FONTE: http://it.greenplanet.net
Moreno Musaragno è al Vinitaly fino a oggi, lunedì 12 aprile, perché questa enorme fiera del vino gli garantisce i contatti internazionali di cui ha bisogno. La sua azienda, Terra Musa - organic wine di Pramaggiore, in provincia di Venezia, sta in piedi realizzando all'estero il 90 per cento delle vendite. Se non ci fosse il mercato tedesco addio, la nicchia del vino biologico italiano sopravviverebbe a fatica. Perché? Gli giriamo la domanda. E lui non ha dubbi: "I tedeschi si informano, consolidano i rapporti con chi lavora bene, cercano nel vino biologico tutta una serie di valori in cui credono. In Italia manca questa cultura. E ancora prima, manca l'informazione. Mi può dire lei perché un consumatore dovrebbe scegliere in Italia vino biologico se ne sa poco o niente? Se nessuno gli dice che si può fidare?".
Anche altri produttori hanno questa opinione. Attorno al biologico si fa troppo poca informazione. Noi, da informatori, ci chiediamo chi dovrebbe fare questa informazione, da chi si aspetta qualcosa il settore. E poi: informazione o promozione o tutte e due?
Chiaro, c'è bisogno di tutto. Non si capisce però mai chi paga. I tentativi fatti da alcuni editori di mettere in piedi riviste di settore sono falliti uno dopo l'altro. Il settore biologico ha le sue colpe: non ci sono accordi per mettere insieme le aziende in un sistema comune che faccia promozione e costituisca la base per fare informazione. Il Vinitaly, certamente, la sua parte l'ha fatta e la sta facendo. Cresce il numero delle aziende espositrici che producono vino da uve biologiche: vini bianchi, vini rossi, provenienti da quasi tutte le regioni enologiche italiane; perfino brut e saten da uve bio, prodotti con arte in Franciacorta. Cresce anche piano piano, in Toscana e Piemonte soprattutto, la viticoltura biodinamica. E si organizza. Quattro cantine si sono messe insieme nel Consorzio Vignaioli Biodinamici. Lo scorso giugno è nata a Milano una testata giornalistica di informazione biodinamica online: appunto www.viticolturabiodinamica.it - partita da un gruppo di appassionati già impegnati nella formazione e nella divulgazione, guidati da un esperto come Leonello Anello, che pure al Vinitaly si è presentata.
Peraltro, il settore evidenzia una certa difficoltà nella tenuta dei prezzi. Le catene della gdo tedesca hanno chiesto condizioni che incidono sulla redditività degli esportatori di vino biologico italiano. La nicchia non è in crisi ma deve costruire in maniera più solida il suo futuro. L'amor proprio dei produttori va bene. L'eccesso di individualismo non paga. Il bio deve imparare a fare sistema.
Antonio Felice
lunedì 12 aprile 2010
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E 'stato interessante leggere sui vini biologici d'Italia. Sarò lieto di partecipare prossima fiera.
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