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mercoledì 10 agosto 2011

CENSIMENTO DELL’AGRICOLTURA: A FERRARA MENO AZIENDE MA PIU’ AMPIE

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Sono stati resi noti i primi dati riguardanti il territorio provinciale derivanti dal 6° Censimento dell’Agricoltura che il 24 ottobre del 2010 ha fotografato la realtà agricola nazionale.
“Relativamente alla nostra Provincia – afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi – viene confermato il dato già a tutti noto: calo consistente delle aziende in attività e di converso crescita della dimensione media delle aziende, dinamica quasi imposta dal contenimento dei costi produttivi. Il numero delle aziende è pari a 7.394, il 31,5 in meno rispetto a dieci anni prima, con una Superficie Agricola Utilizzata pari a 22,0 ettari, con un aumento di oltre il 37,6%., dimensione ben superiore alla media aziendale regionale, pari a 14,6 ettari. Il dato è ancor più ragguardevole se non si prendono in considerazione le 296 aziende censite con superficie inferiore ad un ettaro. In tal caso, la Sau media aziendale è pari a 23 ettari.”
“Un altro dato positivo che emerge dal censimento è che in dieci anni meno dell’1% della superficie agricola utilizzata, ora pari ad oltre 177.700 ettari, è stato destinato ad altri utilizzi, segno che il comparto agricolo è ancora vitale per tutta l’economia provinciale. Il calo più consistente delle aziende – prosegue il Presidente - si registra nell’Alto Ferrarese con, di contro, un forte aumento in questa area della superficie media aziendale”.
“Interessante il dato per titolo di possesso: diminuisce di circa il 30% la Sau in aziende condotte in sola proprietà, di circa l’8% in aziende condotte solamente in affitto mentre aumenta del 47% la Sau in aziende a conduzione mista, proprietà ed affitto. Sono 1.850 le aziende con tale forma di conduzione. Complessivamente sono oltre 72.500 gli ettari che a Ferrara vengono condotti in affitto, ben il 44% della Sau provinciale, dato superiore a quanto si registra a livello regionale. Questo per effetto, oltreché delle difficoltà di acquisto dei terreni ai valori fondiari e di redditività correnti, anche della lungimiranza avutasi a Ferrara nel sottoscrivere tra Organizzazioni un Accordo quadro collettivo per l’applicazione dell’art.45 sull’assistenza sindacale nei contratti agrari in deroga”.
“ Per quanto riguarda le produzioni, i cereali in Provincia continuano a fare la parte del leone – rimarca il Presidente - con una superficie investita attorno ai 93.000 ettari; seguono le foraggere con 16.600 ettari, le colture industriali con 15.350 ettari, le ortive con 11.400 ettari mentre la barbabietola da zucchero continua ad attestarsi attorno ai 7.000, il 50% dell’investimento di dieci anni fa causa l’OCM zucchero, decisione fortemente contrastata da Confagricoltura ed ANB”.
“Purtroppo dobbiamo evidenziare come le ricorrenti crisi di mercato che hanno fortemente ridimensionato i redditi delle aziende frutticole – continua Gherardi – abbiano inciso sulle scelte aziendali. La superficie investita a frutteto ora è pari a 13.850 ettari ed il numero delle aziende, rispetto a dieci anni fa, è calato di oltre il 45%, con circa 4.500 ettari destinati ad altre colture. Temo che la drammatica crisi del comparto frutticolo che quest’anno stiamo registrando determinerà ulteriori espianti, senza che ci siano però margini di redditività in altre colture”.
“Altro dato che non può passare inosservato è la quasi scomparsa della zootecnia. Sono solo 400 le aziende ancora sul mercato, ben l’89% in meno rispetto a dieci anni fa. Di queste, poi, solamente 229 sono proiettate alla produzione e commercializzazione. Abbiamo oltre 22.000 capi di bovini, 50.100 capi di suini e circa 1.400.000 capi avicoli, questi ultimi maggiormente presenti nei Comuni di Argenta, Codigoro e Portomaggiore. Praticamente in estinzione sul territorio l’allevamento da latte, solo 61 aziende il 39% in meno rispetto al 2000 con poco più di 2.600 capi allevati.”
“Mi preme da ultimo rilevare con preoccupazione – conclude il Presidente di Confagricoltura Ferrara – il ritardo che abbiamo anche nella nostra provincia nel ricambio generazionale. Cala, infatti, vistosamente di 1.850 unità il numero delle aziende condotte da under 40. Inoltre sono ben 1.300 le aziende dove il conduttore ha più di 75 anni di età. Credo che questo tema necessariamente dovrà essere posto con urgenza al centro dell’attenzione della politica, altrimenti è facile prevedere che nel breve periodo continuerà a ridursi drasticamente a Ferrara il numero delle aziende in attività. Di particolare rilievo invece il dato delle aziende in rosa, il 20% circa del totale”.

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