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giovedì 27 giugno 2013

APO CONERPO CRESCE GRAZIE ALL’EXPORT

Fonte: Apo Conerpo  

Bilancio positivo nonostante la crisi economica e l’andamento climatico sfavorevole  

Nel 2012 collocato sul mercato oltre 1.000.000 di tonnellate di prodotti ortofrutticoli freschi. Il volume d’affari si è attestato sui 702 milioni di euro, il patrimonio netto ha raggiunto i 26,8 milioni. In aumento gli investimenti strutturali e quelli in ricerca e innovazione

La pesante recessione mondiale, l’andamento climatico sfavorevole, con le abbondanti nevicate invernali e l’eccezionale siccità estiva, e le calamità naturali quali il terribile terremoto che in maggio ha sconvolto l’Emilia non hanno frenato lo sviluppo di Apo Conerpo che ha chiuso il 2012 con un volume d’affari aggregato di 702 milioni di euro, in aumento dell’1% circa rispetto ai 696 milioni del 2011 e del 4% rispetto ai 675 milioni del 2010. “Un risultato senza dubbio positivo – sottolinea il presidente Davide Vernocchi – ottenuto nonostante la diminuzione della produzione conferita, attestatasi sulle 947.000 tonnellate e quindi inferiore di circa il 19% ai livelli raggiunti nel 2011 che però, è bene ricordarlo, è stato un anno caratterizzato da un’offerta ortofrutticola decisamente superiore alla media”. “L’aumento del fatturato – prosegue Vernocchi – è frutto, tra l’altro, delle politiche commerciali vincenti del Gruppo che attraverso le società Alegra, Naturitalia e Valfrutta Fresco ha collocato sul mercato 1.018.000 tonnellate di prodotti (quasi 427.000 di frutta e 591.000 tra ortaggi e patate) puntando con decisione sull’export, un canale in grado di valorizzare al meglio le produzioni conferite dai soci e garantire loro una maggiore remunerazione. Complessivamente, sono state indirizzate all’estero quasi 147.000 tonnellate di ortofrutta fresca (+8,1% sul 2011) per un valore di oltre 112 milioni di euro (+8%)”. “Per quanto riguarda le altre destinazioni della produzione di Apo Conerpo – dichiarano il presidente Davide Vernocchi e il vice presidente Roberto Cera – presso la Grande Distribuzione italiana sono state collocate oltre 155.000 tonnellate (-2,5%) per un valore di circa 115 milioni di euro (+0,36%), mentre al mercato tradizionale sono state indirizzate 163.500 tonnellate di prodotto non confezionato (+1%) per un valore di 89,5 milioni (-1%). All’industria di trasformazione infine sono state destinate circa 552.000 tonnellate di ortofrutta per un valore di oltre 77 milioni; il plusvalore del trasformato ha raggiunto i 308 milioni di euro”. “Di fronte a un andamento di mercato condizionato dalla pesante recessione, che influisce negativamente anche sui consumi di prodotti ortofrutticoli – ricorda il direttore generale Gabriele Chiesa – abbiamo avviato diverse iniziative, quali la riduzione dei costi di funzionamento, il supporto anche finanziario alle cooperative socie, l’aumento degli investimenti nella ricerca e innovazione, la ricerca di nuovi mercati, la promozione di aggregazioni e sinergie per creare reti con le altre imprese del settore, il consolidamento patrimoniale”. “La destinazione dell’utile 2011 ad aumento gratuito del capitale sociale e alle riserve indivisibili unitamente al risultato positivo conseguito nel 2012, seppure in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, – proseguono Vernocchi e Cera – hanno consentito di consolidare ad oltre 26,8 milioni di euro il patrimonio netto della capofila Apo Conerpo. Tale rafforzamento patrimoniale è fondamentale per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per affrontare i nuovi investimenti per lo sviluppo del gruppo nonché per mantenere i programmi di capitalizzazione e di supporto alle filiali, alle cooperative socie ed alle altre società strumentali. Nel 2012 Apo Conerpo ha infatti deliberato ed attuato un ulteriore progetto di capitalizzazione delle associate Fruit Modena Group e Italfrutta colpite dal terremoto per agevolare il più rapido ripristino della loro completa funzionalità portando ad oltre 34,8 milioni di euro gli investimenti strutturali della capogruppo di cui oltre 24,2 milioni sono risorse messe a disposizione delle cooperative socie e delle società collegate per il supporto, il consolidamento ed il potenziamento della loro attività”. “Un’altra attività prioritaria che ha caratterizzato il 2012 e che dovrà proseguire anche nei prossimi esercizi – dichiarano Vernocchi e Chiesa – è stata la ricerca di aggregazioni, collaborazioni e sinergie con altre imprese che partendo dalla condivisione di obiettivi comuni siano in grado di aumentare l’efficacia dell’azione commerciale ed organizzativa. Tante, a questo proposito, le iniziative che hanno visto protagonista Apo Conerpo a cominciare dall’incorporazione della Aop Gruppo Mediterraneo nella Aop Finaf, che ha dato vita alla Associazione di Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli più grande d’Europa. Sempre l’anno scorso poi sono nati i consorzi ‘Kiwifruit of Italy’ e ‘Pera Italia’ ed è stata costituita l’Organizzazione Interprofessionale Pera con la partecipazione di tutte le Op del territorio, tutte le organizzazioni professionali, le aziende private aderenti a Fruit Imprese, le industrie cooperative e quelle private aderenti all’AIIPA”. “Dopo i risultati complessivamente soddisfacenti del 2012 ottenuti nonostante la grave crisi economica e le anomalie climatiche – concludono Vernocchi e Chiesa – l’attività della nostra Organizzazione di Produttori si concentrerà in particolare in queste direzioni: il supporto alla ricerca e sperimentazione per migliorare costantemente le produzioni ed aumentare la difesa dalle fitopatie, la ricerca e l’innovazione di prodotto, settore nel quale continueremo ad aumentare i nostri investimenti anche per far fronte alla progressiva contrazione delle risorse pubbliche, la valorizzazione delle produzioni dei soci utilizzando la grande notorietà dei marchi anche per l’ortofrutta fresca, l’internazionalizzazione delle vendite individuando nuovi mercati di sbocco. A tale proposito, proseguirà l’impegno diretto del nostro ufficio tecnico per supportare e spronare gli organi istituzionali per l’abbattimento delle barriere fitosanitarie che ostacolano l’accesso dei nostri prodotti su molti mercati esteri. Dopo l’apertura ai kiwi italiani registrata alcuni anni fa sul mercato cinese e l’anno scorso su quello coreano, siamo in dirittura d’arrivo anche per il protocollo kiwi per il Giappone e per il protocollo mele e pere per gli Stati Uniti. In questo modo si creano nuove opportunità che le nostre filiali Alegra e Naturitalia sapranno cogliere da protagoniste come hanno fatto in questi anni”.

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