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martedì 9 ottobre 2012

CRISI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “IL SETTORE AGRICOLO ATTENDE LE MISURE PER LO SVILUPPO E LA COMPETITIVITÀ”. DOPODOMANI RIUNIONE DEL DIRETTIVO DELL’ORGANIZZAZIONE

Fonte: Confagricoltura

 “Serve un processo di crescita che rimetta al centro le imprese del settore agricolo e che sia finalizzato a migliorarne la competitività. Non si progetta il futuro solo con i tagli e aumentando la pressione fiscale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che ha convocato per dopodomani (11 ottobre) il Comitato Direttivo dell’ Organizzazione per approfondire la difficile situazione del settore. “Le imprese agricole – ha osservato Guidi - stanno vivendo un momento particolarmente critico in cui ai problemi generali si sono unite le emergenze; da quella del terremoto, che ha sconvolto un’area nevralgica dell’agroalimentare, alla siccità, che ha compromesso i raccolti cerealicoli e ortofrutticoli, e che ha avuto pesanti ripercussioni sulla zootecnia, la vitivinicoltura e l’olivicoltura”. “A ciò si aggiungano – ha ricordato il presidente di Confagricoltura - le debolezze strutturali di un settore che, oltre tutto, per le commodity è fortemente dipendente dai mercati internazionali e sopporta la volatilità e le tensioni dei prezzi mondiali. Pesano, inoltre, gli alti oneri fiscali e previdenziali; i costi produttivi (in primo luogo l’energia necessaria per i trasporti e per il riscaldamento) e quelli della burocrazia; il difficile accesso al credito; lo scarso equilibrio tra le varie componenti della filiera agroalimentare, che si traduce spesso nel mancato riconoscimento del giusto prezzo ai produttori, come nel caso del latte”. “Non si investe - ha aggiunto Guidi - in ricerca ed innovazione e nell’ internazionalizzazione, che sono fondamentali in un momento in cui vanno adeguati i processi produttivi e individuati nuovi sbocchi commerciali sui mercati esteri”. “E’ giunto il momento - ha concluso il presidente degli imprenditori agricoli - di riconoscere all’agricoltura il suo ruolo essenziale in un Paese come l’Italia, con forte vocazione agroalimentare, avviando adeguate politiche di sviluppo”.

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