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martedì 17 aprile 2012

COLDIRETTI: CRISI E SUICIDI; COLLASSO PESCA TRA BOOM GASOLIO (+25%) E CREDIT CRUNCH

Fonte: Coldiretti Ferrara

Il solo aumento del prezzo del gasolio, rincarato del 25 per cento, sta costando alle imprese di pesca duemila euro in più, mentre si fa sempre più grave la stretta creditizia delle banche. E’ quanto rileva Coldiretti nel commentare le difficoltà che stanno colpendo il settore ittico, tanto da aver portato un pescatore di Porto Garibaldi a tentare il suicidio nei giorni scorsi. Il gasolio incide fino alla metà dei costi di produzione e l’aumento delle quotazioni fatto registrare negli ultimi dodici mesi ha aggravato una situazione resa già difficile dal contemporaneo calo dei prezzi pagati ai pescatori. La forbice tra prezzo all’origine e prezzo al consumo – ricorda Coldiretti Impresa Pesca - si è sempre più allargata. Mediamente alle imprese agricole sono destinati solo 17 centesimi per ogni euro del prezzo al consumo, cosi come per la pesca dove su ogni euro del prezzo al consumo agli operatori di settore sono destinati solo 25 centesimi. Ciò senza dimenticare – ricorda Coldiretti ImpresaPesca - il crollo fatto registrare nel 2011 a livello di produzione, tanto da rendere necessari due mesi continuativi di fermo pesca. Un ulteriore fattore di crisi è poi rappresentato dal problema dal cosiddetto “credit crunch”, la stretta creditizia da parte delle banche. La quasi totalità degli istituti negli ultimi mesi ha ristretto gli affidamenti alle imprese del settore o di contro, ove possibile, ha elevato le garanzie. In questo modo – sottolinea Coldiretti ImpresaPesca - si stanno limitando gli investimenti nella pesca e nell’acquacoltura e togliendo la liquidità necessaria alle stesse operazioni di ordinaria gestione commerciale

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