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venerdì 8 giugno 2012

ASSEMBLEA CONFAGRICOLTURA BOLOGNA, IL PRESIDENTE NAZIONALE GUIDI SU TERREMOTO: “CORSIA DI EMERGENZA PER LA RIPRESA DELLE AZIENDE AGRICOLE”. DOMANI UN VERTICE CON INIZIATIVE, PROPOSTE E RICHIESTE

FONTE: CONFAGRICOLTURA


“Nelle aree terremotate bisogna favorire la ripresa da subito, senza perdere tempo”. Lo ha detto il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo all’assemblea degli agricoltori di  Bologna.

“Domani – ha annunciato Guidi – terremo un vertice proprio a Bologna con tutti i presidenti delle strutture confederali delle aree terremotate. Faremo il punto su iniziative, proposte e richieste per la ripresa immediata dell’attività produttiva”.

Il presidente di Confagricoltura ha quindi commentato la disposizione del decreto legge terremoto sulla certificazione di agibilità che andrà rilasciata da un professionista abilitato, dopo la verifica di sicurezza da completare entro sei mesi e se il livello di sicurezza sarà pari al 60% di quello richiesto ad un edificio nuovo.

“La norma non va bene per le imprese agricole per le quali – ha sottolineato Mario Guidi - vanno previste soluzioni specifiche ed immediate, con sopralluoghi e rilasci dei certificati estremamente celeri”.  

All’assemblea di Confagricoltura Bologna (a cui è intervenuto anche il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro) Guidi ha poi parlato della riforma della politica agricola comune.

“Quella della Pac è una riforma anacronistica, l’Europa non ha una strategia di crescita in agricoltura – ha osservato il presidente di Confagricoltura–. Noi agricoltori, dopo essere riusciti a triplicare la produzione negli anni ‘60, dopo aver sfamato il Continente, siamo praticamente costretti a giustificare la nostra esistenza con la pratica del greening. Ci devono spiegare per quale fine si sta costruendo questa politica: su 13,7 milioni di aziende agricole presenti nella UE, 6 milioni hanno un reddito lordo inferiore a 1.200 euro all’anno. Queste si possono chiamare davvero chiamare imprese? Questa è politica agricola o politica rurale comunitaria?”

 “Quel che serve è una Pac facile da applicare e facile da incassare – ha concluso Mario Guidi -. Dobbiamo ‘liberare’ l’agricoltura perché possa esprimere la sua potenzialità e sviluppare tutto il contributo produttivo che è in grado di dare”.

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