Fonte: Coldiretti Ferrara
IN 20 ANNI: –26.000 ALLEVAMENTI. COLDIRETTI: INQUINAMENTO DA ALTRE FONTI? IGNORATA LA RICERCA DELL'UNIVERSITÀ DI FERRARA.
Ci sarà un motivo per cui in vent’anni, tra il 1990 e il 2010, in Emilia Romagna hanno chiuso più di 26 mila allevamenti? (E la gran parte di quelle ferraresi, dove la zootecnia e' ormai al lumicino). E’ la domanda che si fa Coldiretti di fronte alla delibera della Regione Emilia Romagna per stoppare il decreto sviluppo che sospende per un anno i dettami della direttiva nitrati.
L’impressione – afferma Coldiretti – è che la regione si accanisca sugli allevatori senza una adeguata documentazione in merito al carico inquinante del bestiame allevato. Già da tempo – ricorda il presidente di Coldiretti Ferrara Sergio Gulinelli – sarebbe dovuto uscire la ricerca dell’Ispra commissionata e finanziata dalle Regioni, sulle cause e l’origine dell’inquinamento delle acque, ma finora niente si è visto. Per cui si continua a dire che i responsabili dell’inquinamento siano i liquami agricoli, ma nessuno è in grado di fornire una documentazione non solo sui dati agricoli, ma anche ad esempio sul carico di azoto che finisce nelle acque pubbliche proveniente dai depuratori cittadini della nostra provincia e attraverso il Po anche da altri territori, solo per citare un’altra possibile fonte inquinante. C’è da aggiungere – continua Gulinelli - , che ci sono studi, come quello dell’università di Ferrara, che dimostrano come lo spandimento di concimi organici non aumenta l’inquinamento da nitrati, ma lo diminuisce.
A questo punto, in vista delle prossime elezioni, crediamo che gli allevatori sapranno ben distinguere tra i politici che fanno scelte di promozione e valorizzazione dell’agricoltura e chi invece sull’agricoltura continua a gettare fardelli insostenibili.
Tra il 1990 e il 2010, nella nostra regione – ricorda Gulinelli – hanno chiuso i battenti più di 16 mila allevamenti di mucche (–69,4%) e 10 mila allevamenti di maiali (–89%), con un calo di 320 mila mucche e 620 mila maiali.
Su Ferrara la riduzione e' ancora più drastica, dove gli allevamenti da latte si contano ormai sulle dita delle mani e quelli da carne sono poco più. Provincia la nostra dove nel passato anche recente sono state messe in campo anche misure di finanziamenti per apportare sostanza organica a terreni ormai impoveriti rispetto a questi nutrienti. In questo modo – commenta Coldiretti – tutta l’Emilia Romagna si ritrova più povera perché sono stati persi posti di lavoro e una ricchezza produttiva che è alla base dei principali prodotti enogastronomici della regione, dal prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano e Grana Padano, dai salumi Dop piacentini al culatello di Zibello ma anche i nostri salami e le carni dei nostri allevamenti per la filiera corta e per le forniture a macellerie e negozi del territorio. Insomma - osserva Gulinelli - se nonostante il calo degli allevamenti e degli animali allevati, i nitrati nelle falde sono addirittura aumentati c'e qualcosa che non quadra. E’ un controsenso che dovrebbe spingere a cercare le responsabilità anche in altre direzioni.
mercoledì 23 gennaio 2013
COLDIRETTI: AMBIENTE: NITRATI, REGIONE EMILIA ROMAGNA CONTRO ALLEVATORI?
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