Fonte: Coldiretti Ferrara
Sono oltre 50 mila le aziende agricole italiane che hanno chiuso i battenti nel 2011. Oltre un terzo soffre per far fronte ai debiti pregressi: quasi ferme le erogazioni ed il costo del denaro è più alto che per altri settori.
In Italia sono state chiuse oltre 50 mila aziende agricole nel 2011 ma sono aumentate di un terzo quelle in sofferenza nel far fronte ai debiti pregressi, mentre si è fatta sempre più drammatica la stretta creditizia che fa venire meno la possibilità di garantire liquidità. E’ quanto rileva la Coldiretti nell’esprimere preoccupazione per il momento di forte crisi di liquidità e per la stretta al credito che grava sulle famiglie e sulle imprese, comprese quelle agricole.
Da una analisi della Coldiretti si evidenzia che il costo del denaro in agricoltura ha raggiunto il 6 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale e ben sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito. Una situazione di difficoltà che - conclude la Coldiretti si aggiunge alla crisi dei mercati, ai costi crescenti di gasolio e mangimi, ai danni da maltempo ed anche alle preoccupazioni per l’applicazione della nuova Imu.
Il settore agricolo ed agroalimentare rappresenta per il settore creditizio – riferisce la Coldiretti - un universo da 43,5 miliardi di euro impiegati. Un ruolo determinante in tal senso viene ricoperto dai consorzi fidi che continuano a sostenere le imprese attraverso il rilascio di forme di garanzia. E’ il caso di CreditAgri Italia, il primo consorzio nazionale di garanzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria, specializzato per il settore agricolo ed agroalimentare e promosso dalla Coldiretti, che nell’ultimo anno ha aumentato il volume degli affidamenti, raggiungendo uno stock di erogazioni che sfiora il miliardo di euro.
“La situazione è preoccupante anche nella nostra provincia – sottolinea il direttore di Coldiretti Ferrara, Luigi Zepponi – dove il settore agricolo è largamente presente e che sconta problemi ulteriori rispetto alla crisi economica generale. Le 200 imprese agricole in meno registrare dalla CCIAA nel 2011, rischiano di essere la punta di un iceberg se non si rimette al più presto in circolazione liquidità finanziaria per tutti i soggetti economici. Da mesi i nostri soci ci segnalano la crescente difficoltà nell’ottenere credito dagli istituti bancari, a volte anche per somme ridotte e per aziende consistenti. Difficoltà che ovviamente si somma a quelle derivanti dall’aumento dei costi, da un andamento climatico anomalo di questi ultimi mesi, da una pesantezza del mercato dei nostri prodotti che non riconosce la grande professionalità degli agricoltori ed allevatori ferraresi e la qualità delle produzioni di questa provincia ed italiani in generale. E’ evidente che in questo contesto la leva finanziaria, proprio per l’indubbia difficoltà del settore, può essere l’unica via d’uscita per avere le risorse necessarie per continuare l’attività, che tra l’altro si caratterizza per una elevata patrimonializzazione derivante dai terreni e dai fabbricati necessari alla produzione, ma con una redditività media molto bassa, con incassi non continuativi a fronte di spese quotidiane. Per questo come organizzazione abbiamo costituito uno strumento specialistico a disposizione dei soci per le attività finanziarie e di garanzia, con convenzioni particolari che possano dare risposta alle necessità delle imprese agricole, ma di certo in questo momento non è facile convincere le banche a scommettere su una attività, a fare insomma il loro lavoro di favorire gli investimenti e la buona gestione delle imprese.”
venerdì 13 aprile 2012
COLDIRETTI: CON CRISI DEL CREDITO LE IMPRESE A RISCHIO CHIUSURA, 6 SU 10 HANNO PROBLEMI DI ACCESSO A PRESTITI
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