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giovedì 31 luglio 2014

OGGI AL VIA IL PROTOCOLLO D’INTESA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER LA PREVENZIONE DA MICOTOSSINE NEL MAIS – CAMPAGNA 2014

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna  

GARAGNANI: “LAVORARE INSIEME PER UNA MAGGIORE TRASPARENZA NELLA FILIERA MAIDICOLA E FRENARE LE MASSICCE IMPORTAZIONI DI DERRATE DALL’ESTERO, DI DUBBIA QUALITÀ. IL PROTOCOLLO PER LA PREVENZIONE DA MICOTOSSINE NEL MAIS DIVENTA, OGNI ANNO DI PIÙ, UN PASSO OBBLIGATORIO PER OGNI OPERATORE”

Non usa mezze parole il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, per spronare gli attori della filiera ad adottare le linee guida del Protocollo d’intesa della Regione Emilia Romagna – Campagna 2014 sulla prevenzione da micotossine nel mais ad uso zootecnico. “Bisogna lavorare insieme – ha detto commentando la firma del protocollo che prende il via oggi - per una maggiore trasparenza nella filiera maidicola e frenare le massicce importazioni di derrate provenienti dall’estero, spesso di dubbia qualità”. Il riferimento è chiaro, basta tornare allo scorso 12 giugno quando un carico di mais ucraino è stato messo sotto sequestro al porto di Ravenna perché contaminato da diossine. E nel momento in cui è scattata l’allerta, una partita era già stata commercializzata. La zootecnia emiliano romagnola che dà valore alle tante eccellenze dell’agroalimentare regionale, basa la propria sostenibilità su materie prime di qualità e prive di ogni contaminante: una sicurezza sia per l’animale allevato che per il consumatore finale. “Pertanto – osserva Garagnani - questo protocollo d’intesa diventa, ogni anno di più, un passo obbligatorio per tutti. E a tutela del produttore, si rammenta che nel testo è menzionata la possibilità di richiedere sempre il campionamento delle partite in entrata, in modo da procedere immediatamente con le analisi di laboratorio e consentire la eventuale segregazione delle partite non conformi”. Il piano di autocontrollo aziendale, siglato da Confagricoltura Emilia Romagna – e che, lo ricordiamo, viene sottoscritto ogni anno - individua procedure e strumenti per prevenire la formazione e la diffusione delle micotossine in campo e nella fase di accettazione e stoccaggio. Nelle annate climaticamente normali, il protocollo ha sempre assicurato un monitoraggio continuo ed un’allerta preventiva, impedendo con efficacia il passaggio delle micotossine alla filiera alimentare. È evidente però che quando l’incertezza climatica è molto alta, come in questo periodo, le criticità aumentano esponenzialmente. “Dobbiamo assolutamente garantire – è la chiosa del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna - che il poco mais prodotto in Italia e quello importato, abbiano queste caratteristiche!”.

mercoledì 30 luglio 2014

COLDIRETTI: FINO AL TRIPLO DI ACQUA IN PIU’, IL MALTEMPO SCONVOLGE CICLI DELLE PIANTE E ABITUDINI DEGLI ANIMALI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Le piogge intense e le temperature fuori stagione stanno interessando moltissime aree italiane, compresa la nostra provincia. Al momento non si registrano danni diretti ma c’è timore per la campagna di raccolta del pomodoro ed in generale per possibili infezioni di funghi sulle colture in atto, oltre ad una stagnazione dei consumi di frutta estiva.

In alcune zone del Nord è caduto anche il triplo di acqua in più ma in tutta Italia si sono registrate precipitazioni da record che hanno sconvolto i normali cicli stagionali delle campagne oltre a provocare danni diretti alle colture. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di un monitoraggio dei problemi causati dal maltempo sul territorio nazionale, con gravissime ripercussioni sulle produzioni in campo, dai pomodori alla frutta e verdura, fino alle vigne con pesanti danni economici e perdita di lavoro stagionale. Ma le abbondanti piogge stanno sconvolgendo anche i cicli vegetativi delle piante, con – rileva Coldiretti – l’allungamento dei tempi di crescita di molte colture. Se nei mesi scorsi si era parlato di un anno senza inverno, ora ci troviamo dinanzi a un anno senza estate e ciò sta condizionando i ritmi naturali. Si modificano di conseguenza anche le abitudini degli animali, con riflessi, ad esempio, sulle produzioni di miele, con le api che non volano più per il maltempo, mentre mucche e pecore non possono andare al pascolo. Gravissima anche la situazione sui terreni allagati – continua la Coldiretti – dove è impossibile effettuare le attività di raccolta e quelle di semina dei nuovi cicli di ortaggi. In diverse provincie del nord, dalla Lombardia al Veneto si registrano allagamenti, esondazioni, grandinate. I raccolti di pomodori, melanzane, peperoni sono fortemente danneggiati, mentre la stagione per i meloni è da dimenticare. Problemi gravi anche in Toscana dove le piogge intense e fitte cadute in poche ore negli scorsi giorni unite a fenomeni di grandinate, in particolare in Versilia, hanno danneggiato molte delle colture stagionali come i meloni, i pomodori e le insalata pronte per essere raccolte e finire sulle tavole. Problemi anche nelle Marche, dalla provincia di Ancona a quella di Pesaro dove bombe d’acqua e grandine hanno colpito in particolare vigneti e ulivi. Attesa anche per la vendemmia che dipenderà molto dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorni ma già adesso – precisa la Coldiretti - si conta un aumento dei costi di produzione per difendere viti e alberi da frutto. Nella nostra provincia per il momento non giungono segnalazioni di danni diretti ma la pioggia che continua a cadere ha interrotto le operazioni di raccolta dei pomodori, che rischiano un deprezzamento qualitativo e l’infezione di muffe e funghi. Disagi anche per la raccolta di altre orticole come cocomeri e meloni, oltre che per la frutta, anche in questo caso con il timore di una maturazione non ottimale e di possibili infezioni di funghi con aumento dei costi di produzione. Ai danni diretti sulle coltivazioni si sommano – conclude la Coldiretti - quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura a causa delle condizioni climatiche non favorevoli con un conto per l' agroalimentare ed il turismo che a livello nazionale si stima abbia superato il miliardo di euro.

AGRICOLTURA. PSR 2007-2013: L'EMILIA-ROMAGNA TRA LE PRIME REGIONI ITALIANE PER EFFICIENZA DELLA SPESA. LA SODDISFAZIONE DI RABBONI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

La Regione Emilia-Romagna è tra le prime Regioni, insieme a Veneto e Lombardia, ad aver raggiunto con diversi mesi di anticipo l'obiettivo di spesa dei fondi europei, fissato per fine anno. I dati sono stati resi noti dal Ministero, tramite la “Rete rurale nazionale”, nel report mensile sulla spesa pubblica effettivamente sostenuta nei singoli Programmi regionali di sviluppo rurale 2007-2013. “E’ la conferma di una gestione efficiente dei fondi dello sviluppo rurale a tutto vantaggio delle imprese e dei territori”, sottolinea l’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni. “Il dato è particolarmente apprezzabile perché i pagamenti conclusi sei mesi prima della scadenza riguardano non solo i fondi ordinari ma anche quelli straordinari ed aggiuntivi riservati alle imprese dei territori terremotati. Desidero darne atto ai collaboratori regionali, alle Province e all’organismo pagatore Agrea”. In particolare la verifica delle spese sostenute nel mese di giugno ha reso evidente la buona performance dell'Emilia Romagna con 19,5 milioni di euro pagati (nello stesso mese) e con 848,3 milioni di euro complessivamente pagati alle imprese dal 2007 ad oggi. Questo risultato è di particolare importanza anche perché scongiura con sei mesi di anticipo il rischio legato al cosiddetto "disimpegno automatico delle somme", cioè la procedura europea di riduzione automatica dell'importo annuale impegnato in caso di mancato completo utilizzo dei fondi assegnati.

ORTOFRUTTA, MARTINA: AL FIANCO DEI NOSTRI PRODUTTORI, COMMISSIONE UE DIA RISPOSTE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministro Maurizio Martina ha incontrato i partecipanti alla manifestazione sulla crisi del settore della frutta estiva, organizzata questa mattina dal coordinamento di Agrinsieme in Piazza Montecitorio a Roma. “Sono giuste le istanze dei produttori – ha detto il Ministro – e proprio per questo l’Italia è in prima fila nel chiedere alla Commissione europea un intervento urgente e tempestivo a favore del settore. Abbiamo già da tempo espresso e continuiamo a ribadire con forza la nostra posizione al Commissario Cioloş, coinvolgendo anche altri Stati membri come la Francia e la Spagna. Credo sia doverosa una risposta concreta da parte della Commissione, fino ad oggi ancora non arrivata, a una vera emergenza che merita attenzione”. Lo scorso 18 luglio, in particolare, il Ministro Maurizio Martina ha inviato una lettera al Commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale, Dacian Cioloş, nel quale ha chiesto che la Commissione valuti, con estrema urgenza, la possibilità di attivare adeguate misure, eccezionali e transitorie per fronteggiare la crisi del mercato italiano delle pesche e nettarine.

AGRINSIEME, CIÒ CHE VALE VA DIFESO, AGRICOLTORI IN PIAZZA MONTECITORIO PER CRISI FRUTTA ESTIVA

Fonte: Agrinsieme  

Oggi in piazza Montecitorio a Roma centinaia di agricoltori hanno distribuito pesche e frutta estiva ai cittadini per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave crisi che li sta travolgendo.

Il coordinamento Agrinsieme ha scelto la centralissima Piazza Montecitorio di Roma per ribadire oggi l’emergenza che sta investendo il settore della frutta estiva, schiacciato da prezzi riconosciuti ai produttori in costante decremento, che non consentono per questa campagna neppure la copertura dei costi di produzione. Il coordinamento Agrinsieme (che riunisce Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari), fin dai primi sentori della crisi, si è attivato sia in ambito nazionale - stimolando e sostenendo l’impegno del Ministro dell’Agricoltura Martina – sia in ambito europeo, per chiedere un intervento tempestivo a favore di questo comparto, fondamentale per la frutticoltura nazionale. Poiché ad oggi non si sono ancora avute risposte definitive da parte della Commissione Europea e gli effetti della crisi si fanno sempre più evidenti, Agrinsieme vuole dare, prima che sia troppo tardi, un messaggio forte alle istituzioni europee e sensibilizzare l’opinione pubblica distribuendo gratuitamente pesche ai consumatori. Sotto lo slogan “Ciò che vale va difeso”, i produttori ortofrutticoli delle aziende e cooperative delle organizzazioni che fanno capo ad Agrinsieme vogliono comunicare ai consumatori le qualità del loro prodotto e insieme anche rappresentare i numeri della crisi e l’importanza del settore ortofrutticolo, che con oltre 12 miliardi di euro incide per circa un quarto sul valore complessivo realizzato dal settore primario e che rappresenta la prima voce dell’export agroalimentare, con una quota pari al 22%. “Tutto questo è a rischio se l’andamento dei prezzi continuerà a registrare decrementi percentuali a doppia cifra: nella settimana dal 14 al 20 luglio i prezzi hanno segnato un - 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Numeri importanti che mostrano ancora di più quanto le misure d’urgenza attivabili in Europa siano assolutamente necessarie. Agrinsieme ribadisce che senza un intervento eccezionale della Comunità europea, seppur tardivo, si mette seriamente a repentaglio la prospettiva delle imprese agricole e delle centinaia di migliaia di lavoratori in esse occupati.

Prezzi medi settimanali (€/kg)*                                   2013             2014             Var 2014/2013 
Ultima settimana rilevata: dal 14 al 20 luglio
PESCHE                                                                  0,63               0,40                - 36,5%
NETTARINE                                                           0,70               0,42                - 40%
ALBICOCCHE                                                       1,33               0,80                - 39,5%
SUSINE                                                                  0,97               0,58                - 39,6%
MELONI                                                                 0,65               0,44                - 33%  
* prodotto confezionato  
Fonte: elaborazione Agrinsieme su dati Ismea

COLDIRETTI: LA FRUTTA D’AMARE “MADE IN FE” ARRIVA SABATO 2 AGOSTO AL BAGNO SAYONARA DI LIDO DEGLI ESTENSI (COMACCHIO)

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Pesche, cocomeri, meloni, prugne e pere: sono buone, fanno bene e sono a km zero: sabato 2 agosto, dalle 10 alle 12 al bagno Sayonara di Lido degli Estensi Coldiretti presenta la buona frutta ferrarese. Gulinelli (presidente Coldiretti Ferrara): “la conoscenza dei nostri prodotti è fondamentale per mantenere mercato e reddito”.

Dopo la “pesca d’amare” della riviera romagnola, arriva sui lidi di Comacchio la “frutta d’amare”, l’iniziativa di Coldiretti che in questa pazza estate vuole promuovere la conoscenza ed il consumo dei frutti del territorio. Sabato 2 agosto in collaborazione con il bagno Sayonara di Lido degli Estensi, dalle 10 alle 12, possibilità per tutti di assaggiare la buona frutta di stagione delle campagne ferraresi, offerta in degustazione dai produttori di Coldiretti che ne ricorderanno anche le caratteristiche nutrizionali e salutistiche, oltre che la bontà se scelta al momento giusto di consumo. L’estate “pazza” del 2014 è già costata al sistema economico italiano oltre un miliardo di euro per colpa del maltempo che ha sconvolto soprattutto le attività turistiche e quelle agricole ma ha anche cambiato le abitudini stagionali degli italiani a tavola. E’ uno dei segnali negativi che ha portato anche alla riduzione del consumo di frutta, con un crollo di circa il 30% rispetto agli ultimi 15 anni, con meno di un chilo al giorno per famiglia di ortofrutta, limite minimo consigliato dall’organizzazione mondiale della sanità. “E’ necessario che come produttori facciamo conoscere in ogni occasione i nostri prodotti ed anche le corrette modalità di acquisto e di consumo – evidenzia Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara – e per questo dobbiamo svolgere una attività in qualche modo educativa, che consenta di apprezzare la differenza tra i prodotti del territorio, delle nostre campagne, e quelli di incerta origine e scarsa qualità che troppo spesso i consumatori trovano nei punti vendita della distribuzione. La chiara indicazione dell’origine ed una migliore organizzazione commerciale possono avviare un circolo virtuoso per spingere sulla propensione all’acquisto dei consumatori. Naturalmente bisogna offrire prodotti di qualità percepibile e riuscire a farla apprezzare: prodotti sani, gustosi, al giusto grado di maturazione ed ad un prezzo equo per dare redditività agli agricoltori e possibilità di acquisto ai cittadini”. Oltre a queste attività promozionali Coldiretti ha presentato nei giorni scorsi proposte concrete per intervenire sulla crisi del settore: una corretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Grande distribuzione organizzata (Gdo), maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Perl’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato eprezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti sostiene la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.

martedì 29 luglio 2014

CREDITO AGEVOLATO PER LE AZIENDE AGRICOLE - DALLA REGIONE 1 MILIONE 625 MILA EURO CHE PERMETTERANNO DI ATTIVARE FINANZIAMENTI PER CIRCA 108 MILIONI. RABBONI: "PRIORITÀ A GIOVANI E AREE SVANTAGGIATE"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Credito a tasso agevolato per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna grazie alla Regione che ha stanziato 1 milione 625 mila euro per abbattere il costo del denaro. L’iniziativa, votata dalla Giunta regionale nell’ultima seduta su proposta dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, permetterà di attivare un volume complessivo di finanziamenti per circa 108 milioni di euro. “Con questo stanziamento deciso dalla Giunta dopo la recente variazione del bilancio 2014 continuiamo il nostro impegno a fianco delle imprese agricole per contrastare la stretta creditizia – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – Dal 2008 ad oggi abbiamo destinato oltre 10,2 milioni di euro all'abbattimento del tasso di interesse del credito d'esercizio ed attivato finanziamenti bancari alle imprese agricole per oltre 624 milioni di euro. Anche questa volta abbiamo deciso di riservare una priorità alle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, under 40, a quelle che nel corso della precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime de minimis così come a quelle che operano in un’area svantaggiata”. La riduzione del costo del denaro sarà fino a 1,50 punti percentuali rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche. Il programma operativo per l’annata agraria 2014-2015 è rivolto all’insieme delle imprese, senza distinzioni tra settori di produzione, attraverso la concessione di un aiuto de minimis sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, gli organismi di garanzia che operano in agricoltura. Le imprese potranno presentare domanda al proprio istituto di credito e all’Organismo di Garanzia di appartenenza fino al 3 ottobre 2014. L’importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato attraverso parametri quali le superfici coltivate, i capi allevati o le attività svolte. Si tratta di prestiti a breve termine con durata fino a 12 mesi per le spese che l’imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti. Sono ammesse le imprese che presentano richieste non inferiori a 6 mila euro. Oltre all’abbattimento del tasso di interesse di 1,5 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dagli Agrifidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all’interno delle convenzioni che gli stessi Agrifidi hanno stipulato con gli istituti bancari.
Per informazioni:
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis/interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis

#TERREVIVE, MAIORANO (ANGA): “TERRENI DEMANIALI AI GIOVANI AGRICOLTORI PRIMO PASSO PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE

Fonte: Confagricoltura

 “Il decreto #terrevive ha imboccato la strada giusta, che per essere efficace andrebbe proseguita con la ‘liberazione’ di risorse delle altre amministrazioni pubbliche, gli enti locali in particolare”. Questo il commento dell’Anga alla firma del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, sul decreto che, dal prossimo settembre, dovrà concedere in affitto o cedere 5.500 ettari di terreno agricolo pubblico, di proprietà del Demanio, del Corpo forestale dello Stato e del Cra - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura. “Rendere disponibili le terre demaniali è una nostra vecchia battaglia – precisa il presidente dell’Associazione Raffaele Maiorano -. Noi Giovani di Confagricoltura avevamo sollecitato più volte l’attuazione di una norma rimasta inspiegabilmente congelata. Occorre andare avanti perché con #terrevive, a fronte di oltre 300.000 ettari di terreni agricoli demaniali, se ne svincolano poche migliaia: l’equivalente dello 0,04% della Sau italiana e lo 0,26% di quella delle aziende condotte da “under 40”, secondo i dati del censimento 2010”. A parere dell’Anga si è decisamente sulla via giusta per favorire il ricambio generazionale e la modernizzazione dell'agricoltura italiana. “Sarà necessario – conclude il presidente dei Giovani di Confagricoltura - garantire nel bando facilità, parità di accesso a tutti i giovani agricoltori o aspiranti tali e trasparenza nelle procedure. Ci auguriamo che si avvii finalmente una costruttiva concertazione, anche con l’obiettivo di abbattere l’altra grande barriera all’ingresso dei giovani nel settore, l’accesso al credito”.

NASCE IN EMILIA ROMAGNA L’ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE INTERREGIONALE FILIERA UOVA

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna  

CANALI (CONFAGRICOLTURA EMILIA ROMAGNA): “ESPRIMIAMO GRANDE SODDISFAZIONE PER LA NASCITA DELL’O.I. INTERREGIONALE FILIERA UOVA. IL SUO QUID: RAPPRESENTA QUASI TUTTI I PRODUTTORI ITALIANI, OSSIA OLTRE 35 MILIONI DI GALLINE ALLEVATE SUL TOTALE NAZIONALE CHE SUPERA DI POCO I 40”

Dopo pomodoro da industria, pere e carni suine, la regione Emilia Romagna dà i natali ad una nuova Organizzazione Interprofessionale, pronta a qualificare un comparto importante del Belpaese per la rilevanza economica e occupazionale che riveste, quello delle uova e degli ovoprodotti. “Esprimiamo grande soddisfazione - ha detto Claudio Canali, vice-presidente di Confagricoltura Emilia Romagna - per la nascita dell’Organizzazione Interprofessionale Interregionale filiera uova. Il suo quid: rappresenta quasi tutti i produttori italiani, ossia oltre 35 milioni di galline allevate sul totale nazionale che supera di poco i 40” La neo nata O.I. riunisce l’intera filiera dell’uovo in Italia dalla produzione alla vendita: circa 300 aziende sparse un po’ ovunque (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria) e iscritte a Assoavi, la più grande realtà associativa del settore avicunicolo nazionale. “Ci rallegriamo – ha aggiunto infine Canali – della scelta strategica adottata dal settore delle uova e degli ovoprodotti che segna la svolta e investe nella valorizzazione della produzione italiana attraverso il sistema di filiera. Solo così sarà possibile favorire un miglior equilibrio tra domanda e offerta; condividere politiche comuni e realizzare quella sinergia necessaria per affrontare la competitività sui mercati stranieri”.

BIOLOGICO, MIPAAF: NEI PRIMI 5 MESI 2014 CONSUMI +17,3% RISPETTO AL 2013

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata presentata l’anteprima del rapporto “Bio in cifre 2014”, elaborato dal Sinab - Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica e da Ismea. Secondo lo studio i consumi nel mercato italiano del biologico sono cresciuti del 17,3% nei primi cinque mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta dell’aumento di consumi nel comparto più elevato dal 2002. Le uova risultano essere il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale. Gli operatori del settore biologico, al 31 dicembre 2013, risultano essere 52.383, con un aumento complessivo del 5,4% rispetto al 2012. I produttori esclusivi sono 41.513; 6.154 i preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione. È in aumento rispetto al 2012 anche la superficie coltivata secondo il metodo biologico, che al 31 dicembre 2013 risulta pari a 1.317.177 ettari (circa il 10% del totale della superficie coltivata nazionale) con un aumento complessivo annuale del 12,8%. I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura. Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano rispetto allo scorso anno un aumento consistente, in particolare per gli equini (+38,7% del numero di capi, che tuttavia registrano in termini assoluti valori naturalmente contenuti) e per la categoria “altri animali” (+31,4% del numero di capi), nella quale rientrano ad esempio i conigli. “Siamo leader in Europa nel settore bio – ha commentato il Ministro Martina – e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma. Parliamo di un settore che vale 3 miliardi di euro nel nostro Paese e che riguarda oltre il 10% della superficie agricola nazionale. Durante il semestre italiano di Presidenza dell’Ue lavoreremo sulla riforma della normativa europea sul biologico, sulla quale già nel primo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles si è aperto un positivo dibattito”. “Il quadro del bio delineato dal Sinab – ha aggiunto il Viceministro Andrea Olivero, che ha la delega all'agricoltura biologica – è positivo e incoraggiante, soprattutto per quella parte di agricoltura ‘green’. La sostenibilità premia: mentre il trend dei consumi alimentari decresce, la domanda del bio risulta in totale controtendenza. Puntare su prodotti eco, innovare i processi produttivi in chiave sostenibile sono i fattori di successo della nostra agricoltura e su questi obiettivi è indirizzata la nostra azione politica”.

Qui il pdf di "Bio in cifre 2014":
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7871

EXPO2015: PRESENTATO A ROMA IL PADIGLIONE DEL VINO ITALIANO. MARTINA: ATTRAVERSO IL VINO RACCONTEREMO L’ITALIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è tenuta ieri a Roma, presso lo Spazio Open Colonna – Palazzo delle Esposizioni, la conferenza stampa di presentazione del Padiglione del Vino Italiano ad Expo 2015, “Vino - A Taste Of Italy”. Il Padiglione “Vino - A Taste Of Italy” occuperà uno spazio di circa 2.000 metri quadrati nell’ambito di Padiglione Italia e avrà come obiettivo quello di raccontare la storia del rapporto tra uomo, natura e territorio nella produzione vitivinicola. Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, il Commissario generale per il Padiglione Italia, Diana Bracco, il presidente di Veronafiere, Ettore Riello, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, il presidente del Comitato Scientifico del Ministero delle Politiche Agricole per il Padiglione Vino, Riccardo Cotarella, l’architetto Italo Rota. A introdurre i lavori il critico d’arte Philippe Daverio, mentre il Direttore Affari Istituzionali di Expo 2015, Roberto Arditti, ha moderato gli interventi. “Il vino è una delle chiavi di racconto più importanti che l'Italia può presentare al mondo – ha detto il Ministro Martina nel suo intervento – . Ad Expo noi non parleremo solo a un settore o a una filiera, ma proveremo a usare l'esperienza vitivinicola italiana per dimostrare le potenzialità del nostro Paese. Parliamo di un settore che vale oltre 14 miliardi di euro nel nostro Paese e per il quale siamo intervenuti anche con la sezione ‘Campolibero’ del decreto competitività, introducendo semplificazioni molto importanti richieste dalle aziende vitivinicole per sostenere meglio il comparto. Nel vino c’è il passato e c’è il futuro, c'è innovazione, bellezza, cura. Questo è solo il primo tempo, oggi mettiamo un punto fermo forte in questo nostro percorso. Di fatto, oggi Expo è già iniziato”. Il Commissario generale per il Padiglione Italia, Diana Bracco, ha sottolineato: “Stiamo presentando una grande eccellenza trainante del Paese. Siamo grati di avere il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia”. Bracco ha quindi ricordato la recente iscrizione dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nella lista dei patrimoni UNESCO “per il rapporto tra uomo e territorio. Rapporto – ha aggiunto – su cui è articolato il nostro intero Padiglione”. “Tutto quello che realizzeremo – ha spiegato il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani – non sarà ‘consumato’ tutto resterà e sarà riutilizzato. Coinvolgeremo tutti i protagonisti del vino italiano, portando i visitatori alla scoperta della grande cultura presente in questo settore”. Ettore Riello, presidente di Veronafiere, ha parlato di Expo 2015 come una “grande occasione, che non sarà solo una vetrina. Questo Paese deve ripartire, il vino ne costituisca il traino nel mondo”. Riccardo Cotarella, presidente del Comitato Scientifico del Ministero delle Politiche Agricole per il Padiglione Vino, ha aggiunto: “Se Italia è un giardino pieno di vigne lo dobbiamo ai giovani. Abbiamo un patrimonio ineguagliabile e inestimabile di vitigni, legati a territori e a popoli. Se mettiamo insieme gli altri Paesi del mondo non potranno mai raggiungerci da questo punto di vista”.

lunedì 28 luglio 2014

TERRA DEI FUOCHI: SI È SVOLTA OGGI AL MIPAAF RIUNIONE COMITATO INTERMINISTERIALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolta questa mattina al Mipaaf una riunione del Comitato interministeriale sulla Terra dei fuochi. Erano presenti alla riunione tecnico-operativa, coordinata dal Capo del Corpo forestale dello Stato, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, oltre alle presenze istituzionali della Regione Campania. "Quella di oggi è un'altra tappa utile del lavoro del Comitato interministeriale per la Terra dei Fuochi che non abbassa la guardia e, con il passaggio del coordinamento operativo al Corpo forestale dello Stato, rafforza i controlli sul territorio. Abbiamo constatato l'avanzamento di questi interventi e ragionato sulle ulteriori fasi di sviluppo delle operatività necessarie. Nella sezione ‘Campolibero’ del Decreto Competitività in approvazione alla Camera abbiamo intanto ridefinito i termini delle indagini dirette, prevedendone una rimodulazione in base al livello di rischio e introducendo la possibilità di ulteriori analisi in caso di emersione di nuovi elementi. Inoltre, al fine di favorire l’allacciamento alla rete idrica pubblica, è stata attribuita priorità assoluta nella concessione di finanziamenti comunitari da fondi strutturali agli investimenti in infrastrutture irrigue e di bonifica al fine di limitare il prelievo privato di acque da falde superficiali e profonde nella provincia di Napoli e Caserta e favorire l'uso collettivo della risorsa idrica. Sempre nel decreto - conclude Martina - al fine di contrastare le attività illecite nella gestione dei rifiuti nel territorio campano, è stato infine previsto che tutte le forze di polizia possano operare anche tramite interconnessione con il Sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), secondo le modalità che saranno stabilite da un decreto del Ministro dell’Ambiente". "L'attività del gruppo di lavoro sta rispettando i tempi previsti - ha dichiarato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - Stiamo procedendo in modo serio e veloce, confermando che questo Governo vuole innanzitutto verità sulla Terra dei Fuochi e, lì dove sarà necessario, vuole intervenire in modo mirato e rapido. E sulla trasparenza ho proposto l'attivazione di un sito internet proprio per dare il massimo della trasparenza a tutti i dati e all'azione quotidiana che tutte le forze in campo stanno realizzando. Per quanto riguarda la salute dei cittadini campani - ha specificato il Ministro - nei colloqui avuti con la Regione ho sollecitato soprattutto l'accelerazione dell'inizio degli screening. L'Istituto superiore di sanità ha trasmesso la proposta che contiene la tipologia degli accertamenti sanitari da effettuare sulla popolazione, i soldi sono stati stanziati, i cittadini campani devono potere avere accesso immediato e gratuito a tutti quegli accertamenti stabiliti dal protocollo. Con l'Istituto superiore di sanità stiamo anche proseguendo con un'azione ancora più forte per il controllo degli alimenti". "Il lavoro congiunto del governo e di tutte le istituzioni impegnate nel patto per la cosiddetta Terra dei Fuochi - osserva il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - sta dando risultati importanti. Il monitoraggio prosegue nella totale trasparenza verso i cittadini campani: la sicurezza ambientale è il nostro primo obiettivo ed elemento irrinunciabile per la difesa della salute. Ricordo, inoltre, come detto da Martina, che siamo intervenuti nel Decreto Competitività con una norma che estende i controlli ai terreni agricoli non oggetto d'indagine perché coperti da segreto giudiziario e oggetto di sversamenti resi noti a conclusione delle indagini. Un ulteriore strumento per indagini sempre più approfondite in grado di definire un quadro completo della situazione". Prima della riunione, i Ministri hanno incontrato Don Maurizio Patriciello, con il quale si sono soffermati a valutare lo stato di attuazione di tutte le azioni intraprese dal Governo a tutela del territorio e dei cittadini.

TERREVIVE, MIPAAF: 5.500 ETTARI DI TERRENI AGRICOLI PUBBLICI IN VENDITA E LOCAZIONE MARTINA: PRELAZIONE AI GIOVANI UNDER 40 PER RICAMBIO GENERAZIONALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto “terrevive”, che consente la messa in vendita o in locazione di 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici, con prelazione agli under 40, in attuazione dell’art. 66, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il provvedimento, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, individua i terreni coinvolti che appartengono nello specifico al Demanio (per 2480 ettari), al Corpo forestale dello Stato (2148), al Cra - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (882). Ai terreni alienati o locati non potrà essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari. “È la prima volta in assoluto – ha dichiarato il Ministro Martina – che terreni pubblici statali vengono coinvolti in un progetto di questa portata per incentivare il ricambio generazionale e l’imprenditorialità giovanile in campo agricolo. Nei prossimi mesi proseguiremo questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre agricole incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore. Il decreto “terrevive” si inserisce nel piano che questo Governo sta portando avanti nell’agroalimentare e si coordina con le azioni di “Campolibero”, approvato la scorsa settimana al Senato, come i mutui a tasso zero per i giovani e soprattutto la detrazione del 19% per affitto di terreni da parte degli under 35". Le terre, equivalenti a circa 7 mila campi da calcio, saranno concesse in affitto o cedute da settembre, con prelazione per i giovani e con procedure trasparenti. Per la vendita di terreni che hanno un valore superiore ai 100 mila euro si procederà tramite asta pubblica. Al di sotto dei 100.000 euro, come previsto dalla legge emanata dal Governo Monti, si farà ricorso a procedure negoziate, con pubblicazione dell’elenco dei terreni sulla stampa e sul sito dell’Agenzia del Demanio e aggiudicazione alla migliore offerta rispetto alla base di partenza. Alla locazione è destinata una quota minima del 20% del totale delle aree individuate più i lotti che rimarranno eventualmente invenduti, con una prelazione sempre per i giovani. Sia in caso di locazione che in caso di vendita è riconosciuta una prelazione per gli eventuali conduttori dei terreni.

Qui le slide:  http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7867

COLDIRETTI: AGRITURISMI A RISCHIO CON APPLICAZIONE INDIFFERENZIATA TARI E TASI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Lettera di Terranostra, l’associazione per il turismo, il tempo libero e l’ambiente di Coldiretti, all’assessore regionale Rabboni per avviare con i Comuni un sistema di pagamento di TASI e TARI non penalizzante per le imprese agrituristiche regionali.

Non tarpare le ali al turismo in campagna e nelle aree rurali, che consente di scoprire le bellezze ambientali e culturali dell’entroterra dell’Emilia Romagna e di mantenere vivo il territorio. È questo il senso della lettera che Terranostra Emilia Romagna, associazione agrituristica di Coldiretti, ha scritto all’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, per evitare che, nell’applicazione della tassazione Tari e Tasi, le aziende agrituristiche fossero parificate in tutto e per tutto a imprese turistico-alberghiere e di ristorazione, nonostante i vincoli che limitano l’attività agrituristica. Con soddisfazione Terranostra regionale ha perciò accolto la lettera che l’assessore Rabboni, facendo proprie le sollecitazioni dell’associazione agrituristica di Coldiretti, ha scritto all’Anci dell’Emilia Romagna, esprimendo la preoccupazione che i Comuni (titolari delle due tasse) scegliessero una applicazione di Tari e Tasi “troppo semplicistica, che non tiene conto delle specificità dell’agriturismo”. Nella lettera – informa Terranostra – l’assessore ricorda che “l’attività agrituristica è regolamentata e limitata da numerosi vincoli legislativi che la differenziano dalle attività ristorative o alberghiere vere e proprie del settore commerciale: gli imprenditori agrituristici devono usare prodotti propri nella ristorazione, devono somministrare pranzi tipici del territorio, hanno limitazioni nell’uso dei fabbricati esistenti e nel volume di attività di ospitalità e ristorazione”. Paragonare l’agriturismo ad una normale attività alberghiera o di ristorazione – ribadisce Terranostra – significa ignorare che l’agriturismo, ad esempio nella ristorazione, fornisce agli ospiti prodotti aziendali e dell’agricoltura del territorio, riducendo o addirittura annullando la produzione di rifiuti come ad esempio le confezioni degli alimenti e gli imballaggi. Già in altre regioni i Comuni hanno riconosciuto la peculiarità dell’agriturismo, per cui – afferma Coldiretti – applicare ai 1.100 agriturismi dell’Emilia Romagna un’aliquota Tari e Tasi alla pari di altre attività turistiche rischia di frenare lo sviluppo di un turismo che richiama un numero crescente dei turisti alla ricerca di vacanze verdi, che della nostra regione vogliono riscoprire anche i parchi, le oasi, le bellezze architettoniche e i gioielli d’arte delle aree rurali. Occorre ricordare che l’agriturismo come attività multifunzionale è integrativa dell’attività agricola (che resta sempre prevalente) ed è importante per la permanenza di aziende agricole in zone molte volte disagiate. Questo contribuisce a mantenere la presenza degli agricoltori in zone dove svolgono un ruolo fondamentale di presidio del territorio, di manutenzione ambientale e idrogeologica e di salvaguardia di attività economiche che diversamente rischiano di sparire. L’auspicio – conclude Terranostra – è che i 348 Comuni emiliano romagnoli, come avvenuto già in altre regioni, siano sensibili alla nostra richiesta e alle sollecitazioni dell’assessore.

CAMPOLIBERO, MIPAAF: SENATO APPROVA DL COMPETITIVITÁ MARTINA: SVOLTA STORICA PER AGROALIMENTARE GRAZIE A LAVORO GOVERNO E PARLAMENTO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è tenuta il 25 mattina, presso la Sala Nassiriya del Senato, una conferenza stampa di presentazione degli emendamenti relativi alle misure di “Campolibero” contenuti nel Dl Competitività, approvato oggi dal Senato. Erano presenti il Ministro Maurizio Martina, il Viceministro Andrea Olivero, il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Roberto Formigoni, e i capigruppo della Commissione. Il Ministro Martina ha sottolineato che “Campolibero rappresenta una svolta storica per l’agricoltura, perché erano anni che non veniva approvato un pacchetto di azioni coordinato e così consistente per il settore. È stata fondamentale la collaborazione tra Governo e Parlamento, che si è tradotta rapidamente in atti concreti a sostegno di un settore strategico. Sono molto orgoglioso di quanto fatto da quando lanciammo la proposta a Verona fino all'approvazione di oggi. Grazie al grande lavoro congiunto di Ministero e Commissione Agricoltura del Senato possono diventare realtà alcune scelte forti sia sulla semplificazione che sul sostegno all’occupazione, all'impresa e all'innovazione. Abbiamo mandato – ha aggiunto Martina – un segnale politico positivo, dando vita a una buona pratica. Abbiamo tenuto uniti due concetti fondamentali: fare quello che serve all’agricoltura e farlo nel più breve tempo possibile. Questa è la conferma che l’agroalimentare è tra i grandi temi e le priorità di questo Paese”. Queste le principali misure di “Campolibero”:  
GIOVANI
- Detrazione per affitto dei terreni al 19% per giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni; - Incentivi all'assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda;  
LAVORO
- Deduzioni Irap per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni e per almeno 150 giornate all'anno: 1) un importo pari a 3.750 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo di imposta, aumentato a 6.750 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni; 2) un importo fino a 7.500 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo d'imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, aumentato a 10.500 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni; tale deduzione è alternativa a quella di cui al numero 1), e può essere fruita nel rispetto dei limiti derivanti dall'applicazione della regola de minimis di cui al regolamento (CE) n. 69/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, e successive modificazioni; 3) il 50 per cento dei contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori assunti con il contratto a tempo determinato avente le caratteristiche indicate sopra. - Rete del lavoro agricolo di qualità contro il sommerso e per promuovere la regolarità delle imprese agricole, certificandone l'attività;  
SEMPLIFICAZIONI
- Registro unico dei controlli; - Estensione della diffida prima delle sanzioni amministrative pecuniarie; - Semplificazioni nel settore vitivinicolo;  
INNOVAZIONI D'IMPRESA
- Credito d'imposta per innovazione e sviluppo di prodotti e tecnologie al 40% degli investimenti fino a 400mila euro; - Credito d'imposta per nuove reti d'impresa di produzione alimentare al 40% degli investimenti e fino a 400mila euro; - Credito d'imposta per l'e-commerce di prodotti agroalimentari al 40% degli investimenti e fino a 50mila euro;  
SICUREZZA
- Rafforzamento azioni nella Terra dei fuochi con possibilità di ampliare i controlli;  
OGM - Introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzamento degli strumenti per assicurare l'effettività del divieto sul territorio nazionale.  

Le principali novità degli emendamenti in Senato:
 - Mutui a tasso zero per nuove imprese agricole under 40 per produzione, trasformazione e commercio di prodotti agricoli (fino al 75% della spesa ammissibile con durata massima di 10 anni , 15 anni per produzione) - Dematerializzazione dei registri aziendali - Semplificazioni per contratti di rete e in molti settori tra i quali olio, formaggio e latte, biologico e per agricoltura e zootecnia di montagna - Istituzione del Sistema di consulenza aziendale in agricoltura - Semplificazione nella gestione e immatricolazione delle macchine agricole attraverso le organizzazioni professionali agricole - Apertura società agricola in 60 giorni - Sostegno a investimenti in ricerca e innovazione di aziende in contratti di rete - Interdizione attività per il reato di contraffazione agroalimentare di prodotti Dop e Igp - Estensione dei crediti d’imposta per innovazione, reti di impresa e e-commerce al settore pesca e acquacoltura.

Qui si possono vedere e scaricare le slide:
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venerdì 25 luglio 2014

NITRATI, CONFAGRICOLTURA: “DEFINIRE RAPIDAMENTE QUADRO NORMATIVO, COMUNITARIO E NAZIONALE, ED INTERVENTI DA ATTUARE”

Fonte: Confagricoltura

La convocazione del ‘tavolo nitrati’ per il 5 agosto a Roma, da parte dei ministri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole, e l’incontro dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Fava tenutosi a Bruxelles sull’argomento, riportano in primo piano la questione della direttiva nitrati. Lo evidenzia Confagricoltura ricordando che, nonostante le diverse sollecitazioni relative ai problemi applicativi della Direttiva ed alla necessità di aggiornare le zone vulnerabili, ancora non si riesce a giungere ad una efficace strategia, sia a livello europeo, sia nazionale. Sul fronte interno, per Confagricoltura, assumono carattere prioritario l’emanazione del decreto di modifica del DM effluenti e lo studio previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 5 maggio 2011, che dovrà individuare i processi di contaminazione delle risorse idriche da nitrati, anche sulla base del ruolo effettivo sull’inquinamento delle acque esercitato dalle diverse sorgenti di contaminazione (compresa quella civile che, fino ad ora, è stata sottovalutata, ai fini dell’aggiornamento delle aree vulnerabili). Confagricoltura ricorda pure che la nuova stesura del decreto, diretto a modificare il DM 7 aprile 2006 sull’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e delle acque reflue non solo non risolve alcune problematiche che erano state poste all’attenzione dei Ministeri competenti, ma introduce alcune ulteriori criticità sia sugli adempimenti amministrativi che nella gestione del digestato. Ad avviso di Confagricoltura, a livello comunitario, a fronte di una legislazione sui nitrati oramai datata, si impone un approccio integrato degli interventi che, nel rispetto della tutela dell’ambiente, non devono ostacolare lo sviluppo della zootecnica italiana e non devono limitarne la sua competitività nel contesto internazionale, con le conseguenti pesanti ripercussioni negative riguardo la produzione agricola, l’occupazione e la tutela del territorio. A tal proposito Confagricoltura ricorda che il settore zootecnico, ed in particolare quello suinicolo, non ha mai beneficiato di nessun aiuto per coprire i costi per il benessere animale o per rispettare la direttiva nitrati o le emissioni, o per le valutazioni di impatto ambientale. Infine l’Organizzazione degli imprenditori agricoli sollecita una definizione del quadro normativo e degli interventi rapido: “Non c’è più tempo da perdere se non si vuole continuare ad assistere all’abbandono delle attività zootecniche ed al conseguente forte ridimensionamento del settore”.

BOLLETTE SALATE PER I CONSORZI DI BONIFICA

Fonte: Cia Ferrara  

Lorenzo Boldrini di Cia Ferrara parla a sostegno dei consorzi di bonifica, fondamentali per la salvaguardia del territorio e la sicurezza di tutti i cittadini

La Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara esprime il più ampio sostegno al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara e agli altri Consorzi del territorio per le richieste espresse ai rappresentanti della politica, in merito all’aumento esponenziale delle spese energetiche sostenute per alimentare gli impianti di scolo. In base alle richieste espresse dai Consorzi emerge, infatti, un costo sostenuto per l’energia lievitato del 30% in tre anni, aumenti derivati anche dalla quota destinata alle energie rinnovabili. Basti pensare che solo il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara paga una bolletta energetica di 5 milioni di euro ed uno di questi è destinato, appunto, a rinnovabili e trasformazione di biomasse. In totale i Consorzi delle province di Rovigo e Ferrara con i loro 178 impianti di scolo hanno consumato 42.000.000 di kWh per un costo complessivo di 8.380.00 euro. «I consorzi di bonifica – commenta Lorenzo Boldrini, presidente provinciale di Cia Ferrara – hanno un ruolo fondamentale nella salvaguardia del territorio e svolgono una funzione fondamentale di tutela e protezione civile. C’è spesso un fraintendimento da parte dei cittadini riguardo alla loro utilità e alla necessità di pagare una quota perché svolgano la loro funzione. Si pensa, forse, che servano unicamente alle imprese agricole. Certo – continua Boldrini - i consorzi consentono alle imprese di lavorare terreni che altrimenti sarebbero sommersi dall’acqua. Ma con la loro gestione del consistente reticolo di canali che attraversa il territorio e il controllo delle infiltrazioni dai fiumi e dal mare, impediscono letteralmente a molti centri abitati e produttivi di andare sott’acqua. Ecco perché la nostra associazione sostiene le richieste dei Consorzi, fatte ai rappresentanti politici, di agevolazioni per abbattere il costo della bolletta energetica. Li sosteniamo – conclude Boldrini – come rappresentanti degli agricoltori e come cittadini, perché l’importanza della loro opera quotidiana deve essere davvero chiara a tutti.»

UN NUOVO DIRETTORE PER CIA FERRARA ROBERTO FENATI, GIÀ DIRETTORE DI CIA IMOLA, SUBENTRA A CRISTIANO BULGARELLI

Fonte: Cia Ferrara

Cambio della guardia alla direzione di Cia Ferrara. Dopo due anni e mezzo di lavoro, davvero intensi ed impegnativi, Cristiano Bulgarelli lascia il ruolo di direttore dell’associazione ferrarese. Una decisione dettata unicamente da scelte lavorative e di vita diverse, che non hanno a che vedere con i vertici dell’associazione, con i quali permangono rapporti di massima stima e collaborazione. Al suo posto arriva Roberto Fenati, attuale direttore di Cia Imola e persona di grande esperienza direttiva che assumerà dunque, anche la direzione di Ferrara. Lorenzo Boldrini, con il quale Bulgarelli ha lavorato a stretto contatto in questi anni, e tutta l’associazione ringrazia Cristiano per il grande impegno e l’ottimo lavoro svolto alla direzione di Cia Ferrara. Un caro benvenuto e gli auguri di buon lavoro a Roberti Fenati per il nuovo incarico.

RINNOVABILI, IN EMILIA ROMAGNA RISCHIO CHIUSURA PER 300 AZIENDE AGRICOLE SOLO TRA LE ASSOCIATE A CONFAGRICOLTURA

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna  

GARAGNANI “È IRRESPONSABILE E PRIVA DI OGNI LOGICA, LA POLITICA DELL’ATTUALE GOVERNO CHE INTENDE COLPIRE ANCORA UNA VOLTA LE RINNOVABILI. NO ALLA RIMODULAZIONE DEGLI INCENTIVI PER IL FOTOVOLTAICO”

“È irresponsabile e priva di ogni logica, la politica dell’attuale Governo che intende colpire ancora una volta le rinnovabili, estremamente rilevanti anche per l’agricoltura. Dopo l'abbattimento dei prezzi minimi garantiti attraverso la loro equiparazione ai prezzi zonali medi – contro cui hanno fatto ricorso circa 150 aziende associate a Confagricoltura Emilia Romagna - e la tassazione della produzione di energia riconducibile alle imprese agricole, ora tocca alla rimodulazione degli incentivi che coinvolge obbligatoriamente gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW e che a breve potrebbe interessare le altre fonti rinnovabili”. È questa la ferma presa di posizione del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, in merito al dibattito creatosi intorno al decreto “spalma-incentivi”. “Solo in Emilia Romagna – tiene a precisare Garagnani – sono a rischio 300 aziende agricole tra le nostre associate”. Confagricoltura chiede pertanto alle Commissioni riunite Industria ed Ambiente del Senato di intervenire in sede di conversione in legge del decreto legge 91/14 (Competitività), sopprimendo l’art.26 che prevede la rimodulazione obbligatoria degli incentivi per il fotovoltaico, che provocherebbe effetti devastanti sull’intero settore ed in particolare sulle imprese agricole. Anche perché le proposte di emendamento di modifica dell’art.26, in discussione al Senato, non solo non migliorerebbero l’attuale impostazione, ma in alcuni casi la peggiorerebbero. In sintesi: l’art.26 introduce una serie di disposizioni fortemente penalizzanti per i produttori di energia fotovoltaica ed in generale per il settore delle energie rinnovabili a fronte di una ipotesi, ancora incerta, di risparmio della spesa energetica per le PMI (si stima che meno del 15% delle imprese italiane potrebbe beneficiare della misura), così come espresso nell’Audizione del 2 Luglio 2014 delle Commissioni 10° e 13° del Senato della Repubblica. Queste disposizioni palesemente retroattive inciderebbero tra l’altro su contratti di diritto privato già stipulati - così come sostenuto anche dal Presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida - costringendo le imprese a rinegoziare con gli Istituti di credito condizioni di finanziamento di certo più onerose rispetto alle originali. A pagare il prezzo più alto sono dunque gli imprenditori agricoli: fino allo scorso aprile, tali impianti erano riconducibili al reddito agrario; motivo per cui gli imprenditori agricoli, spinti sia dall’esigenza di diversificare i propri redditi che dalle normative esistenti atte a garantire il raggiungimento degli impegni sottoscritti a livello internazionale dallo Stato, hanno investito in innovazione ed energia verde, utilizzando legittimamente uno strumento di incentivazione dello Stato che oggi, nonostante i contratti siglati con il Gestore dei Servizi Energetici, rischiano di veder fallire non solo l’attività energetica, ma più in generale l’azienda. “Per questo – conclude in una nota l’organizzazione agricola - è indispensabile escludere quantomeno dalla misura gli impianti di potenza inferiore ad 1 MW, con particolare riferimento a quelli realizzati dalle imprese agricole, tenendo fuori in ogni caso dalla rimodulazione gli impianti realizzati sugli edifici, incluse le serre, a prescindere dalla potenza, ed auspicando inoltre da parte dell’esecutivo una vera riforma sull’attuale infrastruttura elettrica atta a ridurre gli sprechi di gestione e a rispondere alle esigenze dell’intero paese ”.

PARTE CON BUONI AUSPICI LA CAMPAGNA BIETICOLO-SACCARIFERA DI COPROB

Fonte: Coprob  

Durerà almeno 80 giorni e vedrà 4.350 aziende agricole emiliano-romagnole e venete conferire agli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo oltre 2 milioni di tonnellate di bietole coltivate su più di 33.000 ettari

COPROB, il principale produttore di zucchero 100% italiano garantito da una filiera certificata (l’unica cooperativa), avvia la campagna bieticolo-saccarifera che parte il 25 luglio nello stabilimento di Minerbio (BO) e il 1° agosto a Pontelongo (PD). Complessivamente, i due zuccherifici saranno chiamati a lavorare oltre 2 milioni di tonnellate di barbabietole provenienti da 33.000 ettari coltivati da più di 4.350 aziende emiliano romagnole e venete (di cui 3.230 rappresentate da soci della Cooperativa). “I soci bieticoltori hanno risposto molto bene” – afferma Claudio Gallerani, Presidente di COPROB – “confermando ancora una volta la propria fiducia nella Cooperativa; siamo convinti che la produttività agricola attesa garantirà nuovamente la piena soddisfazione dei nostri agricoltori”. Le buone premesse climatiche consentono, infatti, di stimare una produzione di zucchero record in un anno che si delinea decisivo per le prospettive della filiera nazionale e per la permanenza in Italia di una coltura fondamentale per la rotazione agraria come la bietola. COPROB, conoscendo il valore agronomico oltre che economico della coltura, ha avviato proprio in prossimità della campagna la proposta di una nuova programmazione triennale di coltivazione di bietole. “Intendiamo difendere quello che abbiamo costruito in questi anni per salvaguardare la bietola nelle nostre aziende” – dichiara Gallerani che continua – “Programmare adesso per il prossimo triennio la coltivazione dei nostri 33/35.000 ettari di bietole significa dare certezza di stabilità ai nostri zuccherifici, ai collaboratori e all’indotto nonché ai clienti che utilizzano il nostro zucchero, i quali devono vedere in noi la continuità per la fornitura di zucchero “100% italiano” prodotto vicino alle aree di consumo”.

AGRINSIEME, OLIO D’OLIVA: «CONTRASTARE LE TRIANGOLAZIONI DI PRODOTTO SPAGNOLO, “ITALIANIZZATO” ED ESPORTATO. DANNI ENORMI PER IL SETTORE OLIVICOLO E LA FILIERA»

Fonte: Agrinsieme

L’operazione della Guardia di Finanza, che ha scoperto una maxi truffa in Puglia e Calabria di olio spagnolo importato e fatto diventare, grazie a false fatture, “olio 100% italiano biologico”, dimostra che i sospetti che ha Agrinsieme sono fondati. Fa riflettere – osserva Agrinsieme analizzando i dati Ismea - il fatto che nel primo quadrimestre dell’anno sono quadruplicate le importazioni di olio proveniente dalla Spagna che sono passate in poco tempo da 46 mila a 200 mila tonnellate. «Si è registrato contestualmente - prosegue il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative agroalimentari - anche un notevole incremento di export di olio extravergine italiano (+15% per la categoria extravergine), sicuramente dovuto all’ottimo lavoro che stanno svolgendo i nostri produttori e la filiera; però resta il timore che possano esserci triangolazioni fraudolente, di olio spagnolo importato, “italianizzato” e quindi esportato a prezzi competitivi». L’invito di Agrinsieme alla forze dell’ordine «è di vigilare incessantemente sul prodotto in ingresso e di proseguire con determinazione nella lotta alla contraffazione che - oltre a penalizzare olivicoltori, filiera olearia e consumatori - crea danni enormi per l’immagine del made in Italy nel mondo, rischiando di compromettere mercati promettenti che si stanno conquistando con grande impegno, puntando sulla valorizzazione della qualità del prodotto nazionale».

giovedì 24 luglio 2014

PESCA: AL VIA LA LEGGE CHE DÀ AI PESCATORI LA POSSIBILITÀ DI OSPITARE TURISTI NELLA PROPRIA ABITAZIONE O DIRETTAMENTE SULLE IMBARCAZIONI; ISTITUITA LA CONSULTA REGIONALE SULLA ECONOMIA ITTICA; FIRMATO IL DECRETO MINISTERIALE CHE ACCOGLIE LA RICHIESTA DI FERMO BIOLOGICO A PARTIRE DA LUNEDÌ 28 LUGLIO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“Tre buone notizie per i pescatori delle marinerie emiliano-romagnole: l'Assemblea legislativa regionale ha approvato la legge che velocizza ed agevola le attività di pescaturismo, ittiturismo ed acquiturismo. La stessa legge ha istituito la Consulta ittica regionale dove le rappresentanze dei pescatori potranno esprimere il proprio parere su tutti i provvedimenti di interesse delle marinerie. Infine il Direttore del Ministero, Carlo Rigillo, ci ha confermato la firma del Decreto sul fermo pesca biologico che inizierà lunedi 28 luglio, accogliendo cosi la nostra richiesta.” Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura e pesca Tiberio Rabboni. La legge “Disciplina delle attività di pesca turismo, ittiturismo e acquiturismo” approvata dall’Assemblea legislativa regionale su proposta della Giunta, prevede per i pescatori la possibilità di ospitare turisti nelle proprie abitazioni, ma anche direttamente sulle imbarcazioni; sostiene l’attività di ristorazione e di vendita dei prodotti tipici; individua la possibilità di attività ricreative e culturali legate al mondo della pesca. Il tutto con un taglio netto degli adempimenti burocratici. Ad esempio in caso di ospitalità fino a 12 posti letto è sufficiente il requisito dell’ “abitabilità” dell’edificio, mentre per la ristorazione fino a 12 pasti, è ammesso l’uso della cucina di casa. Previsti anche un albo regionale, clubs di eccellenza e il possibile sostegno dei fondi europei per il mare e la pesca.

CONFAGRICOLTURA CHIEDE LA SOPPRESSIONE DELLA RIMODULAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI INCENTIVI AL FOTOVOLTAICO. DANNI INCALCOLABILI PER LE IMPRESE AGRICOLE.

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura chiede alle Commissioni riunite Industria ed Ambiente del Senato di intervenire in sede di conversione in legge del decreto legge 91/14 (Competitività), sopprimendo l’art. 26 che prevede la rimodulazione obbligatoria degli incentivi per il fotovoltaico, che provocherebbe effetti devastanti sull’intero settore ed in particolare sulle imprese agricole. Anche perché le proposte di emendamento di modifica dell’art.26, in discussione al Senato, non solo non migliorerebbero l’attuale impostazione, ma in alcuni casi la peggiorerebbero. Confagricoltura sottolinea come i diversi interventi normativi degli ultimi mesi introdotti dal Governo e dal Parlamento stiano destabilizzando il settore delle rinnovabili senza alcun tipo di strategia e quindi di prospettive future. Dopo gli interventi che hanno riguardato l'abbattimento dei prezzi minimi garantiti attraverso la loro equiparazione ai prezzi zonali medi e la tassazione della produzione di energia riconducibile alle imprese agricole, ora tocca alla rimodulazione degli incentivi, che coinvolge obbligatoriamente gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW e che a breve potrebbe interessare le altre fonti rinnovabili volontariamente. Tutte disposizioni palesemente retroattive, che incidono su contratti di diritto privato già stipulati, e che costringono le imprese a rinegoziare con gli Istituti di credito le condizioni di finanziamento. L’organizzazione degli imprenditori agricoli rimarca che si tratta di un problema che riguarda un numero significativo di imprese agricole. Almeno uno dei circa 18 GW di potenza attualmente installata è relativo ad aziende agricole con impianti di potenza compresa tra i 200 kW ed 1 MW, anche perché, ai sensi della normativa vigente, fino allo scorso aprile, tali impianti erano riconducibili al reddito agrario; motivo per cui gli imprenditori agricoli, spinti dall’esigenza di diversificare i propri redditi, hanno investito in innovazione ed energia verde, utilizzando legittimamente uno strumento di incentivazione dello Stato che oggi, nonostante i contratti siglati con il Gestore dei Servizi Energetici, rischiano di veder fallire non solo l’attività energetica, ma più in generale l’ azienda. “Per questo – conclude l’Organizzazione agricola - è indispensabile escludere quantomeno dalla misura gli impianti di potenza inferiore ad 1 MW, con particolare riferimento a quelli realizzati dalle imprese agricole, tenendo fuori in ogni caso dalla rimodulazione gli impianti realizzati sugli edifici, incluse le serre, a prescindere dalla potenza”.

LA POLIZIA PROVINCIALE SANZIONA DUE PERSONE PER DANNO AMBIENTALE NELLE VALLI DEL MEZZANO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Argini distrutti ed eliminati i fossati di raccolta delle acque di scolo, con l’utilizzo di un escavatore nell’area Valli del Mezzano. Il danno ambientale è stato scoperto dalla Polizia provinciale nel corso di un sopralluogo, che ha provveduto all’immediata segnalazione del fatto alla Procura della Repubblica. Due, in particolare, le persone segnalate all’autorità giudiziaria, cui è stato contestato, in concorso, il reato di distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto, punibile con l’arresto fino a diciotto mesi e un’ammenda di non meno di tremila euro. Ad entrambi è stata poi contestata la violazione del decreto legislativo che regolamenta le “opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità ad essa” (che prevede l’arresto fino a due anni e 51mila euro di multa), oltre ad una sanzione di 12mila euro per avere infranto anche la legge regionale in materia. “Come bene ha descritto il signor Federico Montanari sulla stampa locale fra il 19 e il 20 luglio scorsi – dichiara il responsabile Aree protette, caccia e agricoltura sostenibile della Provincia, Renato Finco – la zona è effettivamente tra quelle maggiormente frequentate da birdwatchers ed ornitologi e per l’elevato valore naturalistico è stata dichiarata nel 1999 Zona di protezione speciale”. Gli stessi studi per favorirne la conservazione e il Piano di gestione approvato dalla Provincia nel 2013, ne hanno confermato la particolare valenza ambientale, perché vicina alle Valli di Comacchio e perché di grande interesse avifaunistico. “Diversamente però da quanto scritto dal signor Montanari – conclude Finco - la candidatura del Delta alla lista Mab dell'Unesco non è affatto stata respinta ma, semplicemente, è oggetto di una normale, se pur complessa, richiesta di chiarimenti, come quasi sempre accade in questi percorsi internazionali di riconoscimento”. Il controllo effettuato dalla Polizia provinciale ha accertato che i responsabili hanno prodotto il prosciugamento dei bacini, lo spianamento degli argini e la ricopertura con terreno di un canale in origine utilizzato per l’alimentazione idrica dei bacini stessi. Il tutto per la trasformazione dell’area in terreno per la coltivazione agricola.

OLIO, MIPAAF: 16 ARRESTI E 400 TONNELLATE DI PRODOTTO SEQUESTRATO TRA PUGLIA E CALABRIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che nell’ambito di un’operazione antifrode nel settore della commercializzazione dell’olio di oliva sono state sequestrate circa 400 tonnellate di prodotto riconducibile a diverse imprese attive in Puglia e Calabria. Nel corso dell’operazione sono state emanate 16 ordinanze di custodia cautelare e 16 sequestri hanno coinvolto le aziende. L’operazione è stata condotta attraverso una collaborazione tra il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari - Tenenza di Andria, l’Ispettorato Repressione Frodi del Mipaaf di Roma e Bari e l’Agenzia delle Dogane - Ufficio di Bari. Le imprese fornivano fatture false relative ad approvvigionamenti di olio extravergine di oliva prodotto in Italia, ma in realtà proveniente dalla Spagna. Le indagini hanno confermato che veniva trasformato, mediante sovrapposizione documentale, olio di produzione comunitaria in “olio 100% italiano biologico” con l’intento di veicolarlo nei confronti di altri soggetti partecipi all’organizzazione (confezionatori/commercianti all’ingrosso di olio) al fine di collocarlo sul mercato del consumatore finale, sfruttando il valore aggiunto delle menzioni riservate ai prodotti Made in Italy e biologici. “Voglio ringraziare – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – tutto l'Icqrf, il nostro Ispettorato repressione frodi, per il grande lavoro fatto a protezione di un prodotto simbolo del Made in Italy come l'olio d'oliva. L'operazione di oggi, condotta dalla Procura di Trani e in collaborazione con la Guardia di Finanza, dimostra l'efficacia del sistema dei controlli e il concreto rafforzamento del coordinamento che abbiamo voluto con decisione. Azioni di contrasto come quella di oggi si inseriscono in un piano di azione contro l'illegalità, a tutela della sicurezza degli alimenti, della fiducia del consumatore e dei tantissimi produttori che con fatica e passione portano avanti il proprio lavoro rispettando le regole. Proprio sul settore dell'olio – ha concluso il Ministro Martina – stiamo portando avanti un lavoro importante di controlli e di analisi, tanto nella fase d'ingresso dall'estero quanto negli stabilimenti di lavorazione in Italia, per proteggere una filiera che vale quasi un miliardo e mezzo di euro solo di export”.

CICLO DI INCONTRI ORGANIZZATI DA CONFAGRICOLTURA FERRARA

Fonte: Confagricoltura

Essendosi venuto a delineare in maniera più completa il quadro della nuova PAC e del Piano di Sviluppo Rurale Regionale 2014-2020, Confagricoltura Ferrara ha ritenuto opportuno organizzare una serie di incontri sul territorio, al fine di fornire ogni informazione possibile alle aziende associate, affinché le stesse possano mettere in atto le strategie più congeniali alle loro realtà. Il Presidente Scaramagli, accompagnato dal Direttore Cavalcoli e dal Responsabile del Servizio Tecnico Lorenzo Zibordi, cui è affidato il compito di illustrare nel dettaglio le varie novità su PAC e PSR, incontreranno gli associati nelle seguenti serate:
- Lunedì 28 luglio, ore 20.30, c/o Sala Comunale Sogni, Via del Lavoro – TRESIGALLO
- Martedì 29 luglio, ore 20.30, c/o Sala Conferenze Confagricoltura Ferrara, Via Bologna 637/b – FERRARA
- Mercoledì 30 luglio, ore 20.30, c/o Pinacoteca Civica "Galileo Cattabriga”, Piazza Garibaldi 9 - BONDENO
- Giovedì 31 luglio, ore 20.30, c/o Sala Comunale, P.zza Pertini 2 – CONSANDOLO
- Lunedì 4 agosto, ore 20.30, c/o Sala Torre , Via Roma - COPPARO

PESCHE E NETTARINE IGP PROTAGONISTE CON HERA DI UN PROGETTO PILOTA PER INCENTIVARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Fonte: Ufficio Stampa Cso

Venerdì 25 e sabato 26 luglio a Imola la raccolta differenziata darà buoni frutti. A tutti i cittadini attenti e sensibili all’ambiente che porteranno alla stazione ecologica di Imola tipologie di rifiuti particolari come l’olio da cucina usato, oppure un piccolo elettrodomestico rotto, la vecchia batteria auto o, ancora, almeno 10 kg di rifiuti metallici, verrà data in omaggio da Hera una confezione da 2 kg di pesche nettarine di Romagna IGP. L’iniziativa, unica in Italia, è promossa da Hera e dal Comune di Imola, con una doppia valenza. In primo luogo una valenza ambientale perché queste tipologie di rifiuto, se smaltite in modo improprio, hanno un alto potere inquinante ed in secondo luogo con una valenza educativa, perché è importante dare valore alle scelte etiche dei cittadini ed ancora con una valenza di sinergia territoriale mettendo in evidenza l’importanza dei prodotti del territorio come le pesche e le nettarine di Romagna IGP che rappresentano anch’esse un valore per l’intera comunità. “ Abbiamo aderito come Consorzio a questa iniziativa di Hera – dichiara Paolo Pari Presidente del Consorzio Pesca e Nettarina di Romagna IGP perché ha un alto valore educativo e simbolico. La salvaguardia dell’ambiente e la sostenibilità sono temi molto cari alla nostra frutticoltura e devono andare di pari passo con l’evoluzione di una sensibilità ambientale e civile dei cittadini. Spero che questa iniziativa possa dare avvio ad vero e proprio progetto negli anni futuri e possa dare un piccolo contributo ad avvicinare i consumatori alla frutta tipica ed in particolare alle pesche e nettarine di Romagna IGP".

#CAMPOLIBERO, AGRINSIEME: GLI EMENDAMENTI APPROVATI DAL SENATO VANNO NELLA DIREZIONE DELLA CRESCITA E DELLO SVILUPPO DELLE IMPRESE AGRICOLE. RETI, SEMPLIFICAZIONE, IMPRENDITORIALITA’ GIOVANILE

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme esprime soddisfazione per l’approvazione, in Commissione Industria, Commercio, Turismo e Ambiente del Senato, degli emendamenti che integrano o modificano il disegno di legge #campolibero. “I provvedimenti – commenta il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – vanno nella direzione, da noi auspicata, della crescita e di un effettivo rilancio delle imprese agricole”. In particolare, con gli emendamenti approvati – sottolinea Agrinsieme - escono rafforzate le aggregazioni tra imprese, attraverso lo strumento della rete, che avranno piena legittimazione a partecipare ai Piani di sviluppo rurale; vengono consolidate le procedure di semplificazione, liberando le aziende da inutili oneri burocratici; si razionalizza il sistema sanzionatorio, applicando criteri di maggiore proporzionalità all’effettivo danno provocato. Molto importanti, inoltre, a parere del Coordinamento, le misure a favore dei giovani imprenditori agricoli, in particolare l’introduzione di mutui a tasso zero riservati non solo a chi si insedia, ma anche a coloro che vogliono consolidare e sviluppare la propria impresa. Agrinsieme auspica in ogni caso che in aula possano ancora trovare spazio misure e adattamenti migliorativi dei testi, anche rivolti ad una maggiore semplificazione ed in linea con le richieste del Coordinamento, che interessano alcuni comparti strategici dell’agroalimentare italiano, tra cui quello lattiero – caseario e quello vitivinicolo. I positivi risultati di merito conseguiti derivano anche dalla decisa innovazione del metodo di confronto fra Senato, Governo e forze sociali, in particolare Agrinsieme. Ciò ha consentito in fase istruttoria, senza confusione di ruoli, di corrispondere alle esigenze agricole, adottando emendamenti condivisi e accolti in molti casi da tutte le forze politiche, alle quali va il riconoscimento e la approvazione di Agrinsieme.

mercoledì 23 luglio 2014

CONFAGRICOLTURA: UNA NUOVA LEGGE PER IL COMMERCIO DEL RISO E’ NECESSARIA, MA DEVE VALORIZZARE LE VARIETA’ TIPICHE, LA QUALITA’ E L’ORIGINE ITALIANA.

Fonte: Confagricoltura  

La filiera del riso sta discutendo la riforma della legge del 1958. In ballo un mercato nazionale da un milione di tonnellate.

Carnaroli, Arborio, Volano, Vialone Nano, Baldo, Roma, Sant’Andrea, Ribe, Thaibonnet, e tanti altri nomi che hanno fatto la storia e la fortuna della risicoltura italiana negli ultimi 60 anni: sono queste le varietà di riso di cui la nuova legge per il commercio interno dovrà disciplinare e tutelare sul mercato italiano. Lo segnala Confagricoltura ricordando che è tutt’ora in corso tra le organizzazioni della filiera un intenso dibattito sulla riforma della legge n. 325 del 1958. “Un processo lungo e non scontato che necessita di tempo per valutare adeguatamente tutte le conseguenze che le scelte tecniche possono avere sugli equilibri di mercato – commenta Giuseppe Ferraris, presidente della Federazione nazionale risicoltura di Confagricoltura –. Non è facile sostituire una legge quadro che da quasi sessant’anni regola il mercato e la vendita del riso al consumatore, ma nel tempo sono emerse nuove esigenze e opportunità, per i risicoltori e per l’industria risiera. Su molti aspetti si è trovato un accordo, ma ci sono ancora alcuni complessi nodi da sciogliere. In particolare sulla disciplina delle denominazioni di vendita delle varietà tipiche dei risi lunghi italiani, dal Carnaroli all’Arborio, al Ribe, al Roma, tanto per citarne alcune tra quelle più presenti sulle confezioni in commercio”.

MIPAAF, SEMESTRE ITALIANO DI PRESIDENZA UE: INTERVENTO DEL MINISTRO MARTINA IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è svolta ieri, presso la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, l’audizione del Ministro Maurizio Martina sulle priorità per i settori dell’agricoltura e della pesca del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea Di seguito il testo integrale dell’intervento del Ministro: “Colgo questa occasione per presentare il programma che abbiamo annunciato lunedì scorso, quando per la prima volta abbiamo presieduto il Consiglio del Ministri dell’Agricoltura a Bruxelles. Abbiamo iniziato a lavorare su alcuni dossier fondamentali, su cui poi tornerò brevemente, e abbiamo profilato il piano che l’Italia intende perseguire nei prossimi sei mesi. Innanzitutto abbiamo cercato di rappresentare anche ai colleghi Ministri dell’Agricoltura europei la necessità di una riflessione strategica sulla prospettiva dell’agricoltura europea da qui ai prossimi anni. Dobbiamo sicuramente presidiare i dossier di carattere tecnico molto importanti e cruciali che abbiamo da gestire nei prossimi mesi, ma questo non può esimerci da una valutazione di carattere più ampio rispetto allo sviluppo dell’agricoltura europea, soprattutto dopo la nuova Pac 2014-2020. Capire quindi quali scenari competitivi, quale modello l’Europa voglia costruire rispetto ai grandi attori globali che stanno emergendo con tutta la loro forza e efficacia. Qui i richiami al grande tema della nuova economia europea, della green economy, della blu economy, dell’occupazione, dell’innovazione delle imprese che si possono sostenere. Abbiamo bisogno di disegnare una cornice strategica di medio-lungo periodo. Di conseguenza è necessario lavorare nella connessione tra il semestre di Presidenza e l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà da maggio 2015. A questo proposito, il ponte ideale che abbiamo costruito è quello del Consiglio dei Ministri informale che ospiteremo a Milano dal 28 al 30 settembre dove la discussione sarà tutta incentrata proprio sul titolo di Expo, “Nutrire il Pianeta, energie per la vita”. Ci confronteremo sulle prospettive politiche per la sicurezza alimentare, sul ruolo dell’Europa su questo grande tema globale. Abbiamo cercato di sviluppare anche un’agenda abbastanza precisa di dossier che intendiamo gestire in questi mesi. In primo luogo certamente forte attenzione sarà data agli atti delegati della riforma Pac, sui pagamenti diretti, sull’organizzazione comune di mercato e su tutta la fase applicativa. Qui il riferimento, in primo luogo, va allo schema di autorizzazioni per l’impianto dei vigneti, che per noi riveste carattere prioritario ed essenziale. Ci poniamo l’obiettivo di costruire anche con i colleghi Ministri dell’Agricoltura un confronto sull’allineamento al Trattato di Lisbona, un altro capitolo strategico che dobbiamo presidiare così come ovviamente ci poniamo l’obiettivo di completare l’iter di adozione della proposta di regolamento sulle azioni di informazione e promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei Paesi terzi. Abbiamo da gestire la proposta di regolamento sulla produzione e l’etichettatura dei prodotti biologici. Su questo abbiamo già lavorato perché nel nostro primo Consiglio del 14 luglio abbiamo avviato la discussione con i colleghi, in particolare ponendo dei quesiti che hanno portato a una positiva discussione: quali regole per la produzione biologica, quali sistemi di controllo e anche in questo caso allineamento al Trattato di Lisbona. Altro capitolo che abbiamo posto al centro dell’agenda è la revisione dei regimi di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli, banane e latte negli istituti scolastici. Proseguiremo con l’esame della proposta che c’è stata fatta e contiamo di definirla nei prossimi mesi. Abbiamo cercato di far emergere in tutta la sua importanza il tema cruciale del lavoro come punto centrale di coordinamento di tutte le attività e di tutte le iniziative che il semestre deve cercare di sviluppare anche in campo agricolo. In particolare, come sapete, abbiamo cercato di impostare una discussione sugli strumenti legati al ricambio generazionale in campo agricolo. Dobbiamo provare a capire quali nuovi interventi, quali nuove interazioni possiamo utilizzare tra misure europee e nazionali. Si è già aperta una discussione non indifferente tra due visioni oggettivamente non proprio collimanti tra chi chiede ai governi nazionali di elaborare strategie di interventi dentro i propri confini per provare a rispondere a queste esigenze e chi - io mi schiero tra questi - immagina che non ci possa essere un salto di qualità, anche su questo fronte, se non si fa un’operazione nuova di interazione tra le misure nazionali e nuove misure in ambito europeo. Non c’è alcun dubbio che su questo la Pac ha aperto alcuni scenari sulla carta potenzialmente interessanti, ma a mio giudizio abbiamo bisogno di costruire anche altri strumenti. Su questo si è aperta la discussione e noi vorremmo andare avanti e vorremmo porla nei cinque Consigli che abbiamo calendarizzato per provare a fare un salto di qualità proprio su questo punto. Altro ambito strategico sul quale voglio richiamare la vostra attenzione, la necessità che anche il fronte agricolo europeo contribuisca all’aggiornamento delle prospettive della Strategia 2020. Su questo l’ambizione, che abbiamo condiviso anche con il Commissario Cioloş è di fare in modo che in particolare il Consiglio agricolo discuta nell’ambito della revisione della Strategia 2020 soprattutto su due fronti: innovazione in campo agricolo e occupazione in campo agricolo. Altro focus centrale è la delicata questione del confronto che si deve in qualche modo rafforzare in ambito europeo sui grandi internazionali. Parlo in particolare dei negoziati di libero scambio con gli Stati Uniti d’America. Abbiamo alzato l’attenzione su due punti fondamentali. Il primo sul fronte della tutela e del rafforzamento dei meccanismi di tutela delle indicazioni geografiche. Su questo non c’è alcun dubbio che ci siano visioni diverse in particolare tra Europa e Stati Uniti. Ė un fronte delicatissimo per noi. Il secondo punto che abbiamo posto al centro dell’attenzione in questo grande capitolo è ovviamente la lotta alla contraffazione e quindi, dal punto di vista italiano, tutto ciò che ha a che vedere con quello che noi chiamiamo Italian sounding. Particolare attenzione anche nei prossimi mesi al pacchetto legislativo sulla salute animale, sulla salute delle piante, le sementi, i controlli ufficiali in particolare in campo zootecnico. Sulla pesca contiamo di monitorare attivamente l’avvio della nuova Politica comune della pesca in particolare l’entrata in vigore del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Vogliamo impostare uno sviluppo sostenibile del settore che tenga in considerazione tutti gli aspetti su questi fronti (ambientale, economico e sociale). Sul Mediterraneo, al di là della Presidenza, abbiamo un ruolo strategico da esercitare e vogliamo provare a giocarcelo. Andrà sottolineata la strategicità del settore dell’acquacoltura. Qui si tratta davvero di provare a costruire nei prossimi mesi un’operazione che metta a fuoco il potenziale che l’acquacoltura può determinare per noi in particolare se si lavora su determinati fronti. Contiamo di costruire una iniziativa di alto livello sull’acquacoltura mediterranea insieme alla Commissione della Fao e ovviamente non vorremmo dimenticare di monitorare bene tutta la fase degli accordi sulle opportunità di pesca 2015 nelle acque interne e internazionali. Ovviamente tutto ciò deve essere coerente con gli obiettivi della nuova Politica comune della pesca, quindi con il tema sostenibilità, tenendo in considerazione i dati disponibili e le valutazioni del mondo scientifico, regionalizzazione, crescita. Aggiungo a questo che seguiamo con grandissima attenzione il dossier Ogm. Abbiamo iniziato anche a presidiare alcuni dei più importanti dossier che hanno impatto sulla vicenda agricola italiana. Mi riferisco all’importazione del riso a dazi zero dai Paesi asiatici. L’Italia per prima, nella primavera 2013, iniziò a porre la questione. Servono risposte in tempi rapidi. La filiera è in grandissima difficoltà, non solo in Italia. Ci aspettiamo nei prossimi giorni una risposta dalla Commissione sul caso specifico che abbiamo avanzato, primi in Europa, anche sul tema pesche e nettarine. Sulla vicenda ICANN ribadisco che la stiamo seguendo. Anche qui rivendico il fatto che siamo gli unici ad aver posto la questione in ambito comunitario mettendo all’ordine del giorno del primo Consiglio che abbiamo presieduto il punto da discutere con i colleghi. Abbiamo provocato un’attenzione positiva da parte del Commissario Ciolos. La Commissione si è mossa, sta cercando il dialogo in qualche modo con ICANN. Chiudo dicendovi che accompagnamo i Consigli dei Ministri formali, che si svolgeranno a Bruxelles, con alcune grandi iniziative che si svolgeranno in Italia. Oltre al Consiglio informale di fine settembre, ospiteremo il 10 e 11 settembre a Bari il Congresso europeo dell’Agricoltura Biologica. Sempre a Bari ci sarà un evento di alto livello sull’acquacoltura a dicembre. A Genova organizzeremo l’evento sulla pesca del tonno e a Palermo, il 27 e 28 novembre, la grande iniziativa agricola euro-mediterranea. Tutto questo perché siamo assolutamente convinti che l’Italia debba tornare ad essere un soggetto forte nell’area del Mediterraneo”.

DL COMPETITIVITA’, MAIORANO (GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA): “MUTUI A TASSO ZERO PER L’INSEDIAMENTO E PER LA CRESCITA”

Fonte: Confagricoltura

“Ci piace la sensibilità dimostrata dalla senatrice Maria Teresa Bertuzzi e da tanti parlamentari nel sostenere le proposte della nostra associazione per favorire l’ingresso e la permanenza dei giovani imprenditori in agricoltura”. Lo ha detto il presidente dei giovani agricoltori di Confagricoltura, Raffaele Maiorano commentando gli emendamenti approvati in commissione agricoltura al Dl Competitività. ”Va sanata anche – ha proseguito - l’anomalia italiana, che vede il 37,2% delle aziende condotto da una persona di 65 anni o più e il 72,4% da un ultracinquantenne. A parere del Centro Studi di Confagricoltura gli imprenditori agricoli ‘under 35’ sul totale degli iscritti al Registro delle Imprese continua a diminuire anche fra le aziende agricole che producono per il mercato”. In particolare sono importantissimi, a parere dell’Anga, i mutui a tasso zero per i giovani imprenditori sotto i 40 anni, riservati non solo a chi si insedia, ma anche a coloro che imprenditori agricoli lo sono già, ma hanno voglia di sviluppare e consolidare la propria impresa. “Sebbene il nostro sia uno dei pochi comparti in attivo – ha osservato Maiorano – finora avevano pochissimi strumenti da proporre alle ‘new entry’ e a chi ha voglia di crescere”. “Siamo convinti – ha concluso il presidente dell’Anga - che questo importante provvedimento andrà avanti a livello nazionale ed europeo e riuscirà a promuovere un’agricoltura moderna, che abbia misure sufficienti per crescere, fare la sua parte nella lotta alla disoccupazione, ridurre il deficit agroalimentare nazionale e incrementare l’export delle nostre eccellenze nel mondo”.

martedì 22 luglio 2014

RIAPRE IL CENTRO DI RECUPERO FAUNA SELVATICA “GARZAIA DI CODIGORO”

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Mercoledì 23 luglio alle 11 verrà riaperto il Centro di Recupero Garzaia di Codigoro. Alla presenza del sindaco di Codigoro, dei veterinari dell’Ausl di Ferrara, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia provinciale, della responsabile del settore Ambiente e Agricoltura della Provincia, Paola Magri, e del presidente della Lida, A. Sannino, avverrà il taglio del nastro. La Provincia ha autorizzato l’associazione Lega Italiana dei Diritti dell’Animale sezione di Ferrara (Lida) alla gestione del centro la cui attività era cessata da marzo 2014. La tutela e il recupero della fauna selvatica (volpe, tasso, pipistrelli, diverse specie di uccelli tra cui rapaci, passeriformi, anatidi ecc), nell’area del Delta del Po vengono così ad avere una struttura operativa con un responsabile veterinario operante nel Comune di Codigoro.La Garzaia di Codigoro è ricompresa nel perimetro della Zps “Garzaia dello Zuccherificio di Codigoro e Po di Volano”, che ha una superficie di 184 ettari in provincia ed i comuni interessati sono Codigoro e Fiscaglia.Si tratta di un'area di circa sei ettari, acquisita dal Comune di Codigoro dalla società Eridania, parte integrante dell'attiguo zuccherificio, oggi in disuso. Censita per la prima volta nel 1981 da ricercatori dell'Università degli studi di Pavia, la Garzaia di Codigoro apparve subito agli esperti come una delle più consistenti ed importanti colonie di aironi dell'Italia settentrionale, caratteristica che valse immediatamente l'istituzione, da parte della Provincia, di "un'oasi di protezione della fauna". E’ frequentata da varie specie di aironi insediatisi, dopo l'abbandono dell'attività saccarifera, sul retrostante parco, composto da cespugli e alberi di robinie, pioppi, sambuchi e pruni, trovando in questo riparato ambiente rifugio, abbondanti risorse alimentari e possibilità di nidificazione. Nell'area rimangono a svernare circa duecento individui tra garzette, aironi guardabuoi e aironi bianchi maggiori (provenienti probabilmente anche da altre aree del comprensorio deltizio, insieme ad aironi cenerini). In inverno sono stati contati fino a 70 esemplari di airone bianco maggiore.Da alcuni giorni è attivo un servizio di ambulanza veterinaria messa a disposizione dalla Lida attivo h 24 a cui è possibile rivolgersi chiamando il numero 0532.1916595. Tale servizio operante sul territorio provinciale permette di consegnare animali in difficoltà ai centri di recupero fauna selvatica sul territorio provinciale, che ricordiamo essere due: il Giardino delle Capinere a Ferrara gestito dalla Lipu e, appunto, la Garzaia di Codigoro gestito dalla Lida.

AGRICOLTURA, OLIVERO: BENE OPERAZIONE ‘MELA STREGATA’

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

"Vorrei esprimere il mio plauso ai controlli che vengono operati dalla repressione frodi del MIPAAF e a tutto il personale impegnato nella Guardia di Finanzia e Ispettorato Repressioni Frodi (ICQRF)". Lo dichiara il senatore Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali con delega all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari, in relazione all’operazione dal nome "Mela stregata", che ha portato nei giorni scorsi al sequestro di oltre 65 tonnellate di prodotti nocivi, spacciati per fertilizzanti. "Nell'attuale normativa - prosegue il viceministro - occorre eliminare i varchi all’utilizzo di sostanze come la matrina. La revisione del sistema biologico e della sua regolamentazione è oggetto prioritario della Presidenza italiana del semestre europeo e pertanto casi come quello segnalato devono essere di insegnamento nel modificare il sistema nella maniera corretta".

DANNI FAUNA SELVATICA: CALANO SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE. RABBONI: UN'INVERSIONE DI TENDENZA CHE PREMIA IL LAVORO DELLA REGIONE. NEL 2013 RISARCIMENTI AL 100% ALLE AZIENDE AGRICOLE E RISORSE PER LA PREVENZIONE. TRA LE SPECIE PIÙ PERICOLOSE ANCORA PRIMO LO STORNO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Continuano a calare i danni della fauna selvatica alle produzioni agricole. Dal 2008 al 2013 sono passati da quasi 3 milioni a 1 milione 350 mila euro. I pagamenti agli agricoltori sono in corso proprio in questi giorni e copriranno il 100% delle domande e dei relativi importi. “E’ un’inversione di tendenza importante che premia il lavoro che la Regione ha fatto in questi anni insieme agli enti che operano sul territorio: Province, Atc, Parchi – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - i danni della fauna selvatica all’agricoltura avevano raggiunto livelli non più sostenibili e per questo abbiamo lavorato con determinazione, puntando soprattutto sulla prevenzione e sull’aumento autorizzato dall’Ispra (ndr: l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) dei prelievi annuali di ungulati per riportarli a densità territoriali accettabili. Continueremo a farlo, specialmente nelle zone in cui i danni continuano a essere elevati. Nel 2013 abbiamo stanziato 1 milione 900 mila euro. Risorse importanti che ci permetteranno non solo di risarcire tutti i danni accertati, ma attraverso le Province, di acquistare presidi, come recinzioni e dissuasori acustici o ottici, da dare in comodato d’uso agli stessi agricoltori. Parte delle risorse potranno poi anche essere accantonate come riserva per gli indennizzi del prossimo anno”. La Regione Emilia-Romagna, attraverso le Province, paga i danni provocati dalla fauna selvatica in genere nelle zone di protezione, oppure quelli dovuti a specie protette, ma in questo caso in tutto il territorio regionale. Per le specie cacciabili nei territori aperti alla caccia intervengono gli Atc. Anche nel 2013 la specie che ha provocato più danni è lo storno (i dati al riguardo sono pressoché costanti dal 2008 a oggi), un uccello protetto dalla Ue, ma per il quale è ammessa la caccia in deroga proprio per il pesante impatto su alberi da frutto e vite. Proprio sullo storno, l’assessore Rabboni ha nei giorni scorsi contestato il tetto massimo di 50 mila prelievi indicato dall’Ispra per la prossima stagione venatoria e ha chiesto un chiarimento ai ministri dell’Ambiente Galletti e delle Politiche agricole Martina. “Se il regolamento Ue e la delibera regionale motivano la caccia in deroga con la necessità di tutelare i frutti pendenti e l’uva – ha scritto Rabboni - non ha senso fissare preventivamente un quantitativo massimo ammissibile. Tale quantitativo non può che essere in funzione dei frutti da tutelare. Diversamente si potrebbero configurare anche dubbi sulla competenza al pagamento degli stessi danni ”. Tra le specie più dannose, al secondo posto vi è il cinghiale, ma con un impatto molto diverso da provincia a provincia. A fronte di significative riduzioni nel Bolognese o nel Reggiano, questo ungulato continua a colpire le produzioni agricole in provincia di Forlì-Cesena o di Piacenza. In calo invece su tutto il territorio regionale i danni da cervo e capriolo. Tra le specie in controtendenza il picchio, i cui danni sono in aumento e colpiscono prevalentemente gli impianti di irrigazione.

ZOOTECNIA, CONFAGRICOLTURA: INACCETTABILE ED ANACRONISTICA LA PROPOSTA DELL’AIA DELL’OBBLIGO DELL’ISCRIZIONE AL LIBRO GENEALOGICO DI RAZZA

Fonte: Confagricoltura

Desta sconcerto in Confagricoltura la proposta avanzata dal presidente dell’AIA Salcuni, nel corso della recente Assemblea, di imporre a tutti gli allevamenti che operano in una delle filiere produttive dei prodotti a denominazione d’origine protetta (D.O.P.) l’iscrizione dei propri capi al libro genealogico di razza (LL.GG). Una proposta, evidenzia l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, ancor più preoccupante in quanto abbinata ad un’inaccettabile ipotesi di modifica della Legge 30 del 1991 inerente la riproduzione animale e la tenuta dei Libri genealogici. Mentre da tempo l’Europa e le Autorità garanti della Concorrenza e del Mercato difatti ci chiedono, come per altro auspicato dalla parte più avanzata del mondo produttivo, di rendere possibile agli operatori di scegliere - in una situazione di effettiva concorrenza – tra diverse strutture operanti nella selezione c’e’ chi, per fini evidentemente diversi dalla ricerca dell’efficienza economica e produttiva, muovendosi in direzione diametralmente opposta, punta verso rinnovate, anacronistiche ed improponibili situazioni di monopolio. Confagricoltura ricorda che l’attuale formulazione della legge 30/91 è ritenuta, in più segnalazioni inoltrate dall’Antitrust nazionale alle presidenze di Camera e Senato, non conforme alla normativa sulla concorrenza in quanto attribuisce ”ingiustificati vantaggi agli iscritti al sistema AIA anche nell’individuazione di canali distributivi e commerciali privilegiati”. Sottolinea, quindi, come siano da contrastare tutte le norme – come quella di pervenire ad unico ente di gestione - che possano rendere obbligatoria per l’esercizio di una qualsiasi attività produttiva l’iscrizione ad un sistema chiuso.

COLDIRETTI: CON MALTEMPO DANNI ALLE COLTURE E FRENO AI CONSUMI DI FRUTTA. ESTATE PAZZA E’ GIA’ COSTATA UN MLD DI EURO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Queste prime settimane d’estate anomala ha visto sconvolte le attività turistiche, agricole e le abitudini alimentari, con incremento delle piogge e tempo incerto che ha tagliato le partenze per gite e vacanze, oltre che provocato danni alle colture agricole.

L’estate pazza in questa prima fase è già costata al sistema economico italiano oltre un miliardo di euro per colpa del maltempo che ha sconvolto soprattutto le attività turistiche e quelle agricole ma ha anche cambiato le abitudini stagionali degli italiani a tavola. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’arrivo dell’ennesima perturbazione nel sottolineare che il tempo incerto ha ritardato le partenze per le vacanze e tagliato le gite in giornata lasciando più vuoti, nelle principali località turistiche, alberghi, ristoranti, ombrelloni e centri di divertimento ma i temporali, la pioggia e la grandine hanno anche distrutto a macchia di leopardo le campagne e cambiato le abitudini alimentari con unminor consumo di prodotti stagionali, dai gelati alla frutta che registranoquotazioni quasi dimezzate del tutto insostenibili per i produttori agricoli. L’inizio dell’estate è stato segnato - sottolinea la Coldiretti - dal 34% di pioggia in più caduta nel mese di giugno con punte di oltre il +200 per cento in alcune zone anche turistiche del centrosud e del tempo incerto della prima meta di luglio. Il risultato è che, anche considerando le partenze del week end, non più di 6 milioni di italiani - stima la Coldiretti - sono giàpartiti per le vacanze per concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa. Il maltempo che ha lasciato a casa gli italiani ha anche colpito con temporali, bombe d’acqua e grandine le coltivazioni agricole spesso prossime alla raccolta rovinando il lavoro di un intero anno di molte aziende agricole con effettianche sull’occupazione stagionale. Oltre al danno la beffa di una stagione piovosa che ha fatto crollare i consumi di frutta e verdura alimentando unaspirale negativa tra consumi e deflazione che sta mettendo a rischio le imprese e la salute dei consumatori. Gli effetti si fanno sentire anche sulla produzione agricola con i prezzi che all’inizio di luglio, secondo l’Ismea, si sono attestati mediamente sui 43 centesimi al chilo, perdendo oltre il 34% rispetto allo stesso periodo del 2013, mentre va ancor peggio per i prezzi all'origine delle nettarine, scesi mediamente a 0,46 euro al chilo con riduzioni anche del 40 per cento rispetto al valore di luglio dello scorso anno. E la situazione è peggiorata e si è estesa ad altre coltivazioni come le susine, i meloni ed i cocomeri con quotazioni che - denuncia la Coldiretti - non consentono neanche di coprire i costi di raccolta. Gli agricoltori della Coldiretti sono impegnati in una mobilitazione nei confronti dei consumatori per uscire da questa situazione insostenibile e dare a tutti lapossibilità di consumare la componente più importante della dieta estiva degli italiani, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione. Sul piano istituzionale la Coldiretti presenterà al Governo una serie di proposte per interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro: una corretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Grande distribuzione organizzata (Gdo), maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti diimportazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti sostiene la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie,meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.