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lunedì 19 dicembre 2011

ASSEMBLEA CONFAGRICOLTURA FERRARA: MANOVRA, ALL’UNISONO MARIO GUIDI E NICOLA GHERARDI: “SI RISCHIA UNA VERA EMERGENZA ECONOMICA E SOCIALE”


Fonte: Confagricoltura Ferrara

“In agricoltura imprese e lavoro sono tutt’uno, questo non va mai dimenticato”, Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura ha lanciato questo monito stamane da Ferrara, dove si è svolta l’Assemblea Generale dei Soci dell’organizzazione degli imprenditori agricoli.
“Dobbiamo guardare ad un futuro completamente diverso da quello a cui abbiamo pensato sino ad oggi, abbiamo individuato temi di interesse comune con i sindacati e le altre rappresentanze. Dobbiamo dare al lavoro una dimensione ed un’immagine trasparenti e tutelate. Bisogna trovare nuove regole che non inquinino il sistema, ma che non fermino lo sviluppo”, ha aggiunto Guidi durante una tavola rotonda a cui hanno partecipato il Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il Direttore di Federalimentare, Daniele Rossi, il Responsabile della segreteria tecnica del ministro delle politiche agricole, Riccardo Deserti, il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi. I lavori sono stati coordinati dal giornalista del TG1, Marco Frittella.
Un richiamo forte sulla manovra, che in pratica attua una duplicazione d’imposta sui fabbricati rurali, il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni e che per gli agricoltori equivalgono a mezzi di produzione, mette a rischio la sopravvivenza stessa di mezzo milione di aziende agricole sotto i 20 ettari , che verranno escluse dalla capacità di dar reddito alle famiglie di chi le conduce.
L’Assemblea si è aperta con i saluti del Prefetto, Provvidenza Raimondo, del Presidente della Provincia, Marcella Zappaterra e del Presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Presidente Unioncamere Emilia Romagna, Carlo Alberto Roncarati, cui ha fatto seguito la relazione di Nicola Gherardi, evidenziando la forte rappresentatività di Confagricoltura Ferrara in ambito provinciale.
Accennando alla riforma della Pac, il presidente degli imprenditori agricoli ferraresi ha avuto toni duri verso la proposta della Commissione perché in essa “mancano gli strumenti per accrescere la competitività delle imprese, per migliorare il funzionamento della filiera e per affrontare la volatilità dei mercati in un contesto di economia globalizzata”.
Gherardi ha poi richiamato un appuntamento molto importante per le aziende ferraresi, la scadenza cioè al 31 dicembre del contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli. “Sia per i datori di lavoro che per le maestranze agricole non poteva esserci momento peggiore per discutere di un rinnovo contrattuale. Occorrerà che le parti si siedano attorno al tavolo facendo ricorso alla ragionevolezza ed alla sobrietà e con senso di responsabilità ed equilibrio vengano affrontate tematiche fondamentali per quello che sarà l’avvenire delle imprese e dei lavoratori ivi occupati. Si deve lavorare ad un progetto comune di consolidamento e di rilancio delle imprese agricole e del lavoro e questo lo vogliamo concretizzare anche con i sindacati dei lavoratori”.
Introducendo la tavola rotonda, Nicola Gherardi ha evidenziato l’incidenza del comparto agroalimentare sul prodotto interno lordo, attorno al 15%, che lo colloca al primo posto dell’economia nazionale.
Non potevano mancare però da parte degli altri intervenuti accenni alla situazione politica attuale. Così Susanna Camusso, dopo aver ricordato che in agricoltura si sta lavorando per un avviso comune,ha affermato che “Se la manovra non cambia avremo un livello di tensione sociale che nessuno riuscirà a governare. Si è andati oltre ciò che il Paese è in grado di reggere”, mentre Daniele Rossi ha evidenziato la vicinanza di posizioni che Confindustria e Confagricoltura stanno negli ultimi mesi tenendo nei confronti e delle richieste comuni avanzate al governo
Mario Guidi ha avvertito che “Sono a rischio circa cinquecentomila imprese agricole piccole e medie ma anche le imprese più grandi, più strutturate, più robuste. Perché gli ulteriori sacrifici si sommano ad un quadro critico che ci portiamo dietro da anni, ad una globalizzazione non governata, ad una instabilità politica e decisionale per il settore che ha visto alternarsi al dicastero di via XX Settembre tre ministri nel giro di 12 mesi. Per questo abbiamo chiesto che fosse varata una manovra che non puntasse solo a far cassa nelle campagne, ma desse prospettive di sviluppo, favorisse l’esportazione, rilanciasse i consumi, desse prospettive occupazionali. Invece tutto ciò non è avvenuto”.
“La politica – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura – usa l’agricoltura, con la sua produzione al cento per cento di alta qualità e il made in Italy alimentare, come immagine del Paese, poi la perseguita con un regime fiscale oppressivo, che il settore non è assolutamente in grado di reggere. Forse dobbiamo ricordare meglio al Governo che l’agroalimentare, nel suo insieme di agricoltura e industria di trasformazione, è il primo settore produttivo d’Italia ed è questa constatazione a rendere davvero impressionante il deficit di attenzione nei suoi riguardi”.
“Oggi – ha concluso Guidi - questa manovra, così com’è, brucia il 10% del valore aggiunto prodotto in agricoltura, innescando una vera emergenza sociale, oltre che economica.”

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