L’esercizio 2011 di Terremerse si
è concluso con risultati particolarmente lusinghieri:
·
il fatturato ha avuto un incremento del 18%, passando
da 131 a 155,6 milioni di euro;
·
il Cash flow è stato di 8,2 milioni di euro;
·
sono stati realizzati accantonamenti prudenziali, pro
rischi commerciali e di mercato, per 1,5 milioni di euro;
·
il volume degli accantonamenti realizzati comprime
l’Ebit, il reddito operativo, che si attesta a 2,5 milioni di euro;
·
all’assemblea dei soci (in programma nel mese di
giugno) verrà proposto di portare a riserva un utile di 500.000 euro; importo
già al netto del sostegno dato ai soci in una congiuntura di mercato difficile,
delle liquidazioni per i conferimenti e dei prezzi di cessione di
agroforniture, corrispondenti alla mission di valorizzazione mutualistica
propria della cooperativa;
·
con l’accantonamento a riserva dell’utile citato e
l’importante contrazione del debito finanziario (da 40 milioni di euro del 2010
a 35 milioni di euro del 2011), il patrimonio netto di Terremerse eguaglierà
l’indebitamento finanziario, chiudendo così una fase storica difficile, di
insufficiente dotazione di mezzi propri a fronte del ritmo di crescita
sostenuto che la società ha realizzato negli ultimi anni.
Lo sviluppo realizzato, a parità di risorse umane
impiegate, viene a ottimizzare l’efficacia e la produttività del lavoro e
permette di spalmare i costi fissi di struttura su un volume di attività più
ampio, rilanciando la capacità dell’azienda di fare accumulazione.
L’utile ricavato nasce dallo
sviluppo di attività a mercato nei settori delle agroforniture, dei cereali e
di trasformazione industriale nel ramo carni.
Questo mix di mutualità, mercato,
imprenditorialità, fa di Terremerse un modello dinamico, flessibile, orientato
verso la crescita e lo sviluppo.
Forte dei risultati conseguiti nel
2011, Terremerse sta ora ritarando gli obiettivi del Piano Triennale,
rilanciando l’impegno alla crescita sia della mutualità verso soci, sia
dell’attività a mercato sul territorio nazionale, nonché accentuando l’impegno
allo sviluppo dell’internazionalizzazione.
In tale
contesto di risultati economici positivi, si inserisce l’attuale indagine in
corso da parte della Magistratura sul finanziamento ottenuto nel 2006 da
Terremerse per la costruzione della cantina di Imola.
«Riteniamo
doveroso ribadire che la realizzazione della nuova cantina di Imola corrispose
al preciso dovere mutualistico della Cooperativa verso i soci produttori di
uve, che non avrebbero più potuto usufruire del vecchio stabilimento enologico
di via Cesena.
Terremerse
affronterà i procedimenti in corso, ferma nella convinzione delle proprie
ragioni e fiduciosa nella capacità della Magistratura di addivenire a un rapido
accertamento dei fatti, garantendo stabilità e serenità al lavoro dei
dipendenti e ai soci, nella certezza che l’interesse dei soci e lo
sviluppo della cooperativa hanno costituito e continueranno a rappresentare il
fine ultimo dell’azione dei nostri amministratori, in ogni nostra attività
passata, presente e futura».
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