Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara
Sono in arrivo circa 900mila euro per riparare i danni causati al territorio provinciale dal maltempo protrattosi fino a primavera inoltrata.
Per la verità, come ha ricordato l’assessore provinciale alla Protezione civile Stefano Calderoni, la valutazione in sede locale dei danni è stata di 10 milioni, ma queste sono le risorse date a Ferrara, tra l’altro unico territorio in pianura in Emilia-Romagna.
Il totale delle risorse stanziate dal governo alla Giunta Errani sono 10 milioni, cui se ne aggiungeranno altri 14 in seconda battuta.
Questo a seguito del provvedimento di Palazzo Chigi del 9 maggio e della successiva ordinanza datata 27 maggio, con cui è stato riconosciuto, e finanziato, lo stato di emergenza per le avversità meteo che hanno flagellato l’Emilia Romagna.
I problemi nel Ferrarese si sono manifestati principalmente sotto forma di cedimenti degli argini. “Se si considera che il nostro territorio – ha precisato Calderoni – è percorso da 4mila chilometri di canali, molti dei quali sono costeggiati da strade, è facile intuire il problema di sicurezza che comportano i cedimenti di sponde e argini”.
Esattamente quello che è successo lungo la Virgiliana sulla quale, a seguito di un movimento franoso, la Provincia ha dovuto intervenire. Proprio qui andranno utilizzati 100mila euro dei 120mila finanziati all’amministrazione che ha sede in Castello Estense. Gli altri 20mila servono per coprire le spese di un intervento in territorio copparese.
Altri 400mila sono destinati ad Aipo per interventi nel Panaro in comune di Bondeno, mentre 250mila sono dati al consorzio di bonifica Pianura di Ferrara. Infine, 120mila euro servono per lavori di messa in sicurezza idraulica a Jolanda di Savoia.
“Non solo – conclude l’assessore Calderoni – le risorse sono inferiori alle reali necessità, ma abbiamo chiesto all’assessore regionale Gazzolo di farsi portavoce in sede nazionale, perché occorre assolutamente uscire dalla logica dell’emergenza ed entrare in quella della prevenzione, affinché siano date risposte convincenti e risolutive per quanto riguarda il problema della sicurezza idraulica nel paese e nel nostro territorio in particolare”.
Il termine dello stato di emergenza è fissato per il 7 agosto, anche se non sono escluse delle proroghe. Il commissario che gestisce i fondi dati alla Regione è il capo della Protezione civile di viale Aldo Moro e le varie spese saranno gestite in contabilità speciale, cioè fuori dal patto di stabilità.
La Regione Emilia-Romagna fa conto sulla seconda tranche, visto che dei primi dieci milioni ben sette sono stati chiesti dal solo consorzio di bonifica Burana.
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