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mercoledì 31 ottobre 2012

VINO, CONFAGRICOLTURA: E’ ARRIVATO IL NOVELLO DELLE NOVITÀ

Fonte: Confagricoltura

 “Quest’anno il novello è arrivato in anticipo sulle tavole degli italiani. Grazie ad un decreto ministeriale la data di immissione al consumo non è più quella tradizionalmente fissata al 6 novembre, ma è stata anticipata al 30 ottobre”. Lo ricorda Confagricoltura che ha accolto con favore la decisione: “I produttori sono favorevoli perché stanno godendo di qualche giorno in più e del ponte dei Santi per poter commercializzare un vino che colpisce per il suo gusto morbido e avvolgente e per i suoi profumi fruttati e floreali che ricordano quelli del mosto”. “Altra novità – fa presente Confagricoltura - è legata al processo di vinificazione volto maggiormente alla qualità; da quest’anno la tipologia ‘novello’ deve essere ottenuta per almeno il 40% (e non più il 30%) mediante il processo di vinificazione carbonica dell’uva intera, la tecnica che consente di ottenere un vino piacevole e leggero con sentori di fragola, lampone, frutti di bosco e dai colori vivaci e brillanti”. “La produzione di novello consentita solo per le DOC ed IGT è in calo da diversi anni ed è lontana dai livelli boom dei primi anni 2000 – evidenzia Confagricoltura -. Rimane concentrata nelle regioni del Nord dove si producono i 2/3 dell’offerta nazionale, con forte prevalenza del Veneto. Le novità previste sono certamente di supporto ai produttori e ci auguriamo possano essere di stimolo per incrementare le vendite di questo vino allegro e piacevole”.

MIPAAF, COMITATO VINI DOP E IGP: MODIFICATI TRE DISCIPLINARI DI PRODUZIONE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Comitato Nazionale Vini DOP ed IGP si è riunito il 30 ottobre 2012, deliberando in merito a 3 istanze di modifica dei disciplinari di produzione di cui una proveniente dalla Regione Piemonte e altre due provenienti dalla Regione Emilia Romagna. Per la Regione Piemonte, è stata valutata positivamente la richiesta di modifica, presentata al Ministero dal Consorzio di Tutela Gavi tramite la Regione Piemonte medesima, al disciplinare di produzione della DOCG dei vini “Gavi” concernente nello specifico la modifica all’articolo 6 del disciplinare di produzione relativamente alle tipologie “Spumante”. Per la Regione Emilia Romagna, sono state deliberate in maniera favorevole le richieste di modifica, fatte pervenire al Ministero dal Consorzio di Tutela dei vini interessato tramite la Regione medesima, relative al disciplinare di produzione dei vini ad IGT “Bianco di Castelfranco Emilia”, che ha assunto la denominazione di “Castelfranco Emilia” e al disciplinare di produzione dei vini ad IGT “Emilia” o “dell’Emilia”. In ambedue i disciplinari di produzione citati sopra le modifiche principali hanno riguardato la previsione di nuove tipologie di prodotto, la variazione della zona di produzione nonché la delimitazione della zona vinificazione. Infine il Comitato ha espresso il proprio parere sulla richiesta del Ministero inerente questioni relative al DM 11 novembre 2011 concernente la Disciplina degli esami analitici per i vini DOP e IGP, degli esami organolettici e dell'attività delle commissioni di degustazione per i vini DOP e del relativo finanziamento.

SUPERA I 4,4 MILIONI DI QUINTALI LA PRODUZIONE DI UVA TRASFORMATA DALLE CANTINE SOCIALI DI FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA

Fonte: FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA

Con una diminuzione inferiore all’1% rispetto alla campagna 2011/2012 Il prodotto presenta un ottimo livello qualitativo e un buon equilibrio delle componenti organolettiche

Supera i 4,4 milioni di quintali (-0,81% rispetto all’anno scorso) la produzione 2012 di uva dei 19.000 soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna (oltre 1.200 addetti per un volume d’affari vicino ai 600 milioni di euro), raggruppati in 31 cantine sociali che rappresentano più del 55% dell’intero raccolto regionale. È quanto dichiara Giovanni Bettini, presidente di Fedagri Emilia Romagna, che sottolinea le differenze, anche sensibili, riscontrate lungo la Via Emilia: se ad esempio nelle aree collinari sprovviste di irrigazione si sono registrati cali produttivi anche significativi, nella provincia di Reggio Emilia si è riscontrato un aumento del 4,6%, mentre in quella di Piacenza la produzione ha subito una contrazione del 19%, passando da 153.000 a 124.000 quintali. “Un dato – afferma il responsabile regionale del Settore Vitivinicolo della Federazione, Ivo Guerra – legato alla violenta grandinata che in luglio ha colpito pesantemente i vitigni di Pinot Nero, Ortugo e Malvasia nel Piacentino. In diminuzione, ma decisamente più contenuta (-7,3%), la produzione anche in provincia di Bologna, dove il conferimento ha raggiunto i 271.000 quintali; ancora più ridotta la contrazione in provincia di Modena, dove la produzione ha sfiorato i 670.000 quintali (-3,2% rispetto al 2011)”. “Nelle altre province dell’Emilia Romagna – prosegue Guerra – il raccolto ha mostrato un incremento, seppur molto differente da una zona all’altra. L’aumento minore si è registrato in provincia di Forlì-Cesena, dove l’uva trasformata si è attestata sui 496.000 quintali (+0,1%), e di Ravenna, dove i conferimenti hanno superato quota 1.700.000 quintali (+0,4%). Più elevato, infine, l’aumento della produzione di uva trasformata dalle cantine sociali di Fedagri in provincia di Reggio Emilia, passata da 1.090.000 a 1.141.500 quintali (+4,6%). “L’uva conferita alle cantine sociali di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna – sottolinea Guerra – presenta quest’anno un livello qualitativo particolarmente elevato ed un buon equilibrio delle componenti organolettiche. Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno infatti aumentato la qualità degli acini, preservandoli dalla presenza di muffe e parassiti”. “Nonostante la crisi economica globale che incide pesantemente sugli acquisti – conclude Giovanni Bettini – la campagna di commercializzazione si apre all’insegna del cauto ottimismo, anche in considerazione delle ridottissime giacenze di vino presenti nei magazzini italiani. E quindi, dopo le delusioni registrate negli ultimi mesi in molti settori agricoli, il comparto vitivinicolo potrà con tutta probabilità garantire ai produttori una buona soddisfazione e una giusta remunerazione economica, confermandosi ancora una volta un importante punto di riferimento per le aziende produttrici anche nei momenti di crisi”.

INFLAZIONE, CONFAGRICOLTURA: “PER GLI ALIMENTARI AUMENTI NETTAMENTE INFERIORI A QUELLI PER I TRASPORTI E L’ABITAZIONE”

Fonte: Confagricoltura

“L’evoluzione dei prezzi alimentari al consumo appare sostanzialmente in linea con l’andamento dei prezzi generali e l’inflazione acquisita (proiettando il dato mensile sino a fine anno) per gli alimentari è inferiore a quella per tutti i prodotti”. Commenta così Confagricoltura gli ultimi dati Istat sull’andamento dei prezzi al consumo diffuso oggi. “Pur in lieve aumento su base congiunturale (+0,3% a ottobre rispetto al mese precedente) - spiega Confagricoltura - i prezzi degli alimentari sono comunque cresciuti ad ottobre, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del 2,6%: un incremento perfettamente allineato a quello complessivo del paniere degli acquisti degli Italiani”. Ad ottobre, sempre su base tendenziale – conclude Confagricoltura - sono ben più rincarati ad esempio i costi per l’abitazione con acqua, elettricità e combustibili (+6,8% rispetto allo scorso anno), ed i trasporti (+6,1% sempre rispetto a ottobre 2011).

Variazioni percentuali dell’indice dei prezzi al consumo:
www.agrestetv.it/documenti/Variazioni_percentuali_dell_indice_dei_prezzi_al_consumo.doc

COLDIRETTI: IN PUBBLICAZIONE IL NUOVO NUMERO DELL’ARATRO

FONTE: COLDIRETTI

Il notiziario di Coldiretti Ferrara è già on-line sul nostro sito. Invito alle giornate del ringraziamento e riflessioni sui temi del forum di Cernobbio tra i temi trattati.

Copertina dedicata all’imminente celebrazione della Giornata Provinciale del Ringraziamento, che nella nostra provincia ormai da diversianni raddoppia e si sviluppa su due giornate, dove al tradizionale momento liturgico nel Duomo di Ferrara, si affianca il momento di incontro con i cittadini sul tema delle produzioni della filiera agricola firmata dagli agricoltori. E così sabato 10 novembre e domenica 11 novembre in piazza Trento Trieste, sul “listone”, al riparo della struttura appositamente allestita, si terrà il mercato delle aziende di Campagna Amica con la partecipazione di una sessantina di agricoltori ferraresi e non solo, che porteranno nella nostracittà i loro prodotti di eccellenza, vongole di Goro comprese, supportati da F.A.I., la società di Coldiretti che gestisce le forniture del vero prodotto agricolo italiano di filiera certificata ai circuiti di vendita diretta, agli agriturismi, alle Botteghe di Campagna Amica ed anche ai punti vendita della distribuzione organizzata.
Largo spazio poi alle riflessioni ed ai documenti del forum dell’agricoltura e alimentazione di Cernobbio, compreso l’intervento del presidente del consiglio Mario Monti, al convegno Coldiretti a Macfrut, dove è stata presentata l’ortofrutta firmata dagli agricoltori italiani, alle informazioni sugli eventi organizzati da Coldiretti (come ad esempio Cibi d’Italia a Roma), e le ultime novità in materia tecnica (nuovo registro trattamenti, nuova PAC, l’entrata in vigore dell’art. 62, la condizionalità), fiscale (la bozza di legge di stabilità), sindacale (con la firma del contratto provinciale per gli operai agricole e le nuove tariffe paghe), oltre che del Patronato EPACA ed agli annunci del mercatino.
L’Aratro è corso di invio a tutti gli associati, ma può già essere letto in anteprima scaricandolo dal sito www.ferrara.coldiretti.it, dove sono anche pubblicate le principali notizie di interesse per le imprese agricole del nostro territorio.

COLDIRETTI: UNA DOMENICA AL SAPOR DI ZUCCA NELLE AZIENDE AGRICOLE ED AGRITURISTICHE DI CAMPAGNA AMICA



FONTE: COLDIRETTI

Ciclopedalate dei sapori dedicata alla zucca domenica 4 novembre tra Ferrara e Ostellato. Le cicloscampagnate si concludono con dedica ad uno dei prodotti tipici ferraresi con l’opportunità di conoscerlo dal campo alla tavola, con gustose ricette.
   
Saranno dedicate alla zucca le ultime escursioni che concludono gli appuntamenti di “Benvenuti a Ferrara, Terra delle Biciclette” e “CicloScampagnate dei Sapori”: domenica 4 novembre, fra Ferrara ed Ostellato, in collaborazione con Campagna Amica Coldiretti Ferrara, sono infatti programmate due biciclettate dedicate ad uno dei prodotti più tipici del nostro territorio e di questo periodo stagionale.
La prima opportunità è quella della ciclopasseggiata “tra Arti e Orti”, con ritrovo domenica 4 novembre alle 10,30 di fianco allo Scalone di piazza Municipale ed in concomitanza con il Mercato Contadino, di circa nove chilometri complessivi, con partenza garantita, alla scoperta dell’arte e dei luoghi rurali del centro storico cittadino nel corso della quale si farà tappa all’azienda agricola “TerraViva Bio Pastoreria”, in via delle Erbe, per una degustazione di specialità a base di zucche ferraresi. (costo, con bici propria: adulti 8 euro. Ragazzi 11/16 anni, soci Fenalca/Fenailp e Coldiretti, correntisti Intesa-Sanpaolo Carisbo, ospiti di strutture ricettive aderenti al circuito BiciDeltaPo: 6 euro. Gratis per bambini caricati su seggiolino. Offerta Speciale Famiglia: due adulti+due ragazzi 11/16 anni, con bici proprie): 20 euro- info & prenotazioni tel. 0532 742661 oppure info@bicideltapo.it).
La seconda opportunità si svilupperà invece ad Ostellato, con la cicloscampagnata dei sapori in concomitanza con “Zucca in Festa” –  il tradizionale evento che celebra questa cucurbitacea a due passi dal Mezzano, diciottomila ettari di valli bonificate dove si coltivano anche quelle che un po’ tutti riconoscono come le migliori zucche del Ferrarese – con ritrovo alle 10,30 in piazza Repubblica per la “Pedalata della Zucca Violina”, escursione su due ruote con soste gustose promossa dallo chef Mauro Spadoni in collaborazione con Consorzio Vini Bosco Eliceo e Silvia Ferretti-A Ferrara con la Guida che – durante un percorso di una ventina chilometri da compiere con andatura assolutamente slow e accompagnati da una guida – ‘racconterà’ il territorio ostellatese in abbinamento alla degustazione di specialità a base di zucca: dal Tortino diZucca, proposto all’azienda agricola Dario Dolcetti, alla Lasagna alla Zucca e ragù di salsiccia, servita all’Agriturismo Novara, fino alle scaloppe alla crema di Zucca, da assaggiare nel Ristorante Tenda della Sagra. (costo, conbici propria: 25 euro a persona; Nolo city bike, su prenotazione: 5 euro; Offerta speciale famiglia - due adulti+bambini, fino a 12 anni, con bici proprie: 60 euro; info&prenotazione - obbligatoria e fino ad esaurimento posti disponibili: tel. 345 5684017). E per chi vuol arrivare ad Ostellato da Ferrara con la propria bici, è possibile usufruire di transfer in bus con bici al seguito (costo 7,20 euro a persona) in partenza da Ferrara Fs alle ore 9,30 con rientro in città alle ore 18,18. Mentre per chi vuole abbinare alle bicipasseggiate qualche giorno di vacanza a Ferrara nel Ponte di Ognissanti, Casoa Fenailp Tour e LinkTours – le agenzie viaggi partner ufficiali,rispettivamente, di “Benvenuti a Ferrara, Terra delle Biciclette” e “CicloScampagnate dei Sapori” – propongono pacchetti speciali con soggiorno a partire da 70 euro a persona.

A FIERACAVALLI 2012 IL FASCINO SENZA TEMPO DELLA CARROZZA


FONTE: FIERACAVALLI
Alla 114^ edizione di Fieracavalli sempre più spazio al mondo degli attacchi. Nella quattro-giorni alla Fiera di Verona, molti gli eventi le novità dedicate a carrozze e cocchieri. Debutto per la Gara di Attacchi-Concorso Derby,  organizzata dal Gruppo Italiano Attacchi, in attesa, nel 2013, dell’arrivo della prima tappa italiana FEI World Cup di Attacchi. Tra le iniziative, un “simulatore di guida” al Villaggio del Bambino, le esibizioni di pariglie al ritmo di valzer nel Gala d’Oro Symphonia e la sfilata di oltre trenta carrozze nelle vie del centro storico di Verona.
Verona, 31 ottobre 2012. Sfilano, gareggiano su percorsi con gimkane, danzano sulle note dei valzer e c’è perfino un simulatore per imparare a guidarle: sono le carrozze, ancora una volta protagoniste alla 114^ edizione di Fieracavalli (www.fiercavalli.it).  Il fascino senza  tempo legato agli attacchi torna, infatti, nel corso della più importante manifestazione internazionale dedicata al mondo equestre, in programma  alla Fiera di Verona dall’8 all’11 novembre 2012.

Dal 1898, la carrozza fa parte della storia di Fieracavalli, come testimonia la collezione di Veronafiere con 49 esemplari rari dell’Ottocento. Un rapporto che ogni anno si arricchisce di eventi e spettacoli. Novità di questa edizione è la Gara di Attacchi-Concorso Derby (domenica 11 novembre, ore 17, padiglione 7B), organizzata grazie alla collaborazione del Gruppo Italiano Attacchi: sfida a cronometro dove l’affiatamento tra  equipaggio e cavallo è fondamentale per  guidare il mezzo a quattro ruote in un percorso ad ostacoli che richiede grande abilità. Una vera e propria competizione sportiva che rappresenta  il miglior viatico per il debutto, nel 2013, della prima tappa italiana della prestigiosa FEI World Cup di Attacchi, con l’arrivo a Verona  dei top driver mondiali.

A Fieracavalli l’abilità dei cocchieri riesce anche a far danzare - letteralmente -  i “legni”, come gli appassionati chiamano le carrozze. Si può averne prova al Gala d’Oro Symphonia, lo show serale (8-9-10 novembre, ore 21, padiglione 7B) nel quale coppie di attacchi singoli, pariglie e tiri a quattro si esibiscono a tempo di valzer, a conferma della grande versatilità di uno dei mezzi di trasporto più antichi utilizzati dall’uomo.

Nel corso della Fiera, la carrozza si scopre poi a misura dei più piccoli. Sedere in cassetta  non è un gioco da ragazzi, ma quasi. Almeno con il “simulatore di guida” allestito nel Villaggio del Bambino (padiglione 5) dal Gruppo Italiano Attacchi, presente anche con una serie di iniziative didattiche alla scoperta di finimenti, bardature, abbigliamento e ruolo di groom e cocchieri. Inoltre, nelle aree di promozione turistica del territorio (padiglione 1/A), tanti giochi in carrozza e i “quadri storici” che riproducono l’uso che se ne faceva in America, Inghilterra e Francia.

Infine, sabato 10 novembre, torna uno degli appuntamenti più attesi e suggestivi  con la tradizionale sfilata di  carrozze nelle vie del centro storico di Verona: oltre trenta tra  carri agricoli, dog cart, landau, caleche e  park drag, accompagnati  da Carabinieri a cavallo, Polizia di Stato, Corpo Forestale e associazioni, in un carosello ormai classico che rinnova il legame tra Fieracavalli  e la  sua città. Partenza alle ore 10 dal quartiere fieristico e gran finale alle 11.30 in piazza Bra, con la premiazione degli attacchi più eleganti nell’ambito del concorso “Verona in carrozza”. 



COLDIRETTI: PER HALLOWEEN -10% DI ZUCCHE, CON LA CRISI FINISCONO IN CUCINA



FONTE: COLDIRETTI

Per le difficoltà economiche il business della “notte delle streghe” scende a 300 milioni di euro (-15%) e le zucche finiscono nei cappellacci o nel risotto. Soprattutto quelle ferraresi, le violine e le delica, rinomate pergusto e compattezza.
   
Anche la zucca di halloween si adegua al tempo di crisi e dalle finestre e dai balconi sopra i quali viene esposta per celebrare, intagliata e spesso illuminata, la notte delle streghe finisce in padella per insaporire il risotto o per riempire i celebri tortelli. E’ quanto rileva la Coldiretti nel sottolineare che in Italia sono circa 13 milioni le persone che festeggiano la notte delle streghe per una spesa di circa 300 milioni di euro, il 15 per cento in meno rispetto allo scorso anno, tra zucche spettrali, teschi, scheletri, scherzetti o dolcetti.

In Italia - sottolinea la Coldiretti - quasi un chilo di zucca a testa viene consumato soprattutto inquesto periodo dell’anno per preparare gustosi banchetti, piuttosto che per decorare le case, anche se l'affermarsi della notte delle streghe ha aperto il nuovo “mercato” delle zucche intagliate con le quali si cimentano un numero crescente di italiani. Quest’anno la produzione di zucche Made in italy  è in flessione di un 10% rispetto allo scorso anno, in parte a causa delle avverse vicende climatiche, ma anche per i minori investimenti dovuti al prezzo poco interessante delle scorse annate. Il raccolto, comunque - informa la Coldiretti -  è di buona qualità e si dovrebbe attestare intorno ai 50milioni di chili, con prezzi in leggero aumento rispetto allo scorso anno, superiori all’euro per chilo di zucca al consumo.

In occasione dellatradizionale ricorrenza di halloween originaria del Nord America che si staaffermando anche in Italia dove la coltivazione nazionale di zucche copre complessivamente una superficie di circa duemila ettari di terreno localizzati sopratutto in Lombardia (Mantova, Cremona, Brescia), Emilia-Romagna (Ferrara), Veneto (Venezia) e Campania. Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da “competizione” con esemplari che possono arrivare anche a 400 chili di peso. Accanto a varietà internazionali molti imprenditori agricoli in Italia - continua la Coldiretti - sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca marina di Chioggia del Veneto, la zucca violina di Ferrara, la zucca di Castellazzo bormiola in Piemonte e la zucca lardaia di Siena. La zucca - sottolinea la Coldiretti - è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. Le specialità alimentari a base di zucca infatti - spiega la Coldiretti - sono tantissime. Dai tortelli preparati scegliendo una zucca dolce, compatta e un po' farinosa da unire ad ingredienti speciali come mostarda, amaretti e cioccolata fondente, oppure ai nostri “cappellacci” ferraresi (i caplaz) dove la qualità della zucca (violina o delica) è fondamentale per la buona riuscita al pari della bravura della sfoglina, al risotto ormai apprezzato da nord a sud del paese ma anche la zucca fritta o al forno, la crostata di zucca, la torta di zucca e infine come leccornia i suoi semi tostati e salati (le tradizionali “brustoline” che ci accompagnavano nelle serate al cinema).

Per intagliare un’autentica zucca di halloween invece - suggerisce la Coldiretti - occorre innanzituttoscegliere una bella zucca dal peso compreso tra i cinque e i dieci chili, rotonda e senza imperfezioni perché, più liscia è la superficie, più facile è intagliarla. Con uno scalpello a forma di V poi bisogna tracciare le linee sul volto della zucca e con un coltello da cucina ben affilato e non troppo flessibile occorre scavare per intagliare i tratti del "volto" in modo da ricavare dei fori da dove fuoriesca la luce. Per inserire al suo interno una candela accesa è sufficiente scavare un buco sul fondo della zucca per ricavare una via d'entrata senza rovinare "l'opera d'arte". Per chi volesse conservare a lungo il ricordo della magica notte delle streghe - continua la Coldiretti - deve una volta alla settimana passare sulla parte esterna un po' di olio vegetale con un panno morbido e lasciarla in un luogo fresco e asciutto. Successivamente ogni 4-5 giorni immergerla in acqua fresca. In caso di aria particolarmente secca, in casa, di notte è consigliabile - conclude la Coldiretti - coprire la zucca con un panno umido.

COLDIRETTI: IN EMILIA-ROMAGNA STRANIERO UN OPERAIO AGRICOLO SU TRE


FONTE: COLDIRETTI

La nostra è la regione italiana con il più alto numero di stranieri occupati in agricoltura.

L’Emilia Romagna è la regione con il più alto impiego di manodopera straniera in agricoltura, con un operaio agricolo su tre proveniente dall’estero. E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna sulla base del dossier statistico immigrazione Caritas e Migrantes alla cui realizzazione ha collaborato la stessa Coldiretti.
Secondo i dati del dossier, nel 2011 i lavoratori stranieri impegnati nei campi emiliano romagnoli sonostati 39.357, il 33,3% dei 117.975 lavoratori occupati nell’agricoltura regionale. In Emilia Romagna – commenta Coldiretti – l’apporto dei lavoratori stranieri all’agricoltura è di sette punti percentuali più alti rispetto alla media nazionale, dove l’apporto di manodopera straniera con 313.724 lavoratori rappresenta il 26,1% del totale dei lavoratori agricoli.
A livello nazionale la presenza di lavoratori stranieri si concentra per oltre la metà (52,34%) inquindici province; tra queste spiccano Ravenna (impiega il 2,54% del totale dei lavoratori nazionali) Forlì-Cesena (2,06%) e Ferrara (2,02%).
Tra le diverse nazionalità presenti in regione, spicca la Romania con 11.037 lavoratori, seguita dallaPolonia con 4.193 e dal Marocco con 4.181. Si tratta per lo più di lavoratori impegnati nella raccolta della frutta. Mentre nel settore zootecnico numerosa è anche la compagine dell’India con 3.275 lavoratori, presenti soprattutto nelle stalle dove si munge il latte per il Parmigiano Reggiano.
I lavoratori stranieri – conclude Coldiretti – contribuiscono ormai in modo strutturale e determinante all'economia agricola della Regione e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo.

VIA LIBERA DELLA CONFERENZA UNIFICATA AL DDL CONSUMO DEL SUOLO



FONTE: MIPAAF

CATANIA: BUONA NOTIZIA, ORA PROSEGUIRE PER FARLO DIVENTARE LEGGE

“Ieri la Conferenza unificata ha dato il via libera al disegno di legge contro il consumo del suolo. Le Regioni e gli Enti locali hanno ritenuto di fare alcune proposte emendative in larga parte condivisibili. Un primo passaggio istituzionale è stato completato. Questa non può che essere considerata una buona notizia da tutti coloro che credono che la cementificazione dei terreni agricoli del Paese sia un’emergenza nazionale. Ora il nostro obiettivo è quello di proseguire nell’iter previsto, che richiede un ulteriore passaggio a Palazzo Chigi prima del coinvolgimento del Parlamento, per fare in modo che questo provvedimento diventi legge prima della fine dell’attuale legislatura”.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania commenta il parere espresso ieri dalla Conferenza unificata sul disegno di legge contro il consumo del suolo, varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 14 settembre.

IL FATTURATO DI CONSERVE ITALIA SUPERA IL MILIARDO DI EURO



FONTE: CONSERVEITALIA

Dopo la leggera contrazione degli ultimi anni, ritorna sui valori pre-crisi del 2009

In diminuzione la posizione finanziaria, passata da 282 a 273 milioni, soddisfacente il livello di redditività con l’Ebitda a 60,6 milioni.
 
(Bologna, 31 Ottobre 2012). Bilancio positivo per Conserve Italia, che ha chiuso l’esercizio 2011/12 con un fatturato aggregato di oltre 1.000 milioni di euro, in aumento del 2,3% rispetto alla campagna precedente. Un risultato particolarmente soddisfacente quello messo a segno dal leader europeo dell’ortofrutta trasformata alla luce della pesante crisi che continua ad attanagliare anche il nostro paese.
Dopo il discreto recupero del 2010, infatti, l’economia italiana si è nuovamente indebolita nel 2011, quando il PIL è aumentato mediamente dello 0,4% registrando un peggioramento nella seconda metà dell’anno. Nei primi mesi del 2012 il PIL ha poi fatto segnare un’inversione di tendenza con una contrazione dello 0,8% nel primo trimestre e dello 0,7% nel secondo.
Tornando all’analisi del bilancio di Conserve Italia, sul fronte dell’indebitamento, dopo aver consolidato la durata del proprio debito, trasformandolo da breve a medio-lungo termine negli ultimi anni, il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2011/12 con una posizione finanziaria netta di circa 273 milioni di euro, in diminuzione del 3% rispetto agli oltre 282 milioni dell’esercizio precedente; di questi 273 milioni, 231 riguardano l’Italia, in calo del 7%.
Il patrimonio netto si mantiene stabile sui 223 milioni di euro, mentre il rapporto debiti/patrimonio mostra un miglioramento attestandosi a quota 1,2.
Soddisfacente anche la redditività, sostanzialmente stazionaria sui valori dell’anno precedente con l’Ebitda sui 60,6 milioni di euro, pari al 6,1% del fatturato lordo.
Anche gli investimenti del Gruppo si mantengono sui buoni livelli dell’esercizio 2010/11, attestandosi complessivamente sui 65 milioni di euro, di cui 40 destinati al settore tecnico e 25 indirizzati all’area marketing/commerciale.
Buoni i risultati dell’esercizio della capofila Conserve Italia, chiuso con un utile netto di 2,3 milioni di euro, in netto aumento rispetto all’utile dell’esercizio precedente, attestatosi a 1,1 milioni.
“Nonostante la generale tendenza alla contrazione dei consumi alimentari provocata dalla pesante crisi economica globale – afferma il direttore generale Angel Sanchez – nella campagna 2011/12 Conserve Italia ha mantenuto un discreto livello di redditività. Un risultato ottenuto grazie anche all’importante azione di compressione dei costi fissi, diminuiti da 114 a 107 milioni di euro (-6%) a livello di Gruppo e da 69 a 67 milioni (-3%) per la capofila”. “Contemporaneamente – prosegue Sanchez – abbiamo registrato anche un aumento del fatturato, in particolare nel canale fresco (+20%) e nell’export (+14%), cresciuto sia in Europa che fuori dai confini del ‘Vecchio Continente’. Nell’esercizio 2011/12 il Gruppo ha esportato in 91 paesi registrando un importante sviluppo in mercati strategici quali Giappone, Stati Uniti, Australia e Gran Bretagna. Per ciò che concerne i diversi marchi, poi, è emblematico il caso di Cirio, il più noto e diffuso a livello internazionale. Da quando Conserve Italia ha acquisito l’azienda, nel 2004, infatti, la quota estera di questo brand è passata dal 18,2 a 27,1 milioni di euro, aumentando in particolare in Gran Bretagna, Francia, Belgio e Svizzera”.
“Tra le società estere del Gruppo – dichiara il direttore generale – da segnalare il buon andamento di Juver Alimentacion, che ha sviluppato un fatturato di oltre 163 milioni di euro, con un incremento del 6%: una performance decisamente soddisfacente alla luce della pesante recessione che sta colpendo la Spagna. Positivo anche l’andamento di Conserves France che, pur risentendo degli oneri legati al processo di profonda ristrutturazione, ha chiuso l’esercizio con un fatturato di oltre 172 milioni di euro, in aumento del 7% sull’annata precedente”.
“Da sottolineare infine – conclude Sanchez – il trend positivo di Tera Seeds, la società creata tre anni fa da Conserve Italia per completare la propria filiera ‘dal seme alla tavola’ con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia nel settore sementiero: il volume d’affari ha raggiunto i 5,3 milioni di euro con un aumento del 4,5%”.
“L’annata che abbiamo chiuso il 30 giugno – dichiara il presidente del Gruppo, Maurizio Gardini – è stato davvero impegnativo ma siamo comunque riusciti a mantenere fede alla nostra mission: garantire ai soci le risposte più idonee valorizzando al massimo il loro prodotto. A tale proposito, Conserve Italia non solo ha remunerato la produzione dei soci a condizioni economiche più vantaggiose, ma ha ritirato la materia prima anche quando il mercato non assorbiva prodotto, trasformando complessivamente circa 605.000 tonnellate di ortofrutta fresca (45.000 in più rispetto all’esercizio precedente). Ben l’85% di questa produzione è stata conferita dai soci garantendo quindi una provenienza esclusivamente italiana”.
“La nostra azienda cooperativa – prosegue il presidente Gardini – è strutturata per affrontare il ‘mare in tempesta’, ma ha anche acquisito la consapevolezza che è necessario reagire alla difficile congiuntura attraverso un profondo cambiamento culturale che può aprire la strada all’innovazione consentendo di affrontare con successo le sfide globali”. “Noi – conclude Gardini – abbiamo già avviato questo cammino, ma per poter guardare al futuro con ottimismo e raggiungere una sempre maggiore efficienza e competitività è indispensabile che tutta la filiera sappia mettersi in gioco con coraggio e ‘aprire le porte’ all’innovazione”.

TERREMOTO, CONFAGRICOLTURA: “SI AVVICINANO LE SCADENZE, MA LA RIPRESA E’ ANCORA LONTANA. IL DL 174 VA RIVISTO”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

“Per gli agricoltori delle zone terremotate non sono arrivate risposte normative adeguate  per fronteggiare l’emergenza e favorire la ripresa, e la situazione rischia di aggravarsi con l’avvicinarsi delle prossime scadenze”. Confagricoltura lancia l’allarme sulla situazione delle zone devastate dal sisma, mentre all’esame della Camera il DL 174/2012 per la sua conversione in legge, che la settimana prossima approderà in aula per poi passare al Senato.

“Il testo va profondamente modificato – chiede Confagricoltura -. Siamo ancora in attesa di ricevere indicazioni precise sull’accatastamento dei fabbricati rurali fortemente danneggiati dal sisma che, ad oggi, deve essere fatto entro il 30 novembre. E non è ancora chiaro se il meccanismo del versamento di tasse e contributi, dal prossimo 16 dicembre, valga anche per le aziende agricole. Gli agricoltori non sono nelle condizioni di adempiere agli obblighi di legge. Andrebbero sostenuti negli sforzi di ripresa e di ricostruzione, e invece sono costretti a procedure farraginose per rispettare scadenze fiscali e contributive”.

“Non comprendiamo – continua Confagricoltura - perchè non sia stato seguito il sistema definito a suo tempo per i terremotati dell’Abruzzo, che prevedeva che la riscossione avvenisse in modo rateale, dopo un congruo periodo di sospensione”.

martedì 30 ottobre 2012

LAMBRUSCO IGT EMILIA, IL COMITATO NAZIONALE VINI APPROVA IL NUOVO DISCIPLINARE CHE ESTENDE LA FRIZZANTATURA A BOLOGNA, RAVENNA, FORLÌ-CESENA, CREMONA E MANTOVA.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Rabboni: "Una decisione importante a tutela della tradizione produttiva dei lambruschi e degli altri vini emiliani"

Via libera dal Comitato nazionale vini al nuovo disciplinare IGT Emilia che estende la frizzantatura di questi vini, lambruschi compresi, alle cantine delle province di Bologna, Ravenna, Forli-Cesena, Cremona e Mantova. Ora la proposta di nuovo disciplinare verra' trasmessa a Bruxelles per l'approvazione definitiva dell'Unione Europea. “E’ una decisione importante per la quale questa Regione, in accordo con la filiera produttiva regionale, si è impegnata con convinzione – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - Sono lieto che il Comitato nazionale non abbia dato ascolto, in questa occasione, alle richieste di alcuni produttori veneti e piemontesi di inclusione nell'IGT Emilia; la frizzantatura dei vini emiliani si realizza da sempre nei territori di produzione delle uve e in quelli delle province limitrofe; il disciplinare dell'IGT non fa altro che formalizzare questa prassi e tradizione."

INTERNAZIONALIZZAZIONE. CONSALVO (CONFAGRICOLTURA) A BUCAREST: “SINERGIA ITALO-RUMENA ALL’INSEGNA DELL’AGRICOLTURA DI QUALITÀ”

Fonte: Confagricoltura

Agricoltura di qualità e percorsi comuni, esperienze italiane e prospettive di sviluppo rumene: questi i temi del seminario, svoltosi oggi a Bucarest, promosso congiuntamente dal ministero dell’Agricoltura rumeno e dall’Ambasciata d’Italia, con rappresentanti del Parlamento di entrambi i Paesi, di Confagricoltura e Confindustria, delle Camere di Commercio, del mondo bancario, di esperti. Per Confagricoltura era presente il componente di Giunta con delega per l’internazionalizzazione Giandomenico Consalvo, che ha sottolineato l’importanza del settore agricolo per l’economia della Romania: la superficie agricola utilizzata in loco è circa il 56% del territorio e di questa oltre il 62% è destinata a seminativi, in particolare cereali; quasi il 33% della popolazione è impegnata nel settore primario. “Non si può non rilanciare la vocazione agricola della Romania”, ha commentato il rappresentante dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli. “C’è un quadro di riassetto e rilancio dell’agricoltura rumena che ha sempre interessato gli imprenditori italiani - ha proseguito Consalvo nel suo intervento –. Dall’impegno sinergico di Confagricoltura e Confindustria sono nati, nel corso degli anni, progetti di internazionalizzazione importanti. Ed oggi sono ben 330 mila gli ettari coltivati in Romania da aziende agricole italiane, come sono molteplici le iniziative agroindustriali”. “La nuova scommessa – ha concluso Consalvo – è quello delle reti d’impresa e dei contratti di rete nel settore agroalimentare su cui Confagricoltura e Confindustria stanno attivamente cooperando in Italia ma anche all’estero. Si possono sviluppare in Romania network, partenariati e progetti agroalimentari che vedano assieme agricoltori e industriali italiani ed anche rumeni. Noi Italiani possiamo mettere a disposizione dei colleghi della Romania le nostre conoscenze tecniche ed il know how, mediante scambi professionali e progetti comuni anche coordinati dalle Istituzioni di entrambi i Paesi”.

PESCA, MINISTRO CATANIA INCONTRA ALLEANZA DELLE COOPERATIVE DEL SETTORE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha incontrato oggi, presso il Palazzo della Cooperazione, a Roma, l’Alleanza delle Cooperative italiane del settore della pesca (ACI Pesca), per una tavola rotonda sui temi del comparto. Al centro della riunione sono stati posti, innanzitutto, i risultati raggiunti dal governo italiano nell’ultimo Consiglio agricoltura e pesca dell’Unione europea, che si è tenuto in Lussemburgo, come la conferma del fermo temporaneo tra le misure previste dal nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). L’Alleanza delle Cooperative ha accolto con soddisfazione l’accordo in sede comunitaria, mentre il Ministro Catania ha sottolineato come si sia raggiunto un compromesso “ottimo”, dal momento che, ha spiegato, “è un tema di cui il governo italiano si è fatto carico praticamente da solo e sul quale ha raggiunto un risultato grazie al buon rapporto con la Commissaria europea per la Pesca, Maria Damanaki”. Nel corso dell’incontro sono stati sollevati diversi altri temi, tra i quali: le politiche di pesca del tonno rosso, in vista del meeting che si terrà ad Agadir (Marocco) dal 12 al 19 novembre della Commissione Internazionale per la Conservazione dei tonnidi dell'Atlantico; le prospettive sugli ulteriori passaggi verso la riforma della Politica comune della pesca, che coinvolgeranno il Commissione europea, Consiglio europeo e Europarlamento. Sul fronte nazionale, invece, l’attenzione è stata rivolta al nuovo Programma triennale nazionale della pesca e alle discussioni in corso, in sede parlamentare, in merito alla legge di stabilità. Il Ministro ha assicurato la massima attenzione a queste tematiche e ha confermato all’Alleanza delle Cooperative la massima disponibilità ad ascoltare eventuali proposte in modo da lavorare insieme di fronte alle prossime scadenze che interesseranno il settore.

CONTRO CRISI ECONOMICA ED ECOLOGICA PUNTARE SU PICCOLE AZIENDE AGRICOLE, NON SU COLTURE INTENSIVE

Fonte: Associazione italiana Agricoltura Biologica, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI-Fondo Ambiente Italiano, Federbio-Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici, Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, Italia Nostra, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Pro Natura, Societa’ Italiana Ecologia del Paesaggio, Touring Club Italiano, WWF Italia  

E’ l’appello rivolto oggi a Roma da 13 associazioni a Governo Monti, Parlamento UE e Regioni durante l’incontro “PAC 2014 – 2020: per un’agricoltura in grado di riconciliare Economia ed Ecologia”

 “Una riforma ‘verde’ della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea che fronteggi la crisi economica ed ecologica, dirottando i finanziamenti dalle produzioni intensive ad alto impatto ambientale alle piccole aziende agricole multifunzionali, in grado cioè di garantire modelli di produzione e di consumo sostenibili e fornire servizi ambientali e sociali economicamente efficienti e rispettosi della biodiversità, delle risorse naturali e del paesaggio”. E’ la richiesta rivolta al Governo Monti, al Parlamento europeo e alle Regioni da 13 associazioni che riuniscono ambientalisti, mondo scientifico, agricoltori biologici e biodinamici (Associazione italiana Agricoltura Biologica, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI-Fondo Ambiente Italiano, Federbio-Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici, Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, Italia Nostra, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Pro Natura, Societa’ Italiana Ecologia del Paesaggio, Touring Club Italiano, WWF Italia) in occasione dell’incontro “PAC 2014 – 2020: per un’agricoltura in grado di riconciliare Economia ed Ecologia”, che si è svolto oggi a Roma presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Durante l’iniziativa le 13 associazioni si sono confrontate con le tre maggiori Associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura e CIA), i rappresentanti delle Regioni e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. “L’attuale crisi economica colpisce un’agricoltura già fortemente attraversata da una profonda crisi strutturale”, affermano le 13 sigle in una nota congiunta. “In Italia le aziende sono calate in 10 anni del 32,2% e il loro reddito del 25,3%. I dati sull’ambiente in Europa evidenziano una crisi generalizzata anche della biodiversità e il consumo di suolo agricolo negli ultimi sessant’anni (che ha provocato la perdita di 1,5 milioni di ettari dei terreni più fertili in Italia) mette a rischio anche la sicurezza alimentare. Questa crisi è il punto di arrivo di un modello di agricoltura non più sostenibile per modalità di produzione e di consumo”. “Con un documento condiviso (vedi pdf allegato), presentato in occasione dell’incontro, le tredici Associazioni hanno evidenziato come in Italia, dove ancora prevalgono aziende agricole di piccole dimensioni, riuscire a mantenere un’agricoltura di qualità significa essenzialmente mettere in relazione la sostenibilità ambientale con quella economica. Una Politica Agricola Comune per l’Europa, che voglia definirsi tale per il futuro, deve poter dare all’agricoltura un ruolo centrale nella ricostruzione delle condizioni ambientali ed economiche della produzione”. “La crisi agricola di oggi è il punto di arrivo di un modello di sviluppo non più sostenibile e che vede nei sistemi agricoli e di produzione del cibo i settori dove maggiormente esplodono le contraddizioni. Contemporaneamente, però, proprio l’agricoltura è il settore che più di altri ha già realizzato attività innovative per costruire un modello di produzione e consumo basato su una visione avanzata della sostenibilità in grado di garantire efficienza economica, equità sociale, tutela e valorizzazione delle risorse naturali e del paesaggio”. “Gli aiuti distribuiti fino ad oggi alle imprese agricole dall’Unione Europea attraverso la propria Politica Agricola Comune (PAC) hanno favorito produzioni intensive ad alto impatto ambientale senza garantire la loro sostenibilità economica. Le aziende che hanno ricevuto la maggior parte dei fondi comunitari sono infatti quelle di grandi dimensioni, monoculturali, che producono merci indifferenziate ma che realizzano un reddito netto più basso. Le aziende agricole che reggono meglio l’impatto della crisi sono invece le aziende diversificate, multifunzionali, che realizzano attività innovative per la costruzione di un modello di produzione e consumo basato sulla sostenibilità ambientale”.  

UNA RIFORMA ‘VERDE’ E’ POSSIBILE: LA PROPOSTA. “Ci troviamo di fronte ad un paradosso: le imprese che hanno sostegni dalla PAC non hanno futuro sul piano economico e le imprese che invece possono avere un futuro non hanno sostegni. La riforma della PAC per il periodo 2014 – 2020, in discussione al Parlamento europeo, deve affrontare questo paradosso. Per quanto riguarda il primo pilastro della PAC e l’aiuto disaccoppiato, è necessario orientarsi verso soluzioni che consentano la remunerazione della produzione di beni pubblici con chiari obiettivi legati alla sicurezza e alla sovranità alimentare, alla mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, alla protezione delle funzioni degli ecosistemi, alla protezione delle risorse naturali (acqua, suolo, ecc.), alla messa in sicurezza del territorio, alla creazione di opportunità di lavoro ed al rafforzamento del tessuto sociale delle aree rurali. Per quello che riguarda il secondo pilastro della PAC, il riferimento fondamentale deve essere il perseguimento di strategie individuali e collettive per la diversificazione delle produzioni, dei mercati, delle funzioni, integrando la produzione di beni privati con la produzione di beni pubblici per una rinnovata economia locale sostenibile attraverso una nuova integrazione città-campagna”. “In questo scenario l’agricoltura biologica assume un ruolo completamente nuovo rispetto al passato, utile per il futuro di tutta l’agricoltura, diventando metodo produttivo centrale dal quale partire per un nuovo modello di riferimento basato su valori etici e sociali e sulla tutela dei beni pubblici. Sono, infatti, proprio le aziende biologiche che attraverso la diversificazione (base fondante dei principi del biologico) hanno saputo interpretare la multifunzionalità in misura maggiore rispetto alle altre e che oggi si dimostrano più resilienti anche sul piano economico e in sintonia maggiore con l’ambiente e i bisogni dei cittadini”.

IL DIBATTITO AL CONSIGLIO UE: IL RISCHIO DI UN’OCCASIONE PERSA. “Le proposte della PAC per il periodo 2014 – 2020 presentate dalla Commissione Europea nell’ottobre 2011 contenevano alcune importanti innovazioni rispetto al passato insieme ad altri aspetti da considerarsi invece insufficienti e che necessitavano ulteriori approfondimenti e miglioramenti per poter realizzare una riforma adeguata alle esigenze di profondo cambiamento che i tempi attuali richiedono. Visto il dibattito in corso al Parlamento europeo e le proposte del Consiglio Europeo dell’Agricoltura si rischia invece di fare ulteriori passi indietro e far diventare la riforma un’occasione persa per l’affermazione di una nuova agricoltura in grado di riconciliare economia ed ecologia”. “La crisi strutturale nella quale siamo immersi impone di dare una priorità assoluta nell’uso delle risorse pubbliche ad obiettivi di interesse collettivo come la salvaguardia dell’ambiente, i servizi sociali nelle aree rurali, la creazione di nuova occupazione per i giovani. Promuovere e sostenere le imprese agricole multifunzionali, che alla produzione di cibo associano la fornitura di servizi ambientali e sociali creando lavoro qualificato, è la strada migliore per perseguire questi obiettivi”.

POLIZIA PROVINCIALE SANZIONA DUE CACCIATORI

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

A Mesola, in territorio che rientra nell’Ambito Territoriale di Caccia Fe/3, una pattuglia della Polizia provinciale ha sanzionato due doppiette romagnole che anziché abbattere 15 colombacci a testa, per complessivi 30 esemplari consentiti dalla normativa, ne avevamo uccisi ben 54. L’operazione si è svolta in una zona di campagna tra gli abitati di Bosco e di Mesola, dove si trovano una quindicina di capanni adattati allo scopo di prelevare i colombacci. La pattuglia degli uomini in divisa si è appostata per tenere sotto controllo quanto stava succedendo e verificare se i cacciatori, all’interno dei capanni, rispettavano le regole. Uno in particolare è stato posto sotto stretta sorveglianza, dal quale oltre ad essere esplosi numerosi colpi di fucile fuoriusciva uno degli occupanti per portarsi in un vicino fossato e depositarvi un sacco scuro. Dopo un periodo di osservazione sono scattati i controlli che, oltre ad accertare che la maggioranza dei cacciatori era in regola, hanno riscontrato che le due doppiette romagnole, che avevano potuto fruire solo di quella giornata nel Delta nell’ambito della cosiddetta caccia in mobilità, avevano abbattuto complessivamente 54 colombacci. L’esperienza degli agenti, dopo che i due avevano dichiarato di averne abbattuti solo 26, ossia quelli presenti nel capanno di caccia, ha portato a recuperarne una dozzina nascosti in un vicino fossato, un’altra decina celati sotto una giubba in mezzo ad un cespuglio e gli ultimi sei in un contenitore mimetico anch’esso sommerso da frasche tagliate di recente. Ai due cacciatori è stata elevata una sanzione amministrativa di complessivi 412 euro, oltre al sequestro di tutti i 54 volatili che saranno destinati in beneficenza.

lunedì 29 ottobre 2012

FILIERA PATATICOLA, CATANIA: FIRMATO ACCORDO INTERPROFESSIONALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “Questo accordo interprofessionale, che funziona da ventiquattro anni, ha rappresentato uno strumento di crescita per gli operatori del settore che hanno dimostrato di essere responsabilmente attivi nella gestione delle relazioni commerciali. Questo comparto può vantare un’esperienza organizzativa modello, proprio perché consente di avere una filiera integrata che va dall’agricoltore alla trasformazione con passaggi che hanno consentito di recuperare valore aggiunto lungo le sue fasi”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato la firma dell’accordo interprofessionale per le patate destinate a trasformazione industriale per la campagna 2012, con validità anche retroattiva. L’accordo è stato sottoscritto oggi, presso il Mipaaf alla presenza del Ministro, da tutte le organizzazioni professionali agricole e le centrali cooperative insieme a AIIPA e ANICAV. Dato rilevante è la determinazione preventiva dei prezzi che tiene conto dei costi di produzione. Il prezzo indicativo, infatti, varia dai 107 ai 150 euro a tonnellata a seconda delle fasce di qualità del prodotto. Il quantitativo-obiettivo minimo indicato nel testo è pari a 170.000 tonnellate, circa il 10% della produzione nazionale. Questo accordo interprofessionale si distingue dai precedenti per l’inclusione della recente disciplina introdotta dall’art. 62, per quanto riguarda i termini di pagamento e la forma scritta dei contratti di cessione. In occasione della firma è stato confermato che si procederà a breve alla discussione con le Regioni dello schema di Piano di settore per la filiera delle patate, che apporterà una profonda innovazione nella gestione dell’intervento pubblico nel comparto volto a introdurre un ruolo maggiormente operativo delle Organizzazioni di produttori, chiamate a svolgere una funzione di regolazione di mercato.

GIOVANI E START UP IN AGRICOLTURA, CATANIA: STRUMENTI ISMEA OPPORTUNITÀ PER I NOSTRI AGRICOLTORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L’agricoltura ha bisogno di risposte mirate e specifiche. Per questo Ismea ha messo a punto degli strumenti ad hoc in grado di sostenere le imprese del settore, conoscendone le necessità e gli obiettivi”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina al Mipaaf, nel corso della quale ha illustrato insieme ad Arturo Semerari, presidente di Ismea, misure e strumenti tesi a favorire l’insediamento dei giovani e lo sviluppo delle start up in agricoltura, con particolare riferimento ai prestiti agevolati per l’acquisto dei terreni, ai finanziamenti per la realizzazione di progetti di investimento innovativi e alle garanzie per l’accesso al credito bancario e per l’abbattimento dei relativi costi. “A sostegno dei giovani agricoltori e delle start up l’Ismea fornisce infatti una serie di strumenti – ha spiegato il Ministro - finalizzati ad acquisire la base fondiaria e a finanziare progetti di investimento innovativi. Con la misura del cosiddetto ‘Primo insediamento’ i giovani al di sotto dei 40 anni possono richiedere a Ismea la concessione di mutui (fino a 30 anni) a tassi ridotti per l’acquisto dei terreni agricoli”. Tra le misure illustrate oggi, anche quella denominata ‘Subentro’, che consente il finanziamento di progetti specifici presentati da giovani agricoltori nella fase del passaggio di aziende tra vecchie e nuove generazioni. Ismea rilascia anche garanzie dirette o a prima richiesta, allo scopo di favorire l’accesso al credito bancario. Lo strumento integra le capacità dell’imprenditore agricolo di fornire garanzie alle banche erogatrici, favorendo l’abbattimento degli spread e di conseguenza i tassi di interesse applicati sui finanziamenti. I giovani possono inoltre usufruire di uno sconto sulla commissione di garanzia fino a un massimo di 7.500 euro, nell’ambito del regime di aiuto ‘de minimis’. A questi strumenti si affiancano il ‘Fondo di credito’, anch’esso destinato ad abbattere il costo dei finanziamenti bancari attraverso il sostegno pubblico, e il ‘Fondo di investimento nel capitale di rischio’ con cui l’Ismea acquisisce, direttamente o indirettamente, partecipazioni al capitale di rischio delle imprese agricole. “Ritengo opportuno evidenziare che gli strumenti di Ismea illustrati oggi sono certamente utili a rispondere al problema del credito e a quello delle assicurazioni. Ad ogni modo – ha proseguito Catania - sono convinto che dobbiamo guardare oltre e pensare ad ulteriori obiettivi. Mi riferisco, per esempio, alla necessità - di cui ho già parlato con il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, e sulla quale richiamerò l’attenzione anche del Governo – di tornare a un regime di credito agrario differenziato, uno strumento che esisteva in passato, la cui scomparsa è stata un grave danno per il sistema agricolo. Le banche infatti non dispongono più di modalità mirate e personale specializzato per rapportarsi nella maniera più adatta alla realtà specifica delle aziende agricole”. “Sul fronte delle assicurazioni, invece, mi sono battuto molto per raggiungere dei risultati all’interno della legge di stabilità e abbiamo ottenuto la somma di 120 milioni di euro per l’anno 2013. Dobbiamo andare avanti in questa direzione, evitando – ha concluso il Ministro - i meccanismi di gestione delle crisi ‘ex post’ con interventi di mano pubblica, usati in passato. Sia a livello nazionale che comunitario, è fondamentale quindi mobilitare delle risorse per questo scopo”.

sabato 27 ottobre 2012

LATTE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA) AGLI STATI GENERALI DI CREMONA: “BRUXELLES PER IL SETTORE LATTIERO PREPARA UNA RIFORMA MASCHERATA. TANTO VALE MANTENERE IL SISTEMA DELLE QUOTE”

Fonte: Confagricoltura

“Non si può continuare a lavorare in un Paese che si dimostra nemico delle imprese e, ancor più, di quelle agricole. Tutte le istituzioni, le forze politiche ed economiche devono impegnarsi perché l’agricoltura cresca. Con la convinzione che, se cresce l’agricoltura, tutta l’Italia cresce”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo a Cremona alla riunione degli ‘Stati Generali del latte’, nell’ambito della Fiera internazionale del bovino da latte. “Si parla di manovre per lo sviluppo, la stabilità ma in agricoltura si sta facendo l’opposto, alimentando una situazione di marginalizzazione, decrescita e instabilità – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Si finge di non capire che è impossibile fare impresa, programmare investimenti se si aumenta a dismisura il carico fiscale e si tassano anche i mezzi di produzione, se si blocca l’avvio di forme associative e societarie moderne oltre tutto cambiando in corsa le regole del gioco e in forma retroattiva”. “Abbiamo bisogno di una politica che ci ascolti e in questo dobbiamo riconoscere l’impegno di ministri come Mario Catania e Enzo Moavero”, ha sottolineato Guidi; poi intervenendo sui problemi del settore lattiero caseario ha continuato: “Dobbiamo porci una domanda pregiudiziale si sta ipotizzando di prorogare le quote zucchero ed i diritti di impianto vitivinicoli; in questa situazione è proprio un tabù parlare anche di una proroga del regime delle quote latte? Forse occorre maggiore coerenza nelle scelte delle politiche comunitarie. Abbiamo notato che ci sono proposte di forme alternative alle quote che hanno risultati pressoché equivalenti. Vale la pena pensare ad altro e mascherare ciò che di buono si è fatto sinora solo per non tornare indietro su una decisione?”. Infine sul negoziato sul prezzo del latte con gli industriali che non decolla. “Non si è riscontrata alcuna volontà, da parte dell'industria di trasformazione, di arrivare alla definizione di un accordo per il prezzo del latte alla stalla, lasciando gli allevatori in una condizione di assoluta incertezza – ha constatato il presidente -. Una situazione che diventa ancor più difficilmente sopportabile a fronte dell'aumento spropositato dei costi di produzione, legato alle quotazioni dei carburanti da un lato e a quelle di mais e soia, prodotti indispensabili nella razione alimentare delle vacche da latte, dall'altro. Se non cambia il livello di valorizzazione economica del latte alla stalla, gran parte degli allevamenti italiani si troveranno a rischio chiusura”.

venerdì 26 ottobre 2012

MAURIZIO GARDINI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DI CONSERVE ITALIA

Fonte: Centro Stampa  

Nonostante la crisi economica è positivo l’andamento dell’esercizio del gruppo cooperativo, che ha visto il fatturato aggregato superare i 1.000 milioni di euro (+2,3%)

Maurizio Gardini, forlivese, 52 anni, è stato confermato per altri tre anni alla presidenza di Conserve Italia, il gigante agroalimentare leader nel settore dell’ortofrutta trasformata con i marchi Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby, De Rica, St Mamet e Juver. Aderente a Confcooperative, Conserve Italia può contare su 50 cooperative socie, 14.500 produttori, 13 stabilimenti (9 in Italia) e oltre 600.000 tonnellate di prodotti agricoli trasformati per un fatturato aggregato superiore ai 1.000 milioni di euro. Gardini è stato riconfermato presidente per acclamazione dall’Assemblea dei Soci. Alla vicepresidenza sono stati eletti Massimo Passanti e Vanni Girotti.

IL CSO VOLA AL PMA PER PROMUOVERE IN USA LA QUALITÀ DELL’ORTOFRUTTA ITALIANA

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli  

Con il Progetto European Flavors il CSO sbarca in California, dove il Fresh Summit è ai blocchi di partenza. Nei padiglioni della manifestazione sarà possibile scoprire la qualità dei prodotti ortofrutticoli italiani.

Il PMA Fresh Summit è ai blocchi di partenza e European Flavors parteciperà anche a questa edizione per presentare ai visitatori della manifestazione i prodotti dell’ortofrutticoltura italiana. European Flavors infatti è un’iniziativa in cui Unione Europea, Stato Italiano e soci del CSO, interagiscono con la finalità di promuovere i consumi di frutta e verdura in quattro importanti mercati. Si tratta di Russia, Giappone, Canada e, naturalmente Stati Uniti. Quest’ultimo è infatti un mercato importante per l’export ortofrutticolo italiano, che si attesta attorno alle 18mila tonnellate annue – 15.000 delle quali realizzate dal kiwi - per un controvalore di circa 20 milioni di euro annui. Numeri significativi, corroborati da un trend che negli ultimi anni si è dimostrato positivo, certificando da un lato la crescente domanda dei consumatori americani e, dall’altro, l’alta qualità dei prodotti immessi sul mercato. Qualità garantita anche dalla tracciabilità di cui tutti i prodotti ortofrutticoli europei sono dotati, assicurando ai consumatori il rispetto delle precise e stringenti normative che vigono nei paesi UE e la conformità ai rigorosi disciplinari di produzione e di controllo delle condizioni igienico-sanitarie lungo tutta la filiera. “L’alta qualità della nostra frutta e verdura e la consapevolezza che in Europa ci sono vincoli molto severi sono elementi che giocano un ruolo forte nel sostenere le esportazioni del vecchio continente e, in particolare, italiane – sottolinea Simona Rubbi, Responsabile Progetti del CSO – L’ortofrutta nostrana è infatti leader in quasi tutti i comparti ortofrutticoli, un vanto del “Made in Italy”, e trae grande giovamento dalla sicurezza che i nostri protocolli di produzione garantiscono. Auspico che gli sforzi delle istituzioni italiane per l’apertura del mercato USA alle nostre italiane siano premiati dal successo. Per offrire ai visitatori del PMA la possibilità di toccare con mano la qualità e i sapori di frutta e verdura nazionali, alla fiera parteciperanno e proporranno assaggi dei loro prodotti le aziende Socie di CSO coinvolte nel progetto European Flavors: Alegra, Apofruit, Made in Blu, Oranfrizer, Granfrutta Zani. Nella spedizione in USA sono stati inoltre coinvolti anche alcuni Soci di filiera del CSO, a rafforzamento di una integrazione importante avvenuta nel 2012 all’interno del Centro Servizi Ortofrutticoli tra Produzione e Aziende leader nel settore delle tecnologie, del packaging, della logistica, nello specifico per il PMA sono presenti: Infia, Graziani e TR Turoni.

RIFORMA PAC, GUIDI AI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA: "TOCCA ALLE NUOVE GENERAZIONI SFAMARE IL MONDO, BRUXELLES DEVE CAPIRE CHE LE IMPRESE HANNO IL DOVERE DI PRODURRE DI PIÙ"

Fonte: Confagricoltura

 “In Italia su 700mila imprese guidate da under 35, poco più di 60.000 sono quelle agricole. Se pur lieve, quest’anno registriamo un recupero delle nuove leve iscritte alle Camere di commercio, è un segnale della volontà di ritornare alla terra che va assolutamente colto perché l’agricoltura è la base su cui poggia la speranza di sfamare il mondo, adesso e nel futuro”. Lo ha detto Giorgio Guarneri, presidente dell’Anga Cremona, al convegno: ”Riforma Pac: le proposte della Commissione, le attese dei produttori e la politica dell’Unione Europea”, organizzato dai giovani di Confagricoltura in occasione della sessantasettesima edizione della fiera internazionale del bovino da latte. Le aziende agricole condotte dagli under 35 si distinguono, nel panorama italiano prevalentemente caratterizzato da microimprese, come realtà consistenti per fatturato, dimensione e innovazioni di prodotto e processo. “L’invecchiamento del settore agricolo è la migliore dimostrazione delle opportunità potenziali per chi vorrebbe diventare imprenditore agricolo, a patto si agisca presto e concretamente per favorire l’ingresso e la permanenza di giovani – ha rimarcato Guarneri -. Bene aver inserito il pacchetto giovani nel primo Pilastro, ma non basta. Non servono ‘contentini’, ma interventi efficaci e realizzabili che possano dare sicurezza ai giovani in una logica di sviluppo e crescita per una reale sostenibilità economica dell’impresa, dell’Italia e dell’Europa”. “I giovani sono il motore della crescita, da loro ci si attende impulsi propulsivi al rinnovamento. Ma devono essere messi nelle condizioni di operare – ha detto il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi -. Occorrono misure che riequilibrino la distribuzione del valore nella filiera, liberino le potenzialità e le capacità imprenditoriali, diano spazio ad una grande agricoltura di produzione e qualità, l’unica in grado di creare lavoro e contribuire alla crescita economica. Servono scelte precise a livello comunitario, ma anche nazionale, per orientare sempre di più i produttori al mercato. Va finalmente compreso – ha concluso - che produrre non è un tabù, come ci vuol far credere Bruxelles, ma una necessità per il futuro dell’Europa“.

CACCIA. IL CONSIGLIO DI STATO RICONOSCE LA VALIDITÀ DEL CALENDARIO VENATORIO DELL'EMILIA-ROMAGNA. RESPINTO PER LA SECONDA VOLTA IL RICORSO DI LAC E LAV. RABBONI: DALLA REGIONE SCELTE EQUILIBRATE PER UNA PIENA COMPATIBILITÀ TRA CACCIA, AMBIENTE E AGRICOLTURA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Ok dal Consiglio di Stato al calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna nello scorso mese di marzo. Respingendo il ricorso delle associazioni Lac e Lav contro una precedente senza del Tar di Bologna che già si era pronunciato a favore della Regione, il Consiglio di Stato riconosce dunque la piena validità del calendario venatorio attualmente in vigore. “Una sentenza – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che riconosce le scelte equilibrate e la regolarità delle procedure compiute da questa Regione, per una piena compatibilità tra caccia, ambiente e agricoltura. I cacciatori e i cittadini emiliano-romagnoli hanno quindi elementi di fiducia e di certezza a differenza di quanto accade in molte altre regioni italiane e a livello nazionale dove le decisioni in materia venatorie sono sistematicamente rettificate dalle pronunce dei Tribunali”.

SCIOPERO DEL 6 NOV, GARANTITE DAL BURANA LE PRESTAZIONI ISTITUZIONALI INDISPENSABILI E I SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

Fonte: Ufficio Stampa Consorzio della Bonifica Burana

Si informano i consorziati ed utenti del Consorzio della Bonifica Burana che, in concomitanza con lo sciopero generale per tutti i lavoratori del comparto Bonifiche indetto dalle Associazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL , E FILBI-UIL per la giornata di martedì 6 novembre p.v., il Consorzio garantirà l’espletamento delle prestazioni istituzionali indispensabili e dei servizi pubblici essenziali.

PAC, CATANIA: UNITA’ DEL SISTEMA ITALIA FONDAMENTALE PER ESSERE INCISIVI IN EUROPA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Il primo dato da evidenziare con soddisfazione in merito al negoziato in corso per la riforma della Politica agricola comune (PAC) è senza dubbio relativo al ritrovato spirito di condivisione e di sistema tra le Regioni, il Governo, le organizzazioni agricole e i rappresentanti italiani in Parlamento europeo. Questa unità è fondamentale per poter agire in maniera incisiva e portare avanti le istanze del nostro Paese in sede comunitaria". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio presso il Salone internazionale del Gusto-Terra Madre a Torino, dopo aver partecipato alla riunione della Commissione politiche agricole, durante la quale gli Assessori regionali dell'agricoltura, coordinati dall'Assessore Dario Stefano, hanno presentato al Ministro un documento sulla riforma della Pac. "Per quanto riguarda lo stato attuale del negoziato – ha aggiunto Catania – non c'è dubbio che la questione principale al momento sia quella relativa al dibattito sul bilancio finanziario complessivo dell'Unione europea, sul quale al momento non sembra facile trovare un accordo per i tempi che erano stati ipotizzati poche settimane fa, quando si pensava di poter chiudere l'accordo per la seconda parte del prossimo mese di novembre, periodo nel quale è stato convocato un vertice dei capi di Governo proprio su questo tema. Come sappiamo, il budget riservato all'agricoltura è legato a doppio filo a questo negoziato. Ad ogni modo ritengo opportuno sottolineare, anche in questa occasione, che il mio impegno in tale direzione è massimo e che tutto il Governo condivide questa linea, mirando a ottenere un livello di risorse congruo". "Inoltre – ha spiegato il Ministro – stiamo continuando a lottare a Bruxelles, e anche in questo abbiamo l'appoggio del nostro Governo, per fare in modo che la Commissione europea non consideri come criterio prevalente per la ripartizione dei fondi quello della superficie agricola. Ci siamo sempre opposti a questa proposta, dal momento che penalizza fortemente l'agricoltura italiana che vanta un alto livello di qualità pur con una superficie limitata e con una Produzione lorda vendibile (PLV) per ettaro molto alta. Continuiamo a spingere verso questa direzione e spero che raccoglieremo dei risultati positivi”. “Un altro tema fondamentale del negoziato è sicuramente relativo alla necessità di semplificazione. La proposta della Commissione impone infatti sistemi burocratici più complicati rispetto al passato. Sono convinto invece che serva fare delle modifiche agli assetti attuali per ottenere una maggiore semplificazione e andare incontro alle esigenze degli agricoltori”. Il Ministro Catania ha anche parlato della questione delle assicurazioni. “Rappresenta – ha osservato Catania – un elemento fondamentale per la riforma della Pac. Le polizze assicurative devono essere maggiormente incentivate e la Pac deve riuscire a fornire degli strumenti più efficaci, sia contro i rischi delle le calamità naturali e sia per contrastare le crisi di mercato”. Il Ministro ha, infine, affrontato il tema relativo al ddl contro il consumo del suolo agricolo, per il quale proprio oggi le Regioni hanno chiesto un rinvio dell’esame proponendo al governo l'apertura di un tavolo tecnico per l'elaborazione di un documento condiviso che concili le esigenze dell'ambiente con quelle dell'agricoltura. “Il 30 ottobre – ha concluso Catania – mi aspetto un colpo d’ala da parte delle Regioni, affinché esse possano cogliere l’urgenza della questione e dare una risposta concreta anche all’opinione pubblica che chiede di fermare la cementificazione dei terreni agricoli. In questo momento è fondamentale dare un segnale immediato per frenare questo processo”.

giovedì 25 ottobre 2012

CONSUMI, CONFAGRICOLTURA: “LE FAMIGLIE DIMINUISCONO ANCHE LE SPESE OBBLIGATE, COME QUELLE PER IL CIBO”

Fonte: Confagricoltura

 “La crisi economica fa sentire i suoi effetti sulla spesa delle famiglie, che tendono a risparmiare rinunciando anche al cibo, e privilegiano per gli acquisti i discount. La situazione si va deteriorando e cresce la sfiducia”. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati diffusi oggi da Istat sulle vendite al dettaglio, e dal Censis-Confcommercio sul clima di fiducia e sulle aspettative delle famiglie. In base alle rilevazioni Istat – osserva Confagricoltura - le vendite degli alimentari nei primi otto mesi dell’anno non crescono, confermandosi anche ad agosto il clima recessivo. Per gli acquisti i consumatori privilegiano i discount alimentari (+1,7% negli otto mesi, in base ai dati Istat), a dimostrazione che, anche per le spese obbligate come quelle per gli alimenti si tende a risparmiare, spesso rinunciando alla qualità. Come rileva l’Osservatorio Censis-Confcommercio la situazione economica delle famiglie si va aggravando, con il Pil previsto in calo del 2,3% nel 2012 e dello 0,8% nel 2013, mentre aumenta la pressione fiscale su imprese e famiglie del 45,5%. “In questa situazione – conclude Confagricoltura - è inevitabile che i consumatori riducano drasticamente gli acquisti (-3,3% nel 2012, -0,9% nel 2013) e peggiori il clima di fiducia. Anche nelle campagne la situazione è estremamente difficile, con le imprese che non riescono a far quadrare i conti per la pressione fiscale ed i costi in crescita, in primo luogo per il gasolio”.

IMPIANTI DANNEGGIATI E SICCITÀ: LA DURA ESTATE DEL BURANA E I LAVORI PER L’INVERNO

Fonte: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Burana

 “È stata un’estate complessa, sotto diversi punti di vista, ma possiamo ritenerci soddisfatti di come siamo riusciti a far fronte alle richieste d’acqua nonostante siccità e terremoto” – sono le parole del Presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Francesco Vincenzi, a chiusura della campagna irrigua, nonché alla vigilia della stagione delle piogge – seppure il vero banco di prova sarà l’inverno”. Il sisma del 20 e 29 maggio, infatti, è arrivato ad aggravare una situazione che si prospettava già di grande sofferenza per le campagne, danneggiando i principali impianti per il pompaggio di acqua dai canali e chilometri di tessuto arginale in un momento in cui l’esigenza idrica era massima. Eppure, se l’impianto Pilastresi di Stellata di Bondeno è restato fermo tutta estate, l’impianto Sussidiario costruito nel 2004 proprio per far fronte ad eventi di magra eccezionale, essendo agibile e funzionante, nel periodo estivo ha sempre garantito acqua per le coltivazioni ferraresi. Ma l’emergenza non può dirsi conclusa. “Purtroppo il lavoro di bonifica è fatto di mediazione tra eventi estremi – aggiunge il Direttore Claudio Negrini - qualche mese fa ci trovavamo a combattere contro precipitazioni scarsissime, che hanno duramente colpito le coltivazioni del nostro territorio nella stagione più siccitosa dopo il 2003, così come oggi ci troviamo a lavorare per scongiurare il rischio di allagamenti per i mesi a venire. Fortunatamente, almeno dal punto di vista del ripristino della situazione di canali e impianti a seguito del terremoto, la situazione, seppure con ritardo, si è sbloccata: stiamo iniziando i lavori grazie ai primi finanziamenti ottenuti, oltre 4 milioni di euro a fronte degli oltre 40 però necessari, per mettere mano agli interventi strutturali prioritari.” Il direttore tecnico del Burana - Cinalberto Bertozzi - fa sapere che, proprio in questi giorni, stanno facendo i test di pompe e motori a Pilastresi, il quale, da solo, preserva dagli allagamenti 55.000 ettari di territorio tra Modena, Mantova e Ferrara. Ogni volta che piove intensamente, infatti, se non venisse pompata l’acqua dal canale delle Pilastresi al fiume Po, arriverebbe a sommergere buona parte del territorio di Bondeno e dei comuni limitrofi nelle province di Modena e Mantova. I primi interventi che beneficiano degli stanziamenti della Regione Emilia-Romagna riguardano la messa in sicurezza degli impianti per consentire l’accesso al personale di servizio al fine di verificarne la funzionalità: gli impianti del nodo idraulico strategico di Bondeno – tra cui lo stesso Pilastresi – il Bondeno-Palata, S. Bianca, Cipollette, nonché l’impianto Dogaro di S. Felice, il Concordia Sud di Mirandola e la Chiavica Regina di San Martino Spino. Inoltre, sono iniziati i lavori di ripristino delle arginature compromesse: centinaia di metri di sponde franate, argini fessurati e lesionati sul Canale Diversivo di Burana (tra Mirandola e Finale Emilia), sul Diversivo di Cavezzo (tra Cavezzo, Medolla e S. Prospero) e sul Cavo Vallicella (tra Finale e S. Felice). Al Burana si stanno adoperando con la massima urgenza affinché la messa in sicurezza possa far fronte ai prossimi eventi meteorologici sfavorevoli, in attesa della prossima ordinanza del Commissario Delegato per gli stanziamenti mancanti.

LEGGE DI STABILITÀ, RABBONI A COLDIRETTI: SU NOSTRA SOLLECITAZIONE È GIÀ STATO DEPOSITATO UN EMENDAMENTO PER COMPRENDERE NELLA POSSIBILITÀ DI RATEIZZAZIONE DELLE IMPOSTE ANCHE LE AZIENDE AGRICOLE TERREMOTATE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Anche le aziende agricole delle aree colpite dal terremoto potranno usufruire della possibilità di accedere alla rateizzazione delle imposte fino al giugno 2013 e ai relativi finanziamenti bancari con interessi a carico dello Stato, prevista dal disegno di legge di stabilità. Lo prevede un emendamento parlamentare che è già stato depositato. Rispondendo a Coldiretti che sul tema ha scritto al Commissario per la ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani e a tutti i Parlamentari emiliano-romagnoli, l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni informa che “proprio su sollecitazione di questa Regione alcuni Parlamentari hanno già depositato un emendamento per estendere la possibilità di rateizzazione delle imposte già prevista per i titolari di reddito d’impresa, anche agli esercenti attività commerciali o agricole. Si tratta di un emendamento che se accolto permetterà di correggere la grave dimenticanza del provvedimento governativo ed estendere la rateizzazione a tutte le aziende agricole. Lo stesso emendamento e' stato trasmesso al Ministero dell'agricoltura e al Governo.”

COLDIRETTI: TERREMOTO, LO STATO CHIEDE 400 MILIONI AD AGRICOLTORI COLPITI DAL SISMA, ESCLUDENDOLI DA PROVVEDIMENTI DI RATEIZZAZIONE E FINANZIAMENTI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Tonello: “Aziende pronte a scendere in piazza. Non si sono ancora visti gli interventi promessi e ora gli agricoltori vengono penalizzati chiedendo loro di versare tributi e contributi sospesi. Abbiamo chiesto l’intervento di Errani e dei parlamentari, ma siamo pronti a difendere con ogni mezzo le nostre aziende se il Governo non cambia rotta” 

Figlie di un dio minore, le 5.000 aziende agricole emiliano romagnole colpite dal sisma del 20 e 29 maggio scorso, non hanno ancora visto un centesimo dei finanziamenti promessi dallo Stato, che però si prepara a riscuotere dalle stesse aziende oltre 400 milioni di tributi e contributi. Lo denuncia Coldiretti Emilia Romagna, che ha scritto al presidente della Regione Emilia Romagna e commissario per il sisma, Vasco Errani, e a tutti i parlamentari della regione, sollecitando un intervento per modificare il disegno di legge “Stabilità”, che verrà discusso domani e che contiene disposizioni in favore delle zone terremotate. La norma – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – prevede che solo i titolari di reddito d’impresa possano accedere ai finanziamenti e alla rateizzazione in due anni dei tributi e contributi sospesi dal maggio 2012,grazie all’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, con gli interessi a carico dello Stato. Le imprese agricole singole e le società semplici – spiega Coldiretti – sono titolari di reddito dominicale e agrario e pertanto sono escluse da questi benefici, con la conseguenza di dover pagare i contributi e le tasse in scadenza il 16 dicembre prossimo. “Si tratta di un provvedimento ingiusto e iniquo – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – che ha provocato negli imprenditori agricoli colpiti dal sisma molta delusione e tanta rabbia. Le aziende agricole che hanno deciso di rimanere sul territorio e di portare avanti una delle agricolture più specializzate d’Italia e del mondo a metà dicembre si ritroveranno a dover versare tributi e contributi in una soluzione unica per una cifra complessiva stimata attorno ai 400 milioni di euro, mentre per adesso hanno ricevuto tante promesse, ma neanche un centesimo di aiuti”. Tantissime aziende – informa Coldiretti – con case, capannoni, magazzini, stalle e attrezzi danneggiati stanno facendo investimenti con proprie risorse acquistando macchine agricole e rimettendo in sicurezza i fabbricati per poter continuare l’attività. “Se il provvedimento del Governo non cambia saranno costrette a chiudere – commenta Tonello – ma prima scenderemo in piazza a difesa della nostra attività”.

SALONE DEL GUSTO-TERRA MADRE, CATANIA: UNA SCELTA VINCENTE CHE CONDIVIDO IN PIENO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L'edizione 2012 che vede per la prima volta la fusione del Salone del Gusto con Terra Madre è un evento straordinario, una scelta vincente, espressione dei valori e di una visione dell'agricoltura e del mondo che condivido profondamente. Con Carlo Petrini e Slow Food è nato un rapporto di grande intesa, come capita di rado”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2012 del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre, presso il Lingotto Fiere di Torino. “Questa è un’occasione importante per riflettere su quanto c’è da fare a livello internazionale perché dobbiamo recuperare un atteggiamento diverso verso l’agricoltura e verso gli agricoltori che si sappia basare su una diversa valenza culturale e non solo economica. Dobbiamo dire che l’Occidente, con la sua politica economica, in passato ha causato dei danni ai Paesi in via di sviluppo, rovesciando su di essi le derrate alimentari, ne ha infatti limitato la possibilità di crescita. Per quanto riguarda invece il nostro Paese, è necessario indicare dei percorsi di sviluppo, ma bisogna anche dire che il Governo ha già fatto molto rimettendo sul tavolo temi agricoli che erano stati rimossi da decenni dall’agenda della politica nazionale. Tra questi ricordo il problema del consumo del suolo agricolo che, nonostante l’entità del fenomeno, era una questione dimenticata a livello nazionale. Proprio per frenare questo processo, ho presentato un disegno di legge che è stato varato dal Consiglio dei Ministri e, proprio oggi, alla Conferenza Unificata i presidenti delle Regioni discuteranno di questo ddl. Il mio auspicio è che oggi le Regioni chiedano di farlo diventare un decreto legge. Un altro punto fondamentale sul quale siamo intervenuti è quello di dare trasparenza ed equità all’interno della filiera agricola, soprattutto per tutelare i soggetti più deboli. Proprio ieri è entrato in vigore l’Articolo 62 il cui obiettivo è anche quello di restituire una quota di valore adeguata agli agricoltori che hanno subito un drammatico abbassamento del loro reddito. Basti pensare che un agricoltore italiano percepisce solo il 17-18% del prezzo finale pagato dal consumatore”, continua il Ministro Catania. “Non mi resta che augurare un ottimo esito per questo evento e augurare agli agricoltori dei Paesi che sono presenti qui al Salone con le comunità di Terra Madre di continuare il loro percorso di salvaguardia della propria storia, della propria tradizione e del proprio sapere, producendo in primo luogo per la loro economia e per la loro gente vincendo su quelle logiche di mercato distorte”, conclude il Ministro.

mercoledì 24 ottobre 2012

COMMERCIO, ART. 62. CONFAGRICOLTURA: “ENTRANO IN VIGORE LE NUOVE DISPOSIZIONI MA ANDRANNO PERFEZIONATE PERCHÉ I TERMINI DI PAGAMENTO CREANO PROBLEMI A COMPARTI AGRICOLI IMPORTANTI”

Fonte: Confagricoltura

Oggi entrano in vigore le disposizioni previste dall’art. 62 del decreto legge 24 gennaio 2012 sui rapporti all’interno della filiera e sui termini di pagamento per le cessioni di prodotti agricoli e alimentari. Confagricoltura valuta l’art. 62 un provvedimento utile per gli agricoltori, di cui ha approvato i principi ispiratori, ma che andrà rivisto perché, per quanto riguarda i termini di pagamento, non tenendo conto del ciclo produttivo agricolo e degli acquisti interni ai settori, crea problemi ad alcuni comparti importanti come, ad esempio, florovivaismo e zootecnia. Anche quello vitivinicolo rischia di entrare in sofferenza con una norma che entra in vigore proprio nel momento clou della vendemmia. “Adesso – spiega l’Organizzazione - un produttore che acquista una piantina, o del mangime, e fa crescere la pianta o l'animale, si troverà nella situazione di dover pagare a 60 giorni ma poi a rivendere a distanza di mesi”. “Inoltre – aggiunge Confagricoltura - non si sono considerate appieno le dinamiche di specifici mercati, soprattutto nelle contrattazioni internazionali. Si rischia così di far crollare la competitività delle aziende, perché saranno preferiti fornitori di altri Paesi che operano con condizioni più flessibili”. Confagricoltura ha quindi chiesto che la norma venga perfezionata e si proceda a tutelare gli anelli più deboli della filiera.