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venerdì 31 ottobre 2014

COLDIRETTI: GIOVANI IMPRESA FERRARA INIZIA IL CICLO DI INCONTRI SUL TERRITORIO

Fonte: Coldiretti Ferrara

Parte mercoledì da Mesola il ciclo di incontri territoriali di Coldiretti Giovani Impresa, la rappresentanza dei giovani imprenditori o familiari che operano in agricoltura e che formano uno dei gruppi più attivi nella promozione dei progetti sindacali ed economici dell’organizzazione.

Con la regia del delegato provinciale Alessandro Beltrami e del segretario Marco Baldon, riprendono in tutto il territorio ferrarese gli incontri con i giovani imprenditori (o familiari di imprenditori agricoli) che formano l’articolazione under 30 di Coldiretti, ovvero Giovani Impresa. Un gruppo piuttosto attivo e numeroso che contribuisce alla formazione e promozione dei progetti e delle iniziative sindacali, in senso complessivo, sia nello specifico delle attività riservate appunto ai Giovani, sia molto spesso a quelle più generali, condivise con i“senior”. La presenza dei Giovani di Coldiretti è diffusa e distribuita in tutta la provincia e si qualifica con una rappresentanza istituzionale che non si limita alla carta, ma che è concreta ed attiva, riscontrabile dalla presenza ed assiduità agli incontri, alle iniziative, alla partecipazione agli organi dirigenti a tutti i livelli, nei quali è garantita la presenza della rappresentanza dei Giovani, dalla sezione comunale, sino agli organi provinciali dell’Organizzazione. I primi incontriprogrammati sul territorio, cui faranno seguito ulteriori date, sono quelli di Mesola (presso la sala della cultura, ex scuole di Via Mazzini), per la zona di Mesola e Codigoro, il giorno mercoledì 5 novembre alle ore 16, e di Portomaggiore (presso l’ufficio zona Coldiretti di Via Bernagozzi, 30 a Portomaggiore) giovedì 6 novembre per le zone di Argenta e Portomaggiore, alle ore 18,00. Per partecipare, anche da parte di nuovi giovani interessati all’attività, contattare i rispettivi uffici di zona Coldiretti.

DDL STABILITÀ: PROFONDA DELUSIONE DEI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

Fonte: Confagricoltura

 “Siamo profondamente delusi per lo stralcio dal Ddl Stabilità dei fondi per i giovani agricoltori.” E’ questo il commento del presidente dei giovani di Confagricoltura Raffaele Maiorano alla decisione assunta dalla Commissione Bilancio della Camera. “La nostra illusione è durata solo 48 ore – continua Maiorano-. Con un tratto di penna, si sono cancellate misure importanti che potevano favorire quel ricambio generazionale su cui c’è l’impegno del ministro Martina e fronteggiare l’eccessiva frammentazione del tessuto imprenditoriale agroalimentare, aumentandone la competitività”. “La Legge di Stabilità - ha rimarcato il presidente dei Giovani di Confagricoltura - doveva individuare un percorso di crescita per le imprese, per far ripartire concretamente l’agro-economia. Pur essendo, quella prevista nel Ddl per i giovani, una somma esigua, comunque era per noi un segnale importante ed uno stimolo non trascurabile”. “Anche se siamo consapevoli che si è trattato di un errore tecnico – ha concluso Maiorano – il nostro rammarico è che non siano state fatte a monte le necessarie verifiche. Ci attendiamo ora che i fondi vengano sbloccati rapidamente, superando ostacoli e vincoli, attraverso opportuni provvedimenti.”

EXPO, MIPAAF: PARTE CONCORSO START UP GIOVANI PER SETTORE AGRICOLO, ALIMENTARE E DELLA PESCA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato indetto un concorso per la selezione nazionale dei “Nuovi Talenti Imprenditoriali” finalizzato alla valorizzazione e rappresentazione, in occasione di Expo 2015, delle migliori esperienze imprenditoriali realizzate nel settore agricolo e agroalimentare della pesca e dell’acquacoltura da aziende start up, aperte da meno di 48 mesi, condotte da giovani tra i 18 e 40 anni e provenienti da tutto il territorio nazionale. Alle prime 25 aziende classificate nella graduatoria finale sarà attribuito un premio da 30mila euro e la loro partecipazione a Expo 2015, in uno spazio dedicato. Il budget complessivo stanziato per sostenere queste iniziative è di 750mila euro. I progetti potranno essere presentati entro il 15 dicembre 2014 e saranno valutati da una giuria presieduta da Alessandra Poggiani, direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale. “Le start up agricole e alimentari – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – avranno un ruolo importante nella rappresentazione del modello agricolo italiano in Expo. Questo bando si inserisce in un progetto più ampio di iniziative che riguardano le nuove imprese in vista dell’appuntamento di Milano. Puntiamo sull’innovazione per raccontare le storie dei giovani che investono in questo settore. Il ricambio generazionale è una priorità, vogliamo far crescere il numero di aziende condotte da giovani e proiettare davvero il comparto nel futuro. Ringrazio anche Alessandra Poggiani per aver accettato il nostro invito a presiedere la giuria e valutare così nel merito i progetti che arriveranno”.
Il bando di concorso è disponibile sul sito ufficiale del Mipaaf:  www.politicheagricole.it.

ACCOLTA OGGI DALLA REGIONE LA RICHIESTA DI AGRINSIEME EMILIA ROMAGNA: “LO STOP ALLO SPANDIMENTO DEI LIQUAMI SARÀ POSTICIPATO DALL’1 ALL’11 NOVEMBRE. UN PROVVEDIMENTO RESPONSABILE E NECESSARIO CHE CONSENTIRÀ AGLI AGRICOLTORI DI EFFETTUARE LE LAVORAZIONI DEI TERRENI ANCORA NECESSARIE”

Fonte: Agrinsieme

“Accolta oggi la nostra richiesta: con un provvedimento fortemente voluto dagli agricoltori, la Regione posticipa l’inizio del divieto di spandimento dei liquami dall’1 all’11 novembre con termine l’8 febbraio 2015 – ai sensi della determina n.1192/2014 – al fine di rendere possibili le lavorazioni e le concimazioni necessarie in vista della semina dei cereali autunno-vernini”. E’ il commento di Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna, la realtà che riunisce Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e che, nei giorni scorsi, si era fatta promotrice di tale istanza con una lettera inviata agli Assessori all’Agricoltura e all’Ambiente, Tiberio Rabboni e Alfredo Bertelli. “Un atto responsabile e assolutamente necessario per gli agricoltori e gli allevatori in questa difficile annata agraria” – osserva Agrinsieme Emilia Romagna. Infatti, con le abbondanti piogge del periodo primaverile ed estivo, gli agricoltori hanno riscontrato serie difficoltà d’accesso ai terreni per espletare le operazioni colturali come quelle dell’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici. In più, le condizioni atmosferiche anomale e sempre più frequenti, caratterizzate da primavere piovose e autunni caldi, hanno reso assai complesso e difficile lo stoccaggio degli effluenti zootecnici, imponendo l’applicazione di tutte le deroghe previste dalla normativa vigente così da consentire una corretta e sostenibile gestione delle deiezioni degli animali.

ECOMONDO/KEY ENERGY, CONFAGRICOLTURA: “PUNTIAMO SU SOSTENIBILITÀ, GREEN E AGROENERGIE PER RENDERE LE CITTÀ VIVIBILI E INTELLIGENTI”

Fonte: Confagricoltura

Tra campagna e città non ci deve essere una contrapposizione, ma una profonda sinergia; si pensa a città più “verdi”, vivibili e “smart” e ad imprese agricole attente all’ambiente, al sociale, alla sostenibilità, alle energie alternative. Questo il leitmotiv della presenza di Confagricoltura ad Ecomondo/Key Energy, a Rimini dal 5 all’8 novembre. Molte le iniziative in programma, promosse da Confagricoltura, a partire dallo stand istituzionale nei padiglioni dedicati all’energia (Pad. B5D5, stand 002) ed alla partecipazione agli “Stati Generali della Green Economy”, il 5 novembre, dove interverrà il vicepresidente nazionale, con delega a energia e sviluppo sostenibile, Ezio Veggia, sul tema delle aziende agricole periurbane. I florovivaisti di Confagricoltura realizzeranno, in fiera, un “Giardino urbano sostenibile” nell’ambito della “Smart City” di Ecomondo (Pad B7, stand CS38) che, alla fine della manifestazione, verrà donato alla città di Rimini. L’obiettivo è di rappresentare il molteplice valore che il verde rappresenta per le città ed il contributo che il florovivaismo italiano può fornire al suo sviluppo attraverso la progettazione di spazi green belli e di facile manutenzione. Presenti anche, a Rimini, alcune imprese aderenti al progetto “EcoCloud, la rete delle buone pratiche sostenibili di Confagricoltura”, che illustreranno le loro esperienze sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale e faranno conoscere i loro prodotti posti in degustazione. Gli incontri – intitolati “Assaggi di sostenibilità” - si terranno presso il giardino di Confagricoltura della “Città sostenibile”. Questi gli appuntamenti: 5 novembre ore 16.30 azienda Fungar (funghi e dintorni); 6 novembre ore 12 e ore 16.30 aziende Borgoluce (vino, salumi e formaggi) e Principi di Porcia (vino), 7 novembre ore 12 aziende Arnaldo Caprai (vino) e ore 12 e ore 15 Principi di Porcia (vino). Il 5 novembre, ore 14.30, in Sala Mimosa 2 Pad. B6 si terrà il primo appuntamento convegnistico di Confagricoltura su “Le Reti di Impresa per Innovare e Competere”. In particolare, sarà illustrata la normativa sui contratti di rete e le ultime novità introdotte dalla Legge di Competitività n.116/2014, che interessano anche il settore agro energetico. L’obiettivo è di far conoscere le opportunità che offre questo nuovo modello di aggregazione interimprenditoriale. Interverranno, tra gli altri, Claudio Canali, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena-Rimini e Stefano Belleggia, coordinatore Green Desk di BNL. Saranno presentate pure due case history: quella sulla rete di imprese “Precision farming” che sarà illustrata da Alessandro Sdoga di Cratia, l’ente di ricerca di Confagricoltura Umbria e quella sul network di imprese bio che sarà descritta da Debora Franceschini di Alce Nero. Le imprese agricole già sono proiettate sulle tematiche di Expo 2015, come porrà in evidenza la tavola rotonda dal titolo “Expo 2015 tra produttività e sostenibilità: la visione italiana per nutrire il pianeta“ che si terrà il 6 novembre alle ore 14,30 in Sala Neri 1, Hall Sud. Interverranno: Barbara Degani, sottosegretario del ministero dell’Ambiente; Roberto Arditti, responsabile relazioni istituzionali di Expo 2015; Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia; Mario Guidi, presidente di Confagricoltura; Gaetano Pascale, presidente di SlowFood Italia; Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. I lavori saranno introdotti da Caterina Batello della Fao ed il dibattito sarà moderato da Giuseppe De Filippi, giornalista del TG5. Il 7 novembre 2014 alle ore 16.45 presso l’Agorà di “Città sostenibile” si terrà l’incontro su “Ridiamo valore alle città. Il ruolo ed il contributo del settore florovivaistico italiano”; si confronteranno interlocutori autorevoli del mondo dell’impresa della ricerca e delle Istituzioni, tra cui: Sara Visintin, assessore all’Ambiente e alla sostenibilità del Comune di Rimini; Francesco Ferrini, docente di Arboricoltura del Dipartimento di Scienze delle produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente, sez. Colture Arboree dell’Università di Firenze; Renato Ferretti, dirigente dell’Area pianificazione strategica territoriale della Provincia di Pistoia. Le conclusioni saranno di Francesco Mati, presidente della Federazione di prodotto Florovivaistica di Confagricoltura.

NUOVA PAC, MIPAAF: CDM APPROVA DECRETO ATTUATIVO PER PAGAMENTI DIRETTI CHE VALGONO 23 MILIARDI DI EURO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto delle disposizioni attuative per la nuova Politica agricola comune, completando così il quadro normativo necessario per l’avvio della nuova programmazione dei fondi comunitari destinati al settore primario. “Abbiamo fatto scelte non banali – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – nel contesto di una riforma della Pac che non è quella che avremmo desiderato. Ora sarà importante il lavoro di coordinamento con le Regioni, perché fino al 2020 abbiamo a disposizione 52 miliardi di euro con cui proiettare nel futuro il nostro modello agricolo. Dovremo spendere bene e nei tempi stabiliti le risorse, perché gli sprechi non sono più ammissibili. Stiamo lavorando anche su azioni concrete di semplificazione proprio per andare incontro alle esigenze delle aziende nell’ottimizzazione dell’utilizzo dei fondi Ue”. Sul sito internet del Ministero è stato pubblicato anche un vademecum per gli agricoltori in cui sono illustrate tutte le novità relative ai Pagamenti diretti che valgono per l’Italia circa 23 miliardi di euro nel periodo 2015-2020. Le principali novità riguardano:  
AGRICOLTORE IN ATTIVITÀ
Non riceveranno più pagamenti diretti PAC: aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, soggetti che svolgono intermediazione bancaria, finanziaria e/o commerciale, società, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attività di assicurazione e/o di riassicurazione, P.A., eccetto enti che svolgono attività formative e/o sperimentazione in campo agricolo e quelli che hanno la gestione degli usi civici.  
DEGRESSIVITÀ PAGAMENTI
L’importo del pagamento di base da concedere ad un agricoltore è ridotto annualmente del 50% per la parte eccedente i 150.000 euro e del 100% qualora l’importo così ridotto superi i 500.000 euro, per la parte eccedente i 500.000 euro.  
CONVERGENZA INTERNA
Applicazione del Modello irlandese che garantisce la differenziazione del valore dei diritti anche nel 2019; l’avvicinamento progressivo al valore medio nazionale in cinque anni, il valore minimo dei diritti al 2019 pari al 60% della media nazionale e la perdita massima (per diritti superiori alla media nazionale) pari al -30% del valore iniziale.  
GREENING
Gli agricoltori che hanno diritto al regime di pagamento di base dovranno rispettare le pratiche agricole “greening” che prevedono diversificazione delle colture, mantenimento prati permanenti e aree di interesse ecologico  
GIOVANI AGRICOLTORI
Stanziati 80 milioni di euro all’anno per l’incremento del 25% degli aiuti diretti per aziende agricole condotte da under 40 PICCOLI AGRICOLTORI Regime semplificato con importo forfettario che non supera i 1.250 euro l’anno e esenzione dagli impegni previsti per il greening.

È possibile scaricare il vademecum a questo link: http://bit.ly/1F272sr

“BLUE DAY”, MIPAAF: 1 MILIARDO DI EURO PER LA PESCA ITALIANA FINO AL 2020 E TASK FORCE PER EVITARE DISIMPEGNO FONDI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che ieri si è tenuto presso il porto di Augusta (SR) il “Blue day”, l’evento internazionale sulla pesca, durante il quale sono stati trattati temi centrali per il settore, come la crescita sostenibile, l’innovazione e lo sviluppo delle potenzialità ancora inespresse del comparto. I lavori sono stati aperti dal Ministro Maurizio Martina e le conclusioni sono state affidate al Sottosegretario, con delega alla pesca, Giuseppe Castiglione. “Abbiamo un miliardo di euro della nuova programmazione – ha affermato nel suo intervento il Ministro Martina - e con la riprogrammazione delle risorse residue vogliamo incidere per contrastare la crisi e dare un futuro concreto all'intera filiera ittica. Non possiamo più permetterci di disperdere i fondi che abbiamo a disposizione e per questo abbiamo attivato dallo scorso luglio un piano di azione specifico. Siamo a lavoro con una task force apposita del Ministero che collabora con le Regioni in ritardo per evitare il disimpegno dei fondi e gestire al meglio le risorse. È necessario semplificare le attività del settore sia dal punto di vista burocratico che amministrativo in modo tale da accompagnare le imprese ittiche in un percorso di crescita. Il nostro obiettivo principale è sostenere l’occupazione, il reddito e l’attività stessa dei nostri pescatori, rilanciando la pesca in termini strategici attraverso un progetto complessivo di medio e lungo periodo”. “Proprio in quest’ottica e nel ruolo di Presidenza di turno del semestre Ue, abbiamo invitato – ha dichiarato il Ministro - la Commissione europea a promuovere un lavoro concreto di coordinamento con i Paesi rivieraschi e mediterranei, in Adriatico come al Sud, per migliorare i rapporti e attuare politiche coordinate che possano al contempo tutelare le risorse ittiche e correggere alcune problematiche di competitività che oggi si evidenziano”. “Abbiamo voluto fortemente – ha aggiunto Martina – una giornata di riflessione, dibattito e dialogo sulle opportunità offerte dalla blue economy in Sicilia, perché è nostra intenzione puntare su una rinnovata centralità del Mediterraneo nelle politiche europee, a partire da quelle per il mare, tanto sotto il profilo della pesca, quanto sotto quello della sicurezza, della tutela della biodiversità e della sostenibilità”. “La pesca marittima è per molti un argomento che difficilmente supera l’ambito degli addetti ai lavori, ma ricopre importanti aspetti economici. Dobbiamo fare – ha concluso Martina - un salto di qualità, pensando al ruolo che la pesca può giocare come laboratorio di attività condivise negli spazi marini. La crescita blu e la sicurezza alimentare si basano su diverse componenti, sia economiche che politiche. La chiave per avere successo è la sinergia tra tutte, puntando decisamente anche su tecnologie innovative e moderne. Il futuro passa per l’integrazione necessaria di tutti gli attori del mare in una visione unica, di politica e di strategia”.

giovedì 30 ottobre 2014

POMODORO: IN CHIUSURA LA CAMPAGNA IN EMILIA ROMAGNA IL PUNTO DI CONFAGRICOLTURA FERRARA SULLA CAMPAGNA 2014

Fonte: Confagricoltura Ferrara

La campagna del pomodoro da industria si sta concludendo in questi giorni. Questa annata, molto complessa per i produttori, ha visto consegnare agli stabilimenti industriali dell'Area Nord, che comprende anche l'Emilia Romagna, quasi 2,5 milioni di tonnellate di pomodoro. Una quantità importante che ha rispettato l'obiettivo di programmazione che l'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria Nord Italia (OI pomodoro) si era prefissata. "Si tratta dell'unico obiettivo di fatto raggiunto - afferma Gianluca Vertuani, delegato di Confagricoltura Ferrara nell'OI Pomodoro - poichè quest'anno la campagna non ha dato i frutti sperati dagli agricoltori. Molti sono stati i fattori che hanno determinato una riduzione pari al 15-20% delle entrate preventivate dai produttori, nonostante fosse stato firmato un accordo quadro. Purtroppo il metodo di valutazione dei parametri qualitativi del pomodoro, attualmente utilizzati nella tabella BRICS, non hanno tutelato sufficientemente i produttori, soprattutto in un 2014 caratterizzato da importanti avversità metereologiche. E' su questo aspetto che si dovranno rivedere gli accordi del prossimo anno per avere un rapporto di filiera con l'industria più equilibrato". La produzione dell'Emilia Romagna rappresenta quasi il 70% dell'Area nord (Lombardia, Veneto, Piemonte) e dopo Piacenza, Ferrara è la seconda provincia in quanto ad ettari coltivati (circa 6400). Questa produzione, pertanto, ha un peso importante nell'economia dell'agricoltura ferrarese. "La produzione ferrarese di pomodoro da industria- afferma Silvia Salvi, Presidente Sezione Orticole Confagricoltura Ferrara - come tutte le orticole, sta affrontando un anno molto difficile. La diminuzione dei consumi in Italia, i problemi dei mercati esteri come per esempio l'embargo russo, la maggiore resa produttiva sia in Italia che all'estero, hanno determinato un abbassamento del prezzo dei prodotti generalizzato che, in alcune situazioni, non ha neppure permesso di coprire i costi di produzione. Per il pomodoro, l'accordo con l'industria, che inizialmente faceva ben sperare, si è poi rivelato non sufficiente a tutelare i produttori e pertanto dovrà essere migliorato, anche se comunque questi accordi rappresentano sicuramente il futuro per noi agricoltori." L'OI Pomodoro Nord Italia nel 2014 ha avuto un incremento in termini di ettari associati del +22,32% passando da 29.175 ha a 35.688 ha. Rappresenta in Italia un nuovo modo per fare sistema che va perfezionato, ma che permetterà di garantire sempre meglio i diversi attori della filiera.

CRA-INEA, MIPAAF: AGENZIA UNICA PER RILANCIO ATTIVITÁ DI RICERCA E ANALISI ECONOMICA IN CAMPO AGROALIMENTARE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in merito ad alcune notizie stampa sull’accorpamento degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), precisa che tale operazione prevista nella Legge di stabilità ha l’obiettivo di riorganizzare la spesa e rendere più efficienti i servizi dei due Istituti, attraverso la creazione dell’Agenzia unica per ricerca, la sperimentazione in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. Tale decisione rientra in un più ampio progetto di riorganizzazione delle attività degli enti del Mipaaf, frutto di un’analisi puntuale anche dei costi di gestione maturati negli anni. Constatata anche la presenza di un debito rilevante che metteva a rischio la sopravvivenza degli enti stessi, il Governo ha stabilito di unificare gli istituti. Compito della nuova Agenzia sarà il rilancio delle attività, la valorizzazione delle competenze e delle professionalità interne, insieme al miglioramento dell’efficacia delle iniziative in un settore fondamentale come quello della ricerca e dell’analisi economica in campo agroalimentare. L’Agenzia nascerà proprio per andare incontro alle esigenze delle imprese e per proseguire nell’importante azione in ambito tecnico e scientifico a supporto del settore primario nazionale.

CARNI SOSTENIBILI, CONFAGRICOLTURA EMILIA ROMAGNA LANCIA L’ALLARME: “MAI COSÌ MALE PER GLI ALLEVATORI DI BOVINI DA CARNE: UNA PERDITA SECCA DI CIRCA 170 EURO PER OGNI VITELLONE MASCHIO CAUSA PREZZO TROPPO PENALIZZANTE PER IL PRODUTTORE”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

A pagare il conto più alto è ancora una volta il produttore, in questo caso di carni bovine. A rischio è, invece, tutta la filiera senza contare l’indotto (mangimistica, veterinaria, meccanica, etc.). Stiamo parlando degli allevamenti di bovini da carne della “linea francese”, ossia i capi acquistati in Francia e dall’11° mese allevati e ingrassati in Italia, per poi essere macellati e infine venduti nella grande distribuzione. “La perdita secca per ogni capo di vitellone maschio si aggira intorno ai 170 euro” – lancia l’allarme Confagricoltura Emilia Romagna. “Tra le cause, il prezzo troppo basso all’allevatore che da un anno circa è costretto a competere con carni estere, provenienti principalmente dalla Polonia, di bassa qualità e svendute anche a 3 euro/kg quando il prezzo convenuto tra GDO e macello, già penalizzante per il produttore, si attesta sui 3.95/4 euro/kg. Difficile, dunque, con questi dati – osserva l’organizzazione agricola regionale – pensare al futuro”. A rendere ancora più drammatica la crisi del comparto, è la diminuzione dei contributi finanziari alla zootecnia da carne. Nell’ambito della nuova Pac è stata registrata, infatti, una decurtazione pari al 5-9%. Tali allevamenti, ubicati prevalentemente nel Nord Italia, costituiscono all’incirca il 90 per cento dell’intero settore nazionale dei bovini da carne, con un giro d’affari di circa 3 miliardi di euro e oltre 8 milioni di capi allevati, e assicurano una produzione di indubbia qualità garantita anche da rigidi controlli e disciplinari. Un business agroalimentare che ruota attorno all’Emilia Romagna, la regione che vanta tre dei cinque, principali, impianti italiani per la macellazione di questi capi. “Manca la cultura della carne e del prodotto buono, nutriente e salubre”. Lo urlano a gran voce gli allevatori. “Non possiamo assistere – chiosa Confagricoltura Emilia Romagna - al tracollo di un altro tassello preziosissimo del food made in Italy e alla sconfitta della materia prima di qualità, che non viene più riconosciuta dal mercato a tutto svantaggio della sicurezza alimentare e soprattutto del consumatore finale”.

KIWI: AGRINSIEME SODDISFATTA PER IL PRIMO ERGA OMNES DELL’ORTOFRUTTA

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme esprime soddisfazione per la firma del primo Decreto ministeriale Erga omnes. “Abbiamo lavorato in maniera sinergica e coordinata all’interno dell’Interprofessione Ortofrutta Italia ratificando un Accordo che stabilisce regole indirizzate alla valorizzazione qualitativa del kiwi per la campagna di commercializzazione 2014-15. Il risultato raggiunto, ovvero l’estensione obbligatoria delle regole sancite dall’Accordo sull’intero territorio nazionale, è un ottimo punto di partenza. Siamo fortemente convinti che queste norme porteranno ad un miglioramento della qualità del prodotto e di conseguenza ad un maggior apprezzamento da parte del consumatore”. Secondo Agrinsieme lavorando in questa direzione si potranno sviluppare nuove interessanti opportunità e si potrà aprire la strada per la diffusione di questi accordi anche per altre tipologie di prodotto. Agrinsieme ricorda che l’Italia è tra i primi produttori mondiali di kiwi.

LEGGE DI STABILITÀ, AGRINSIEME: CONDIVISIONE GENERALE SULLA MANOVRA. RESTANO ALCUNI NODI DA SCIOGLIERE PER IL SETTORE AGRICOLO. SEGUIREMO L’ITER PARLAMENTARE.

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme condivide la filosofia di fondo che ispira la Legge di Stabilità: misure di riduzione delle tasse e interventi alla spesa pubblica senza chiedere ulteriori sacrifici alle imprese. Lo ha detto il Coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi nel corso dell’incontro, svoltosi alcuni giorni fa, del governo con le parti sociali, a cui ha partecipato anche il presidente della Cia Dino Scanavino. In modo particolare il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari apprezza il finanziamento del sostegno all'imprenditoria giovanile in agricoltura, il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 2015-2017 ed il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale. Positiva anche la riduzione del cuneo fiscale, attraverso la piena deducibilità dalla base imponibile Irap del costo del lavoro dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato applicabile anche alle imprese agricole. “Abbiamo appena chiuso il contratto nazionale di lavoro per gli operai agricoli nell’ottica di un aumento della produttività e della difesa del potere di acquisto delle famiglie - ha detto il presidente Guidi -. Abbiamo aperto un credito di fiducia al governo, ma ci aspettiamo ora il pieno inserimento del settore agricolo anche negli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato”. Agrinsieme auspica che le coperture finanziarie previste vengano effettivamente rispettate e seguirà attentamente l'iter parlamentare della legge, intervenendo laddove necessario, come ad esempio sul mancato stanziamento dei fondi per l'export, che in questa fase economica necessita di incentivi e non di tagli, o per evitare eventuali modifiche alle accise sui carburanti agricoli

lunedì 27 ottobre 2014

CONTENIMENTO NUTRIE, CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI: “CHIEDIAMO AI COMUNI DI ATTIVARSI SUBITO PER RENDERE ATTUATIVI I PIANI DI CONTROLLO: GLI AGRICOLTORI NON POSSONO PIU’ ATTENDERE, SONO A RISCHIO GLI ARGINI DEI FIUMI E INTERE COLTURE”

Fonte: COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI DELL’EMILIA ROMAGNA

“Fare presto e firmare subito le ordinanze per rendere attuativi i piani di controllo delle nutrie. Gli agricoltori non possono più attendere, sono a rischio gli argini dei fiumi e intere colture”. Lo chiedono con forza Confagricoltura, Cia e Copagri chiamando all’appello i Comuni, gli unici enti autorizzati a “predisporre un’azione di contrasto mirata attraverso una specifica ordinanza” come cita la nuova legge nazionale 116/2014, entrata in vigore lo scorso 21 agosto. La normativa vigente ha infatti escluso le nutrie dalla fauna selvatica. Di conseguenza sono decadute le competenze delle Province, sul contenimento della proliferazione della nutria, e della Regione, in tema di risarcimento dei danni alle aziende agricole. “E’ davvero paradossale. Alla meritoria iniziativa politica messa in piedi per risolvere questo devastante problema – precisano Confagricoltura, Cia e Copagri - non ha fatto seguito l’adeguato provvedimento legislativo. Risultato: l’attuazione dei piani di controllo ora passa ai singoli comuni, con tutte le criticità normative, organizzative e finanziarie che ne conseguono, e l’agricoltore non viene neanche più rimborsato per i danni alle colture”. “La situazione deve essere affrontata con tempestività – aggiungono le tre organizzazioni agricole regionali - anche attraverso la stipula di convenzioni tra Comuni e Province, come suggerito nella lettera inviata ai Sindaci dall’Anci Emilia Romagna, per arrivare presto all’attuazione di piani di contenimento razionali ed efficaci”. “Ci saremmo aspettati – lamentano infine Confagricoltura, Cia e Copagri - un maggior coinvolgimento da parte della Regione nella predisposizione dello schema di ordinanza sul controllo delle nutrie. Gli agricoltori, non lo dimentichiamo, sono la parte lesa”.

SUINI, RIUNIONE A CREMONA DI AGRINSIEME: “LA CRISI ACUTA DEL SETTORE SI SUPERA CON INTERVENTI EFFICACI. LE NOSTRE PRIORITÀ”

Fonte: Agrinsieme

Nella riunione tenutasi in occasione di Italpig presso la Fiera di Cremona, Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative agroalimentari) ha fatto il punto sulla tenuta del settore suinicolo, che sta vivendo una drammatica situazione, con prezzi in flessione (a settembre le quotazioni sono continuate a calare marcando una flessione dell’8% rispetto al mese precedente e superiore al 16% rispetto a settembre dello scorso anno) e con un export che, seppure in crescita, non consente di far risalire la china.
Agrinsieme ha indicato le priorità per superare l’emergenza:
• approvare e concretizzare il Sistema Qualità Nazionale (SQN) per la certificazione delle produzioni;
• l’assoluta necessità di considerare le proposte del coordinamento di Agrinsieme relative alla revisione del “decreto salumi” del 2005 che stanno assumendo un contorno politico che va ben al di là degli aspetti tecnici della definizione delle produzioni della nostra salumeria;
• discutere subito - nell’ambito del tavolo nazionale di filiera ed evitando pericolose fughe in avanti - le principali criticità relative alla programmazione produttiva del comparto;
 • salvaguardare le iniziative nel campo della macellazione appena avviate dagli allevatori, unitamente alle imprese cooperative che operano nel settore. “E’ questo un percorso strategico essenziale - ha concluso il coordinamento di Agrinsieme - dal quale non possiamo prescindere e che va fatto con le rappresentanze del mondo allevatoriale che più volte e su più aspetti hanno già sollecitato il ministero per le Politiche agricole ad un diretto e incisivo intervento”.

Prezzi all’origine dei suini – settembre 2014
(elaborazione Agrinisieme su dati Ismea)

Rispetto ad Agosto 2014                            Rispetto a Settembre 2013
-8,0%                                                        -16,4%

venerdì 24 ottobre 2014

COLDIRETTI: LA MORIA DI VONGOLE A COMACCHIO NON E’ COLPA DELLE RISAIE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

"Incredibile dare la colpa al rilascio delle acque di risaia per la moria di vongole riportate dalla stampa locale – dice il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, commentando le notizie di alcuni giorni fa - , proviamo a chiarire alcuni punti”.

Un articolo sulla stampa locale, cronaca di Comacchio e basso ferrarese, di alcuni giorni fa ha denunciato un “inquinamento delle acque” e la conseguente moria di vongole. Attribuendo la colpa agli scarichi delle risaie nei canali di scolo e di qui al mare. Ipotesi che secondo Coldiretti è piuttosto incredibile, tanto più se rilevata in questo periodo nel quale i terreni coltivati a risaia nella nostra provincia sono stati da tempo messi in “asciutta”, in modo da poter consentire l’ingresso nei campi delle mietitrebbiatrici (passano almeno un paio di settimane tra asciutta e raccolta) per la raccolta che ormai è conclusa; in secondo luogo la funzione delle acque nei terreni coltivati a risaia ha diversi effetti: per la coltura del riso alla quale apporta una funzione termoregolatrice utile alla crescita e sviluppo della granella, ai terreni stessi, combattendo (specie nel basso ferrarese) la subsidenza e l’acidità delle torbe; alle acque immesse che grazie ad un effetto di fitodepurazione naturale, dopo la permanenza nelle risaie escono dai campi con caratteristiche migliori rispetto all’immissione, come testimoniato da diversi studi scientifici in materia. Peraltro prima dell’ultima asciutta l’acqua in risaia viene riportata solo dopo aver ultimato gli ultimi eventuali trattamenti al riso con i prodotti chimici ammessi, per cui è da escludere anche una eventuale presenza di contaminazione da fitofarmaci. Infine pare molto strano che si imputi agli scarichi delle acque di risaia questo effetto sugli allevamenti di vongole in questo periodo, dato che il governo dell’acqua con immissione e scarico da e nei canali della bonifica avviene diverse volte nel corso del ciclo colturale, a partire da aprile maggio di ogni anno. “Ci dispiace per il problema insorto agli allevatori di vongole del comacchiese – conclude il presidente provinciale di Coldiretti Ferrara, Gulinelli – che tra l’altro sono in buon numero nostri associati direttamente o per il tramite delle loro cooperative, ma non crediamo utile a nessuno innescare guerre tra risicoltori e allevatori di vongole o pescatori per una questione che non può avere, a nostro avviso, questo tipo di origine”.

COLDIRETTI: IN CALO LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI ITALIANI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

La fiducia cala perché il 42% delle famiglie a malapena copre le spese; il 14% non ha reddito sufficiente neanche per l’indispensabile.

La fiducia dei consumatori scende perché ad ottobre quasi la metà (42 per cento) riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre oltre 3 milioni di famiglie (14 per cento) non hanno oggi reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata a commento del dato Istat sulla discesa a ottobre dell'indice di fiducia dei consumatori a 101,4 da 101,9 di settembre. Appena il 39 per cento degli italiani vive senza affanni mentre - sottolinea la Coldiretti -piu’ della metà (56 per cento) ha ridotto la spesa o rimandato l’acquisto di capi d’abbigliamento riciclando dall’armadio per l’autunno gli abiti smessi nel cambio stagione, ma la stessa percentuale ha anche detto addio a viaggi e vacanze mentre il 47 per cento ha dovuto rinunciare ad affrontare addirittura le spese dentistiche. A seguire nella classifica delle rinunce si collocano - sottolinea la Coldiretti - la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 47 per cento. Il 41 per cento degli italiani ha rinunciato all’auto o alla moto e il 40 per cento agli arredamenti. Pesa l’addio alle attività culturali del 37 per cento degli italiani in un Paese che deve trovare via alternative per uscire dalla crisi, ma anche quello ai generi alimentari (29 per cento) che è quello che fa registrare quest’anno l’aumento maggiore (+16 per cento) Gli italiani nei primi anni della crisi – sottolineano Coldiretti/Ixe’ - hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, ma poi hanno iniziato a tagliare anche sul cibo riducendo al minimo gli sprechi e orientandosi verso prodotti low cost. In queste condizioni – conclude la Coldiretti - l’eventuale aumento dell’Iva avrebbe ulteriori effetti depressivi sui consumi con l’aggravio di spesa per le famiglie italiane che sarebbe di 1,35 miliardi all’anno per la frutta e 650 milioni per il pane mentre per le uova fresche sarebbe di 100 milioni di euro, ma molti altri prodotti verrebbero colpiti dall’aumento dell’Iva dal 4 per cento e dal 10 per cento ad una aliquota unica del 15 per cento, prevista come clausola di salvaguardia della legge di Stabilita'.

AGRICOLTURA - SIGLATO OGGI IN REGIONE IL PRIMO CONTRATTO QUADRO NAZIONALE PER LA BARBABIETOLA DA SEME. INTERESSA 4.500 ETTARI IN UN SETTORE DI CUI L'EMILIA-ROMAGNA È LEADER, CON IL 95% DELLA PRODUZIONE ITALIANA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Migliorare la qualità della produzione, favorire una più efficace programmazione colturale e assicurare un’equa ripartizione del valore lungo la filiera: sono gli obiettivi del primo contratto quadro nazionale per la barbabietola da seme, siglato questa mattina nella sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura tra Assosementi, in rappresentanza delle aziende sementiere, e il Coams, il Consorzio che raggruppa le organizzazioni e cooperative tra gli agricoltori-moltiplicatori di seme. L’intesa, valida per il triennio 2015-2017, interessa una superficie di circa 4.500 ettari in un settore in cui l’Emilia-Romagna vanta una posizione di indiscussa leadership a livello italiano ed europeo sia sotto il profilo qualitativo, sia quantitativo, con oltre il 95% della produzione nazionale e circa il 50% di quella comunitaria. Sul versante tecnico-agronomico l’accordo fa riferimento allo specifico disciplinare di produzione integrata predisposto dalla Regione Emilia-Romagna per la coltura sementiera della barbabietola da zucchero, in conformità alle linee-guida nazionali. Sono inoltre previste garanzie sotto il profilo della sicurezza sanitaria e vengono stabiliti gli standard qualitativi quali germinabilità, impurità e umidità del seme. L’intesa prevede tre distinte modalità di formazione del prezzo di acquisto del seme prodotto: un importo fisso al chilogrammo concordato tra le parti e definito nel singolo contratto di moltiplicazione; un prezzo per unità di superficie, integrato da una quota variabile in funzione della quantità prodotta; infine un valore calcolato sulla base di determinati parametri qualitativi. Per favorire una maggiore uniformità e trasparenza dei rapporti tra aziende sementiere e produttori agricoli è stato inoltre approvato uno schema di contratto tipo. In occasione della sottoscrizione dell’accordo è stato insediato un comitato tecnico interprofessionale, in cui sono rappresentate in maniera paritaria le due parti interessate, per affrontare in prospettiva le problematiche di carattere produttivo, fitosanitario e industriale.

L. STABILITA’, AGRINSIEME: I MANCATI FONDI PER L’EXPORT COMPROMETTONO LO SVILUPPO DELL’AGROALIMENTARE E LA CRESCITA DEL PAESE.

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme esprime contrarietà per i mancati fondi all’internazionalizzazione delle imprese e alla promozione all’estero nella Legge di Stabilità, già rinviati dal decreto cosiddetto Sblocca Italia a questo provvedimento. “L’agroalimentare, con un valore delle esportazione di 33 miliardi di euro nel 2013 (+ 6% rispetto al 2012) e un incremento dell’ 1,9% nel primo trimestre del 2014 – ha detto il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi – è la voce che cresce di più dell’export del nostro Paese, di cui rappresenta ormai quasi il 10%, e molte sono ancora le possibilità di sviluppo. Lo stesso premier Matteo Renzi, al Vinitaly, insieme al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, ad aprile scorso, aveva indicato la possibilità, tra gli obiettivi del governo, di incrementarli fino al 2020, per raggiungere i 50 miliardi di euro.” “Aumentare l’export agroalimentare - ha continuato il presidente del Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - è una delle grandi opportunità che il nostro Paese ha per crescere, in una situazione di stagnazione dei consumi interni. Gli spazi ci sono e le nostre imprese guardano ai nuovi mercati con fiducia e si stanno attrezzando anche attraverso aggregazioni di filiera. Non prevedere da subito le risorse per la politica di internazionalizzazione causa invece una battuta d’arresto”. Agrinsieme confida, quindi, che dell’importanza di questi fondi si tenga conto nel corso dell’ iter parlamentare del provvedimento.

giovedì 23 ottobre 2014

MIPAAF, FIRMATO PROTOCOLLO TERREVIVE CON REGIONI E COMUNI MARTINA: TERRE IMPRODUTTIVE TORNANO NELLE MANI DEGLI AGRICOLTORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato firmato oggi tra il Mipaaf, le Regioni, i Comuni, l’Agenzia del Demanio e Ismea il protocollo d’intesa ‘Terrevive’ per la vendita e l’affitto dei terreni demaniali con lo scopo di favorire l’imprenditorialità giovanile in agricoltura e la ricomposizione fondiaria attraverso il conferimento all’Agenzia del Demanio del mandato irrevocabile a vendere o cedere in locazione i terreni agricoli delle Istituzioni locali o, in alternativa, attraverso le operazioni fondiarie operate da Ismea. La firma del protocollo di oggi rappresenta la seconda fase del progetto #Terrevive dopo l’entrata in vigore del decreto ministeriale di luglio con cui erano stati sbloccati l’affitto e la vendita di 5.500 ettari di terreni di proprietà dello Stato destinati, in prelazione, ai giovani agricoltori. “Il progetto per la riconversione delle terre pubbliche oggi in disuso – ha commentato il Ministro Martina - è stato molto apprezzato, soprattutto dai giovani agricoltori. Da oggi potranno trovare online la prima parte del bando ‘Terrevive’ sul sito dell’Agenzia del Demanio. Grazie anche alle loro segnalazioni, abbiamo deciso di dare vita alla fase due del progetto, coinvolgendo direttamente Regioni e Comuni che hanno un potenziale di terre riconvertibili molto alto al Nord come al Sud. Questo sforzo – ha concluso il Ministro -, accanto alle Banche della terra che stanno nascendo in diverse Regioni, consentirà di liberare ettari ed ettari di terre oggi improduttive, riportandole dove devono stare: nelle disponibilità quotidiane degli agricoltori per continuare a produrre”. Hanno firmato il protocollo, presso lo stand del Ministero del Salone del Gusto di Torino, il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, il Presidente della Regione Piemonte e Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Sergio Chiamparino, il Sindaco di Torino e Presidente dell’Anci Piero Fassino e il Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi.

SALONE DEL GUSTO, MARTINA: SFIDE DI PETRINI AL GOVERNO SONO IMPORTANTI. SU QUESTI TEMI SIAMO GIÀ AL LAVORO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Importanti le proposte fatte oggi da Carlo Petrini per il rilancio del comparto agricolo e alimentare italiano. Su molti fronti stiamo già lavorando, a partire dal grande tema generazionale. In Italia il 5% delle aziende agricole oggi è condotto da under 35, vogliamo far crescere questo numero”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commentando le dichiarazioni del Presidente e fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, in occasione dell’inaugurazione del Salone del Gusto. “Con Campolibero, nella legge Competitività, abbiamo introdotto ad esempio i mutui a tasso zero per i giovani agricoltori e le detrazioni al 19% per l'affitto dei terreni. – ha aggiunto Martina - Sul consumo di suolo abbiamo chiesto al Parlamento di approvare entro l'anno la legge per il contenimento della cementificazione e per il riuso delle aree edificate. Abbiamo presentato un grande piano di investimenti da 2 miliardi di euro per far fronte alle necessità di credito per le imprese del settore, con 8 strumenti su ‘misura’ per l'agroalimentare”. “Accettiamo anche la sfida di abbattere il digital divide nelle zone rurali dove, utilizzando bene i fondi europei, abbiamo impiantano già più di 1000 km di fibra ottica e abbiamo in cantiere interventi per altri 4.500 km. – ha concluso il Ministro - Questo perché siamo consapevoli dell'importanza strategica della comunicazione anche e soprattutto via web per essere più competitivi e valorizzare la nostra distintività. Infine, ma non certo per ultima, la battaglia alla burocrazia inutile: è un campo dove stiamo concretizzando azioni per liberare le energie delle aziende. Penso al registro unico dei controlli che vogliamo rendere operativo entro l'anno, all'estensione dell'uso della diffida prima delle sanzioni amministrative e alla dematerializzazione di alcuni registri. Anche la legge di stabilità ha confermato che il Governo dà spazi”.

LE NUOVE VARIETÀ DI PERE DELL’UNIBO DEBUTTANO IN PUBBLICO

Fonte: Univestità di Bologna

L’Università di Bologna presenta tre nuove varietà di pero in occasione di Interpoma, la fiera internazionale biennale, dedicata alla frutta e alla frutticoltura che prenderà il via a Bolzano il 20 novembre prossimo. Durante la fiera sarà possibile assaggiare direttamente queste nuove pere Unibo in occasione di una presentazione a loro dedicata che si svolgerà il 21 Novembre 2014 alle ore 14:30 presso la sala “St. Pauls” dell’hotel “Four Points by Sheraton” (via Bruno Buozzi, 35, Bolzano). Le nuove varietà si chiamano “Lucy Sweet”, “Early Giulia” e “Debby Green” e sono state sviluppate con la collaborazione del Consorzio Italiano Vivaisti (CIV) di Ferrara. Il programma di perfezionamento genetico è mirato ad ottenere caratteri migliorativi in termini di qualità del frutto e standard di presentazione, resistenza alle malattie ed un ampio calendario di maturazione. L’obiettivo è stato raggiunto e le tre nuove varietà presentano caratteristiche comuni di maturazione precoce, buona o ottima produttività, dolcezza della polpa, buon sapore e buona conservabilità.

Per approfondire:
1) PE1UNIBO* Lucy SweetTM: maturazione precoce (-10 giorni dalla varietà Williams, parametro di riferimento); vigoria medio-elevata, produttività elevata e costante; frutto piriforme e pezzatura media; buccia verde anche a maturazione, leggera rugginosità; polpa dolce, fondente, di ottimo sapore, anche croccante; buona conservabilità (5-6 mesi in frigoconservazione).
2) PE2UNIBO* Early GiuliaTM: maturazione molto precoce (-15 gg da Williams); vigoria medio-elevata, buona produttività; frutto di forma piriforme-tronca e pezzatura medio-grossa; buccia verde chiaro, polpa fondente, dolce-acidula di ottimo sapore; buona conservabilità (5-6 mesi in frigoconservazione);
3) PE3UNIBO* Debby GreenTM: maturazione intermedia (-1 giorno da Williams); vigoria medio-elevata, buona produttività; frutto di aspetto piriforme / piriforme allungata; buccia verde chiaro (anche a maturazione); polpa fondente, leggermente acidula e buon sapore; buona conservabilità (5-6 mesi in frigoconservazione);

Per ulteriori informazioni sull’evento: marco.bertolazzi2@unibo.it , telefono: +39 051 2099417.

mercoledì 22 ottobre 2014

RINNOVO CCNL OPERAI AGRICOLI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): UN CONTRATTO CORAGGIOSO E INNOVATIVO.

Fonte: Confagricoltura

Nella prima mattinata di oggi è stato firmato presso Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, l’accordo per il rinnovo del CCNL operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2014-2017. Ne dà l’annuncio Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, sottolineando “il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa, sia da parte dei sindacati dei lavoratori sia da parte delle Organizzazioni datoriali, nonostante le difficoltà che, a livello generale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”. Soddisfazione è stata dunque espressa dal presidente dell’Organizzazione dei datori di lavoro agricolo“per la chiusura di un importante contratto che interessa oltre 200.000 imprese e più di 1 milione di lavoratori”. “Un contratto coraggioso e innovativo, in cui le imprese hanno fatto la loro parte - continua Guidi - nonostante la perdurante congiuntura economica negativa, le incertezze sull’applicazione concreta della politica agricola comune, il quadro poco chiaro della prossima legge di stabilità”. L’aumento retributivo previsto è del 3,9 per cento ed è ripartito in due tranche. Si tratta di un aumento che cerca di coniugare l’esigenza di salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori con quella di mantenere un costo del lavoro sostenibile per l’impresa. Particolarmente rilevanti le novità introdotte in materia di orario di lavoro finalizzate ad ampliare sensibilmente la possibilità per imprese e lavoratori di ricorrere all’orario modulare e allo straordinario per la gestione dei picchi di lavoro che caratterizzano il settore agricolo. Sono state inoltre definite linee guida per favorire l’erogazione a livello territoriale di elementi retributivi legati all’aumento della produttività, dell’efficienza, della qualità del lavoro. Si tratta di un importante strumento per modernizzare l’organizzazione del lavoro e, al contempo, incentivare i prestatori di lavoro. “L’accordo, che rappresenta un'ulteriore dimostrazione delle buone relazioni sindacali che caratterizzano il settore agricolo conferma – ad avviso del Presidente di Confagricoltura - l’assetto fortemente decentrato della contrattazione agricola, introduce elementi di flessibilità nell’organizzazione del lavoro, fornisce strumenti per favorire il miglioramento della produttività aziendale”.

MIPAAF, MALTEMPO PUGLIA: DICHIARATO LO STATO DI CALAMITÀ PER AIUTARE GLI AGRICOLTORI COLPITI DA AVVERSITÀ ATMOSFERICHE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministro Maurizio Martina ha firmato ieri la dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica per i comuni del Gargano interessati dalla recente alluvione e individuati di concerto con la Regione Puglia. Le domande di intervento potranno essere presentate alle autorità indicate dalla stessa Regione entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. “Quasi 38mila aziende della provincia di Foggia hanno ricevuto – commenta il Ministro Martina - gli anticipi della domanda unica PAC per un totale di circa 74 milioni di euro erogati. Un impegno preciso che avevamo preso con i tanti agricoltori colpiti dall’alluvione nella zona del Gargano. Dopo la ricognizione necessaria da parte della Regione Puglia abbiamo firmato oggi il decreto di calamità come previsto dalle procedure. Proseguiamo il lavoro concreto con le Istituzioni locali per fare in modo che l’agricoltura della zona colpita possa ripartire quanto prima”.

COLDIRETTI: L’INGANNO ARRIVA CON I “FURBETTI DEL PROSCIUTTINO”

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Nella nostra regione chiudono 3 stalle su 4 ma l’industria alimentare vuole prosciutti senza carne di maiale, con più aromi e più acqua. Un colpo basso per produttori e consumatori. 

Mentre negli ultimi dieci anni in Emilia Romagna hanno chiuso tre stalle di maiali su quattro e proprio gli allevatori suinicoli sono tra i più danneggiati dalle importazioni di carni per fare prosciutti spacciati poi per made in Italy, va in scena il tentativo di sdoganare per decreto il prosciutto senza carne di maiale, ma con aggiunto di acqua e aromi chimici. È il commento di Coldiretti Emilia Romagna alle dichiarazioni di Assica, associazione industriali delle Carni e dei Salumi, scesa in campo per difendere l’indifendibile decreto che va a colpire gli allevatori italiani e li mette in difficoltà ancor più di quanto non facciano le importazioni di cosce di maiali stranieri. “I nostri allevamenti – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – sono già in difficoltà per le importazioni di carne a basso costo e di scarsa qualità e salubrità, come dimostra la recente denuncia dei giornali tedeschi sull’uso massiccio degli antibiotici in Germania. Questo ulteriore colpo basso finirà con l’accentuare la mancanza di trasparenza, confondendo il consumatore e costringendo i nostri allevamenti a chiudere. In questo modo i furbetti nostrani del prosciuttino si mettono sullo stesso piano delle industrie straniere che al Salone internazionale dell’Alimentazione di Parigi hanno portato sette prodotti con nomi che richiamano il Parmigiano Reggiano, prodotto simbolo del made in Italy”. Per il direttore regionale di Coldiretti, Marco Allaria Olivieri, “sostenere una politica che riduce i parametri di qualità dei nostri prodotti più tradizionali significa non solo abbattere il livello di competitività del Made in Italy sui mercati nazionali ed esteri, ma anche attentare alle garanzie di scelta informata dei consumatori e al futuro degli allevatori italiani. Ricordiamo alle Istituzioni – continua il direttore – che il vero Made in Italy non è un filone aurifero inesauribile, ma va invece difeso e protetto con cura maniacale nell’interesse dell’economia, del lavoro e della qualità della vita del Paese”. In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – tra il 2000 e il 2010 gli allevamenti di maiali sono passati da 4.438 a 1.179 con un calo del 73%, mentre i capi allevati sono passati da 1.555.000 a 1.247.000 con un calo del 20%. Solo tra il 2011 e il 2012 nella nostra regione abbiamo prodotto 12 mila tonnellate di carni di maiale in meno, mettendo a rischio la produzione di salumi Dop e Igp come il prosciutto di Parma, il culatello di Zibello, i salumi piacentini, i cotechini e gli zamponi.

lunedì 20 ottobre 2014

MINGUZZI : COME DIFENDERE LA NOSTRA PESCHICOLTURA

Fonte: Fruitimprese Emilia-Romagna  

"Togliere dal mercato le varietà inaffidabili. La Gdo ci chiede di fornire una qualità di pesche e nettarine buona e costante”

In vista del 27° Convegno peschicolo nazionale (Ravenna, Pala De Andrè, 23-24 ottobre), Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna e della OP Minguzzi Spa di Alfonsine (RA) ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il perdurare di prezzi insufficienti a coprire i costi di produzione di pesche e nettarine va affrontato programmando la produzione. Occorre una sterzata decisa che deve partire dalla produzione avendo come obbiettivo la soddisfazione del consumatore. Gli agricoltori, le strutture di lavorazione e commercializzazione hanno capito che occorre togliere urgentemente dal mercato, quindi dalla produzione, oltre il 30% di prodotto che sia dal punto di vista varietale, ma anche come calibro, colore, sapore e conservazione sono inaffidabili. Occorre urgentemente non produrre qualità inaffidabili, poiché queste bloccano la strada anche a quelle di qualità; già da qualche anno, ma troppo lentamente, gli agricoltori stanno riconvertendo gli impianti. Un altro punto critico della filiera é la commercializzazione che é troppo frammentata e troppo spesso indiretta. Le pesche e nettarine prodotte in Romagna, se aggiornate nelle varietà, non devono temere concorrenza, ma c'é troppa frammentazione commerciale, che vede solamente una parte di aziende cercare di coordinarsi il venerdì, ma poi spesso il martedì vedono spegnere ogni obbiettivo, soprattutto quello di permettere agli agricoltori di sopravvivere. Anche la Gdo ci chiede di fornirle una qualità di pesche e nettarine buona e costante, affinché il consumatore ritorni ad acquistare per la qualità costante (vedi Melinda); a queste condizioni la Gdo deve considerare pesche e nettarine di Romagna un punto di forza del reparto frutta. Fruitimprese auspica un coinvolgimento più ampio della filiera, compresi gli intermediari che spesso hanno il rapporto commerciale con il cliente. Non dimentichiamo infine che la peschicoltura nel nostro territorio crea un indotto importante, per cui chi è protagonista nella filiera ha grandi responsabilità."  

Fruitimprese Emilia Romagna è l’associazione che riunisce le grandi imprese private commerciali dell’ortofrutta della regione per un fatturato di 900 milioni di euro/anno e il 60% di export

MIPAAF, MARTINA: PIANO DA 2 MILIARDI DI EURO PER INVESTIRE NELL'AGROALIMENTARE E ACCOMPAGNARE LE IMPRESE NEL FUTURO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che sabato scorso il Ministro Maurizio Martina ha presentato il piano di investimenti per il settore agricolo e agroalimentare che vale oltre 2 miliardi di euro per il triennio 2015-2017. Gli obiettivi del Piano messo a punto dal Ministero sono: potenziare la produttività, aumentare la capacità produttiva, favorire l'internazionalizzazione, accrescere la competitività, far nascere start-up e creare nuova occupazione. Il piano, che coinvolge due enti controllati dal Mipaaf, Ismea e Isa, intende sfruttare la leva pubblica come moltiplicatore di quella privata. L'Iniziativa imprenditoriale è sempre nelle mani delle aziende che scelgono dove e come investire, lo Stato interviene solo a titolo di garanzia o di supporto. Otto gli strumenti che vengono messi in campo per promuovere i nuovi investimenti:
- CONTRATTI DI FILIERA Rivolto alle piccole e medie imprese, le coopertative agricole, le O.P., i consorzi di tutela e le grandi aziende che hanno quote partecipate del capitale di una società agricola, interviene attraverso un finanziamento pubblico agevolato fino a 15 anni. Questo strumento prevede nuovi investimenti per 264 milioni di euro.
 - CONTRATTI DI DISTRETTO/FILIERA Rivolto anche alle reti di impresa, si basa sul finanziamento pubblico agevolato da 6 a 15 anni e su un contributo in conto capitale pari al 25% dell'investimento. Si prevede che possa generare nuovi investimenti per 384 milioni di euro.
- EQUITY A CONDIZIONE DI MERCATO Interventi finalizzati al sostegno di progetti di sviluppo industriale o commerciale e di internazionalizzazione. Prevede assunzione di quote di capitale e finanziamenti a medio-lungo termine. Può generare nuovi investimenti per 308 milioni di euro.
- FONDO DI GARANZIA A PRIMA RICHIESTA Copre fino al 70% (80% nel caso di un giovane imprenditore) dell'importo finanziato dalle banche entro 1 milione di euro di garanzia. Con questo strumento si hanno nuovi investimenti per 510 milioni di euro.
- FONDO DI CREDITO Le banche erogano mutui finanziando il 70% dell'investimento, per metà utilizzando provvista raccolta dai mercati e per l'altra metà utilizzando la provvista agevolata del Fondo credito Ismea. Con questo strumento si hanno nuovi investimenti per 411 milioni di euro.
- START-UP Acquisto di aziende agricole da parte di giovani neo-agricoltori. Prevede un contributo fino a 40.000 euro per l'abbattimento dei tassi si interesse sul leasing. Sono ipotizzabili nuovi investimenti per 183 milioni di euro.
- SUBENTRO E IMPRENDITORIA GIOVANILE Interventi per favorire il ricambio generazionale. Prevede per gli agricoltori under 40 mtui per investimenti di miglioramento. Può generare nuovi investimenti per 100 milioni di euro.
- FONDO INVESTIMENTI Destinato a supportare i programmi di investimento di piccole e medie imprese. Interviene attraverso l'acquisizione di quote di partecipazione minoritarie di fondi di investimento privati. Prevede nuovi investimenti per 41 milioni di euro. “Sosteniamo la filiera agricola e agroalimentare con interventi finanziari mirati e con risorse già certe e disponibili - ha commentato il Ministro Maurizio Martina - che ora dobbiamo mettere a disposizione delle imprese. Mettiamo in campo 8 strumenti idonei per accompagnare le imprese nel futuro e questo piano è la dimostrazione che è possibile investire nel settore agricolo e agroalimentare. Vogliamo dare un segnale forte alle imprese, in un momento di mercato difficile e con problemi anche sul fronte del credito. Puntiamo su queste risorse per dare un'iniezione di fiducia al sistema e contribuire al rilancio e alla competitività, anche internazionale. Spazio anche ai giovani, non solo quelli già impegnati nel settore, ma per tutti quelli che guardano con interesse all'agricoltura e alle sue potenzialità. Dopo il varo della Legge di stabilità – ha concluso il Ministro -, facciamo un ulteriore passo nella direzione della crescita e dello sviluppo. Con questo piano di investimenti lo Stato non intende fare l'imprenditore, ma vuole investire in progetti concreti e assicurare un'amministrazione amica al fianco dei produttori".

CIA FERRARA: CAMPAGNA CEREALI BUONA MA NON STRAORDINARIA

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

In occasione dell’incontro del GIE (Gruppo Interesse Economico) Seminativi si è fatto il punto sull’andamento produttivo e dei prezzi di mais, sorgo e soia

«Per i cereali non si può parlare di un’annata produttiva eccezionale o da record, ma di un buon andamento generale». E’ questo il primo commento di Massimo Piva – vicepresidente di Cia Ferrara e risicoltore – a margine dell’incontro del Gruppo di Interesse Economico Seminativi della Cia, che si è riunito per fare il punto sulla campagna di raccolta di mais, sorgo, soia e sull’inizio tardivo della raccolta del riso. «Partendo dal mais, in base ai dati raccolti dalle aziende nelle diverse zone del ferrarese – spiega Piva – possiamo dire che la produzione media si è attestata sui 120 q/ha, buona performance derivata dall’andamento climatico, con un’estate senza picchi di caldo e dunque senza stress idrico per le piante. Il fattore clima è stato inoltre determinante per la qualità del prodotto, eliminando il rischio di contaminazione da parte delle aflatossine - micotossine prodotte dal metabolismo di alcuni funghi – che tendono a proliferare grazie a temperature superiori alla media e bassa piovosità. Se la produzione del mais è stata soddisfacente, lo stesso non si può dire del prezzo che, dopo le prime quotazioni di agosto a 18-19 €/q al lordo delle spese – quando ancora sul territorio la campagna non era sostanzialmente iniziata e quindi non c’era prodotto – è sceso a 14-15 €/q. Certamente la buona produzione potrà compensare, almeno in parte, la contrazione dei prezzi, ma occorrerà attendere ancora per avere un quadro più chiaro della situazione. Per quello che riguarda il sorgo – continua Piva – c’erano molte aspettative a livello di produzione, proprio per le condizioni di clima favorevoli alla coltura, aspettative che nella maggior parte dei casi sono state confermate da una produzione media buona, attorno agli 80-85 q/ha. Per il sorgo il mercato dei prezzi è altalenante, con prime quotazioni attorno ai 15-16 €/q poi scese sotto al 14 e risalite leggermente a fine campagna, con cifre attorno a 15 €/q. Se l’estate mite e piovosa ha premiato il mais, lo stesso non si può dire per la soia che ha sofferto, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, degli sbalzi termici che hanno influito negativamente nella fase della fioritura. Il risultato è una soia ottima dal punto di vista della qualità ma con una produzione abbastanza disomogenea sul territorio, dai 35-36 q/ha a punte di 55. A livello di mercato i prezzi della soia sono clamorosamente inferiori alla scorsa annata, tanto che siamo passati dai 40-43€/q del 2013 ai 31 €/q delle prime quotazioni del 2014. Un prezzo che non arriva lontanamente a compensare deficit produttivi e costi di produzione. A conclusione dell’incontro del Gie Seminativi si è parlato anche della campagna del riso, iniziata da poco e in forte ritardo a causa dei ritardi di maturazione. «Il riso – conclude Piva – è stato seminato nell’epoca corretta, poi però è praticamente mancata l’estate ed ora stiamo raccogliendo con umidità fino a 30 e costi di essiccazione molto alti. Alcune varietà molto tardive, inoltre, potrebbero non completare la maturazione.»

venerdì 17 ottobre 2014

MIPAAF: INCONTRO A CERNOBBIO TRA IL MINISTRO MARTINA E IL COMMISSARIO PHIL HOGAN

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolto oggi a Cernobbio il primo incontro tra il Ministro, Maurizio Martina, e il Commissario europeo designato all'Agricoltura, Phil Hogan. Nel colloquio sono stati affrontati diversi temi, a partire dagli effetti dell'embargo russo su alcune produzioni agricole e agroalimentari europee, le misure per farne fronte e le recenti decisioni di bilancio della Commissione. Martina e Hogan si sono inoltre soffermati a ragionare sulla Politica agricola comune riformata, le sue prospettive e in particolare l'adeguatezza degli strumenti di gestione delle crisi. Il Ministro e il Commissario si sono poi confrontati sul settore lattiero caseario, in vista della conclusione del sistema delle quote. Altri argomenti discussi sono stati la proposta di regolamento sull'agricoltura biologica, attualmente in discussione da Consiglio e Parlamento, e le relazioni che la Commissione dovrà presentare sull'obbligo dell'indicazione obbligatoria d'origine, il cui regolamento entrerà in vigore il 13 dicembre. Con Hogan, il Ministro Martina ha sottolineato in maniera particolare la necessità di attivare nuove iniziative per favorire i giovani agricoltori, tema su cui la Presidenza italiana si sta molto impegnando, trovando il pieno consenso del Commissario. Infine Martina ha ricordato a Hogan l'importanza dell'appuntamento di Expo come occasione strategica di dibattito per l'Europa con il mondo intero. "Ho trovato in Hogan un interlocutore interessato e disponibile – ha affermato il Ministro Martina - con cui abbiamo condiviso le priorità del settore, che affronteremo insieme nella seconda parte del Semestre europeo di Presidenza italiana, e posto le basi per una piena collaborazione futura".

SUL PAGAMENTO ANTICIPATO DELLE DOMANDE PAC, AGRINSIEME EMILIA ROMAGNA: “FINALMENTE UNA BOCCATA D’OSSIGENO PER LE NOSTRE AZIENDE OBBLIGATE A UNA SCELTA UMILIANTE: OTTEMPERARE AGLI ADEMPIMENTI FISCALI OPPURE FAR FRONTE AL PAGAMENTO DEI FORNITORI”

Fonte: Agrinsieme Emilia - Romagna

Nelle ore in cui Agrea avvia l’erogazione dei pagamenti anticipati della Domanda Pac 2014 alle oltre 44.500 aziende agricole emiliano romagnole danneggiate dalle avversità climatiche e dagli effetti dell’embargo russo, Agrinsieme Emilia Romagna manifesta il suo apprezzamento. “Un plauso alla Regione e al Ministero delle Politiche Agricole per il risultato raggiunto, finalmente una boccata d’ossigeno. Sono troppe le aziende al collasso e in carenza di liquidità, obbligate a una scelta umiliante: ottemperare agli adempimenti fiscali oppure far fronte al pagamento dei fornitori” ha dichiarato Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna, la realtà che riunisce Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari e raggruppa oltre 40mila imprese associate. “Ci aspettiamo ora ciò che abbiamo richiesto più volte: che tale anticipazione finanziaria – continua il coordinatore Garagnani - venga presto codificata a livello nazionale come procedura standard in tutti i casi di emergenza e necessità - con l’eventuale erogazione delle risorse anche molto tempo prima della data consentita da Bruxelles, il 16 ottobre”. “Nella fattispecie sarebbe lo Stato italiano ad accollarsi il costo di tale esborso anticipando direttamente il pagamento dei contributi Pac. Ciò permetterebbe di rispondere in maniera tempestiva, e non occasionale, alle esigenze finanziarie delle aziende agricole che sempre più spesso sono attanagliate da gravi crisi di settore” – è la conclusione del coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna.

LEGGE DI STABILITÀ, AGRINSIEME: “MANOVRA POSITIVA, CHE PREVEDE TAGLI SENZA COLPIRE LE IMPRESE”

Fonte: Agrinsieme  

L’auspicio è che le coperture finanziarie previste vengano effettivamente rispettate, così da scongiurare l’attivarsi della clausola di salvaguardia e il conseguente aumento dell’Iva anche per i principali prodotti agroalimentari

“Esprimiamo una generale condivisione della filosofia di fondo che connota la manovra approvata dal Consiglio dei Ministri, che prevede misure di riduzione delle tasse e interventi alla spesa pubblica senza chiedere ulteriori sacrifici alle imprese”. Cosi il Coordinamento Agrinsieme commenta le misure contenute nella Legge di Stabilità che, attraverso provvedimenti a favore dei redditi e interventi sul mercato del lavoro, potranno favorire una ripresa dei consumi e creare nuova occupazione. Relativamente alle misure per il comparto agricolo e agroalimentare, Agrinsieme sulla base dei primi testi circolati, esprime un particolare apprezzamento per il finanziamento del sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura e per il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 2015-2017. Positivo anche il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale destinato a far fronte ai danni alle produzioni causate dai cambiamenti climatici e la decisione di procedere ad un accorpamento degli enti agricoli operanti nella ricerca e nella sperimentazione. L’auspicio di Agrinsieme è che le coperture finanziarie previste vengano effettivamente rispettate, così da scongiurare l’attivarsi della clausola di salvaguardia che farebbe scattare un aumento dell’Iva anche per i principali prodotti agroalimentari in un momento di costante contrazione dei consumi alimentari nel mercato interno.

AGRICOLTURA: AL VIA I PAGAMENTI DELL'ANTICIPO DELLA DOMANDA UNICA 2014 DELLA PAC. IN ARRIVO 176 MILIONI DI EURO ALLE AZIENDE AGRICOLE IN DIFFICOLTÀ PER IL CATTIVO ANDAMENTO CLIMATICO E L'EMBARGO RUSSO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Da giovedì 16 ottobre, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura Agrea inizia a pagare l’anticipo della Domanda unica 2014 della Pac. Le imprese agricole interessate, dopo la verifica del rispetto delle condizioni di ammissibilità all’aiuto, sono 44.500 e l’importo complessivo da erogare è di circa 176 milioni di euro. L’anticipo era stato richiesto al ministero delle Politiche agricole all’inizio di settembre dall’assessorato regionale all’Agricoltura, per dare un sostegno finanziario alle aziende strette tra gli effetti delle avverse condizioni climatiche di quest’estate e l’embargo russo. L’anticipo è fissato al 45% dell’importo ammissibile per il premio titoli, ordinari e speciali, e al 50% per i premi “a superficie” dell’articolo 68. Agrea prevede di completare l’erogazione agli agricoltori entro fine ottobre. Mercoledì 15 ottobre, Agrea ha chiuso il bilancio dell’esercizio finanziario 2014, partito il 16 ottobre 2013. Complessivamente sono stati erogati circa 650 milioni di finanziamenti a oltre 53 mila aziende agricole, per oltre 75 mila domande (ogni azienda può presentare più di una richiesta). Particolarmente significativi i risultati del Programma di sviluppo rurale con oltre 176 milioni di euro erogati a circa 17 mila aziende e il pagamento di oltre 22 mila domande.

OCM VINO CAMPAGNA 2013/2014: SPESI CIRCA 337 MILIONI DI EURO IL 99,8% DELLE RISORSE DEL PNS SETTORE VITIVINICOLO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che, nell’annualità 2013/2014, sono state impiegate risorse dell’Ocm vino pari a circa 337 milioni di euro, il 99,8% del budget a disposizione. Il bilancio conferma il trend della precedente programmazione (2009/2013), mettendo in evidenza come siano le misure della ristrutturazione e riconversione dei vigneti e della promozione dei vini sui mercati dei paesi terzi a fare da traino, raggiungendo, cumulativamente, la quota di 243 milioni di euro circa (euro circa 161 milioni per la ristrutturazione ed euro 82 milioni per la promozione), ben oltre la metà dei fondi complessivamente disponibili per l’Italia per l’esercizio finanziario 2013/2014 (circa 337 milioni di euro). Anche la misura degli investimenti, avviata solamente nel 2011, ha fatto registrare un buon risultato, con un importo pari a circa 52 milioni di euro, a dimostrazione dell’impatto positivo che sta riscuotendo la misura a livello d’impresa. La misura della vendemmia verde, prevista per prevenire eventuali crisi di mercato in alcune aree ripristinando l’equilibrio fra domanda e offerta di vino, ha fatto registrare un utilizzo limitato pari a circa 864.000 euro, in linea con la ridotta produzione di questa campagna vendemmiale. Come pure la distillazione dei sottoprodotti a cui sono stati destinati poco più di 11 milioni di euro. L’assicurazione del raccolto ha destinato ai viticoltori poco oltre 30 milioni di euro di contributo, destinati a coprire i costi dei premi assicurativi versati a copertura delle perdite legate alle avverse condizioni climatiche e a fitopatie o infestazioni parassitarie. “È un risultato molto importante, che dimostra l’ottima riuscita del Programma nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo” ha commentato il Ministro Maurizio Martina. “Grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti – ha aggiunto il Ministro – l’Italia ha dato vita a una buona pratica, continuando a investire nelle misure strutturali e di promozione previste dall’OCM vino e utilizzando in maniera efficace i fondi comunitari. Questa è la dimostrazione che attraverso un gioco di squadra, e con un forte spirito di collaborazione, possiamo permettere alle nostre produzioni di avere maggiore competitività nei mercati esteri”.

Ulteriori dati qui: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8071

PROVINCIA DI FERRARA: LA SEDUTA DEL PRIMO CONSIGLIO PROVINCIALE DOPO LE ELEZIONI DEL 29 SETTEMBRE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara e redazione di Agreste  

Assegnate le deleghe

Si è svolta il 15 Ottobre la prima seduta del nuovo Consiglio provinciale post elezioni dello scorso 29 settembre, con la conferma degli eletti: i sindaci Fabrizio Toselli, Marco Fabbri, Nicola Rossi, Piero Lodi, Nicola Minarelli, Antonio Fiorentini, Diego Viviani, Gianni Michele Padovani e Alan Fabbri, le consigliere comunali di Ferrara Bianca Maria Vitelletti e Elisabetta Soriani, e infine il consigliere provinciale uscente Cristiano Di Martino. Conferite anche le deleghe, che hanno valore politico di rappresentanza dell’ente (la firma degli atti spetterà all’assemblea o al presidente secondo i casi) e natura provvisoria fino al 31 dicembre 2014, in attesa che la Provincia si doti del nuovo statuto. Al sindaco di Copparo, Nicola Rossi, è andata la carica di vicepresidente, insieme con le deleghe Ambiente e Agricoltura. A Nicola Minarelli (Portomaggiore) quelle del Bilancio e Patrimonio, al centese Piero Lodi Mobilità e trasporti e Viabilità, a Fabrizio Toselli (Sant’Agostino) le politiche del lavoro, Formazione professionale e attività produttive, all’argentano Antonio Fiorentini la Pubblica istruzione, edilizia scolastica e infanzia, al primo cittadino di Goro Diego Viviani Caccia e Pesca, al comacchiese Marco Fabbri il Turismo e al sindaco di Mesola, Gianni Michele Padovani Protezione civile, difesa del suolo e informatica. Rimangono in capo al presidente, Tiziano Tagliani, il Personale, gli affari generali, i controlli interni, le aziende partecipate, la programmazione economica, le politiche sanitarie e sociali, i fondi strutturali (Fesr), il Castello Estense, la Cultura, i siti Unesco, l’Idrovia e tutte quelle non conferite ai consiglieri. L’assemblea ha infine battezzato il mercoledì pomeriggio come giornata dei prossimi incontri.

giovedì 16 ottobre 2014

COLDIRETTI: AL VIA IL XIV FORUM INTERNAZIONALE DI CERNOBBIO DELL’AGRICOLTURA E ALIMENTAZIONE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Torna l’ormai tradizionale appuntamento organizzato da Coldiretti e Studio Ambrosetti per fare il punto sul settore agricolo ed alimentare mondiale, con la partecipazione di importanti ospiti, studiosi, imprenditori, manager, politici, esperti.

Apre domani venerdì 17 ottobre alle ore 10,00 a Villa d’Este di Cernobbio la quattordicesima edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti in collaborazione con Studio Ambrosetti, all’indomani del varo della Legge di Stabilità sulla quale si confronteranno per la prima volta politici e rappresentanti delle istituzioni nazionali e comunitarie. L’edizione di quest’anno inizia con la presentazione, in conferenza stampa di apertura, della sorprendente ricerca Censis/Coldiretti su "Crisi: spendo meno mangio meglio” che fa luce su una vera e propria rivoluzione in atto per gli italiani a tavola che, nonostante le profonde preoccupazioni, ha anche inaspettati riflessi positivi con il ritorno a comportamenti virtuosi che saranno anche oggetto di una innovativa mostra “antipoverta’” a tavola. Ad illustrarla saranno il Presidente del Censis Giuseppe De Rita e il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, alla presenza del Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Ci sarà anche il primo duello tra pizza originale e taroccata per sostenerne la candidatura a patrimonio dell'Unesco e fare chiarezza su ingredienti e modalità di preparazione per garantirne identità e genuinità. All’ apertura dei lavori interverrà Il confronto dalle priorità dei cittadini e l’azione del Governo all’indomani della manovra economica è invece l’oggetto dell’esclusiva Indagine Ixe’ presentata da Roberto Weber sulla quale si confronteranno esponenti dei partiti di maggioranza e opposizione, manager di impresa e rappresentanti delle forze economiche e sociali, Giovanni Toti (Consigliere politico Forza Italia) a Filippo Taddei (responsabile economico nazionale Pd), da Stefano Fassina (deputato Pd) a Nunzia De Girolamo (deputato Nuovo centro Destra), fino al Governatore della Lombardia Roberto Maroni ma anche Mario Moretti Polegato (Geox), Innocenzo Cipolletta (Università di Trento), Marco Pedroni (Presidente Coop Italia) Sull’’attualità del maltempo e sul dissesto idrogeologico interverrà Ermete Realacci (Presidente Commissione Ambiente,Territorio e Lavori pubblici della Camera) mentre sul valore del cibo all’indomani della Giornata Mondiale dell’Alimentazione parlerà il Fondatore Slow Food Carlo Petrini. Temi di carattere internazionale in vista dell’Expo saranno affrontati da Brian Halweil (Senior Fellow Worldwatch Institute - USA), Virginia Raisson (Fondatore e Direttore Lepac - Francia), Woody Tasch (Fondatore e Presidente Slow Money)

MERCATO VIVACE CON GIACENZE IN DIMINUZIONE PER LE PERE DELL'EMILIA ROMAGNA

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli

L’analisi dei primi dati discussi nell’ambito del “tavolo pera” di CSO relativi alle giacenze di prodotto in Emilia Romagna a fine settembre evidenzia vendite più attive rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ positivo dunque il primissimo risultato di questa campagna, con giacenze che per molte varietà sono inferiori allo stesso periodo del 2013. Ha senz’altro influito positivamente su questo vivace inizio della campagna l’indicazione proposta dall’OI pera di non commercializzare sul mercato del fresco pere Abate Fetel con calibro al di sotto dei 60 mm. Secondo quanto emerso dal Tavolo CSO le buone caratteristiche qualitative e di conservabilità che presenta il prodotto pera in questa stagione, associate ad una minore disponibilità dell’offerta e all’aumento della richiesta da parte dei mercati sono le motivazioni del buon andamento della campagna che, nei prossimi giorni, entrerà nel vivo con quantità' ancora maggiori e ci si aspettano pertanto aumenti delle quotazioni di un prodotto di cui l’Italia detiene l’eccellenza e che abbisogna di risultati migliori delle magre aspettative di pre-raccolta.

LEGGE STABILITÀ, AGRICOLTURA: AZIONI PER LO SVILUPPO, L'OCCUPAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali  

FONDI PER RICAMBIO GENERAZIONALE, RAFFORZAMENTO DELLE FILIERE E PER I DANNI DA MALTEMPO

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che nel disegno di legge di bilancio 2015, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, sono contenute importanti misure a favore del comparto agricolo e alimentare. Le disposizioni si aggiungono a quelle generali riguardanti in particolare il taglio dell’Irap sulla parte di costo del lavoro e l’introduzione del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, dei quali beneficeranno anche le imprese del settore primario. “Anche nella legge di stabilità il settore agroalimentare trova uno spazio importante – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – con azioni per lo sviluppo, l’occupazione e la semplificazione. Sono molto soddisfatto per il lavoro concreto fatto a favore delle nostre imprese, con un sostegno che si va ad aggiungere agli interventi di Campolibero della legge Competitività e agli strumenti che il Governo ha messo in atto in questi mesi”.

LE PRINCIPALI NOVITÀ RIFINANZIATO FONDO SOLIDARIETÀ NAZIONALE
Rifinanziato il Fondo di solidarietà nazionale per il 2015. Il Fondo è stato istituito al fine di promuovere principalmente interventi di prevenzione per far fronte ai danni alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole, agli impianti produttivi ed alle infrastrutture agricole, nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali, come quelli che si sono verificati in questi giorni e in questi mesi in diverse Regioni italiane.

NUOVE RISORSE PER MUTUI A TASSO ZERO PER GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI Stanziati 30 milioni di euro per il periodo 205/2017, con una dotazione di 10 milioni annui, per il finanziamento delle azioni di sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura. In particolare le risorse serviranno all’attuazione della misura, contenuta nel pacchetto Campolibero della Legge Competitività, che prevede mutui a tasso zero per le imprese agricole condotte da giovani. L’obiettivo è quello di favorire il ricambio generazionale nel settore primario attraverso strumenti mirati, in particolare facilitando l’accesso al credito per gli under 40.

30 MILIONI DI EURO PER RAFFORZAMENTO FILIERE
Destinati 30 milioni di euro per il triennio 2015/2017 per i contratti di filiera e di distretto, che sono strumenti di programmazione negoziata gestiti dal Ministero delle politiche agricole. L’obiettivo è quello rafforzare le politiche di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e rendere più competitivi i distretti agroalimentari attraverso la realizzazione di programmi di investimento, in coerenza con gli orientamenti dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato in agricoltura. I 10 milioni di euro annui previsti saranno utilizzati al fine di affiancare ai finanziamenti agevolati, previsti dalla 289/2002, ulteriori incentivi in conto capitale per la realizzazione di nuovi investimenti produttivi nella filiera agroalimentare.

CRA/INEA
Al fine di riorganizzare e rilanciare il settore della ricerca e della sperimentazione agroalimentare e di sostenere gli spin-off tecnologici, l'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) e il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), saranno unificati nell'Agenzia unica per la ricerca, la sperimentazione in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria.

SPENDING REVIEW
Prevista la razionalizzazione della spesa interna al Ministero, realizzata senza intaccare servizi alle imprese e senza eliminare le agevolazioni di settore importanti per la tenuta del comparto.

GIORNATA MONDIALE ALIMENTAZIONE, MARTINA: SICUREZZA ALIMENTARE SFIDA DECISIVA PER FUTURO DEL PIANETA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Sono le famiglie a sfamare il mondo e per questo dobbiamo pensare delle politiche che sappiano innovare questo modello tradizionale, renderlo in grado di sostenere la sfida alimentare del futuro. Anche in Italia 9 aziende agricole su 10 poggiano sulla conduzione familiare, contribuendo ogni giorno ad uno storia di successo come quella del Made in Italy. Quasi il 70% delle imprese agricole europee è a conduzione familiare e addirittura l’83% in Nord America. Bisogna mettere in condizioni queste aziende di poter portare avanti tradizioni e valori rurali, coniugandoli con un approccio innovativo, sostenibile e integrato”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commenta i dati FAO sull’agricoltura familiare resi noti in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. “Soprattutto oggi – ha dichiarato il Ministro – penso sia necessario anche insistere sull’importanza della sicurezza alimentare come sfida decisiva per il futuro del pianeta. La Fao ci ricorda che oggi 850 milioni di persone soffrono di povertà alimentare, 50 milioni solo nell’Unione europea. Servono quindi azioni e scelte politiche concrete per impostare una strategia globale con l’obiettivo di garantire cibo sano, sufficiente e sicuro per una popolazione mondiale che nel 2050 arriverà a 9 miliardi di persone. Fin da oggi dobbiamo pensare a dei modelli di sviluppo che siano sostenibili sotto il profilo economico, sociale ed ambientale per dare le risposte dovute. Risorse come l’acqua e la terra devono essere maggiormente tutelate proprio per la loro importanza, anche a lungo termine”. “Proprio per l’urgenza di un confronto internazionale su questo tema – prosegue Martina -, abbiamo fortemente voluto che Expo Milano 2015 fosse dedicato a “Nutrire il Pianeta”. Nei sei mesi dell’Esposizione universale discuteremo con oltre 140 Paesi delle migliori pratiche agricole, delle soluzioni tecnologiche e innovative, dei metodi da portare avanti per vincere questa sfida. L’Italia e l’Europa dovranno essere capofila di una grande iniziativa mondiale e dare un contributo concreto allo sviluppo di politiche sostenibili, anche in vista dell’aggiornamento degli Obiettivi del Millennio del Nazioni Unite che ci sarà a fine 2015”. “Accanto alla sicurezza alimentare – conclude il Ministro – si pongono poi altri due temi fondamentali: la lotta agli sprechi di cibo e il contrasto alla contraffazione. Sono due aspetti che l’Europa ha individuato come priorità nell’ultima riunione informale del Consiglio dei ministri dell’agricoltura che abbiamo organizzato a Milano a settembre. Sul primo fronte dobbiamo intervenire per arginare un fenomeno intollerabile e dai numeri impressionanti: 189 kg di cibo sprecato da ogni europeo per un totale di 90 milioni di tonnellate l’anno. L’altra grande partita riguarda la contraffazione degli alimenti, la lotta al “falso” cibo, una piaga che danneggia i consumatori e i produttori onesti. Anche su questo l’Italia si candida ad essere promotrice di un salto di qualità nell’approccio e perciò abbiamo deciso di organizzare un Forum europeo sulla lotta alla contraffazione, riunendo a Lodi nel marzo del 2015 le autorità di controllo europee e le principali internazionali per migliorare gli strumenti di contrasto”.

CONFAGRICOLTURA FERRARA: CONTRIBUTI PER IL TERREMOTO 2012: NECESSARI INTERVENTI EQUI

Fonte: Confagricoltura Ferrara  

Importante la conferma della proroga anche per il comparto agricolo

Più di 200 ordinanze, questa la mole dell’impianto normativo attualmente vigente per l’assegnazione dei contributi post terremoto: un’opera di tale complessità che oltre l’80% delle potenziali richieste non potrà essere presentata in tempo utile per la scadenza prefissata per il 31/12/2014. Davanti ad una così evidente difficoltà la Regione Emilia Romagna ha deciso per un provvedimento di proroga dei termini di presentazione delle domande e di attuazione degli interventi strutturali che potrebbe estendersi anche al settore agricolo, a smentita delle prime indicazioni che invece non tenevano in considerazione questo comparto. “È fondamentale che la proroga presentata dalla Regione Emilia Romagna sia ufficialmente confermata anche per il mondo dell’agricoltura” ammonisce il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli “dopo le vicissitudini legate all’andamento climatico e dei mercati di questi ultimi mesi, le aziende agricole subirebbero un ulteriore durissimo colpo, venendo ulteriormente penalizzate. L’iniziale blocco rispetto al settore agricolo era da imputare al fatto che i fondi destinati al comparto agricolo provengono dall’UE e sono soggetti ad un iter di autorizzazione troppo lungo e non in grado di rispondere con prontezza alla situazione di reale e immediata necessità”. Ad oggi, dunque, pare che anche per il settore agricolo sia possibile poter presentare la domanda di incentivo fino a primavera (ma manca ancora l’ufficializzazione), anche se a scapito del tempo necessario per l’esecuzione effettiva dei lavori. “Gli immobili agricoli presentano delle strutture non estremamente complesse perciò permettono una fase dedicata agli interventi strutturali relativamente veloce” prosegue Scaramagli “quindi la soluzione individuata può essere sicuramente positiva”. Ma accanto alla necessità di un’azione tempestiva vi è un ulteriore imperativo: i criteri secondo cui verranno calcolati i contributi d’ora in poi non devono in alcun modo essere modificati rispetto alle domande già presentate, questo ovviamente per non rischiare di incorrere in situazioni di iniquità e differenze che non sarebbero assolutamente accettabili. “Nella provincia di Ferrara” conclude il Presidente di Confagricoltura Ferrara “si sa che la maggior parte dei danni si sono contati tra le strutture agricole, quindi è un imperativo agire, ma mantenendo fede alle indicazioni normative date fino ad oggi per garantire la giusta equità di intervento e non trovarsi ad affrontare disparità tra gli incentivi concessi”.

NUOVA PAC, MIPAAF: PUBBLICATA BOZZA DECRETO ATTUATIVO E VADEMECUM PER GLI AGRICOLTORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata pubblicata sul sito internet del Mipaaf la bozza di decreto delle disposizioni attuative per la nuova Politica agricola comune, che verrà sottoposto all’esame del Consiglio del Ministri per l’approvazione. Sul sito internet del Ministero intanto è stato pubblicato anche un vademecum per gli agricoltori in cui sono illustrate tutte le novità relative ai Pagamenti diretti che valgono per l’Italia circa 23 miliardi di euro fino al 2020.
Le principali novità riguardano:
AGRICOLTORE IN ATTIVITÀ
Non riceveranno più pagamenti diretti PAC: aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, soggetti che svolgono intermediazione bancaria, finanziaria e/o commerciale, società, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attività di assicurazione e/o di riassicurazione, P.A., eccetto enti che svolgono attività formative e/o sperimentazione in campo agricolo e quelli che hanno la gestione degli usi civici.
DEGRESSIVITÀ PAGAMENTI
L’importo del pagamento di base da concedere ad un agricoltore è ridotto annualmente del 50% per la parte eccedente i 150.000 euro e del 100% qualora l’importo così ridotto superi i 500.000 euro, per la parte eccedente i 500.000 euro.
CONVERGENZA INTERNA
Applicazione del Modello irlandese che garantisce la differenziazione del valore dei diritti anche nel 2019; l’avvicinamento progressivo al valore medio nazionale in cinque anni, il valore minimo dei diritti al 2019 pari al 60% della media nazionale e la perdita massima (per diritti superiori alla media nazionale) pari al -30% del valore iniziale.
GREENING
Gli agricoltori che hanno diritto al regime di pagamento di base dovranno rispettare le pratiche agricole “greening” che prevedono diversificazione delle colture, mantenimento prati permanenti e aree di interesse ecologico
GIOVANI AGRICOLTORI
Stanziati 80 milioni di euro all’anno per l’incremento del 25% degli aiuti diretti per aziende agricole condotte da under 40
PICCOLI AGRICOLTORI
Regime semplificato con importo forfettario che non supera i 1.250 euro l’anno e esenzione dagli impegni previsti per il greening.

È possibile scaricare il vademecum a questo link: http://bit.ly/1F272sr

COMMISSIONE UE TAGLIA 448,5 MLN A BILANCIO PAC 2015

Fonte: Ansa e redazione di Agreste

Martina: Decisione grave, settore va aiutato non indebolito

BRUXELLES, 15 OTT - La Commissione europea propone di sottrarre 448,5 milioni di euro dal bilancio della Pac 2015, per portare nuovo ossigeno a settori europei in affanno finanziario. La parte più congrua dei finanziamenti - 145 milioni di euro - verrebbero destinati a sostenere il programma energetico europeo che sta procedendo più velocemente del previsto, e a causa del ritardo sui pagamenti l'Ue rischia di dover pagare entro l'anno interessi passivi per 1,2 milioni di euro. Un'altra parte importante dei fondi agricoli - 87 milioni di euro - la Commissione Ue intende destinarli a interventi di cooperazione con i Paesi terzi. Infatti, in seguito ai flussi migratori dal Nord Africa e dal Corno d'Africa, cresce la pressione sull'Unione per onorare contratti firmati per la protezione di quelle regioni. E ancora altri 75 milioni di euro andrebbero al programma di ricerca Orizzonte 2020 per la mobilità, la formazione e la carriera dei ricercatori europei, ma anche per pagare le fatture Ue che a causa dei ritardi rischiano di incorrere in interessi di mora. Tra gli altri beneficiari, ci sono Pmi (5,5 mln); fiscalità (9); lotta alle frodi (1,5); funzione pubblica (4); Life+ ambiente (35); pesca (16); media (5,5); strumenti di vicinato, rifugiati (50); Ong (5); stabilità e pace in Ucraina e Repubblica Centroafricana (10). Insomma, i fondi della Pac verrebbero ridistribuiti - secondo quanto ha proposto ieri l'Esecutivo Ue - a obiettivi importanti per l'Europa. Ora però gli agricoltori si ritrovano a pagare di tasca loro i 344 milioni di euro di misure d'urgenza in seguito all'embargo russo, prelevandoli dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi produttori. Così l'intero settore diventa il capo espiatorio della decisione dai capi di Stato e di Governo di ridurre il bilancio europeo 2014-2020.
All'annuncio della decisione, immediata é stata la reazione del ministro per le politiche agricole e alimentari, Maurizio Martina, secondo cui "il settore primario va aiutato, non indebolito, soprattutto in questa situazione di sofferenza determinata dall'embargo russo. Bisogna - ha aggiunto - che la Commissione Ue sappia che non è immaginabile scaricare solo sull'agricoltura gli effetti dell'embargo". Da parte nostra - ha precisato - non possiamo far altro che sollecitare, come abbiamo fatto, sia in sede del Consiglio dei ministri dell'agricoltura Ue, sia attraverso i governi nazionali, la Commissione a fare scelte sensate, dopodiché contano le scelte fatte dal collegio dei commissari".
Dal Parlamento europeo, Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale, ha definito "inaccettabile il taglio delle risorse agli agricoltori. E' una beffa insostenibile - ha detto - per un settore che sta pagando duramente una crisi che non ha originato".
Anche il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo é intervenuto definendo "gravissima la decisione della Commissione Ue di tagliare fondi per quasi mezzo miliardo di euro dalla Politica agricola comune (Pac) per destinarli ad altri settori, poiché rappresenta uno schiaffo non solo alle imprese agricole ma anche a quel 92 per cento degli italiani che, secondo Eurobarometro, considera la Pac un elemento ‘importante per il futuro’, capace di offrire benefici non solo agli agricoltori ma all’intera società”. “Ancora più paradossale – denuncia Moncalvo – è poi il fatto che le misure d'urgenza per far fronte ai danni causati ai produttori dall'embargo russo dovranno essere pagate dagli stessi agricoltori, scaricando su di loro tutto il peso delle conseguenze economiche legate alla crisi ucraina".

COLDIRETTI, BENE 1,4 MLD FONDI UE A AZIENDE AGRICOLE

Fonte: Coldiretti Ferrara

L’anticipo dei pagamenti della Politica agricola comune rappresenta un aiuto rispetto alle difficoltà economiche in cui versano numerose aziende, anche a causa dei problemi causati dal maltempo e dal blocco delle importazioni dei prodotti agricoli disposto dalla Russia. Ad affermarlo è la Coldiretti nel commentare positivamente l’arrivo di circa 1,4 miliardi di euro a oltre un milione di imprese agricole che hanno presentato la domanda unica 2014. Un’iniezione di liquidità importante per le imprese che – conclude la Coldiretti - devono affrontare i necessari investimenti con l’inizio della nuova annata agraria dopo un anno segnato da difficoltà di mercato, climatiche e politico economico generali

mercoledì 15 ottobre 2014

GIORNATA MONDIALE ALIMENTAZIONE, MARTINA: SICUREZZA ALIMENTARE SFIDA DECISIVA PER FUTURO DEL PIANETA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – penso sia necessario insistere sull’importanza della sicurezza alimentare come sfida decisiva per il futuro del pianeta. La Fao ci ricorda che oggi 850 milioni di persone soffrono di povertà alimentare, 50 milioni solo nell’Unione europea. Servono quindi azioni e scelte politiche concrete per impostare una strategia globale con l’obiettivo di garantire cibo sano, sufficiente e sicuro per una popolazione mondiale che nel 2050 arriverà a 9 miliardi di persone. Fin da oggi dobbiamo pensare a dei modelli di sviluppo che siano sostenibili sotto il profilo economico, sociale ed ambientale per dare le risposte dovute. Risorse come l’acqua e la terra devono essere maggiormente tutelate proprio per la loro importanza, anche a lungo termine”. “Proprio per l’urgenza di un confronto internazionale su questo tema – prosegue Martina -, abbiamo fortemente voluto che Expo Milano 2015 fosse dedicato a “Nutrire il Pianeta”. Nei sei mesi dell’Esposizione universale discuteremo con oltre 140 Paesi delle migliori pratiche agricole, delle soluzioni tecnologiche e innovative, dei metodi da portare avanti per vincere questa sfida. L’Italia e l’Europa dovranno essere capofila di una grande iniziativa mondiale e dare un contributo concreto allo sviluppo di politiche sostenibili, anche in vista dell’aggiornamento degli Obiettivi del Millennio del Nazioni Unite che ci sarà a fine 2015”. “Accanto alla sicurezza alimentare – conclude il Ministro – si pongono poi altri due temi fondamentali: la lotta agli sprechi di cibo e il contrasto alla contraffazione. Sono due aspetti che l’Europa ha individuato come priorità nell’ultima riunione informale del Consiglio dei ministri dell’agricoltura che abbiamo organizzato a Milano a settembre. Sul primo fronte dobbiamo intervenire per arginare un fenomeno intollerabile e dai numeri impressionanti: 189 kg di cibo sprecato da ogni europeo per un totale di 90 milioni di tonnellate l’anno. L’altra grande partita riguarda la contraffazione degli alimenti, la lotta al “falso” cibo, una piaga che danneggia i consumatori e i produttori onesti. Anche su questo l’Italia si candida ad essere promotrice di un salto di qualità nell’approccio e perciò abbiamo deciso di organizzare un Forum europeo sulla lotta alla contraffazione, riunendo a Lodi nel marzo del 2015 le autorità di controllo europee e le principali internazionali per migliorare gli strumenti di contrasto”.

ANTICIPI PAC, MIPAAF: 1,4 MILIARDI DI EURO IN PAGAMENTO PER 1 MILIONE DI IMPRESE AGRICOLE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sono in corso di pagamento gli anticipi della Domanda Unica 2014. A partire dalla prossima settimana 1.035.695 imprese agricole riceveranno sui propri conti correnti aiuti per circa 1,4 miliardi di euro, con un anticipo di circa due mesi. “Diamo un sostegno concreto alle aziende – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – particolarmente importante soprattutto per chi è stato colpito da fenomeni meteorologici avversi che hanno interessato diverse Regioni del Paese. Sono risorse importanti che potranno essere utilizzate in alcuni casi per far ripartire le imprese, consapevoli come siamo che il primo presidio contro il dissesto idrogeologico è costituito proprio dalla buona agricoltura”. Entro il mese di novembre saranno pagati i restanti beneficiari facenti capo al solo organismo pagatore Agea, altri 70.000 soggetti che riceveranno 100 milioni di aiuti. Con questa tranche di pagamenti, a chiusura dell’esercizio finanziario 2013-2014, Agea ha erogato premi per circa 4 miliardi di euro (pari ad oltre il 70% dell’ammontare dei premi erogati da tutti gli organismi pagatori), riguardanti, per la maggior parte, gli aiuti per la Domanda Unica, le misure per lo Sviluppo Rurale e il Piano di sostegno al settore vitivinicolo.

Di seguito la tabella degli importi e del numero delle aziende (per Organismo Pagatore)

Organismo pagatore                    Importo anticipo 45%                      Numero beneficiari
AGEA PAGATORE                   690.000.000,00                               716.000
AGREA -
EMILIA ROMAGNA                175.000.000                                    44.444
OPPAB -
PROVINCIA AUTONOMA
DI BOLZANO                           6.500.000,00                                  6.800
ARPEA - PIEMONTE              156.661.005,43                               35.805
ARCEA - CALABRIA              120.000.000,00                              105.000
ARTEA - TOSCANA                72.929.052,87                                38.969
OPR - LOMBARDIA               12.700.000,00                                 3.000
APPAG -
PROVINCIA AUTONOMA
DI TRENTO                             3.993.033,13                                   1.467
AVEPA - VENETO                 158.000.000,00                                84.210

Totale complessivo                   1.395.783.091,43                             1.035.695