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giovedì 13 giugno 2013

UNIONCAMERE, maiorano (giovani CONFAGRICOLTURA): “LE IMPRESE AGRICOLE UNDER 35 VALORIZZANO IL ‘LIFE IN ITALY’ E INVESTONO IN INNOVAZIONE E RETI”

Fonte: Confagricoltura

«Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini propone di coniugare, accanto al concetto del ‘made in Italy’, quello del ‘Life in Italy’. Pensa ad Expo 2015, alla possibilità di attrarre investimenti stranieri e di esportare i nostri prodotti, alle opportunità che possono venire dalla valorizzazione di uno stile di vita. Un concetto che ci vede favorevolissimi; le imprese agricole condotte da under 35 possono dare molti esempi di ‘life style’ che sa coniugare ottimamente tradizione ed innovazione». Lo ha detto il presidente dei Giovani di Confagricoltura (Anga) Raffaele Maiorano, intervenendo alla tavola rotonda, nell’ambito dei lavori dell’assemblea di Unioncamere, che ha focalizzato l’attenzione sui temi che stanno a cuore alle aziende giovani. Alla tavola rotonda, con il ministro Giovannini e con il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti erano presenti i rappresentanti delle associazioni giovanili dei vari settori economici per parlare di tematiche che interessano trasversalmente tutte le imprese: education, responsabilità sociale, internazionalizzazione, occupazione, qualità e creatività, semplificazione, finanziamento allo start up, sostenibilità, innovazione, trasmissione d’impresa, reti. Maiorano, a nome dei Giovani di Confagricoltura, si è soffermato in particolare sul tema delle reti ed in particolare dell’agronetwork. «Le reti che si caratterizzano per non avere limiti spaziali e confini operativi potendo essere anche intersettoriali, rappresentano – ha sottolineato – un’opportunità strategica per sostenere e sviluppare processi di collaborazione fra aziende, agricole e non, e conseguire obiettivi di sviluppo che non sarebbero raggiungibili operando da soli». «In agricoltura – ha ricordato Maiorano - abbiamo già un modello di aggregazione delle imprese, attraverso le organizzazioni di produttori e le cooperative a cui le aziende delegano la gestione del prodotto. Ma il modello dell’agronetwork è molto più agile e flessibile; permette di condividere informazioni, attività produttive, economie di scala, progetti di filiera, intersettoriali, di internazionalizzazione». «Come Organizzazione giovanili siamo pienamente consapevoli che occorre lavorare in maniera diversa – ha concluso il presidente Anga-Confagricoltura -. Le imprese agricole giovanili (come è stato evidenziato nelle case history dei nostri associati, presentate nel ‘Rapporto Giovani Unioncamere’), sono più avanti di quanto si creda e sono pronte a investire in progetti di crescita. Ne va del loro futuro».

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