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venerdì 1 giugno 2012

TERREMOTO, CONFAGRICOLTURA: “UN MILIONE DI FORME DI FORMAGGIO A TERRA. ALLARME SPECULAZIONI”

Fonte: Confagricoltura

 “C’è anche un’altra forma di sciacallaggio nelle zone terremotate da contrastare: quello di soggetti che si propongono di ritirare formaggio Parmigiano Reggiano e Grana Padano dop a prezzi irrisori da caseifici che si trovano in grandissima difficoltà perché non sanno dove collocare le forme già stoccate nei magazzini di stagionatura resi inagibili dal terremoto”. Lo sottolinea con preoccupazione Confagricoltura tornando sui danni del sisma in Emilia e nel Mantovano. Sono più di 950 mila le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra per la rottura delle scalere, con un danno – informa Confagricoltura - che supera, complessivamente tra le due dop, i 250 milioni di euro. Nel dettaglio le forme di Grana Padano rovinate sono 320 mila, di cui 253 mila solo nel mantovano. Per il Parmigiano Reggiano la scossa di martedì scorso ha causato la caduta di 334 mila forme (più di quelle toccate dal sisma del 20 maggio) con un totale di 634 mila forme danneggiate. “E’ un disastro – osserva Confagricoltura - che incide fortemente sulla redditività dei caseifici e dei produttori di latte considerato che i due formaggi dop rappresentano una inestimabile ricchezza per l’economia non solo agricola della zona”. Confagricoltura sollecita l’adozione d’iniziative ed interventi affinché il formaggio possa essere ritirato e destinato, con il contributo finanziario di Agea e dell’Unione europea, agli indigenti oppure, se necessario, anche indirizzato verso la fusione o la grattugia. Come aveva già rilevato nei giorni scorsi la Giunta dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, “è di assoluta rilevanza rendere attive azioni di vigilanza tese ad evitare il manifestarsi di iniziative distorsive del mercato conseguente alla necessità di esitare i prodotti agricoli deperibili , primo fra tutti il latte”. “Temiamo – conclude Confagricoltura – un ingiustificato crollo delle quotazioni per l’immissione non controllata sul mercato di grandi quantitativi di formaggi DOP. Abbiamo sollecitato le altre componenti della filiera, i consorzi di tutela, il ministero, gli organismi di vigilanza, ad affiancare alle iniziative di solidarietà azioni di contrasto a qualsiasi forma di speculazione”.

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