e tutela anche assicurativa senza per questo, soprattutto nelle regioni dove è più utilizzato, generare alterazioni del sistema del mercato del lavoro o interferenze con i contingenti della manodopera dipendente”. Uno strumento quindi, come voluto dal Legislatore originario, di contrasto al lavoro sommerso per segmenti marginali di occupazione, idoneo nel contempo ad assicurare, soprattutto in un periodo di congiuntura economica, una giusta integrazione al reddito per fasce deboli del mercato del lavoro, ma certamente anche in grado di avvicinare al mondo dell’agricoltura molti giovani/studenti e preservare il patrimonio di esperienza e professionalità di molti anziani/pensionati.

martedì 19 febbraio 2013

IMPRESE, CONFAGRICOLTURA: “CONDIVISIBILI LE CONCLUSIONI DELLA RELAZIONE DEL GARANTE DELLE MICRO PMI. PER CRESCERE SERVONO AGGREGAZIONE, INNOVAZIONE, INTERNAZIONALIZZAZIONE, ACCESSO AL CREDITO. RAGGIUNGONO RISULTATI IMPORTANTI LE RETI AGROALIMENTARI”

Fonte: Confagricoltura

"Le micro PMI sono la spina dorsale del Paese, ma bisogna aiutarle a rafforzarsi e crescere, ancor più in momenti recessivi come l'attuale". Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati della ‘Relazione’ sull'attività svolta dal ‘Garante per le micro, piccole e medie imprese’. Dalla Relazione si rileva - osserva Confagricoltura - una tenuta delle imprese di maggiori dimensioni, che sono in grado di affrontare investimenti più importanti, parallelamente ad una mortalità particolarmente concentrata nelle imprese di piccola e piccolissima dimensione. Per rafforzare il sistema imprese occorre pertanto puntare su reti ed aggregazioni di filiera, bisogna poi favorire l'accesso al credito, l'innovazione e l'internazionalizzazione. Confagricoltura sottolinea poi come emerga dalla relazione del Garante delle micro PMI che le aggregazioni stanno già dando i loro frutti all’interno della filiera agroalimentare in cui, “seppure segnata da un forte calo dei consumi interni, anche imprese molto piccole riescono ad operare con crescente successo nei comparti del biologico, delle bioenergie, dell’agriturismo, del turismo enogastronomico, nei vini di qualità”.

ALIMENTI A BASE DI CARNE DI CAVALLO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “ATTENTI A NON CREARE ‘MOSTRI MEDIATICI’. RIGORE NEL PUNIRE CHI HA FRODATO MA NON FACCIAMO DISAFFEZIONARE CONSUMATORI E BUYER”

Fonte: Confagricoltura

“La carne equina non fa male, anzi fa bene e viene consigliata in alcune patologie perché ricca di ferro. Ma i consumatori hanno diritto di sapere cosa consumano e se risponde ai loro desideri e necessità. Se si dichiara in etichetta che è carne di manzo ed invece è equina è una frode in commercio”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Mario Guidi in relazione alle notizie sui prodotti trasformati (dalle lasagne ai tortellini)in cui si è riscontrata carne di cavallo invece di quella bovina indicata in etichetta. “Il fatto che le frodi vengano scoperte vuol dire che il sistema dei controlli europei funziona a dovere – osserva Guidi -. C’è un monitoraggio costante di quanto viene immesso in vendita, controllato lungo tutte le fasi della filiera, produzione-trasformazione-distribuzione. In questo caso l’allarme non sempre è scattato immediatamente perché ci sono stati comportamenti criminali che hanno impedito che ciò accadesse, come le triangolazioni di carne equina tra vari Paesi”. “Non creiamo nuovi ‘mostri mediatici’, che disaffezionano i consumatori ed anche i buyer, e rischiano di penalizzare i produttori onesti che portano nel mondo il made in Italy di qualità. In questo momento le nostre aziende sono fortemente impegnate nell’export e l’allarmismo le penalizza – mette in guardia il presidente di Confagricoltura - . Non c’è nessun pericolo per la salute umana ed i prodotti in vendita sono sicuri. Sia chiaro che questo non vuol dire che chi ha frodato non debba essere punito, al contrario, occorre essere rigorosi e intransigenti”. “I consumatori si attendono garanzie immediate sui prodotti alimentari in vendita. Non quello che si dovrà fare, ma quello che si sta facendo. Dobbiamo dire loro – conclude il presidente di Confagricoltura - che il sistema attuale dei controlli degli alimenti è assolutamente affidabile e sta portando risultati concreti. E dobbiamo dire loro che i controlli saranno ancor più intensificati”.

AQUAMED, API (CONFAGRICOLTURA) “2013 ANNO CRUCIALE PER LO SVILUPPO DELL’ACQUACOLTURA”

Fonte: Confagricoltura

L’acquacoltura è tra le attività più vitali del settore primario. Solo dagli allevamenti ittici, infatti, può arrivare il pesce di cui c’è bisogno e la crescita a livello mondiale di questo comparto lo conferma. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione dell’inaugurazione, a Milano, di AquaMed 2013, l'evento italiano dell'industria dell'acquacoltura sostenibile. “Il 2013 è un anno cruciale per i pesci d’allevamento italiani. Aumentano i consumi e la metà riguarda proprio il prodotto allevato. La qualità del nostro prodotto è riconosciuta, ma nonostante questo la nostra dipendenza dall’estero è ancora troppo forte e importiamo sempre di più dai Paesi Terzi. I nuovi strumenti comunitari in corso di definizione a Bruxelles e la capacità di utilizzarli saranno fondamentali per lo sviluppo nazionale di questo comparto, che ha un’importanza strategica anche nella gestione sostenibile della risorse” - ha detto Pier Antonio Salvador, presidente dell’Associazione Piscicoltori Italiani (API) di Confagricoltura, intervenendo ad AquaMed. “Non è pensabile – denuncia il presidente dell’API di Confagricoltura - che una mastodontica e inutile burocrazia continui ad impedire, come è successo in questi anni, la crescita del settore, costringendo l’Italia addirittura a restituire i finanziamenti europei che non è stata in grado di utilizzare. Gli allevamenti italiani hanno un sistema di tracciabilità e controlli che, oltre alla qualità del prodotto, permettono di garantire tutto il ciclo produttivo. Il pesce è una delle fonti di proteine ad uso alimentare umano più ecocompatibili e sostenibile anche a livello sociale, economico e culturale”. L'Associazione di Confagricoltura rappresenta oltre il 90% della produzione ittica dell’acquacoltura italiana, circa 73.000 tonnellate nel 2011 compresa la vallicoltura, con una PLV di oltre 355 milioni di euro.  

Il mercato italiano del pesce d’allevamento

Gli acquisti del mercato ittico (fresco più decongelato), registrati tra dicembre 2011 e novembre 2012, sono pari ad un volume di 215.100 tonnellate per un valore al consumo di 2,2 miliardi di euro. Il mercato del pesce di acqua dolce, che pesa in termini di volume il 15,7% sul totale mercato ittico (fresco più decongelato), è cresciuto su base annua. Nel periodo novembre/dicembre 2012 si registrano, in particolare, performance positive per la trota salmonata e quella bianca, trainate dai filetti (+23%) e dal prodotto pronto per la cottura.