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lunedì 22 ottobre 2012

CENTRO IPPICO FERRARA, "NESSUN CAVALLO È DESTINATO ALLA MACELLAZIONE. IL BANDO REGIONALE SALVAGUARDA LA LORO FUNZIONE RIPRODUTTIVA." RABBONI IN ASSEMBLEA REGIONALE RISPONDE AL CONSIGLIERE MALAGUTI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

 “Nessun cavallo proveniente dal Centro Ippico di Ferrara è destinato alla macellazione. Si tratta infatti di stalloni riproduttori in attività, la cui funzione viene salvaguardata dal bando regionale, che proprio per questo è rivolto esclusivamente ad allevatori professionali. Lo stesso importo fissato come base d’asta, superiore al valore di mercato del cavallo da carne, è tale da escludere l’interesse di altri soggetti imprenditoriali.” E’ quanto ha ribadito oggi a Bologna, nel corso dei lavori dell’Assemblea regionale, l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni rispondendo a un’interrogazione del consigliere Mauro Malaguti, in merito al bando con cui la Regione sta disponendo la collocazione dei 18 cavalli del Centro Ippico di Ferrara, in vista della sua chiusura. Quanto alla certificazione DPA, Rabboni ha spiegato che essa è un’attestazione generale che viene assegnata a tutti gli equidi e che semplicemente significa che l’animale può eventualmente essere destinato alla produzione alimentare perché non ha subito trattamenti farmacologici particolari. La DPA dunque aumenta il valore del cavallo, anche in vista della sua funzione riproduttiva. “Rinunciare a tale certificazione, come chiede il consigliere Malaguti – ha sottolineato Rabboni - costituirebbe un danno erariale per la Regione, danno che in base all’attuale normativa, ricadrebbe direttamente sui funzionari chiamati a rilasciare i previsti pareri di regolarità amministrativa e contabile”. Dei 18 stalloni presenti nel Centro Ippico ferrarese, grazie al bando regionale ne sono stati aggiudicati 6 ad aziende in grado di garantire il proseguimento della loro attività riproduttiva. Tra queste, aggiudicataria dello stallone di razza Anglo Araba, vi è anche l’Università degli Studi di Teramo, che ha escluso qualsiasi utilizzo a fini di sperimentazione farmacologica e chirurgica, confermando la volontà di destinare l’animale solo ad attività riproduttiva. Per gli animali rimasti si procederà ora con una aggiudicazione a trattativa privata, fermi restando i medesimi criteri cautelativi che hanno caratterizzato il bando, sia per quanto riguarda le condizioni di allevamento che la destinazione. I cavalli che dovessero risultare non assegnati anche al termine di questa seconda fase, verranno donati ad enti pubblici e associazioni senza fini di lucro.

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