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giovedì 30 giugno 2011

IL COMMISSARIO DACIAN CIOLOŞ SUL FUTURO BILANCIO UE 2014-2020 E L'AGRICOLTURA

Fonte: Commissione Europea

"Con la presentazione delle proposte della Commissione Europea per il periodo 2014-2020, abbiamo compiuto un passo importante per il futuro della PAC. Nell'attuale contesto di pressioni economiche e di bilancio, la Commissione Europea si propone di mantenere la spesa PAC a 371 mld e 700 mln di €, a cui si aggiunge un margine di manovra supplementare di 15 mld e 200 mln di €, in totale 386,9 miliardi di euro disponibili per l'agricoltura. Con questa dotazione globale disponibile per l'agricoltura europea siamo in grado di preservare la capacità dell'UE di reagire con forza e con volontà chiara alle principali sfide di domani.

Soprattutto, penso alla sicurezza alimentare, alla conservazione delle nostre risorse naturali e allo sviluppo equilibrato delle aree rurali. Oggi la Commissione ha inoltre definito le linee guida per la riforma della PAC su alcuni punti chiave.

Il sistema di pagamenti diretti resterà al centro della nostra azione di sostegno al reddito agricolo. Gli aiuti saranno assegnati in maniera più equa e una quota significativa sarà dedicata al rafforzamento dell'ecocompatibilità e alla sostenibilità del settore agricolo. Allo stesso tempo, continueremo solidi programmi di sviluppo rurale, con un livello coerente di sostegno, al centro della futura PAC - in contrasto con alcune delle voci che sono circolate nelle ultime settimane. Vorrei sottolineare che tutti questi fondi saranno disponibili esclusivamente per l'agricoltura. Diversi elementi importanti saranno ridefiniti al di fuori del bilancio della PAC, in particolare alcune misure sanitarie e veterinarie (2,2 miliardi). Per quanto riguarda l'aiuto per il programma Needy (2,5 miliardi) sarà mantenuto a lungo termine attraverso il Fondo sociale europeo. .

La produzione agricola deve progredire urgentemente se vogliamo affrontare la sfida della sicurezza alimentare globale. Tale aumento avverrà attraverso una maggiore innovazione e una maggiore diffusione di conoscenze agronomiche. La Commissione propone una busta sostanziale aggiuntivo di € 4,5 miliardi per la ricerca agricola. Questa spesa ci permetterà - attraverso il nuovo partenariato europeo per la ricerca e l'innovazione - di costituire la base per una vera strategia per l'aumento sostenibile della produzione agricola e adeguare la produzione alle aspettative dei consumatori.

Inoltre, gli agricoltori si trovano ad affrontare nuove crisi: in particolare quella legata alla volatilità dei prezzi. Per risolvere questo problema, la Commissione prevede un budget di € 2,5 miliardi.

Infine, la Commissione sta cercando di costituire una riserva d'emergenza di 500 milioni di € l'anno per affrontare i problemi imprevisti legati al cambiamento climatico, alla crisi di mercato e altre minacce alla nostra agricoltura e la capacità produttiva degli alimenti.

Il prossimo passo sarà ora in autunno con la presentazione delle proposte legislative per la riforma della PAC. La Commissione si impegna a presentare una riforma ambiziosa, che promuoverà un'agricoltura sostenibile, che garantirà l'approvvigionamento di alimenti sicuri e sufficienti, assicurando un tenore di vita equo per gli agricoltori. Ci sarà l’obbligo di destinare il 30% degli aiuti diretti agli agricoltori che applicano buone pratiche agroambientali. La Commissione ha intenzione di limitare il sostegno della PAC solo ad agricoltori in attività, di muoversi verso una maggiore equità nella distribuzione dei pagamenti e di introdurre un limite massimo a livello di sostegno. Infine, si prevede l'istituzione di meccanismi di semplificazione per le piccole aziende, una rassegna di strumenti di gestione della crisi e una politica di sviluppo rurale focalizzata sui risultati".

MARCO CASALINI E GILBERTO MINGUZZI CONFERMATI AI VERTICI DI TERREMERSE


Fonte: Terremerse

Nella serata del 29 giugno si è svolta l’assemblea generale dei soci. Approvato all’unanimità il bilancio 2010, eletto il nuovo Cda

Le assemblee di bilancio sono appuntamenti sempre molto importanti nella vita aziendale. Quella affrontata da Terremerse nella serata del 29 giugno a Bagnacavallo, quartier generale della Cooperativa, ha confermato le positive attese della vigilia. Due i punti di maggior interesse che sono stati affrontati. Il primo è stato l’approvazione all’unanimità del bilancio 2010, che ha fatto registrare un risultato aziendale con un utile di 823 mila euro proveniente dalla gestione caratteristica. Il secondo punto di rilievo è stato l’elezione delle nuove cariche sociali che per i prossimi tre anni avranno il compito di guidare Terremerse, seguendo le linee generali contenute nel Piano Triennale 2011-2013. La proiezione dei dati nel triennio conferma l’aspettativa di un consolidamento nell’ottenimento di margini positivi dalla gestione: è questo il fondamento su cui poggia Terremerse nell’intraprendere una rotta decisamente orientata alla crescita e all’incremento dei margini, per poter essere sempre di più sponda per le imprese agricole che vogliono riservarsi un futuro in agricoltura.

Il nuovo Consiglio d’Amministrazione di Terremerse è formato da: Marco Casalini, Presidente, Alessandro Tedaldi, Vice Presidente, Daniele Placci, Vice Presidente Vicario, Gianluca Amadori, Sante Baldini, Marino Bosi, Roberto Brui, Franco Dalle Vacche, Gianvincenzo Gambi, Andrea Graziani, Omero Lippi, Silvano Loreti, Gilberto Minguzzi, Luigi Monterastelli, Daniele Placci, Daniele Plazzi, Andrea Ridolfi, Marcello Sanzani, Marino Tarozzi, Roberto Tonnini.
Il Collegio Sindacale è invece formato da: Mauro Saloni, Fernando Albano, Vittorio Silimbani, Laura Macrì, Giulia Casadio.

Confermata piena fiducia all’Amministratore Delegato, Gilberto Minguzzi, in carica da gennaio 2010 che, in merito alle prospettive economiche e di sviluppo dei prossimi anni per Terremerse spiega: «Nel nostro territorio cambia la struttura delle aziende agricole ed emergono nuovi orientamenti colturali che prospettano una riduzione dei volumi di conferimento, nei cereali come nell’ortofrutta. Prendono piede le agroenergie, nonostante le incognite che gravano sulla sostenibilità futura di questi impianti. Non possiamo certo limitarci a prendere atto di ciò che muta. Dobbiamo predisporre strategie adeguate per far sì che i volumi di attività della cooperativa si incrementino, perché questo è determinante ai fini del consolidamento e del rilancio della nostra competitività».
«L’imperativo in campo cerealicolo è consolidare i risultati ottenuti nel nostro territorio e acquisirne di nuovi, in altre regioni italiane e all’estero – prosegue Minguzzi – In questa chiave Terremerse aderisce all’OP Cereali Emilia Romagna e tramite questa a FITS - Filiera Italiana Trading Seminativi; ha costituito il Consorzio Italiana Stoccaggi e a breve aprirà una Srl con partner CGS per il trading di cereali e la distribuzione di agroforniture sul territorio nazionale; ha scelto l’affiliazione ai servizi di Granit/Axcereal, il colosso cooperativo francese player cerealicolo mondiale e leader nel mercato dei contratti a termine (futures). Stiamo anche vagliando importanti progetti di sviluppo in Serbia e in Romania.
Nel comparto della lavorazione delle carni ci proponiamo di consolidare il successo riscontrato nel 2010, sviluppando i necessari investimenti in sicurezza del lavoro e alimentare».
Conclude l’AD di Terremerse: «Nel caso dell’ortofrutta l’obiettivo non è principalmente l’incremento dei volumi, ma soprattutto la sostituzione di varietà obsolete con altre in grado di riscuotere l’apprezzamento del mercato. Per questo investiamo sul rinnovamento della gamma, mettendo a disposizione dei nostri soci aiuti a fondo perduto per il 50% dei costi d’investimento e la copertura dei costi finanziari, con tre anni di preammortamento per la parte a carico dei produttori.
Per noi la qualificazione di gamma e dei servizi alla distribuzione è strumentale allo sforzo inteso a migliorare il nostro livello d’integrazione al mercato. Da questo punto di vista, la nostra bussola rimane orientata verso la costruzione di partnership con quei soggetti della GD - anche al di fuori dell’area della Grande Distribuzione Cooperativa, nei confronti della quale nutriamo ragionevoli aspettative di sinergie commerciali - che in Europa si dimostrano più sensibili alla sicurezza alimentare, alla qualità e all’origine territoriale».

PAOLA PEDRONI ELETTA PRESIDENTE DI AGRITURIST FERRARA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Paola Pedroni, titolare dell'azienda agrituristica Lama di Valle Rosa a San Martino, è stata eletta in occasione della Assemblea di Agriturist Presidente dell'Associazione per il triennio 2011/2013. Nell'occasione l'Assemblea ha provveduto ad eleggere il Consiglio nelle persone di Antonio Calzavara, dell'Agriturismo Spagnolina, Alessandra Greco, dell'Agriturismo Alla Casella, Pier Carlo Scaramagli, dell'Agriturismo La Torretta, Anton Slanz Gamper, dell'Agriturismo Due Laghi del Verginese e Nicola Zamorani, dell'Agriturismo Torre del Fondo.
Nella sua relazione di chiusura, Pier Carlo Scaramagli, Presidente dal 2005, ha espresso compiacimento per l'allargamento della base associativa avutosi negli ultimi anni, rappresentando ora l'Associazione oltre il 50% delle aziende agrituristiche attive in Provincia di Ferrara.
Facendo il punto sulla situazione del comparto, il Presidente ha espresso preoccupazioni dal momento che la stagione estiva si apre nel segno dell'incertezza, ciò confermato anche dai recenti dati diffusi dalla Banca d'Italia che indicano un turismo italiano ancora in difficoltà, e la realtà ferrarese non fa eccezione.
"Si vedrà nei prossimi giorni - ha affermato Pier Carlo Scaramagli - se la tendenza negativa sarà confermata oppure vi sarà un recupero grazie alle prenotazioni dell'ultimo minuto che, in periodo di crisi come l'attuale che stiamo attraversando, si stanno verificando con frequenza crescente. Le condizioni perché l'agriturismo si lasci alle spalle l'insoddisfacente risultato dello scorso anno ci sono tutte: prezzi invariati, confort in costante miglioramento, atmosfera di completo relax nei bellissimi paesaggi della campagna ferrarese, offerta gastronomica legata alla tradizione locale ed ai prodotti genuini delle aziende agricole ospitanti".
L'azienda agrituristica della neo Presidente Pedroni è incentrata principalmente nell'attività di alloggio ed ha un'area relax, tutta in vetro, dove gli ospiti possono usufruire di sauna, bagno turco ed idromassaggio oppure immergersi in una delle due piscine per bagni tonificanti. Il parco nel quale è immerso l'agriturismo comprende anche un grande specchio d'acqua ricco di pesci ed abitato da cigni, anatre ed altre varietà di uccelli. Lama di Valle Rosa, infine, fa parte di un'azienda agricola certificata biologica e sono in vendita confetture ottenute con frutta prodotta in azienda.

martedì 28 giugno 2011

PASSAGGIO DI CONSEGNE AI VERTICI DI APOFRUIT: ENZO TREOSSI LASCIA IL TESTIMONE A MIRCO ZANOTTI

Fonte: LEAD Studio

Treossi lascia dopo 33 anni di impegno: è stato il presidente che ha pilotato le fusioni che hanno portato la cooperativa alle attuali dimensioni (3.764 soci) - La presidenza di Zanotti darà continuità all’impegno di questi anni - La cooperativa chiude il bilancio 2010 con una liquidazione ai soci del 22% in più rispetto al 2009 - Fatturato del gruppo a 247 milioni di euro con un utile di gestione di 1,2 milioni

Storico passaggio di consegne ai vertici di Apofruit, la grande cooperativa ortofrutticola italiana che conta oggi 11 stabilimenti ubicati in varie regioni italiane. Dopo 33 anni di impegno (di cui 12 ai vertici di Cofa, una delle cooperative che hanno dato origine al gruppo, e 21 al vertice di Apofruit) Enzo Treossi, presidente della cooperativa dai suoi esordi ad oggi, passa il testimone a Mirco Zanotti, produttore di 44 anni, cesenate, laureato in Scienze Agrarie e assieme al fratello conduttore di un’azienda agricola ad indirizzo frutticolo. Zanotti, da 9 anni all’interno di Apofruit, ha maturato una forte esperienza nella Direzione del Gruppo ed in particolare nella relazione con i soci dell’area di Longiano.
Treossi, 60 anni, forlivese, conduttore di un’azienda agricola a Castiglione di Forlì, è stato il presidente che ha pilotato tutte le innovazioni di questi anni e le più importanti fusioni fra cooperative - dall’epoca in cui la cooperazione ortofrutticola mostrava i suoi limiti nell’estrema frammentazione dei gruppi - che hanno portato alla creazione di uno dei più grandi gruppi cooperativi italiani che operano nell’ortofrutticoltura.
«E’ stata la vitalità della cooperazione -commenta Treossi ricordando i suoi anni di impegno ai vertici della cooperativa, che oggi conta 3.764 soci– a determinare la nostra crescita. Alla forza dei produttori associati dobbiamo il raggiungimento, in questi anni esaltanti anche se difficili, di importanti obiettivi. Lascio con soddisfazione il mio ruolo ad una leadership che si è formata all’interno del gruppo che terrà saldi i principi della cooperazione, i quali continuano ad essere efficaci benché molto sia cambiato dall’inizio del mio mandato ad oggi. I principi di onestà, dialogo, trasparenza, rispetto delle regole devono essere i cardini per il buon funzionamento della cooperativa e per un forte legame con i soci».
A Treossi va il sentito ringraziamento di tutti i soci e dei membri della direzione di Apofruit che, in questi anni, hanno apprezzato il suo equilibrio, la sua capacità di fare da raccordo tra la produzione e la struttura, e la sua instancabile disponibilità ai vertici della cooperativa.
«Sono onorato e consapevole e del prestigio e dell’onere di questo impegno. Apofruit Italia ha saputo coniugare la sua crescita con la capacità di presidiare il mercato con un rapporto trasparente e costruttivo nei confronti della sua base sociale. Per continuare in questa missione potrò contare sull’esperienza e la professionalità del gruppo dirigente e del Consiglio di Amministrazione» afferma il neo Presidente Mirco Zanotti, che si appresta a guidare la fase internazionale della cooperativa, sempre più proiettata all’espansione dei suoi mercati, nell’obiettivo di assicurare un reddito soddisfacente per i produttori associati.
Al suo fianco Zanotti ha due Vicepresidenti: Claudio Biondi di Modena e Gianluca Balzani di Forlì.
Il nuovo C.d.A. di Apofruit è composto da 39 consiglieri, di cui 37 soci produttori e 2 soci finanziatori, con una riduzione di 4 unità rispetto al mandato precedente.
Frattanto, Apofruit chiude il bilancio dell’esercizio 2010 con un importo totale liquidato ai soci di 82 milioni e 200 mila euro, il 22% in più rispetto al 2009.
Il Gruppo Apofruit ha realizzato un valore della produzione di 247 milioni di euro, con un utile di esercizio di 1 milione e 200 mila euro che porta il patrimonio netto a 103 milioni di euro.
In relazione alla liquidazione dei prodotti invernali l’importo pagato ai soci (per 767 mila quintali di ortofrutta) è stato pari a 35 milioni e 550 mila euro: il 23,2% in più rispetto al 2009.
Soddisfazione per questi risultati esprime il direttore di Apofruit, Mario Tamanti: «E’ stata una discreta annata quella trascorsa - commenta Tamanti - e sono convinto che il buon andamento dell’ esercizio 2010 sia stato il frutto della positiva gestione di questi anni. Hanno inciso, evidentemente, gli investimenti effettuati nell’innovazione e nella valorizzazione dei prodotti, e la continua ricerca di maggiore competitività e di nuovi mercati. Si evidenzia la continua crescita dei prodotti di alta qualità a marchio Solarelli e dei prodotti biologici a marchio Almaverde Bio che si stanno sviluppando fortemente anche a livello europeo».

PESCHE E NETTARINE - IN CALO LA DOMANDA INTERNA ED INTERNAZIONALE, PARTE IN SALITA LA CAMPAGNA 2011.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Rabboni chiede al ministro Romano un vertice urgente per un accordo con la grande distribuzione, il ritiro coordinato del prodotto di bassa qualità e l'inserimento delle pesche e nettarine tra le varietà che possono accedere agli aiuti UE per l'Escherichia coli.

Bologna - Inserire pesche e nettarine tra le specie ortofrutticole che possono accedere ai contributi straordinari stanziati dalla UE per far fronte ai danni provocati dall’allarme Escherichia coli, ma anche la convocazione della grande distribuzione organizzata per sollecitarla a superare il diniego alla firma dell'accordo con i produttori di pesche e nettarine per evitare l'immissione sul mercato di prodotti di bassa qualità e pratiche commerciali scorrette. Infine la richiesta di un coordinamento nazionale delle azioni di ritiro di prodotto invenduto già previste e finanziate dall'Unione europea con l'organizzazione comune di mercato ortofrutticola.
Sono queste le richieste che l’Emilia-Romagna rivolge al Governo, di fronte alle difficoltà che sta registrando il mercato della frutta estiva, caratterizzato da un forte calo della domanda e da prezzi che non riescono nemmeno a coprire i costi di produzione sostenuti dagli agricoltori. A questo proposito l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - che ieri a Bologna ha incontrato le organizzazioni agricole, cooperative e i rappresentanti dei produttori - ha scritto oggi al Ministro delle politiche agricole Saverio Romano chiedendo un incontro urgente.
Per l'assessore Rabboni “si rischia il paradosso: buona produzione e prezzi non remunerativi”. “Le difficoltà – prosegue l’assessore - nascono soprattutto dal calo della domanda che è determinato da tre concause: psicosi da batterio, calo dei redditi e brutta stagione nei paesi d'esportazione. In più il ritardo di maturazione del prodotto spagnolo lo sovrappone a quello italiano, “ingolfando” e sovraccaricando il mercato europeo".
"Se vogliamo strappare qualche risultato utile per i produttori - ha aggiunto Rabboni -dobbiamo utilizzare in modo sinergico tutte le possibilità di intervento in grado di ridurre l’immissione sul mercato di prodotto eccedente e soprattutto di bassa qualità. Per questo chiediamo al Ministro di intervenire direttamente in tre direzioni: verso la grande distribuzione perchè si responsabilizzi sulle conseguenze irreversibili che questa situazione può avere sul comparto e sottoscriva senza ulteriori indugi l'accordo interprofessionale per la qualità del prodotto commercializzabile; verso le organizzazioni di prodotto di tutte le Regioni italiane perchè utilizzino tutte le risorse europee disponibili per ritirare dal mercato il prodotto destinabile agli indigenti o alle produzioni agroenergetiche; verso il Commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Ciolos, perché includa le pesche e le nettarine tra le produzioni indennizzabili attraverso lo stanziamento europeo dei 210 milioni per l'Escherichia Coli."

venerdì 24 giugno 2011

AL VIA IL TOUR ESTIVO DI SAPORIDAMARE 2011

Fonte: Saporidimare

DAL 28 GIUGNO A LIDO SCACCHI SARA’ “NOTTE ROSA DEI SAPORI” FINO AL 2 SETTEMBRE 8 TAPPE, 32 GIORNATE E OLTRE CENTO APPUNTAMENTI
PER VALORIZZARE IL ‘MADE IN FE’ AGROALIMENTARE


“Il buon cibo ed il buon bere non sono soltanto il ‘cuore’ della convivialità: fanno spettacolo”. Così Mauro Spadoni, il promotore di SaporiDaMare, ha presentato la seconda edizione del tour di valorizzazione del ‘made in Fe’ enogastronomico, anche quest’anno reso possibile grazie al contributo di Provincia di Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara e Comune di Comacchio, alla collaborazione di una vastissima platea di associazioni, consorzi, istituzioni e imprese operanti nel settore agroalimentare e della promozione turistica e, per la prima volta, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna. Da martedì 28 giugno a Lido degli Scacchi, con il Galadinner al Bagno Ristorante Capriccio (info&prenotazioni tel. 0533 440379) sarà infatti Notte Rosa dei Sapori, rivisitazione in chiave enogastronomica del ‘Capodanno dell’Estate’ che culminerà venerdì 1 luglio in una maxitavolata lungo viale Alpi Centrali.Dopo l’anteprima di fine maggio a Porto Garibaldi, in concomitanza e nell’ambito della prima Sagra della Canocchia, il ‘cartellone’ estivo degli appuntamenti promozionali con le 17 Perle del Ferrarese – ovvero le specialità agroalimentari più tipiche del nostro territorio – fino al 2 settembre vedrà susseguirsi otto tappe, 32 giornate e più di un centinaio fra cene a tema, degustazioni guidate, laboratori, cicloscampagnate, spettacoli e giochi per grandi e piccini “dedicati non soltanto ai prodotti ma – ha rimarcato Spadoni – anche e soprattutto all’insieme delle professionalità, dai coltivatori ai ristoratori, dai produttori vinicoli agli artigiani del gusto, dai sommelier agli assaggiatori, che a queste eccellenze danno anima e sostanza”. Lunghissimo è infatti l’elenco delle iniziative in programma, dalle “Cene con delitto….gastronomico”, serate con menu territoriale ed abbinamento apparentemente “delittuoso” a must del patrimonio gastronomico regionale da indovinare, per proseguire con “Il Parco in Barca e in Tavola”, escursioni serali in motonave fra valli e lagune del Parco concluse da cena a bordo con menu che unirà una ‘Perla’ a specialità alimentari contraddistinte dall’emblema del Parco del Delta del Po. Massaie esperte o alle prime armi, ma anche aspiranti chef e soprattutto i bambini sono attesi, già dal tardo pomeriggio al Villaggio dei Sapori che, nella tappa di Lido Scacchi, sarà mercoledì 29 giugno in via Bernina e giovedì 30 e venerdì 1 luglio in viale Alpi Centrali. Qui si susseguiranno gli appuntamenti con la “Babydance&Merenda a Km. Zero” ed il gioco “En..Gast..Erbolina, la Volpoca” , i minicorsi per piccoli fornai “Facciamo il Pane” e “Sfogline si diventa”, per chi vuole imparare a fare i cappellacci di zucca ferraresi, ma anche i laboratori di gelateria artigianale “Dolce Tentazione” e “Cucinare con le Erbe”. Nel dopo cena spazio invece ai gourmet, con le lezioni di cucina che vedranno Mauro Spadoni alle prese con il riso Igp del Delta e la reinterpretazione di pietanze proposte dal celebre Cristoforo da Messisbugo per i banchetti della Corte Estense. Mentre lo chef Riccardo Vecchi proporrà ricette abbinamenti e divagazioni gastronomiche sulla Vongola di Goro. Non solo: largo spazio verrà riservato, insieme alla possibilità di acquistare specialità agroalimentari non soltanto locali direttamente dai produttori aderenti ai circuiti di Campagna Amica Coldiretti e della Strada dei Vini e dei Sapori, anche alla degustazione guidata di vini e grappe, queste ultime protagoniste in quattro speciali appuntamenti, rispettivamente dedicati all’abbinamento con cioccolato e formaggi. E, per chi vuol toccare con mano la terra e le aziende dove si producono le 17 Perle, appuntamento con “CicloScampagnando”, escursioni libere in bicicletta alla scoperta dei luoghi di produzione di Meloni, Vini del Bosco Eliceo, Cocomeri, Anguille e Salumi organizzate ancora in collaborazione con Campagna Amica Coldiretti.Dopo il vernissage a Lido degli Scacchi il ‘cartellone-contenitore’ di SaporiDaMare farà tappa, dal 5 all’8 luglio a Lido di Spina, dal 12 al 15 luglio a Lido di Pomposa, dal 26 al 29 luglio a Lido di Volano, dal 2 al 5 agosto a Lido degli Estensi, dal 9 al 12 agosto a Comacchio per il grande appuntamento con Calici di Stelle, dal 23 al 26 agosto a Porto Garibaldi ed infine dal 30 agosto al 2 settembre a Lido delle Nazioni.
Il programma completo delle iniziative – contenuto in una cartoguida già disponibile negli uffici di informazione turistica e dai prossimi giorni in distribuzione gratuita anche nelle strutture ricettive e stabilimenti balneari di tutta la costa – è consultabile sul sito ufficiale della manifestazione www.saporidamare.it, dove sono anche pubblicati i pacchetti-vacanze ‘Sorriso Tipico’ Speciale SaporiDaMare appositamente predisposti dalla Link Tours di Ferrara.

IL GENERALE MARIO IANNELLI NEO COMMISSARIO DI AGEA

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentati e Forestali

Il commissariamento si è reso necessario a seguito degli accertati e reiterati inadempimenti da parte degli organi dell’agenzia che non hanno provveduto alla nomina del direttore generale e in seguito a varie inadempienze amministrative e gestionali che hanno comportato anche ripetute segnalazioni da parte dell’Unione europea.

Su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali , On. Francesco Saverio Romano, il presidente del Consiglio, in data 23 Giugno, con proprio decreto ha sciolto gli organi statutari di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e nominato il commissario nella persona del Generale di Corpo d’armata Mario Iannelli.

L’Agea, si ricorda, è, da un lato, coordinatore degli organismi pagatori operanti sul territorio nazionale e, dall’altro, essa stessa organismo pagatore nelle regioni ove non operano propri organismi pagatori. Il ruolo centrale di Agea, nell’ambito della politica agricola nazionale e in riferimento comunitario non può subire criticità tali da mettere in crisi l’intero sistema con la conseguenza di produrre gravi e irreparabili danni agli agricoltori italiani.

POLITICA AGRICOLA DOPO IL 2013: PIÙ VERDE, PIÙ EQUA E PIÙ COMPETITIVA

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Redazione di Agreste

In vista delle proposte della Commissione sul futuro della politica agricola comune (attese per Ottobre 2011), il Parlamento Europeo presenta la sua posizione per il prossimo bilancio a lungo termine per il periodo 2014-2020. Se la politica agricola dell’Ue mira a fornire prodotti alimentari sicuri e di alta qualità e contribuire alla protezione dell’ambiente e alle energie rinnovabili, secondo gli eurodeputati, tale politica deve essere finanziata in modo da fornire agli agricoltori un incentivo all’utilizzo di tecniche moderne e ecocompatibili. I pagamenti diretti agli agricoltori dovrebbero essere più chiaramente legati alle “misure verdi” (basse emissioni di carbonio, basso consumo energetico). Inoltre, dovrebbe essere istituito un ampio sistema europeo di incentivi, finanziato dall’Ue al 100%, per sostenere gli agricoltori che appoggiano lo sviluppo sostenibile. I finanziamenti agricoli, che secondo gli eurodeputati dovrebbero rimanere almeno pari a quelli attuali con un secondo pilastro che goda di risorse adeguate, dovrebbero essere distribuiti più equamente tra gli Stati membri e tra le diverse categorie di agricoltori. Il Parlamento propone che ogni paese dell’Unione europea riceva in futuro una percentuale minima della media Ue dei pagamenti diretti. I deputati sono d’accordo con l’introduzione di un massimale per i pagamenti diretti per agricoltore, ma sottolineano che le nuove regole devono tener conto delle dimensioni delle aziende agricole e dei criteri oggettivi di occupazione nonché delle pratiche sostenibili. Per evitare un uso improprio del denaro pubblico, i pagamenti diretti dovrebbero essere riservati agli “agricoltori attivi”, cioè a coloro che effettivamente utilizzano la loro terra per la produzione.

Un esempio di semplificazione e “sburocratizzazione” portato dall’on. Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento: “Verranno tolti tutti gli aiuti alle imprese il cui importo non superi il costo della pratica per ottenerlo. Questo significa per l’Italia un risparmio di 150 milioni che lo Stato può gestire nell’ambito della flessibilità concessa ai paesi membri nell’integrazione dei premi”.

Al centro della riforma anche il ruolo delle nuove generazioni in agricoltura.

G20: LE MAIRE, ACCORDO PER LA LOTTA CONTRO LA VOLATILITÀ DEI PREZZI AGRICOLI

Fonte: Ministero della Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Redazione di Agreste

Le venti economie più potenti del mondo hanno concordato ieri a Parigi un piano d'azione per lottare contro la volatilità dei prezzi agricoli. Lo ha detto il ministro francese dell'Agricoltura, Bruno Le Maire, il cui Paese presiede il G20. "Oggi è un grande giorno, abbiamo raggiunto un accordo storico" su un piano d'azione per lottare contro la volatilità dei prezzi agricoli, ha detto Le Maire, dopo l'incontro, il primo di questo genere. "Questo è un tour de force per la comunità internazionale", ha aggiunto, assicurando che l'accordo contiene "misure concrete" lontano "da dichiarazioni di principio".

Le Maire ha citato il "forum di reazione rapida", costituito da alti responsabili del G20 che ha lo scopo di "agire rapidamente per prevenire o attenuare le crisi mondiali dei prezzi alimentari", deve evitare che ci siano picchi dei prezzi per i prodotti di base. I ministri agricoli del G20 hanno anche deciso di aumentare la produzione agricola mondiale del 70% entro il 2050.

giovedì 23 giugno 2011

BUONE PROSPETTIVE PER LA CAMPAGNA CEREALICOLA 2011

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Trebbiatura in pieno svolgimento ed aiutata dal buon andamento meteorologico. Ad oggi, comunica Confagricoltura Ferrara, si stima che sia stato raccolto circa il 60% del frumento, tenero e duro, coltivato in Provincia.
"I primi dati lasciano ben sperare - evidenzia il Presidente, Nicola Gherardi - anche se dobbiamo nettamente distinguere tra le aziende che lo scorso autunno hanno potuto preparare con cura i terreni e chi invece è stato costretto a seminare il terreno su sodo, con presenza di ristagni d'acqua nel corso dell'inverno e successiva siccità da marzo a maggio".
"Relativamente al grano tenero, la superficie investita è di circa 28 mila ettari, con un incremento di oltre il 20% rispetto all'anno scorso, a detrimento del duro fortemente penalizzato dal cattivo risultato conseguito nel 2010; la superficie si attesta intorno ai 15 mila ettari, oltre il 45% in meno rispetto alla precedente annata".
"Di particolare rilievo - prosegue il Presidente dell'Organizzazione agricola ferrarese - è che quest'anno, a differenza del 2010, tutta la produzione, almeno per quella fino ad ora trebbiata, per le sue caratteristiche qualitative sarà destinata agli usi per alimentazione umana, mentre la produzione 2010 causa la non elevata qualità è stata destinata alla produzione di mangimi animali".
"Segnatamente al grano tenero la media provinciale per le superfici sulle quali non era stato possibile preparare con cura il terreno si attesta attorno ai 50 q.li/ettaro mentre per gli altri circa 70 q.li/ettaro, con punte nei terreni di medio impasto fino a 80 q.li/ettaro con peso specifico superiore agli 80 e proteine superiore a 13%; per il frumento duro, la media è tra i 65-70 q.li/ettaro, con ottimi risultati sia per peso specifico che proteine".
"Quello che allarma il mercato dei cereali - conclude Nicola Gherardi - è la volatilità dei prezzi sui mercati mondiali, rimarcato anche dal Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel corso dell'ultima Assemblea dell'Istituto, che espone i produttori agricoli anche a flessioni delle quotazioni e del reddito, come dimostrano i dati dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli nel nostro Paese (-3,3% ad aprile sul mese precedente) e dei redditi (-19,6% nel 2011 rispetto al 2010). Per riportare l'evoluzione dei prezzi ad un più equilibrato rapporto domanda/offerta, è necessario intervenire con adeguate politiche per migliorare il posizionamento degli agricoltori all'interno della filiera; occorre altresì frenare talune dinamiche sui mercati a termine delle commodities realizzate da operatori non del settore, ad esempio tramite fondi di investimento, e incentivando invece l'utilizzo dei contratti derivati da parte degli operatori professionali (cooperative, consorzi, importatori, esportatori, ecc.) per coprirsi dalle eccessive oscillazioni dei prezzi".

RISPARMIO IDRICO NEL SETTORE AGROALIMENTARE. COL PROGETTO EUROPEO LIFE "AQUA" PARTE LA SPERIMENTAZIONE DI UN KIT PER RIDURRE I CONSUMI DI ACQUA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Coinvolte una trentina di aziende emiliano-romagnole. Freda: "La salvaguardia dell'ambiente incontra oggi la sensibilità di consumatori più attenti e consapevoli e diventa elemento centrale di valutazione nell'acquisto dei prodotti".

Bologna – Ridurre i consumi e gli sprechi idrici delle imprese della filiera agroalimentare emiliano-romagnola. Coinvolgere una trentina di imprese del settore agroindustriale regionale nel testare un pacchetto di strumenti di innovazione produttiva e soluzioni tecnologiche – il “water saving kit” - in grado di ottimizzare il risparmio dell’acqua necessaria al ciclo produttivo, massimizzandone riutilizzo e riciclo. Sono gli obiettivi del progetto europeo Life “Aqua. Adoption of quality water Use in Agro-industry sector”, di cui ARPA Emilia-Romagna è coordinatore, accanto ai partner Regione (Servizio tutela e risanamento risorsa acqua), Legacoop Emilia-Romagna, Legacoop agroalimentare Nord Italia e nazionale, con il supporto della società Indica.
Approvato dalla Commissione Europea e avviato a gennaio 2011, il progetto Life “Aqua. Adoption of quality water Use in Agro-industry sector”, ha una durata triennale (2011-2013) ed un budget complessivo che ammonta a 850mila euro, cofinanziato al 50% dall’Unione Europea; la Regione Emilia-Romagna riceve un contributo europeo pari a 48mila euro. Le trenta aziende agricole coinvolte saranno di diverse dimensioni, dai piccoli coltivatori ad alcune grandi imprese del settore agroindustriale (tra cui Granarolo, Barilla, Grandi salumifici italiani). Centrale è la collaborazione fra il settore pubblico e privato, che - come ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda nel corso del convegno di lancio del progetto, ieri a Bologna – “dà garanzie sulla qualità e l’attendibilità dei risultati della sperimentazione”. “Il tema della tutela dell’ambiente – ha sottolineato Freda nel suo intervento - si incrocia oggi con una nuova sensibilità dei cittadini e dei consumatori che mettono in testa agli elementi di valutazione per l’acquisto di un prodotto, anche prima del prezzo, il rispetto della sostenibilità ambientale durante i processi produttivi. E l’attenzione va soprattutto alla risorsa acqua”.
Il progetto “Aqua” ha già prodotto una ricognizione delle migliori pratiche adottate a livello nazionale per il risparmio idrico in agricoltura e delle normative comunitarie, nazionali e regionali del settore, realizzata da Legacoop agroalimentare distretto Nord. Un panel di esperti supporterà i partner nella definizione del “kit per il risparmio idrico” che fotograferà la situazione di partenza del consumo d’acqua delle aziende e proporrà alle imprese agricole coinvolte nella sperimentazione – individuate da Legacoop – strumenti normativi, soluzioni di innovazione tecnologica e di gestione dei processi produttivi che incrementino il risparmio di acqua. Per tutto il 2012 saranno testate imprese delle filiere del latte, formaggio, frutta e macellazione. I risultati della sperimentazione saranno valutati con l’obiettivo di diffondere l’efficacia del modello a livello regionale, nazionale ed europeo.
In Emilia-Romagna, il patrimonio idrico deve fare fronte ad un inasprimento degli eventi siccitosi, che rendono più problematica la sua gestione, soprattutto in relazione alle consistenti esigenze idriche delle imprese del settore agroindustriale, realtà regionale economica e produttiva di grande rilievo. L’agroalimentare e agroindustriale è oggi in Emilia-Romagna un comparto di eccellenza a livello di produzione, conservazione, trasformazione dei prodotti, fino ai settori limitrofi del packaging industriale, con una diffusione omogenea di addetti su tutto il territorio ed un’articolazione che comprende cooperative, grandi imprese e collaborazioni proficue tra pubblico e privato.

mercoledì 22 giugno 2011

ANTONIO CALZAVARA ELETTO PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEGLI AGRITURISMI DELLA PROVINCIA DI FERRARA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Presso la Sala Conferenze di Confagricoltura Ferrara si è svolta l'Assemblea del Consorzio degli Agriturismi della Provincia di Ferrara che ha eletto, all'unanimità, Antonio Calzavara, titolare dell'azienda agrituristica "Spagnolina" a Porporana di Ferrara.
Il Consorzio degli Agriturismi di Ferrara promuove il territorio da un'ottica nuova, quella delle belle aziende agrituristiche che rappresenta: scorci di storia e cultura che attraggono un turista in cerca di queste "emozioni".
"Con la sinergia di tutti - ha evidenziato il neo Presidente - portiamo avanti questa realtà ed aiutiamo le persone a scoprire la filosofia agrituristica. Chi ci conosce ritorna perché l'esperienza in agriturismo lo ha arricchito. L'uomo può tornare a riposarsi sulla madre terra riscoprendo le proprie antiche radici, l'agriturismo come ponte per aiutare a ritrovare se stessi".
L'Assemblea ha poi definito alcune iniziative in ambito cittadino da tenersi in occasione delle manifestazioni del Buskers Festival, Ballons e Internazionale, non escludendo altresì un'iniziativa sul territorio provinciale nell'ambito del turismo sportivo.

PARLAMENTO EUROPEO: APPROVATO IL PACCHETTO QUALITA’

Fonte: Redazione di Agreste

La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato ieri la proposta di regolamento comunitario sui regimi di qualita' dei prodotti agricoli. Ecco alcuni dei temi al centro del regolamento: la programmazione produttiva, uno strumento in grado di gestire e programmare i volumi produttivi dei prodotti di qualita' nel rispetto delle regole del libero mercato; le denominazioni stg registrate senza riserva del nome in base alla normativa vigente e per le quali è stata introdotta la possibilita' di modifica della denominazione con un nome suscettibile di registrazione e il successivo inserimento nel nuovo registro comunitario; la maggiore efficacia delle misure amministrative e giudiziarie per la protezione dei prodotti di qualita' da imitazioni, usurpazioni ed evocazioni; il superamento delle incertezze interpretative ed applicative sull'utilizzo dei marchi d'area nelle etichette dei prodotti dop e igp; l'inserimento dell'agricoltura di montagna e della vendita diretta tra i termini opzionali in etichetta.

martedì 21 giugno 2011

G20 AGRICOLTURA, ROMANO: UN PATTO TRA LE POTENZE MONDIALI, CHE PONGA AL CENTRO LA PERSONA UMANA E IL RISPETTO DELL’AMBIENTE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“La riunione ministeriale del G20 Agricoltura, che si apre domani a Parigi, giunge in un momento particolarmente delicato del comparto su scala mondiale, sia per quanto attiene la sicurezza alimentare, sia per quello che riguarda la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, alla vigilia della sua partecipazione alla riunione ministeriale del G20 Agricoltura.

“Rimane sempre valido e attuale l’impegno di questo organismo a coordinare le politiche agricole sulla produttività nonché la disponibilità di cibo. Il contesto mondiale – prosegue Il Ministro - si caratterizza per una sempre maggiore richiesta di cibo da parte di Paesi in via di sviluppo ma anche per un accentuarsi di tensioni nei mercati, a causa di movimenti speculativi che sicuramente hanno ricadute economico-sociali negative in tutto lo scenario internazionale”.

“Il nostro Paese, in modo sinergico con tanti altri partner, non solo europei e in perfetta collaborazione con le strutture internazionali, è impegnato nella risoluzione di quello che appare come uno dei problemi del futuro del nostro pianeta: l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di nuovo cibo. In tal senso il G20 parigino non può che affrontare il tema in modo lungimirante e saggio, nella consapevolezza che il tempo degli egoismi e delle rendite di posizione è finito e che serve – conclude Romano - un nuovo patto di responsabilità tra le potenze mondiali, che privilegi la centralità della persona umana e il rispetto dell’ambiente”.

AGROALIMENTARE. LA REGIONE CI METTE IL LOGO. A "VISTA DA VICINO" LA TUTELA DEI PRODOTTI DI QUALITÀ NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna- La tutela della filiera alimentare dalla semina al consumatore. "Vista da vicino", il magazine televisivo della Giunta regionale in onda nel circuito delle emittenti locali questa settimana spiega in cosa consiste il codice volontario di buone prassi commerciali stilato della Regione Emilia- Romagna per sostenere la qualità dei prodotti in vendita nei grandi supermercati. Le catene della grande distribuzione che aderiscono al codice si impegnano a valorizzare le produzioni locali, a rispettare l'ambiente, le scadenze di pagamento dei piccoli fornitori, la legalità dei prodotti commerciali. Nella puntata i contributi dell'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni, Egeria di Nallo (Università di Bologna), Massimo Bongiovanni (ACCDA Coop), Giovanni Luppi (Legacoop Agroalimentare), Giovanni Bettini (Fedagri Confcooperative), e Aldo Puccini (Sigma).
Su Telestense la trasmissione va in onda il martedì alle 20,10 e il mercoledì alle 14,35.

lunedì 20 giugno 2011

IL GRIDO DELL’AGRICOLTURA MONDIALE - BRUNI (COGECA): “LA POLITICA COMMERCIALE NON DEVE SOVRASTARE LA POLITICA AGRICOLA”.


Fonte: Segreteria Paolo Bruni

(20 giugno 2011) Alla vigilia della riunione dei Ministri dell'Agricoltura del G20, alcune organizzazioni di agricoltori di 66 paesi di Africa, America, Asia ed Europa hanno adottato una dichiarazione congiunta nella quale sottolineano che non si deve lasciare la politica commerciale dettare le politiche agricole nazionali o ignorare le considerazioni non commerciali.
Le Organizzazioni di agricoltori insistono sulla necessità di una maggiore coerenza tra l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e le altre preoccupazioni mondiali, nonché sul riconoscimento del ruolo strategico dell'agricoltura alla luce delle enormi sfide che deve affrontare: l'aumento della volatilità dei prezzi, aggravato da un'eccessiva speculazione sui mercati, le risorse terrestri e idriche limitate e le minacce che comporta il cambiamento climatico. Nel frattempo, il numero elevato di persone che soffrono la fame nel mondo persiste e la domanda alimentare mondiale sta aumentando.
"Sosteniamo fermamente l'obiettivo che, nel quadro del commercio mondiale, i paesi rispettino le stesse regole chiare, trasparenti e prevedibili - , ha affermato Paolo Bruni, Presidente della Cogeca - tuttavia, il commercio rappresenta un mezzo per facilitare lo sviluppo umano e non un fine a se stesso. L’alimentazione è indispensabile alla vita umana e il cibo non può essere trattato come un qualsiasi altro prodotto. La portata della liberalizzazione del commercio deve essere dunque moderata dalla necessità di dare agli agricoltori di ogni angolo del pianeta le risorse e gli incentivi economici che consentiranno loro di sfruttare in maniera sostenibile il loro potenziale di produzione. Inoltre - ha aggiunto Bruni – i Governi devono coordinare le loro azioni al fine di accrescere la stabilità dei mercati agricoli e di consolidare la posizione degli agricoltori”.
In sintonia con Bruni, Djibo Bagna, Presidente del Roppa, che rappresenta le organizzazioni di agricoltori dell'Africa occidentale, ha dichiarato "Ci chiediamo se l'approccio che consiste nell'aprire semplicemente i mercati senza tener conto di tali problematiche e delle loro ripercussioni sugli agricoltori che producono derrate alimentari costituisce realmente la soluzione migliore per il futuro. È necessaria una migliore coerenza fra qualsiasi accordo sull'agricoltura concluso all'OMC e gli impegni assunti nel quadro dei trattati internazionali importanti relativi a questioni come la povertà, la fame, il cambiamento climatico e la biodiversità “.
Le seguenti organizzazioni di agricoltori, che rappresentano gli agricoltori di 66
paesi di Africa, America, Asia e Europa, hanno firmato il 20 giugno 2011 la
Dichiarazione di invito alla coerenza:

Advocacy Center for Indonesian Farmers (Indonesia)
Canadian Hatching Eggs Producers
Chicken Farmers of Canada
Dairy Farmers of Canada
Eastern African Farmers Federation – EAFF
Egg Farmers of Canada
European Farmers and European Agri Cooperatives – Copa-Cogeca
European Council of Young Farmers
Independent Farmers Network (Sri Lanka)
JA Zenchu (Japan)
National Agricultural Cooperative Federation (Republic of Korea)
National Cooperative Union of India
National Farmers Union (United States)
NorgesBondelag (Norwegian Farmers Union)
NorskLandbrukssamvirke (Federation of Norwegian Agricultural Cooperatives)
Réseau des organisations de paysans et producteurs agricoles – ROPPA
Sub-Regional Platform of Farmers’ Organizations in Central Africa –
PROPAC
SwissFarmers Union
Turkey farmers of Canada
Maghrebian Farmers Union
UPA Quebec

E.COLI: ATTIVATE LE MISURE URGENTI CONTRO LA CRISI DI MERCATO DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Confagricoltura Ferrara informa che sono in corso di pubblicazione i provvedimenti amministrativi, nazionali e regionali, che daranno attuazione al Regolamento comunitario relativo alle misure di sostegno delle aziende agricole produttrici di ortaggi entrati in crisi di mercato in conseguenza dei casi di contaminazione da E.Coli.

Tali misure consistono in un aiuto per le operazioni di ritiro dal mercato, di raccolta prima della maturazione e di mancata raccolta, effettuati nel periodo dal 26 maggio 2011 al 30 giugno, di pomodori, lattughe,indivie ricce e scarole, cetrioli, peperoni dolci, zucchine.

L’aiuto si quantifica nel pagamento di un indennizzo per unità di prodotto, nel caso di ritiro dal mercato, o per unità di superficie per le operazioni di mancato raccolto o di raccolto prima della maturazione.

Per quanto riguarda le operazioni eseguite da produttori aderenti a Organizzazioni di Produttori, tutti gli adempimenti amministrativi sono affidati a queste ultime.

Per le operazioni effettuate dai aziende non aderenti a organizzazioni dei produttori, gli adempimenti amministrativi sono posti in carico alle aziende stesse e verranno meglio dettagliati in una attesa circolare dell’Organismo pagatore dell’Emilia Romagna, a cui spetterà il ruolo di ricezione, controllo e liquidazione delle domande.

I produttori ferraresi non aderenti a Organizzazioni di Produttori devono presentare ad AGREA la domanda di pagamento delle misure entro l’11 luglio 2011, anche se è previsto l’obbligo di segnalare preventivamente l’esecuzione delle operazioni soggette ad aiuto, secondo modulistiche e modalità prefissate. Lo stesso organismo pagatore dovrà provvedere al pagamento delle domande entro il prossimo 15 ottobre.

Il Servizio Tecnico-Economico di Confagricoltura Ferrara è a disposizione di tutti gli ortofrutticoltori interessati per il calcolo dell’indennizzo e per la presentazione delle domande.

REPORT COLZA - RACCOLTO 2011 PIÙ PRODUTTIVO: IL PUNTO DI ANB-ASSOCIAZIONE NAZIONALE BIETICOLTORI

Fonte: Anb - Associazione Nazionale Bieticoltori

La maturazione è avvenuta tutta a un tratto e un po’ in anticipo rispetto all’ultimo triennio. La coltura in pochi giorni ha cambiato colore, come avesse subito una “vampata termica”. Tra martedì e giovedì la raccolta del Colza è entrata nella fase cruciale. Gli appezzamenti sono pronti, il Colza è secco un po’ in tutti i distretti produttivi e ora, nonostante un andamento climatico non del tutto stabilizzato, le operazioni si susseguono senza interruzioni.

Lo scorso anno, le medie produttive del Colza si sono attehttp://www.blogger.com/img/blank.gifstate attorno ai 25-30 quintali per ettaro.

A questo link i primi dati 2011

Stando a questi pochi e primi dati, l’indicazione è chiara: il raccolto 2011 è più produttivo rispetto a quello del 2010, specie al Sud, nelle Marche e nel Centro Italia (eccetto la fascia litoranea della Toscana dove l’eccesso di precipitazioni prima e la siccità poi, hanno limitato o compromesso le produzioni). Eccellenze in Emilia con punte in alcuni casi oltre le 4 tonnellate a ettaro. Meglio del previsto il Veneto.

AGRICOLTURA MONDIALE, PRONTO IL DOCUMENTO PER IL G20.

Fonte: Redazione di Agreste

Duecentoquaranta responsabili, in rappresentanza di 120 organizzazioni agricole e degli agricoltori di 75 Paesi: questi i numeri del G120 che si è svolto a Parigi il 16 e 17 giugno. Il summit si è concluso con una dichiarazione destinata ai ministri dell’agricoltura che parteciperanno al prossimo G20 Agricoltura, il 22 e 23 giugno sempre a Parigi.
Questi i punti principali della dichiarazione:
• per ricordare che la missione principale dell'agricoltura è quella di alimentare le popolazioni e che la sfida alimentare del 21° secolo richiede un aumento qualitativo e quantitativo della produzione;
• per sottolineare la necessità di trasparenza e conoscenza dei mercati e degli stock in ogni parte del mondo;
• per incoraggiare le organizzazioni internazionali competenti a stabilire delle norme di mercato e di prese di posizione sulle materie prime agricole, in modo da limitare le speculazioni eccessive
• per favorire la realizzazione e lo sviluppo di politiche agricole nazionali, regionali e locali concertate con le organizzazioni agricole rappresentative, in grado di fornire un quadro adeguato per lo sviluppo di una produzione agricola sostenibile, capace di mobilitare investimenti, di sostenere lo sviluppo delle produzioni locali, di migliorare l'accesso alle zone rurali, di garantire la sostenibilità economica di attività agricole che diano un reddito sufficiente e di favorire l'insediamento e il rinnovo delle giovani generazioni;
• per limitare la perdita del terreno utilizzato per l'agricoltura, l'appropriazione transnazionale delle terre produttive e garantire il mantenimento dell'accesso alla terra da parte degli agricoltori e lo sviluppo dei terreni agricoli, ovunque dove e' possibile, nel rispetto dell'equilibrio ambientale

venerdì 17 giugno 2011

LA GIUNTA DI CONFAGRICOLTURA FERRARA SUL RISULTATO REFERENDARIO

Fonte: Confagricoltura Ferrara


"La politica energetica del Paese venga orientata, con decisione allo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili. Lo chiedono i cittadini" - afferma Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara, riassumendo il dibattito scaturito in Giunta Esecutiva riunita anche per esaminare il risultato sui referendum.
Relativamente a quello sul nucleare, "nel Forum Futuro Fertile a Taormina del 2010 Confagricoltura presentò il Rapporto sulle bioenergie in Italia realizzato con Nomisma nel quale si evidenziava il contributo che gli imprenditori agricoli avrebbero potuto apportare alla rivoluzione verde delle nostre fonti energetiche. Il rapporto attestava che le potenzialità del settore agricolo sono enormi - prosegue il Presidente dell'Organizzazione agricola ferrarese. Con il solo ausilio di colture dedicate, scarti colturali e residui zootecnici sarà possibile arrivare a fornire sino al 20% dell'energia rinnovabile prevista nel 2020, ovvero 4,2 milioni di tonnellate di petrolio (mtep) ed il 128,8% di energia verde sul totale del consumo agricolo. Un dato che restituisce alla campagna un rapporto privilegiato con l'ambiente, a cui si potranno aggiungere altre forme di energia ad altissimo impatto, come fotovoltaico, idroelettrico ed eolico".
Sono due gli scenari possibili affrontati nella ricerca Nomisma. Lo scenario definito 'ottimistico' prevede lo sfruttamento della metà delle potenzialità rinnovabili in agricoltura. Una quota che garantirebbe al settore non solo l'autosufficienza energetica, ma addirittura la possibilità di creare valore.
Il quadro 'pessimistico' prevede, invece, lo sfruttamento di solo un quinto del potenziale teorico, ma produrrebbe comunque una performance energetica dieci volte superiore a quella attuale. In questo quadro il risultato sarebbe equivalente a 1,7mtep, un dato che arriverebbe a coprire circa la metà dei propri consumi e l'1,2% dei consumi finali nazionali.
"Da imprenditori abbiamo comunque coscienza - aggiunge Nicola Gherardi - che l'agricoltura da sola non potrà colmare il buco che si è aperto con il risultato del referendum. Nuovo impulso dovrà essere dato, quindi, allo sfruttamento del metano utilizzando una nuova tecnologia che consente di sfruttare il metano imprigionato nelle rocce argillose, senza trascurare il carbone ripulito che il nostro Paese, al contrario di altri, sfrutta pochissimo e che contribuirebbe a diversificare le importazioni di energia in Italia. Ma sul gas sarebbe un grosso errore agire da soli. La Giunta Esecutiva conviene sulla necessità di una politica coordinata a livello europeo, per ridurre i rischi derivanti dalle dipendenze da gas di alcuni Stati dove sono in atto forti turbolenze politico-sociali delle quali ora tutti ignoriamo l'ultimo approdo".
"Per quanto riguarda il nostro settore - continua il Presidente degli imprenditori agricoli ferraresi - occorre aumentare l'efficienza dei processi produttivi, valorizzando pure i terreni marginali, promuovendo l'uso dei sottoprodotti agricoli, evitando interpretazioni restrittive della normativa ambientale vigente, favorendo così l'equilibrio tra produzioni food e non food. In questa direzione, a nostro avviso, va da un lato attuato rapidamente quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 28 del 2011 in materia di incentivi per le biomasse ed il biogas, in modo da dare stabilità e certezza al quadro normativo e, dall'altro, predisposto il piano energetico dell'Emilia Romagna coerente ed in linea con le scelte dei cittadini".
"Riguardo al risultato dei referendum sull'acqua - conclude Nicola Gherardi - la Giunta Esecutiva ritiene che occorre fare una riflessione sulle strategie di gestione e di risparmio idrico. Serve un'adeguata politica per la risorsa acqua, con particolare attenzione sia al ruolo dei soggetti che la gestiscono, come le regioni, le autorità di bacino, i consorzi di bonifica sia ai gestori della rete idrica e degli acquedotti affinché si ponga fine ai tanti sprechi, non ultimo quello delle reti inefficienti. Come settore siamo pronti a dare il nostro contributo operativo e propositivo".

giovedì 16 giugno 2011

PRODUZIONE ITALIANA DI PESCHE E NETTARINE 2011: I DATI CSO CONFERMANO UN LIVELLO PRODUTTIVO SIMILE AL 2010

Fonte: Cso, Centro Servizi Ortofrutticoli

A livello nazionale, per il 2011, si stima una produzione di circa 700.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, di 87.300 tonnellate di percoche, mentre le nettarine dovrebbero attestarsi sulle 782.000 tonnellate.
Le pesche da consumo fresco confermano sostanzialmente la produzione 2010, per le nettarine la variazione è del +1% mentre le percoche flettono del 10% rispetto lo scorso anno.
Il totale della specie si posiziona complessivamente su 1.569.000 tonnellate, confermando il livello produttivo nazionale 2010.

Analizzando nello specifico le previsioni di produzione per area, si evidenzia nel nord Italia una offerta prossima a quella dell’anno precedente: pesche da consumo fresco +3%, percoche -3% e nettarine -1%.
In particolare in Emilia Romagna si stimano produzioni leggermente superiori al 2010 per le pesche (+3%) mentre è prevista una lieve diminuzione per le nettarine -3% e per le percoche -2%.
In Veneto si stima un calo produttivo del 4% sulle pesche da consumo fresco ed un lieve incremento, +3%, sulle nettarine.
La produzione piemontese registra una variazione positiva rispetto alla precedente annata, pari al +6% per le pesche e +8% per le nettarine.
Per quanto riguarda il Sud Italia le stime produttive indicano per la Campania circa 151.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, 37.000 tonnellate di percoche e 132.000 tonnellate di nettarine, segnando rispetto al 2010 variazioni negative per pesche (-5%) e percoche (-14%) e positiva per nettarine (+2%)
Nella provincia di Caserta le previsioni si attestano sull’ 8% in meno rispetto al 2010 per pesche e sul -15% per le percoche, mentre per le nettarine si stima una sostanziale stabilità dell’offerta sull’anno precedente. Rispetto alle epoche di maturazione sembra delinearsi una buona produzione per le varietà a maturazione medio/tardiva, mentre più deficitaria sembra la produzione del gruppo delle precoci a causa di una situazione più disomogenea a livello delle singole varietà.
Nella provincia di Salerno l’offerta si presenta buona, superiore allo scorso anno.
In Basilicata le stime indicano in generale una buona produzione, simile a quella del 2010.
La produzione si stima su circa 26.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, -1% sul 2010 e 49.000 tonnellate di nettarine, +1% sul 2010.
La variazione negativa evidenziata per le pesche da consumo fresco è imputabile ad un calo delle superfici a fronte di un lieve aumento delle rese; per quanto riguarda le nettarine, le superfici risultano in lieve aumento rispetto all’anno precedente, buone le rese delle varietà a media maturazione, in leggero calo quelle delle varietà più precoci.
Per la Calabria, sulla base delle indicazioni pervenute nella stima dell’offerta 2011 è stata valutata una diminuzione complessiva a livello di superficie in produzione sia per pesche e nettarine.
Per quanto riguarda le produzioni si registra una riduzione dell’11% per le pesche da consumo fresco, come conseguenza anche di un calo di rese; al contrario le nettarine segnano un +3% grazie alle buone rese medie per ettaro.

Nelle regioni rimanenti segnaliamo una produzione lievemente superiore a quella del 2010 in Puglia, per incremento superfici in produzione e rese simili a quelle dell’anno precedente, così come in Sicilia, l’offerta risulta al momento lievemente superiore al 2010.

Nel complesso dell’Italia meridionale la produzione stimata per il 2011 risulta molto prossima a quella dell’anno precedente, con circa 365.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, -1% sul 2010, 61.500 tonnellate di percoche, -12% sul 2010 e 284.000 tonnellate di nettarine, +2% sul 2010.

ARRIVA IL GELATO A KM 0: L'AGRIGELATO

Fonte: Orto Amico

Dopo gli ortaggi e la frutta coltivati e venduti nella stessa area di produzione, ora arriva anche il gelato

Da sabato 18 giugno, potrete fermarvi a gustare agrigelati anche a Ferrara. Dove? Nei 2 punti vendita di Orto Amico: alla Castellina, in via Canapa n. 72 (vicino alla Motorizzazione) e in via Garibaldi n.1/A, entrambi gestiti direttamente da produttori agricoli ferraresi.
L’agrigelato è un gelato prodotto solo con ingredienti naturali e freschissimi, frutto dell’agricoltura locale e della collaborazione con l’azienda agricola della famiglia Montagnini, di San Pietro in Casale, che alleva bovini da latte e produce formaggi e yogurt, ma che da poco ha aperto anche il proprio laboratorio di agrigelato.
Alla prima presentazione di agrigelato presso la Castellina, sabato 18 giugno, oltre alla degustazione gratuita, dei tradizionali gusti cioccolato, panna, stracciatella, pistacchio e nocciole, troverete gelati ricavati da frutta di stagione: ciliegie, albicocche, fragole, meloni, cocomeri, frutti di bosco, ribes, fichi.

CONFERENZA MONDIALE DELLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE

Fonte: Redazione di Agreste

Inaugurata oggi a Parigi presso la sede dell'organizzazione internazionale OCSE la conferenza mondiale che vede riunite 120 Organizzazioni agricole provenienti da 75 paesi, riunione preparatoria del G20 dei ministri agricoli previsto per la prossima settimana nella capitale francese.

PRESENTATO L’ULTIMO RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO DELLA COOPERAZIONE AGRICOLA ITALIANA.

Fonte: Ufficio Stampa Fedagri-Confcooperative

La cooperazione agricola ha mostrato di avere gli anticorpi per la crisi.
Il settore ha subito una contrazione inferiore a quella registrata da altri comparti produttivi e ha difeso i posti di lavoro.
Il dossier evidenzia l’esistenza di un’Italia a due velocità e la cooperazione lancia il progetto “cooperative-locomotiva” per agganciare la crescita del Mezzogiorno.
Gardini: “Non possiamo permetterci di lasciare indietro un pezzo importante del Paese. Senza il Sud si perdono 15,8 miliardi di euro di valore della produzione agricola”
Leggi il comunicato stampa con tutti i dati a questo link

martedì 14 giugno 2011

SIGLATO IN REGIONE L'ACCORDO TRA IL SISTEMA BANCARIO ED I CONFIDI AGRICOLI DELL'EMILIA-ROMAGNA PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI ACCESSO AL CREDITO

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Le Banche complessivamente hanno messo a disposizione 294 milioni di euro.

Bologna - Siglato in Regione l’Accordo tra il sistema bancario regionale ed i Confidi agricoli dell’Emilia-Romagna per migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese agricole. L’Accordo – che ha l’obiettivo di favorire l’accesso al credito e contenere, rispetto al mercato ordinario, i costi della provvista di danaro per gli operatori agricoli - è stato oggi sottoscritto dall’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, dai cinque Confidi agricoli regionali e dai principali Istituti operanti sul territorio emiliano-romagnolo. Sono comprese, tra i gruppi bancari firmatari, oltre alle Banche tesoriere della Regione (Unicredit, Popolare dell’Emilia-Romagna e Popolare di Verona) le Casse di Risparmio, le Banche Popolari (attraverso il loro Consorzio), la Banca Nazionale del Lavoro e le Banche di Credito Cooperativo (attraverso la loro Federazione).
Le Banche hanno messo a disposizione complessivamente 294 milioni di euro (rinnovabili ad esaurimento) di cui 113,5 milioni sul breve termine per il finanziamento della liquidità aziendale e 180,5 milioni sul medio-lungo termine per gli investimenti.
«Il sistema bancario regionale e i consorzi di garanzia agricoli – ha sottolineato l’assessore regionale Tiberio Rabboni - hanno accolto positivamente la proposta della regione Emilia Romagna tesa a favorire l’accesso al credito a costi contenuti per le nostre imprese agricole. L’agricoltura dell’Emilia-Romagna è impegnata in un processo di riorganizzazione ed ammodernamento per reagire alle difficoltà del settore. Nel 2010 la produzione lorda vendibile è aumentata di oltre l’11% sull’anno precedente mentre a livello nazionale l’aumento è solo dell’1,7%. Questo processo per svilupparsi ulteriormente ha bisogno del supporto delle banche e degli istituti di credito. Per questo continuiamo a destinare una parte delle risorse del nostro bilancio regionale al finanziamento dei nostri consorzi di garanzia agricoli per ridurre il costo del denaro alle imprese agricole e favorirne l’accesso al credito».
Inoltre Rabboni ha aggiunto che «l’accordo sottoscritto oggi rappresenta una iniziativa emblematica in questa direzione a cui ne seguiranno altre e più specifiche nei prossimi mesi. Tra le altre voglio ricordare anche la convenzione tra l’agenzia regionale per i pagamenti e il sistema bancario che consente di anticipare di diversi mesi l’erogazione dei pagamenti per i premi disaccoppiati alle imprese agricole beneficiarie».
I contenuti dell’Accordo
Nell’Accordo - che ha validità fino al 31 dicembre 2011 ed è tacitamente rinnovabile fino a tutto il 2014 - sono state definite le condizioni massime (valori massimi degli spread) da applicare ai finanziamenti per il settore agricolo. Condizioni che consentono, anche in relazione alla garanzia ed al ruolo svolto dal sistema dei Confidi, di contenere i costi della provvista di denaro rispetto al mercato ordinario.
Sono stati definiti spread bancari massimi (riportati nella tabella allegata) differenziati sulla base della tipologia di intervento (conduzione, investimenti) della durata ( fino a 12, 60 e 300 mesi) e della fascia di rischio (basso, medio, rilevante).
Con lo stesso Accordo è stato inoltre stabilito nel 1,25% annuo il costo della fidejussione rilasciata dalle Banche a favore degli operatori agricoli e agroindustriali a garanzia dell’anticipo dei contributi in conto capitale sul Piano di sviluppo rurale.
Le misure già adottate
Diversi sono gli interventi programmati in materia di credito che si vanno ad aggiungere alle molteplici misure del Programma di sviluppo rurale e dell’Ocm ortofrutta e vino e in particolare: lo stanziamento di 1,7 milioni di euro per contrastare le difficoltà di accesso al credito necessario per la liquidità aziendale (conduzione) con un pacchetto di azioni finanziarie facenti leva sulla riduzione del costo del denaro (abbattimento 1,8 punti) e sulle garanzie dei Confidi che consente di intervenire a favore di 1516 domande ed agevolare quasi 100 milioni di finanziamenti bancari; lo stanziamento di 2,1 milioni di euro per sostenere l’attività dei Consorzi fidi agricoli e destinati ad agevolare i tassi di interesse (fino a 3 punti) sui finanziamenti riguardanti gli investimenti e la concessione di garanzie alle aziende società.

lunedì 13 giugno 2011

IL CADF FRA GLI ESPERTI DELL'ACQUA

Fonte: Cadf - Acquedotto del Delta

Il processo a cicli alternati, innovazione applicata dal CADF all'impianto di Tresigallo, è stata illustrata nei giorni scorsi a Venezia. L'occasione è stata la 10° Conferenza Internazionale sull'acqua, organizzata dall'International Water Association (IWA).

Il CADF esce dai confini del territorio ferrarese e va a giocare fuori casa. A Venezia, nello specifico, riscuotendo consensi ed approvazione. Protagonista la tecnologia di nuova generazione applicata, appunto, dal CADF, acquedotto del Delta, al depuratore di Tresigallo, presentata nei giorni scorsi alla 10° Conferenza Internazionale sull’acqua e sui sistemi di depurazione di acque reflue. Un evento dalla valenza sia divulgativa sia formativa organizzato dall'IWA, International Water Association, network globale che coinvolge professionisti, aziende ed università per creare soluzioni innovative nel settore dell’acqua.
Tante le esperienze a confronto, da ogni parte del mondo, ognuna caratterizzata da una tecnica che “rivoluziona” il modo di depurare le acque reflue. Anche il CADF, da quasi un anno, ha applicato un nuovo sistema, coperto da brevetto. E' il processo a cicli alternati, utilizzato a Tresigallo, che agisce ed interviene, direttamente, sulle apparecchiature elettromeccaniche delle varie stazioni dell'impianto di depurazione. Facilità di installazione, evidenza dei risultati ottenuti, riduzione dei costi gestionali – sia in termini di produzione energetica che di fanghi - ottimizzazione della gestione dei processi mediante l’adozione di un sistema di supervisione automatico, in grado di acquisire informazioni dalla strumentazione di processo e di governare le azioni da intraprendere: sono alcuni dei vantaggi garantiti da questa nuova tecnologia. Oltre al fatto che può essere adottata senza modificare le infrastrutture civili degli impianti. Aspetto di non poco conto se si pensa al risparmio per il portafoglio.
Un sistema che funziona, dunque, e che tiene conto anche del contesto in cui si va ad inserire. La conferma della bontà del processo arriva infatti pure in termini di impatto ambientale: i valori misurati allo scarico delle acque reflue sono ampiamente inferiori ai parametri dettati dalle normative previste, riuscendo a contenere anche il parametro di azoto nelle sue diverse forme. E ora questa preziosa esperienza è stata riportata come “buona pratica” a Venezia in una delle più importanti conferenze curate dall’IWA che ogni anno organizza in tutto il mondo oltre 40 sessioni di approfondimento sulla gestione del ciclo dell'acqua. Proprio su questo il CADF ha dettato scuola: il suo processo a cicli alternati è stato apprezzato da esperti, imprese e ricercatori.

OSCAR GREEN, IL PREMIO COLDIRETTI PER L’INNOVAZIONE PER L’AZIENDA DEI FRATELLI BASSI DI VOLANIA


Fonte: Coldiretti Ferrara

E’ la Corte dei Sapori di Bassi Matteo e Danilo l’azienda vincitrice della categoria “In Generation” di Coldiretti Giovani Impresa per l’Emilia-Romagna. Consegnato a Bologna il premio che valorizza l’innovazione ed il contagio positivo del fare impresa.

Parla ferrarese la fase regionale di Oscar Green per l’Emilia-Romagna grazie alla vittoria di categoria per l’azienda agricola Corte dei Sapori di Matteo Bassi che a Volania ha realizzato in poco meno di un anno un percorso di innovazione e crescita rispetto alla multifunzionalità ed al mercato di filiera corta.
Tra le imprese agricole iscritte per la partecipazione al premio nella categoria “In Generation” l’esperienza di Matteo, assieme al fratello Danilo ha vinto per la scelta di introdurre nell’azienda di famiglia non solo colture orticole intensive e l’allevamento ma soprattutto per l’aver ricercato e trovato l’opportunità di costruire un punto vendita aziendale di carni e salumi prodotti direttamente e venduti ai consumatori altrettanto direttamente.
La Corte dei Sapori è una delle prime aziende agricole ferraresi accreditata da Fondazione Campagna Amica per certificarne le produzioni all’interno della fiiera tutta agricola e tutta italiana del progetto Coldiretti e che vede particolarmente i giovani e le imprese innovative particolarmente attive nella costruzione della rete di imprese che sta diventando ormai il terzo soggetto tra la G.D.O. e la distribuzione tradizionale, con oltre 8 milioni di contatti dei consumatori nei punti vendita e mercati agricoli di Coldiretti.
Apprezzamento per l’attività dei giovani imprenditori è stata peraltro espressa da Tiberio Rabboni, assessore all’agricoltura della regione Emilia-Romagna, che ha sottolineato l’accesso ai fondi del PRSR di moltissime imprese condotte da under 40 e dunque un “risveglio” d’interesse per l’agricoltura da parte di ragazzi e ragazze che non considerano più il settore come marginale.
Anzi, ha evidenziato il presidente di Coldiretti Emilia-Romagna Mauro Tonello, a differenza di alcuni anni fa in cui quasi ci si vergognava di essere agricoltori, oggi è spesso motivo di orgoglio e di libertà, reso possibile, soprattutto per i giovani, con la loro intraprendenza e fantasia, dalla cosiddetta legge di orientamento, giunta al decennio di attività, che pur non avendo messo a disposizione dell’agricoltura risorse in modo diretto, ha dettato regole che consentono agli imprenditori agricoli di occuparsi di cibo, di territorio, di servizi, di socialità, di approccio diretto con i consumatori proprio come le aziende che hanno partecipato ad Oscar Green.
Oltre ai fratelli Bassi hanno preso parte alla fase regionale dell’Oscar, istituito dai Giovani imprenditori di Coldiretti proprio per far conoscere esempi imprenditoriali che possono stimolare emulazione e competizione anche al di fuori della propria impresa, valorizzando il “contagio positivo” come lo ha definito Vittorio Sangiorgio, delegato nazionale dei Giovani, presente alla serata di premiazione, del fare impresa raccogliendo la sfida dell’innovazione e dell’orgoglio del fare, anche altre imprese ferraresi, assieme ad oltre 50 rappresenti dell’intera regione.
Queste le aziende coinvolte: Azienda Agricola Cà del Delta di Scarpa Isauro (Mesola); Azienda Agricola Pizzolato (Mesola); Società Agricola Bruni Andrea e Riccardo (Migliarino); Fattoria didattica Villani Isa di Viconovo (Ferrara); Cooperativa Mercato Amico (Ferrara); Cooperativa Orto Amico (Ferrara); Azienda agricola biodinamica il Serraglio di Mazzanti (Argenta).
Per l'azienda Bassi si apre ora la fase nazionale di categoria che nelle prossime settimane proclamerà i vincitori assoluti di Oscar Green 2011.

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA, PRESENTATA “CAMPAGNA AMICA APP” PER IPHONE
Tra breve i possessori dello smatphone di Apple potranno scaricare una applicazione gratuita per identificare, a partire dall’Emilia-Romagna, le aziende agricole di vendita diretta, gli agriturismi ed i mercati di Campagna Amica, conoscendone le tipologie di produzione, i contatti ed il percorso sulla mappa per poterle raggiungere.
L’app, che potrà essere scaricata a fine estate da iTunes e da altri siti internet, è stata presentata a margine della premiazione delle aziende di Oscar Green venerdì 10 giugno, dal segretario regionale di Giovani Impresa, Alessio Scalas, ed è il frutto del lavoro del comitato dei giovani coldiretti dell’Emilia-Romagna che hanno voluto intercettare il massimo della tecnologia più avanzata con le informazioni più semplici ed immediate per consentire a turisti, consumatori, amanti dell’ambiente e della campagna di poter trovare i punti di riferimento giusti attraverso la rete delle imprese di Campagna Amica Coldiretti, già disponibili sul sito www.campagnamica.it, ma ancora più agevolmente raggiungibili attraverso il proprio telefono multimediale.

venerdì 10 giugno 2011

AL VIA LA 7ª RIEDIZIONE DELL'ANTICA FIERA DI MERCI E BESTIAME

Fonte: Comune di Poggio Renatico

E’ tutto pronto ormai. I volontari poggesi stanno mettendo mano agli ultimissimi preparativi per far rivivere l’Antica Fiera di Merci e Bestiame, istituita 131 anni or sono, il 13 giugno 1880, e oggi alla 7ª riedizione. Il via questa sera (sabato 11). Da qualche anno infatti la vigilia dell’evento è animata dalla “Serata in allegria”. Nell’area agricola di via Bologna sarà aperto lo stand gastronomico e dalle 21 ci si potrà divertire con lo spettacolo di ballo insieme ai maestri Saverio e Zeudi dell’Associazione La Mucca Dance. Domani (domenica 12) la Fiera entrerà nel vivo alle 10, con l’inaugurazione: al taglio del nastro saranno presenti la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, e il consigliere regionale Roberto Montanari. L’iniziativa, organizzata dalla neo costituita Associazione Fiera di Merci e Bestiame e dal Comune di Poggio Renatico, in collaborazione con le associazioni agricole, venatorie e di volontariato e il patrocinio di Provincia e Regione, proporrà numerose attrazioni, sino a mezzanotte. Esposizione di animali di pregio provenienti da allevamenti della zona; il battesimo della sella; la mostra mercato di prodotti agricoli e non; la bellezza della campagna vista dal trenino; l’esposizione di macchine agricole nuove e di un tempo; la dimostrazione della filatura della pasta e della mozzatura a mano della mozzarella di bufala; il ritrovo per gli amanti delle moto d'epoca a cura del MKC Reno. Ci sarà anche il gonfiabile per i bambini e, nel pomeriggio, i giochi di una volta e l’aratura con macchine d’epoca. La sera si ballerà con il Gruppo Simpatia di Musica Allegria. «Invitiamo tutti, grandi, piccini, famiglie, a trascorrere insieme una giornata nella natura, alla riscoperta delle eccellenze del territorio – afferma il presidente dell’associazione Roberto Govoni -. Centinaia di volontari hanno lavorato per molti mesi instancabilmente e con grande passione per regalare a tutti i visitatori una manifestazione memorabile».

giovedì 9 giugno 2011

COLDIRETTI, DA ALLARME BATTERIO IN FUMO 50MILA TONNELLATE DI VERDURE ITALIANE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Disdetta di ortaggi e legumi per 12mila tonnellate solo dalla Germania.
Il danno economico per le imprese agricole è l’unico vero danno di questa vicenda in Italia. Gli stanziamenti europei copriranno nemmeno la metà dei danni subiti dagli agricoltori.


Almeno cinquantamila tonnellate di ottime e sane verdure italiane sono andate perse perché invendute negli ultimi dieci giorni a causa del calo nei consumi interni e del crollo delle esportazioni a partire da Paesi come la Germania che rappresenta il principale mercato estero di sbocco dell’ortofrutta Made in Italy. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti della psicosi nei consumi determinata dalle false accuse, dai ritardi e dalle incertezze nella gestione dell’emergenza determinata dall’epidemia di Escherichia coli in Germania. Dopo le rassicurazioni del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il danno economico - sottolinea la Coldiretti - è l’unico vero rischio certo per l’Italia. Dall’inizio dell’epidemia è andata perduta - calcola la Coldiretti - una quantità di prodotto in grado di garantire il giusto apporto di ortofrutta all’intera popolazione italiana per piu’ di 2 giorni, considerato che 400 grammi è la dose minima giornaliera indicata dall’Oms. I produttori ortofrutticoli hanno visto svanire il risultato di un intero anno di lavoro proprio nel momento della raccolta e ad essere maggiormente colpiti sono stati - sottolinea la Coldiretti - i cetrioli con punte del 90 per cento di prodotto invenduto, ma un effetto traino negativo si è avuto anche per pomodori, insalate, broccoli, zucchine, verze ed altri tipi di vegetali con un calo nei consumi stimato in media pari al 20 per cento che ha portato l’ammontare delle perdite economiche ad un valore superiore ai 100 milioni di euro. In Italia il 43 per cento dei consumatori di fronte ad una emergenza alimentare evita gli alimenti di cui ha sentito parlare per un certo periodo di tempo, mentre il 13 per cento lo esclude definitivamente dalla dieta, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Eurobarometro. All’estero particolarmente pesante è il conto delle mancate vendite di ben 12mila tonnellate di ortaggi e legumi Made in Italy negli ultimi dieci giorni in Germania dove le autorità continuano a sconsigliare in modo generalizzato il consumo di verdure fresche nonostante sia ormai chiaro dalla localizzazione dell’epidemia che - sostiene la Coldiretti - il problema si è verificato in Germania e non riguarda le produzioni degli altri Paesi che peraltro sono identificabili dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza. A questo dato si sommano - precisa la Coldiretti - i cali delle esportazioni negli altri Paesi europei e quelli provocati dalle misure protezionistiche ingiustificate come il blocco delle importazioni, dalla Russia all’Arabia Saudita. A rischio - continua la Coldiretti - c’è un settore in cui operano 300mila imprese ortofrutticole nazionali specializzate per una produzione attorno ai 25 milioni di tonnellate che genera un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e garantisce occupazione - continua la Coldiretti - per 50 milioni di giornate di lavoro. L’aumento a 210 milioni degli stanziamenti, previsto nella nuova proposta della Commissione europea, rappresenta un segnale di attenzione che tuttavia arriva a coprire appena la metà delle perdite subite dagli agricoltori europei che secondo la Coldiretti ammontano già a 417 milioni di euro, dei quali almeno 100 milioni solo in Italia.
Accanto a misure adeguate di sostegno ai produttori agricoli ingiustamente colpiti, occorre intervenire con la corretta informazione per fermare la psicosi che ha determinato il crollo nei consumi a livello nazionale e comunitario. Un primo segnale è arrivato dal Ministro della Politiche Agricole Saverio Romano e dal presidente della Coldiretti Sergio Marini che hanno mangiato una insalata di cetrioli “antipanico”.

mercoledì 8 giugno 2011

BRUNI (COGECA) : BENE AUMENTO DOTAZIONE FINANZIARIA PER CRISI ORTOFRUTTA, MA LISTA PRODOTTI RESTA TROPPO RISTRETTA

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

«Salutiamo con soddisfazione l’annuncio del Commissario Ciolos di un aumento dell’enveloppe finanziaria da 150 a 210 milioni di euro, ma esprimiamo grande preoccupazione per i numerosi prodotti – non solo ortaggi ma anche frutta – esclusi dall’indennizzo» ha dichiarato Paolo Bruni, Presidente della Cogeca

«Pur comprendendo la necessità di dare una risposta immediata alle produzioni orticole più colpite – ha proseguito Bruni – sollecitiamo la Commissione europea a vigilare con grande attenzione sull’estensione del crollo dei consumi all’intero comparto ortofrutticolo, i cui primi segnali si stanno purtroppo rapidamente manifestando»

«Confidiamo in tal senso – ha concluso Bruni – nell’impegno reiterato oggi da Ciolos di valutare a fine giugno la possibilità di reperire ulteriori risorse finanziarie”

ASSEGNATI DAI GIOVANI AGRICOLTORI I PREMI DEL CONCORSO “CREA L’IMPRESA”


Fonte: Confagricoltura Ferrara

Marco Cerruti della classe 5°A ed Angela Fontebuoni della classe 5° B dell’Istituto Tecnico Agrario Navarra sono i due vincitori del Concorso “Crea l’impresa” ideato dall’Associazione Giovani Agricoltori di Confagricoltura Ferrara e finanziato dalla Fondazione per l’Agricoltura Fratelli Navarra.

Il Concorso aveva l’obiettivo di diffondere tra gli alunni dell’ultimo anno la sensibilità verso la cultura d’impresa e le metodologie di gestione aziendale, stimolando altresì la propensione all’imprenditorialità come una delle possibili prospettive di vita professionale.

“Agli studenti – ha spiegato la Presidente regionale e provinciale dei Giovani Agricoltori ferraresi, Bianca Maria Giovannini – è stato chiesto di coniugare le attitudini culturali e professionali, le conoscenze ed esperienze maturate nel ciclo scolastico e le opportunità presenti sul territorio. L’impegno richiesto agli alunni, che si sono avvalsi del contributo degli insegnanti prof.ssa Emanuela Giannini e prof. Diego Sgaravatto, è stato quello di inventare ed articolare un’idea imprenditoriale sino ad arrivare a strutturare un progetto di fattibilità”.

“Le due classi – ha proseguito Bianca Maria Giovannini – hanno predisposto un progetto tramite il Piano di Sviluppo Rurale, in particolare attivando la Misura 112 sul primo insediamento in agricoltura e la Misura 121 sull’ammodernamento delle aziende agricole”.

La selezione degli elaborati e la successiva graduatoria è stata fatta dai giovani dell’ANGA che si sono avvalsi della collaborazione del Servizio Tecnico Economico di Confagricoltura Ferrara.

Marco Cerruti ha proposto un’azienda vitivinicola sui colli bolognesi, migliorando ed aumentando la superficie a vigneto, in parte biologico, rinnovando la cantina dotata di un tetto fotovoltaico, creando al suo interno un punto vendita di prodotti tipici del territorio.

Angela Fontebuoni ha proposto un’azienda agricola a colture estensive trasformandola a frutteto, orticole e seminativo, sviluppando al suo interno anche un’idea di agriturismo, con incremento per entrambi i progetti della redditività.

La premiazione è avvenuta in occasione del “1° Festival della Frutticoltura – La coltura del Pero: Tecnica, Economia e nuove Prospettive” svoltosi al Palatenda della Fondazione F.lli Navarra a Malbborghetto di Boara, al quale ha preso parte, tra gli altri, l’Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni

martedì 7 giugno 2011

BATTERIO E.COLI. IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA GUIDI: “DA LUSSEMBURGO LE ATTUALI PROPOSTE ASSOLUTAMENTE INADEGUATE"

Fonte: Confagricoltura

“Le attuali proposte della Commissione sono assolutamente inadeguate a far fronte ai danni subiti dai produttori ortofrutticoli per l’allarme E.Coli. Siamo davvero insoddisfatti per come si sta fronteggiando la crisi di mercato”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Mario Guidi in relazione alla riunione del Consiglio dei ministri agricoli a Lussemburgo, che ha affrontato il problema dell’allarme per il batterio E.Coli 0104.

“Lo stanziamento di 150 milioni di euro per tutti i produttori ortofrutticoli europei è del tutto insoddisfacente - ha detto il presidente di Confagricoltura - a malapena coprirebbe i danni subiti dai soli produttori italiani. Oltre tutto la situazione di impasse è ancora drammaticamente attuale. Comunque il commissario Ciolos ha già promesso di rivedere l’impegno finanziario”.

Confagricoltura è insoddisfatta anche per le altre proposte formulate al Consiglio straordinario di Lussemburgo: ritiri del prodotto limitati nel tempo e in termini di prodotti coperti (“Bene ha fatto il ministro Romano - ha commentato Mario Guidi - a chiedere l'estensione del periodo fino a luglio e l’inserimento anche di altri ortaggi oltre insalate, cetrioli e pomodori. Inaccettabile poi la proposta di indennizzi di ritiro più bassi per i non soci delle Organizzazioni di prodotto creando una assurda disparità di trattamento”).

“Non è questo il modo di fare politica agricola comune per un mercato comune - ha concluso il presidente della Confagricoltura -.Siamo davanti ad un’emergenza assurda, provocata dalla psicosi e da notizie inesatte e prive di fondamento scientifico. L’ortofrutta è stata messa sul banco degli accusati, ma non aveva alcuna colpa”.

lunedì 6 giugno 2011

COLDIRETTI, DA ALLARME BATTERIO DANNI DI 100 MLN A MADE IN ITALY ORTOFRUTTA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Dall’Unione Europea proposta di indennizzi agli agricoltori, ma gli effetti negativi della psicosi continueranno per giorni e la gestione delle emergenze alimentari dovrebbe essere più accorta ad evitare allarmismi. Senza origine in etichetta danni generalizzati in tutta la UE e panico tra i consumatori: più fiducia alla filiera agricola diretta.

Potrebbe sfiorare i cento milioni di euro il conto finale delle perdite subite dal Made in Italy alimentare a seguito del crollo delle esportazioni e del calo dei consumi sul mercato nazionale i cui effetti sono destinati purtroppo a continuare anche nei prossimi giorni. E’ la Coldiretti a tracciare il bilancio dei danni economici in occasione del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Ue che si terrà martedì 7 giugno in Lussemburgo per affrontare le gravissime conseguenze per i produttori europei della contaminazione del batterio killer. Le conseguenze piu’ gravi si sono avute per i cetrioli con crolli anche del 90 per cento, ma un effetto traino negativo ingiustificato - sottolinea la Coldiretti - si è avuto per l’intera produzione nazionale di verdure sui mercati interno ed estero. Il 43 per cento degli italiani, di fronte ad una emergenza alimentare, evita gli alimenti di cui ha sentito parlare per un certo periodo di tempo mentre il 13 per cento lo esclude definitivamente dalla dieta con solo il 30 per cento che si preoccupa ma non cambia acquisti e il 12 per cento che ignora l’informazione, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro. “L’Italia deve chiedere immediati risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali per il crollo dei consumi provocati dalla diffusione di notizie, poi risultate infondate”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.

Se i principali indiziati dell’epidemia di E. Coli in Germania sono ora germogli di soia prodotti da una azienda agricola tedesca, a tutt’oggi non è obbligatorio indicare l’origine della coltivazione in etichetta, al pari di quanto purtroppo avviene ancora per troppi prodotti alimentari; le autorità tedesche assicurano che i germogli non sarebbero stati esportati in nessun altro paese, nè in Europa nè in paesi terzi: se confermata, questa notizia consente di delimitare la contaminazione ed evitare che - continua la Coldiretti - il panico coinvolga l’intero commercio europeo di germogli di soia per effetto della mancanza di informazioni certe sulla provenienza dei prodotti per i consumatori. Anche se si tratta di un mercato di nicchia molto ristretto i germogli di soia sono diffusi nella cucina etnica e tra i vegetariani per l’importante apporto di proteine. In Italia sono consumati in estate da soli o come condimento e sono venduti in buste, vassoi o in scatola ma recentemente – precisa la Coldiretti - si è diffusa anche la coltivazione casalinga. Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Occorre pertanto intervenire per estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine come previsto dalla legge nazionale approvata all’unanimità dal parlamento italiano lo scorso febbraio 2011. E' bene ricordare - sostiene la Coldiretti - che sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è riportato in etichetta.
Per la frutta e la verdura made in Italy, magari da aziende agricole del nostro territorio l’origine deve essere sempre indicata e più l’etichetta è chiara e completa ed indica anche la denominazione dell’azienda agricola di produzione meglio è, dando modo di poter verificare molto più agevolmente le informazioni sulle produzioni che si acquistano. La filiera agricola italiana, certificata riguardo l’origine e sul rispetto delle norme di produzioni italiane, è un forte elemento di sicurezza sul quale i consumatori possono fare affidamento nelle loro scelte quotidiane. L’Italia è il principale produttore di frutta e verdura dell’Unione Europea con un valore complessivo delle esportazioni che ha raggiunto nel 2010 l'importo di 4,1 miliardi di euro messi ora a rischio dai ritardi accumulati nell’affrontare l’emergenza. L’incertezza sta avendo effetti devastanti sui mercati con il danno ai produttori agricoli che è l’unico elemento certo di una emergenza gestita con troppa leggerezza.
Invitiamo quindi i consumatori a superare la “psicosi” e tornare a consumare tranquillamente verdure made in Italy e meglio ancora “made in Ferrara”, ora che la stagione è particolarmente ricca di produzioni gustose e sane.



GLI ITALIANI DI FRONTE AD UNA EMERGENZA ALIMENTARE…

Il 43% evita l’alimento solo per un certo periodo di tempo

Il 30% si preoccupa ma non cambia negli acquisti

Il 13% esclude definitivamente l’alimento dalla dieta

Il 12% ignora l’informazione

Il 2% non risponde


Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro 2010

BATTERIO E.COLI: NESSUNA RESPONSABILITA’ DELL’ ORTOFRUTTICOLTURA ITALIANA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

“L’ allarme sull’ortofrutta è assurdo e sta penalizzando i nostri produttori che stanno lavorando con il consueto scrupolo, fornendo prodotti di qualità, salubri e attentamente controllati” afferma Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara, vivamente preoccupato per la situazione che si è venuta a creare per la contaminazione di cibo in Germania per il batterio E.Coli 0104 e, da ultimo, per la decisione della Russia di bloccare le importazioni di ortofrutta europea.

“Giugno - prosegue il Presidente dell’ Organizzazione degli imprenditori agricoli - è il mese di piena campagna e di raccolta per fragole, pomodori, meloni, cocomeri e carote e si profila un disastro; i produttori, nonostante il nostro Paese sia completamente estraneo alla vicenda, rischiano di pagare un conto salato. La chiusura delle frontiere russe non può essere giustificata in alcun modo. E’ un provvedimento ingiustificato e sproporzionato che crea un danno enorme ai produttori italiani”.

Confagricoltura Ferrara, tramite la sede nazionale, ha sollecitato quindi interventi immediati e decisivi delle autorità europee ed italiane verso il governo russo per un atto unilaterale che sta avendo conseguenze disastrose.

La variante del batterio 0104 è letale a causa della tossina “Shiga like”.

Questo batterio - osserva Confagricoltura Ferrara - è presente in Germania, nella sua forma primordiale, in maniera pressoché endemica da anni e, a causa della tossina incriminata, si registrano centinaia di persone che si ammalano: nel 2006 in Germania erano 1236 (1,5 casi per 100 mila persone), nel 2007 se ne contavano 870 (1,1 casi per 100 mila persone), nel 2008 sono 876 (1,1 casi). C’è da capire perché in Germania c’è un così alto numero di persone coinvolte.

“Le autorità - conclude Nicola Gherardi - devono fare chiarezza sulle cause dell’epidemia e sulla mutazione del batterio e sollecitare il governo tedesco a mettere in sicurezza la filiera alimentare”

PRESENTATE LA FIERA DI MERCI E BESTIAME E LA SUA NEOCOSTITUITA ASSOCIAZIONE


Fonte: Comune di Poggio Renatico

Tale è la valenza storico-culturale e promozionale da meritarle un’associazione dedicata. Sabato 4 Giugno, a Castello Lambertini, insieme all’evento del 12 giugno prossimo, è stata presentata l’Associazione Fiera di Merci e Bestiame, costituita per l’organizzazione dell’omonima manifestazione, ma anche di quelle iniziative finalizzate alla promozione del mondo e della cultura agricola, economica e venatoria del territorio. Ne è presidente Roberto Govoni, con lui il vice Roberto Carlotti, il segretario Valeria Bisi, il tesoriere Dino Cerioli, i consiglieri Paolo Bergami, Giuliano Pareschi e Laura Ester Maielli. Al neopresidente il compito di illustrare la 7ª edizione, insieme al sindaco Paolo Pavani, agli assessori Elettra Garuti e Loreno Ravolini e al presidente del Consiglio comunale Luigi Ferron. «I tagli cui sono sottoposti gli Enti locali – ha spiegato il primo cittadino - avrebbero potuto mettere a rischio anche Fiera di Merci e Bestiame, ma la nascita dell’associazione, il contributo e il lavoro di tanti, insieme al Comune, ha consentito di riproporla anche quest’anno. L’evento, che ha assunto una grande notorietà e registra mediamente 7-8mila presenze, darà modo alle famiglie di vivere una bella giornata immerse nella natura, alla riscoperta delle eccellenze del territorio e della sua tradizione agricola». «Ci siamo molto impegnati – ha rimarcato Govoni – per riuscire a realizzare questa edizione. Ci siamo riusciti con l’aiuto di tutti: ciascuno ha fatto la sua parte». Su questa collaborazione si è soffermata l’assessore Garuti. «Ringraziamo – ha affermato – tutti i volontari che da gennaio lavorano con passione, costanza ed entusiasmo e, con loro, gli sponsor e il personale comunale. L’associazione istituzionalizza un grande evento culturale e agricolo». «Era certamente importante – ha aggiunto Loreno Ravolini – che la Fiera continuasse per il grande apporto che fornisce alla valorizzazione della comunità. Contribuendovi ho potuto collaborare con persone che si distinguono per passione e voglia di fare». Infine Luigi Ferron ha sottolineato la «proficua scelta di associare cultura e agricoltura». «Già dalla prima consulta agricola – ha ricordato – emerse il desiderio di portare avanti questa antica fiera». Fra le novità del programma la presenza di uno stand gastronomico, a sostegno dell’evento, aperto sabato sera e domenica mezzogiorno e sera. L’evento, che si svolgerà nell’area agricola di via Bologna con il patrocinio di Provincia e Regione e la collaborazione delle associazioni agricole, venatorie e di volontariato, sarà inaugurata domenica 12 alle ore 10.30. Si susseguiranno molteplici attrattive: esposizione di animali di pregio provenienti da allevamenti della zona; il battesimo della sella; la mostra mercato di prodotti agricoli e non; la bellezza della campagna vista dal trenino; l’esposizione di macchine agricole nuove e di un tempo; la dimostrazione della filatura della pasta e della mozzatura a mano della mozzarella di bufala; il ritrovo per gli amanti delle moto d'epoca a cura del MKC Reno. Ci sarà anche il gonfiabile per i bambini e, nel pomeriggio, i giochi di una volta e l’aratura con macchine d’epoca. La sera si ballerà con il Gruppo Simpatia. L’anteprima della Fiera è fissata per sabato sera, alle 21, con la serata danzate e l’apertura degli stand.