Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
“L’efficace collaborazione tra gli organismi di controllo dello Stato ha impedito una truffa di straordinarie dimensioni ai danni dei nostri consumatori, portando al sequestro di oltre 80 mila quintali di falso olio extravergine ‘Made in Italy”. Una nuova dimostrazione dell’importanza dei controlli effettuati su tutto il territorio a difesa di una delle produzioni più rappresentative della qualità della produzione agroalimentare italiana”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato i risultati dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena e denominata operazione “Arbequino”.
L’attività, condotta per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), in collaborazione con la Guardia di Finanza di Siena, ha portato al sequestro di 43.239,34 quintali di olio extravergine di oliva ottenuto dalla illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore, quali oli di oliva lampanti e vergini aventi caratteristiche qualitative di scarso pregio. Senza questo intervento i responsabili della frode avrebbero commercializzato questo prodotto falsificandone la categoria qualitativa, con un grave danno per i consumatori e per la leale concorrenza.
Nel corso dell’indagine gli inquirenti hanno inoltre sequestrato 38.501,52 quintali di olio extravergine di oliva (dichiarato 100% Italiano) ottenuto dalla miscelazione di prodotti di origine spagnola e greca, venduto a numerose ditte imbottigliatrici ad un prezzo assolutamente in linea con le aspettative del mercato nazionale, producendo, anche in questo caso, l’effetto falsato tra qualità e prezzo.
L’indagine della Procura della Repubblica di Siena ha consentito, grazie all’attività dell’ICQRF e della Guardia di Finanza, l’accertamento una frode molto estesa nel settore oleario che coinvolge diversi paesi del bacino del Mediterraneo. L’attività, inoltre, ha portato il Tribunale di Siena all’emissione di 6 ordini di custodia cautelare a carico degli indagati coinvolti.
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