FONTE: Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.)
Accanto al dolore per le vittime ed alla devastazione dei
centri abitati, c’è un pericolo “nascosto” a seguito del tragico sisma di sabato
scorso: è il rischio idrogeologico e lo segnalano i consorzi di bonifica dopo i
primi rilievi sui danni subiti dagli impianti idraulici, molti dei quali in
condizioni di precarietà statica.
Il sommovimento tellurico ha infatti causato franamenti
in alcuni alvei, pregiudicando il regolare deflusso delle acque: in particolare, nel modenese, il locale consorzio di
bonifica sta operando lungo il Canale Diversivo di Burana (a Mirandola si
registra una frana di circa 600 metri; a Massa Finalese si
lavora per impedire che il crollo di un fabbricato industriale ostruisca il
letto) ed il canale Vallicella (a Finale
Emilia si è verificata una frana lunga un centinaio di metri); analoghi fenomeni
si stanno verificando nel ferrarese, l’area dove maggiori sono le
conseguenze sismiche a danno della
realtà della Bonifica.
Gravemente lesionata, al
punto di pregiudicarne la stabilità e la funzionalità di buona parte
dell’edificio, è la storica sede del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara
nel centro della città estense.
Danni diffusi alle opere
idrauliche, pur non tali da impedirne la funzionalità, sono segnalati anche nei
comprensori del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale e del Consorzio
Canale Emiliano Romagnolo; a destare le
maggiori preoccupazioni statiche sono i tanti ponti, soprattutto storici, che
evidenziano fessurazioni.
Non dovrebbero, invece,
esserci rilevanti conseguenze per l’attività di irrigazione anche se sono stati
arrestati, per verifica, gli impianti pluvirrigui di Mirandola, Massa Finalese e
Camposanto.
Secondo i primi dati, raccolti dall’Unione Regionale
Bonifiche Emilia Romagna, i danni subiti dagli enti consortili ammonterebbero a
diversi milioni di euro, ancora in fase di quantificazione.
“Nell’esternare la nostra
vicinanza alle tante persone colpite dal drammatico evento – afferma Massimo Gargano, Presidente
dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) – intendiamo
tranquillizzare sulla piena operatività delle strutture dei Consorzi di
bonifica, allertatesi subito, d’intesa con le autorità deputate ai
soccorsi, per evitare che ulteriori
conseguenze possano colpire un territorio già
martoriato.”
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