Fonte: Confagricoltura
“Il governo costringe il settore agricolo al nanismo”. Lo sottolinea Confagricoltura che stigmatizza la norma contenuta nel ddl Stabilità che, dall’1 gennaio 2013, esclude per le società in agricoltura la possibilità di determinare il reddito su base catastale piuttosto che a bilancio”.
“Abbiamo sempre ritenuto importante che ci fosse questa opzione per non legare la tassazione alla forma di organizzazione giuridica dell’attività economica – osserva Confagricoltura - . La penalizzazione delle società non fa bene alla crescita del settore e rende più difficili moderne forme di aggregazione, in cui il capitale ha un ruolo rilevante, attraverso le quali si potrebbero superare gli attuali ritardi strutturali della nostra agricoltura”.
“E’ una disposizione assolutamente in controtendenza – aggiunge Confagricoltura –. In un momento in cui si vanno a definire norme che devono essere un volano per la crescita, per l’ agricoltura, invece, si vara una disposizione che, di fatto, punisce il processo di modernizzazione e frena la nascita di nuove imprese, in chiaro contrasto con i principi della libera iniziativa economica”.
“Se la norma dovesse entrare in vigore, tra l’altro – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - le società in essere si troverebbero costrette a dover modificare il proprio ordinamento giuridico in tempi estremamente ristretti”.
giovedì 11 ottobre 2012
DDL STABILITÀ, CONFAGRICOLTURA: “LA NORMA SULLA TASSAZIONE DELLE SOCIETÀ AGRICOLE LIMITA LA LIBERTÀ D’IMPRESA E IMPEDISCE LA CRESCITA DEL SETTORE”
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