FONTE: COLDIRETTI
Anche
l’autorità per l’energia sospende il pagamento di bollette di luce e gas ma per
le imprese agricole non esiste un termine per la ripresa: ogni giorno gli
animali vanno accuditi e alimentati, le colture irrigate, trattate e raccolte.
Chiarire definitivamente procedure e certificazioni per riprendere le attività
senza mettere a rischio i risarcimenti.
E’ positivo lo stop al pagamento delle bollette di luce, gas e acqua nelle zone dell'Emilia colpite dal sisma assunta dall'Autorita' per l'energia, dopo la sospensione delle cartelle da parte di Equitalia ed il rinvio sospensione termini tributari (Iva, Irpef; Imu) del Governo. E’ quanto ha affermato la Coldiretti nel sottolineare che ora è prioritario affrontare l’emergenza ed accompagnare il ritorno alla normalità di persone ed imprese che nelle campagne terremotate che hanno subito danni per 705 milioni di euro mentre sono a rischio 8mila posti di lavoro nell’agroalimentare. Per questo va riconosciuta la specificità dell’agricoltura e accelerare le procedure mentre incomprensibilmente - sostiene la Coldiretti ci è stato ripetutamente segnalato che sono fermi i sopralluoghi negli impianti di bonifica e di irrigazione di pubblica utilità ma anche per verificare l’agibilità a strutture agricole, fienili e stalle per gli animali con le conseguenze che sono facili da immaginare. Le imprese agricole a differenza di quelle industriali – continua la Coldiretti - sono obbligate a seguire i ritmi della natura e per questo non c’è neanche un giorno da attendere per evitare di perdere un tessuto produttivo fortemente integrato con il territorio. In agricoltura - conclude la Coldiretti - è impossibile fermare la produzione perché le mucche mangiano e devono essere munte tutti i giorni e due volte al giorno e la verdura e la frutta, così come cereali, soia, bietole, cocomeri, meloni, pomodori, matura nei campi e deve essere concimata, coltivata, irrigata e raccolta e posta nei magazzini, nei centri di stoccaggio e di lavorazione.
E’ impensabile che per astruse dizioni burocratiche
nelle ordinanze sin qui viste non sia possibile per gli agricoltori accedere ai
propri fabbricati ancora integri se non a costo di certificazioni e
documentazioni, che tra l’altro impegnano oltre misura i vigili del fuoco ed il
personale addetto alle verifiche e certificazioni, che dovrebbero avere modo di
intervenire laddove effettivamente necessiti.
“In occasione dell’incontro con alcuni nostri soci
tra le province colpite dal sisma – sottolinea il presidente provinciale Mauro
Tonello – abbiamo avuto fortissima la sollecitazione affinché non siano gli
intoppi burocratici a frenare le attività in un momento di eccezionale gravità
come questo, in cui più di tutto conta riuscire a salvare tutto ciò che è
possibile per non subire ulteriori danni indiretti, come raccolti scarsi o non
di qualità o animali non più produttivi. Il nostro presidente nazionale ha
condiviso le sollecitazioni e come Coldiretti continueremo, come abbiamo fatto
sin da subito, sia a mantenere i contatti con tutti i soci che ne abbiano
necessità in conseguenza del sisma, sia con le istituzioni per trovare i percorsi
più corretti per rispondere alle esigenze delle imprese agricole così duramente
colpite in queste zone”.
Nella giornata di ieri, prima dell’incontro con la
stampa a Villafranca di Medolla, il presidente Sergio Marini, assieme alla
delegazione nazionale e regionale di Coldiretti, guidata da Mauro Tonello, ha
incontrato i presidenti delle zone dei comuni dell’area colpita dal sisma nella
provincia di Ferrara, ovvero Pierluigi Paltrinieri, Floriano Tassinari, Alberto
Padovani, Mirco Tartari, oltre al delegato di Giovani Impresa Sergio Gulinelli,
al segretario di zona Thomas Serafini ed al direttore della federazione, Luigi
Zepponi e tutto il personale impegnato nei sopralluoghi nelle aziende per
rilevare i danni ed essere realmente presenti e vicini ai nostri soci in questa
circostanza.
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