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venerdì 29 ottobre 2010

Agricoltura, al via i nuovi bandi del PSR

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Agricoltura,al via i nuovi bandi del PSR per le aziende che investono nell'ambiente. In arrivo 25 milioni nel 2011, che diventeranno 69 entro il 2013. Rabboni: "vogliamo sostenere un'agricoltura che lavora per migliorare la qualità della vita di tutti". Le domande dal 29 ottobre al 15 dicembre.

Bologna - Nuove risorse per le aziende agricole emiliano-romagnole che scelgono di investire nel biologico, nella tutela della biodiversità e nell’ambiente. Si tratta di 25 milioni di euro nel 2011, che diventeranno 69 milioni nel triennio 2011-2013, e sono previsti dai nuovi bandi per le misure agro ambientali del Piano regionale di sviluppo rurale.
“Sono risorse – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – con cui vogliamo sostenere un’agricoltura che lavora per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, un’agricoltura che fornisce beni di interesse collettivo, quali l’acqua, la fertilità dei suoli, il paesaggio, la biodiversità, laddove la ricerca di produttività ha spinto in passato ad abbandonare un patrimonio storico di specie e varietà. Un’agricoltura insomma con una forte funzione ambientale”. “Grazie a questi interventi – ha ricordato Rabboni - abbiamo rinaturalizzato 10 mila ettari di terreno agricolo, mentre sono 80 mila gli ettari coltivati ad agricoltura biologica. Abbiamo ridotto l’uso della chimica nei trattamenti del 30-40% e di una percentuale analoga è diminuito l’azoto in falda”.
I bandi con cui verranno assegnate le risorse saranno a livello provinciale e sono in uscita in questi giorni. Su tutto il territorio regionale il termine per la presentazione delle domande va dal 29 ottobre al 15 dicembre.
Destinate a sostenere quelle aziende che scelgono di metter in campo iniziative a tutela dell’ambiente e del paesaggio, che vanno al di là della buona pratica agronomica, le misure agro ambientali prevedono interventi di durata pluriennale, da un minimo di 5 anni a un massimo di 20 e che dovranno pertanto trovare un proseguimento anche nel prossimo Piano di sviluppo rurale 2014-2020.
Nove le azioni previste per usufruire dei finanziamenti: produzione integrata; produzione biologica; copertura vegetale per limitare l’inquinamento delle acque sotterranee; incremento della sostanza organica nei terreni; tutela di razze animali e di varietà vegetali autoctone a rischio di estinzione; praticoltura estensiva; conservazione del paesaggio agrario; ritiro dei seminativi dalla produzione per scopi ambientali.
Dal 2007 al 2013 - considerando cioè tutta la programmazione del Piano regionale di sviluppo rurale - le misure agro ambientali porteranno in Emilia-Romagna oltre 300 milioni di euro, di cui i 69 milioni previsti tra il 2011 e il 2013 rappresentano l’ultima tranche. La ripartizione delle risorse tra le diverse province infatti è stata fatta nel 2007 in base a criteri oggettivi e proporzionali, mentre l’assegnazione avviene attraverso successivi bandi.
Con questi ultimi bandi la Regione ha scelto di dare particolare rilevanza agli interventi per il biologico e la zootecnia biologica, ma anche di sostenere, con un finanziamento maggiore, le aziende che si trovano nelle aree della Rete Natura 2000. Tra le novità anche l’inserimento della Razza Romagnola tra le specie autoctone a rischio di scomparsa che potranno usufruire degli aiuti, mentre sono previste procedure semplificate per ridurre i tempi di pagamento.

giovedì 28 ottobre 2010

2010 – ANNO INTERNAZIONALE DELLE BIODIVERSITA’: A.I.A. E ITALIALLEVA A FIERACAVALLI

FONTE: www.fieracavalli.it

L’Italia e' il paese Europeo più ricco di biodiversità, ma molta di questa ricchezza si sta perdendo. Tra le minacce principali c’è la modifica degli habitat e il consumo del suolo, ma anche il bracconaggio ai danni di specie sempre più rare. Per sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto le autorità, il 2010 è stato proclamato dall’O.N.U. Anno Internazionale della Biodiversità.

Fieracavalli, da sempre in prima linea nella tutela, promozione e valorizzazione delle biodiversità equine esistenti sul territorio del nostro paese con un intero padiglione dedicato all’A.I.A. (Associazione Italiana Allevatori) e al marchio ITALIALLEVA, quest’anno più che mai darà particolare risalto a queste tematiche così attuali.

Così l’A.I.A. parla della loro partecipazione alla manifestazione: “L’obiettivo principale è quello di esportare al di fuori del ristretto ambito degli addetti ai lavori la ‘cultura’ del cavallo, in tutte le sue accezioni e in tutti i suoi molteplici aspetti, raccogliendo consensi sempre maggiori nell’opinione pubblica. La presentazione dei migliori prodotti dell’allevamento italiano è motivo principe di attrazione, ma è solo la punta di un iceberg dove innumerevoli attività sono convenute per creare quello che possiamo definire con orgoglio ‘l’universo cavallo’.

Nel padiglione 9 di Fieracavalli si possono conoscere le diverse caratteristiche morfologiche e attitudinali, attraverso rappresentazioni e spettacoli che mettono in scena la storia e la cultura delle molteplici razze equestri. Ogni associazione presenta la razza tipica del proprio territorio, attraverso cavalli e cavalieri in costume regionale accompagnati dalle musiche del luogo. I soggetti sono iscritti ai Libri Genealogici, tenuti dalle rispettive Associazioni nazionali allevatori di razza afferenti all’AIA e al Registro Anagrafico, istituiti dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

L’appuntamento è a Fieracavalli, dal 4 al 7 novembre.

Tutte le informazioni su www.fieracavalli.it

Debutta al Garden Arcobaleno il Mercato di Campagna Amica “Tra Fiori e Sapori”. Sabato 30 ottobre l’inaugurazione.

FONTE: COLDIRETTI FERRARA

Si arricchisce l’offerta di occasioni per l’acquisto diretto dai produttori agricoli di Coldiretti a Ferrara. A partire da sabato 30 ottobre e per altre quattro giornate prende il via presso il garden Arcobaleno di Ferrara un mercato organizzato da Coldiretti Ferrara ed Agrimercato dove trovare prodotti di stagione freschi e trasformati del nostro territorio abbinati a piante e fiori.

Con l’inaugurazione prevista per sabato mattina 30 ottobre alle 11,00 Agrimercato, l’associazione di Coldiretti per i Mercati di Campagna Amica, presenta in collaborazione con il Garden Arcobaleno di Via Comacchio, 338/A a Ferrara, un nuovo Mercato degli agricoltori, che si terrà presso il Garden stesso nelle giornate di sabato 30 ottobre, domenica 31 ottobre, domenica 14 novembre e domenica 12 dicembre, con orario dalle 9 alle 18.
Saranno presenti produttori della nostra provincia e di altre province vicine con una gamma di prodotti che spazia dalle verdure e frutta fresca di stagione, ai trasformati, al miele, alle confetture, al vino, ai formaggi, consentendo di abbinare la ricca offerta di piante e fiori del Garden con l’altrettanto ricca e gustosa offerta delle produzioni in vendita diretta delle aziende di Coldiretti.

mercoledì 27 ottobre 2010

NUOVA SCADENZA BANDI

FONTE: AGRESTE PUNTATA 35 DEL 27 OTTOBRE 2010

6° CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA IN PROVINCIA DI FERRARA

FONTE: AGRESTE PUNTATA 35 DEL 27 OTTOBRE 2010

IL DIGITALE TERRESTRE IN EMILIA ROMAGNA

FONTE: CNA FERRARA

Entro l’autunno 2010 anche nella nostra Regione entrerà a regime il sistema del digitale terrestre.

Questo “nuovo” cambiamento del sistema televisivo fa parte di una svolta tecnologica imposta dalla Comunità Europea tutte le nazioni che ne fanno parte, e pertanto, il passagggio a quello che ormai è comunemente chiamato “digitale terrestre” è un fatto ineluttabile.

Secondo una nota del Ministero delle Comunicazioni, nella nostra Regione, lo spegnimento totale della TV analogica (cosìdetto “switch off”) avverrà nel periodo che va dal 27 Novembre al 02 Dicembre 2010, e a differenza di altre realtà non sarà effettuato lo “switch-over” (cioè spegnimento parziale).

CNA mette a disposizione un elenco di operatori qualificati associati a CNA Ferrara che operano nel settore della ricezione dei segnali televisivi che possono eseguire preventivi, installazioni, consulenze e dare consigli su tutto ciò che riguarda gli impianti di ricezione.

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di minimizzare i disagi per gli utenti ed evitare fenomeni speculativi.

Tutte le imprese aderenti all’iniziativa, oltre a essere abilitate a norma di legge (Dlgs 37/08), hanno sottoscritto un codice etico professionale e hanno aderito a un prezziario di riferimento

Tutte le imprese aderenti all’iniziativa fanno parte dell’elenco di imprese pubblicato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Per Le Comunicazioni.

Per conoscere l'elenco degli Antennisti e per saperene di più sul digitale terrestre, sulle varie tipologie, cos'è un decoder, quali sono i vantaggi, come usufruire di contribuiti, visitare il sito:
http://www.cnafe.it/Lists/Notizie/DispFormEvent.aspx?ID=26

QUOTE LATTE: UNA PARTITA DA CHIUDERE DEFINITIVAMENTE

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA

Sulla vicenda delle multe per il superamento delle quote latte, affrontata nei giorni scorsi in Consiglio dei Ministri e alla luce dell’analisi sviluppata dal Ministro Galan, Confagricoltura Ferrara, che da sempre si è battuta per il rispetto della legalità, ribadisce la convinzione che occorra ulteriormente assicurare a chi lo voglia la possibilità di regolarizzare la propria posizione.
“Ci sono le condizioni per chiudere definitivamente una partita che tanto è costata e tutt’ora costa all’Italia, in termini economici e di credibilità politica” – afferma Claudio Farinella, Presidente della Sezione Zootecnica dell’Organizzazione agricola ferrarese.
“Occorre che gli allevatori responsabili dei surplus produttivi manifestino, prima di sollecitare nuove attenzioni alle proprie istanze, la concreta volontà di regolarizzare la loro posizione”.
“Nessuno può auspicare la chiusura di aziende o di stalle ma – osserva sempre Farinella - non è nemmeno ipotizzabile che, a distanza di anni e di ripetute pronunce dell’autorità giudiziaria, ci sia tutt’ora qualcuno che si ostini a promettere, ed altri a sollecitare, percorsi inaccettabili”.
“Non sono consentite ulteriori furbizie ed ulteriori richieste di vantaggi – conclude Claudio Farinella - che mortificherebbero la stragrande maggioranza dei produttori che hanno operato nel rispetto della legge e delle norme. E’ sicuramente possibile cercare e proporre soluzioni economicamente sostenibili, nel più assoluto rispetto delle regole e dei diritti”.

Piano regionale di sviluppo rurale, in arrivo 69 milioni di euro nel triennio 2011-2013 per le aziende agricole "verdi"

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Al via i bandi per gli agricoltori che scelgono di produrre nel rispetto dell'ambiente. Conferenza stampa a Bologna il 29 ottobre alle ore 12

Bologna - Biologico, lotta integrata, biodiversità. Per un’agricoltura sempre più verde e rispettosa dell’ambiente sono in arrivo - grazie alle misure agro ambientali del Piano regionale di sviluppo rurale - 25 milioni di euro nel 2011, che diventeranno 69 nel triennio 2011-2013.
Le risorse verranno erogate attraverso dei bandi rivolti alle aziende agricole.
L’iniziativa, le modalità e i tempi per partecipare verranno illustrati venerdì 29 ottobre alle ore 12 a Bologna (sala stampa della Regione, viale Aldo 52 – 12 °piano) nel corso di una conferenza stampa dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.

martedì 26 ottobre 2010

AGREA EROGA IL 50% DEI PREMI PAC PER COMPLESSIVI 16 MILIONI

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Confagricoltura Ferrara esprime soddisfazione per l'avvio, da parte dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (AGREA), del pagamento del 50% delle anticipazioni dei premi Pac. Per la provincia di Ferrara sono circa 3.500 le imprese agricole interessate per una stima complessiva di circa sedici milioni di euro.
“Questo – sottolinea il Presidente Nicola Gherardi – è il risultato della condivisione di un modello organizzativo che vede le parti impegnate a rendere più efficiente il sistema di gestione dei pagamenti comunitari. In questo contesto auspichiamo che le rilevanti problematiche ancora presenti in AGREA, quali il ricalcolo delle superfici e le correttive delle domande, vengano presto affrontate in modo da accelerare le procedure per l’erogazione di quelle risorse ancora bloccate e di cui i produttori attendono riscontro”.
“È indispensabile - conclude Nicole Gherardi - porre gli uffici di AGREA nelle condizioni di essere sempre più qualificati ed efficienti. In questo contesto si ritiene pertanto indispensabile che la Regione assicuri il mantenimento di un livello ottimale di funzionamento dell’Agenzia, individuando le risorse necessarie in un'ottica anche di riorganizzazione ed efficienza del sistema”.

lunedì 25 ottobre 2010

I VINI REGIONALI DELL’EMILIA- ROMAGNA PROTAGONISTI AD AUTOCHTONA

FONTE: AUTOCHTONA

Lambrusco, Sangiovese e Pignoletto sono solo alcuni dei vitigni presenti ad Autochtona 2010, il Forum nazionale dei vini autoctoni che si terrà dal 25 al 28 ottobre a Bolzano.

(Bolzano, 22 ottobre 2010) Da lunedì 25 ottobre a Bolzano vanno in rassegna i vitigni punta di diamante della nostra regione, quali Lambrusco, Sangiovese, Pignoletto, oltre ai meno noti Uve del Tundè, Burson, Centesimino e Uva Spergola. Sono più di 70 le aziende vitivinicole a rappresentare il mondo dei vitigni autoctoni italiani a Bolzano ed è dalla regione Emilia Romagna la delegazione di espositori più numerosa.
Due sono le aziende reggiane che partecipano all’evento: Casali Viticultori srl (Pratissolo di Scandiano) e Quarticello di Roberto Maestri (Montecchio Emilia). La prima presenta vini ottenuti dall’Uva Spergola, vitigno che si può trovare esclusivamente nelle colline della provincia di Reggio Emilia mentre la seconda propone vini che provengono da uve tipiche della zona come il Lambrusco e la Malvasia Aromatica di Candia.
L’azienda agricola Opera 02 (Levizzano di Castelvetro) si fa portavoce della provincia modenese e delizierà i visitatori della manifestazione bolzanina con vini come Opera Gentile Malbo Gentile IGT che nasce dall’uva Malbo Gentile e Operosa Lambrusco di Modena Rosato DOP secco creato dalla combinazione tra l’uva Grasparossa e l’uva Salamino di Santa Croce.
L’azienda parmense “Elena di Cunial Dr. Gianmaria” a (Traversetolo) proporrà ai visitatori vini che nascono da uve Sangiovese e Barbera.
Ad aggiungere valore alla rappresentanza emiliana è la partecipazione del Consorzio Vini Colli Bolognesi (Monteveglio) che farà conoscere il Pignoletto, vino che ha appena ottenuto il riconoscimento della DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) come tipico della zona dei colli bolognesi.
A completare la rappresentanza della regione per la zona romagnola è presente la Strada del Sangiovese-Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Faenza la quale darà spazio a gruppi di produttori provenienti da due consorzi, quello del Tundè e quello de il Bagnacavallo, e una associazione imprenditori che opera nelle prime colline di Faenza. Le etichette proposte dalla Strada romagnola nascono dalla vinificazione di vitigni Longanesi e Fortana, oltre al vitigno dell’Uva del Tundè e all’Uvadora.
Infine l’azienda agricola Sbarzaglia Luca (Villanova di Ravenna), situata in provincia di Ravenna che propone due etichette dai nomi affascinanti: Silente-Rosso del Tundè e Sospiro-Rosso del Tundè.
Le aziende rappresentanti le diverse province emiliane e romagnole si vedranno in gara a concorrere lunedì 25 ottobre per il premio finale “Autochtona award 2010”, che verrà assegnato da una giuria composta da giornalisti, esperti degustatori e gestori di enoteche.

Tutte le informazioni: www.autochtona.it

Agricoltura, al via il sesto censimento

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Per la prima volta sarà gestito interamente dalla Regione. Bortolazzi: una macchina organizzativa costruita per semplificare le procedure, ridurre i costi, sfruttare al massimo le nuove tecnologie. Quest'anno i questionari potranno essere compilati anche on line.

Bologna - Al via il sesto censimento dell’agricoltura, per conoscere come sta cambiando un settore strategico per l’Emilia-Romagna, non solo da un punto di vista economico (nel 2009 il valore della produzione ha sfiorato i 4 miliardi di euro) ma sempre più anche ambientale, paesaggistico e di presidio del territorio. La rilevazione partirà su tutto il territorio emiliano-romagnolo il prossimo 25 ottobre per terminare il 31 gennaio 2011 e sarà interamente gestita dalla Regione Emilia-Romagna.
“Il censimento dell’agricoltura rappresenta ancora oggi uno strumento indispensabile per raccogliere informazioni sulla consistenza e sulle caratteristiche di un settore così importante per l’economia regionale – spiega l’assessore regionale all’organizzazione Donatella Bortolazzi - per la sua realizzazione la Regione ha dovuto mettere in piedi una macchina complessa ed articolata sul territorio, coinvolgendo tutti gli enti locali. Sul fronte organizzativo abbiamo lavorato per creare sinergie a livello operativo, semplificare le procedure, ridurre i costi e sfruttare al massimo i vantaggi offerti dall’utilizzo delle nuove tecnologie”.
Invece che costituire un ufficio comunale di censimento per ogni Comune, la Regione ha deciso pertanto di disegnare la rete territoriale di rilevazione sulle Associazioni e sulle Unioni di Comuni, puntando a realizzare sul territorio sinergie operative e per questa via contenere i costi. Sono stati così costituiti solo 41 Uffici intercomunali di censimento al posto dei 348 uffici comunali ( considerando anche i 7 comuni dell’Alta Valmarecchia entrati in Emilia-Romagna) che sarebbero stati previsti in base alle modalità con cui è stato realizzato il censimento di 10 anni fa.
Per l’organizzazione e la gestione delle operazioni la Regione ha creato un apposito Ufficio regionale di Censimento. Sono stati selezionati, attraverso Ervet, 46 coordinatori intercomunali che collaboreranno con l’Ufficio regionale per organizzare il lavoro degli oltre 500 rilevatori che opereranno sul territorio e per monitorare il corretto andamento delle attività.
Il questionario potrà essere compilato anche on line dal singolo imprenditore agricolo. Ogni azienda agricola ha già comunque ricevuto una lettera dall’Istat con tutte le informazioni necessarie per collaborare alla realizzazione del censimento.
I vantaggi più rilevanti che derivano dal ruolo organizzativo assunto dalla Regione sono legati sia alla qualità dei dati, che dovrebbe essere migliore essendo questi sottoposti ad un controllo diretto della Regione, sia alla possibilità, altrimenti non concessa, di utilizzare subito i dati raccolti ancorché provvisori.
Il censimento è uno strumento fondamentale per impostare le politiche agricole della Regione. Tante infatti le informazioni in arrivo: il numero di imprese agricole, l’incidenza delle varie colture e tipi di allevamento, l’impatto della manodopera straniera, i dati sul ricambio generazionale e sulle tecniche colturali. Proprio sui dati censuari vengono assunte sia a livello nazionale che europeo le decisioni di riparto dei fondi disponibili per cui è fondamentale che si tratti di dati completi ed affidabili, oltre che tempestivi.

Nessuna irregolarità da parte di Ervet nella selezione dei coordinatori intercomunali.
In riferimento alle polemiche apparse sulla stampa, non vi è nessuna irregolarità nel bando di Ervet per la selezione dei coordinatori intercomunali del sesto censimento dell’agricoltura. Tale bando infatti si attiene al “Regolamento nazionale per l’esecuzione del sesto censimento dell’Agricoltura” ( DPR 154/2010), che prevede che queste figure debbano possedere comprovata esperienza in materia di agricoltura, zootecnia e rilevazione statistiche, debitamente documentata e maturata attraverso tre diverse possibilità: titoli di studio (laurea o diploma), iscrizione agli albi professionali; svolgimento di attività professionale pertinente. Di questi tre requisiti Ervet , in piena legittimità, ha deciso di valorizzare in particolare quello dell’esperienza professionale precedentemente maturata in analoga attività di censimento, senza peraltro penalizzare né titoli di studio né iscrizione all’albo. Una scelta quella di Ervet, fatta in sintonia con il parere degli uffici tecnici della Regione. Nulla né nel Regolamento nazionale, né nella successiva circolare emessa dall’Istat, impediva di fare una scelta di questo tipo. Quanto al fatto che Ervet avesse o meno i titoli per compiere tale selezione, va sottolineato che il medesimo Regolamento prevede la possibilità di affidare tale funzione sia a un ente pubblico sia a uno privato.

martedì 19 ottobre 2010

AGREA: AL VIA I PAGAMENTI A FAVORE DELLE AZIENDE AGRICOLE CHE HANNO PRESENTATO LA DOMANDA UNICA 2010

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Rabboni: un importante contributo per alleviare le difficoltà finanziarie di numerose aziende agricole

A partire dal 18 ottobre Agrea, in anticipo rispetto alla scadenza prevista dall’Unione Europea dell' 1 dicembre, ha avviato i pagamenti, a favore delle aziende agricole dell’Emilia-Romagna che hanno presentato la Domanda Unica 2010, dell’anticipo del 50% della parte di premio “disaccoppiata” – ovvero non legata alle singole colture – della Pac (Politica Agricola Comunitaria).
L’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura continuerà a erogare tale anticipo, fino ad esaurimento delle domande che hanno i requisiti di ammissibilità, per un importo totale dei pagamenti di questa prima tranche pari a circa 130 milioni di euro, entro la fine di ottobre.
Anche nel 2010 Agrea ha dunque centrato l’obiettivo di avviare il pagamento dell’anticipo fin dai primi giorni utili previsti dai regolamenti europei, mantenendo l’impegno assunto con le aziende agricole dell' Emilia – Romagna.
"Esprimo il mio compiacimento per il risultato conseguito da Agrea – ha dichiarato l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – Il pagamento dell’anticipo, da me sollecitato e sostenuto anche in passato, rappresenta un importante contributo per alleviare lo stato di difficoltà finanziaria in cui versano numerose aziende agricole regionali”.
L'assessore Rabboni ha inoltre sottolineato che il risultato conseguito da Agrea è particolarmente significativo, in quanto frutto dalla positiva collaborazione tra tutti gli attori del sistema di gestione dei pagamenti comunitari.

Nuovi contributi per i danni da Sharka e batteriosi dell’actinidia

FONTE: www.ermesagricoltura.it

La Delibera 1438 del 27 settembre 2010 stanzia contributi a favore delle aziende frutticole colpite dalla virosi Sharka delle drupacee dal cancro batterico dell’actinidia (Pseudomonas syringae pv. actinidiae). La Delibera precisa le modalità per l’assegnazione dei contributi, diversificati per pianta, superficie e tipologia di intervento e commisurati al valore di mercato delle piante distrutte, non cumulabili con altre forme di aiuto ottenute per le medesime finalità.

I requisiti richiesti per poter beneficiare dei contributi sono: l’iscrizione all’anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna e alla Camera di Commercio e l’aver estirpato piante di drupacee colpite da Sharka oppure aver estirpato o capitozzato piante di actinidia, colpite da cancro batterico dal 2 ottobre 2009 al 8 ottobre 2010. Per ottenere i contributi richiesti è necessario che gli interventi siano stati accertati e verbalizzati dai tecnici del Servizio fitosanitario regionale entro l’8 ottobre 2010.

Requisiti particolari interessano le aziende presenti all’interno delle "zone di insediamento" istituite in base al Decreto Ministeriale 28 luglio 2009 di lotta obbligatoria alla Sharka.

Le domande di contributo devono essere compilate sull’apposito modello riportato nella delibera e inviate per raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede di Bologna del Servizio fitosanitario entro le ore 12.00 del 22 ottobre 2010, o presentate direttamente alla stessa sede o ad una delle sedi periferiche del Servizio fitosanitario.

venerdì 15 ottobre 2010

FINANZIARIA: IL SETTORE AGRICOLO A MANI VUOTE

Fonte: Confagricoltura Ferrara

“Il fatto che la Legge di Stabilità non preveda nuovi tagli, ma, come fa sapere la Presidenza del Consiglio ‘una redistribuzione di risorse di bilancio’ non può certo soddisfare un settore provato dalla crisi e dimenticato dal governo nella concessione di incentivi fiscali, come quelli attribuiti all’industria e al commercio. Tanto più che la blindatura con il già annunciato ricorso alla fiducia, non renderà possibili successive correzioni”. Così Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara commenta l’approvazione della Finanziaria avvenuta ieri in Consiglio dei ministri.
“Condividiamo – prosegue il Presidente degli imprenditori agricoli ferraresi – l’allarmata affermazione del Ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che ha definito ‘tragedia’ il nulla concesso all’agricoltura, un settore che si è dimostrato in grado di contribuire al raffreddamento dell’inflazione e a frenare l’emorragia dell’occupazione, nonostante il salatissimo prezzo in termini di reddito che gli imprenditori hanno dovuto pagare”.
Confagricoltura Ferrara ricorda di aver posto attraverso la sede nazionale con fermezza le sue richieste, quali fiscalizzazione degli oneri sociali, fondi per il comparto bieticolo saccarifero, fondo di solidarietà nazionale e agevolazioni per il gasolio agricolo, supportandole con le manifestazioni a Roma ed a Cremona , ma il governo non ha ritenuto opportuno trovare alcuna risorsa, mentre ha deciso la proroga delle sanzioni per lo sforamento delle quote latte in favore di pochi allevatori, ripetutamente recidivi nella loro irregolarità.
“La nostra Organizzazione – conclude Nicola Gerardi – sta seguendo con molta attenzione ed apprezzamento l’azione del Ministro Galan sia all’interno del governo sia con gli altri ministri dei Paesi della UE per definire una politica agricola comune che salvaguardi il reddito degli agricoltori e lo protegga dalla volatilità dei prezzi e che possa avere a disposizione risorse nel bilancio Ue adeguate alle esigenze. Questo in relazione bilancio dell’Unione. Da parte nostra non possiamo che ribadire che la Pac va rafforzata e non smantellata; va “europeizzata” e non nazionalizzata; gli agricoltori devono essere messi in condizione di competere ma allo stesso tempo di operare nell’interesse dei consumatori europei, avendo elevati costi su qualità, salubrità, benessere degli animali. In tale ottica è fondamentale la reciprocità, cioè l’assoggettamento dei prodotti importati alle stesse regole applicate in Europa”.

GALAN: IMPORTANTE CONFRONTO CON LA GERMANIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L’incontro che ho avuto ieri con il Ministro federale per l’agricoltura tedesco Ilse Aigner si è svolto in un clima di cordialità e di franchezza.”
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, commenta il colloquio con la sua omologa tedesca svoltosi ieri al Ministero alle ore 19.00. L'incontro era stato preceduto dalla visita, svolta sempre al Ministero, del Ministro Francese Bruno Le Maire.
“Abbiamo avuto modo di confrontarci sulle prospettive della riforma della Politica Agricola Comune, trovandoci in accordo su vari punti, principalmente – prosegue il Ministro – sul fatto che essa debba mantenere una dotazione finanziaria adeguata ad agricolture importanti come le nostre.”
“Ho fatto presente che un Paese che si trova ad essere un contributore netto come il nostro avrebbe delle difficoltà a vedersi ridurre la dotazione, e ho trovato nella mia collega tedesca un atteggiamento non dissimile dal nostro.”
“Ci siamo trovati d’accordo anche sulla necessità di mantenere l’attuale distinzione tra i due pilastri fondamentali della PAC. Né io né il Ministro Aigner vediamo la necessità di confondere gli aiuti diretti con lo sviluppo rurale.”
“Durante l’incontro ho proposto che una delegazione di tecnici italiani e una di tecnici tedeschi si incontrassero a seguito della prima divulgazione della bozza della Commissione, proposta che è stata accolta.”
“Altro tema affrontato è stato quello della contraffazione e dell’italian sounding, il Ministro tedesco aveva ben presente il cosiddetto caso della “mozzarella blu” da lei ritenuto, giustamente, intollerabile ma mi ha pregato di non confondere quest’imbarazzante avvenimento con l’intera agricoltura del suo Paese.”
“A conclusione del colloqui sono stato invitato a ricambiare la visita, ho accolto con piacere la proposta nella convinzione – ha concluso Galan – che i rapporti tra i nostri Paesi e le nostre agricolture debbano essere sempre più frequenti e fruttuosi.”

PATATE: PREVISTO UN AUMENTO DELLE QUOTAZIONI IN ITALIA ED EUROPA

Fonte: Centro Stampa per Osservatorio Nazionale della Patata

Dopo due campagne difficili, migliorano le prospettive per il settore.
L’andamento produttivo e le aspettative commerciali per la campagna 2010/2011 al centro della riunione dell’Osservatorio Nazionale della Patata alla quale hanno partecipato il presidente del Cepa, rappresentanti delle Unioni nazionali Unapa ed Italpatate, dell’organizzazione Fruitimprese ed operatori provenienti da Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania e Sicilia.


Grazie ad una minore offerta sul mercato e al buon livello qualitativo del prodotto, si prevede un aumento delle quotazioni delle patate: lo rivela l’Osservatorio Nazionale della Patata, organismo promosso dal Centro di Divulgazione della Patata (Cepa) di Bologna in collaborazione con le Unioni nazionali Unapa ed Italpatate e con la partecipazione di Fruitimprese ed Aiipa, riunitosi per fare il punto sulla situazione produttiva e sulle prospettive commerciali a livello italiano ed europeo.
“Lo scenario produttivo che si sta delineando – sottolinea Augusto Renella, coordinatore dell’Osservatorio – ha già generato i primi effetti sul mercato dove le quotazioni delle patate lungo la filiera si mantengono attualmente su valori superiori rispetto a quelli dell’anno precedente. Ad esempio, i prezzi medi all’origine per il prodotto ‘in natura’ al Centro e Nord Italia, si attestano a 0,25/0,27 euro al chilo, con un incremento di circa il 30% rispetto allo stesso periodo del 2009. E gli elementi attualmente disponibili indicano che questo trend al rialzo proseguirà anche nei prossimi mesi”.
In Italia si registra una diminuzione della produzione in gran parte delle regioni più vocate alla pataticoltura: Piemonte e Veneto, dove il calo è dovuto principalmente alla riduzione delle superfici investite dagli agricoltori; Emilia Romagna, Friuli e Lazio, dove invece la contrazione è legata soprattutto all’andamento meteorologico degli ultimi mesi che ha determinato una diminuzione delle rese produttive. Ciò nonostante, i volumi complessivi della produzione italiana consentiranno agli operatori del settore di garantire alla propria clientela una fornitura costante di patate di buona qualità per l’intera campagna 2010/2011.
La tendenza produttiva registrata in Italia si conferma ed anzi si accentua anche nel resto d’Europa, dove si riscontra una forte diminuzione del raccolto in alcuni dei paesi più importanti per le patate. In Francia si prevede un calo del 9% rispetto al 2009 per le patate da consumo e per quelle da seme (stime Ufficio Statistico Ministero dell’Agricoltura), mentre in Germania la diminuzione si attesta al 18,7% (dati AMI); anche i Paesi del Nord Europa, dove le operazioni di raccolta delle patate sono ancora in corso, mostrano una contrazione della produzione e inoltre rischiano di veder compromesso il livello qualitativo del raccolto a causa delle insistenti precipitazioni piovose dell’ultimo periodo.
“In questo scenario – dichiara Giulio Romagnoli, rappresentante di Fruitimprese – è importante che il mercato acquisisca consapevolezza della reale situazione produttiva ed occorre valorizzare al meglio il prodotto italiano, tutelandolo dal rischio delle contraffazioni”.
“A tale proposito – afferma il presidente di Unapa, Sante Cervellati – le Organizzazioni di produttori nazionali sono disponibili a collaborare con i diversi attori della filiera per contribuire alla valorizzazione della produzione italiana mantenendo il proprio impegno verso la qualità e facendo sistema”. Un obiettivo, questo che potrà essere raggiunto più facilmente anche grazie all’azione svolta dall’Osservatorio Nazionale della Patata, strumento strategico a servizio della filiera pataticola italiana che in questi primi mesi di attività ha già ottenuto importanti risultati favorendo il dialogo ed il confronto tra gli operatori per l’individuazione di obiettivi e strategie comuni.
L’Osservatorio si pone quindi come un valido punto di riferimento per uno dei prodotti orticoli più diffusi ed apprezzati nel nostro paese. Complessivamente, il mercato italiano assorbe quasi 2,1 milioni di tonnellate di patate all’anno con un consumo medio pro capite pari a circa 40 chilogrammi, una quota di prodotto viene importata dall’estero. Per ciò che riguarda i diversi canali commerciali, in Italia le patate, come la maggior parte dei prodotti ortofrutticoli, vengono acquistate per oltre il 50% nei punti vendita della Grande Distribuzione e per la quota rimanente presso il dettaglio tradizionale (ambulante o specializzato).

giovedì 14 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DEL MINISTRO GIANCARLO GALAN E DEL MINISTRO FRANCESE DELL’AGRICOLTURA BRUNO LE MAIRE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Giancarlo GALAN, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e Bruno LE MAIRE, Ministro dell’alimentazione, agricoltura, e pesca, si sono incontrati oggi presso la sede del Ministero.
Di seguito riportiamo il comunicato congiunto:
• L’Italia e la Francia auspicano una politica agricola comune (PAC) forte e che si basi su due pilastri complementari. La PAC deve assicurare un nuovo regolamento dei mercati per proteggere gli agricoltori dalla volatilità dei prezzi. Ciò è possibile attraverso mercati efficaci e più reattivi, attraverso una migliore strutturazione delle filiere, soprattutto rafforzando l’organizzazione dei produttori e il ruolo delle associazioni interprofessionali, nonché attraverso una migliore valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari.
• L’Italia e la Francia considerano indispensabile che il bilancio della PAC sia all’altezza delle richieste. La PAC non è una variabile di aggiustamento del bilancio. La ripartizione di questo bilancio tra i Paesi membri deve essere equa, ma anche sostenibile dal punto di vista del bilancio. Deve tenere conto della diversità delle condizioni economiche in Europa, nonché del contributo netto di ciascun Stato membro al bilancio dell’Unione.
• L’Italia apprezza l’iniziativa della Francia e della Germania sulla PAC e considera il documento presentato dai due Paesi un importante contributo al dibattito in corso.
• In seguito alle iniziative prese sotto la presidenza italiana del G8 nel 2008, l’Italia e la Francia hanno deciso di preparare insieme la prossima presidenza francese del G20 che, a partire dal novembre 2010, inserirà nel suo ordine del giorno la lotta contro l’eccessiva volatilità dei prezzi agricoli. A tal fine, è istituito un gruppo di lavoro bilaterale.

PASSINFATTORIA: GARA PODISTICA IN COLLABORAZIONE CON AZIENDA CASTELLINA E UISP FERRARA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Domenica 17 ottobre sport, natura e sapori tipici alla azienda agricola Castellina di Ferrara con una gara podistica tra città e campagna nel Parco Urbano.

Nell’ambito delle iniziative di Fattorie Aperte 2010 domenica 17 ottobre , alle ore 10,30 presso l’azienda agricola e fattoria didattica Castellina di Via Canapa, 72 si organizza una gara podistica denominata “PassInFattoria”, manifestazione per adulti e giovanissimi in collaborazione con la Lega Atletica Leggera UISP di Ferrara che si snoderà su un percorso tra Parco Urbano e la città.

LA COPPIA DI PANE FERRARESE SI PRESENTA AL PUNTO CAMPAGNA AMICA DI FERRARA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Con la collaborazione del panificio Pannofino, sabato 16 ottobre presso il Punto Campagna Amica di Ferrara in via Canapa, dalle 16 in poi la preparazione del pane ferrarese e tutti i segreti della “ciupeta”.

Nuova iniziativa di animazione al Punto Campagna Amica di Ferrara, posto presso l’azienda agricola Castellina in via Canapa 72 a Ferrara, dove a partire dalle 16 di sabato 16 ottobre si potrà vedere in diretta come nasce il vero pane ferrarese, la celebre”coppia” famosa ben oltre i nostri confini provinciali.
Una buona occasione per vedere al lavoro un maestro panettiere che con semplici ingredienti e l’abilità delle proprie mani darà forma alle “ciupete” ed ai pani che ormai da diverse settimane sono in vendita anche presso il Punto Campagna Amica, che arricchisce così la gamma delle produzioni di qualità a disposizione dei consumatori: dalla frutta e verdura della filiera agricola italiana, ai prodotti trasformati provenienti sempre da aziende agricole italiane e del nostro territorio come riso, vino, confetture, succhi, olio, passata, formaggi, salumi, piante e fiori.

CODIGORO: Convegno PAC 2013-2020

FONTE: COMUNE DI CODIGORO

"La nuova Politica Agricola Comune per la competitività delle nostre imprese"

Venerdì 15 Ottobre 2010 ore 15.00

presso Sala Conferenze Conserve Italia Via della Cooperazione, 5 Pomposa

Programma

ore 15.00
INAUGURAZIONE IMPIANTO DA ENERGIE RINNOVABILI

ore 15.45
APERTURA CONVEGNO

SALUTI

Rita Cinti Luciani
Sindaco di Codigoro

Marcella Zappaterra
Presidente Provincia di Ferrara

ore 16.10
INTRODUCE

Maurizio Gardini
Presidente Conserve Italia

INTERVENTI

ore 16.30
Nicola Gherardi
Presidente Confagricoltura Ferrara

ore 16.50
Mauro Ferrari
Presidente CIA Ferrara

ore 17.10
Davide Nardini
Assessore al Bilancio, Fondi Strutturali
Provincia di Ferrara

ore 17.30
Tiberio Rabboni
Assessore Agricoltura, Economia Ittica, Attività Faunistico-Venatoria
Regione Emilia Romagna

ore 18.00
CONCLUSIONI

Paolo De Castro
Presidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo

COORDINA
Claudio Castagnoli
Giornalista Resto del Carlino

ANCORA DIFFICOLTA’ PER IL COMPARTO DEL POMODORO

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA

Per il pomodoro i problemi non finiscono mai, anche a campagna quasi conclusa. Al Nord le produzioni continuano ad essere nei campi a causa delle piogge autunnali che impediscono la raccolta ed alcune industrie hanno chiuso creando innumerevoli problemi ai produttori. Al Sud si risente ancora dei disagi dell’inizio campagna e rimane vivo il disappunto per il mancato rispetto dei contratti da parte delle industrie.
“Nel corso di questa campagna – afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi - sono circa 7.000 gli ettari nel ferrarese che sono stati investiti a tale coltura. Causa l’avverso andamento stagionale, la produzione media si è attestata intorno ai 540 q.li/Ha, circa il 22% in meno rispetto alle medie delle precedenti annate”.
“In virtù di tale anomala situazione, Confagricoltura è ripetutamente intervenuta a tutti i livelli affinché fosse modificato il decreto che detta le regole per l’erogazione del premio accoppiato. In questi giorni la Commissione Agricoltura del Senato, ritenendo legittime e fondate le nostre istanze ha fatto propria la richiesta di modifica del decreto che vincola ad una resa minima l’assegnazione del premio accoppiato”.
“Le relazioni difficili nella filiera del pomodoro - prosegue Gherardi - sono una costante da tantissimi anni e vanno affrontati con interventi e comportamenti incisivi e coerenti. Soprattutto alla luce del nuovo quadro normativo che prevede il disaccoppiamento totale, la programmazione delle superfici a pomodoro e una contrattualizzazione diffusa e certa rappresentano le precondizioni ineludibili se si vuole mantenere la filiera viva ed economicamente conveniente”.
A parere dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi quanto è avvenuto negli anni è frutto di una programmazione carente, che ha alimentato comportamenti non corretti all’interno della filiera, frequentemente denunciati da Confagricoltura. L’emergenza di quest’anno è stata provocata, principalmente, dal mancato rispetto delle previsioni contrattuali; pur in presenza di produzioni qualitativamente buone le condizioni di pagamento sono state al di sotto del contrattato.
Nel solo 2009 il fatturato dell’esportazione del trasformato ha superato 1.3 miliardi di euro, dimostrando che il settore è tutt’altro che in crisi e che è possibile valorizzare le produzioni di pomodoro italiano.
“Se si vuole mantenere una filiera efficiente – conclude Nicola Gherardi - occorre mettere in atto una seria programmazione della produzione di pomodoro da industria, una contrattazione sul prezzo partendo dai costi di produzione decisa entro l’anno e non a campagna iniziata e, da ultimo, l’etichettatura dei prodotti, provvedimento approvato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati ed ora al vaglio dei senatori, alfine di fornire al consumatore le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente cosa acquistare”.

mercoledì 13 ottobre 2010

Costituito il tavolo provinciale per il passaggio al digitale terrestre

FONTE: COMUNE DI FERRARA

Per l'Emilia-Romagna lo switchoff compreso fra il 23 novembre e il 2 dicembre 2010
E' tempo di digitale terrestre anche per l’Emilia-Romagna. Il termine tecnico usato è switchoff ed indica il passaggio dal sistema televisivo terrestre da analogico a digitale, mediante il completo spegnimento dei tradizionali trasmettitori analogici e la contestuale attivazione di moderni trasmettitori digitali.
Dopo le regioni Sardegna, Lazio, Campania, Piemonte, Val d’Aosta e Trentino, passate al digitale terrestre tra il 2008 e l’anno scorso, è ora il turno di Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna, appunto. Il periodo individuato per la regione emiliano-romagnola è compreso fra il 23 novembre e il 2 dicembre di quest’anno.
Per facilitare le operazioni di comunicazione fra i livelli istituzionali coinvolti (Ministero, Regione, Enti Locali) e quelle di informazione capillare ai cittadini, si è costituito in Castello Estense un tavolo provinciale con un primo nucleo operativo composto dall’assessore provinciale Carlotta Gaiani, dagli assessori del Comune di Ferrara, Deanna Marescotti e Chiara Sapigni, dal personale del Ced della Provincia e dello Sportello Unico Attività Produttive del Comune per ogni supporto e consulenza tecnica, e dai rispettivi Uffici Stampa.
Al primo appuntamento del tavolo provinciale hanno partecipato Fiorenza Rossi e Stefano Cuppi della task force costituita in Regione per dare aiuto in termini informativi alle nove province interessate dal passaggio al nuovo sistema di trasmissione televisivo.
Un passaggio – è stato detto – che consente di ridurre l’inquinamento elettromagnetico, di migliorare la qualità della visione, di aumentare la potenzialità dell’offerta ma che, a differenza delle evoluzioni avvenute negli anni scorsi (da bianco-nero a colore e da mono a stereo), non sarà reversibile.
Il processo di switchoff è governato dal Dipartimento delle comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico, impegnato a completare l’estensione del digitale terrestre su tutto il territorio nazionale entro il 2012.
Le prime informazioni tecniche avute dalla task force regionale riguardano le due azioni indispensabili per consentire l’attivazione del sistema digitale terrestre. Avere un decoder (direttamente integrato all’interno di un televisore di nuova generazione, oppure esterno e interconnesso con la presa di antenna e la tv convenzionale) e la verifica dell’idoneità del proprio impianto di antenna ricevente, con relativo ed eventuale adattamento.
A questo proposito il gruppo di esperti della Regione si è impegnato a fare avere al tavolo provinciale, in tempi brevi, materiale informativo ed illustrativo con tutte le operazioni essenziali spiegate in dettaglio e con linguaggio semplice, con il supporto di immagini chiare.
Nel frattempo è stato anche attivato il numero verde 800.022.000 già operativo e al quale è possibile fin da ora rivolgersi per qualsiasi necessità.
Ulteriori informazioni è possibile trovarle sui siti: www.decoder.comunicazioni.it (sulle caratteristiche dei decoder e per sapere chi abbia diritto al contributo statale di 50 euro, anche se la via migliore rimane rivolgersi ai negozianti autorizzati muniti di codice fiscale e in un attimo si avrà la risposta), e www.decoder.regionedigitale.net , sul quale si può trovare la lista sempre aggiornata degli antennisti suddivisi per le nove province dell’Emilia-Romagna, che hanno proposto un listino prezzi di riferimento e firmato un codice etico. Si tratta di una lista aperta a tutti i professionisti in grado di garantire un lavoro realizzato a regola d’arte e con una spesa ragionevole.

DOMENICA RITORNA IL MERCATO CONTADINO DI FERRARA

FONTE: CIA FERRARA

Domenica ritorna in Piazza Municipale il mercato dei produttori agricoli che vendono prodotti ferraresi, tradizionali e di qualità, a prezzi ragionevoli ed accessibili per tutti i consumatori, un mercato agricolo degli operatori a tutela dei consumatori e dei turisti.
Il mercato contadino della Strada dei vini e dei sapori di Ferrara, si rinnova e vuole crescere per dare maggiore soddisfazione a tanti affezionati clienti che vengono in piazza per trovare prodotti di stagione, ricchi di sapore ad ottimi prezzi, e per comprarsi tante squisitezze che non si trovano sui soliti scaffali, fatte di sapere antico e di specializzazione produttiva come i prodotti biologici e quelli a marchio DOP, DOC, IGT.
L’appuntamento con il mercato contadino per tutti, è domenica 17 ottobre dalle 9.00 alle 18.00 con tante aziende che partecipano e che apprezzano la possibilità di avere questi contatti diretti con i consumatori fatti non solo per vendere ma anche per confrontarsi e stabilire una reciproca conoscenza.

FATTORIE APERTE 2010

venerdì 8 ottobre 2010

ADESSO PARLO BIO; BIOLOGICO, LA PAROLA AI PRODUTTORI

Fonte: Federbio

L’8 e il 9 febbraio 2011 si tiene a Milano la prima Assemblea Nazionale dei Produttori Biologici. Dal 9 ottobre al 16 dicembre 2010 si tengono gli incontri territoriali con i produttori in tutte le regioni per presentare l’iniziativa

Dare la parola al Biologico italiano, unire i tanti Produttori "senza voce", ascoltarli, e far conoscere le loro attese e accogliere le loro proposte: questi gli obiettivi dell’Assemblea nazionale dei Produttori biologici, che si svolgerà a Milano, l’8 e il 9 febbraio 2011.
L’evento, promosso dalla Sezione Soci Produttori FederBio, è stato esteso a tutte le principali associazioni ed organizzazioni del comparto e ha trovato l’entusiastica adesione anche di AGRIBIO, ANABIO-CIA, ANAPROBIO-Copagri, della Federazione Agricoltori Biologici Confagricoltura, di Terra Sana Italia e UNAPROBIO.
Verranno affrontati e sviluppati importanti temi per la tutela del reddito dei produttori biologici: gli accordi interprofessionali e progetti di filiera (con rappresentanti della GDO e della Distribuzione Specializzata del biologico); quale filiera corta per il Biologico; le Organizzazioni dei produttori biologici: regole ed opportunità.
“L’obiettivo della prima Assemblea Nazionale dei Produttori Biologici – spiega Ignazio Cirronis, produttore, Presidente UNAPROBIO e Coordinatore della Sezione Soci Produttori FederBio - è quello di elaborare una “Carta dei Produttori biologici italiani” e avviare un dialogo con gli interlocutori che possano dare le risposte che essi attendono da tempo. Abbiamo esteso e continuiamo ad estendere l’invito a tutte le realtà produttive, per unire l’intero settore. E’ giunto infatti il momento che parlino i produttori sui temi più importanti, dalle questioni dei prezzi e del mercato ai PSR, dalla lotta agli OGM fino alle questioni tecniche e più in generale sulle politiche per il Biologico”.
“Due giorni per comprendere le opportunità e le minacce che il settore del Biologico italiano vive – spiega Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio.- L’incontro e il confronto tra tutte le realtà che nel nostro Paese producono prodotti biologici diventano necessari. L’Assemblea intende essere un momento dedicato al Biologico italiano, per instaurare una collaborazione duratura nel tempo che abbia come unico e condiviso obiettivo una crescita del comparto su basi ancor più solide”.
Per presentare l’iniziativa e unire i produttori biologici dal 9 ottobre al 16 dicembre si svolgono in tutte le regioni italiane 16 assemblee territoriali. La prima si tiene sabato 9 ottobre, ore 10, presso la sede di Terra Sana Molise, via circonvallazione 66 Larino (CB) . Tutti gli altri incontri seguono il seguente calendario: 25 ottobre in Basilicata; 26 ottobre in Campania; 9 novembre in Lombardia; 15 novembre in Sardegna e in Toscana; 16 novembre per l’area Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria; il 19 novembre in Emilia Romagna; il 23 novembre in Sicilia e per il Veneto e Friuli Venezia Giulia; il 24 novembre in Trentino Alto Adige; il 30 novembre in Calabria; il 2 dicembre in Puglia; il 14 dicembre per Umbria e Lazio; il 15 dicembre nelle Marche e il 16 dicembre in Abruzzo.
Informazioni sul programma dell’Assemblea, sulle modalità e condizioni di partecipazione e per inscriversi (l’iscrizione è obbligatoria): www.federbio.it

SABATO 9 OTTOBRE AL PUNTO CAMPAGNA AMICA DI FERRARA, VIA CANAPA, 72 SCOPRIAMO COME NASCE IL FORMAGGIO Più BUONO DEL MONDO

Fonte: Coldiretti Ferrara

Appuntamento alle ore 16 presso il Punto Campagna Amica di Ferrara con l’azienda agricola Pratichiera per assistere in diretta al rito della nascita di una forma di Parmigiano - Reggiano.

Latte, caglio e sale. Sono questi gli unici ingredienti che da secoli vengono utilizzati per preparare il Parmigiano-Reggiano, vanto del made in Italy ed autentico concentrato di preziose qualità organolettiche e nutrizionali.
Il Parmigiano-Reggiano può essere prodotto in una zona ben determinata (si tratta di un prodotto D.O.P.) e con un disciplinare produttivo molto preciso, ma può essere gustato ovunque con la garanzia di consumare un ottimo alimento, semprechè sia ben certa la sua origine e quindi si tratti di un autentico formaggio italiano e non di una imitazione e che la stagionatura e classificazione merceologica sia corretta.
Per spiegare queste caratteristiche, il Punto Campagna Amica di Ferrara, nella sua sede di Via Canapa, 72, in collaborazione con l’azienda agricola e caseificio La Pratichiera di Fontevivo di Parma, che da anni è presente nei mercati Coldiretti e che commercializza i propri prodotti presso lo stesso Punto, ha organizzato in diretta la preparazione di una forma di Parmigiano-Reggiano, con la presenza del casaro che illustrerà le diverse fasi di lavorazione del latte, della caldaia, della cagliata, della messa in forma e quindi della salatura e stagionatura che porta ad ottenere un prodotto veramente eccezionale che deve essere anche riconosciuto e consumato nel modo giusto.
Il Punto Campagna Amica, aderisce alla rete nazionale dei punti vendita accreditati da Coldiretti e vi si trovano i prodotti della filiera agricola tutta italiana, direttamente dal produttore ai consumatori: frutta, verdura, vino, formaggi, riso, miele, confetture, olio, salumi, piante e fiori.

“IL 9 OTTOBRE RICORRE L’ANNIVERSARIO DEL VAJONT. NON BASTA PERO’ LA MEMORIA. OCCORRONO GESTI CONCRETI A DIFESA DI UN TERRITORIO SEMPRE PIU’ FRAGILE"

Fonte: Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni

Il 9 ottobre 1963, furono 2.100 le vittime della tragedia del Vajont. Pochi giorni fa, la Camera dei Deputati, in sede legislativa, ha approvato l’istituzione di tale data come “Giornata nazionale in memoria delle vittime di tragedie causate dall’incuria dell’uomo e dalle calamità naturali.” Mediamente, in 50 anni, i fenomeni naturali hanno provocato, in Italia, 7 morti al mese.

Il piano proposto dall’ANBI interessa:
- lavori di adeguamento e ristrutturazione dei torrenti e delle rogge (anche con interventi di ingegneria naturalistica) ed interventi per il ripristino delle frane sulle sponde dei canali

- lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento del reticolo idraulico di bonifica, delle centrali idrovore e degli argini

- interventi di manutenzione del reticolo idraulico a difesa dei centri abitati

- realizzazione di opere per il contenimento delle piene (casse di espansione, canali scolmatori) al fine di smaltire gli elevatissimi volumi idrici derivanti dai bacini montani e che giungono a valle sempre più rapidamente

- adeguamento delle infrastrutture idrauliche al territorio urbanizzato

- lavori di stabilizzazione delle pendici, collinari e montane

Si tratta di azioni rientranti nell’ambito delle competenze consortili, ma che hanno bisogno, per un più efficiente risultato, degli interventi e delle azioni delle altre istituzioni locali, realizzandosi il tanto auspicato federalismo cooperativo;
conseguentemente è necessaria concertazione e collaborazione sul territorio attraverso la stipula di protocolli d’intesa ed accordi interistituzionali.
Il piano proposto, frutto di un monitoraggio svolto sul territorio, richiede un importo complessivo di 4.183 milioni di euro da reperire anche attraverso una proiezione quindicennale dell’impegno di spesa, che potrebbe realizzarsi mediante mutui.

IL 15 OTTOBRE SCADE LA CONSEGNA DEGLI ELABORATI PER LA 2° EDIZIONE DEL CONCORSO REGIONALE DELLA BONIFICA PER LE SCUOLE "ACQUA E TERRITORIO"

Fonte: Consorzio della Bonifica Burana

Si avvia a conclusione la raccolta degli elaborati per l’edizione 2010 del Concorso regionale per le scuole “Acqua e territorio”, organizzato dalle bonifiche dell’Emilia Romagna.

Il tema dell’edizione 2010, “Anche d’estate… per l’acqua che scende o che sale c’è sempre un canale”, sta suscitando grande interesse tra le scuole elementari e medie ricadenti nel comprensorio di Burana, sempre più sensibili ai temi legati all’ambiente. Sono gli ultimi giorni per la consegna dei materiali: gli elaborati dovranno essere inviati da parte degli Istituti scolastici entro il 15 ottobre 2010 al Consorzio della Bonifica Burana in Corso Vittorio Emanuele II, 107 a Modena (o per e-mail a segreteria@consorzioburana.it indicando tutti i contatti della classe). Il bando di concorso e le modalità di presentazione sono stati inviati alle scuole nei giorni scorsi, ma sono comunque scaricabili sul sito del Burana www.consorzioburana.it . Chi, invece, volesse consultare i materiali relativi alle precedenti edizioni del Concorso, può andare sul sito web di Urber www.urber.it alla pagina http://www.urber.it/focus-archivio.
Possono partecipare le classi, così come i singoli alunni, nelle due sezioni di concorso totalmente rinnovate rispetto alle altre edizioni: la prima, riservata alle scuole primarie, è dedicata alle produzioni fotografiche (una fotografia in formato digitale ad alta risoluzione), la seconda, relativa alle produzioni video (un video digitale della durata di 60 secondi), è riservata alle scuole secondarie di I grado. Il tema? Naturalmente l’acqua, il suo ruolo nell’ambiente e per la vita dell’uomo.
Saranno effettuate due selezioni: la prima, per comprensorio, a cura del Consorzio di bonifica competente per territorio, e la seconda su scala regionale a cura di URBER – Unione Regionale Bonifiche Emilia-Romagna. Le 2 classi vincitrici della selezione regionale riceveranno un premio di 800€ ciascuna, mentre i 2 alunni vincitori della selezione regionale saranno premiati con una fotocamera digitale ciascuno. Ai vincitori verrà messo a disposizione un mezzo di trasporto per raggiungere la sede di premiazione, che si terrà il giorno 15 dicembre 2010 in luogo da definirsi.
Il Presidente del Consorzio di Burana, Mario Girolami, afferma: “gli alunni che hanno concorso nelle due edizioni precedenti dopo aver partecipato alle nostre lezioni propedeutiche e grazie al coinvolgimento creato dalle insegnanti, si sono dimostrati molto attenti ed estremamente originali, tanto da meritarsi, in entrambe le edizioni, un premio a livello regionale da 1.000 €, che per una classe sono una bella somma… Anche se, al di là del risultato, per noi già trasmettere ai ragazzi il significato del nostro operato è l’obiettivo più importante.”

ANBI: “APPLICARE COMPLETAMENTE LA DIRETTIVA EUROPEA SULLE ACQUE”

Fonte: Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni

L’agricoltura, più di altri settori, ha razionalizzato l’uso della risorsa idrica, il cui fabbisogno annuo è sceso da 28 miliardi di metri cubi a 21, pur essendo aumentata la superficie irrigata. Ciò è dovuto sia al sistema di gestione degli impianti, affidato agli utenti attraverso i consorzi di bonifica in adesione al principio di sussidiarietà, sia all’applicazione di tecnologie innovative per l’utilizzo delle acque, come Irrinet. Va comunque ribadito il fondamentale beneficio che l’irrigazione apporta all’ambiente, grazie al rimpinguamento delle falde.> E’ quanto afferma Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, intervenendo nel dibattito sul futuro della gestione idrica nel nostro Paese.
Con riferimento alla situazione italiana del patrimonio idrico, Martuccelli precisa che occorre tener presente la disponibilità delle risorse idriche secondo gli usi. Ad esempio, a causa della variabilità climatica, per il settore agricolo l’acqua non è sempre disponibile per le coltivazioni, al momento in cui le piante ne hanno bisogno. L’irrigazione per l’Italia è una dominante esigenza strutturale; occorre quindi provvedere alla raccolta di tutte le acque disponibili. E’ un errore, infatti, non programmare un “Piano di Invasi”, così come preoccupano i ritardi nel riavvio del Piano Irriguo Nazionale, mentre si registra scarsa sensibilità per un Piano di manutenzione straordinaria degli impianti, indispensabile per l’efficienza dei sistemi idrici.

giovedì 7 ottobre 2010

DA APO CONERPO “UNA MELA PER LA VITA”

FONTE: APO CONERPO

In 3.000 piazze italiane verranno distribuiti circa 6.000 quintali di prodotto

L’iniziativa benefica per aiutare la lotta
alla Sclerosi Multipla in programma il 9 e il 10 ottobre

Oltre 300.000 confezioni di mele (delle varietà Golden, Red Delicious e Granny Smith) per un totale di quasi 4 milioni di frutti e circa 6.000 quintali: è quanto fornirà Apo Conerpo, la più importante realtà italiana ed europea dell’ortofrutta fresca, all’iniziativa di solidarietà “Una Mela per la Vita” promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) in collaborazione con Unaproa, la principale Unione di produttori ortofrutticoli europea.
In programma sabato 9 e domenica 10 ottobre in 3.000 piazze italiane (di cui oltre 100 in Emilia Romagna), “Una Mela per la Vita” si propone di aiutare la lotta contro questa terribile malattia del sistema nervoso centrale che in Italia ogni anno fa registrare 1.800 nuovi casi e colpisce complessivamente circa 50.000 persone.
Le mele di Apo Conerpo (45 cooperative, oltre 7.000 soci ed una produzione complessiva pari a circa 1.100.000 tonnellate) provengono dai migliori frutteti dell’Emilia-Romagna e sono coltivate con le più moderne tecniche di produzione integrata: un metodo che prevede una sensibile diminuzione dei prodotti chimici, sostituiti con sistemi di lotta biologica, con opportuni interventi agronomici e meccanici o, ancora, con prodotti di origine naturale. “La produzione integrata – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Paolo Bruni – garantisce, quindi, la piena naturalezza dei prodotti ortofrutticoli, ottenuti nel rispetto dell’ambiente e della salute di produttori e consumatori”. L’incessante impegno di Apo Conerpo a favore della qualità inizia in campagna e prosegue poi lungo le altre fasi della filiera con l’impiego delle più avanzate attrezzature per la selezione qualitativa ed organolettica ed il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli e con l’adozione di imballaggi moderni ed ecocompatibili.
“La scelta di fornire il prodotto che sarà distribuito in occasione di ‘Una Mela per la Vita’ – conclude Bruni – è perfettamente in linea con la filosofia del Gruppo Apo Conerpo che, contando oltre 7.000 soci e circa 5.000 dipendenti, è da sempre sensibile alle diverse esigenze della società.
Le risorse ottenute attraverso l’iniziativa benefica promossa da Aism ed Unaproa consentiranno di realizzare attività di assistenza socio-sanitarie mirate (servizi di trasporto attrezzato, segreteria sociale, assistenza domiciliare) e finanzieranno nuove borse di studio e progetti di ricerca”.

MACFRUT: ASSEGNATO AD AGRICOPER DI NOICATTARO (BARI) IL GRAPPOLO D’ORO EXPORT DEL ‘CORRIERE ORTOFRUTTICOLO’

FONTE: MACFRUT

È stato assegnato oggi a Cesena, a conclusione del Forum delle Regioni ortofrutticole europee, nell’ambito di Macfrut, il Grappolo d’Oro Export, il riconoscimento che, ogni anno, viene attribuito dal magazine mensile IL CORRIERE ORTOFRUTTICOLO a un esportatore che, per quantità e qualità, dà lustro alla produzione ortofrutticola italiana nel mondo.

La Giuria, composta da Gino Peviani, presidente di Fruitimprese, Paolo Bruni, presidente del CSO, e dal direttore del “Corriere Ortofrutticolo” Lorenzo Frassoldati, ha attribuito all’unanimità il riconoscimento all’azienda Agricoper di Gianni Liturri Srl di Noicattaro (Bari).

Nella motivazione si legge che si è voluta premiare l’alta specializzazione raggiunta da Agricoper nella produzione ed esportazione di uva da tavola, un prodotto di punta dell’export italiano di cui la Regione Puglia ha la leadership produttiva nazionale. Nel 2009 Agricoper ha rafforzato la sua posizione tra le primissime aziende italiane per l’uva da tavola ed è stata l’unica tra queste ad esportare il 100 per cento della sua produzione, raggiungendo anche i mercati più lontani e difficili, senza mai venir meno sul piano della qualità della sua offerta. E’ stata premiata anche un’antica vocazione che ha sempre saputo rinnovarsi.

La famiglia Liturri produce uva da tavola dal 1938. Il premio è stato consegnato al titolare Gianni Liturri dall’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni e dall’assessore della Regione Puglia Dario Stefàno.

Il premio è giunto alla settima edizione. Nell’albo d’oro le aziende Peviani, Rivoira, Mazzoni, Bollettini, Almaverde Bio eVOG.

Cesena, 6 Ottobre 2010

IL PRESIDENTE BRUNI PROPONE UN FRONTE COMUNE PER I PROBLEMI DELL’ORTOFRUTTICOLTURA

FONTE: COGECA

“Di fronte ai gravi ed impellenti problemi dell’ortofrutticoltura è indispensabile attivare un fronte comune europeo per portare avanti con decisione le legittime istanze del settore ortofrutticolo” : con questa proposta Paolo Bruni, presidente del COGECA, ha concluso il proprio intervento al 1° Forum Europeo delle Regioni Ortofrutticole, che ha riunito al MACFRUT di Cesena i rappresentanti delle 20 maggiori regioni ortofrutticole europee per discutere sul futuro di questo importante comparto agricolo.
Il presidente Bruni ha poi ricordato la scadenza del 2013 per l’avvio della nuova PAC, che deve essere più flessibile nel far fronte alle crisi di mercato e deve ripartire dal ruolo centrale ed insostituibile delle Organizzazioni dei Produttori anche a livello transnazionale.

mercoledì 6 ottobre 2010

Ortofrutta: al Macfrut il primo Forum delle Regioni europee promosso dalla Regione Emilia-Romagna



FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Rabboni: "Chiediamo nuove regole e nuove politiche per il rilancio del settore"

Cesena - Più reciprocità nei rapporti commerciali tra produttori europei ed extraeuropei per eliminare lo svantaggio competitivo che attualmente penalizza i primi; una politica agricola comune europea che riconosca il ruolo e l’importanza del settore ortofrutticolo, garantendogli risorse adeguate innanzi tutto per promuovere l’innovazione; interventi per contrastare l’estrema volatilità dei prezzi e tutelare il reddito dei produttori, a partire da un diverso rapporto con la grande distribuzione organizzata. Alla vigilia delle importanti decisioni che dovranno essere assunte in sede europea (il prossimo 17 novembre la Commissione agricoltura presenterà la prima indicazione di riforma della Pac), le Regioni ortofrutticole europee si sono riunite per presentare le loro proposte per il rilancio del settore. L’occasione è stata data dal primo Forum delle Regioni ortofrutticole europee che si è svolto oggi a Cesena, nell’ambito del Macfrut, per iniziativa della Regione Emilia-Romagna. “Abbiamo bisogno di nuove regole e nuove politiche per l’ortofrutta europea – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni - oggi alle prese con un peggioramento della bilancia commerciale e con un diffuso calo dei consumi, che in Italia è stato nel 2009 pari a 10 chilogrammi a testa. Abbiamo bisogno di fare più forza a un settore di grande importanza per l’economia europea, ma oggi troppo fragile, nell’interesse dei produttori troppo spesso costretti a produrre sottocosto e nell’interesse dei consumatori, che non devono rinunciare alle importanti proprietà salutistiche di frutta e verdura”.
Al Forum hanno partecipato diverse Regioni europee, tra cui Linguadoca, Aquitania, Catalonia, Andalusia, Murcia, Ungheria, che hanno sottoscritto un documento comune che verrà posto all’attenzione dei singoli Governi nazionali e della stessa Unione europea. “Lo scorso anno lanciai proprio qui dal Macfrut l’idea di questo Forum”, ha aggiunto Rabboni. “Sono molto soddisfatto per le adesioni ottenute e per la partecipazione. Nell’economia globale non è più possibile andare in ordine sparso. Oggi qui a Cesena le Regioni ortofrutticole europee si sono riunite per far sentire una voce sola”.

Cosa chiedono le Regioni Europee

Attualmente i produttori di frutta e verdura europei sono sottoposti a rigorosi standard di qualità e sanitari che hanno un costo e che li rende meno competitivi. Per questo il documento approvato a Cesena chiede alla Commissione europea di impegnarsi per una maggiore reciprocità commerciale, ma chiede anche che la nuova PAC abbia un posto per l’ortofrutta e garantisca al settore risorse almeno uguali a quella dell’attuale programmazione. Potrà così essere finanziata quell’innovazione che oggi appare più che mai necessaria: per contrastare i cambiamenti climatici, per sviluppare tecniche colturali a basso impatto ambientale, per garantire più qualità ai prodotti e in linea con i mutati stili di vita e di consumo.
Nel documento firmato oggi le Regioni ortofrutticole europee chiedono anche interventi per stabilizzare i prezzi all’origine. Questo significa da un lato favorire le aggregazioni dei produttori e la loro capacità di governare l’offerta sui mercati interni ed esterni, ma significa anche porre su nuove basi il rapporto con la grande distribuzione organizzata. In particolare i produttori chiedono trasparenza dei prezzi, rispetto dei termini di pagamento e stop alle vendite sottocosto. E sempre per sostenere il reddito degli agricoltori il documento prevede strumenti assicurativi non solo sul valore delle produzioni danneggiate dal maltempo, ma anche a garanzia di un reddito minimo dei produttori.

lunedì 4 ottobre 2010

AL MACFRUT DI CESENA IL 6 OTTOBRE IL PRIMO FORUM EUROPEO DELLE REGIONI ORTOFRUTTICOLE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Si svolgerà a Cesena mercoledì 6 ottobre, nell’ambito del Macfrut, il primo Forum europeo delle Regioni ortofrutticole, promosso dalla Regione Emilia Romagna.

“Siamo alla vigilia della definizione della nuova Pac – sottolinea l’assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni – ma in Italia il Governo non ha nessuna proposta in merito e in Europa l’ortofrutta rischia di essere la Cenerentola rispetto all’agricoltura dei paesi continentali e nordici. La bilancia ortofrutticola europea sta peggiorando mentre i consumi di frutta in Italia sono diminuiti di 10 chilogrammi a testa nel 2009. Per colmare questo vuoto politico e avanzare una proposta all’Unione europea e agli Stati nazionali abbiamo promosso questa iniziativa che riunisce le principali Regioni ortofrutticole europee. “

Tre in particolare le priorità: dare stabilità a un settore troppo esposto alla volatilità dei prezzi all’origine; porre su nuovi basi il rapporto con l’industria alimentare e la grande distribuzione; rafforzare l’aggregazione dei produttori e la loro capacità di governare l’offerta del prodotto sui mercati interni ed esteri.

Il Forum si svolgerà a partire dalle ore 11 presso la Sala Europa del Macfrut.

venerdì 1 ottobre 2010

GREEN ECONOMY: IN EMILIA ROMAGNA 2 MILA IMPRESE E 230 MILA ADDETTI E UN FATTURATO CHE SUPERA I 61 MILIONI DI EURO ALL'ANNO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

A Ravenna 2010 i primi risultati di un'indagine condotta da Ervet sull'economia verde. L'assessore regionale Muzzarelli: "Conoscenza, innovazione, ricerca e qualità ambientale saranno il vantaggio competitivo per affrontare le sfide future e sostenere l'uscita dalla crisi".

Quasi 2 mila imprese, circa 230 mila addetti, oltre 61 miliardi di euro di fatturato. Sono solo alcuni dei numeri che emergono nel rapporto “Green Economy in Emilia-Romagna - Risultati e prime indicazioni sulla caratterizzazione del settore green in regione” realizzato da Ervet nell’ambito della convenzione con la Regione Emilia-Romagna, che fotografa sul territorio il fenomeno del “business verde”. I primi risultati dell’indagine sono stati presentati nell’ambito di Ravenna 2010, la terza edizione della manifestazione dedicata alle buone pratiche di utilizzo dell’acqua, delle energie, della gestione dei rifiuti e sulla sostenibilità ambientale.
«Conoscenza, innovazione, ricerca e qualità ambientale saranno il vantaggio competitivo per affrontare le sfide future e sostenere l’uscita dalla crisi. Per essere coerenti con questi obiettivi- ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli intervenenedo all'iniziativa -, gli investimenti della Regione nel 2010 sul versante della “green economy” hanno superato i 95 milioni di euro. Inoltre il nostro impegno prosegue e trova conferma nel supporto e nel finanziamento al sistema della rete dell’Alta tecnologia Regionale e dei 10 Tecnopoli. Insieme a questo il Piano energetico regionale per il triennio 2011-2013 sarà decisivo per trasformare pienamente l’Emilia-Romagna in una regione sempre più verde. Più “verde” nelle politiche industriali, abitative, nel modo di produrre, nel modo stesso di vivere dei cittadini e nell’agricoltura settore le cui imprese hanno un ruolo importante in questo processo».
In Emilia-Romagna sono ben 647 le imprese che operano in maniera esclusiva in mercati prettamente ambientali, con 25.000 addetti e oltre 4,5 miliardi di euro di fatturato: tra queste troviamo aziende impegnate nei settori rifiuti e ciclo idrico integrato (ovvero fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti), nelle energie rinnovabili, nella mobilità sostenibile, nella rigenerazione e ricostruzione di pneumatici e nella gestione degli orti botanici, dei parchi naturali e del patrimonio naturale.
A queste si aggiungono altre 1.345 imprese che lavorano, sia pure parzialmente, in mercati green: danno lavoro a oltre 200 mila addetti e realizzano un fatturato di quasi 57 miliardi di euro. Fanno parte di questo gruppo aziende agroalimentari che operano con materie prime provenienti da agricoltura biologica e biodinamica, legate alla bioedilizia e all’efficienza energetica, produttrici di tecnologie. Ma anche imprese che possiedono rami di attività in settori core green (rifiuti, energie rinnovabili, gestione ciclo idrico integrato), aziende afferenti il campo della pulizia delle aree pubbliche, della decontaminazione e del disinquinamento dell'ambiente.
La Regione Emilia-Romagna nel 2010 ha destinato: 25,9 milioni di euro alla riqualificazione energetica degli enti pubblici e le cui convenzioni sono in corso di sottoscrizione; 64 milioni di euro per le Aree ecologicamente attrezzate (di cui 53 per progetti energetici e 11 per progetti di riqualificazione ambientale); 5 milioni di euro per i progetti di filiera nel campo energetico ambientale.