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mercoledì 30 novembre 2011

BENZINA AGEVOLATA ANCHE AGLI IMPRENDITORI ITTICI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Dal 2 gennaio 2012 le imprese dell’Emilia-Romagna che svolgono attività di allevamento di molluschi bivalvi e, in particolare, di vongole veraci potranno beneficiare dell’agevolazione fiscale per l’acquisto della benzina.
La Giunta regionale ha approvato l’atto che definisce le modalità e le procedure per permettere alle imprese che allevano vongole in acque salmastre interne e marine di beneficiare della riduzione dell’accisa che grava sugli oli minerali, avvalendosi della possibilità prevista dalle norme nazionali di equiparare l’imprenditore ittico all’imprenditore agricolo e di beneficiare, pertanto, dell’agevolazione per tale tipologia di allevamento ittico. Le imprese devono essere titolari di concessioni o autorizzazioni all’esercizio di pesca dei molluschi bivalvi, iscritte nel registro delle imprese di pesca e sottendere agli obblighi dei registri dei pescatori marittimi.
I potenziali beneficiari dovranno essere iscritti all’anagrafe delle aziende agricole e successivamente attivarsi presso gli uffici “Utenti motori agricoli” delle Province costiere di Ferrara, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini, direttamente o tramite i Caa (centri di assistenza agricola).
“A fronte di un’estate non particolarmente favorevole per l’attività di allevamento di vongole, che a causa dell’anossia ha compromesso i risultati economici delle nostre imprese - ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni -, questo intervento consentirà già a partire dai primi mesi del 2012 di avere una diminuzione dei costi di produzione riducendo, a prezzi correnti, il costo della benzina di oltre 300 centesimi al litro”.
Considerando l’area di maggior intensità produttiva - la Sacca di Goro - a fronte di una presenza di 36 cooperative e 1359 soci pescatori che operano su una superficie in concessione di oltre 1.280 ettari, il potenziale beneficio fiscale, sulla base della produzione di vongole 2010, potrebbe arrivare a circa 1 milione di euro, con una media di 735 euro per pescatore.

LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA A VARSAVIA LE LINEE GUIDA PER LA FUTURA PROMOZIONE AGRICOLA EUROPEA.

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli

Luciano Trentini, Presidente dell’Intergruppo Promozione della Commissione Europea, presenta l’esperienza del CSO

Varsavia, 30 Novembre 2011



Luciano Trentini Presidente dell’Intergruppo Promozione della Commissione Europea e Direttore del CSO interviene a Varsavia, su invito del Ministero dell’Agricoltura polacco, all’incontro promosso dallo stesso, in collaborazione con la Commissione Europea, Direzione Generale Agricoltura per discutere il nuovo approccio per la promozione agricola europea.

Dopo la presentazione del Libro Verde sulla promozione e delle risposte pervenute attraverso la compilazione di un apposito questionario aperto a tutti coloro che volevano apportare il proprio contributo, l’Unione Europea ne discute i primi risultati confrontandosi con le organizzazioni che operano nel settore e che sono titolari di Progetti di Promozione.

Per la promozione in agricoltura l’Europa investe circa 50 milioni di euro l’anno con l’obiettivo di migliorare l’immagine e l’affidabilità dei prodotti europei salvaguardando la salute dei consumatori e garantendo la sostenibilità ambientale.

“L’export europeo di ortofrutta oggi vale 90 miliardi di euro, afferma Luciano Trentini e tale trend deve essere mantenuto, anzi implementato, visto che i consumi in Europa sono in calo.

E’ necessario dunque che la UE accompagni sistematicamente le imprese con attività promozionale specifica per favorire le esportazioni e i consumi interni.

L’Emilia - Romagna è fra le Regioni in Europa che in questi ultimi anni sta usufruendo di più delle risorse messe a disposizione dalla UE. In particolare, attraverso il CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli), i produttori soci hanno potuto promuovere i principali prodotti frutticoli nazionali sia sul mercato europeo che verso i paesi terzi, in particolare Russia, e USA.

E’ stato grazie ai due progetti cofinanziati dal CSO – continua Trentini – Mr Fruitness e Sapori d’Europa che in questi anni si è potuta attuare un’ azione di promozione internazionale che altrimenti non sarebbe stata sostenibile.

Ed è sempre dall’Emilia Romagna, attraverso Alimos, che è partita la proposta di un Progetto promozionale per attenuare gli effetti devastanti della crisi E. coli sui consumi di ortofrutta.

L’insieme di questi Progetti – conclude Trentini – ci ha permesso di maturare una esperienza importante in questi anni consentendoci di fare proposte concrete e fornire nuove indicazioni per le prossime programmazioni. Più risorse ai prodotti agricoli di qualità, maggiore flessibilità e una migliore visibilità per le imprese che cofinanziano i progetti sono stati gli elementi chiave sui quali si è animata la discussione nella numerosa platea dell’incontro di Varsavia.

Ed è da queste discussioni così approfondite che senza dubbio la Commissione Europea potrà trarre spunti di sicuro interesse per il futuro”.

martedì 29 novembre 2011

Provincia: Magri al posto di Calmistro al Settore Ambiente e Agricoltura

FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

Presso la Provincia di Ferrara è stata incaricata, al posto del dottor Marco Calmistro, come responsabile del “SETTORE AMBIENTE E AGRICOLTURA” (non più quindi AGRICOLTURA E SVILUPPO ECONOMICO) la Dottoressa Paola Magri, già dirigente all’Ambiente.
L'incarico comporta la responsabilità gestionale delle risorse umane, finanziarie e strumentali assegnate alla struttura e di tutte le attività degli Uffici affidati al Servizio, nonché la responsabilità gerarchica delle Strutture appartenenti al Servizio medesimo.
L'incarico comporta, in particolare, la responsabilità diretta delle seguenti linee di attività:
-procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA, VALSAT) e di Screening;
-rilascio atti autorizzativi, controlli e sanzioni in materia di: rifiuti, scarichi industriali e fognari in acque superficiali, spandimento liquami zootecnici, emissioni in atmosfera, autorizzazione integrata ambientale (AIA), produzione di energia da fonti rinnovabili (biomasse e biogas);
-pianificazione in materia di rifiuti, qualità dell’aria e tutela delle acque;
-piano di azione ambientale;
-monitoraggi ambientali in materia di produzione e smaltimento rifiuti, qualità delle acque e dell’aria;
-monitoraggio delle acque e delle lagune costiere, gestione della Sacca di Goro, economia ittica.
-Agenda 21 locale e bilancio ambientale;
-procedure tecnico amministrative di bonifica dei siti contaminati.

L'incarico comporta, inoltre, il coordinamento delle funzioni amministrative trasferite e/o delegate in materia di:
-Investimenti nelle Aziende Agricole;
-Certificazione imprenditoriale e Sviluppo locale integrato (diversificazione dell’attività agricola);
-Attività agro-ambientali e politiche di sviluppo agricolo;
-Promozione e valorizzazione delle produzioni agroalimentari;
-Il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013;
-Rapporto con Enti, Consorzi ed Organismi rappresentativi dei produttori, oltre alla responsabilità diretta dell’attività di Utenti Motori Agricoli.

Mentre, per quanto riguarda il Servizio Protezione Flora,Fauna e Produzioni Agricole, comporta le responsabilità di cui agli artt. 18 e 19 del Regolamento di Organizzazione relativamente al ruolo e alle attribuzioni di Capo Settore.

L'incarico è conferito con effetto dal 08/11/2011 e fino al 31/01/2013 compreso.
L'incarico di responsabilità della struttura può essere modificato in qualsiasi momento per ragioni organizzative o per il mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati annualmente, accertati in sede di valutazione annuale dei risultati, e, in generale, in tutti i casi previsti dalla legge e con le procedure ivi previste.
L'incaricato eserciterà in ogni caso le funzioni attribuitegli, anche oltre la scadenza prevista dal presente atto, fino alla data del rinnovo dell'incarico medesimo o di attribuzione di incarico diverso.

Raccolgono funghi oltre il limite consentito, senza permesso e in giornata di divieto.

FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

Pizzicati e sanzionati da Polizia provinciale e volontario Legambiente

Nei giorni scorsi, durante un servizio d’istituto, un ispettore della Polizia provinciale coadiuvato da una giovane guardia volontaria del servizio di vigilanza ambientale di Legambiente, ha sanzionato due persone residenti in Veneto sorprese a raccogliere funghi.
Un’auto, anche se accostata alla macchia boscata, ha insospettito la pattuglia composta dall’ispettore e dal volontario, i quali avvicinatisi all’automezzo, a poca distanza, sentivano dei passi nel bosco e così hanno sorpreso due persone intente a raccogliere famigliole di funghi della specie Armillaria Mellea, più comunemente conosciuti con il nome di Chiodini, all’interno del Bosco Spada a Codigoro.
Dal controllo è emerso che i due erano sprovvisti del necessario permesso di ricerca e raccolta, in una giornata in cui non era consentito questo tipo di attività e con un quantitativo di prodotto decisamente superiore a quello consentito.
Dalla successiva pesatura con un dinamometro, gli agenti hanno accertato infatti che i due veneti avevano raccolto funghi per un quantitativo complessivo di 23 chili, mentre il massimo consentito è pari a 3 chili per persona. Il raccolto constatato è stato quindi di17 chili oltre il limite permesso.
Per queste infrazioni sono state comminate sanzioni per 204 euro a ciascuno, mentre tutti i funghi sono stati distrutti sul posto, come stabilisce la legge, per consentire alle spore di disseminarsi dando origine a nuove produzioni fungine.
“Auspichiamo – è il commento del comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli - che i futuri raccoglitori lo facciano nei modi e nei tempi consentiti, evitando inutili impoverimenti del sottobosco e di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge. Si ricorda anche – prosegue Castagnoli - che per la raccolta funghi è indispensabile avere il permesso ed utilizzare contenitori rigidi ed areati, al fine di consentire alle spore, durante il trasporto, di dispersi nello stesso luogo nel quale sono stati raccolti”.

venerdì 25 novembre 2011

FONTI RINNOVABILI. GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “DARE CONTINUITA’ ALLO SVILUPPO DELLE AGROENERGIE

Fonte: Confagricoltura

«Il ministro per lo sviluppo economico e le infrastrutture Corrado Passera ha preannunciato un nuovo piano energetico nazionale e nelle prossime settimane andrà delineato pure il nuovo regime di sostegno per le fonti rinnovabili che sarà operativo dall’1 gennaio 2013. E’ l’occasione per dare continuità allo sviluppo delle agroenergie e sostenere la green economy». Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

«Dal 2007 - ricorda Guidi - si è andata evolvendo la normativa, dando maggiore attenzione al settore agricolo. Attualmente, grazie agli investimenti diretti delle aziende agricole, si contano circa 500 MW derivanti da biomasse e biogas agricoli e 1500 MW nel fotovoltaico, con una riduzione di emissioni di CO2 di circa 3 milioni di tonnellate».

Confagricoltura chiede al ministro Passera l’adozione di una nuova politica di incentivazione che rilanci il settore puntando con decisione sugli impianti collegati alle aziende agricole.

«Vanno consolidate le scelte strategiche per il futuro del Paese e per il raggiungimento degli obiettivi ambientali indicati dall’Europa - prosegue il presidente di Confagricoltura -. Dai nuovi indirizzi ministeriali ci attendiamo che vengono premiati e non vanificati gli sforzi fatti per l’avvio delle diverse filiere agroenergetiche».

Infine Guidi si sofferma sul dibattito sviluppatosi su food e non food: «Non deve essere un alibi per frenare un modello di sviluppo che invece ha aiutato molte aziende zootecniche a proseguire la propria attività. Ci sono tutte le condizioni per individuare adeguate soluzioni, nel rispetto reciproco delle filiere agroalimentari ed agro energetiche, favorendo, allo stesso tempo, un maggior utilizzo di sottoprodotti e biomasse di integrazione».

COLDIRETTI: VENERDI’ 25 NOVEMBRE ASSEMBLEA DELLA SEZIONE FERRARA 1 A QUARTESANA

Fonte: Coldiretti Ferrara

I soci della Sezione di Ferrara 1 in assemblea con il presidente provinciale Tonello ed il direttore Zepponi. All’ordine del giorno le proposte di Coldiretti sulla politica agricola nazionale e locale.

Venerdì 25 novembre alle 20,30 presso il teatro di Quartesana si terrà l’assemblea della Sezione Ferrara 1 di Coldiretti. I soci sono invitati per la trattazione di un ricco programma su temi di attualità sindacale per il settore agricolo, sia di portata nazionale, ma soprattutto locale, con riflessioni sulle ricadute nel nostro territorio di alcuni importanti provvedimenti normativi da un lato e delle scelte strategiche di Coldiretti dall’altro.
L’ordine del giorno prevede infatti una riflessione sui dati del settore ortofrutticolo presentati in occasione del Macfrut di inizio ottobre scorso, una puntualizzazione su quanto emerso al Forum dell’agricoltura e alimentazione di Cernobbio di alcune settimane fa e le prime ipotesi di impatto della futura PAC per la nostra provincia così come si sta discutendo a più riprese sia su tavoli tecnici che politici.
Non da ultimo un aggiornamento sulle normative e procedure per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e non derivanti dall’attività agricola e la mobilitazione che l’organizzazione sta mettendo in campo sul caso SIMEST, denunciando l’utilizzo di risorse pubbliche per favorire imprese che di fatto delocalizzano le produzioni e fanno concorrenza sleale ai veri prodotti agroalimentsri made in Italy. All’incontro, oltre al presidente di Zona di Ferrara, Michele Rubini ed al segretario di Zona, Thomas Serafini saranno presenti il presidente provinciale, Mauro Tonello ed il direttore della federazione, Luigi Zepponi.

PAC, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “RIPORTARE IL FOCUS SULL’IMPRESA, PIENA SINTONIA CON CATANIA E DE CASTRO”

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura apprezza la condivisione di analisi e lo spirito di intesa tra Roma e Bruxelles emersi in occasione dell’incontro tra il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, ed il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro.

“A partire dall’approccio in favore della necessità di riportare il focus della Pac sull’impresa agricola condivido in pieno il concetto espresso oggi dal ministro Catania secondo cui il miglior regalo all’ambiente, più che un “greening” oneroso, complesso, inefficace e scarsamente remunerato, sia la permanenza di imprese agricole economicamente attive sul territorio”, ha commentato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi.

“Quello sulla Pac – ha proseguito Guidi – è un negoziato molto complesso, anche per le insidie di quanto si decide in parallelo sul fronte del bilancio comunitario, e che parte tutto in salita per il nostro Paese. Sono però convinto che l’asse tra governo italiano ed i nostri rappresentanti al Parlamento europeo potrà conseguire quei necessari miglioramenti che tutto il sistema agricolo attende dalla futura politica comunitaria per il settore”.

BRUNI (COGECA) A PARLAMENTO E CONSIGLIO UE: "ASSICURARE RISORSE SUPPLEMENTARI AD OP ORTOFRUTTICOLE PER PREVENZIONE E GESTIONE CRISI DI MERCATO

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

Intervenendo mercoledì 23 novembre presso il Parlamento Europeo all'iniziativa sulla riforma della PAC promossa congiuntamente dal Presidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, dal presidente di turno della presidenza del consiglio UE il ministro polacco Marek Sawicki e dal Commissario europeo per l'agricoltura Dacian Ciolos, il presidente di Cogeca Paolo Bruni ha insistito sulla "necessita' di rafforzare le misure per la competitivita' della filiera agroalimentare".

"Apprezzo particolarmente, ha affermato Bruni, l'esplicito riferimento fatto dal Commissario Ciolos al modello ortofrutticolo come esempio da estendere ad altri settori nei prossimi anni, ma desidero ribadire la necessita' di fornire una rapida risposta ai problemi attuali dell'ortofrutta, garantendo nel bilancio 2012 dell'Unione Europea risorse supplementari destinate alle misure di prevenzione e gestione delle crisi promosse dalle OP".

APOFRUIT ITALIA PROTAGONISTA NEL PROGETTO EUROPEO “FRUTTA NELLE SCUOLE” ANCHE PER L’ANNO SCOLASTICO 2011/2012

Fonte: Apofruit Italia

La grande cooperativa ortofrutticola si occuperà della distribuzione di frutta e verdura a 220.000 alunni di 6 Regioni italiane - In sei mesi verranno consegnati alle 1.340 scuole selezionate circa 1.500 tonnellate di prodotti, pari a oltre 7 milioni di confezioni

Anche nell’anno scolastico 2011/2012 la grande cooperativa ortofrutticola Apofruit Italia (oltre 3.500 soci, 12 stabilimenti ubicati in varie regioni italiane, una produzione annua pari a 290.000 tonnellate ) è in prima fila nella realizzazione del progetto europeo “Frutta nelle Scuole”, come è stato spiegato dai suoi dirigenti nell’incontro stampa di mercoledì 23 novembre, tenutosi nello stabilimento di Cesena.
Si tratta, com’è noto, del più ampio ed organico progetto di educazione alimentare - attuato su così vasta scala solo negli ultimi tre anni - rivolto ai ragazzi delle scuole primarie italiane ma anche di tutti i Paesi della Comunità Europea. L’obiettivo è lo stimolo ad un più accentuato consumo di frutta e verdura tra i bambini e i giovani per l’adozione di una dieta corretta, portatrice di importanti valori salutistici.
Apofruit Italia quest’anno, attraverso la costituzione di una R.T.I. che ha visto la partecipazione di Alegra, Apoconerpo, Apot, Naturitalia, Orogel Fresco e Vog Products, si è aggiudicata due degli otto lotti dell’Invito Mipaaf attraverso il quale il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha selezionato le aziende produttrici che hanno il compito di distribuire frutta, verdura e spremute agli alunni coinvolti nel progetto.
Tra il 28 novembre e la fine dell’anno scolastico Apofruit Italia coinvolgerà 220.000 alunni di sei regioni: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna.
Frutta, verdura e spremute verranno consegnate direttamente alle 1.340 scuole selezionate e somministrate a metà mattina, nell’orario corrispondente all’ora di ricreazione. Ogni alunno usufruirà di 33 somministrazioni (quasi 7 chili procapite) distribuite nei sei mesi del progetto, per un totale di oltre 1.500 tonnellate di buona frutta (mele, albicocche, arance, clementine, fragole, cachi mela, mandarini, uva da tavola, susine, pere e pesche, carote). Verranno distribuite, in totale, oltre 7 milioni di confezioni monodose, del peso di almeno 150 grammi, in contenitori biodegradabili e compostabili, custoditi in cassette in cartone completamente riciclabili.
«Si tratta di prodotti rigorosamente italiani -sottolinea il Presidente di Apofruit Italia, Mirco Zanotti- a produzione certificata, altamente rispettosa dell’ambiente e della salute, proveniente dai campi dei nostri Soci produttori, nel rispetto delle vocazioni territoriali e della stagionalità».
«Il progetto -aggiunge il direttore di Apofruit Italia, Mario Tamanti - non si limita alla sola distribuzione, ma vuole essere un strumento di educazione al gusto, alla conoscenza dei valori nutrizionali e di sanità della frutta. L’obiettivo è anche quello di far conoscere le diverse caratteristiche di ciascun frutto e la stagionalità delle produzioni, di favorire il consumo di frutta e verdura tra i ragazzi e nelle famiglie e contribuire ad una nuova mentalità, più attenta ai prodotti del territorio ed ai valori dell’alimentazione. Una vita sana passa attraverso una dieta sana. Questi elementi educativi potranno essere condivisi anche dai genitori, oltreché dagli insegnanti, attraverso alcuni facili strumenti divulgativi come Internet. Apofruit Italia elaborerà alcuni filmati che mostreranno l’intero processo di produzione della frutta e della verdura e lo svolgimento del progetto ‘Frutta nelle Scuole’. I filmati saranno visibili su YouTube».
Per rendere più efficace l’azione educativa sono stati predisposti anche specifici materiali formativi-informativi-educativi di accompagnamento messi a punto e gestiti da Alimos Soc. Coop., organismo che già da anni tiene le fila di un intenso programma, condotto nelle scuole italiane, di promozione di un maggior consumo di frutta e verdura tra i ragazzi. Tra le misure di accompagnamento previste ci sono giornate a tema, visite in fattorie didattiche e creazione di orti presso le scuole.
L’intero progetto “Frutta nelle Scuole” sarà anche un’opportunità dal punto di vista occupazionale e per far conoscere i propri marchi aziendali.

mercoledì 23 novembre 2011

ASSEMBLEA SINDACATO PENSIONATI DI CONFAGRICOLTURA FERRARA


Fonte: Confagricoltura Ferrara

Festeggiato il decano dei pensionati, Marcello Querzoli, di 105 anni

Presenze illustri al tavolo dei relatori all’annuale Assemblea del Sindacato Pensionati di Confagricoltura Ferrara, i cui lavori sono stati coordinati dal Direttore della Confagricoltura ferrarese, Tiziano Artioli.
L’incontro è stata occasione propizia per festeggiare il decano dei pensionati ferraresi, Marcello Querzoli di Contrapo, classe 1906, figura storica dell’agricoltura e dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi, al quale il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi, ha consegnato a nome di tutta l’Organizzazione una targa ricordo.
Salutando i circa 200 pensionati presenti all’incontro, tra i quali molti presidenti delle province limitrofe, il Presidente del Sindacato Pensionati, Carlo Sivieri, ha ricordato tutte le numerose iniziative svolte nel corso dell’anno., tutte con la finalità di familiarizzare e di discutere dei problemi della categoria da sottoporre nelle varie sedi istituzionali. San Marino, Genova per visitare Euroflora e le Cinque Terre, Venezia e le ville venete, Mantova e navigazione sul lago superiore per ammirare la fioritura dei fiori di loto ed infine Lourdes sono stati i viaggi che hanno riscosso grande partecipazione e gradimento. Ora il Sindacato è in partenza per la Carinzia per i tradizionali mercatini natalizi.
“La nostra attività non è solamente rivolta a momenti ludici – ha evidenziato il Presidente Sivieri – perché numerosi sono stati gli incontri a livello provinciale e regionale ai quali abbiamo partecipato per analizzare ed evidenziare il malcontento crescente che si registra nella popolazione anziana, che debbono fare i conti con uno stato sociale sempre meno attento ai nostri bisogni, avendo noi quotidianamente difficoltà a condurre una vita dignitosa con pensioni medie attorno ai 6-700 euro al mese, con l’inflazione che ha ripreso a falcidiare i nostri trattamenti economici”.
“Noi pensionati non rappresentiamo certo un peso per la società, anzi. E’ nostra convinzione, infatti, che per rilanciare la domanda interna e con essa la produzione ed il lavoro, occorre con urgenza porre rimedio alla perdita del potere di acquisto delle pensioni. E’ nostra convinzione che il welfare debba essere aggiornato non nella logica del fare cassa, che potrebbe introdurre nuove fratture generazionali, ma con interventi riformatori attenti e capaci di reggere nel tempo, senza creare nuove diseguaglianze”.
“Per questo – ha concluso Carlo Sivieri - occorre che tutte le forze politiche si attivino per attuare indispensabili interventi, adeguati per uno sviluppo armonico e sostenibile del Paese, nel quale possano convivere e reciprocamente alimentarsi le aspettative ed i bisogni degli anziani con quelle della restante parte del tessuto economico e sociale del Paese.
Al Presidente si sono succeduti gli interventi di Nicola Gherardi, compiaciuto per l’apporto costruttivo dei pensionati alla vita dell’Organizzazione, anche perché nella maggior parte dei casi i pensionati sono ancora agricoltori attivi, come testimoniato dal censimento dell’agricoltura conclusosi nei mesi scorsi. Partendo da questa considerazione, il Presidente di Confagricoltura Ferrara, dopo aver tracciata una prima analisi sui risultati economici dell’annata agraria, si è soffermato sulle proposte della Commissione UE sulla riforma della Politica Agricola Comune.
Il saluto dei Pensionati della Confagricoltura è stato portato dal neo eletto Presidente, il mantovano Bruno Allegretti. Il prof. Francesco Trotta, ed direttore del reparto di Reumatologia dell’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, ha intrattenuto i presenti sulle più ricorrenti patologie degli anziani, con particolare riguardo alle forme reumatiche ed all’osteoporosi. L’Assemblea, che si è conclusa con il pranzo sociale, è stata chiusa dall’intervento dell’on. Angelo Santori, Segretario Generale dei Pensionati di Confagricoltura.

martedì 22 novembre 2011

BRUNI (COGECA): LA PAC DEVE CONCILIARE ASPETTI ECONOMICI E AMBIENTALI CON L’OBIETTIVO DI UNA MAGGIORE COMPETITIVITA’

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

(22 novembre 2011) Si e' svolta questo pomeriggio a Bruxelles la tavola rotonda sul greening della politica agricola promossa dall'On. Luis Capoulas Santos, relatore delle principali proposte di regolamento contenute nel pacchetto legislativo della Pac post 2013.
All'iniziativa sono intervenuti il commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos, il presidente della Cogeca Paolo Bruni, il vice-presidente degli agricoltori portoghesi Luis Martins, il capo affari pubblici Eame Syngenta Alan Quintart e il direttote dell'istituto europeo per le politiche ambientali IEEP David Baldock.
Alla presentazione del Commissario Ciolos che ha ricordato il contenuto delle proposte legislative formulate a ottobre sull'inverdimento della Pac, il presidente di Cogeca ha replicato: " condivido la necessita' espressa da Ciolos di non tenere separati gli aspetti economici da quelli ambientali, ma ribadiamo la nostra preoccupazione in particolare sull'aumento dei costi che tali norme implicheranno e sulla conseguente ricaduta negativa sulla competitivita' dell'agricoltura europea rispetto ai partner internazionali". Sottolineando come gli agricoltori europei rispettino gia' oggi oltre 50 normative in materia di protezione ambientale, Bruni ha concluso “Copa e Cogeca stanno elaborando alcune proposte alternative volte a conciliare l'esigenza di rafforzare la legittimita' dei pagamenti diretti con quella di una crescita verde che migliori l'efficacia dell'utilizzo delle risorse e l'adattamento ai cambiamenti climatici".

BRUNI (COGECA): LA PAC DEVE CONCILIARE ASPETTI ECONOMICI E AMBIENTALI CON L’OBIETTIVO DI UNA MAGGIORE COMPETITIVITA’

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

(22 novembre 2011) Si e' svolta questo pomeriggio a Bruxelles la tavola rotonda sul greening della politica agricola promossa dall'On. Luis Capoulas Santos, relatore delle principali proposte di regolamento contenute nel pacchetto legislativo della Pac post 2013.
All'iniziativa sono intervenuti il commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos, il presidente della Cogeca Paolo Bruni, il vice-presidente degli agricoltori portoghesi Luis Martins, il capo affari pubblici Eame Syngenta Alan Quintart e il direttote dell'istituto europeo per le politiche ambientali IEEP David Baldock.
Alla presentazione del Commissario Ciolos che ha ricordato il contenuto delle proposte legislative formulate a ottobre sull'inverdimento della Pac, il presidente di Cogeca ha replicato: " condivido la necessita' espressa da Ciolos di non tenere separati gli aspetti economici da quelli ambientali, ma ribadiamo la nostra preoccupazione in particolare sull'aumento dei costi che tali norme implicheranno e sulla conseguente ricaduta negativa sulla competitivita' dell'agricoltura europea rispetto ai partner internazionali". Sottolineando come gli agricoltori europei rispettino gia' oggi oltre 50 normative in materia di protezione ambientale, Bruni ha concluso “Copa e Cogeca stanno elaborando alcune proposte alternative volte a conciliare l'esigenza di rafforzare la legittimita' dei pagamenti diretti con quella di una crescita verde che migliori l'efficacia dell'utilizzo delle risorse e l'adattamento ai cambiamenti climatici".

AGRITURIST: AL NUOVO GOVERNO CHIEDIAMO L'INNOVAZIONE DEL MODELLO DI SVILUPPO

Fonte: Agriturist Ferrara

Agriturist Ferrara guarda con grande fiducia all'azione del nuovo governo al quale augura di poter lavorare con ampio sostegno parlamentare fino al termine della legislatura. La parola "innovazione", pronunciata più volte dal Presidente del Consiglio, Mario Monti, nei suoi discorsi programmatici, piace all'associazione agrituristica di Confagricoltura che chiede sia associata alla definizione di un modello di sviluppo, appunto innovativo, plasmato sulle caratteristiche peculiari e sulle risorse dell'Italia.
"Siamo - dichiara la Presidente di Agriturist, Paola Pedroni - un paese povero di materie prime, di gas e di petrolio. Ma siamo ricchi di manifatture di alta qualità, storia, beni culturali, paesaggi senza pari al mondo, prodotti agroalimentari di assoluto pregio, tradizione enogastronomica. Le biomasse, anche sul territorio ferrarese, possono dare un grande contributo all'approvvigionamento di energia. La crescita economica deve dunque fondarsi su un modello di sviluppo davvero nuovo, tutto italiano, che valorizzi in pieno quello che abbiamo e che siamo".
La promozione pubblica del turismo italiano - sottolinea l’Associazione agrituristica ferrarese di Confagricoltura - deve utilizzare efficacemente internet, come e meglio di quanto già fanno tanti altri paesi nostri concorrenti. Il sito ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, richiede una urgente revisione dei contenuti, della visibilità sui motori di ricerca, della comunicazione verso i turisti stranieri. Dobbiamo tornare ad essere, come negli Anni Settanta, il primo paese al mondo per presenze turistiche rendendo giustizia alla nostra fama di "Bel Paese".
"Ai Ministri delle Politiche agricole, del Turismo, dei Beni culturali, dell'Ambiente e delle Infrastrutture - aggiunge Paola Pedroni - chiediamo politiche incisive e coordinate che lascino definitivamente alle spalle l'improvvisazione e i ritardi degli anni passati restituendo all'agroalimentare e al turismo, che contribuiscono per oltre il 20% al PIL nazionale, il ruolo di propulsori privilegiati dell'economia italiana".
Agriturist Ferrara conclude ricordando che l'agriturismo, pur essendo stato nella scorsa estate il settore di offerta turistica che ha registrato a livello nazionale maggior crescita, più 16% secondo l'Osservatorio Nazionale del Turismo, con il 41,6% di ospiti stranieri, è ancora ignorato dalla promozione turistica statale mentre rappresenta un elemento importante di valorizzazione del territorio, restando a presidio di aree che rischiano altrimenti l’abbandono, facendo da rete di supporto al patrimonio eno-gastronomico e non da ultimo rispondendo ad una nuova tendenza che vede nella quiete della campagna una meta privilegiata di chi vuole staccare dai ritmi frenetici che ci impone la società di oggi.

Un convegno per presentare i risultati di due ricerche sull’agricoltura ferrarese.

FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

Giovedì 24 novembre alle 9 all’ex Centro ortofrutticolo di via Bologna

Appuntamento alle 9 nella sala tonda dell’ex Centro ortofrutticolo di via Bologna a Ferrara, giovedì 24 novembre prossimo, per il convegno: “Vulnerabilità ai nitrati nella provincia di Ferrara”
L’incontro ha lo scopo di presentare in via definitiva i risultati di due ricerche.
La prima porta la firma del Parco scientifico per le tecnologie agroalimentari (Parcagri), il consorzio di enti locali, fondazione Navarra, Camera di Commercio, banche e fondazioni bancarie e associazioni dei produttori, che col supporto scientifico dell’Università di Ferrara (grazie al suo centro di ricerca Agri-Unife), ha operato su delega del consorzio agroalimentare del Basso Ferrarese alla realizzazione del contratto di programma Stato-Regione per la ricerca di base nel settore agricolo e agro-alimentare, con l’obiettivo della qualificazione dell’agricoltura di pianura.
L' altra ricerca riguarda i risultati dell'azione pilota svolta dalla Provincia di Ferrara, con incarico a Parcagri, realizzata all'interno del progetto comunitario Eu-Water. Un’iniziativa che coinvolge anche la Provincia di Rovigo e complessivamente otto Paesi (Grecia, Ungheria, Italia, Romania, Serbia, Croazia, Moldavia, Ucraina). Il progetto, di cui la Provincia di Ferrara è capofila, è stato cofinanziato dall'Unione europea nell'ambito del programma di cooperazione transnazionale Europa Sud orientale ed affronta il problema della razionalizzazione dell'uso dell'acqua in agricoltura e l'abbattimento dei carichi di azoto e di altri agenti inquinanti.
I primi risultati sono stati preannunciati pubblicamente nel marzo del 2009, mentre ora si tratta di presentare le conclusioni del lavoro svolto da Giuseppe Castaldelli e dai suoi collaboratori, sotto la supervisione del Prof. Remigio Rossi, entrambi docenti all’Università di Ferrara.
I risultati degli studi saranno discussi coi rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, anche alla luce delle normative europee in fatto di concimazione dei terreni di tutta la provincia di Ferrara, che sono particolarmente rigide per l’agricoltura ferrarese.
Atteso anche l’intervento delle associazioni degli imprenditori agricoli, proprio sulla base dell’interesse peculiare della produzione agricola ferrarese.

lunedì 21 novembre 2011

AGRICOLTURA. L'EMILIA-ROMAGNA E OTTO GRANDI REGIONI AGRICOLE EUROPEE CHIEDONO A CIOLOS UNA PAC PER LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

RABBONI: "UN'INIZIATIVA UNITARIA IMPORTANTE, DA IMITARE ANCHE DA PARTE DEGLI STATI"

Bruxelles - Sul tema relativo alla PAC 2014-20, e su iniziativa di 9 grandi Regioni agricole europee (Bretagna, Pays de la Loire, Poitou Charentes, Andalusia, Baviera, Alta Austria, Matopolska, Toscana ed Emilia-Romagna), si e' tenuto oggi a Bruxelles un'incontro con il Commissario all'agricoltura Dacian Ciolos, con il relatore della riforma al Parlamento europeo Luis Copoulas Santos e con il rappresentante del Consiglio europeo, il polacco Andrej Babuchowski.
Le Regioni hanno illustrato ai vertici europei le loro richieste di modifica della proposta di riforma agricola presentata il 12 ottobre scorso dal Commissario Ciolos ed attualmente all'esame del Parlamento e del Consiglio europeo per la codecisione finale.
L'Assessore dell'Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni, ha illustrato le proposte relative alle politiche per le produzioni di qualità rilevando che "la riforma Ciolos le ha purtroppo del tutto trascurate". "Eppure le 1000 Dop, IGP, Stg europee espressione di tradizione, biodiversita' e vocazioni territoriali con le loro unicità tutelate rappresentano il biglietto da visita dell'agroalimentare europeo e contribuiscono alla creazione di una quota rilevante di valore economico e alla tenuta sociale delle aree rurali più periferiche".
"Ai vertici agricoli europei – ha detto Rabboni – abbiamo chiesto quattro modifiche alla riforma Pac: un riparto dei fondi tra i paesi membri che tenga conto non solo delle superfici ma anche dell'occupazione e del valore della produzione; una percentuale dei pagamenti diretti riservata alle produzioni Dop, IGP, Sgt che attraverso i loro disciplinari garantiscono tradizione, biodiversita', paesaggio e vocazioni locali, veri e propri "beni comuni"; una priorita' nelle misure di investimento dello sviluppo rurale e, infine, una priorità nelle iniziative europee di promozione agroalimentare."
"La proposta unitaria di queste nove regioni europee – ha concluso l’Assessore regionale dell’Emilia-Romagna – così distanti tra loro e diverse per caratteristiche produttive ed ambientali, offre anche agli Stati membri e in particolare all'Italia, un modello di buone prassi da seguire ed imitare. La riforma va cambiata. Lo si puo' fare lavorando con gli altri. Lo spazio c'e. Bisogna solo cercarlo e praticarlo."
Ciolos ha replicato alle osservazioni dichiarandosi impegnato a sostenere le produzioni di qualita' di cui riconosce l'elevato valore distintivo e i caratteri di bene comune europeo. Ha sostenuto di voler favorire il riconoscimento del loro valore da parte del consumatore, l'ammodernamento delle strutture produttive e il miglioramento della gestione del prodotto sul mercato attraverso il sostegno alle organizzazioni tra produttori.

CONFAGRICOLTURA, BENE IL NUOVO REGOLAMENTO SULL’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI. ADDIO ALL’ITALIAN SOUNDIG IN EUROPA, MA I TEMPI SARANNO LUNGHI.

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura giudica positivamente la pubblicazione, domani, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, del nuovo regolamento sull’etichettatura. “Un passo avanti verso la sconfitta della piaga dell’italian sounding”. Il testo - spiega Confagricoltura - obbliga, infatti, ad indicare in etichetta la provenienza degli ingredienti agricoli (farina, olio, latte, ortaggi etc) qualora la descrizione e/o la illustrazione dell'alimento possa indurre in errore i consumatori sulla sua natura, identità, qualità e composizione.

I danni provocati dall’italian sounding - ricorda Confagricoltura - sono notevoli. Dalla limitazione dell’accesso ai mercati, con perdita di spazi a vantaggio del prodotto di imitazione, sempre a minor costo; allo scadimento della nostra immagine per la scarsa qualità del prodotto non originale; alle perdite economiche, non facilmente quantificabili, ma sicuramente ingenti, alla luce della grande diffusione del fenomeno in Italia e all’estero.

Confagricoltura, invece, non condivide la decisione di far entrare in vigore queste disposizioni tra cinque anni. Problema che riguarda anche l’origine delle carni di suino, ovino, caprino e di pollame, le cui nuove norme si applicheranno tra due anni. Per il latte e per le informazioni nutrizionali occorrerà attendere ancora tre anni.

Resta la possibilità per gli Stati membri, quando esista un nesso comprovato tra talune qualità dell'alimento e la sua origine o provenienza, di introdurre da subito l'indicazione obbligatoria del Paese d'origine o del luogo di provenienza. La Commissione vigilerà, però, affinché tali indicazioni non diano luogo a barriere commerciali all’interno dell’Unione Europea.

Confagricoltura ricorda, infine, che è prevista la vendita di tutti gli alimenti confezionati prima dell’entrata in vigore del regolamento (informazioni sulle caratteristiche del prodotto) sino ad esaurimento delle scorte.

COLDIRETTI: DA MARTEDI’ CAMBIA L’ETICHETTA DEGLI ALIMENTI NELL’UNIONE EUROPEA. MA NON BASTA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale U.E. di martedì 22 novembre entra in vigore il nuovo regolamento comunitario sulle informazioni obbligatorie in etichetta. Qualche passo avanti anche sull’origine ma non per tutti gli alimenti.

Sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea martedi 22 novembre il regolamento comunitario sulle informazioni alimentari ai consumatori che introduce l’obbligo di indicare informazioni nutrizionali fondamentali e di impatto sulla salute, impone l’evidenziazione della presenza di allergeni, prevede il divieto di indicazioni forvianti e una dimensione minima delle etichette per renderle piu’ facilmente leggibili. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che con la nuova norma si sostituisce la vecchia direttiva del 1979 e si estende l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta di tutte le carni fresche dal maiale al pollame, dall’ agnello alla capra, al pari di quanto è già stato fatto con quella bovina dopo l’emergenza mucca pazza. Il regolamento - sottolinea la Coldiretti - prevede invece purtroppo un percorso a tappe per l’estensione dell’obbligo di indicare l’origine in etichetta per altre categorie di prodotto come le carni trasformate in salumi o altro (2 anni) e il latte e derivati (3 anni). Tra le altre novità introdotte la Coldiretti segnala:
• La dichiarazione nutrizionale obbligatoria : il contenuto energetico e le percentuali di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, dovranno essere indicate – sottolinea la Coldiretti - sull’imballaggio in una tabella comprensibile, insieme e nel medesimo campo visivo. Tutte le informazioni dovranno essere espresse per 100g o per 100ml e potranno, inoltre, essere espresse anche in porzioni.
• L’evidenziazione della presenza di allergeni : Il nuovo regolamento prevede modalità diverse di indicazione delle sostanze allergeniche - che saranno evidenziate nella lista degli ingredienti per consentire al consumatore di individuarle più facilmente nei prodotti alimentari. Le nuove regole stabiliscono inoltre – continua la Coldiretti - che le informazioni sugli allergeni dovranno essere fornite anche per i cibi non imballati, ad esempio quelli venduti nei ristoranti o nelle mense.

• Il divieto alle indicazioni fuorvianti sulle confezioni: i consumatori non devono essere fuorviati dalla presentazione degli imballaggi alimentari, riguardo all’aspetto, alla descrizione e alla presentazione grafica, che saranno resi più comprensibili. Riguardo all’imitazione dei cibi, è stato previsto che - riferisce la Coldiretti - gli alimenti simili ad altri, ma prodotti con ingredienti diversi, come i “simil-formaggi” prodotti con materie vegetali, dovranno essere facilmente identificabili. La carne ottenuta dalla combinazione di più parti di carni dovrà essere indicata come “carne ricomposta”, lo stesso varrà per il pesce, che sarà indicato come “pesce ricomposto”.

• Una dimensione minima per rendere leggibili le etichette: le diciture obbligatorie sulle etichette dovranno avere caratteri tipografici minimi non inferiori a 1,2 mm (prendendo come riferimento la “x” minuscola), oppure 0,9 mm se le confezioni presentano una superficie inferiore a 80 cm2. Se la superficie della confezione è inferiore a 10 cm2, l’etichetta potrà riportare solo le informazioni principali (denominazione di vendita, allergeni, peso netto, termine minimo di conservazione, etc.) disposte nella posizione più favorevole.

• La scadenza degli alimenti: la data di scadenza - sostiene la Coldiretti - dovrà essere presente anche sui prodotti confezionati singolarmente

Il testo finale - sottolinea la Coldiretti - è frutto di un compromesso tra le tre istituzioni europee: Commissione europea, Consiglio e Parlamento europeo dopo un lungo braccio di ferro durato quattro anni. Il negoziato si è svolto sotto la spinta delle numerose emergenze alimentari che si sono verificate nell’Unione Europea, dai maiali alla diossina alla mozzarella blu fino al batterio killer che in realtà - conclude la Coldiretti - avrebbero dovuto spingere le Istituzioni comunitarie a scelte piu’ immediate soprattutto per quanto riguarda l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta delle materie prime impiegate negli alimenti che per alcune categorie di prodotti è stato dilazionato nel tempo.

Saggi di potatura in Fondazione Navarra

FONTE: FONDAZIONE NAVARRA

La Fondazione organizza quattro giornate tecniche dedicate alla potatura del Pero e una unica giornata dedicata alla potatura del Melo. I saggi di potatura sono aperti a tutti gli operatori del settore e sono gratuiti . Per partecipare ai Saggi, che si terranno a partire dal 6 Dicembre fino al 8 Febbraio dalle ore 9:00 alle ore 12:00 ca., è necessario registrarsi presso la segreteria della Fondazione Navarra.
Al momento della registrazione è possibile fare richiesta dell'ATTESTATO di PARTECIPAZIONE.

Saggi di Potatura Pero
Le varietà interessate sono Kaiser, Abate e Conference, di cui verranno mostrate le diverse tipologie di potatura per le differenti combinazioni di impianti. Le quattro giornate sono repliche che affrontano la stessa tematica. I saggi di potatura del Pero sono curati da Albano Bergami, Fabio Galli, Mirco Stefanati e Denis Verzella.

Calendario Potatura PERO 2011-2012

Martedì 06 Dicembre 2011
Martedì 13 Dicembre 2011
Martedì 20 Dicembre 2011
Martedì 11 Gennaio 2012
Saggio di Potatura MELO

UNICO APPUNTAMENTO: Mercoledì 08 Febbraio 2012 dalle ore 9.00 alle ore 12.00

Le varietà interessate sono Gala, Fuj, Rosy Glow®, per le quali verranno mostrate le diverse tipologie di potatura per le differenti combinazioni di impianti.
Il saggio di potatura del Melo è curato da Michele Giori , Michele Mariani, e Carlo Mazzola ed è suddiviso come segue:

Michele Giori: Fusetto, Cordone Verticale
Michele Mariani: Solaxe con Condotta Centrifuga
Carlo Mazzola: Doppio Asse

Per registrarsi bisogna contattare la segreteria della Fondazione
Tel: +39 0532 756110 - Fax: +39 0532 705264 - e-mail: info@fondazionenavarra.it

Incontro Tecnico - Agricoltura di precisione: principi teorici e applicazioni pratiche nelle produzioni vegetali

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

25 Nov 09:00 - 25 Nov 17:00

Venerdì 25 novembre 2011

c/o Sala A Terza Torre
Viale della Fiera, 8 Bologna

Info

La partecipazione all’incontro è gratuita.
Per la sola sessione del mattino si prega di dare conferma di partecipazione, inviando una mail con nome cognome ed Ente di appartenenza al seguente indirizzo e-mail: simmetri@tin.it

Visita guidata CAVOLFIORE IN PIENO CAMPO

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

22 Nov 11:00 - 22 Nov 15:00

Martedì 22 Novembre 2011 - Ore 11,00

c/o ASTRA - Unità Operativa Martorano 5
Via Calcinaro, 1920 - Martorano di Cesena (FC)

Info

C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515)
MARTORANO 5 (tel. 0547/380754)
www.crpv.it

Bando per 81mila euro per la promozione dei prodotti biologici ai consumatori

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Pronto il nuovo Avviso pubblico per la presentazione di domande, ai sensi del “Piano Nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici”, relativa alle azioni di promozione dei prodotti biologici ai consumatori. Nell’agosto scorso nell’ambito del citato “Piano Nazionale”, è stato approvato il progetto “Biopertutti: il biologico in Emilia-Romagna” presentato dalla Regione con la relativa assegnazione di fondi per complessivi 136.823 euro.

L’attuale avviso, approvato con la Delibera della Giunta regionale n. 1553/2011, è in applicazione della Delibera 2065/2008 che fissa i criteri generali per la concessione di contributi nel settore della produzione e commercializzazione del comparto biologico. Sono ora a disposizione, per l’azione 3.2 “Promozione del bio al cittadino consumatore” del progetto regionale sopra indicato, 81.442 euro destinati allo svolgimento di una serie di attività di promozione rivolte ai cittadini.

Tali azioni avranno lo scopo di aumentare le conoscenze dei consumatori sui prodotti da agricoltura biologica con azioni mirate di partecipazione ad eventi, mercati e fiere specializzate e di realizzazione del relativo materiale informativo.

La Regione finanzia queste attività alle associazioni bio riconosciute ai sensi della Legge Regionale 28/97, nella misura del 50% delle spese riconosciute ammissibili, nel rispetto della normativa comunitaria che disciplina gli Aiuti di stato nel settore.

Il programma di attività da trasmettere alla Regione per l’accesso al contributo, deve essere presentato entro e non oltre il prossimo 31 dicembre. Le attività ammesse al finanziamento devono concludersi entro 5 luglio 2012.

Danni da selvaggina: approvate le nuove indicazioni per prevenzione e contributi

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Lo scorso 7 novembre, la Delibera 1592/2011 ha stabilito le nuove regole in materia di prevenzione e contributi per fronteggiare i danni alle produzioni agricole, ivi compresi gli allevamenti ittici, ed alle opere realizzate sui terreni coltivati ed a pascolo, dalla fauna selvatica.

La Legge finanziaria regionale n. 10/2011, all’art. 25, ha infatti modificato il "Fondo per i danni" della L.R. 8/1994 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria”. In particolare risultano modificate: le modalità di riparto delle risorse per la concessione dei contributi per l’indennizzo dei danni a carico delle Province, il loro utilizzo e l’esercizio, da parte della Regione, dell’attività di controllo, coordinamento e supporto alle Province stesse.

In sintesi la Delibera, integralmente scaricabile deal link sotto indicato, prescrive le indicazioni in merito al fondo regionale stabilendo le modalità di riparto tra le Province della quota destinata alla prevenzione dei danni, di quella per l’indennizzo degli stessi nei limiti delle disponibilità del bilancio, e le relative modalitàdi verifica e monitoraggio da parte della Regione.

In particolare, per quanto riguarda i riparto tra le province delle risorse destinate all’indennizzo dei danni, il nuovo testo normativo introduce forti innovazioni per cui si ritengono utili ulteriori ed approfondite valutazioni, si è quindi ritenuto opportuno limitare ai soli esercizi 2011-2012 la validità dei nuovi criteri di riparto, rinviando ad un successivo atto la definitiva regolazione di tale materia.

Indicazioni interessano poi: l’identificazione dei beneficiaridei contributi per la prevenzione e l’indennizzo dei danni e le colture e le attività agricole ammesse a contributo. Altreosservazioni riguardano la prevenzione dei danni da fauna selvatica nei diversi aspetti degli interventi di prevenzione, sia per lafornitura dei materiali di prevenzione sia per la concessione contributi e le relativedomande da parte delle aziende interessate.Infine, sono indicate le modalità relative alle domande per contributi dovuti a danni da fauna selvatica, le cause di esclusione, le modalità di perizia del danno, accertamento e valutazione economica del danno arrecato.

Completano la determina due allegati tecnici relativi alle caratteristiche dei materiali di prevenzione finanziabili, scelti tra quelli usati più comunemente per la difesa delle colture e 4 facsimili delle diverse domande per richiedere: materiale di prevenzione ed i contributi e forniture dello stesso per le diverse tipologie di aziende interessate ai danni.

Direttiva nitrati: deroga dalla Commissione UE e approvato il PAN 2012-2015.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

È stata recentemente pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale della Unione europea del 3 novembre scorso, la decisione della Commissione UE che concede la deroga – richiesta dall’Italia per le regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto – alle norme di protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.

La deroga da facoltà alle Regioni di superare le disposizioni generali stabilite dai rispettivi Programmi d’azione nitrati (PAN) e consente alle aziende poste in “zona vulnerabile” che ne faranno richiesta, di distribuire reflui zootecnici sui terreni fino al limite massimo annuo di 250 kg/ha di azoto organico, rispetto ai precedenti 170 kg/ha.

Come dimostra il dossier presentato dalle Regioni, tale nuova opportunità può essere sfruttata senza mettere a rischio la qualità delle acque, a patto di aumentare l’efficienza di utilizzazione dell’azoto mediante pratiche, trattamenti e sistemi colturali mirati.

Al tempo stesso la Regione Emilia-Romagna ha aggiornato il proprio PAN quadriennale per il periodo 2012- 2015, che entrerà in vigore – come per le altre regioni del bacino del Po – all’inizio del prossimo anno. In tal modo la normativa delle maggiori regioni zootecniche italiane è stata resa uniforme, evitando comportamenti diversi e distorsioni al mercato e alle attività connesse. Le novità del nuovo PAN riguardano: l’impiego di liquami e letami su superfici in pendenza; i periodi di divieto delle distribuzioni; i coefficienti di produzione degli effluenti d’allevamento e dell’azoto; la definizione di standard nazionali di applicazione dell’azoto per coltura (M.A.S.) ed i criteri di utilizzazione agronomica dei residui, provenienti da impianti di biogas e di altri sottoprodotti non classificati come rifiuti. Sono invece state confermate le altre norme contenute nell’attuale PAN, che resterà in vigore fino alla fine del 2011.

COLDIRETTI: LE GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO IN PROVINCIA DI FERRARA

FONTE: COLDIRETTI FERRARA

Dopo la celebrazione della Giornata provinciale dello scorso 13 novembre, in altre piazze della nostra provincia Coldiretti celebra la fine dell’annata agraria con la Messa e la benedizione dei mezzi agricoli.

Dalla piazza principale di Ferrara ai sagrati di non meno importanti parrocchie della provincia, la Giornata del Ringraziamento toccherà un po’ tutto il territorio ferrarese.
Si comincia Domenica 20 novembre, giornata nella quale il Ringraziamento sarà celebrato a Bondeno con la S. Messa alle 10,30, cui seguirà la benedizione dei trattori ed un rinfresco con i prodotti degli agricoltori locali presso la canonica.
Anche a Mesola il Ringraziamento prevede il raduno dei mezzi agricoli sul sagrato della chiesa, la celebrazione della S. Messa alle 11 con l’offertorio dei prodotti della terra, la benedizione dei mezzi agricoli ed infine il pranzo presso il circolo Acli.
Infine anche a Massa Fiscaglia il Ringraziamento si celebrerà domenica 20 novembre alla Messa delle 10,30 con esposizione delle macchine agricole.

Si concluderà poi il programma provinciale la domenica successiva, 27 novembre, con la celebrazione della Giornata anche a Voghiera, a Copparo, a Mezzogoro.

Oltre che ai coltivatori l’invito alla partecipazione è a tutti i cittadini per ritrovare insieme il valore dei beni della terra e del lavoro dei campi, superando le difficoltà di una annata difficile e le ingiustizie che toccano molti agricoltori (come ha denunciato l’Arcivescovo Rabitti nel corso della Solenne S. Messa di domenica scorsa a Ferrara).

venerdì 18 novembre 2011

IN ARRIVO LA SECONDA EDIZIONE DEL BANDO PER LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI E DELL’OSPITALITÀ TIPICA

Fonte: Camera di Commercio di Ferrara

Roncarati: “Le eccellenze, i sapori e la storia della Provincia di Ferrara a portata di turista”.
L’obiettivo della Camera di Commercio: integrare la filiera e valorizzare prodotti e turismo


Una rete di produttori, ristoratori, albergatori e commercianti, un sito web promozionale aggiornato in tempo reale, settimane durante le quali sarà possibile degustare le specialità ferraresi a prezzo concordato, e tanto altro ancora... Questi alcuni degli obiettivi della seconda edizione del “Bando per la valorizzazione dei prodotti e dell’ospitalità tipica”, promosso dalla Camera di Commercio per favorire, anche attraverso contributi a fondo perduto, l’integrazione tra la rete commerciale e le imprese dell’agricoltura, artigianali e manifatturiere caratterizzate da produzioni tipiche e di qualità.

Un progetto articolato, quello pensato dall’Ente di Largo Castello, che si avvale del contributo delle associazioni di categoria e che prevede, tra le varie iniziative, la presentazione dei prodotti tipici su un apposito portale internet, l’organizzazione di seminari e di percorsi formativi per le imprese dell’agro-alimentare, dell’artigianato, della ristorazione e del turismo legate alla promozione e alla commercializzazione dei prodotti tradizionali locali. Una rete, insomma, di scambi commerciali ma anche di servizi, di conoscenze e di promozione reciproca volta a valorizzare l’immagine di Ferrara nel suo complesso, tanto come meta turistica che come terra di origine di produzioni di qualità agroalimentari e non solo.

“Veicolare i valori dello “stile ferrarese” di accoglienza attraverso la tutela della qualità delle nostre produzioni, del saper fare legato alla tradizione locale e ai luoghi di origine della nostra gastronomia costituisce la peculiarità di questo importante progetto, che trova nella partecipazione degli imprenditori un valore aggiunto insostituibile – ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara. Le imprese che aderiscono alla Rete - ha proseguito Roncarati - sottoscrivono un preciso disciplinare e fanno delle produzioni tipiche di qualità l’elemento caratterizzante del proprio assortimento, riscoprendone gli originari legami con il territorio di appartenenza e con la stagionalità delle sue colture, ragione prima della straordinaria ricchezza della cucina ferrarese, apprezzata in tutto il mondo”.

Tornando al bando, all’ordine del giorno della Giunta camerale il 13 dicembre prossimo, esso prevederà contributi a fondo perduto alle strutture ricettive, agli esercizi di vicinato, alle botteghe alimentari, ai bar e ai ristoranti che:
o destinino una parte dei propri spazi espositivi ad ospitare un “angolo del turismo e dei prodotti tipici”;
o offrano un “menù di degustazione” completo (oppure una colazione), redatto in almeno due lingue, relativo alla tradizione gastronomica locale e realizzato con prevalenza di prodotti tipici della provincia di Ferrara.
Saranno sostenute, in particolare, le spese per l’acquisto di attrezzature e di scaffali espositivi, la realizzazione di materiale promozionale e pubblicitario (sito internet, depliants, brochure, video, menu, ecc.), l’acquisto di prodotti tipici agroalimentari ed artigianali di qualità. E in caso di progetti che prevedano la stipulazione di specifici accordi di filiera o di contratti pluriennali di fornitura della durata minima di 3 anni, il contributo della Camera di Commercio passerà dal 50 al 60% del totale.

Per informazioni è possibile rivolgersi agli uffici della Camera di Commercio (tel. 0532/783.813-820) o consultare il sito www.fe.camcom.it.

RICERCA E INNOVAZIONE, DALLA REGIONE 3,5 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE 22 PROGETTI IN CAMPO AGRICOLO E AGROALIMENTARE.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

RABBONI: UN CONTRIBUTO ALLA CRESCITA COMPETITIVA DELLE IMPRESE.

Sono 22 i progetti di ricerca e innovazione in campo agricolo finanziati dalla Regione attraverso un apposito bando del Piano regionale di sviluppo rurale. I contributi erogati sommano complessivamente 3,5 milioni di euro e finanziano iniziative private di sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie con positive ricadute commerciali, logistiche o organizzative. “ Con questo intervento sosteniamo concretamente una parte delle imprese agricole e agroalimentari di questa regione che in un momento particolarmente difficile continuano ad investire in innovazione per competere e per crescere– ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – Si tratta di una scelta ineludibile per contrastare la bassa redditività del settore, aumentarne il valore e l’appeal dei prodotti presso i consumatori. Il successo del bando e il gran numero di progetti presentati ci stimola a dare a breve un seguito all’iniziativa “.
Le domande presentate sono state 89 e quelle ammesse all’istruttoria 84. I progetti finanziati riguardano la ricerca per lo sviluppo di innovazioni pre-competitive compresa la realizzazione di prototipi, lo sviluppo di tecnologie innovative per i sistemi di gestione, la logistica e il flusso di dati, lo sviluppo di innovazioni di processo, analisi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi prodotti, l’introduzione di procedure innovative per la sicurezza alimentare, l’efficienza energetica e ambientale. Il settore più coinvolto è quello ortofrutticolo con 8 progetti finanziati, seguono quello zootecnico con 6 progetti, il comparto cerealicolo con 5 e quello vitivinicolo con 3.
Elenco delle aziende finanziate: www.agrestetv.it/documenti/ElencoAziende.xls

UN PRIMO BILANCIO DI SADA SRL, SOCIETÀ COMMERCIALE DI ANB: 40.000 TONNELLATE DI PRODOTTO COMMERCIALIZZATE, 35.000 ETTARI SOTTO CONTRATTO

Fonte: Anb - Associazione Nazionale Bieticoltori

LEADER NEL COLZA; FATTURATO: OLTRE 20 MILIONI DI EURO NEL 2011 (+45% RISPETTO AL 2010)

In questi ultimi due anni ANB-Associazione Nazionale Bieticoltori ha intrapreso un nuovo percorso per diventare una realtà di riferimento anche in comparti diversi dalla barbabietola da zucchero. I nuovi itinerari di valorizzazione che ANB propone, attraverso i contratti messi a disposizione dalla propria controllata SADA Srl, hanno lo scopo di aggregare le produzioni agricole per recuperare margini di efficienza all'interno delle filiere. ANB può contare sul territorio su 5000 soci, 12 recapiti e uno staff di 15 tecnici. Il sistema si completa con la società di brokeraggio Agribroker Europa Srl che attraverso attività di mediazione ha il compito di offrire ogni giorno opportunità commerciali agli operatori del mercato.
Il Presidente di ANB, Mario Guidi, traccia un primo bilancio delle attività 2011, "SADA srl, società commerciale controllata da ANB, stima un fatturato di 20 milioni di euro, +45% sul 2010. Gli ettari sotto contratto sono stati 35.000 e oltre 40.000 tonnellate di prodotto commercializzato da SADA, con particolare evidenza per il colza (11.000 tonnellate, leadership in Italia), la soia (16.000 tonnellate), il girasole (12.000 tonnellate) e cereali per 10.000 tonnellate. Gli ettari di barbabietola da zucchero associati ad ANB assommano a 12.000, e 55.000 sono le tonnellate di polpe surpressate collocate e valorizzate attraverso SADA."
"Per realizzare gli obiettivi strategici che ANB ha determinato nel suo Piano Industriale approvato a marzo 2011, - evidenzia il Direttore Generale di ANB, Michele Distefano - abbiamo costruito una struttura snella dotata di specialisti tecnici e commerciali, che agiscono su tutto il territorio nazionale e hanno come obiettivo quello di trasferire, come vantaggio economico per l’agricoltore, le migliori condizioni per la valorizzazione/vendita dei prodotti agricoli. Attraverso rapporti stabili con mulini, pastifici per i cereali, oleifici per i semi oleosi, puntiamo alla stabilità dei prezzi, alla concentrazione di volumi significativi, a programmi pluriennali di produzione e valorizzazione delle qualità”.
Il Presidente Guidi ricorda che nel corso del 2011 è stata costituita anche ANB BIOGAS, società cooperativa per azioni, con il fine di valorizzare le polpe surpressate di barbabietola da zucchero, attraverso la costruzione di 10 impianti da 1 megawatt. Attraverso questo strumento è possibile ristornare l'utile della vendita di energia prodotta dagli impianti, ai bieticoltori associati ad ANB e ottemperare gli impegni dell'accordo interprofessionale".




Inoltre ANB prosegue l'attività di sperimentazione sulle colture, con azioni specifiche (come i campi sperimentali) per il tramite della società Beta, società di ricerca a vantaggio degli agricoltori, nella quale ANB detiene una importante partecipazione. Il sistema ANB/SADA/Agribroker, crede fortemente nella comunicazione e nella diffusione di informazioni concrete e affidabili per orientare al meglio le scelte imprenditoriali. Già da tempo viene diffusa una newsletter per fornire indicazioni di mercato sulle principali produzioni che sono oggetto delle nostre attività (barbabietole, semi oleosi, cereali). Il successo dell'iniziativa ha indotto ANB/SADA/Agribroker a implementare la proposta sempre rivolta sia agli operatori specializzati sia alle aziende agricole di tutte le dimensioni. Così dal 1 settembre 2011 l’informazione per le aziende agricole e gli operatori di mercato "si è fatta in tre", con proposte distinte ma coordinate tra di loro: una newsletter giornaliera con lo scopo di fornire le quotazioni dei principali prodotti agricoli e dei più importanti mercati nazionali e internazionali; una newsletter quindicinale per spiegare, analizzare e commentare le tendenze e gli scenari in atto; il tradizionale “bollettino” settimanale di ANB per raccontare le principali iniziative organizzative/sindacali dell'associazione e per gli approfondimenti sulle tecniche colturali. Sul sito di ANB è possibile consultare tutte le newsletter.

giovedì 17 novembre 2011

1936-2011 75 ANNI DI PREVIDENZA ENPAIA

Fonte: Confagricoltura

Convegno, mercoledì 23 novembre ore 9
Palazzo Marini – Sala delle Colonne
Camera dei Deputati


Con i saluti del presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini e del sindaco Gianni Alemanno, inizieranno i lavori del Convegno per celebrare i 75 anni dell’Enpaia, l’Ente nazionale di previdenza del mondo agricolo. Seguiranno le relazioni di Carlo Siciliani e Gabriele Mori, presidente e direttore generale dell’Enpaia, e due tavole rotonde moderate da Dino Sorgonà.
Alla prima, La Fondazione Enpaia e le sue specificità nel sistema previdenziale, interverranno: Augusto Cianfoni, Stefania Crogi, Mario Guidi, Giuseppe Maggi, Stefano Mantegazza, Sergio Marini e Claudio Paitowsky.
Alla seconda tavola rotonda, La ridefinizione del welfare e il nuovo modello sociale di sostenibilità economica, interverranno: Paolo Scarpa Bonazza Buora presidente della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, Enrico Letta presidente Arel, Paolo Reboani presidente di Italia Lavoro, Federico Vecchioni vice presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Gargano presidente Anbi.

COLDIRETTI: CON VENDITA TERRE DI STATO POTRANNO NASCERE 43MILA NUOVE IMPRESE GIOVANI

Fonte: Coldiretti Ferrara

Con l’approvazione della Legge di stabilità entro tre mesi verranno individuati i terreni di proprietà dello stato che saranno venduti e destinati a nuove imprese di giovani o ad integrare aziende esistenti. Obiettivo sia priorità anche per il nuovo governo Monti, che dalla dismissione potrà incassare 6 mld di euro.

Dalla vendita dei 338mila ettari di terreni agricoli pubblici, prevista dalla legge di stabilità, possono nascere fino a 43mila nuove imprese agricole condotte da giovani, ai quali è stato assicurato il diritto di prelazione nelle procedure di cessione. E’ quanto ha affermato Vittorio Sangiorgio, delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, in occasione dell’assegnazione del premio Oscar Green alle imprese piu’ innovative promosso dai giovani della Coldiretti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e l’apertura del salone della creatività giovanile” con gli esempi piu’ interessanti di innovazione nell’agroalimentare. La legge di stabilità approvata prevede che entro tre mesi vengano individuati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, i terreni da alienare e ci auguriamo che questo obiettivo - ha sottolineato Sangiorgio - diventi una priorità per il nuovo Governo del Prof. Mario Monti e del Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Un impegno per sostenere la competitività delle imprese agricole e l’occupazione giovanile che - ha precisato il delegato dei giovani della Coldiretti - non costa niente e che anzi puo’ generare fino a 6 miliardi di euro di risorse da destinare allo sviluppo del paese.

Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti, come testimonia il fatto che - ha sottolineato Sangiorgio - il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani “chiede” la disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine Coldiretti/Swg. Da una stima della Coldiretti sulla base della superficie media nelle diverse Regioni, con la dismissione delle terre agricole pubbliche il maggior numero di nuove aziende giovani potrebbe nascere nel Lazio (6.500), in Campania (4.300), nel Trentino (3.800), in Piemonte (3.700), in Calabria (3.500) e in Puglia (2.600).

In Italia - ha ricordato Sangiorgio - quasi un giovane su dieci sceglie di fare impresa in agricoltura dove si contano ben 65mila imprese agricole condotte da under 35 su un totale di 720mila al primo gennaio 2011, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere. L’agricoltura - ha precisato il Delegato dei giovani della Coldiretti - si classifica al terzo posto dopo costruzioni e commercio tra le attività imprenditoriali preferite dai giovani. “L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni” ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “nell’attività manifatturiera tale percentuale si è piu’ che dimezzata. La presenza di giovani agricoltori - ha sottolineato Marini - è rimasta percentualmente stabile a conferma che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori.

La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli non solo toglie allo Stato il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto - ha sostenuto Sangiorgio - stimola l’ingresso di giovani imprenditori per i quali il costo del terreno è il principale ostacolo all’avvio dell’attività agricola. Un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani.

In Italia il costo della terra - ha sottolineto la Coldiretti - ha superato i 18.400 euro, un valore superiore a quello di Germania e Francia. Dietro il valore medio – precisa la Coldiretti - si nasconde però una forte variabilità, con valori che partono dai mille euro all'ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di vigneto nelle zone di produzione più celebri, dalla Toscana al Trentino Alto Adige, che può andare da 500mila a oltre un milione di euro ad ettaro.

Dallo studio Swg/Coldiretti Giovani Impresa emerge che in agricoltura solo il 3 per cento delle imprese agricole italiane è condotto da giovani con meno di 35 anni che pero’ sono alla guida delle aziende piu’ innovative, che offrono maggiore occupazione e garantiscono maggiori livelli reddito. In Italia - ha sottolineato la Coldiretti - i giovani imprenditori nelle proprie aziende producono un reddito del 40 per cento superiore a quello medio del settore. La crisi, secondo SWG/Coldiretti Giovani Impresa, non ha fermato la volontà di crescita delle giovani imprese agricole che, anche in questa congiuntura non favorevole, per il 78 per cento ha realizzato investimenti per l’espansione dell’attività o il miglioramento della qualità dei prodotti. Le aziende under 35 si caratterizzano per un maggior grado di diversificazione produttiva (31 per cento dei giovani a fronte di una media del 27 per cento), una maggiore capacità di innovare il marketing mix con ben l’87,5 per cento dei giovani che vende direttamente e il 22 per cento che rifornisce i gruppi di acquisto solidali (GAS).

GIOVEDI’ 24 NOVEMBRE ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI FERRARA “IL GIRO D’ITALIA DELLE DONNE CHE FANNO IMPRESA. LA CAPACITA’ DI ANDARE OLTRE LA CRISI”.

Fonte: Coldiretti Ferrara

Coldiretti Ferrara ricorda che la Camera di Commercio di Ferrara e il Comitato Imprenditoria Femminile, nell'ambito dell'iniziativa "Il Giro d'Italia delle donne che fanno impresa, IV edizione" e in collaborazione con il CIF di Rimini e i Comitati dell'Emilia-Romagna, propongono il Convegno "Donne che fanno impresa: la capacità di andare oltre la crisi".
Il Convegno è in programma per giovedì 24 novembre 2011, dalle ore 15.30 alle ore 18.00 circa presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Ferrara in Largo Castello 10.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con Unioncamere e Retecamere e d'intesa con la rete nazionale e regionale dei Comitati Imprenditoria Femminile d'Italia e si pone l’obiettivo di sollecitare la maggiore partecipazione delle donne alla vita produttiva, attraverso l’impresa, la quale è una risorsa indispensabile per contribuire a rilanciare la crescita dell’Italia e riavvicinare il nostro Paese agli standard europei. Purtroppo, sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro. Ecco allora che, nelle iniziative che si stanno discutendo per sostenere la crescita, massima attenzione deve essere posta a tutti quegli strumenti, innanzitutto di welfare ma anche di tipo finanziario, che possano facilitare l’impegno delle donne nelle attività economiche.
Obiettivo del Convegno è dunque quello di approfondire esperienze, percorsi di crescita e strategie aziendali di donne imprenditrici che hanno saputo “aggredire” con particolare successo il mercato e, attraverso un nuovo riposizionamento strategico, guadagnare l’uscita dalla crisi.
La partecipazione è GRATUITA.

mercoledì 16 novembre 2011

PRESENTATO ALLA STAMPA IL BILANCIO 2012 DELLA PROVINCIA DI FERRARA

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara e Redazione di Agreste

I tagli del governo sono, fra 2010 (1,4 milioni) e quest’anno (due milioni), pari a 3,4 milioni, le minori entrate raggiungono quota 900mila e le maggiori spese fanno 4,2 milioni (2,2 in edilizia scolastica e altri due sulla sicurezza stradale). Questo per quanto riguarda la parte dei maggiori oneri. Sul fronte delle coperture, invece, l’amministrazione spende di meno per 1,8 milioni (fra cui 600mila di solo risparmio spesa del personale) e ha più entrate per 6,5 milioni, di cui 3,2 vengono dall’aumento dell’Rc Auto, 2,4 dalle sanzioni stradali (velox e tutor) e ulteriori 900mila sono incassi extra dall’imposta provinciale di trascrizione dei veicoli (Ipt).
In soldoni questo è il succo del bilancio preventivo per l’anno 2012 della Provincia, presentato in Consiglio il 17 novembre e poi discusso e approvato dalla stessa assemblea nella successiva seduta di mercoledì 14 dicembre che, se si renderà necessario, avrà una coda il giorno successivo.
Nel presentare il documento economico e finanziario l’assessore con pari delega, Davide Nardini, ha insistito sull’importanza del decreto 68 del maggio 2011, col quale l’Rc Auto diventa un vero e proprio tributo provinciale, con la possibilità di applicarlo non più in termini rigidi, ma agendo fra una forbice di aliquote. Esattamente come ha fatto l’amministrazione del Castello Estense con la decisione del maggio scorso di aumentare l’aliquota del 3,5%.
Un bilancio più flessibile, dunque, che si può maggiormente adattare alle domande del territorio.
E infatti lo spirito del bilancio 2012 sta nella decisione di usare le entrate di parte corrente (Rc Auto, Tutor e Ipt) per investimenti. Una mossa che consente di agire sulla leva spese senza ricorrere all’indebitamento e stando dentro i criteri del patto di stabilità.
E gli investimenti su cui punta la Provincia non sono roba da poco, tanto da additare il Castello Estense come la più importante stazione appaltante per i prossimi anni a Ferrara.
A 130 milioni ammontano infatti le risorse che saranno destinate agli appalti fra il 2012 e il 2014, di cui 110 milioni per l’Idrovia, dieci milioni per l’edilizia scolastica e otto milioni sul capitolo della mobilità e della sicurezza stradale.
Per l’asta fluviale destinata a rendere navigabili i 70 chilometri del Po di Volano, saranno appaltati entro il 2011 i lotti di Tresigallo e Ostellato: in tutto 34 milioni di euro. A seguire, e fino al 2014, sarà la volta dei lavori di risanamento del Boicelli e di riqualificazione di quadranti della città capoluogo per ulteriori 80 milioni. Il tutto senza perdere di vista i 23 milioni già appaltati per l’allargamento del portocanale di Porto Garibaldi e per il nuovo ponte di Valle Lepri.
Ferma resta, poi, la volontà di alienazione di parte del patrimonio immobiliare dell’ente, con 13,6 milioni di euro di valore da mettere sul mercato, fra cui i pezzi dell’ex caserma Vigili del fuoco e palazzo Strozzi. Un introito che, se realizzato, sarà principalmente usato per la diminuzione del debito dell’ente.
Per il capitolo scuola i dieci milioni messi a disposizione saranno spesi per la creazione principalmente del polo tecnico e di quello dei licei.
“Un bilancio in sicurezza – ha detto la presidente Marcella Zappaterra – rispetto al quadro nazionale attuale, che sappiamo impegnato a trovare ulteriori 25 miliardi che mancano all’appello delle manovre fin qui varate”.
Filo conduttore dei bilanci degli ultimi anni, ha poi ricordato la presidente, è quello della costante riduzione della spesa pubblica. La diminuzione da 19 a 15 del numero dei dirigenti, con la prospettiva di chiudere il mandato a quota 12, è un esempio di questo impegno.
“Saremo la principale stazione appaltante nei prossimi anni – ha confermato – grazie ai finanziamenti che giungono da Stato e Regione e vogliamo utilizzare le risorse a disposizione per le funzioni proprie della Provincia: strade, sicurezza stradale, infrastrutture”.
A questo si aggiungerà anche la novità del Pacchetto giovani; 150mila euro che dal bilancio del Castello Estense sono messi a disposizione per sostenere l’occupazione giovanile: dalla formazione di nuove imprese alla stabilizzazione di posti di lavoro, fino al sostegno all’occupazione tramite la leva della formazione. Uno sforzo che la Provincia vuole compiere per l’anno venturo in filiera con la Regione e con la Camera di Commercio.

IL SETTORE AGRICOLO:
L’assessore Davide Nardini ha confermato che per questo settore verrà riproposto l’investimento del 2011, la Provincia metterà gli stessi fondi, circa 500mila euro comprendenti le spese di personale e anche la trasmissione Agreste. Nardini ha poi voluto sottolineare che a febbraio 2012 tutte le imprese agricole che hanno presentato domande sul Psr (Piano Regionale di Sviluppo Rurale, fondi che non rientrano nel budget provinciale) verranno finanziate.
La presidente Marcella Zappaterra, ha confermato l’impegno della Provincia per la valorizzazione di un settore ancora così importante per il territorio.

COLDIRETTI: ADRIANA BUCCO ELETTA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FEMMINILE DEL C.O.P.A. DELL’UNIONE EUROPEA. AZIENDE IN ROSA IN CRESCITA


Fonte: Coldiretti Ferrara

La responsabile nazionale di Donna Impresa di Coldiretti alla guida dell’organizzazione che riunisce 60 associazioni UE e 36 di altri Paesi. Sono oltre 250.000 le imprese agricole italiane guidate da imprenditrici che sanno apportare creatività ed innovazione all’attività aziendale, adottando la multifunzionalità.

L'italiana Adriana Bucco è stata eletta Presidente della Commissione femminile del Comitato delle Organizzazioni Agricole Europee (COPA) che, ad oggi, riunisce in sé 60 organizzazioni dei Paesi Membri dell'Unione Europea e 36 organizzazioni partner da altri paesi europei, quali l'Islanda, la Norvegia, la Svizzera e la Turchia. La nomina della Responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa è la testimonianza del ruolo sempre più centrale che le donne ricoprono nel mondo dell’agricoltura. Un impegno profuso nella diffusione del Made in Italy, che esprime il primato dei prodotti tipici riconosciuti a livello comunitario, e nella valorizzazione dell’italianità e della distintività dei territori.

In Italia si contano circa 250mila aziende in “rosa” nel settore agricolo, dove di fatto quasi un'azienda su tre è condotta da una donna. Il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura – continua la Coldiretti - sembra essere una delle principali ragioni del crescente interesse dell'universo femminile nei confronti della moderna agricoltura.

L’importanza e la presenza femminile nelle aziende agricole italiane – sostiene la Coldiretti – è dovuta anche al grande apporto creativo ed innovativo delle donne, consentendo loro di estendere e di moltiplicare le attività aziendali, seguendo così il principio della multifunzionalità. E’ così che le aziende femminili offrono realtà differenti fra loro, comprendenti le fattorie didattiche e le fattorie sociali, gli agriasilo, le attività legate all’agriturismo e al benessere. Importante è anche lo sforzo profuso per la diffusione della filiera agricola corta, che punta ad avvicinare il produttore al consumatore, diminuendo al minimo i passaggi intermedi.

Fondamentali sono l’impegno e la sensibilità femminile, la capacità di coniugare la professionalità con le sfide del mercato, svolgendo così un ruolo significativo all’interno della vita aziendale. Il loro impegno - precisa la Coldiretti - è infatti particolarmente rilevante nelle attività più innovative e multifunzionali. Lo dimostra il fatto che l’azienda agrituristica italiana l’Oasi di Baugiano si è classificata al 2° posto nel concorso che premia l’innovazione delle agricoltrici femminili, promosso dal COPA.

Adriana Bucco è titolare di un'impresa agricola agrituristica ad indirizzo vitivinicolo ed ortofrutticolo in provincia di Asti. Eredita insieme alla sorella l'azienda agricola dei nonni e la amplia acquistando altra terra orientando l'attività verso la produzione biologica, la trasformazione per la vendita diretta dei prodotti come marmellate, vino, salse e miele, la gestione di un agriturismo e di una fattoria didattica per educare alla campagna le nuove generazioni. E' responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti dal 2009 e conseguentemente fa parte anche del Consiglio Nazionale di Coldiretti.


LE IMPRESE ROSA NELL' AGRICOLTURA ITALIANA

Imprese agricole al femminile: 247.352

Imprese agricole su totale imprese femminili: 17% su totale di 1,44 milioni

Imprese agricole femminili su totale imprese agricole: 29% su totale di 845.481

Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Unioncamere relativi al III trimestre 2011

IL PARLAMENTO EUROPEO: “APICOLTURA STRATEGICA PER LA PRODUTTIVITA’ AGRICOLA”

Fonte: Confagricoltura

FAI (CONFAGRICOLTURA): “DALL’IMPOLLINAZIONE UN APPORTO CHE PER L’ITALIA VALE 1,5 MILIARDI L’ANNO”

“La risoluzione del Parlamento europeo, appena approvata, su ‘Salute delle api e le sfide dell’apicoltura’, costituisce un solido pilastro sul quale costruire efficaci azioni di incremento della produzione agricola nazionale e comunitaria”.
Questo il commento del presidente della FAI-Federazione apicoltori italiani, Raffaele Cirone, in merito allo storico pronunciamento del Parlamento europeo che, nel definire le linee guida per la salvaguardia dell’allevamento apistico, riconosce il ruolo strategico che le api hanno in agricoltura. La sola impollinazione alle coltivazioni di interesse alimentare, infatti, sviluppa incrementi produttivi che in Italia valgono 1,5 miliardi di euro l’anno e in Europa 14,2 miliardi. Ma l’impollinazione incrementa il valore produttivo anche delle colture da pascolo, della produzione sementiera e di fiori ornamentali.
Un plauso, condiviso dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi, va al presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro per aver posto le basi di un così importante e ampio pronunciamento a sostegno del comparto apistico.

COLDIRETTI: OTTIMA SCELTA MARIO CATANIA MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE NEL GOVERNO MONTI

Fonte: Coldiretti Ferrara

Apprezzamento da parte della principale organizzazione agricola italiana per la scelta del “tecnico” Mario Catania al dicastero di via XX Settembre. Ora priorità per il settore.

E’ una ottima scelta, un tecnico di grande esperienza che si insedia in un momento particolare per il Paese e per il futuro dell’ agricoltura italiana, in una delicata fase del negoziato di riforma della Politica agricola comune (Pac). E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel fare gli auguri di buon lavoro al nuovo Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Investire sul valore del Made in Italy agroalimentare e sul “Marchio Italia”, pressing sul negoziato europeo di riforma della politica agricola, garantire parità di condizioni nella concorrenza lungo la filiera agroalimentare. Sono queste le tre priorità per l’agricoltura italiana che il Governo e il nuovo Ministro delle Politiche Agricole dovranno affrontare”, ha concluso Sergio Marini.

BRUNI (COGECA): NEL GOVERNO DI RESPONSABILITÀ CATANIA POTRA' RAFFORZARE L’AGRICOLTURA ITALIANA IN EUROPA

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

"Nel Governo che, per l'autorevolezza del Presidente Monti, vorrei definire di Responsabilità Nazionale, Mario Catania potrà apportare un significativo contributo all’intero comparto agroalimentare", così il presidente della COGECA (Confederazione Generale Cooperative Agroalimentari Europee) Paolo Bruni ha commentato la nomina di Mario Catania a Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

“La scelta di puntare su Catania - ha proseguito Bruni - risponde all'esigenza di individuare una figura professionale che racchiuda competenza tecnica, credibilità comunitaria ed esperienza maturata nelle Istituzioni. Ritengo che il neo ministro possieda la preparazione per affrontare il necessario riequilibrio del valore nella catena alimentare e il difficile negoziato della Politica Agricola Europea in discussione proprio ora a Bruxelles e dal cui esito dipende buona parte della competitività per il futuro dell'agricoltura italiana. Rivolgo a Catania il più sincero in bocca al lupo e confermo la mia piena disponibilità ad un confronto immediato sui nodi cruciali che la riforma deve affrontare" ha concluso Bruni.

CONFAGRICOLTURA, GUIDI: “AUGURI AL MINISTRO MARIO CATANIA, AFFRONTEREMO CON LUI LE SFIDE DELLA PAC E DEL MERCATO”

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura si congratula con il dottor Mario Catania da oggi nuovo ministro delle Politiche agricole. “Mario Catania – dice il presidente Mario Guidi - avrà davanti un compito molto impegnativo, sia per le prossime scadenze della Pac, sia per le attese delle imprese agricole in termini di sviluppo competitivo e sostenibile, innovazione tecnologica e di mercato, alleggerimento burocratico, occupazione e migliore distribuzione del valore nella filiera”.
“L’agricoltura italiana - prosegue Guidi - vuole accelerare, il suo percorso per essere al centro della scacchiera economica nazionale ed europea. Altrettanto vitale è evitare di dover subire modelli che non sono conciliabili con il nostro sistema agricolo, ricco di alta professionalità”.
“Sono certo che il neotitolare del ministero, forte della lunga esperienza maturata in materia di politiche agricole nazionali e comunitarie - conclude il presidente di Confagricoltura - vorrà e saprà essere vicino alle imprese del settore ed accompagnarle verso la realizzazione di questi obiettivi. A lui va sin d’ora la massima disponibilità, convinta e non formale di Confagricoltura”.

MARIO CATANIA E' IL NUOVO MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE


Fonte: Mipaaf - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Redazione di Agreste

Mario Catania, dal 2009 Capo Dipartimento delle Politiche europee e internazionali del Mipaaf, è stato nominato Ministro delle Politiche Agricole Alimentati e Forestali. Laureato in giurisprudenza, tra gli incarichi ricoperti: Funzionario direttivo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; Membro del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Sperimentale per l'assestamento forestale e l'alpicoltura; Esperto presso la Rappresentanza permanente presso l'Unione Europea per il Ministero degli affari esteri; Portaparola italiano nel Comitato Speciale Agricoltura dell'Unione Europea per il Mipaaf e Direttore Generale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Catania è il quarto ministro delle Politiche agricole dall'inizio della legislatura, dopo Zaia, Galan e Romano.

Catania ha davanti a sé una sfida difficile, il negoziato sulla futura Politica agricola comune in Europa, dal 2014 al 2020 da cui dipende la vita di molte imprese italiane. Alla sua nomina il mondo agricolo ha tirato un sospiro di sollievo dopo aver temuto il peggio: alcune voci che circolavano nei giorni scorsi parlavano di un'ipotetica chiusura del Ministero.

Tra due giorni, il 18 a Roma, il neo ministro incontrerà il commissario Ue Dacian Ciolos.

Buon lavoro anche dalla Redazione di Agreste!

REGISTRO UNICO DEI CONTROLLI (RUC) SULLE IMPRESE AGRICOLE E AGROALIMENTARI REGIONALI E SEMPLIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI AMMINISTRATIVI IN AGRICOLTURA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Presentato oggi a Bologna il progetto di legge della giunta. Obiettivo, meno burocrazia per le imprese e più risparmio per gli enti addetti ai controlli. L'assessore Rabboni: "Registro unico dei controlli, la nostra è la prima esperienza in Italia"

Meno burocrazia per le imprese agricole e agroalimentari dell’Emilia-Romagna e più risparmio per gli enti della pubblica amministrazione che svolgono i controlli. E’, in estrema sintesi, l’obiettivo di un progetto di legge (recentemente approvato dalla giunta regionale, dovrà essere confermato dall’Assemblea) che prevede la creazione di un Registro unico dei controlli (Ruc) sulle imprese agricole e agroalimentari, basato su un apposito archivio informatizzato. Qui, per ogni impresa, verranno inseriti l’elenco dei controlli effettuati, l’amministrazione che li svolge, la data e la tipologia di controllo eseguito, la scheda o il verbale di controllo e i relativi esiti. Nel comparto agricolo e agroalimentare, in base a quanto previsto dalle diverse normative di settore – oltre che sanitarie e ambientali – l’impresa è soggetta periodicamente a differenti tipologie di controllo e ispezione, svolte da soggetti diversi, che implicano da parte dell’imprenditore un’effettiva incidenza sull’attività lavorativa, qualificata nel linguaggio comune come “costo dell’impresa in termini di burocrazia amministrativa”. Si stima infatti che in Italia un’azienda agricola debba dedicare mediamente cento giorni l’anno per gli adempimenti burocratici e che la burocrazia, in agricoltura, abbia un costo complessivo a livello nazionale di 3 miliardi di euro l’anno.
“Con questo progetto di legge passiamo dalle parole ai fatti in tema di snellimento della burocrazia e risparmio – ha sottolineato stamani, durante la conferenza stampa di presentazione, l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni – . Interveniamo in modo concreto riducendo, da un lato, i controlli in azienda e, dall’altro, velocizzando determinate procedure con il meccanismo del silenzio-assenso”. In particolare il Ruc “è la prima esperienza in Italia nel suo genere – ha aggiunto l’assessore – . All’inizio metteremo in comune le informazioni relative ai controlli in agricoltura svolti dalle amministrazioni pubbliche dipendenti dalla Regione, ma siamo pronti ad aprire il Registro a tutte le altre amministrazioni pubbliche statali che effettuano controlli in questo settore”.
Sebbene il numero possa variare sensibilmente di anno in anno, si stima che nell’esercizio delle funzioni agricole da parte degli enti incaricati (Regione, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni) e di Agrea (l’organismo pagatore regionale) vengano realizzati in Emilia-Romagna almeno 10.000 controlli l’anno; di questi 7.000 richiedono ispezioni nelle aziende agricole (mentre 3000 sono eseguiti con il telerilevamento), con il coinvolgimento di oltre 300 incaricati, in prevalenza personale delle Province. Tenuto conto della molteplicità di strutture di controllo che si interfacciano con il soggetto unitario “azienda agricola”, è possibile che controlli sulla stessa impresa riguardino gli stessi aspetti, sebbene siano eseguiti da enti diversi, con modalità e obiettivi specifici.
La Regione ha deciso quindi di intervenire attraverso nuove disposizioni per razionalizzare l’attuale sistema, a partire dalla creazione del Registro unico dei controlli (Ruc): nell’apposito archivio informatizzato verranno inseriti tutta una serie di dati, a partire anche dalle eventuali visite già programmate in azienda, per permettere alle diverse amministrazioni di concordare sopralluoghi congiunti. Le amministrazioni coinvolte nel progetto (Regione, Agrea, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni, servizi veterinari delle Usl e Arpa), a loro volta, dovranno introdurre direttamente i dati nell’archivio informatizzato e potranno utilizzare per i procedimenti di propria competenza i risultati dei controlli riportati nel Registro. Al tempo stesso le imprese, consultando direttamente il Registro, potranno venire a conoscenza delle visite di controllo in azienda eventualmente programmate dalle diverse amministrazioni, compatibilmente con le tempistiche e con le modalità previste dai procedimenti amministrativi che richiedono le visite stesse. L’archivio – interconnesso con l’Anagrafe delle aziende agricole – potrà inoltre essere arricchito con dati in possesso di altre amministrazioni pubbliche con cui verranno sottoscritti accordi specifici di collaborazione, soprattutto per acquisire dati collegati alla prevenzione e sicurezza sul lavoro, ad aspetti previdenziali e assicurativi e alla disciplina del rapporto di lavoro.
Oltre alla realizzazione del Ruc, un altro obiettivo del progetto di legge è l’avvio di un processo di snellimento di alcuni procedimenti amministrativi in merito all’applicazione dell’istituto del silenzio-assenso con delega di attività istruttorie documentali ai Centri di Assistenza Agricola (CAA): questa scelta consentirà di alleggerire le amministrazioni pubbliche di alcuni adempimenti favorendo una specializzazione dell'ente nel ruolo di certificatore-controllore.
Un esempio di buona pratica: i controlli sugli allevamenti
I controlli interessati dal progetto di legge rientrano nei procedimenti di erogazione di aiuti, di autorizzazione o di certificazione in ambito agro-alimentare, di controlli ambientali e sulla sicurezza alimentare. Un esempio di buona pratica, che ha funzionato da apripista per il progetto di legge, è il protocollo d’intesa (stipulato nel 2008) tra la Direzione generale Sanità della Regione e Agrea per lo svolgimento di controlli di condizionalità sulle aziende con allevamenti. La condizionalità consiste in una serie di adempimenti riguardanti il benessere animale e le interazioni con l’ambiente dell’attività zootecnica, voluti dall’Unione europea come condizione – di qui il termine – per i pagamenti erogati delle politiche comunitarie. In base allo scambio dei dati, Agrea acquisisce gli esiti dei controlli sugli allevamenti svolti dai servizi veterinari delle Usl utili per la valutazione del rispetto dei criteri di condizionalità. I controlli sono eseguiti dai servizi veterinari in base a una propria programmazione, adeguata per quanto possibile alle necessità di Agrea. L’attuazione della collaborazione Agrea - Aziende Usl ha permesso di riutilizzare gli esiti di oltre 1.100 controlli all’anno svolti dai servizi veterinari delle Usl per adempiere ai propri compiti. Un risparmio significativo per l’amministrazione: Agrea ha ridotto del 23% i controlli annuali svolti presso le aziende e il personale incaricato che era dipendente delle Provincie si è potuto dedicare ad altre attività.

LA POLIZIA PROVINCIALE CONTRO LA CACCIA ABUSIVA NELLE VALLI DI COMACCHIO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale ha segnalato all’autorità giudiziaria due cacciatori di Comacchio sorpresi ad esercitare la caccia con un richiamo acustico nelle valli lagunari e precisamente nella zona di Pre Parco.
Alle due doppiette è stato contestato il reato di caccia con l’uso del richiamo acustico la cui sanzione, sempre penale, prevede un’ammenda di oltre 1.500 euro a cui si aggiungono otto settimane di sospensione dall’esercizio venatorio nell’area del Pre-Parco.
La pattuglia della Polizia provinciale ha preso servizio poco prima di mezzanotte e, dopo essersi inoltrata nel cuore delle valli lagunari a bordo di un’imbarcazione, è rimasta appostata per diverse ore in attesa dell’arrivo dei cacciatori. Quando sono apparsi i primi anatidi nel cielo sopra il posto di caccia in cui si erano portati i due seguaci di Diana, il registratore è stato acceso diverse volte, finché l’intervento della Polizia provinciale non ha posto fine all’uso di questo strumento, vietato dalla legge, che attira in maniera ingannevole gli uccelli e penalizza quei cacciatori che invece usano mezzi leciti.
I due fucili sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, così come il richiamo acustico di cui è prevista la confisca e la distruzione.
“Ringrazio per l’attività profusa dai colleghi – dice il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – in un servizio che è durato molte ore, di notte e nelle valli. Con questo lavoro prosegue l’impegno nel provare ad alzare sempre più l’asticella della legalità – puntualizza il comandante - e del rispetto delle regole da parte di tutti, cacciatori compresi”.