FONTE: CONFAGRICOLTURA
“Il terremoto che ha sconvolto
l’Emilia ha avuto conseguenze gravissime anche nelle campagne di Modena e
Ferrara. Molte abitazioni rurali sono lesionate ed è ancor maggiore il numero di
strutture aziendali gravemente danneggiate o
distrutte”. Questo il primo rapporto sull’area colpita dal sisma di
Confagricoltura, che sta monitorando con le proprie strutture territoriali la
situazione e si sta organizzando per mettere a
disposizione ogni possibile servizio d’emergenza.
“In molti casi – sottolinea
Confagricoltura Modena - è difficile riuscire a fare una stima dei danni, in
quanto i proprietari non sono potuti entrare negli edifici perché inagibili o
pericolanti. Bisognerà attendere i prossimi giorni, quando il pericolo di
ulteriori scosse sarà cessato, per fare eseguire accurate verifiche tecniche
sugli stabili”. Pesanti danneggiamenti sono segnalati anche ai magazzini e ai
depositi di stoccaggio di Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Ad essere colpita
è una parte vitale del sistema agroalimentare italiano.
Il conto del terremoto per le
imprese agricole Modenesi e Ferraresi appare in ogni caso, sin dalle prime
relazioni, molto pesante, come conferma Confagricoltura Ferrara che parla di
“capannoni, ricoveri, attrezzature, serre, stalle, impianti fotovoltaici
distrutti, con gravissime perdite per il patrimonio e l’attività aziendale”.
Il presidente nazionale di
Confagricoltura, Mario Guidi, che al momento del sisma si trovava nelle zone
colpite, commenta: “In questa terribile tragedia umana è ancora troppo presto
per dare un’esatta valutazione delle conseguenze, comunque molto gravi, per
l’agricoltura di una delle zone più vocate d’Italia. Come per le abitazioni e
gli edifici monumentali le scosse non hanno colpito uniformemente un’area, ma
si sono concentrate in alcuni punti e dove questo è avvenuto le aziende agricole
sono state praticamente distrutte. Nel crollo di rimesse, fienili, capannoni
sono andati perduti bestiame, macchinari agricoli, attrezzature, fertilizzanti e
tutto quanto è indispensabile all’attività aziendale. Serve un atto di
solidarietà nazionale per queste zone così duramente colpite e per
un’agricoltura che di questa terra è tra le principali risorse, serve un
intervento dello Stato, ad esempio con una moratoria fiscale a partire dall’Imu.
Sarà importantissima anche un’azione mirata del sistema bancario, perché le
imprese che hanno visto andare perduto il loro patrimonio di beni strumentali
possano ripartire”.
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