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mercoledì 5 giugno 2013

CINA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): CON I NUOVI DAZI SUL VINO A RISCHIO UN MERCATO MOLTO PROMETTENTE

Fonte: Confagricoltura

Un ulteriore contenzioso commerciale internazionale rischia di mettere in difficoltà le produzioni vitivinicole europee ed italiane. L’indagine del governo cinese sulle esportazioni in dumping di vino europeo potrebbe infatti mettere a rischio un promettente mercato. E i nostri produttori potrebbero non reggere l’imposizione di nuovi dazi che bilancerebbero, nella lettura che è stata data a questo provvedimento, la proposta della Commissione europea di ieri di aumentare dall’11,8% al 47,6% in media i dazi sui pannelli solari importati in Europa dalla Cina. “E’ dall’estate scorsa – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – che l’associazione dei produttori cinesi ha chiesto al ministero del Commercio di indagare sull’aumento dell’export dei nostri vini, lamentando i danni che questo determina per le loro imprese. Ora le autorità cinesi sembrano determinate a dare seguito a questa richiesta e i nostri produttori rischiano di fare le spese di questa che appare l’ennesima guerra commerciale in cui sono in gioco notevoli interessi.“ “Non si deve assolutamente arrivare ad imporre nuovi dazi e siamo convinti che non vi siano elementi oggettivi per procedere in tal senso – ha proseguito il presidente di Confagricoltura –. Invitiamo dunque il Governo e le autorità comunitarie a trovare una soluzione prima di mettere a repentaglio un comparto ed un mercato per i quali le nostre esportazioni stanno raccogliendo successi importanti.” Negli ultimi anni il ritmo di crescita delle importazioni cinesi dall’Europa è stato notevole scatenando le preoccupazioni dei produttori nazionali benché posizionati su tipologie diverse di offerta per prezzo e qualità. Secondo il rapporto 2012 dell'Istituto Britannico International Wine and Spirit Research (IWSR), la Cina, con 19 milioni di consumatori abituali, è il quinto consumatore di vino al mondo dopo Stati Uniti, Italia, Francia e Germania. L’Italia negli ultimi anni ha colto bene la fase di espansione con l’aumento del flusso di export pari nel 2012 in valore a 77 milioni di euro e in volume di 326 mila hl. Con un aumento negli ultimi cinque anni rispettivamente del 300% circa in quantità e del 400% in valore (v. tabella). Va considerato che a crescita del mercato del vino importato è stata peraltro favorita negli ultimi anni dalla riduzione dei dazi doganali sui vini d'importazione (scesi dal 65% al 14%), in conformità agli accordi stipulati in ambito WTO. Ora l’avvio dell’indagine antidumping e l’eventuale imposizione di nuovi dazi potrebbero arrestare il trend positivo delle esportazioni in questo Paese a favore dei loro produttori nazionali.

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