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mercoledì 23 maggio 2012

COLDIRETTI: RIFORMA LAVORO, INSUFFICIENTE RIFORMULAZIONE NORMA SUI VOUCHER


FONTE: COLDIRETTI


“Se il Ministro Fornero si degnerà di convocarci, gli spiegheremo perché – dice il presidente Marini”.

La riformulazione dell’emendamento sui voucher nell’ambito della riforma sul lavoro così come è scritta è insufficiente. E’ quanto afferma Sergio Marini, presidente della Coldiretti, che ha manifestato con un migliaio di agricoltori, studenti e pensionati in piazza davanti al Senato, nel commentare il prossimo esame da parte della commissione lavoro del Senato di una versione riformulata dell’emendamento sui voucher in agricoltura, uno  strumento che concilia le esigenze di semplificazione, legalità e trasparenza con la possibilità di garantire un sostegno alle classi sociali che più sentono la crisi. In un momento di difficoltà del Paese - sostiene la Coldiretti - riteniamo sia un atto di responsabilità difendere uno strumento i cui maggiori utilizzatori sono proprio quelle regioni, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, colpite dal sisma e che non meritano provvedimenti che potrebbero compromettere il futuro della propria agricoltura.
Quasi il 25 per cento dei voucher per un totale di oltre 6 milioni è stato utilizzato in agricoltura dove sono stati introdotti in occasione della vendemmia 2008 (agosto) per essere poi estesi ad altre figure come pensionati e casalinghe ed altre attività. Per molti giovani - sottolinea la Coldiretti - lavorare nei campi ha significato prendere contatto con il mondo del lavoro e sostenere i propri studi in un momento di difficoltà economica. La vigente legislazione sui voucher consente infatti alle imprese agricole di avvalersi, solo per attività stagionali, del contributo di limitate categorie di soggetti che si trovano fuori dal mercato del lavoro come appunto, dal primo giugno, per i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi.
Ora l’emendamento presentato dai relatori al ddl di riforma del mercato del lavoro del Ministro Elsa Fornero cancella di fatto i voucher in agricoltura poiché limita l’uso dei buoni alle sole imprese di autoconsumo, senza contabilità, sotto i 7000 euro di fatturato. Secondo la Coldiretti sarebbe profondamente sbagliato e incomprensibile procedere a modifiche specifiche della normativa lavoristica del settore essendo le rappresentanze delle imprese agricole le uniche ad essere state escluse dal tavolo di confronto durante l’iter di definizione del disegno di legge sulla riforma sul lavoro.
 “In questi anni i voucher hanno contribuito alla trasparenza nel lavoro dei tanti studenti e pensionati in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta, cosa che la norma cosi scritta non permetterà più, inducendo addirittura ad un ritorno di forme irregolari di occupazione” denuncia il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “ora questa gente, stabilmente impegnata in altre attività, non lavorerà più e se lo farà lo dovrà fare in nero perché non esiste altra forma ragionevole che intercetta questa reciproca disponibilità di studenti, pensionati ed imprese agricole”.
Se un giorno il Ministro del Lavoro Elsa Fornero considererà le imprese agricole degne di una convocazione - sottolinea Marini - gli spiegheremo volentieri come funziona il lavoro nei campi e perché la nuova formulazione sui voucher la riteniamo molto insufficiente. Le rappresentanze delle imprese agricole - ricorda infatti Marini - sono state le uniche ad essere escluse dal tavolo di confronto durante l’iter di definizione del disegno di legge sulla riforma sul lavoro.
 Altrettanto negativo evidentemente - conclude Marini - sarà il nostro giudizio nei confronti dei parlamentari che voteranno l’emendamento.

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