FONTE: FruitImprese
Emilia Romagna
La nascita dell’Organizzazione Interprofessionale
della pera (OI) è davvero “una svolta attesa da anni dal comparto frutticolo
dell’Emilia Romagna, come ha detto l’assessore regionale Rabboni”. Così
Giancarlo Minguzzi, presidente di FruitImprese Emilia Romagna, l’associazione
che riunisce le imprese private dell’ortofrutta (1milione di tonnellate
di prodotto lavorato all’anno, 700 milioni di fatturato e 60% di export)
commenta l’insediamento del Comitato
promotore e la firma dell’intesa
per la nascita dell'OI Pera,
prevista per il prossimo settembre. Di particolare rilievo – aggiunge Minguzzi
– “l’adesione al progetto di praticamente tutta la filiera, dalle
Organizzazioni professionali agricole alle più importanti Op (Organizzazioni
Produttori), dal mondo produttivo privato alle organizzazioni di rappresentanza
dei mercati generali e della distribuzione, oltre che dell’industria di
trasformazione privata e cooperativa”.
FruitImprese
Emilia Romagna evidenzia due aspetti: l’OI dovrà fare chiarezza sulle superfici
coltivate e quindi sulle quantità prodotte. “Sembra incredibile, ma nonostante
la diffusione esponenziale di tecnologie informatiche, non disponiamo di un
catasto realistico del comparto pera, dell’Abate in particolare. Questa è
davvero una priorità da raggiungere nel minor tempo possibile. Poi l’OI Pera
dovrà favorire importanti concentrazioni di prodotto in offerta per avere la
possibilità, attraverso promozioni unitarie, di fare conoscere le pere Abate
nei paesi Oltremare, dove si aprono mercati promettenti. Resto comunque convinto
che il vero salto di qualità si farà solo quando si strutturerà un efficiente
coordinamento commerciale che potrà interloquire ad armi pari con la Gdo”. Il
nostro apprezzamento va all’impegno dell’assessore regionale Rabboni e del coordinatore del Tavolo Pera, Mario
Tamanti, per i risultati conseguiti con forza e determinazione in tempi relativamente
brevi.
Usciamo da una campagna pere 2011 davvero penalizzante per una delle eccellenze della nostra frutticoltura. “L’OI Pera non si occupa di prezzi e di scelte commerciali – conclude Minguzzi - però è uno strumento importante per dare alla filiera un unico tavolo di confronto e consentire decisioni condivise in ordine alla programmazione della produzione e l’autoregolamentazione dell’immissione del prodotto sul mercato. Da qui può decollare una nuova più incisiva fase di valorizzazione della pera Abate sia in Italia che all'estero”.
Usciamo da una campagna pere 2011 davvero penalizzante per una delle eccellenze della nostra frutticoltura. “L’OI Pera non si occupa di prezzi e di scelte commerciali – conclude Minguzzi - però è uno strumento importante per dare alla filiera un unico tavolo di confronto e consentire decisioni condivise in ordine alla programmazione della produzione e l’autoregolamentazione dell’immissione del prodotto sul mercato. Da qui può decollare una nuova più incisiva fase di valorizzazione della pera Abate sia in Italia che all'estero”.
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