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giovedì 31 gennaio 2013

DUE DENUNCIATI DALLA POLIZIA PROVINCIALE PER USO DI TAGLIOLE PER CATTURARE FAUNA SELVATICA NEL PARCO DEL DELTA DEL PO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale, insieme con una guardia volontaria di Legambiente, ha denunciato alla Procura della Repubblica di Ferrara due cittadini di Mesola sorpresi ad usare tagliole per catturare fauna selvatica nel Parco del Delta del Po. Già due giorni prima gli agenti della Provincia avevano notato delle tagliole, micidiali per la fauna selvatica e molto pericolose anche per le persone, nascoste tra la vegetazione durante un normale turno di servizio. Hanno deciso perciò di proseguire il monitoraggio dell’area boscata, scoprendone complessivamente tre, una delle quali aveva già catturato una “Ballerina gialla” morta a causa del violento scatto di chiusura della tagliola. Così, decisa la giornata dell’intervento, fin dalle prime ore del mattino, gli uomini in divisa insieme con una guardia volontaria, si sono appostati e mimetizzati fra la vegetazione, usando anche teli mimetici e rami, determinati a pizzicare i responsabili. Poco dopo le sedici sono state sorprese due persone che, una volta entrate nella macchia boscata, si sono dirette immediatamente nel luogo dov’era stata posizionata ed armata una delle tre tagliole. Dei due, una volta scoperto che c’era un fagiano morto, uno ha estratto il selvatico e l’ha consegnato all’ amico che lo nascondeva sotto il giaccone, mentre riarmava la tagliola per essere pronta per altre catture. Le trappole erano state mimetizzate con foglie ed era stata posizionata una parte di pannocchia di mais con i chicchi al suo interno, mentre altri ne venivano aspersi attorno, sempre allo scopo di attirare la fauna. “Esprimo un plauso all’impegno profuso dal personale della Polizia provinciale – commenta il comandante Claudio Castagnoli – che si è attivato con tutti i mezzi e capacità per far cessare un’attività micidiale per la fauna e pericolosa anche per chi poteva farsi una passeggiata nel bosco”. I due indagati sono stati denunciati per esercizio della caccia all’interno di Parchi naturali regionali, reato punito con l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda massima di 1.549 euro. Agli stessi è stato contestato anche l’uso di mezzi vietati (tagliole), che prevede una multa dello stesso importo massimo del precedente reato, e infine le tre tagliole sono state sequestrate e consegnate all’ufficio Corpi di Reato in Procura.

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