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sabato 15 giugno 2013

COLDIRETTI, LA BUROCRAZIA FA PERDERE CENTO GIORNI DI LAVORO NELLE AZIENDE PMI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Tra comunicazioni varie, registri, adempimenti,controlli, nelle piccole imprese il tempo sottratto all’attività supera i tre mesi. Emblematico il caso delle aziende vitivinicole, alle prese con oltre venti soggetti.

Nelle aziende la burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all’anno che vengono sottratteall’attività di impresa per l’innovazione e la ricerca di nuovi mercati, in un difficile momento di crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia anche che rappresenta anche uno dei fattori indicati come principale ostacolo dai giovani che vogliono aprire una attività agricola. La situazione è particolarmente grave ad esempio in uno dei settori simbolo del made in Italy come il vino dove dalla produzione di uva fino all’imbottigliamento e vendita le imprese - sottolinea Coldiretti - devono assolvere a oltre 70 attività burocratiche e relazionarsi con ben 20 diversi soggetti che vanno dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni, dalle Province ai Comuni, fino ad Agea, Organismi pagatori regionali, Agenzia delle Dogane, Asl, Forestale, Ispettorato Centrale qualità e repressione frodi, Nac, Guardia di Finanza, Nas, Camere di Commercio, organismi di controllo, consorzi di tutela, laboratori di analisi. Ma il peso della burocrazia - rileva Coldiretti - è anche nella impressionante quantità di norme di settore del vino. Più di 1000, contenute in circa 4000 pagine di direttive, regolamenti, comunicazioni, note e decisioni del Consiglio e della Commissione europea, leggi, decreti, provvedimenti, note, circolari e delibere nazionali e regionali. Un carico che rischia ora di gravare ancora di più sulle imprese, con la messa a regime del nuovo sistema di certificazione e controllo dei vini a Denominazione. “Dimezzare il “tempo perso” dalle imprese con la burocrazia, attuando misure per un rapido processo di digitalizzazione della PA, per ilcoordinamento delle competenze nazionali e regionali, per l’unificazione di tutti gli adempimenti burocratici nel fascicolo aziendale” è uno degli obiettivi principali indicati dalla Coldiretti nel documento “L’Italia che vogliamo” presentato a tutti i gruppi politici.

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