Fonte: Confagricoltura Bologna
Circa 46mila ettari del territorio bolognese - e oltre 270mila di quello regionale – sono “oasi verdi” destinate alla conservazione della biodiversità e regolate da una rigida normativa che entrerà in vigore dopo l'estate: i piani di gestione dei Siti Rete Natura 2000. Non tutti sanno però che buona parte di quei terreni sono produttivi; celano colture, tradizioni secolari, attività agricole; testimoniano l'opera dell'uomo e creano ogni giorno occupazione e reddito. Sono pertanto, e anche, un luogo di lavoro. Vogliamo, per una volta, raccontare il punto di vista dell'agricoltore, al contempo custode e imprenditore dell'habitat naturale rientrante nei siti Rete Natura 2000, che presto dovrà fare i conti con ferrei vincoli ambientali e con le relative sanzioni imposte dalla nuova legge. Se ne parlerà giovedì 20 giugno al convegno “IMPRESA, PROPRIETA' E TERRITORIO: l'attività agricola ed i vincoli ambientali” (ore 17, Hotel Savoia Regency, Via del Pilastro 2, Bologna), organizzato da Confagricoltura Bologna in occasione della assemblea annuale dei soci. Interverranno, tra gli altri, l'Assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni, il DG dell'Assessorato regionale all'Ambiente, Giuseppe Bortone, e il prof. Davide Viaggi della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna, oltre a Gianni Tosi e Guglielmo Garagnani, rispettivamente presidente provinciale e regionale di Confagricoltura assieme al presidente nazionale Mario Guidi.
lunedì 17 giugno 2013
IN ARRIVO NUOVE NORME PER CHI FA AGRICOLTURA NELLE AREE PROTETTE.
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