FONTE: CONSERVEITALIA
Dopo la leggera contrazione degli ultimi anni, ritorna
sui valori pre-crisi del 2009
(Bologna, 31 Ottobre
2012). Bilancio positivo per Conserve Italia, che ha chiuso l’esercizio 2011/12
con un fatturato aggregato di oltre 1.000 milioni di euro, in aumento del 2,3%
rispetto alla campagna precedente. Un risultato particolarmente soddisfacente
quello messo a segno dal leader europeo dell’ortofrutta trasformata alla luce
della pesante crisi che continua ad attanagliare anche il nostro paese.
Dopo il discreto recupero
del 2010, infatti, l’economia italiana si è nuovamente indebolita nel 2011,
quando il PIL è aumentato mediamente dello 0,4% registrando un peggioramento
nella seconda metà dell’anno. Nei primi mesi del 2012 il PIL ha poi fatto
segnare un’inversione di tendenza con una contrazione dello 0,8% nel primo trimestre
e dello 0,7% nel secondo.
Tornando all’analisi del
bilancio di Conserve Italia, sul fronte dell’indebitamento, dopo aver
consolidato la durata del proprio debito, trasformandolo da breve a medio-lungo
termine negli ultimi anni, il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2011/12 con una
posizione finanziaria netta di circa 273 milioni di euro, in diminuzione del 3%
rispetto agli oltre 282 milioni dell’esercizio precedente; di questi 273
milioni, 231 riguardano l’Italia, in calo del 7%.
Il patrimonio netto si mantiene
stabile sui 223 milioni di euro, mentre il rapporto debiti/patrimonio mostra un
miglioramento attestandosi a quota 1,2.
Soddisfacente anche la redditività,
sostanzialmente stazionaria sui valori dell’anno precedente con l’Ebitda sui
60,6 milioni di euro, pari al 6,1% del fatturato lordo.
Anche gli investimenti del
Gruppo si mantengono sui buoni livelli dell’esercizio 2010/11, attestandosi
complessivamente sui 65 milioni di euro, di cui 40 destinati al settore tecnico
e 25 indirizzati all’area marketing/commerciale.
Buoni i risultati
dell’esercizio della capofila Conserve Italia, chiuso con un utile netto di 2,3
milioni di euro, in netto aumento rispetto all’utile dell’esercizio precedente,
attestatosi a 1,1 milioni.
“Nonostante la generale
tendenza alla contrazione dei consumi alimentari provocata dalla pesante crisi
economica globale – afferma il direttore generale Angel Sanchez – nella
campagna 2011/12 Conserve Italia ha mantenuto un discreto livello di
redditività. Un risultato ottenuto grazie anche all’importante azione di
compressione dei costi fissi, diminuiti da 114 a 107 milioni di euro (-6%) a
livello di Gruppo e da 69 a 67 milioni (-3%) per la capofila”.
“Contemporaneamente – prosegue Sanchez – abbiamo registrato anche un aumento del
fatturato, in particolare nel canale fresco (+20%) e nell’export (+14%), cresciuto
sia in Europa che fuori dai confini del ‘Vecchio Continente’. Nell’esercizio
2011/12 il Gruppo ha esportato in 91 paesi registrando un importante sviluppo
in mercati strategici quali Giappone, Stati Uniti, Australia e Gran Bretagna.
Per ciò che concerne i diversi marchi, poi, è emblematico il caso di Cirio, il
più noto e diffuso a livello internazionale. Da quando Conserve Italia ha
acquisito l’azienda, nel 2004, infatti, la quota estera di questo brand è
passata dal 18,2 a 27,1 milioni di euro, aumentando in particolare in Gran
Bretagna, Francia, Belgio e Svizzera”.
“Tra le società estere del
Gruppo – dichiara il direttore generale – da segnalare il buon andamento di
Juver Alimentacion, che ha sviluppato un fatturato di oltre 163 milioni di
euro, con un incremento del 6%: una performance decisamente soddisfacente alla
luce della pesante recessione che sta colpendo la Spagna. Positivo anche
l’andamento di Conserves France che, pur risentendo degli oneri legati al
processo di profonda ristrutturazione, ha chiuso l’esercizio con un fatturato
di oltre 172 milioni di euro, in aumento del 7% sull’annata precedente”.
“Da sottolineare infine –
conclude Sanchez – il trend positivo di Tera Seeds, la società creata tre anni
fa da Conserve Italia per completare la propria filiera ‘dal seme alla tavola’
con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia nel settore sementiero: il volume
d’affari ha raggiunto i 5,3 milioni di euro con un aumento del 4,5%”.
“L’annata che abbiamo
chiuso il 30 giugno – dichiara il presidente del Gruppo, Maurizio Gardini – è
stato davvero impegnativo ma siamo comunque riusciti a mantenere fede alla
nostra mission: garantire ai soci le risposte più idonee valorizzando al
massimo il loro prodotto. A tale proposito, Conserve Italia non solo ha
remunerato la produzione dei soci a condizioni economiche più vantaggiose, ma
ha ritirato la materia prima anche quando il mercato non assorbiva prodotto,
trasformando complessivamente circa 605.000 tonnellate di ortofrutta fresca
(45.000 in più rispetto all’esercizio precedente). Ben l’85% di questa
produzione è stata conferita dai soci garantendo quindi una provenienza
esclusivamente italiana”.
“La nostra azienda cooperativa
– prosegue il presidente Gardini – è strutturata per affrontare il ‘mare in
tempesta’, ma ha anche acquisito la consapevolezza che è necessario reagire
alla difficile congiuntura attraverso un profondo cambiamento culturale che può
aprire la strada all’innovazione consentendo di affrontare con successo le
sfide globali”. “Noi – conclude Gardini –
abbiamo già avviato questo cammino, ma per poter guardare al futuro con
ottimismo e raggiungere una sempre maggiore efficienza e competitività è
indispensabile che tutta la filiera sappia mettersi in gioco con coraggio e ‘aprire
le porte’ all’innovazione”.
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