Fonte: Confagricoltura
Sono 3.900 gli incendi boschivi che hanno interessato la nostra Penisola dall’1 gennaio al 15 Luglio 2012, devastando 19.000 ettari di terra. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è avuto un aumento dei roghi del 165% e delle superfici in fumo di circa il 200%. Lo sottolinea Confagricoltura sulla base dei dati rilevati dal Corpo Forestale dello Stato.
Gli agricoltori sono allarmati per la recrudescenza del problema – avverte Confagricoltura –. La siccità e il grande caldo sicuramente agevolano l’autocombustione, ma la maggior parte degli incendi è di origine dolosa. In particolare in Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio, il Corpo Forestale registra le maggiori criticità”.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli esorta le autorità preposte (Corpo Forestale, Protezione, Civile, Vigili del Fuoco) a non abbassare la guardia, sia nella prevenzione, sia nell'attività antincendi vera e propria, ma anche in quella investigativa e di repressione (l'incendio boschivo è un delitto contro la pubblica incolumità e, come tale, perseguibile penalmente).
Confagricoltura ricorda che quasi i due terzi dei boschi italiani sono privati, e soprattutto degli agricoltori, che assolvono con continuità a precisi compiti di manutenzione, pulizia e selvicoltura, spesso insufficienti di fronte al dolo. La gran parte degli incendi interessa proprio le superfici boschive private (ma anche pascoli, allevamenti, strutture) con ripercussioni sui redditi e danni spesso irrecuperabili all'agro-ecosistema, che penalizzano tutta la collettività.
giovedì 26 luglio 2012
INCENDI, CONFAGRICOLTURA: “IN SETTE MESI SONO ANDATI IN FUMO 19 MILA ETTARI”
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