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venerdì 21 giugno 2013

CONFAGRICOLTURA EMILIA ROMAGNA: LA CONSIGLIERA REGIONALE SILVIA NOE’ (UDC) SI FA PORTAVOCE IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE ISTANZE DEI VALLICOLTORI

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

Bologna, 21 giugno 2013 - Confagricoltura Emilia Romagna plaude all’iniziativa della consigliera regionale Silvia Noè (UDC) volta a modificare la Deliberazione della Giunta regionale del 2011 che aveva praticamente azzerato i risarcimenti ai vallicoltori della Regione per le perdite subite a causa della presenza di uccelli ittiofagi in transito nei territori in cui si pratica l’acquacoltura estensiva. Nel testo della risoluzione presentata dalla Cons. Noè si chiede che sia tolto il limite del rimborso al 30% per i danni provocati dagli ittiofagi nelle valli ove viene praticata la caccia e che il censimento preventivo al computo dei danni si svolga su tutto il territorio vallivo e non solo nelle vasche di sverno e nei lavorieri. Da mesi Confagricoltura Emilia Romagna si sta adoperando affinché i vallicoltori di Ferrara e Ravenna siano messi nella condizione di portare avanti con profitto l'attività imprenditoriale, attualmente messa in ginocchio da vincoli normativi che ne bloccano lo sviluppo e che di fatto costituiscono purtroppo un invito a interrompere la produzione. Si consideri che nel 2011 le perdite del pesce allevato, causate dai cormorani, sono state pari al 60% del totale. “Esprimiamo piena soddisfazione per l'iniziativa della Cons. Noè che ha portato in Assemblea Legislativa la richiesta di Confagricoltura Emilia Romagna per il riconoscimento degli indennizzi ai vallicoltori – ha commentato il presidente di Confagricoltura regionale Guglielmo Garagnani. “Le valli, nelle quali è praticata l’acquacoltura estensiva in regione, hanno un valore inestimabile che non possiamo permetterci di perdere. Gli imprenditori agricoli impegnati in quelle attività assicurano anzitutto una produzione di altissima qualità poiché si tratta di pesce allevato con metodo biologico; inoltre essi giocano un ruolo chiave di presidio del territorio e di mantenimento in buona salute degli habitat naturali, con evidenti ripercussioni positive anche sulle attività turistiche dell'area”.

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