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lunedì 16 luglio 2012

COLDIRETTI: CALDO E DEFICIT IDRICO METTONO A RISCHIO LE PRODUZIONI AGRICOLE ED I REDDITI DELLE IMPRESE. SOFFRE ANCHE LA NOSTRA PROVINCIA, PRONTA LA RICHIESTA DELLO STATO DI CALAMITA’

Fonte: Coldiretti Ferrara

In conferenza stampa l’assessore provinciale all’agricoltura evidenzia i numeri della crisi idrica che sommata ai danni del sisma rischia di mettere a repentaglio oltre metà della PLV agricola ferrarese. Più che dimezzate le piogge nell’ultimo anno.

Con un deficit idrico del 71 per cento nell’ultimo mese anche l'arrivo della pioggia rischia di non portare il sufficiente sollievo alle colture stremate dalla siccità e dal caldo delle ultime settimane. Il mese di giugno si è classificato al terzo posto tra i piu’ caldi di sempre con la caduta del 71 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media secondo secondo Isac-Cnr. La caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve però avvenire – sottolinea la Coldiretti - in modo costante e duraturo nel tempo, mentre i forti temporali estivi, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense e con grandine, provocano danni gravissimi alle colture in campo in questa fase stagionale. Il mais è la coltura agricola piu’ colpita con le piante appassite in decine di migliaia di ettari che non potranno neanche essere raccolte nelle regioni del nord, ma danni pesanti - sottolinea la Coldiretti - sono stimati anche per il pomodoro destinato alla trasformazione industriale per la produzione di passate, polpe e sughi con un crollo del 20 per cento in media sulla produzione attesa, anche se la qualità resta buona. La mancanza di precipitazioni ha ridotto la produzione anche dell’erba medica, foraggio necessario per l’alimentazione degli animali nelle stalle e quella di altre coltivazioni come il girasole e le bietole, ma a soffrire sono anche le verdure e la frutta per effetto della cosiddetta evapotraspirazione (la perdita di acqua dal terreno e dalle piante) che con le temperature bollenti ha raggiunto livelli che - continua la Coldiretti - si registrano normalmente a fine luglio/agosto. I dati relativi alla provincia di Ferrara sono preoccupanti e li ha citati l’Assessore Stefano Calderoni: il dossier provinciale che si sta implementando per la richiesta dello stato di calamità cita riduzioni produttive per il grano (già raccolto) nell’ordine del meno 30%; flessione stimata per pere, mele e kiwi nell’ordine del 50%, mentre il mais, colpito nel momento più delicato del ciclo vegetativo, potrebbe subire una flessione stimata del 70%. Con questi dati, che si aggiungono ai danni provocati dal terremoto, stimati ad oggi in circa 150 milioni di euro, siccità e sbalzi termici che stanno caratterizzando questo 2012, portano il totale del danno a quasi la metà della PLV agricola provinciale, ovvero circa 600 milioni di euro. Una autentica mazzata, ha sostenuto Calderoni, che si abbatte su imprese già stremate per i costi di produzione sempre in aumento (come per il gasolio, schizzato ai massimi storici), ed alle tassazioni ed oneri che gravano pesantemente sui bilanci aziendali (IMU in primis ma non solo). L`andamento climatico di questi giorni conferma - continua la Coldiretti - l`anomalia di un 2012 segnato da neve, siccità pioggia, caldo ed ora temporali e grandine che stanno mettendo a dura prova le campagne. Una situazione frutto dei cambiamenti climatici in atto che - precisa la Coldiretti - si manifestano in Italia con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali e una modificazione della distribuzione delle piogge, in tutto nell’ambito di una tendenza al surriscaldamento . Negli ultimi anni - precisa la Coldiretti - si sono succeduti i record dovuti all’innalzamento delle temperature in Italia con il 2011 che si è classificato al terzo posto anche se il record assoluto degli due secoli rimane assegnato al 2003. Nella nostra provincia la piovosità media è passata dai 500/700 mm degli scorsi anni, a circa 300 tra agosto 2011 e giugno 2012, mettendo a dura prova anche il sistema della bonifica, chiamato a derivare oltre 600 milioni di metri cubi nel canali, e purtuttavia senza aver potuto evitare in molti casi gli effetti negativi del clima sulle colture. Le aziende che non hanno sottoscritto polizze assicurative che comprendessero anche gli attuali eventi climatici, qualora subiscano danni rispetto alla media non inferiori al 30%, possono già contattare i nostri uffici per predisporre richiesta di sgravio fiscale e segnalazione di calamità alla provincia.

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