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venerdì 30 aprile 2010

Ogm in Friuli, qualcuno li ferma?

NOTIZIA D'ARCHIVIO DEL 02/02/10

FONTE: http://it.greenplanet.net

di Antonio Felice

Un fiume di parole - per il 90 per cento contrarie - è seguito alla sentenza del 29 gennaio del Consiglio di Stato che consente per la prima volta in Italia la semina di una varietà di mais OGM, la "Mon 810" della Monsanto, una delle circa 90 varietà registrate in Europa e già usate in Spagna. Ma ciò che conta sono i fatti. Il primo: la sentenza del Consiglio di Stato obbliga il Ministero delle Politiche agricole a rilasciare entro 90 giorni l'autorizzazione alla semina. Il secondo: su un appezzamento di meno di tre ettari nel Comune di Vivaro (Pordenone), tutto è pronto e a partire da aprile, sarà realtà la prima coltivazione italiana di mais Ogm.
"Finalmente sono libero di farlo", ha detto infatti ai giornalisti Silvano Dalla Libera, produttore di mais e vicepresidente di Futuragra, l'associazione di imprenditori agricoli che si batte per l'introduzione delle biotecnologie in agricoltura.
Sentiamolo:"Il campo di Vivaro verrà seminato a un duplice scopo. Innanzitutto si tratta di far vedere ai cittadini, alle scolaresche, ai consumatori e agli agricoltori - ha spiegato Dalla Libera - cosa sono le piante Ogm. Diversamente da quanto è stato fatto credere fino adesso, sono piante normali, soltanto che sono sane
e producono un prodotto sano, perchè non hanno bisogno di essere trattate con insetticidi, dannosi per l'uomo e per l'ambiente, come il mais tradizionale. Il campo sarà inoltre seguito da scienziati che fanno parte del nostro comitato scientifico - ha aggiunto l'imprenditore - in maniera tale che alla fine si possano fare tutte le analisi possibili e immaginabili e dare dei risultati certi alla pubblica opinione e ai consumatori".

Cinquecento aderenti all'Associazione agricoltori federati di Pordenone - a quanto si è saputo dal presidente, Giorgio Fidenato - si sono detti già pronti a seminare, a loro volta, mais Ogm. Dietro, come si sa, c'è anche tutta la Confagricoltura. La piccola breccia friulana può essere il varco di un'onda travolgente.
Sul mais Mon 810, l'unico prodotto transgenico autorizzato per la coltivazione in Europa, i Vas (Verdi ambiente e società) affermano: "La sua pericolosità per l'ambiente e per l'uomo non è più un mistero per nessuno e ben sei Paesi dell'UE, Francia, Austria, Ungheria, Germania, Grecia e Lussemburgo lo hanno bandito dal proprio territorio invocando la clausola di salvaguardia".

Qualcuno chiuderà la breccia friulana prima che si apra?
L'ex ministro dell'agricoltura Gianni Alemanno e l'attuale ministro Luca Zaia, assicurano che il caso non è affatto chiuso e i pro-ogm non l'avranno vinta così facilmente. Ci credete?
Questo è il momento, per chi può, di rimboccarsi le maniche e prendere iniziative serie con decisione. Questo è il momento, per chi ha speso fiumi di parole contro gli OGM, i "killer della biodiversità", di dimostrare con i fatti la propria coerenza. Tutti si debbono chiedere, seriamente, che Italia agricola vogliono, adesso e per il futuro perché, è chiaro, che con gli ogm nulla più sarà come prima, né per il convenzionale né - tantomeno - per il biologico.

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