Fonte: Coldiretti Ferrara
Oltre alle ingenti perdite per i fenomeni sismici incombe il rischio dissesto idrogeologico nelle aree terremotate dell’Emilia. I danni al sistema della bonifica urgenza per tutto il territorio. Intanto bene allo stop per il centro stoccaggio gas di Rivara ed anche alle riscossioni di Equitalia per tutte le attività della zona colpita.
Il fenomeno della liquefazione delle sabbie che emergono dal terreno rubando spazio alla terra coltivata e provocano numerose crepe a case e magazzini, è solo l’effetto più evidente del dissesto idrogeologico provocato dal sisma che ha spaccato terreni nelle aree urbane ed agricole e messo in pericolo circa 200 mila ettari di terreno compresi tra Modena, Bologna, Ferrara e Mantova. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sugli effetti alla stabilità del territorio provocati dal sisma, sulla base delle analisi dell’Anbi (associazione nazionale bonifiche), dopo la proposta del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini di un piano per mettere in sicurezza il suolo e il positivo rigetto della richiesta del centro di stoccaggio gas di Rivara. Per ripristinare la sicurezza idraulica del territorio colpito - sottolinea la Coldiretti - servono interventi per decine di milioni di euro nell’immediato per garantire l’irrigazione ed evitare che l’arrivo di forti piogge possa provocare alluvioni nelle campagne, ma anche nelle principali città emiliane.
Nell'impianto idrovoro di Mondine - sottolinea la Coldiretti - è crollata la torre dove si trova l'impianto elettrico, il cuore che dà energia alle possenti idrovore che assicurano la sicurezza idraulica di un territorio di 50 mila ettari che va dall'Enza al Secchia a Nord della via Emilia comprendendo i centri abitati di Correggio, Poviglio e Carpi e che ora è a rischio di alluvione anche per il crollo dei manufatti di alcune chiaviche di fondamentale importanza per la regolazione dei canali.
Grave è anche la situazione nella maggior parte dei 162 mila ettari di pianura del comprensorio del Consorzio della Bonifica Burana tra Modena, Bologna, Ferrara e Mantova . Una rete estesa per 2500 chilometri di canali, 52 impianti idrovori e 2000 manufatti, la maggior parte gravemente lesionata dal sisma. Risultano danneggiati in particolare - riferisce la Coldiretti - impianti idrovori, impianti irrigui, magazzini di servizio, abitazioni di servizio, arginature dei canali principali con il rischio crolli lungo centinaia di metri sulle arginature. Danni analoghi e rilevanti si registrano anche in provincia di Mantova, per gli impianti del consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga.
Danni diffusi alle opere idrauliche, pur non tali da impedirne la funzionalità, sono segnalati anche nei comprensori del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale e del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo. A destare le maggiori preoccupazioni statiche - spiega la Coldiretti - sono i tanti ponti, soprattutto storici, che evidenziano fessurazioni.
Il terremoto - continua la Coldiretti - ha provocato un forte rischio idrogeologico nei territori colpiti con danni dagli impianti idraulici e frane in alcuni alvei che pregiudicano il regolare deflusso delle acque. Una prima conseguenza è stata la sospensione del servizio irriguo che è necessario far ripartire per preservare, nell'emergenza, una delle agricolture più floride della pianura Padana: ortofrutta, viticoltura, riso, parmigiano reggiano in particolare i settori a rischio. Il conto di mezzo miliardo di danni per il settore agroalimentare - conclude la Coldiretti - potrebbe dunque ulteriormente aggravarsi senza il ripristino delle opere necessarie per mettere in sicurezza il territorio e se non verrà garantita una adeguata fornitura di acqua alle coltivazioni della zona.
Intanto per effetto del rinvio di tutti i versamenti tributari e previdenziali decisi dal Governo, anche Equitalia sospenderà le attività di riscossione nelle zone colpite dal terremoto.
Ne dà notizia la Coldiretti nel sottolineare che ora è prioritario affrontare l’emergenza ed accompagnare il ritorno alla normalità di persone ed imprese. Il fermo obbligato delle attività causato dalle scosse - ha sottolineato la Coldiretti - sta aumentando il conto dei danni alle imprese che solo nell’agroalimentare ammontano oramai a mezzo miliardo di euro ma che complessivamente hanno abbondantemente superato i 3 miliardi che consentono al Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) di intervenire con aiuti di stato come ha annunciato il Commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn. Negli ultimi dieci anni l’Unione Europea è intervenuta a sostegno dell’Italia - ha concluso la Coldiretti - per il terremoto in Molise (1588 milioni di danni), l’eruzione dell’Etna (894 milioni di danni), il terremoto in Abruzzo (10212 milioni di danni) e l’alluvione in Veneto (676 milioni)
lunedì 4 giugno 2012
COLDIRETTI: DOPO IL TERREMOTO TERRITORIO A RISCHIO ALLUVIONE SU 200MILA ETTARI
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