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venerdì 30 aprile 2010

Pordenone. Prima semina Ogm in Italia: caccia alle piante "fuorilegge"


FONTE: www.gazzettino.it

Interrati sei chicchi di mais biotech in un podere segreto
Gli agricoltori rischiano 50mila euro di multa e il carcere

PORDENONE (30 aprile) - Scoppia la polemica sulla prima semina di piante Ogm (organismi geneticamente modificati) in un podere del Friuli il 25 aprile scorso, il luogo è rimasto segreto perché nessuno intervenga sabotando la crescita delle piante di mais biotech. Il video della semina è stato registrato e postato sul sito del Movimento Libertario. Nel video dura la critica all'ex ministro dell'Agricoltura Luca Zaia che aveva proibito questo tipo di coltivazioni in Italia.

Giorgio Fidenato, di Agricoltori Federati, e Leonardo Sacco, del Movimento Libertario, hanno interrato sei semi in un luogo segreto. La decisione è stata presa per evitare dimostrazioni e incidenti rispetto alla potenziale inviduazione del terreno.

Se Fidenato e Sacco sembrano convinti delle loro ragioni, la pensano diversamente invece altri rappresentanti del comparto agricolo. Coldiretti, che da sempre si oppone alle coltivazioni
Ogm, e altre 57 associazioni hanno chiesto di bloccare la semina al Prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, che oggi ha presieduto una riunione tecnica di coordinamento delle forze di Polizia, nella quale si è sostenuto che «gli eventuali illeciti che dovessero essere commessi, saranno tempestivamente segnalati alla competente Autorità Giudiziaria».

Futuragra e Confagricoltura invitano a tener conto delle aperture sul tema manifestate ieri dal ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, mentre di «atto illegale, che va contro le norme vigenti» parla esplicitamente la Cia (Confederazione italiana agricoltori). Sulla stessa falsa riga è parte del mondo politico, in particolare il Pd, che ha presentato ieri in Commissione agricoltura alla Camera una risoluzione, chiedendo al Governo «di adottare tutte le misure necessarie ad impedire che si compiano azioni illegali e pesantemente provocatorie».

A Palazzo Madama, inoltre, i senatori Flavio Pertoldi, CarloPegorer e Tamara Blazina (tutti Pd e legati al Friuli Venezia Giulia) hanno chiesto al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e al Prefetto di Pordenone di adottare «ogni iniziativa volta a prevenire azioni illegali». Anche il gruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia si è mosso a sostegno delle posizioni di Coldiretti, Wwf e altre associazioni di produttori, mentre l'assessore regionale alle Risorse agricole, il leghista Claudio Violino, ha ricordato che «la Regione intende dare in merito una risposta concreta in termini legali e giuridici», ma «attualmente, finché la materia non sarà chiarita definitivamente, gli agricoltori che impiantino Ogm nelle loro campagne, rischiano sanzioni pesanti», un'ammenda fino a 50 mila euro e l'arresto, da sei mesi a tre anni.

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