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mercoledì 24 agosto 2011

LE INIZIATIVE DELLA PROVINCIA DI FERRARA PER CONTRASTARE LA CRISI ANOSSICA DELLA SACCA DI GORO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Le morie di vongole che stanno accadendo in alcune concessioni della Sacca di Goro sono causate dalla crisi anossica che è in corso in vaste aree della laguna.
La crisi anossica, che significa totale assenza di ossigeno disciolto nell’acqua, dipende dalle caratteristiche morfologiche ed idrauliche della laguna. In particolare la bassa profondità e il lento ricambio idrico delle aree più interne, predispongono questo ambiente all’eutrofia, cioè ad un aumento della biomassa vegetale e, successivamente, alla degradazione della stessa con sottrazione di ossigeno dalla massa d’acqua.
Per contrastare il fenomeno dell’eutrofizzazione è indispensabile raccogliere le macroalghe già dal loro formarsi. Tale raccolta, effettuata in collaborazione con gli stessi pescatori, è iniziata nella laguna di Goro da giugno ed è ancora in corso. La Provincia ha finora ora speso 100mila euro.
Nell’ultimo periodo la situazione è peggiorata. Le cause principali sono il persistere delle temperature molto elevate, la ridotta idrodinamica della laguna causata dal continuo avanzamento dello Scanno di Goro verso Volano (che riduce di fatto l’apertura della bocca mediana) e dal periodo di maree di quadratura (cioè di minima ampiezza).
La Provincia di Ferrara tiene costantemente sotto osservazione i parametri chimico fisici delle acque della Sacca di Goro, attraverso una rete di monitoraggio costituita da quattro stazioni fisse che trasmettono in continuo i dati di ossigeno salinità pH e temperatura dell’acqua. Una stazione di monitoraggio è inoltre collocata a 2 miglia e mezzo al largo del lido delle Nazioni.
Tecnici dell’amministrazione del Castello Estense eseguono poi un controllo periodico dei principali parametri chimico fisici, mediante le imbarcazioni in dotazione sull’intera area della laguna, analizzando il profilo verticale dell’acqua.
“I dati in nostro possesso – dice la presidente della Provincia Marcella Zappaterra - hanno evidenziato già da alcuni giorni il progressivo abbassamento dell’ossigeno e l’aumento della temperatura. Una situazione che ci preoccupa – continua - per le gravi conseguenze sulle produzioni e che ci vede impegnati su tutti i fronti per cercare soluzioni ad un problema che purtroppo non ha risposte né ricette facili”.
Per consentire una maggior ricambio idrico tra laguna e mare è stato realizzato, dalla Regione Emilia Romagna, un intervento di scavo di un canale nella parte terminale dello Scanno. Tale canale è appena stato riaperto dopo che una mareggiata lo aveva parzialmente occluso.
La Provincia, insieme al Comune di Goro, alla Regione ed ai pescatori, sta valutando la possibilità di collocare delle pompe a elica per cercare di far defluire nel Po di Goro parte delle acque anossiche.
Per il prossimo futuro la Provincia sta completando la progettazione di un altro intervento, finanziato interamente dai pescatori, per cercare di ridurre l’avanzamento dello Scanno e nel contempo aumentare la circolazione idraulica nella laguna.
L’intenzione è di ridurre il rischio del fenomeno dell’eutrofizzazione.

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