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sabato 15 giugno 2013

CIA FERRARA: AGRICOLTURA FERRARESE ANCORA IN OSTAGGIO DEL CLIMA

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

La Cia di Ferrara fa il punto sull’andamento colturale a fronte di una primavera straordinariamente piovosa. E chiede attenzione da istituzioni e mondo assicurativo

Calcolando i giorni di pioggia, da gennaio sino ad oggi, il risultato è di quelli che stupiscono: quasi due mesi su cinque di precipitazioni. Significa che la piovosità ha già eguagliato i limiti massimi raggiunti nel ferrarese in un anno e da vent’anni a questa parte. Un tale andamento climatico, decisamente straordinario, sta danneggiando le colture e la fisiologia delle piante, in particolare gli apparati radicali, dato che i terreni hanno mantenuto per troppo tempo la massima capacità idrica di campo. Ci sono state, inoltre, alterazioni delle varie fasi fenologiche - in particolare fioritura e allegagione - e in diversi terreni non si è riusciti a procedere con tutte le lavorazioni necessarie. Analizzando le principali colture del territorio si può dire che per i seminativi si attende un’annata con produzione leggermente inferiore alla media, sia in termini di quantità che di qualità, per grano tenero e duro e performance ancora difficili da stimare per il mais, in funzione delle semine tardive. Aumentata la superficie investita a soia e sorgo per via della difficoltà a seminare le barbabietole che stanno registrando, infatti, un calo di investimenti del 25%, 8000 Ha in meno rispetto al 2012. Non va meglio per il riso che ha avuto un calo iniziale di semine del 30%, circa 2000 Ha in meno, poi recuperato solo in minima parte con le semine tardive. Per il pomodoro si segnalano, invece, le grandi difficoltà dei produttori che hanno dovuto trapiantare nuovamente in campo dopo un primo investimento rovinato dall’acqua, con un aumento esponenziale dei costi di produzione. Malissimo albicocche e ciliegie - le drupacee hanno sofferto particolarmente di asfissia radicale - per le quali si prevede un calo che va dal 30% fino al dimezzamento della produzione; meglio le pesche che sembrano mantenere livelli produttivi discreti. Appare al momento disomogenea la produzione di pere e sui frutteti sono da segnalare innanzitutto il dato allarmante della cascola, destinato con tutta probabilità ad accentuarsi a causa del caldo improvviso di questi giorni che potrebbe creare ulteriori danni a tutte le produzioni. Segnalati anche preoccupanti fenomeni di moria delle piante che in media si aggira attorno al 4%, che si ripercuoteranno anche nelle prossime annate. «Osservando i dati e le previsioni produttive – commenta Lorenzo Boldrini presidente provinciale di Cia Ferrara – salta subito all’occhio come l’agricoltura stia vivendo, anche quest’anno, una doppia crisi: quella economica generale e quella da andamento climatico avverso che sta penalizzando molte colture. La nostra associazione fa pressione sulle istituzioni e sul mondo assicurativo perché vadano incontro il più possibile alle aziende agricole, tenendo conto del fatto che i finanziamenti per calamità sono ormai stati sostituiti dalle coperture assicurative. Chiediamo, in particolare, che venga dato il giusto valore al danno subito e di conseguenza un risarcimento adeguato.»

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