FONTE: CAMERA DI COMMERCIO DI FERRARA
Come prevedibile in un
contesto recessivo quale quello che stiamo vivendo, l’occupazione dipendente
ferrarese, delineata dalle prime anticipazioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del
Lavoro, diminuirà, nel 2012, del 2%, provocando la perdita di ulteriori 1.280
posti di lavoro, causata soprattutto dalla riduzione delle assunzioni che le
imprese dell’industria e dei servizi pronosticano di effettuare nell’arco
dell’anno. Queste alcune delle previsioni contenute nel Rapporto della
Camera di Commercio di Ferrara diffuso lunedì scorso - in una sala
Conferenze gremita - in occasione della 10ª
Giornata dell’Economia, che, a fronte di un calo medio del PIL provinciale
di oltre l'1,5%, prevede anche che saranno i consumi delle famiglie e la spesa
per investimenti a pagare lo scotto più consistente della crisi.
“I dati ci
confermano la necessità di favorire gli investimenti per rilanciare l’economia
e sostenere l’occupazione”, ha detto il Presidente della
Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. “Dopo
quattro anni di crisi, il tessuto produttivo della provincia appare provato.
Fra gennaio e marzo di quest’anno, sono andate perdute 215 imprese. Ovviamente
l’occupazione risentirà di questo contesto, soprattutto quella creata dalle
microimprese con meno di 10 addetti. Per questi motivi le Camere di Commercio
d'Italia hanno avanzato al Governo proposte concrete prive di oneri per le
casse statali su cinque temi chiave per lo sviluppo: semplificazione,
internazionalizzazione, investimenti, credito e lavoro”.
Le
imprese calano
Qualche iscrizione in più e meno cessazioni, ma il tasso di
crescita rimane negativo (-0,57%), valore peggiore rispetto al dato nazionale
(-0,43%). E' così che, nel primo trimestre del 2012, resta la forbice della
vitalità delle imprese tra chi ha scelto di entrare sul mercato creando una
nuova attività (sono stati in 798 tra gennaio e marzo) e chi, al contrario, ne
è uscito (in tutto, 1,013). Il risultato è, dunque, un saldo del periodo pari a
-215 imprese, che si riduce così di circa un terzo rispetto a quanto si era
rilevato nei primi tre mesi del 2011, quando erano mancate all’appello 334
imprese.
L’export
tiene: +2,8%
Le imprese ferraresi guardano all’estero per superare la
crisi: cresce del 22,5%, infatti, l’export provinciale nel 2011, ben 10 punti
percentuali al di sopra della media regionale. Il valore delle esportazioni
ha così raggiunto i 2,384 miliardi, avvicinandosi ai livelli record raggiunti
nel 2007. Contestualmente, aumentano in misura ancora maggiore le
importazioni, che segnano un +31,7%, variazione più intensa rispetto a
quella delle esportazioni, con un conseguente peggioramento del saldo
commerciale.
Nessun commento:
Posta un commento