Fonte: Cia Ferrara
La Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara fa il punto, insieme alle imprese agricole, per decidere le misure e gli interventi dopo il terremoto che ha colpito la provincia di Ferrara.
Non solo assoluta vicinanza umana e solidarietà ma un supporto concreto per consentire alle imprese agricole colpite dal sisma di riprendere al più presto la propria attività, ripristinando i fabbricati rurali e le strutture necessarie per la produzione. La Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara ha incontrato le imprese agricole associate che hanno subito, in diversa misura, danni alle aziende e alle colture in seguito al sisma che ha colpito duramente la provincia il 20 e 29 maggio. Sono diverse le azioni di supporto immediato che una delle più importanti associazioni di categoria del territorio ha messo in campo per supportare la ripresa dell’attività dei suoi associati.
La Cia ha già iniziato, infatti, a raccogliere i dati e le richieste di risarcimento per i danni subiti dalle aziende a prodotti e strutture che saranno inoltrati immediatamente alle istituzioni competenti. In attesa dei fondi che dovrebbero arrivare a livello governativo inoltre, l’associazione ha messo a disposizione delle imprese un servizio di consulenza per il credito finalizzata ad ottenere un finanziamento a tasso agevolato e con garanzie a costo zero. L’accesso al credito è, infatti, uno dei nodi principali in questa situazione di emergenza perché la ricostruzione sarà possibile solo se agli agricoltori verrà concesso di investire, ricostruire e ripartire immediatamente. Rimane sul tavolo – e verrà risolta probabilmente nei prossimi giorni - la questione della Circolare della Protezione Civile emessa il 2 giugno che richiede alle aziende, in sostanza, il certificato anti-sismico per consentire la ripresa dell’attività. Un provvedimento che da un lato è giustamente votato a garantire la sicurezza ai lavoratori ma dall’altro, se dovesse riguardare anche le strutture rurali adibite al ricovero di prodotti o macchinari, ritarderebbe la ripresa del lavoro agricolo.
Dal punto di vista della solidarietà, invece, la Cia di Ferrara sta comprando diverse forme di Parmigiano Reggiano da quei produttori modenesi gravemente danneggiati ed impossibilitati a conservare il formaggio nei capannoni crollati. Una atto di vicinanza tra due territori entrambi provati dal terremoto. Per dare un piccolo segnale ai propri associati poi, tutti i dipendenti Cia – anche a livello regionale – devolveranno un’ora del loro stipendio per la ricostruzione ed il ripristino delle imprese agricole.
«E’ naturale esprimere la nostra massima solidarietà alle aziende associate - ha spiegato Lorenzo Boldrini, presidente di Cia Ferrara durante l’incontro – ed in generale a tutto il settore agricolo ferrarese. Ma, al di là del giusto supporto umano e professionale, la Cia vuole essere il vero e concreto punto di riferimento per garantire la ripresa del lavoro quotidiano nelle aziende. Stiamo chiedendo da diversi giorni che ci sia lo snellimento delle pratiche burocratiche per la ricostruzione dei fabbricati rurali distrutti e la loro messa in sicurezza. Vorrei inoltre segnalare - ha continuato il presidente Cia – che, insieme ai tetti dei capannoni e dei fabbricati, sono caduti anche molti impianti fotovoltaici, diventati ovviamente improduttivi. Chiediamo quindi che sia autorizzata al più presto la costruzione di tettoie per ricollocarli e salvare così gli investimenti, spesso ingenti, sostenuti dalle imprese nel settore dell’energia pulita. La Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara – ha concluso Boldrini – ha preso atto degli stanziamenti previsti a livello governativo e regionale che sicuramente non saranno sufficienti. Occorre però tenere alto il livello di guardia e attenzione per capire come avverrà la contabilizzazione dei danni e la destinazione delle risorse che dovranno necessariamente riguardare anche le imprese agricole danneggiate dal sisma».
A condividere le parole e soprattutto le azioni definite dal presidente Cia anche il direttore dell’associazione ferrarese Cristiano Bulgarelli. «Concordo pienamente su tutta la linea espressa dal presidente – ha detto Bulgarelli – ed al tempo stesso voglio lanciare un monito alla Provincia di Ferrara. Pur essendo consapevole, infatti, dello sforzo e dell’impegno delle istituzioni in questa grave situazione, penso che la Provincia dovrebbe tenere aperto un tavolo tecnico di confronto con le associazioni per definire il quadro dei provvedimenti presi a livello regionale e provinciale. La Provincia dovrebbe diventare il punto di riferimento, un garante ed un interlocutore per favorire la ripresa delle attività agricole ed imprenditoriali. Questo è il momento di rimanere uniti per superare in modo puntuale e concreto la ricostruzione e dare una nuova possibilità di sviluppo al settore agricolo del nostro territorio».
Per tutte le imprese agricole che volessero informazioni o consulenze legate alla ripresa delle attività dopo il sisma può contattare la Cia di Ferrara allo 0532-978550 oppure inviare una mail a fe.ferrara@cia.it
giovedì 7 giugno 2012
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